Come protegge il denaro pubblico la Commissione Europea? A campione e dando la massima fiducia a TELT !

Qui sono archiviate le sei Interrogazioni scritte che alcuni MEP di diversi gruppi politici hanno inviato dal 25 novembre 2014 al 23 febbraio 2016 alla Commissione Europea.

Interrogazioni scritte 2014-2015-2016 alla Commissione Europea

Attiriamo la vostra attenzione sulla risposta data il 22 aprile dalla Commissaria ai Trasporti signora Violeta Bulc alla domanda dei MEPs del M5S.

La risposta svela una molto preoccupante realtà relativamente alla protezione del denaro dei cittadini investito negli studio geognostici e preparatori del progetto Torino-Lione.

Il «controllo ex-ante» che la Commissione effettua per ciascuna richiesta di pagamento presentatagli (da TELT, N.d.R.) si basa sull’analisi delle relazioni tecniche e finanziarie.

Una metodologia di campionamento mira a fornire una ragionevole certezza quanto al fatto che i costi accettati corrispondano alla definizione di costi ammissibili di cui alla decisione.

Nel contesto della valutazione della richiesta di pagamento un contratto è selezionato per la valutazione ex-ante dell’appalto al fine di pervenire a una ragionevole certezza quanto al fatto che sia assicurato il rispetto della pertinente legislazione sugli appalti pubblici all’atto di attribuire il contratto.

Sull’appalto per la discenderia di Saint-Martin-la-Porte sono state poste le due domande n. 9 e n. 20 alla Commissione europea nell’incontro del 27 aprile 2016 (si trovano qui: 24 domande).

27 aprile 2016 – Un’azione di lobby popolare No TAV a Bruxelles : Fermare il progetto Torino-Lione è auspicabile, possibile e conveniente per tutti i cittadini europei

 L’azione di ricerca prosegue con l’aiuto di molti … grazie !

 PresidioEuropa No TAV

 


23 febbraio 2016   E-001550-16                            

Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione, Articolo 130 del regolamento

Marco Valli (EFDD) , Daniela Aiuto (EFDD) , Tiziana Beghin (EFDD) , Eleonora Evi (EFDD)

Oggetto:  Trasparenza e rispetto della concorrenza nella realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione 

Il 22 dicembre 2012 l’ente francese Lyon Turin Ferroviaire SAS (LTF) ha indetto un avviso di gara per la realizzazione dei primi nove chilometri di una delle due gallerie del tunnel di base della Torino-Lione.

Il bando europeo 2012/S 247-408171, che prevedeva di assegnare lo scavo di una galleria di ricognizione a partire dalla discenderia di Saint-Martin-la-Porte, si è concluso nel febbraio 2013 e le opere per la galleria ricognitiva sono state assegnate nel maggio del 2014.

Ad aggiudicarsi l’appalto è stato un raggruppamento capeggiato dal gruppo francese Spie Batignolles, di cui fanno parte le connazionali Sotrabas e Eiffage TP e le italiane Cmc di Ravenna, Ghella e Cogeis.

Stante che l’opera ferroviaria Torino-Lione sarà finanziata in parte anche dall’Unione europea, può la Commissione riferire:

1. se ha vigilato sulla selezione degli aggiudicatari del summenzionato appalto, al fine di assicurare adeguate condizioni di concorrenza e garantire criteri oggettivi e regole trasparenti nella selezione dei candidati che hanno partecipato alla gara;

2. se ha e/o intende effettuare controlli sugli eventuali subappalti indetti dalle società vincitrici al fine di appurare l’assenza di legami con la criminalità organizzata?

1087419.IT PE 577.882

22 aprile 2016  E-001550/2016

Risposta di Violeta Bulc a nome della Commissione Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione, Articolo 130 del regolamento

1. Considerato che i costi legati al contratto per la discenderia di Saint-Martin-la-Porte non sono mai stati rivendicati in nessuna richiesta di pagamento sottoposta alla Commissione, la Commissione non ha proceduto alla supervisione della selezione degli aggiudicatari.

