Archivi giornalieri: 7 maggio 2016
LA FRANCIA AMMAZZA IL TTIP
Udite, Udite! : “VERITAV”
ecco il “confronto” che Foietta auspicava con Mercalli
L’ennesima propaganda SITAV !
Udite, Udite!:
“VERITAV”
Video :https://www.youtube.com/watch?v=7ub6bAcs0YM
(durata 17min e10 , mandato ai Comuni dal Commissario Straordinario! )
Un’azione di lobby popolare No TAV a Bruxelles
3 maggio 2016
Le opposizioni alla Torino-Lione hanno incontrato la Commissione Europea
L’obiettivo della riunione del 27 aprile 2016 (9.35-11.20) che si è tenuta in una sala del Parlamento europeo a Bruxelles – era quello di interrogare la Commissione europea, attraverso il Direttore di DG MOVE.B Olivier Onidi, e trasmettere il convincimento che “fermare il progetto Torino-Lione è auspicabile, possibile e conveniente per i cittadini italiani e francesi, ma anche per tutti gli altri cittadini europei”.
Le domande poste saranno prossimamente pubblicate in italiano e francese su questo sito.
E’ stata certamente un’azione di lobby popolare trasparente (ben riuscita) e con un carattere assolutamente innovativo: erano presenti, accanto ai MEPs, rappresentanti dell’opposizione No TAV italo francese che hanno posto, insieme ai MEPs, molte e incalzanti domande ai funzionari della Commissione europea.
Solo Olivier Onidi e Herald Ruijters hanno risposto, mentre Günther Ettl – fedele assistente e ghost writer di Laurens Jan Brinkhorst – si è limitato ad ascoltare e prendere appunti ed è uscito dalla sala alla fine dei lavori senza salutare.
I funzionari della Commissione europea Olivier Onidi e Herald Ruijters – non essendo in grado di rispondere in modo esaustivo a tutte le domande – hanno dichiarato che invieranno le risposte della Commissione Europea per iscritto ai MEPs e agli oppositori alla Torino-Lione presenti.
Presenti:
– Commissione Europea, DG MOVE: Olivier Onidi (fino alle ore 10.15), Herald Ruijters, Günther Ettl (http://ec.europa.eu/transport/infrastructure/tentec/tentec-portal/site/en/abouttent.htm Günther Ettl, assistente di Laurens Jan Brinkhorst, Coordinatore del Corridoio TEN-T Mediterraneo)
– MEPs: Marco Valli (M5S), Daniela Aiuto (M5S), Eleonora Evi (M5S), Tiziana Beghin (M5S), Curzio Maltese (GUE),
– Opposizione No TAV: Cristina Patrito, Daniel Ibanez, Massimo Bongiovanni, Paolo Prieri
Come si è arrivati a questa riunione
Il sig. Olivier Onidi, Direttore DG MOVE.B – Commissione Europea è intervenuto il 15 marzo 2016 in una seduta della Commissione Trasporti – TRAN del Parlamento Europeo per esporre il punto di vista della Commissione europea sui progetti TEN-T. La sua esposizione è stata incompleta e, di fronte all’incalzante e ferma richiesta di risposte di numerosi MEPs, in forma di riparazione ha proposto un incontro bilaterale (qui il video della riunione in TRAN https://www.youtube.com/watch?v=OK428RHxvq8).
Queste sono le sintesi di due degli interventi della riunione TRAN del 15 marzo 2016 dai quali è scaturito l’incontro del 27 aprile 2106, una vera e propria azione di lobby popolare:
– Marco Valli (14’30”) : “La Commissione nega le informazioni che consentono ai MEPs di valutare il progetto Torino-Lione, mentre il Parlamento ha richiesto la piena trasparenza del progetto Torino-Lione con valutazione indipendenti”.
– Olivier Onidi (25’55”) auspica che i MEPs facciano una revisione critica delle priorità che abbiamo, nei piani di lavoro (che vi darò, N.d.R.) ci sono tutti gli elementi e tutti i fatti, “abbiate pazienza, siamo veramente a vostra disposizione per fare l’analisi del progetto Torino-Lione; potete criticare il progetto Torino-Lione ma non potete dire che manca trasparenza o che il progetto Torino-Lione non abbia buone Analisi Costi Benefici. Nessun progetto nella storia dell’UE è stato tanto revisionato e discusso anche in modo controverso, è una critica che non accetto. Capisco che abbiate una visione critica di questo progetto e ritenete che vi siano altri progetti e priorità, ma non potete criticare il metodo che ha permesso al legislatore – anche il Parlamento – di scegliere il progetto Torino-Lione come prioritario nelle lista dei progetti europei”.
