- “Il debito è asservimento” (David Graeber).
- “Un paese che non si indebita fa rabbia agli usurai” (Ezra Pound)
- “Datemi il controllo della moneta di una nazione e me ne infischio di chi fa le leggi (Rotschild)
- Ci sono due modi per conquistare e sottomettere una nazione e il suo popolo. Uno è con la spada, l’altro è controllando il suo debito. (John Adams-Presidente Usa)
Archivi giornalieri: 7 maggio 2016
Arrestato il sindaco di Lodi del Pd: ne è rimasto qualcuno a piede libero?
Obama senza finzioni parla chiaro: i paesi europei devono seguire le regole stabilite dagli USA
ERITREA, CE NE FOSSERO!
http://fulviogrimaldi.blogspot.it/2016/05/eritrea-ce-ne-fossero.html
SABATO 7 MAGGIO 2016
Appello Nuit Debout Parigi per 15 maggio
PER UN INCONTRO A PARIGI IL 7 E 8 MAGGIO 2016 E UNA #NUITDEBOUT GLOBALE (#GLOBALDEBOUT) il 15 maggio 2016
Il #46marzo (15 aprile), due settimane dopo la grande mobilitazione del 31 marzo a Parigi, il movimento Nuit Debout non smette di diffondersi. In numerose città francesi e europee, le Nuit Debout esplodono e riflettono speranze e rivolte comuni. Tutti quelli che hanno attraversato le piazze occupate e hanno partecipato lo sanno bene : sta succedendo qualcosa.
Abitanti del mondo intero facciamo cadere le frontiere e costruiamo insieme una nuova primavera globale !
Incontriamoci il 7 e 8 maggio prossimi a Parigi, in Place de la République, per dibattere, condividere pratiche e esperienze, e cominciare a costruire insieme nuove prospettive e soluzioni comuni.
Ma soprattutto prepariamoci e lanciamo insieme una grande azione internazionale il 15 maggio (#76mars) per occupare massicciamente le piazze ovunque in quella data.
Nuit Debout ha fissato come primo obiettivo la creazione di uno spazio di convergenze delle lotte.
Questa convergenza può andare ancora più lontano e estendersi su un piano internazionale.
Esistono già dei legami tra i numerosi movimenti che ai quattro angoli del mondo si oppongono alla precarietà, ai diktat dei mercati finanziari, alla distruzione dell’ambiente, alle guerre e al militarismo, al degrado delle nostre condizioni di vita.
Alla competizione e all’egoismo rispondiamo con la solidarietà, la riflessione e l’azione collettiva.
Le nostre differenze non sono più fonte di divisioni, ma la base della nostra complementarità e della nostra forza comune. Inascoltati e non rappresentati, noi, persone con storie diverse, ci riappropriamo insieme della parola e dello spazio pubblico: facciamo politica perchè è una cosa che riguarda tutti.
Oggi non è più il momento di indignarsi soli nel proprio angolino, ma è il momento di agire tutti insieme.
Noi, il 99%, abbiamo la capacità di agire e respingere definitivamente l’1% e il loro mondo dalle nostre città, dai nostri luoghi di lavoro, dalle nostre vite.
Il 7 e 8 maggio, convergiamo a Parigi a place de la République !
Il 15 Maggio solleviamoci insieme: #NuitDebout ovunque, #GlobalDebout !
Il calcio fa fallire il Tav
di Leonardo Vilei
La linea è stata costruita dai francesi di Eiffage e dagli spagnoli ACS, alias Florentino Pérez, alias il Real Madrid, alias come gestire tutte le opere pubbliche e comprare Ronaldo. L’opera, da 1,2 miliardi di euro, si era gonfiata secondo prassi di altri 400 milioni, ma il problema è che quel treno non lo prende nessuno, perché costa 200 euro a tratta e ci mette sei ore. I tapini costruttori, che hanno anche in gestione la linea, hanno fatto causa ai governi per mancanza di traffico e l’hanno persa di fronte a un giudice svizzero. Hollande, che ha già abbastanza problemi, non gli risponde neanche al telefono, e allora Mr. Real Madrid chiede 500 milioni al governo di Rajoy, abituato, come pure Zapatero, a salvare con i soldi pubblici tutte le infrastrutture faraoniche e fallimentari. Con le elezioni in vista, non avrà neanche un centesimo e la linea chiuderà. Poi chissà, bisogna pur vincerla la Champions
La Commissione europea interrogata dall’opposizione al Progetto Torino-Lione – Mise à jour: La Commission européenne interpellée par l’opposition au Projet Lyon-Turin
Un’azione di lobby popolare No TAV
Le opposizioni alla Torino-Lione hanno incontrato la Commissione Europea
L’obiettivo della riunione del 27 aprile 2016 (9.35-11.20) – che si è tenuta in una sala del Parlamento europeo a Bruxelles – era quello di interrogare la Commissione europea, attraverso il Direttore di DG MOVE.B Olivier Onidi, e trasmettere il convincimento che “fermare il progetto Torino-Lione è auspicabile, possibile e conveniente per i cittadini italiani e francesi, ma anche per tutti gli altri cittadini europei”.