Il «controllo ex-ante» che la Commissione effettua per ciascuna richiesta di pagamento presentatagli si basa sull’analisi delle relazioni tecniche e finanziarie. Una metodologia di campionamento mira a fornire una ragionevole certezza quanto al fatto che i costi accettati corrispondano alla definizione di costi ammissibili di cui alla decisione. Nel contesto della valutazione della richiesta di pagamento un contratto è selezionato per la valutazione ex-ante dell’appalto al fine di pervenire a una ragionevole certezza quanto al fatto che sia assicurato il rispetto della pertinente legislazione sugli appalti pubblici all’atto di attribuire il contratto.

2. La Commissione non è l’amministrazione appaltante in relazione a nessuno dei contratti attribuiti nell’ambito di questo appalto. Tale responsabilità incombe all’organo esecutivo.

No Tav accusati di terrorismo, la procura di Torino ricorre contro l’assoluzione. La sentenza della corte d’assise di appello del 21 dicembre scorso

http://torino.repubblica.it/cronaca/2016/05/09/news/no_tav_accusati_di_terrorismo_la_procura_di_torino_ricorre_contro_l_assoluzione-139455456/

La procura generale di Torino ha presentato ricorso in Cassazione contro la sentenza, pronunciata il 21 dicembre 2015 dalla Corte di assise di appello di Torino, che ha assolto dall’accusa di terrorismo i quattro attivisti No Tav condannati a 3 anni e 6 mesi per l’assalto al cantiere dell’alta velocità di Chiomonte, avvenuto nel maggio 2013. Lo comunica in una nota lo stesso procuratore generale Francesco Saluzzo
Nel ricorso si legge, in particolare, che riguarda in primo luogo l’assoluzione degli imputati dai reati di “attentato per finalità terroristiche o di eversione” e “detenzione di armi ed esplosivi
al fine di mettere in pericolo la vita delle persone o la sicurezza collettiva”, oltre ad alcune aggravanti contestate “con riferimento al fatto – si legge nella nota – che alcuni reati, per i quali tuttavia vi è stata condanna, sono stati commessi per eseguire quelli più gravi per i quali vi è stata assoluzione”.
“La procura generale, proponendo ricorso per Cassazione – continua il documento – ha inteso ribadire il suo fermo convincimento in ordine alla sussistenza dei più gravi reati che sono caratterizzati dalla finalità di terrorismo (o di eversione), così mostrando di condividere l’impostazione già adottata in sede di conclusione delle indagini preliminari e di esercizio dell’azione penale e quella fatta propria dall’ufficio del pubblico ministero in fase di primo grado e dal procuratore generale innanzi alla Corte di assise di appello”, conclude la nota.

 

9 maggio 16 Stampa:

” Quattro No Tav assolti per terrorismo: la procura generale ricorre in Cassazione

Gli attivisti sono accusati dell’assalto al cantiere di Chiomonte nel maggio 2013

Claudio Laugeri Torino

http://www.lastampa.it/2016/05/09/cronaca/quattro-no-tav-assolti-per-terrorismo-la-procura-generale-ricorre-in-cassazione-zeRlxn3tZr3GAAeEVdoPgO/pagina.html

9 maggio 16 Stampa :

No Tav, la procura generale ricorre in Cassazione: l’assalto al cantiere fu un atto di terrorismo

Il procuratore generale Saluzzo ribadisce l’impostazione di Maddalena e contestala sentenza di appello che ha condannato quattro attivisti a 3 anni e 6 mesi

Andrea Rossi

http://www.lastampa.it/2016/05/09/cronaca/no-tav-la-procura-generale-ricorre-in-cassazione-lassalto-al-cantiere-fu-un-atto-di-terrorismo-3CoOs7X8nIz9VUmGegUgXN/pagina.html

Grandi opere. Una seduta esemplare del Consiglio regionale

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VALSUSA NOTIZIE

Voci indipendenti dalla Val Susa

 

Un’esperienza “estrema” da raccomandare solo ai più robusti. I fantasiosi progetti della logistica per alimentare con altri miliardi le filiere del Potere e la corruzione. Come raccontare frottole ai cittadini e a se stessi e farla sempre franca. Respinte le richieste di verifica di fattibilità e sostenibilità dei 5 Stelle, unica opposizione.