– Marco Valli (31’53”) “Chiedo la consegna dei documenti che giustificano la realizzazione del progetto Torino-Lione e le dico che non mi piace il tono della Commissione quando le si chiedono i dati, constato che DG MOVE non risponde, non offre trasparenza di fronte alla richiesta del Parlamento, e sollecito la consegna urgente delle informazioni richieste.
– Olivier Onidi (33’18”) afferma che il Presidente Cramer lo costringe a rispondere alle domande che cerca di schivare e conferma la disponibilità a fornire i piani di lavoro, la sua linea è che i MEPs devono avere le stesse informazioni sul progetto Torino-Lione che sono in possesso di DG MOVE e informa che il promotore (LTF/TELT, N.d.R.) chiede di non divulgare parte delle informazioni, ma questo vale solo per alcuni documenti. “Ma avete accesso a tutte le analisi. E saremo più che felici di incontrarvi bilateralmente e discuterne di persona”.
Olivier Onidi è nuovamente intervenuto due volte sul progetto Torino-Lione il 20 aprile in Commissione Controllo Bilanci – CONT in occasione dell’Audizione di Daniel Ibanez e Hubert du Mesnil affermando:
1. https://youtu.be/_8F-MOGr3aw (7’40”) “Abbiamo imparato tanto dalla Torino-Lione, è necessario fin da subito istituire un’autorità di gestione, per ogni progetto a rischio… (8’37”) Se la Torino-Lione oggi è ancora considerata un progetto dubbio, anche in termini di impatto, è perché fin dalle prime fasi del progetto Torino-Lione, quindici – vent’anni anni fa, si sono fatti passi falsi imbarcandosi in investimenti molto importanti senza verificare l’accettazione dell’opinione pubblica, bisogna conquistarsi la gente, il rispetto della gente, perché parliamo di denaro pubblico. E la società Lyon Turin Ferroviaire ha fatto un enorme sforzo nella sua fantastica campagna per arrivare a tutti coloro che saranno impattati da questo programma e si è arrivati ad un massiccio sostegno da parte delle comunità locali, non solo quelle attraversate dal progetto Torino-Lione, ma c’è un accomunarsi di tutte le collettività in altre regioni europee che si avvantaggeranno dal progetto Torino-Lione perché è un progetto che collega l’Italia a Lione ma anche alla nuova Europa”.
2. https://youtu.be/-xxIMBEGTPM (2’00”) Circa “la presentazione del dr. Ibanez mi accerterò che per ogni argomento che utilizza noi presenteremo una documentazione. Ho molto rispetto per il suo lavoro e per lui, ma il punto di partenza del suo lavoro è il passato, il nostro è lo sguardo al futuro. L’altro aspetto sollevato è la certificazione dei costi. Si può discettare su un progetto Torino-Lione coma la Torino-Lione, sui suoi meriti, se è una giusta priorità. Ma se il Parlamento e il Consiglio lo considera una priorità, questa è una realtà che non possiamo ignorare. Non si può continuare a criticare questo progetto Torino-Lione in termine di abuso di fondi, di valutazioni prolungate o di stime dei costi errate. La pubblicazione imminente della certificazione dei costi dovrebbe essere un’altra opportunità per spiegare che la valutazione dei costi è obiettiva e che i costi non si discostano dalle premesse sulle quali stiamo lavorando. Siamo più che mai disposti a fornire informazioni e a dialogare con chi ha interessi legittimi”.
Braccio di ferro Bruxelles-Italia sul TAV: pubblicate tutti i documenti segreti – Parlamento europeo 5 Stelle Europa – MoVimento 5 Stelle Parlamento Europeo – Gruppo EFDD
http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamentoeuropeo/2016/05/braccio-di-ferro-bru.html
BRACCIO DI FERRO BRUXELLES-ITALIA SUL TAV: PUBBLICATE TUTTI I DOCUMENTI SEGRETI
Il Movimento 5 Stelle ha convinto l’intero Parlamento Europeo ad avere trasparenza sull’inutile e dispendioso TAV. Nel corso di questi mesi, tra il silenzio assordante dei media, sono emerse cose incredibili: la battaglia sulla Torino-Lione si è trasformata in un braccio di ferro tra la volontà di Bruxelles e quella dei Governi di Italia e Francia che continuano a secretare le carte più scottanti. Matteo Renzi (e con lui François Hollande) deve necessariamente smettere di fare favori ad amici di amici utilizzando soldi pubblici. Ipotecando il futuro di generazioni di cittadini che dovranno sorbirsi i cantieri del TAV per i prossimi 20 o 30 anni. A questi signori diciamo: se non avete nulla da nascondere, pubblicate tutti i dati e ascoltate il volere dei cittadini europei. Abbiamo il sospetto, però, che rivelando i tutti i dati (aziende, appalti, costi, subappalti e fallimenti in corso) sarebbe impossibile – anche per il Bomba – difendere quella che si potrebbe ormai definire una delle più putride mangiatoie di soldi pubblici d’Europa. Ora vi spieghiamo perché la battaglia sul TAV si è spostata in Europa.