E’ stata certamente un’azione di lobby popolare trasparente (ben riuscita) e con un carattere assolutamente innovativo: erano presenti, accanto ai MEPs, rappresentanti dell’opposizione No TAV italo francese che hanno posto, insieme ai MEPs, molte e incalzanti domande ai funzionari della Commissione europea.
Solo i funzionari della Commissione Olivier Onidi e Herald Ruijters hanno risposto, mentre Günther Ettl – fedele assistente e ghost writer di Laurens Jan Brinkhorst – si è limitato ad ascoltare e prendere appunti ed è uscito dalla sala alla fine dei lavori senza salutare.
Olivier Onidi e Herald Ruijters – non essendo in grado di rispondere in modo esaustivo a tutte le domande – hanno dichiarato che invieranno le risposte della Commissione Europea per iscritto ai MEPs e agli oppositori alla Torino-Lione presenti.
QUI le domande:
– Mancata consultazione della popolazione : 7 domande
– Aspetti economici : 24 domande
Le risposte della Commissione saranno pubblicate qui: http://www.presidioeuropa.net/blog/?p=8944
BREAKING! TTIP leaks: Greenpeace Olanda rivela i testi segreti del TTIP
- Tutele ambientali acquisite da tempo sembra siano sparite
- La protezione del clima sarà più difficile con il TTIP
- La fine del principio di precauzione
- Porte aperte all’ingerenza dell’industria e delle multinazionali
PERSINO LONDRA È CONTRO IL TTIP. E NOI INVECE, OBBEDIAMO.
L’INPS dice che la classe dell’80 andrà in pensione a 75 anni: vista la speranza di vita media italiana a circa 82 anni a costoro si pagheranno solo 7 anni di pensione.
Boeri, questo si chiama furto!
I periodi che stiamo vivendo sono contraddistinti da una mancanza di vergogna generalizzata da parte del corpo dirigente dello Stato. Un po’ come diceva Davigo la scorsa settimana… Non per il fatto della mera corruzione, dei furti, de’ delitti e delle pene, no, ma per l’assoluta assenza di vergogna nel prendere in giro gli italiani, vedremo dopo la declinazione suggerita.
Prendiamo l’esempio di Tito Boeri: il presidente INPS ha affermato pubblicamente, a causa dello squilibrio delle pensioni, che la classe dell’ottanta andrà in pensione a 75 anni. Vediamo un po’, 75 anni sono tanti, subito ho avuto questa impressione. Ma la realtà ci dice ancora di più ossia che in base alla speranza di vita media tra maschi e femmine dell’ISTAT pubblicata in questi giorni, tale età media si attesta a tra 82 ed 83 anni per la generalità della popolazione, conto della serva. Ossia una persona vivrà mediamente 82 e rotti anni senza distinzione di sesso e di titolo di studio, elemento tragico che approfondiremo dopo. Dunque mediamente Boeri ci sta dicendo che verranno pagate pensioni dallo Stato a questa gente SOLO dell’80 per circa 7 anni! Facendo un rapido calcolo e parlando esclusivamente in termini reali in termini di versato, una persona che abbia percepito mediamente 30-33’000 euro lordi annui durante la sua vita lavorativa fatta (che corrisponde a circa 2’000 euro netti mensili per capirci) in 45 anni di lavoro avrà pagato contributi circa da 440 a 490 mila euro. Considerando che costoro potranno percepire non più di circa 25’000 lordi annui di pensione la proposta del presidente INPS significa che, malcontati, i soggetti dell’ottanta citati da Boeri dopo aver versato tale enorme mole di contributi percepiranno poco più di un terzo di quanto versato. E, notasi bene, tutto questo accadrà ricordando che il Governo oltre a ritardare costantemente la data di percezione della pensione sta anche cercando di eliminare e comunque ridurre la reversibilità ai superstiti, oltre al danno di una vita relativamente breve ed una pensione che arriverà tardissimo c’è anche la beffa per i superstiti.