Inserito il 10 maggio 2016

SfilataBassotti

di Fabrizio Salmoni

I sacerdoti delle “istituzioni democratiche” mi dovranno perdonare se dico che assistere alla seduta odierna del Consiglio regionale del Piemonte è stata un’esperienza da stomachi forti. L’ultima volta che mi ci ero sottoposto era stato nel 2011 quando la maggioranza (praticamente tutti: Pd, Pdl, Lega, Udc) aveva approvato la famigerata legge regionale 85 cosiddetta Demarche Grand Chantier (proprio cosi, in francese per fare più effetto) inventata dal piazzista di Stato Virano, allora Commissario di Governo per la Torino-Lione, per contrabbandare come impegno per l’occupazione di “imprese locali”di Valle (poche, totalmente inadeguate e in cattive acque finanziarie; una avrebbe di li a poco fatto bancarotta e il titolare sarebbe finito nel processo alla ‘ndrangheta) l’introduzione di norme per l’intermediazione parassitaria, per di più con procedura illecita sugli appalti in materia di norme europee. Già allora, avevo scritto di “caos crescente” in aula, di “confusione retorica“, di corse al trasformismo.

Oggi è stato forse più penoso ancora assistere al “dibattito” sui progetti di logistica proposti dal Pd e le intese firmate da Chiamparino in una recente tre giorni a Novara con ministro Delrio e codazzo di amministratori in cerca di nuove opportunità di smuovere finanziamenti. C’erano cinque Ordini del Giorno da votare, quattro dei Cinque Stelle, uno della minoranza Pd.

Se un tempo un Qualcuno aveva parlato del Parlamento come “bivacco di manipoli“, il consiglio regionale odierno dava l’idea di bivacco di menefreghisti: Presidente Chiamparino e Assessore Balocco alle infrastrutture assenti (Balocco arriverà in gran ritardo), quasi a sottolineare una malmostosa non-voglia di confronto con l’unica opposizione (i Cinque Stelle); c’era il caos di cui sopra, c’era in ogni intervento l’arroganza  e il fastidio stizzoso di chi “deve” sottoporsi al dovere di essere presente, c’era l’indifferenza più totale alle argomentazioni, c’erano clamore e movimento continuo di consiglieri che chiaccheravano con colleghi, con gli uscieri, con gli amici giornalisti, che giocavano con smartphone e pc, che andavano al bar. Un ambiente molesto  a sottolineare il totale disinteresse a un confronto serio.

Erano in discussione le tematiche della trasportistica e della mobilità delle merci, i progetti (ideali) di “collegamento con l’Europa” tramite snodi e piattaforme logistiche faraoniche “per non essere tagliati fuori“, per “la crescita e l’occupazione” (già sentito?) e soprattutto per i necessari ingenti finanziamenti alle relative “grandi opere”, tutte da collegare, da mettere su rete ferroviaria a discapito della gomma, Torino-Kiev, Torino-Pechino, cantieri epocali, stime e previsioni paradossali come  per il traffico marittimo del Mediterraneo che dovrebbe raddoppiare nei prossimi dieci anni (già sentito?). Cosi da dare significato anche a quelle grandi opere che già vorrebbero avviate ma che, come è noto, stentano (Torino-Lione, Terzo Valico, ecc.) e “costringere” il traffico internazionale ad abbandonare la diretta via sud-nord via Lombardia e Svizzera o le grandi navi a scegliere di approdare in Liguria invece che a Rotterdam “per proteggere l’ambiente dall’inquinamento delle navi” (!)…Insomma, la fiera delle castronerie e dei grandi desideri, da tradurre possibilmente in miliardi da distribuire per alimentare il proprio sistema di potere e la loro corruzione. Niente di nuovo, come gli slogan e i luoghi comuni (progresso, sostenibilità, crescita, efficientamento, governance, “Piemonte pontile d’Europa“…). Si è scomodato persino il canale di Suez a testimonianza della consistenza dei flussi.

Uno spettacolo imbarazzante offerto anche alle scolaresche in visita  che assistevano al caos sottostante con la stessa indifferenza della maggioranza dei consiglieri nell’aula.

