IL MIO REGALO PER FERRAGOSTO

Si tratta di un racconto. Parla dei miei amici, quelli che hanno finora fermato la Grande Opera, la Torino – Lyon, quella che noi abbiamo imparato a conoscere come “la Grande Truffa”.
Ho riletto recentemente questo racconto che ho scritto 12 anni fa scoprendo che per molti aspetti il tempo si è fermato qui in Valle di Susa. Noi però come la maggioranza degli italiani siamo andati avanti, invecchiando e rendendoci conto di come ci volessero prendere in giro, di come probabilmente volessero impadronirsi delle poche risorse di questo Paese. 
Chi leggerà per la prima volta queste pagine o le rileggerà scoprirà che in Valle è avvenuto un miracolo, qualcosa di incredibile, che può far paura a molti di quelli che vorrebbero decidere passando sopra alle nostre teste. Paura perché il nostro “esempio” può dare speranza anche ad altri che si sentono sopraffatti, derisi, insultati, maltrattati, non rispettati.
Leggendo provate anche ad immaginare i 1000 indagati di questi lunghi anni, le detenzioni, le perquisizioni, le migliaia di metri di recinzioni e filo spinato per difendere il “fortino del cantiere”. Pensate alle enormi spese per mantenere un apparato militare lassù in quel cantiere fantoccio fin dal luglio 2011. Neanche una centrale nucleare francese o tedesca è difesa in modo tanto accanito e puntiglioso, nemmeno una base militare americana, neppure i palazzi del potere. Poi pensate ai progetti ancora oggi indefiniti, lacunosi, alle parole spese sui giornali, alle prese di posizione dei “pasdaran del TAV” ed infine provate a pensare quante volte avete sentito parlare di dati di traffico reali da un fautore dell’opera. 
Leggete e trasferite anche ai vostri amici i post contenenti i vari capitoli, e non stupitevi se alla fine di questa bella storia scritta tanti anni fa troverete un doveroso aggiornamento utile forse a capire perché in valle si usa dire che non ci sono governi amici e non ci servono i “capipololo”.
Eccovi la presentazione.

Oscar Margaira

Una Bella Storia
Volevano fare in fretta, ma non potevano riuscirci.
Più passava il tempo più noi capivamo…

Dedicato alle prime vittime
dell’alta velocità ferroviaria italiana: quelli che la stavano costruendo.
Giovanni Damiano, 42 anni Pasquale Costanzo, 23 anni Giorgio Larcianelli, 53 anni Pietro Giampaolo, 58 anni Pasquale Adamo, 55 anni Francesco Minervino, 57 anni Biagio Paglia, 34 anni Kristian Hauber 23 anni Mario Laurenza, 37 anni
Dedicato a tutte le vittime degli incidenti ferroviari ed ai ferrovieri che da anni denunciano il generale stato di abbandono delle linee ferroviarie utilizzate
dai pendolari.
Dedicato ai cittadini che continuano ancora a sperare

Presentazione

Una brutta vicenda può diventare una bella storia

Queste pagine raccontano dell’opposizione al TAV in valle di Susa. Le vicende narrate sono avvenute in un periodo ben preciso: tra il 19 marzo 2005 ed il gennaio 2006. Ho già raccontato la mia versione di alcuni fatti avvenuti precedentemente al marzo 2005 e, devo ammetterlo, ricominciare a scrivere potrebbe servire almeno a sfogarmi. Ma non solo. Ciò che vorrei comunicare è anche la sensazione che ho avuto in questi mesi, quando una brutta storia, almeno per me e molti altri valsusini, si è improvvisamente trasformata in un’altra, parallela e popolare. Una vicenda cresciuta giorno per giorno, questa volta una storia bella, coinvolgente, sentita intensamente da una miriade di persone semplici: giovani, insegnanti, anziani, agricoltori, metalmeccanici, artigiani, medici, professionisti, pensionati, ammi- nistratori, persone che hanno alzato la testa in una valle da sempre restia a mettersi in mostra.
Proverò a fare un piccolo salto di qualità, alternando alla cronaca di parte degli avvenimenti che ho vissuto, alcuni dati tecnici sull’opera che ne chiariranno la grandiosità. Cercherò inoltre, senza velleità, di trarre conclusioni, di analizzare economicamente la questione, sperando di stimolare nel lettore qualche curiosità sulle origini dell’opera, sull’interesse politico che la circonda e sulla probabile con clusione della vicenda.
Il racconto prova a tracciare una sorta di diario degli avvenimenti e a narrare le peripezie mie e di una gran fetta della popolazione che si oppone ad opere grandiose, ritenute inutili, faraoniche e devastanti per l’ambiente e l’economia. Il filo conduttore sarà l’attività incessante, prorompente e decisa dei valsusini e di tanti nuovi amici che insieme, ancora una volta, vollero “resistere per esistere” con l’unico intento di voler continuare ad incidere sul proprio futuro e su quello dei loro figli.
Qualcuno potrà pensare che l’agitarsi dei nostri valligiani sia inutile, altri penseranno che “tanto è tutto deciso”. Altri ancora affer meranno che forse dovrebbero agitarsi ancora di più. Io non saprei dire chi ha la verità in tasca, di certo ho capito in questi anni che l’ingiustizia, la mancanza di rispetto, causano più danni di ciò che si crede, che “la nostra gente” sente col cuore, ma agisce con la testa. I fatti lo dimostrano. Di tutto si potrà dire, giudicando “da fuori” i fatti che racconterò, ma certo ognuno dovrà riconoscere la determinazione delle azioni e la contemporanea misura negli atteggiamenti dei valsusini. Non era facile trasformare un simile conflitto sociale in un’occasione d’incontro e di cultura, di conoscenza reciproca. Qui da noi è successo.
Tutto ciò non è un miracolo e può capitare anche altrove. Questa è la storia bella che vorrei raccontare, magari con la pretesa di far dimenticare quella brutta, che come un Blob colossale rischiava di spalmarsi su di noi. Un primo successo lo abbiamo dunque già raggiunto: non farci invischiare in quella catramosa, schifida, attaccaticcia emanazione strisciante che ha nella propaganda uno dei motori. Tralascio per pietà di nominare gli altri, credo che chiunque li potrà facilmente individuare leggendo queste pagine.