I COSTI DEL TAV
La linea d’alta velocità Torino-Lione costerà 26,6 miliardi di Euro, sarà lunga 270 chilometri. Il buco nella montagna, da solo, comporta un esborso di 9 miliardi. Per avviare i cantieri del TAV (che non sono ancora in essere) si dovrebbero prima finire le opere ispettive, finanziate dall’UE. Parliamo di tunnel da 7,5 chilometri di lunghezza (per l’Italia, 9 per la Francia) costruiti solo per vedere come reagisce la montagna all’intrusione dell’uomo. Più banalmente sarebbe bello sapere: da dove vengono i soldi? Perché nessuno, ad oggi, sa rispondere a questa domanda. Nonostante si parli di soldi pubblici.
L’ORGANIZZAZIONE DEL TAV
Non c’è nemmeno una tabella di marcia dei lavori o uno schema pubblico su come vengono gestiti appalti e subappalti. È già comprovata la presenza di aziende in palese conflitto d’interesse, che si affiancano a infiltrazioni mafiose documentate, condite da valutazioni temporali discordanti. Infatti, da una recente inchiesta giornalistica francese, si è scoperto che il TAV farebbe risparmiare solo 50 minuti sulla tratta, non le 3 ore propagandate. Inoltre, le merci coinvolte nel trasporto sono in netto calo. Il che non giustificherebbe l’opera nemmeno da un punto di vista logistico.
IL PROBLEMA LEGISLATIVO
Non si sa nemmeno con quale legge verrà trattata la “materia TAV”. In Italia esiste una normativa che punisce le infiltrazioni mafiose in opere pubbliche. In Francia, invece, la parola mafia è assente dall’ordinamento giuridico. Un dato preoccupante considerate le dichiarazioni dell’autorità nazionale anti-corruzione Raffaele Cantone, che solo a fine 2014 affermava come non si potesse interdire un’azienda per infiltrazione mafiosa se la stessa è “registrata” in Francia.
LA COMMISSIONE FA ORECCHIE DA MERCANTE
Dal canto suo, la commissaria ai trasporti Violeta Bulc ha scelto di girare la frittata. Secondo l’esecutivo europeo non si potevano concedere informazioni aggiuntive sul TAV per “tutelare la sicurezza dei cantieri e gli interessi dei privati”. Paradossalmente, la segretezza sarebbe figlia dei disordini generati dal Movimento No Tav. Incredibile anche solo pensarlo. Fortunatamente, pochi giorni fa – in audizione col Movimento 5 Stelle e alcuni esponenti No Tav -, il funzionario Olivier Onidi ha ammesso che è il veto di Italia e Francia a impedire la divulgazione delle informazioni.
IL GIOCO ITALIANO
Peccato che per Olivier Onidi la situazione italiana fosse sotto controllo. L’osservatorio sul TAV – quell’organo che ha il compito di riportare la posizione dei territori in Europa – ha sempre ribadito un semplice concetto: non ci sono voci discordanti dei cittadini. L’ex presidente si chiama Mario Virano ed è stato rinviato a giudizio per omissione di atti d’ufficio. Ha sempre silenziato il Movimento No Tav, così come tutte le voci contrarie all’opera, mentre la sua carica veniva definita incompatibile dall’anti-trust con quella di direttore della TELT. Insomma, la solita storia all’Italiana insabbiata dal Governo.
LA PRESSIONE DEL M5S
La Commissione Europea sta pagando fatture che valgono centinaia di milioni di Euro nella più totale opacità. Lo sta facendo alimentando un’opera che la Corte dei Conti francese ha già giudicato priva di una valutazione esente da conflitti d’interesse. Abbiamo consegnato tutte le domande all’esecutivo europeo, che è ora obbligato dal Parlamento a rispondere. Continueremo a tenervi informati, aspettando le risposte (scritte) che Violeta Bulc ci dovrà fornire. Speriamo che per una volta Renzi faccia davvero l’interesse dei cittadini e la smetta di coprire la cupola degli appalti sulle grandi opere, che fa arricchire i soliti noti (e spesso la mafia) a scapito della collettività.