E’ toccato ai 5S Frediani Mighetti, Andrissi, Valetti, ricordare le tante criticità delle grandi opere, le menzogne istituzionali (il dialogo con la popolazione, la democrazia delle scelte) e soprattutto chiedere il confronto sui dati concreti, sempre negato o ignorato, a fronte di numeri e dati di parte offerti ai media collusi e mai verificati, come nello studio del Certet sulla To-Lione pagato dai promotori, citato e diffuso dal neo Commissario Foietta ma mai visto nè discusso.

Particolarmente fastidioso l’intervento di Ferrentino per tendenziosità e falsità reiterate sulla To-Lione: l’Osservatorio tecnico luogo di discussione e modello per i processi decisionali (senza i Comuni della Valle – NdR), l’Opera più monitorata al mondo (dalla stessa Telt che fa i lavori – NdR), che coniuga salute e ambiente, voluta e accettata “dalla stragrande maggioranza dei valsusini”…Senza pudore!

Persino più realistici i consiglieri di Forza Italia che almeno chiedevano l’attenta verifica preventiva della fattibilità dei tanti progetti da sogno.

Conclusione: i quattro OdG dei Cinque Stelle respinti, quello del Pd accolto. “A dimostrazione di come l’interesse alla mobilità sostenibile svanisca quando non sono in gioco grandi interessi economici e appalti miliardari” – commentano i 5S. E’ la democrazia, baby. Poi finalmente fuori a respirare aria più “pulita (si fa per dire…). 

(F.S. 10.5.2016)

Moldavia: La popolazione festeggia il Giorno della Vittoria

non da tutte le parti nel mondo accolgono gli yankees come liberatori 
La mostra di apparati militari americani in Piazza era stata presentata come parte delle celebrazioni del Giorno della Vittoria
 
Di Massimiliano Greco 9 maggio 2016
 
moldavia
I veicoli militari della NATO con le bandiere americane, messi in bella vista in una piazza centrale di Chisinau, capitale della Moldavia, sono stati spostati lontano dal luogo della celebrazione del Giorno della Vittoria a seguito delle proteste da parte della popolazione.
 
 
La mostra di apparati militari americani in Piazza della Grande Assemblea Nazionale era stata presentata come parte delle celebrazioni del Giorno della Vittoria, ma ciò invece ha provocato le proteste dei militanti del partito socialista e dei cittadini, scesi in piazza per protestare, alle grida di: “La NATO non ci serve”, “andate a casa!” e “la Moldavia è uno stato neutrale.”
 
In particolare, la questione della neutralità è molto sentita in Moldavia, il cui popolo, a differenza dei governanti, non ha la minima intenzione di venire coinvolto in una guerra contro la Russia.
 
“Si è trattata di una chiara provocazione contro la Russia, di uno schiaffo alla nostra costituzione, che prevede la neutralità” è la sintesi del pensiero dei manifestanti, fatta da Dodon, leader del Partito socialista di Moldavia. “La Moldavia è un Paese pacifico e neutrale. Non facciamo parte di blocchi militari e non vogliamo la guerra. Abbiamo visto cosa è accaduto in Yugoslavia, Libia, e Siria.” Dodon ha poi minacciato di far scendere in piazza migliaia di persone, se i militari della NATO fossero rimasti in piazza.
 
Subito dopo l’inizio delle proteste, le truppe americane sono tornate al proprio sito stazionamento a Negresti, a circa 20 chilometri da Chisinau.
 
Un giornale locale parla apertamente di tentativo dell’occidente di minimizzare il ruolo avuto dai Paesi dell’Est europeo, in particolare quello russo, nella sconfitta di Hitler; questo, nonostante le maggiori perdite si siano avute proprio nei Paesi ex sovietici.
 