Prefazione di Diego Novelli

TAV: un problema nazionale
di Diego Novelli
ex sindaco di Torino

Detesto i tuttologi, coloro che ostentano e sfoggiano competenze su tutto, che presumono di sapere tutto e di poter discorrere e scrive- re con cognizione di causa su qualsiasi argomento.
Ho accettato l’invito di Oscar a scrivere questa breve nota perché leggendo il suo testo ho arricchito la mia conoscenza sulla vicenda TAV e anche perché mi è piaciuto il suo modo di narrare, qualità che si è un po’ persa, e che, per un vecchio cronista come me, rimane fondamentale per chi vuole comunicare.
Ho incontrato l’Alta Velocità per la prima volta nella mia attività giornalistica, 35 anni fa, nel luglio del 1971. Mi trovavo in Giappone per un’inchiesta sui sopravvissuti ai bombardamenti atomici a Hiroshima e Nagasaki, nell’anniversario del grande macello. I colleghi del quotidiano “Akata”, al quale mi appoggiavo, mi invitarono all’inaugurazione della linea ferroviaria ad Alta Velocità Tokyo-Osaka. Seicento chilometri, tempo di percorrenza, due ore ed un quarto. Stupendo!
Queste le mie conoscenze sul TAV sino ad un anno fa, quando alla redazione di “Narcomafie” (il mensile pubblicato dal gruppo Abele al quale collaboro) è giunto un ampio servizio sulle battaglie in corso da 15 anni nella Valle di Susa. L’antica curiosità del cronista mi ha spinto a cercare di ricostruire tutta la storia dell’Alta Velocità in Italia; non da un punto di vista tecnico e scientifico, ma politico, amministrativo, legale, etico.
Sono partito dai primi atti compiuti dal governo Craxi (ministro dei trasporti Signorile, presidente delle ferrovie dello Stato, Ligato) per giungere ai giorni nostri. Ne ho scoperte di tutti i colori. Qualcuno mi accuserà di essere rimasto un inguaribile”berlingueriano”, un “cretino moralista”, non importa, ma come scriveva il compianto Paolo Sylos Labini “non ci può essere separazione tra etica e politica”.
Leggendo montagne di carte per documentarmi mi sono fatto
questa convinzione: la storia dell’Alta Velocità in Italia è molto più affine ad una associazione a delinquere, piuttosto che ad un’impresa che interessa lo Stato. Ecco perché mi permetto di suggerire, non solo ai Comitati No TAV, ma a tutte le persone pulite (favorevoli o contrarie alla nuova ferrovia), una petizione popolare per chiedere alle nuove Camere una Commissione d’inchiesta parlamentare, per smascherare tutti coloro che in questi ultimi 15 anni hanno parteci- pato alla grande abbuffata TAV. Si tratta di un problema nazionale, non solo della Valle di Susa.

Seguirà il primo capitolo con la prefazione al racconto di Claudio Giorno. ecco il link per chi non lo avesse visto sul suo profilo:https://www.facebook.com/omargaira/posts/10215047457093123

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

I BEI CORPI E LE BELLE MENTI ALLA SALVEZZA DELL’ITALIA — SAVIANO &CO CONTRO L’ABOMINIO GIALLOVERDE (C’È ANCHE LAGA..CHI?)

http://fulviogrimaldi.blogspot.com/2018/08/i-bei-corpi-e-le-belle-menti-alla.html

MONDOCANE

VENERDÌ 17 AGOSTO 2018

Ragazzi, ci ho messo tre giorni a scriverlo, non ci volete mettere 20 minuti per leggerlo? Del resto è solo una comica.

http://www.neldeliriononeromaisola.it/2018/08/236853/ (appello di Cacciari)

http://www.repubblica.it/cronaca/2018/07/21/news/rompiamo_il_silenzio_contro_la_menzogna-202372216/  (appello di Saviano)

Tempi di caldo rovente, tempo di colpi di sole, tempo di appelli.  Dicono le statistiche che col caldo aumentano i delitti.  C’è quello di Veronesi, di appelli dico, quello di Cacciari, quello, enciclopedico, di Saviano. E c’è una buona fetta della nostra intellighenzia che si è mossa per la salvezza del paese. Tutti giù dagli attici, fuori dalle ville e dalle spiagge di Capalbio, a brandire penne e precipitarsi a firmare. Un’avanguardia civile e culturale contro una maggioranza populista, razzista, sovranista, contro l’inverno nucleare che, calando da Montecitorio e Palazzo Madama, gelerà il paese da Trento a Capo Passero.

