Dove è finito il progetto Torino-Lione ? Occorre che entri nella trattativa con il PD

 

Dove è finito il progetto Torino-Lione ?

Tra i 10 punti del M5S https://www.ilsole24ore.com/art/i-10-punti-elencati-di-maio-dar-vita-un-nuovo-governo-ACUQPmf si legge questo, ma non si trova la Torino-Lione:

3) Cambio di paradigma sull’ambiente, un’Italia al 100% rinnovabile (… curioso aggettivo);
Un cambio di paradigma sull’ambiente, un’Italia al 100% rinnovabile. 

Occorre «green un new deal, tutti gli investimenti pubblici dovranno avere al centro la tutela dell’ambiente e affrontare il nodo del cambiamento climatico», ha detto il capo politico del Movimento 5 Stelle. 

Basta inceneritori, no alle trivelle e sì all’economia circolare. «Serve poi una legge sui rifiuti zero – ha aggiunto – e sugli investimenti alla mobilità sostenibile».

Questo punto imita la frase di Conte Cfr.: Il Discorso di Conte al Senato del 20 agosto 2019, comprese le conclusioni che tuttavia era migliore:

La politica deve adoperarsi per elaborare un grande piano che attribuisca allItalia una posizione di leadership nel campo dei nuovi modelli economici eco-sostenibili. 

Lobiettivo da perseguire deve essere unefficace transizione ecologica in modo da pervenire a una articolata politica industriale che, senza scadere nel dirigismo economico, possa gradualmente orientare lintero sistema produttivo verso uneconomia circolare che favorisca la cultura del riciclo e dismetta definitivamente la cultura del rifiuto. Lo sviluppo equo e sostenibile deve spingerci a integrare in modo sistematico nellazione di Governo un nuovo modello di crescita, non più economicistico.

 

I 10 punti elencati da Di Maio per dar vita a un nuovo Governo

L’elenco è stato formulato dal capo politico del Movimento 5 Stelle al termine delle consultazioni avviate dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

In Italia c’è chi esulta per l’arresto di Julian Assange: i giornalisti «dem»

https://oltrelalinea.news/2019/04/12/in-italia-ce-chi-esulta-per-larresto-di-julian-assange-i-giornalisti-dem/amp/?fbclid=IwAR1tZj0KBJPVX9oUC8I8pYgsB3aBMVovjFWzNTy4f_nApKMBE0oJWI99EOU

In Italia c'è chi esulta per l'arresto di Julian Assange: i giornalisti «dem»

Puntualissimi, i «giornalisti» Gianni Riotta e Andrea Romano (direttore di Democratica, giornale del Pd che ha meno lettori di un periodico della Parrocchia), hanno esultato alla notizia dell’arresto del fondatore di WikiLeaks Julian Assangedefinendolo – come sempre senza uno straccio di prove, alla faccia delle fake news – «una spia di Putin».

Sono gli stessi che blaterano ogni giorno di regimi illiberali e totalitari: quando arrestano un giornalista vero come Julian Assange, colpevole solamente di aver fatto il suo lavoro, Riotta e Romano non possono che esultare. A loro le persone libere evidentemente non piacciono, ma questa non è affatto una novità. Preferiscono gli accondiscendenti e gli zerbini, sempre e comunque.

In Italia c'è chi esulta per l'arresto di Julian Assange: i giornalisti «dem»
Ed ecco le parole vergognose di Andrea Romano:
In Italia c'è chi esulta per l'arresto di Julian Assange: i giornalisti «dem»
Senza dimenticare Stefano Esposito, esponente del Pd romano:
In Italia c'è chi esulta per l'arresto di Julian Assange: i giornalisti «dem»

I 10 punti elencati da Di Maio per dar vita a un nuovo Governo

https://www.ilsole24ore.com/art/i-10-punti-elencati-di-maio-dar-vita-un-nuovo-governo-ACUQPmf?fbclid=IwAR0qHtg-GYary0SWUgFtJGv_6Xip_ovqmDTzz6R9TsH6HRd9u52uhbDcIXM

L’elenco è stato formulato dal capo politico del Movimento 5 Stelle al termine delle consultazioni avviate dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per sondare la possibilità di una nuova maggioranza

La delegazione del M5S al Quirinale per le consultazioni (Ansa)
La delegazione del M5S al Quirinale per le consultazioni (Ansa)

1′ di lettura

«Abbiamo informato il capo dello Stato di quelli che secondo noi sono obiettivi prioritari per l’Italia, sono 10 impegni che abbiamo preso con gli italiani e che secondo noi devono essere portati a compimento». Lo ha detto il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, al termine delle consultazioni avviate dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per sondare la possibilità di una nuova maggioranza di Governo.