Massimiliano Greco

LE SITE D’OPPOSITION BURUNDAIS IWACU : « LUC MICHEL ‘NOUVEL AMBASSADEUR DU BURUNDI’ …

PANAFRICOM/ 2016 05 09/

Revue de Presse/

http://www.panafricom-tv.com/

Luc_Michel

« Dernier média burundais d’opposition » suivant Le Monde Afrique, derrière lequel se cachent fort mal le gouvernement belgicain, la dynastie bourgeoise Louis et Charles Michel et les réseaux affairistes libéraux du MR en Afrique, et surtout les Réseaux de Georges Söros (IWACU est dans l’orbite du MONDE AFRIQUE, officiellement financé par la Fondation sud-africaine OSSIWA de Söros), voit dans Luc MICHEL le « nouvel ambassadeur du Burundi », consacré lors d’une « grand messe à Bujumbura » (en fait la grande Conférence « Le Burundi au cœur du Panafricanisme ») :

 REVUE DE PRESSE/

LUC MICHEL : « IL NE FAUT PAS ALLER A ARUSHA, C’EST UN PIEGE DES OCCIDENTAUX »

* Original sur :

http://www.iwacu-burundi.org/luc-michel-il-ne-faut-pas-aller-a-arusha-cest-un-piege-des-occidentaux/

Article complet :

« Le conseiller en communication du président de la République a procédé ce mercredi 4 mai à la présentation de ce ’’géopoliticien panafricaniste’’ belge comme un ’’ami du Burundi’’. C’était au cours d’une conférence publique.

Luc Michel : «Aller à Arusha, c’est aller à Canossa»

C’était une véritable grand-messe avec un officiant, Luc Michel et un maître des cérémonies, Willy Nyamitwe, le conseiller en communication du chef de l’Etat, pour la mise en scène. Et comme servants d’autel: Joseph Manirafasha, ’’représentant la société civile’’, proche du pouvoir, et Jean de Dieu Mutabazi, président du parti Radebu de la mouvance présidentielle.

Il y avait également deux proches du parti présidentiel : la Sénatrice Emérance Ahishakiye, une ’’Tutsi du Cndd-Fdd’’ et Juma Léonard Nduwayo, directeur de la radio nationale, un uproniste fidèle à Concilie Nibigira.

Et pour terminer le décor, en arrière-fond, des parlementaires et des cadres, pour la plupart militants ou sympathisants du parti au pouvoir. Ils n’ont pas hésité à applaudir ce nouvel ’’ami du Burundi’’ pour ses phrases incisives confortant le régime dans ses prises de positions.

D’après Luc Michel qui affirme, non sans fierté, avoir été initié au panafricanisme par le leader de la Jamahiriya arabe libyenne qu’il a servi pendant 25 ans’’, le dialogue inclusif d’Arusha est un piège diplomatique mené par les occidentaux.

«Le dialogue comme cela s’est fait dans d’autres pays africains doit se dérouler au pays, pas avec des partis fantoches, pas avec un gouvernement convoqué à la dernière minute alors que les autres ont été convoqués longtemps avant».

Selon ce ’’panafricaniste blanc’’, ce serait comme aller à Canossa à l’image de cet Empereur allemand parti s’humilier devant le Pape. «Ce n’est pas acceptable et cela ne va pas vous apporter la paix. Cette paix passera par la fin du terrorisme, le contrôle de la frontière avec le Rwanda, et c’est là qu’il faut une force d’interposition », a-t-il conseillé.

D’après lui, Il faut des conditions d’un dialogue national. «N’attendez pas trop des Nations Unies, elles ont échoué un peu partout. Depuis le Congo de Lumumba, je ne vois pas beaucoup de réussite. Le paix est entre les mains des citoyens», a-t-il martelé sous une salve d’applaudissements.

Derrière le Burundi, a-t-il conforté, il y a une immense opinion panafricaine qui vous soutient massivement. «Il y a, en coulisses, des chefs d’Etat gagnés au panafricanisme qui sont pour le Burundi. Ils sont contre cette histoire ubuesque d’envoi de troupes africaines à la demande de l’Union européenne», a-t-il révélé.

«L’UE ne fait que du chantage»

Il a tiré à boulets rouges sur cette organisation : «L’Union européenne tient l’Union africaine comme la corde soutient le pendu.» Dans pas mal de pays, tente-t-il de convaincre, l’UE paye le budget des fonctionnaires, soutient les élections.

Mais ce qui est scandaleux, s’insurge-t-il, elle impose des logiciels, des manuels et de missions de monitoring pour avaliser de fausses élections. «Arrêtons de faire du ramdam. Faites la paix entre les citoyens du Burundi, pour le reste, faites un mur vis-à-vis de l’extérieur, vous n’êtes pas seuls», a-t-il rassuré.