Dell’appello di Sandro Veronesi è presto detto. La sua proposta chiedeva agli esponenti della bella gente, i combattenti VIP, di mettere “ i propri corpi” a disposizione della lotta ai razzisti: “Imbarchiamoci su una nave Ong per salvare i migranti”… “pensa se su una di quelle navi ci fosse Totti, o Checco Zalone, o Claudio Baglioni, Federica Pellegrini, Jovanotti, Monica Bellucci, Sofia Goggia,  Chiara Ferragni, o Giorgio Armani…”  Un concentrato di estetica e di soldi da sbaragliare qualunque razzista che intendesse bloccare barconi, raccoglitori di pomodori e cococò di Amazon.

Correggendo il tiro, via dai flutti comunque fastidiosi, Saviano ha suggerito  di lasciar perdere i corpi e far invece sentire le voci negate dalla più agevole terra, per “una grande insurrezione civile e democratica”. Per i naviganti è morta lì e il bel corpo del povero Fratoianni, alla pesca di migranti dei VIP insieme ai medici dell’lsis (MSF), è rimasto solo.

Rimasti a terra i bei corpi, ecco le belle menti

Non presentandosi i bei corpi, ecco che si sono presentate le belle menti. E quale prima, tra tutte, se non quella del filosofo-sindaco per tutte le stagioni, quelle senza Mose, quella del Mose, ma soprattutto quelle del tutto e del contrario di tutto purchè espresse con l’iraconda e impaziente grazia del maitre à penser? Maestro del pensiero squash (lo sport in cui puoi tirare la pallina contro qualsiasi muro, basta che ti rimbalzi), Massimo Cacciari, ci conferma che quanto dicono i nuovi barbari al governo è lontano dalla cultura europea e occidentale (ma non dovevamo essere “multiculturalisti?). Che è tutta un sorriso mentre questi sono intrisi di  “inaccettabile disumanità”. Scombinano il buon ordine sociale “contrapponendo il popolo alla casta”. Scongiurare “il pericolo mortale per l’Europa di una deriva sovranista” Cacciari sa che l’ha già detto Socrate. La sovranità è meglio che rimanga dove sta. Da Juncker.

Le ragioni degli appellanti

Il TAV e TAP, pilastri dell’economia italiana e occidentale, messi in forse per demagogicamente esaminarne i bassi costi e alti benefici; Un ministro, che si pretende dell’Ambiente, rivede il gasdotto appenninico solo perché privo di VAS (Valutazione Ambientale Strategica); Vaccini irresponsabilmente rinviati al 2019per compiacere i No Vax; pensioni d’oro, classisticamente tagliate sopra i 4000 euro; decreto Dignità pro riders, precari e licenziati ingiustamente, pro imprese che assumono a tempo indeterminato e contro delocalizzatori, biscazzieri, precarizzatori: una rovina dell’apparato produttivo; migranti risorsa di cui privare l’Italia per regalarla agli imprenditori europei e Ong che spostano la miserabile Africa nella ricca Europa bloccate; sospesa l’operazione salva-ILVA benchè razionalizzata grazie a 4000 lavoratori in meno e avvelenamenti pubblici solo fino al 1923; stop al CETA, trattato con il Canada (e gli USA)  e quindi al ricco mercato nordamericano; via libera alla stampa sulle intercettazioni con tanti saluti alla privacy di delinquenti solo presunti; alla RAI un incontrollabile candidato alla presidenza, senza nulla osta di Nato, Israele e Mattarella; via dalle FFSS coloro che ci hanno regalato l’alta velocità  e ridimensionato un trasporto regionale obsoleto e stop al matrimonio ANAS – FFSS  che avrebbe messo i viaggiatori italiani sotto protezione di un unico gestore (magari Benetton); pace con lo zar Putin a dispetto dell’invasione della Crimea e disconoscimento della democrazia di Kiev; a settembre reddito di cittadinanza, legge anticorruzione, Alitalia torna di bandiera: tutto con i soldi di Babbo Natale; 150mila metri quadrati di costa sottratti agli stabilimenti e restituiti al popolino che non si può neanche permettere 50 euro/giorno per cabina, lettino e ombrellone; Autostrade tolte ai Benetton, che da decenni fanno viaggiare sicuri e a basso costo gli italiani; e, colmo dei colmi, il ministro dell’Ambiente, contro le delibere di alcune province alpine assediate da animali feroci, decide che i lupi non saranno abbattuti, ma difesi e preservati.

