Il ministro e i 150 euro dei prof”Siamo pronti allo sciopero” -E Letta fa dietrofront

Scatti d’anzianità bloccati per tutti i docenti. Con la beffa, arrivata il 27 dicembre: la richiesta di restituire allo Stato gli aumenti ricevuti nel 2013. Per ora il premier ha annunciato il dietrofront. Ma “è una vicenda inaccettabile”, conferma la Cgil: “Gli scatti sono l’unico modo rimasto per valorizzare gli insegnanti”. E si preparano mobilitazioni di protesta
 
di Francesca Sironi
 
«Non è plausibile», «È una vergogna». Ha parole durissime Domenico Pantaleo, segretario generale della federazione degli insegnanti della Cgil, contro la manovra con cui il ministero per l’Economia ha annunciato di voler costringere gli insegnanti italiani a restituire gli “illegittimi” scatti di stipendio ricevuti l’anno scorso: 150 euro al mese che decine di migliaia di prof dovrebbero rimborsare alle casse di Roma. Dopo le proteste scatenate dai docenti, con l’appoggio del leader democratico Matteo Renzi – che su Twitter aveva annunciato: “non molleremo di un centimetro” – il primo ministro Enrico Letta ha annunciato poco fa il dietrofront: «Gli insegnanti non dovranno restituire i 150 euro”, ha scritto sul social newtork . Ma fra cinguettii e regolamenti, il pasticcio resta sospeso.
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«È da tempo che denunciamo questo problema», spiega la Cgil: «Nel 2010 Tremonti bloccò gli scatti d’anzianità per i docenti. Con il contratto fermo da anni quegli scatti erano l’unica possibilità per gli insegnanti di vedersi valorizzati economicamente. L’unico modo per ricevere un incentivo dopo anni e anni di lavoro». Un piccolo contributo importante: anchesecondo le più autorevoli ricerche internazionali, l’unico modo per migliorare la qualità della scuola è investire sulla formazione e sul merito dei suoi docenti. Succede in tutta Europa. Ma non in Italia.
 
Tremonti nel 2010 bloccò gli scatti d’anzianità per tre anni, ovvero fino al 2012. Così, dal primo gennaio 2013, chi ne aveva diritto ha ricominciato a ricevere il piccolo aumento dovuto. «Ma ad agosto il Consiglio dei ministri ha approvato un regolamento con cui si estendeva per un altro anno lo stop dei contributi», spiega la Cgil: «Si tratta quindi di una manovra voluta e firmata dal primo ministro Enrico Letta e ben conosciuta anche dal ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza».
 
Scatti di anzianità di nuovo fermi. Ma non basta. Quando il ministero dell’Economia si è accorto che ormai i contributi per oltre 90mila docenti erano partiti, ha fermato tutto. Ed è arrivato a chiedere indietro gli aumenti ricevuti “ingiustamente” dai prof per tutto l’anno: «Ora il ministro Carrozza ha annunciato di voler chiedere a Saccomanni di bloccare il provvedimento di restituzione, e Enrico Letta ha dichiarato il dietrofront», commenta il sindacato: «Ma alla riunione in cui si estendeva il congelamento degli scatti c’erano entrambi. Per cui erano a conoscenza di quello che sarebbe successo».
 
Un’umiliazione, insomma, in piena regola, ricevuta da decine di migliaia di persone nelle cui mani c’è il futuro del paese, la sua istruzione. Persone che ricevono, al massimo della loro carriera, dopo almeno 35 anni filati passati dietro la cattedra, 38mila euro lordi all’anno di stipendio. «Siamo pronti a proclamare uno sciopero, una mobilitazione che coinvolga tutti gli insegnanti», dichiara la Cgil: «Non possono trattarci in questo modo»
 
08 gennaio 2014
Il ministro e i 150 euro dei prof”Siamo pronti allo sciopero” -E Letta fa dietrofrontultima modifica: 2014-01-08T22:29:41+01:00da davi-luciano
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