Lo smemorato senatore Esposito e i “mandanti morali” No Tav

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scritto da Nicola Chiappinelli – Pubblicato il 15 gen 2014 15:18

C’è un senatore del Pd di nome Stefano Esposito, è nato nei pressi di Torino quasi 45 anni fa, e sul suo blog personale ha una sezione speciale, chiamata “SI TAV”, in cui è presente una spiegazione (datata, ma più o meno dettagliata) del perché è a favore della tratta Torino-Lione, “una delle grandi infrastrutture previste nel progetto di grandi reti transeuropee dei trasporti lanciato ad Essen nel 1994 e la cui importanza è stata autorevolmente ribadita in varie sedi [..] anche al fine di favorire una ripresa di ruolo guida del Piemonte nell’economia europea e nella competizione mondiale“.
Fin qui tutto accettabile; meno inizia ad esserlo, invece, l’approccio verso chi si oppone all’alta velocità, il cosiddetto movimento “No Tav“, che a suo parere non è “contro l’opera ma contro la realizzazione del progetto, contro una corretta valutazione dei rischi per la salute e l’ambiente.
È la strategia dello struzzo, del no a prescindere, basata su pregiudizi e preconcetti, senza verifiche e confronti di merito [..] per dire no, in modo aprioristico e pregiudiziale.

Stefano Esposito è colui che a fine 2011, attaccando un liceo che aveva inviato una rappresentativa di studenti in gita in Val Susa, scrisse al preside: “Non si può contrabbandare per ‘approfondimento sulla convivenza civile e sulla cittadinanza’ una gita tra le montagne valsusine al seguito dei No Tav, e voler conoscere le ‘ragioni’ di chi si contrappone illegalmente e violentemente allo Stato e alle forze dell’ordine non ha proprio nulla a che vedere con l’educazione alla legalità, ma ne rappresenta lo stravolgimento della stessa.”

Stefano Esposito è quello che nel luglio scorso rivolse a Marta Camposani, un’attivista denunciata per resistenza a pubblico ufficiale dopo le proteste della settimana precedente (in seguito alle quali accusò la polizia: “Ho ricevuto una manganellata in faccia, mi hanno toccata nelle parti intime e mi hanno insultata”), questo tweet:

Stefano Esposito @stefanoespositoParte da Pisa per andare a fare la guerra allo stato, prende giustamente,qualche manganellata e si inventa di essere stata molestata  10:59 PM – 21 Lug 2013
E Stefano Esposito è anche quello che, ancora ad agosto 2013, scrisse provocatoriamente su Twitter che “i No Tav sono tutti fascisti ed i poliziotti sono partigiani, questa è la verità in Valle di Susa“, causando l’immediata reazione della sezione dei partigiani di Bussoleno: “Giacché molti appartenenti a questa sezione A.N.P.I. sono anche militanti No Tav e contemporaneamente, quotidianamente si spendono nella lotta antifascista [..] esorta il senatore Stefano Esposito ad evitare in futuro accostamenti di tale gravità [..] e a tenere un comportamento ed un linguaggio consono al ruolo istituzionale che egli ricopre.
Stefano Esposito @stefanoesposito La polizia ha caricato i delinquenti . arrestati 2 esponenti di askatasuna. 1 poliziotto ferito.
yamunin @yamunin “Delinquenti ” chi @stefanoesposito? Come i partigiani erano “banditen”? 12:56 AM – 20 Lug 2013
Il senatore Si Tav due giorni fa è tornato sulle prime pagine per il ritrovamento di tre bottiglie incendiarie davanti alla porta della sua abitazione (anche i siti d’informazione italiani si sono divertiti a mettere queste bottiglie in posizioni diverse, chi dentro, chi fuori, chi sotto casa).
A seguito delle discussioni originate dall’episodio, e della solidarietà partorita da vari schieramenti, Esposito ha ammesso poi d’aver preso in considerazione l’idea di abbandonare l’impegno politico, per stanchezza: “All’inizio esisteva un movimento No Tav legittimo, ma è da tanto tempo che quel movimento è scomparso, un movimento che esponeva le proprie opinioni civilmente. Ma questi oggi sono groppuscoli infiltrati, usano la Tav, ma potrebbero usare qualsiasi altra cosa, adesso è emulazione“.
Quindi, in un intervento alla trasmissione radiofonica di Giuseppe Cruciani La Zanzara (qui il video), Esposito ha pure aggiunto che “è fin troppo facile individuare i mandanti morali delle molotov“.
Come chi scrive “libri contro la Torino-Lione che giustificano azioni violente. Per esempio Livio Pepino, ex capo di magistratura democratica [..] che invece di prendere le distanze attacca Caselli che reprime questi fenomeni”. Ma non solo, a motivare moralmente gesti simili sarebbero pure “quegli artisti che sventolano sui loro palchi le bandiere No Tav senza sapere di che cazzo parlano”, da Fiorella Mannoia a “quel capellone pugliese, come si chiama…” (vedi Caparezza).
Un tiro nel mucchio, quello di Esposito, che ignora evidentemente le provocazioni da lui stesso partorite in questi anni, e che è stato accolto su Twitter con commenti di questo livello:
Lo smemorato senatore Esposito e i “mandanti morali” No Tavultima modifica: 2014-01-16T12:27:25+01:00da davi-luciano
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