In bocca al lupo

Quando gli hate speech vanno bene

Sono queste scelleratezze del regime razzista, xenofobo, demagogo, incompetente, fascistoide, nemico dell’impresa e degli investitori (detti mercati), sovranista, anti-europeo, che hanno fatto imbufalire un padre della patria che è al contempo il perseguitato numero uno d’Italia. Le nequizie del governo del cambiamento bastano e avanzano per uno che ha ispirato filmati e serie televisive pedagogiche con cui ai giovani, specie napoletani, ha fatto capire che per uscire dalla fogna tocca fare come gli eroi di quei lavori. Da cui l’urlo savianeo “Rompiamo il silenzio contro la menzogna”. E, a parte il contenuto, degno di Pericle, è la forma una figata. Saviano ha fatta sua quella degli haters, odiatori, proprio per dimostrarne la perniciosa forza quando rivolta contro gli amici di Washington, il papa, Mattarella, Soros, Boldrini, Bonino, lo stipendio di Fazio, i salvatori di migranti, i datori di lavoro…

Saviano si indirizza ai suoi “amici cari”: scrittori, medici, attori, youtuber, cantanti, filosofi, cuochi, produttori, tutte le persone pubbliche. Quelle non pubbliche, tipo licenziati di Alcoa, operai dell’Ilva, maestre d’asilo, precari di Amazon, laureati in fuga, sono date per perdute. Affranto, chiede a questi suoi amici cari: “perché vi nascondete?” Il che, visto a chi si rivolge, ti lascia un po’ basito: l’uragano  contro coloro che distruggono “70 anni di pace e prosperità”,  a El Niño dei tropici gli fa un baffoI “decenni di pace e prosperità”, assicurati anche da Berlusconi che, in fondo era solo un’innocua “macchietta italica” estratta dalla commedia dell’arte, li hanno garantiti anche i nostri soldati, in difesa della “nostra storia e dei nostri valori di democrazia giovane e fragile, ma prima di tutto antifascista e antirazzista”. E a chi  antirazzisticamente li hanno garantiti? Un po’ a tutti: serbi, afghani, iracheni, libici, siriani. Quanto alla prosperità, garantita è stata soprattutto ai quasi 18 milioni di italiani che, a partire dall’abolizione della scala mobile, si ostinano a non fare gli start up e si crogiolano nella miseria.

Un governo che “usa come arma di distrazione di massa l’attacco ai migranti e alle Ong”, è arrivato “all’orrore” di far credere a quasi 60 milioni di italiani “che il nostro problema siano i migranti”. Vuoi non concluderne, con Saviano, che “le cose si stanno mettendo male, male per tutti”? “Male per tutti”, mica negli Stati africani o mediorientali, che deperiscono visto che li bombardano, o gli tirano via le generazioni migliori. Niente paura, saranno sostituite da missionari, Ong e manager Monsanto.

Con. S’Agostino all’ultima crociata

Saviano il furioso non le manda a dire. E non le si poteva dire in modo più sacro einoppugnabileviste  che sono di S. Agostino. I gialloverdi? “ Associazione di ladri, bande funeste, briganti”. E, superando addirittura il santo caro ai picchiatori morali, “potere iniquo… ingiusto incapace…criminale-.. colpi mortali che questo governo sta infliggendo allo Stato di Diritto…”

Vicino a Boldrini, Bonino, Mattarella e altri galantuomini e filantropi come Soros, agli Elmetti Bianchi, cari all’ISIS, alla Nato e a Israeledemocrazie come “l’unica del Medioriente”, specie quando la promuove tra i bambini di Gaza, giustiziere di  brutta gente come Gramsci, Gheddafi, Castro feroce dittatore che “non ha mai realizzato i suoi ideali”, Assad, Chavez, Putin l’omicida che ispira il “ministro della malavita”, Milosevic, Galasso (del pool di Falcone), o di criminali come Hezbollah o Hamas, Saviano, parla ex cathedra.Il suo appello è una lectio magistralis.

Ci rassicura che l’immigrazione “non può essere bloccata” (in Africa la chiamano spopolamento), che è “una risorsa” (specie per terratenientes e Grande Distribuzione) e niente affatto “un pericolo per la tenuta sociale del nostro paese, che è un paese multietnico, fieramente multietnico” . Chi nega che i migranti siano una risorsa “non capisce niente di politica ed economia”, aggiunge e credo che si riferisca a chi non gioisce del senegalese integrato che butta il camiciotto colorato e mette la cravatta, della sudanese che dall’hijab passa al perizoma, dell’iracheno che anziché Avicenna e Averroè studia Alberoni, della somala che, per campare, cede il figlioletto per i pappa degli spotantifame, del chirurgo siriano che anziché ad Aleppo opera al Bambin Gesù. Che bello un multietnicismo così.