Lascio perdere che ad andare a vedere le varie classi sociali, quelli che saranno più svantaggiati dalle pensioni nella vsita di Boeri saranno come al solito i più deboli, gli illetterati: caro Boeri il vizio non si perde, chi è di sinistra si accanisce maggiormente con i propri sodali! Infatti l’ISTAT ci dice che isenza titoli scolastici hanno una vita media di circa 77 anni per gli uomini: ossia costoro percepiranno se nati nell’ottanta SOLO due anni di pensione! E tutto questo senza dimenticare che la speranza di vita rischia di scendere in futuro anche a causa dei tagli alla sanità (io i miei genitori non li farò mai andare nei reparti di geriatria se non con una scorta medico-militare, temo che l’affare ormai sia liquidarli, rammento il caso dell’infermiera di Piombino incarcerata e poi rilasciata la quale ha affermato che era stata lei stessa ad aver denunciato morti sospette*…).
Caro Boeri, questo a casa questo mia si chiama furto! Sinceramente sono arrivato a pensare che il piano sia di fregare i vecchietti tanto essendo deboli non faranno la rivoluzione; ma, parallelamente, bisogna evitare di fare troppo baccano affinchè i “benedetti” delle prestazioni attuali di fatto non versate come contributi dalla nostra “casta” continuino a prendere emolumenti spesso non dovuti il più a lungo possibile….
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Ed ora le soluzioni proposte. Semplicemente, bisogna tagliare le pensioni per chi non ha versato i contributi in base a quanto percepisce, facendo il calcolo con il contributivo. Ma, ad uso di Boeri, voglio fare una raccomandazione: bisognerà tagliare le pensioni senza rendere indigenti le classi più basse. Ciò significa semplicemente che per tutte le pensioni superiori per la quota eccedente a 1800/2000 euro bisognerà comprovare se i contributi sono stati effettivamente versati usando come metro il contributivo. Ossia, sotto i 1800/2000 euro lordi non ci saranno modifiche, sopra ci sarà un taglio tanto maggiore quanto più ricchi sono i trattamenti (eh si Boeri, lo so, per la casta è una mazzata…).
E qui non posso non collegarmi a quanto affermato da Piercamillo Davigo, che per inciso rispetto come persona: il giudice milanese ci dice che i politici non hanno smesso di vergognarsi. Tali affermazioni possono avere un fondamento, ma la realtà è che Davigo dimentica assolutamente di dirci che nel mondo competitivo e basato sui risultati che tutti sembrano auspicare la vergogna non dipende solo dalla corruzione dei politici ma anche e soprattutto considerando quanto il sistema remuneri soprattutto i dipendenti dello Stato per il lavoro compiuto in relazione ai risultati ottenuti. E non parlo solo dei politici romani, quelli in proporzione sono pochi. Purtroppo anche i giudici possono essere coinvolti nello scandalo: parlo delle pensioni medie erogate alla magistratura che superano abbondantemente i 120’000 euro lordi su 13 mensilità (la magistratura è l’apparato statale che percepisce di più), poi i notai in seconda posizione a circa 75 mila anni e via dicendo (al 2013, base dati INPS)**.
Tornando alla proposta, ca va sans dire che quanto sopra suggerito andrebbe applicato prima di tutto a partire dalle pensioni alte! E sempre rammentando che i magistrati oggi se sbagliano creando un danno non pagano – ritengo ingiustamente, ndr – ossia non rifondono i danni causati; non smetto di rammentare il caso del giudice corrotto della procura Diego Curtò, collega di Davigo a Milano, che dietro tangente affossò nella fase finale l’impero di Gardini ovvero il più grande gruppo privato italiano di fatto senza rifondere gli enormi danni causati, ed anzi andando in carcere ma in cella singola e TV a colori come ebbe a scrivere la stampa del tempo… Chiedo a Davigo quanti posti di lavoro ha fatto perdere il Curtò con la sua mazzetta, sua e di sua moglie che ironia della sorte si chiamava Antonia Di Pietro… E non smetto di pensare all’articolo di ieri de La Stampa, leggasi quanto costa allo Stato mettere in cella persone innocenti a partire dagli anni ‘90***, con danni non solo economici da rifondere alle vittime: perché in un mondo basato sul merito ed i risultati i responsabili di tali errori non pagano di tasca propria?
Caro Davigo, caro Boeri, il vero problema dei nostri tempi è l’ipocrisia interessata, non la vergogna. Invece di parlare di massimi sistemi anche giusti cominciamo a restituire, a partire dalla casta statale, quanto non dovuto o a rifondere i danni causati, ad esempio le pensioni corrisposte a soggetti statali senza che i contributi siano stati versati in misura intera (o quasi) rispetto al percepito. E questo DEVE accadere oggi, visto che i nostri genitori magari dell’80 sono destinati a fare la fame….
Jetlag per Mitt Dolcino
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