I 10 obiettivi elencati da Di Maio sono: 

1) Taglio del numero dei parlamentari (deve essere un obiettivo di questa legislatura e una priorità del calendario in Aula); 

2) Una manovra equa che preveda stop all’aumento dell’Iva, il salario minimo orario, il taglio del cuneo fiscale, la sburocratizzazione, il sostegno alle famiglie, alle nascite, alla disabilità e all’emergenza abitativa; 

3) Cambio di paradigma sull’ambiente, un’Italia al 100% rinnovabile

4) Una legge sul conflitto di interessi e una riforma della Rai ispirata al modello Bbc; 

5) Dimezzare i tempi della giustizia e riforma del metodo di elezione del Csm; 

6) Autonomia differenziata e riforma degli enti locali; 

7) Legalità, carcere ai grandi evasori, lotta a evasione e traffici illeciti; 

8) Un piano straordinario di investimenti per il Sud; 

9) Una riforma del sistema bancario che separi le banche di investimento dalle banche commerciali; 

10) Tutela dei beni comuni, scuola, acqua pubblica, sanità, revisione concessioni autostradali.

Padova, scoperto il meccanismo della proliferazione delle cellule tumorali

https://corrieredelveneto.corriere.it/padova/universita/19_agosto_21/padova-scoperto-meccanismo-proliferazione-cellule-tumorali-9a510346-c3f3-11e9-9cd5-e8918a8264c8.shtml?fbclid=IwAR1GypuDWHQidXNO497MkqW8agtG0MPHxDa0n_O54LsKxUKrB39I6G55RSQ

L’Università di Padova individua la molecola che controlla la crescita

PADOVA Contro i tumori è stato scoperto un meccanismo per il controllo della proliferazione cellulare. L’esito è il frutto di un lavoro fatto da ricercatori dell’Università di Padova che hanno dimostrato come il metabolismo controlli la via mediata dalla molecola Wnt nella crescita tumorale. Di fatto, secondo gli esperti, si può agire sulla proliferazione delle cellule tumorali andando a modificare il metabolismo mitocondriale. Lo studio, Impaired mitochondrial Atp production downregulates Wnt signaling via Ee stress induction, è stato pubblicato sulla rivista «Cell Reports». All’interno di tutte le cellule di un organismo ci sono degli organelli, i mitocondri, che hanno il compito di produrre una molecola che fornisce energia alle cellule stesse: l’Atp , utilizzata per le attività cellulari. Tra queste, ce n’è una particolarmente importante, la via di segnalazione mediata dalla molecola chiamata «Wnt», regolata dallo stesso Atp .

Il gruppo di ricercatori dell’università di Padova
Il gruppo di ricercatori dell’università di Padova
Il lavoro

Questa via di segnalazione mediata da Wnt – secondo i ricercatori – costituisce di fatto una serie di reazioni che risultano essere implicate, tra l’altro, nella proliferazione cellulare che svolge un ruolo importante sia nello sviluppo embrionale sia nella formazione dei tumori. «In questo lavoro abbiamo dimostrato che riducendo la produzione dell’Atp a livello mitocondriale – spiega il professor Luigi Leanza, del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e coordinatore della ricerca che è stata svolta in collaborazione con altri gruppi dell’ateneo patavino – senza causare problemi alla vitalità delle cellule, è possibile attenuare notevolmente la via mediata da Wnt sia in vitro su linee cellulari tumorali, come ad esempio quelle di adenocarcinoma del colon, sia in vivo in modelli di Zebrafish». «In questo modo abbiamo osservato che modulando il metabolismo mitocondriale – aggiunge – è possibile ridurre la via mediata da Wnt e quindi potenzialmente la crescita tumorale, dando una nuova prospettiva di cura di vari tumori in cui questa via di segnalazione è molto attiva».