Il finale dell’appello è da tempesta wagneriana. Fa impallidire il Catone che rade al suolo Cartagine, o il Cicerone che manda al patibolo Catilina: “Mobilitatevi per diritti che a breve non ricorderete nemmeno più di aver avuto … truppe cammellate di bugiardi di professione al cospetto dei quali gli scherani di Berlusconi erano dilettanti… era così che Mussolini trattava Matteotti prima che venisse ammazzato…comunicazione criminale …

Comunicazione a sostegno di chi “delegittima dall’occuparsi del sociale figli di benestanti”, chi applica la “deriva autoritaria per disconoscere la fatica intellettuale”, “chi ci offende dicendo che criticare questo governo sia un favore a qualche potente” (fareste male a pensare a code di paglia, o a Soros, De Benedetti, Elkann, Cairo, Boccia, UBI, le lobby di Bruxelles). Qui si tratta di essere “o complici o ribelli”. Perché, come dice Grossman, “è la lotta del grande male che cerca di macinare il piccolo seme dell’umanità. Voi siete il piccolo seme dell’umanità, senza di voi l’Italia è perduta”. Ma, coraggio, c’è chi questo piccolo seme lo sa far germogliare. “Sono io, Roberto Saviano”, e qui la si vede tutta, la tempra dell’uomo:  “Non mi fa paura la querela, non mi fa paura la solitudine… non vi ho chiamato per difendere me…”  

Roberto, non sei solo. Siamo con te, tutti. Il Corriere, il Tg1, il Tg5, il manifesto più di tutti,La Stampa, La Repubblica, la “comunità internazionale”, la Nato, Juncker e tutta la UE, Soros, gli Usa che si apprestano alla battaglia finale con Mordor-Russia, gente che sa di avere ragione oggi, come aveva ragione quando ci avvertì che con il No al referendum saremmo precipitati in Grecia, che Saddam aveva le armi di distruzione di Massa, che un paio di aerei avevano fatto crollare tre torri, una senza neanche sfiorarla, che la guerra alla Jugoslavia era per i diritti umani, che Mario Draghi vuol bene non alle banche ma ai loro clienti, che con Renzi stavamo entrando nell’Eldorado, che i russi assediano l’Occidente e non viceversa, che non c’è elezione andata male che non sia stata manipolata da loro,  che andare da Torino a Lione 10 minuti più veloci unisce l’Europa, che l’euro ci avrebbe reso tutti signori con piscina…

Il “manifesto”: la pistola giocattolo ferisce. Solo se sei nero

E che se si spara con una scacciacane a salve si ferisce il colpito. Solo se è un migrante. E questa non è di Saviano, bensì del giornale che ne ha intessuto la corona d’alloro. Il “manifesto” riprende la vicenda dei cretinetti tredicenni che con una scacciacani a salve hanno fatto bang contro un immigrato. Però ci mette del suo, in prima pagina e nel paginone interno: vittima del razzismo sparato e… ferito. Nel testo ovviamente niente: illeso. E alloraE’ il razzismo che li ha lanciati contro il “negro”. E la lotta al razzismo consente certe licenze. Non sarà mica la solita deformazione complottista sospettare che i ragazzetti siano stati invece ispirati da quegli affascinanti videogiochi americani dove vince chi più spara, incendia, devasta, ammazza. Quei videogiochi che, ogni due per tre, il “manifesto”, con Federico Ercole, promuove ed esalta nei suoi inserti Alias. Ma questo il “manifesto” lo esclude. Il quotidiano Piddin-Sorosian-savianeo, da sempre antirazzista, con i bimbetti neri, gialli e bianchi dell’United Colors of Benetton, sa come schierarsi sui cattivi e buoni del Ponte Morandi crollato. A quegli sciacalli di Di Maio e compagni, irriconoscenti verso una famiglia sostenitrice di cause buone, mediatiche e politiche, per le quali tosava pecore e Mapuche, non la manda a dire con Michele Prospero: “Il governo,che ha osato annunciare revoche di concessioni ai Benetton autostradali, approfitta dei cadaveri e delle macerie ancora calde per sperimentare gli effetti del populismo penale e per scatenare le reazioni più regressive”:  “la vendetta contro i Benetton”.  Gente che si è acconciata a contenere i pedaggi e a limitare i profitti netti a1 miliardo all’anno.

Poltrone in vista

E’ una pura malignità dei soliti barbari vedere sullo sfondo di queste intemerate alcune mete dorate. Che so, una bella candidatura alle prossime europee, o capitanare la nave della prossima “sinistra” che saprà finalmente, spiaggiata la carretta renziana, fare da Arca e traghettare il suo popolo riunito al di là del cataclisma gialloverde in un’Italia desovranizzata, tutta europea e atlantica. Oppure, hai visto mai, una bella presidenza RAI? Non ce lo vedreste bene un filosofo in vetta alla RAI? O un perseguitato dalle mafia e alleato dei “produttori” e VIP contro i barbari? O, ancora meglio, chi in Rai ci sta dentro e, scoprendo le magagne di tutti, s’è conquistato la fama di cavaliere senza macchia e paura, a cavallo di un bianco destriero chiamato “Rai bene comune-Indignerai”?

L’asso nella manica e i “raccomandati e parassiti”

Riccardo Laganà, perito industriale e tecnico Rai, non aveva finito di denunciare al capo dello Stato la scandalosa proposta pentaleghista di un giornalista indipendente, Marcello Foa,  a presidente Rai  che un coro di followers in Rai ha rimediato candidando proprio lui. La consigliera Rita Borioni, renziana  e addirittura orfiniana del PD, tutta Forza Italia nel CDA e il giornalista Peter Gomez.Insieme alle grandi firme, pesanti argomenti a suo favore. Si era erto contro il di Di Maio dei “ parassiti e raccomandati” in Rai, individuandovi una “minaccia di rastrellamenti contro chissà quale razza di delinquenti tra i dipendenti RAI”.

