ARABIA SAUDITA. PREPARA LA JIHAD NEL CAUCASO PER LE OLIMPIADI ?

Il legame tra Arabia Saudita e Stati Uniti ha quasi la stessa età dello sfruttamento del petrolio. E’ noto come Roosevelt morente al ritorno dall’ultima conferenza che spartì il mondo tra i vincitori della seconda guerra mondiale, sostò al largo della costa saudita per ricevere il re Abd el Aziz – fondatore della dinastia – a bordo dell’incrociatore Quincy .
i due suggellarono il patto petrolio contro protezione.

Dal gennaio 1945 ad oggi, hanno filato il perfetto amore. Poi il capo dei servizi segreti sauditi ha dichiarato ufficialmente ( usurpando il ruolo del ministro degli esteri Saud el Faisal) che l’Arabia Saudita ha deciso di prendere le distanze dagli Stati Uniti.
Dubito.
Il capo del servizio segreto saudita Bandar Bin Sultan va visto da vicino. E’ soprannominato Bandar Bush per la sua intimità familiare con il clan dei Bush e per essere stato ventitre anni ambasciatore negli Stati Uniti da dove ha gestito le forniture di armi al regno, incluse quelle provenienti dall’inghilterra che fruttarono una tangente di oltre due miliardi di dollari.

Incriminato, l’inchiesta è stata fermata ufficialmente dal governo. Una delle sua figlie è sposata con un pari d’Inghilterra e i suoi figli hanno studiato assieme ai figli del vice presidente USA Dick Cheney, che tutti conosciamo, in località McLean che altro non è che la sede della CIA ( Langley è il nome della località più ampia, ma il posto esatto della sede CIA è McLean e alla sciola locale vanno molti figli d’arte).

E membro spurio della casa reale saudita, nel senso che è figlio bastardo del principe Sultan bin Abd el Aziz ( che è stato Crownprince), ma concepito con una concubina analfabeta. La sua fanciullezza è avvenuta sotto la protezione della nonna Hassa, la madre dei Sudairi seven il gruppo egemone tra i figli di Abd el Aziz. Egli da sempre ha messo una carica di forte aggressività nella sua scalata al potere informale, dato che per nascita non può aspirare a quello formale.
Famose sono le sue distruttive descrizioni di Gheddafi ( un Jerry Lewis che si crede Churchill) e degli analisti USA di cose arabe ( bofonchiano un po’ di arabo e credono di conoscere il mio paese) e non ha fatto mancare il suo commento su Osama Ben Laden ( l’ho conosciuto e non credo possa aiutare otto oche a traversar la strada).

conoscitore dell’animo umano usa la corruzione come strumento abituale per stabilire relazioni: gli è riuscito negli USA, in Inghilterra e in Cina con grandi commesse di armi. E indicato da Seymour Hirsch – informatissimo premio Pulitzer – come l’architetto della guerra all’Irak di cui fu informato da Bush Jr prima che il segretario di Stato Colin Powell.

La dichiarazione ufficiale di presa di distanza dagli USA è stata affidata a lui perché considerato il saudita più vicino agli USA e per questo visto con sospetto da molti membri della casa reale, specie da quelli a componente religiosa.
Ritengo che proprio per ingraziarsi questa parte della famiglia abbia calcato la mano sulla differenza tra sunniti e sciiti creando un solco mai visto in tredici secoli in seno al mondo mussulmano.
Ora, questo bastardo alla Cesare Borgia non può tornare indietro senza autodistruggersi e si appresta al salto più pericoloso della sua carriera di intrigante , iniziata col sabotare – fino a sostituirlo – l’ambasciatore saudita negli USA che lo precedette e quello che gli è succeduto ( dopo 18 mesi se n’è andato) e proseguita con ripetuti tentativi di “accomodamenti a suon di dollari” fatti con Hezbollah, i Fratelli mussulmani, gli Ayatollah , Assad ecc.
Ultimo exploit, la visita a Putin e l’offerta di un acquisto da 15 miliardi di dollari di armi in cambio dell’abandono di Assad.

In quella sede ha lasciato planare , secondo alcuni organi di politica estera, un accenno al pericolo costituito dalla organizzazione dei giochi olimpici a Sochi nell’area mussulmana della Russia ed alla capacità di tenere i guerriglieri lontani dall’evento.
Fallito l’incontro, la scorsa settimana è scoppiata la prima bomba a Volgograd in un autobus a cura – sembra- di una vedova suicida di un guerrigliero islamista. Putin al Valdai Club oltre alla battuta su Berlusconi Gay – presente Prodi – che tutti i nostri giornali hanno riportato, ha fatto ( ripetendo l’errore di indicare il punto di rottura fatto da Obama per i gas) una dichiarazione importante: ha indicato come linea rossa per la Russia eventuali tentativi di destabilizzazione interna. Questo non l’ha riportato quasi nessuno in occidente.

Con la dichiarazione ufficiale del capo dei servizi segreti sauditi, Gli Stati Uniti si sono chiamati fuori da ogni possibile chiamata di correo in caso di attacchi terroristici nell’area caucasica, Bandar bin Sultan acquisirà nuovi meriti agli occhi dell’ala tenebrosa religiosa e fondamentalista della famiglia regnante ed avrà la sua rivincita per lo smacco siriano ( primo della carriera) e i guerriglieri ceceni impiegati in Siria si sono salvati dalla cassa integrazione.

Le Olimpiadi sono a febbraio. Andrebbe fermato.

Antonio De Martini
Fonte: www.corrieredellacollera.com
17.01.2014

ARABIA SAUDITA. PREPARA LA JIHAD NEL CAUCASO PER LE OLIMPIADI ?ultima modifica: 2014-01-17T17:30:56+01:00da davi-luciano
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