Tutti i guai giudiziari che aspettano Salvini fuori dal Viminale

https://www.nextquotidiano.it/guai-giudiziari-salvini/?fbclid=IwAR2kXEVS_WCiRIq_BitQGJc9NDJGcN_NWRH4oBDSZSO9ezQaenc8iq-QrNs

| 23 Agosto 2019

salvini roba da matti

Che si vada al voto, come vuole la Lega, o che nasca un nuovo governo Matteo Salvini ha un problema. Anzi: numerosi problemi. Rappresentati da tutti quei fascicoli aperti nelle procure italiane che riguardano lui o altri esponenti del Carroccio. L’ultima novità è rappresentata dall’indagine aperta a Ravenna per l’episodio del giro sulla moto d’acqua della Polizia di Stato del figlio del vicepremier.

Salvini e la nuova indagine per sequestro di persona

Al momento l’inchiesta è contro ignoti, la Procura ha chiesto al Viminale i nomi de due uomini che con fare minaccioso avevano tentato di impedire al giornalista di Repubblica Valerio Lo Muzio di riprendere la scena. Non sono state ancora formulate ipotesi di reato ma secondo le indiscrezioni pubblicate oggi da Repubblica i filoni di indagine sarebbero due. Uno, quello principale, è quello
il reato di tentata violenza privata nei confronti di Lo Muzio perpetrato dai due anonimi agenti. Il secondo invece potrebbe invece essere quello che riguarda l’utilizzo improprio del mezzo della Polizia. In questo senso il reato ipotizzabile potrebbe essere quello di peculato.

sea-watch-indagine-sequestro-di-persona-3

Ci sono poi altre indagini che riguardano più direttamente Salvini e il suo operato al Viminale. Ad aprile il ministro è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di sequestro di persona per la vicenda della Sea Watch 3. I fatti sono quelli che riguardano il divieto di sbarco dei migranti, costretti a bordo della nave della ONG dal 24 al 30 gennaio 2019. Il Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro  ha inoltrato gli atti al Tribunale dei ministri che dovrà valutare se richiedere l’autorizzazione a procedere al Senato. L’ultima volta, con il caso Diciotti, l’Aula salvo il ministro dal processo. Ma se le condizioni politiche dovessero cambiare non è detto che Salvini potrà farla franca una seconda volta. C’è però da dire che anche in questo caso Salvini potrebbe tentare di tirare in ballo Conte e Toninelli e quindi mettere di nuovo il MoVimento 5 Stelle alle sue responsabilità. Sempre per quanto riguarda la Sea Watch 3 Salvini potrebbe trovarsi anche a doversi difendere dalla querela per diffamazione presentata dagli avvocati della comandante Carola Rackete. Ma qualora la querela non venisse archiviata il Capitano potrebbe rifugiarsi dietro l’insindacabilità.

I guai dei leghisti amici di Salvini: da Siri al Russiagate di Savoini

Ci sono poi vicende che rischiano di travolgere il partito. Al momento sono quasi una quarantina le inchieste aperte a a vario titolo a carico di amministratori ed esponenti del Carroccio. Non c’è solo la vicenda dei 49 milioni della Lega. I magistrati sono ancora alla ricerca dei soldi e stanno puntando l’attenzione verso il Lussemburgo dove potrebbero essere spariti tre milioni di euro. Di particolare interesse saranno gli sviluppi dell’indagine aperta dalla Procura di Genova sulle rivelazioni di Report. Il programma di Rai 3 ha infatti scoperto che nel maggio del 2018 la Lega ha pagato 480 mila euro (di soldi pubblici) per incarichi di comunicazione politica alla Vadolive Srl, una società la cui titolare è una barista di Clusone che incidentalmente è anche la cognata di uno dei collaboratori del tesoriere della Lega Giulio Centemero. E non sarebbe la sola transazione sospetta: all’attenzione delle procure è giunta anche quella del pagamento da un milione di euro in favore di Francesco Barachetti, ex consigliere del comune di Casnigo nel Bergamasco, 43 anni, è titolare di una società (Barachetti Service srl) che si occupa di impiantistica elettrica e idraulica, lattonerie, cartongessi e ristrutturazioni edile.

manette giarrusso m5s renzi siri bancarotta - 2
Il sottosegretario Armando Siri con il presidente del Consiglio Conte ad un incontro della scuola di formazione politica della Lega [via Facebook.com]