Mentre 13mila dipendenti RAI facevano l’ola, io mi sono dovuto convincere che avevo visto male quando, mentre gracchiando in Rai per una ventina d’anni, m’era parso di averne pur visti di “parassiti e raccomandati”. Titoli per aspirare degnamente all’alta carica, Laganà ne ha tanti e, tra questi, oltre alla lettera contro Foa a Mattarella, la proposta di intitolare al buon Fabrizio Frizzi, scomparso simbolo di una Rai “massima istituzione culturale del paese”, gli studi televisivi DEAR. A seguire, Via Teulada potrebbe essere dedicata a Mara Venier.

Laganà e Saviano: un duo da RAI liberata

Ma dove Laganà s’è guadagnato un primato assoluto su candidati presenti e presidenti passati è stato il suo schierarsi accanto a Roberto Saviano senza se e senza ma contro i nuovi barbari, rieccheggiandone le ragioni e addirittura il lessico: fascismo, atteggiamento mafioso, orrore… Al becero Salvini, che aveva ventilato la sospensione di qualche scorta,ecco  la sfida dello scudiero di Saviano: “Noi vogliamo celebrare oggi Roberto Saviano  e il suo coraggio… sosteniamo oggi più che mai Roberto Saviano giornalista coraggioso e libero… la Rai è la casa di Saviano…ci batteremo perché nessuno possa sfiorarti”….

Una candidatura alla presidenza Rai al posto della sua, svanita? In questa sua accorata savianeide, il Laganà ha affiancato al martire ancora vivo, altri che non lo sono più: Impastato, Siani, Tobagi, Spampinato, Falcone e Borsellino. Solo un maligno potrebbe parlare di cattivo gusto. Per Laganà lottano mica solo Lopez, Borioni e i nazareni di PD e FI. Al suo fianco c’è anche MoveOnMica bruscolini. MoveOnvicina al Partito Democratico, è la più grande operazione online americana, ora estesa nel mondo,formatasi per contrastare l’impeachment di Bill Clinton per aver mentito al Congresso e al popolo americano. Oggi è il”portale di pressione” (lobby) che diffonde ai quattro punti cardinali tutto ciò che frulla in testa ai cosiddetti “liberal progressisti”. A suo tempo sostenne che Bernie Sanders era simpatico, ma che era meglio candidare Hillary. Il direttore è Ilya Sheyman, ebreo russo, figlio di una famiglia di dissidenti fuggiti dall’URSS negli anni ’70. Che altro?

Concludendo non possiamo che rendere grazie a Saviano, Cacciari, Laganà, manifesto: I vostri appelli ci hanno convinto: piuttosto spediti alla Cajenna da facebook, che con gli oppositori di questo governo.

Pubblicato da Fulvio Grimaldi alle ore 18:56

LE TCHAD DU PRESIDENT IDRISS DEBY ITNO ENTRE PANAFRICANISME ET REALITES PRAGMATIQUES GEOPOLITIQUES

 

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE/

Flash Vidéo Géopolitique/ Geopolitical Flash Video/

2018 08 14/

Vignette PANAF-TV deby leader

Le Flash Vidéo du jour …

Le géopoliticien Luc MICHEL dans le ZOOM AFRIQUE du 14 août 2018 sur PRESS TV (Iran)

Le géopoliticien esquisse la géopolitique pragmatique et réaliste du président tchadien Idriss Deby Itno, devenu « par le sang versé » le leader de la lutte panafricaine anti-djihadiste. Et comment il louvoie entre l’interventionnisme occidental et sa volonté panafricaniste d’émancipation africaine, notamment vers la constitution d’une force transnationale, noyau d’une future Armée africaine …

Sources :

* Video sur PANAFRICOM-TV/

LE TCHAD LEADER PANAFRICAIN DE LA LUTTE ANTI-TERRORISTE (ZOOM AFRIQUE, PRESS TV, 14.08.2018- AVEC LUC MICHEL)

sur https://vimeo.com/284989976

* L’article sur

https://www.presstv.com/DetailFr/2018/08/14/571149/G5-Sahel-le-Tchad-doubleratil-la-France

* Que dit Press TV :

Interview express du géopoliticien Luc MICHEL depuis Bruxelles … « G5 Sahel: le Tchad doublera-t-il la France ?

Tchad/sécurité : Un nouveau centre des opérations au Tchad, un nouveau « G5 » mais sans la France ? »

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE

(Flash Vidéo Géopolitique/

Complément aux analyses quotidiennes de Luc Michel)

* Avec le Géopoliticien de l’Axe Eurasie-Afrique :

Géopolitique – Géoéconomie – Géoidéologie – Géohistoire – Géopolitismes – Néoeurasisme – Néopanafricanisme (Vu de Moscou et Malabo) :

PAGE SPECIALE Luc MICHEL’s Geopolitical Daily https://www.facebook.com/LucMICHELgeopoliticalDaily/

________________

* Luc MICHEL (Люк МИШЕЛЬ) :

WEBSITE http://www.lucmichel.net/

PAGE OFFICIELLE III – GEOPOLITIQUE

https://www.facebook.com/Pcn.luc.Michel.3.Geopolitique/

TWITTER https://twitter.com/LucMichelPCN

* EODE :

EODE-TV https://vimeo.com/eodetv

WEBSITE http://www.eode.org/

DE LA GUINEE CONAKRY AU CONGO, LA ‘NOUVELLE GUERRE DES MINES’ AU CŒUR DE LA GEOPOLITIQUE AFRICAINE

 

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE/

Luc MICHEL pour EODE/

Quotidien géopolitique – Geopolitical Daily/

2018 08 15/

LM.PRESS TV - ZOOM AFRO guerre des mines II (2018 03 08)

Une bataille hautement stratégique est menée à Kinshasa. Le président Kabila continue son combat pour que les richesses du sous-sol de RDC reviennent au peuple congolais. Le gouvernement est bien décidé à renforcer l’ITIE (la norme internationale de « transparence » dans le domaine minier) … Et derrière cette bataille, qui explique l’hostilité des occidentaux contre Kabila, une réalité : la « nouvelle guerre des mines » : où l’on retrouve les grands groupes miniers comme Rio Tinto, Chinalco, mais aussi Bouyges et surtout Georges Sorös et Steinmetz (qui se livrent une guerre sans merci en Afrique, prolongée en Israël et en Hongrie, précisément), les « Panama papers », le scandale Glencore et les nouveaux dossiers de « Bien (dits) mal acquis » montés en Suisse … »

Dans la guerre des mines, comment s’est préparée la RDC ?

Le cobalt a été au cœur du combat de Kinsha, qui a imposé qu’il soit désormais considéré comme un minerai stratégique. Comment la RDC (qui en possède la moitié des réserves mondiales) s’est organisée pour en conserver le contrôle ? Le géopoliticien Luc MICHEL explique comment le président Kabila a organisé la résistance aux multinationales occidentales …

Les Analyses de Luc MICHEL en videos :

* Voir sur PANAFRICOM-TV/

LUC MICHEL SUR ZOOM AFRIQUE (PRESSTV):

LA GUERRE DES MINES EN AFRIQUE II.

KABILA & LE NOUVEAU CODE MINIER EN RDC

sur https://vimeo.com/259365870

* Et sur PANAFRICOM-TV/

LA GUERRE DES MINES EN AFRIQUE III.

RDC. KABILA ET LE NOUVEAU CODE MINIER. SUITE (PRESS TV, 14.08.2018)

sur https://vimeo.com/284998102

* Voir aussi la Partie I :

sur PANAFRICOM-TV/

LUC MICHEL SUR ‘ZOOM AFRIQUE’ (PRESS TV, 19 DEC. 2017):

LA GUERRE DES MINES EN AFRIQUE ET SON EPICENTRE LA GUINEE CONAKRY sur https://vimeo.com/248505756

# L’ANALYSE DE REFERENCE SUR LA ‘GUERRE DES MINES’ :

COMMENT LA GUERRE DES MINES S’INVITE DANS LA POLITIQUE INTERNATIONALE !?

* Lire LUC MICHEL’S GEOPOLITICAL DAILY/

REVUE DE PRESSE : LE DESSOUS DES CARTES DE L’ALLIANCE GÉOPOLITIQUE ENTRE LE RÉGIME ORBAN (HONGRIE) ET LE LIKOUD ISRAELIEN (NETANYAHU) sur http://www.lucmichel.net/2018/07/23/luc-michels-geopolitical-daily-revue-de-presse-le-dessous-des-cartes-de-lalliance-geopolitique-entre-le-regime-orban-hongrie-et-le-likoud-israelien-netanyahu/

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE

* PAGE SPECIALE Luc MICHEL’s Geopolitical Daily https://www.facebook.com/LucMICHELgeopoliticalDaily/

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* Luc MICHEL (Люк МИШЕЛЬ) :

WEBSITE http://www.lucmichel.net/

PAGE OFFICIELLE III – GEOPOLITIQUE

https://www.facebook.com/Pcn.luc.Michel.3.Geopolitique/

TWITTER https://twitter.com/LucMichelPCN

* EODE :

EODE-TV https://vimeo.com/eodetv

WEBSITE http://www.eode.org/

L’ALGERIE CIBLEE ? (LES USA ENTENDENT REDEPLOYER LES DJIHADISTES AU PROCHE-ORIENT II)

 

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE/

Flash Vidéo Géopolitique/ Geopolitical Flash Video/

2018 08 17/

vignette-djihadistes II

Le Flash Vidéo du jour …

Le géopoliticien Luc MICHEL dans REPORTAGE du 15 août 2018 sur PRESS TV (Iran)

Sources :

* La video sur PCN-TV/

LUC MICHEL: L’ALGERIE CIBLEE ?