Tutte inchieste che non riguardano direttamente Salvini ma che vedono come protagonisti uomini a lui vicino. Come quella che riguarda l’ex viceministro Armando Siri, coinvolto nel caso Arata per i presunti favori al re del mini eolico Vito Nicastri e indagato dalla procura di Milano per autoriciclaggio. Siri è tra le altre cose il direttore della scuola politica della Lega nonché uno dei “padri” della Flat Tax, uno dei cavalli di battaglia leghisti sui quali è caduto il governo Conte.metropol savoini lega buzzfeed finanziamenti russia putin - 6

Last but not least come dimenticare il Russiagate e quella conversazione con cui l’ex braccio destro di SalvinGianluca Savoini parlava della possibilità di ottenere finanziamenti russi per la campagna elettorale per le europee 2019? Martedì scorso in Senato Giuseppe Conte ha bacchettato Salvini perché non aveva voluto fare chiarezza sui suoi rapporti con Savoini e sul perché il presidente di Lombardia-Russia avesse svolto 17 missioni in Russia tra il 2014 e il 2019. Anche sul presunto tentativo di corruzione internazionale è stata aperta un’indagine. Inchiesta che potrebbe riservare delle brutte sorprese per il Capo della Lega.

Leggi sull’argomento: L’accordo PD-M5S sulla legge anti-Salvini

Pericoli per la democrazia? Cronistoria degli ultimi 25 anni

https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=62427&fbclid=IwAR39wZb2CKd_c13wND6NmBjorbXxxjHGtc1HlQDsRQ2zfE6XOA9porLiHZU

di Giuseppe Palma – 22/08/2019

Pericoli per la democrazia? Cronistoria degli ultimi 25 anni

Fonte: Scenari Economici

Breve cronistoria delle modalità procedurali con cui il centro-sinistra è riuscito ad andare al potere in Italia negli ultimi 25 anni:

a) 1995-1996: vanno al governo con un ribaltone su istigazione giudiziaria ai danni di Berlusconi che aveva vinto le elezioni del 1994.

b) 1996-1998: vincono le elezioni, ma alla Camera non hanno la maggioranza e il governo Prodi I è sostenuto da Rifondazione comunista per effetto del “patto di desistenza” con Bertinotti nei collegi uninominali.

c) 1998-2001: fanno fuori Prodi e vanno al governo con Clemente Mastella, eletto col centrodestra a guida Berlusconi.

d) 2006-2008: si trincerano in un governo – il Prodi II – sostenuto in Senato coi voti dei senatori a vita e di quelli eletti nella circoscrizione Estero, avendo “vinto” le elezioni con uno scarto dello 0,01%.

e) 2011-2012: dall’opposizione (avevano perso sonoramente le elezioni politiche del 2008) votano la fiducia al governo tecnico di Mario Monti frutto di un colpo di Stato sostenuto dalla speculazione finanziaria internazionale ai danni del governo Berlusconi IV. Entrano in maggioranza Bersani, Alfano e Casini formano l’ABC, l’asse di maggioranza che supporta Monti e le politiche di austerità imposte dall’Unione Europea a indirizzo franco-tedesco. Votano favorevolmente per l’autorizzazione alla ratifica del Fiscal compact e per l’introduzione in Costituzione del vincolo del pareggio di bilancio.

f) 2013-2018: vincono le elezioni con poco più del 29% dei voti e ottengono un premio di maggioranza abnorme previsto da una legge elettorale dichiarata incostituzionale (anche nei meccanismi del premio). Restano al governo 5 anni nonostante la Corte costituzionale avesse previsto per le Camere il regime di “prorogatio” con la sentenza sul porcellum. Per 4 anni e mezzo si reggono sul sostegno di Angelino Alfano, eletto col centrodestra, che a sua volta lascia il partito di cui era segretario (PdL) per sostenere (insieme ad una pattuglia di parlamentari eletti con Berlusconi) i governi di centrosinistra.

g) 2019 (?): dal 40,8% ottenuto alle elezioni europee del 2014, alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 prendono una batosta memorabile e scendono al 18,8%. Nonostante ciò, provano adesso a ritornare al governo senza voti e senza alcuna legittimazione democratica, attraverso un’alleanza coi “nemici” giurati del M5S.

Questi i dati inconfutabili, che potrete controllare ovunque.
Chi è il pericolo per la democrazia?