(LES USA ENTENDENT REDEPLOYER LES DJIHADISTES AU PROCHE-ORIENT II – SUR PRESS TV)

sur https://vimeo.com/285184413

* L’article sur :

https://www.presstv.com/DetailFr/2018/08/15/571296/Les-Algriens-vontils-tre-pargns

* Press TV :

« USA : les Algériens vont-ils être épargnés ?

Quel pays pourrait être la prochaine cible des pions US ?

Alors que les pions des États-Unis que sont les groupes terroristes de tendance frériste, qaïdiste ou encore takfiriste ont échoué en Syrie, l’armée américaine les a aidés à rejoindre des « camps spéciaux » en Arabie saoudite et aux Émirats arabes unis, a écrit le quotidien palestinien Al-Manar dans son numéro du mardi 14 août. Si cette information est vraie, quel pays pourrait être la prochaine cible des pions US ? » Le géopoliticien Luc MICHEL répond à ces questions …

# L’ANALYSE DE REFERENCE :

* Lire pour comprendre l’interview de Luc MICHEL pour SITA … INTERVIEW DE LUC MICHEL PAR LE SITE ARABE ‘SITA INSTITUTE’ :

DJIHADISMES – TERRORISME – IMMIGRATION. QUAND L’AGENDA PROCHE-ORIENTAL S’IMPOSE EN EUROPE … La grande interview du géopoliticien Luc MICHEL par Jan Vanzeebroeck et Samar Radwan (Beyrouth), pour le site arabe libanais ‘SITA INSTITUTE’

sur http://www.eode.org/eode-think-tank-interview-de-luc-michel-par-le-site-arabe-sita-institute-djihadismes-terrorisme-immigration-quand-lagenda-proche-oriental-s/

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE

(Flash Vidéo Géopolitique/

Complément aux analyses quotidiennes de Luc Michel)

* Avec le Géopoliticien de l’Axe Eurasie-Afrique :

Géopolitique – Géoéconomie – Géoidéologie – Géohistoire – Géopolitismes – Néoeurasisme – Néopanafricanisme (Vu de Moscou et Malabo) :

PAGE SPECIALE Luc MICHEL’s Geopolitical Daily https://www.facebook.com/LucMICHELgeopoliticalDaily/

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* Luc MICHEL (Люк МИШЕЛЬ) :

WEBSITE http://www.lucmichel.net/

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* EODE :

EODE-TV https://vimeo.com/eodetv

WEBSITE http://www.eode.org/

TOUJOURS ET ENCORE LE ‘SCENARIO DU DIABLE’: LES USA ENTENDENT REDEPLOYER LES DJIHADISTES AU PROCHE-ORIENT

 

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE/

Flash Vidéo Géopolitique/ Geopolitical Flash Video/

2018 08 16/

vignette-djihadistes I

Le Flash Vidéo du jour …

Le géopoliticien Luc MICHEL dans LE DEBAT du 15 août 2018 sur PRESS TV (Iran)

Sources :

* La video sur PCN-TV/

LUC MICHEL:

LES USA ENTENDENT REDEPLOYER LES DJIHADISTES AU PROCHE-ORIENT DEPUIS LA SYRIE (DEBAT SUR PRESS TV)

sur https://vimeo.com/285179819

* L’article sur :

https://www.presstv.com/DetailFr/2018/08/15/571292/Les-Amricains-recyclent-leurs-agents

* Press TV :

« Syrie: le nouveau plan US.

Les Américains recyclent leurs agents en Syrie.

Retour à la case départ: après avoir perdu la guerre en Syrie et en Irak, les Américains recyclent leurs agents et ce, aux frais des Saoudiens et des Émiratis. Un vaste mouvement de transfert des terroristes takfiristes actifs dans la région s’effectue en ce moment par l’Arabie saoudite et les Émirats arabes sous les auspices américaines.

Luc Michel, géopoliticien, intervient à ce sujet. »

# L’ANALYSE DE REFERENCE :

* Lire pour comprendre l’interview de Luc MICHEL pour SITA … INTERVIEW DE LUC MICHEL PAR LE SITE ARABE ‘SITA INSTITUTE’ :

DJIHADISMES – TERRORISME – IMMIGRATION. QUAND L’AGENDA PROCHE-ORIENTAL S’IMPOSE EN EUROPE … La grande interview du géopoliticien Luc MICHEL par Jan Vanzeebroeck et Samar Radwan (Beyrouth), pour le site arabe libanais ‘SITA INSTITUTE’

sur http://www.eode.org/eode-think-tank-interview-de-luc-michel-par-le-site-arabe-sita-institute-djihadismes-terrorisme-immigration-quand-lagenda-proche-oriental-s/

 

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE

(Flash Vidéo Géopolitique/

Complément aux analyses quotidiennes de Luc Michel)

* Avec le Géopoliticien de l’Axe Eurasie-Afrique :

Géopolitique – Géoéconomie – Géoidéologie – Géohistoire – Géopolitismes – Néoeurasisme – Néopanafricanisme (Vu de Moscou et Malabo) :

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* Luc MICHEL (Люк МИШЕЛЬ) :

WEBSITE http://www.lucmichel.net/

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* EODE :

EODE-TV https://vimeo.com/eodetv

WEBSITE http://www.eode.org/