NoTav: «Non esistono governi o Movimenti amici»

https://ilmanifesto.it/notav-non-esistono-governi-o-movimenti-amici/?fbclid=IwAR23xe6hGh2d5-2ACH5fwlDlmdylfgV5dAvLv9bV-G3vBOQctDmQUsRFaFs

manifesto

Val Susa. Gli attivisti non si schierano sulla prospettiva di una nuova maggioranza 5S-Pd

L'ex governatore dem Sergio Chiamparino e la deputata Pd Maria Elena Boschi

 L’ex governatore dem Sergio Chiamparino e la deputata Pd Maria Elena Boschi

Dubbi e ancora dubbi, ma sopratutto un orgoglioso disinteresse verso le capriole politiche che avvengono a Roma: la Val Susa non si appassiona, rimane fredda e marchiata a fuoco dalle recenti delusioni. A questo si aggiunga il vago orgoglio di essere stata la causa del crollo politico del governo pentaleghista. Ma tutti sanno anche che la partita del Tav non è chiusa e, anzi, potrebbe essere riportata sotto i riflettori in tempi brevi.

L’Inea, l’agenzia della Commissione europea che presiede ai finanziamenti sulle infrastrutture ferroviarie della rete Tent, di cui fa parte la Torino – Lione, attende una risposta ufficiale e definitiva dal governo italiano, qualunque esso sia. La scadenza è fissata per il 30 settembre e non è ulteriormente derogabile. Se la risposta non arriverà, i finanziamenti sulla Torino – Lione potrebbero decadere.

La Val Susa attende gli sviluppi politici ferma sulla storica posizione del «non esistono governi amici» a cui, in questi giorni, è stata aggiunta la subordinata «e nemmeno partiti o movimenti». Ma, al di là delle posizioni tattiche, il movimento NoTav esprime un barlume di speranza che, grazie a qualche alchimia politica, il Tav possa essere rimesso in discussione. Paolo Prieri del Presidio Europa (Centro studi e documentazione del movimento NoTav che tesse le relazioni politiche) è il più esplicito: «Se ci sarà un accordo con il Pd quest’ultimo dovrà riconoscere che torna al governo grazie alla lotta NoTav che ha fatto cadere il governo. Abbiamo creato la cultura che lotta contro tutte le grandi opere inutili in Italia, ovvero l’elemento di maggiore divisione nel passato governo. Quindi la Torino – Lione, anche in virtù della scadenza del 30 settembre, deve essere messa sul tavolo subito e con chiarezza».

L’ala sinistra del movimento, invece, pare molto scettica rispetto a un cambio di prospettiva politica. Nicoletta Dosio: «Il meno peggio non è sempre il meglio. Speriamo in un cambio di prospettiva che metta in primo piano l’abrogazione dei decreti Sicurezza di Salvini, che colpiscono in maniera decisa la Val Susa e la nostra libertà di espressione e dissenso. Non credo però che il M5s abbandonerà un alleato di cui è stato fedele comprimario, al punto di sdoganare il Tav, nonché la vergognosa persecuzione dei migranti che osserviamo tutti i giorni su queste montagne. Come già detto in passato, la Val Susa insegna che l’unica cose che serve è una forza politica di sinistra vera, non l’ennesimo principe azzurro malato di narcisismo».

A tifare esplicitamente per un governo a sei stelle è la componente democratica della Val Susa che fa riferimento all’ex sindaco di Susa, Sandro Plano, uomo che per anni ha tenuto una solitaria posizione NoTav: «Spero che si possa formare un governo Pd e Cinque stelle, possibilmente senza Giuseppe Conte che si è dimostrato trasparente rispetto lo straripare leghista. I punti in comune ci sono, quelli che ci dividono possono essere affrontati. Il Tav è sicuramente importante, ma in Val Susa pensiamo anche e sopratutto alle differenze sociali abissali che rendono questo paese una polveriera. Se il posto di Salvini verrà preso da uomini di un partito che vuole redistribuire la ricchezza verso il basso sarò molto felice. Per il Tav sono stati fatti passi avanti molto gravi, da cui sarà molto difficile tornare indietro».

Dal mondo 5S della Val Susa, sempre più sgomento per i valzer romani, parla Francesca Frediani, capogruppo in regione: «Spero vivamente che il M5s non torni ad allearsi con la Lega di Salvini. Per il Tav e per i decreti sicurezza».