Et de faire un appel : «Il faut rejoindre le panafricanisme qui est la réponse au néocolonialisme, l’indépendance national, le respect du continent africain, il signifie un monde égal de nations multipolaires, pas un Léviathan qui vous domine de loin».

Ce nouvel ’’ambassadeur du Burundi’’ prévient : «N’attendez rien du bloc américano occidental, il n’apporte pas de solutions, il est le problème. Ce que vous vivez, c’est une déstabilisation venue de Washington, de Paris et Bruxelles. Les troupes d’interposition n’apportent rien de bon dans un pays, il n’y a dans leur sillage que des scandales, allez voir le bilan !»

Pour ce nouveau ’’conseiller’’ de Bujumbura, il faut plutôt consolider ces sessions de discussions pour faire la paix: «Je ne vois pas pourquoi aller chercher dans une ville étrangère sous une supervision de gens qui vous font du chantage économique, des solutions aux problèmes du Burundi.»

Désormais, conclut Willy Nyamitwe, Luc Michel est notre ’’ambassadeur’’. «Nous avons bien reçu ses conseils, nous allons les analyser, ce qu’on en fera, c’est à la discrétion du décideur», a-t-il confié avant de superviser la séance photo. Chaque cadre venu à cette conférence publique insistera pour avoir un ’’selfie’’ avec leur nouvel ’’maître à penser’’.

A l’issue de sa visite au Burundi, ce ’’géopoliticien panafricaniste’’ belge a rencontré le président de la République, Pierre Nkurunziza, une occasion de prodiguer ses conseils et de réaffirmer ses convictions.

PANAFRICOM / REVUE DE PRESSE

http://www.panafricom-tv.com/

INDEPENDANCE DU BURUNDI : LUC MICHEL VERSUS LOUIS MICHEL/IWACU. QUI A RAISON ?

PANAFRICOM/ 2016 05 09/

http://www.panafricom-tv.com/

Capture IWACU

L’attaque frontale menée par la presse fantoche burundaise à Bruxelles, mais derrière laquelle se cache fort mal le gouvernement belgicain, la dynastie bourgeoise Louis et Charles Michel et les réseaux affairistes libéraux du MR en Afrique, et surtout les Réseaux de Georges Söros (IWACU est dans l’orbite du MONDE AFRIQUE, officiellement financé par la Fondation sud-africaine OSSIWA de Söros), a conduit à un intéressant débat de fond sur le site même d’IWACU, au-delà des insultes lancées contre Luc MICHEL et le gouvernement burundais.

* Lire l’article d’IWACU (on notera le sponsoring de l’Ambassade US à Bujumbura pour ce site d’opposition … La Voix de son Maître US sans vergogne) et le débat sur :

http://www.iwacu-burundi.org/luc-michel-il-ne-faut-pas-aller-a-arusha-cest-un-piege-des-occidentaux/

 L’AFRIQUE A DEJA TRANCHE !

Stan Siyomana y rappelle opportunément que l’Afrique a déjà tranché ce débat. Et au profit du président Nkurunziza et du panafricaniste blanc Luc Michel :

« Le BEAU PAYS DE MWEZI GISABO est devenu un cas célèbre puisque dans sa réflexion sur la problématique d’atteindre la libération complète en Afrique post-coloniale, le tanzanien Evans Rubara (Public and policy engagement expert) fait une remarque intéressante sur « l’oeuvre » de ces africains qui jadis s’étaient engagés « to fight for the liberation of the people », pour lutter pour la libération du peuple, « From Mugabe to Pierre Nkurunziza » dans leurs pays respectifs.

* Cfr. Evans Rubara: … IN THE « POSTCOLONIAL »: Impendiments to achieving complete liberation in Africa », sur http://www.thecitizen.co.tz , (4 May 2016).

QUI AIME VRAIMENT LES BURUNDAIS ?

Un autre lecteur Ntahitangiye pose la bonne question :

« Luc Michel (proche du Gouvernement) conseille les Burundais à être indépendants et Louis Michel (proche du CNARED) milite pour sanctionner le Burundi. Tous les deux sont des Belges . Qui parmi les deux aime les Burundais plus que l’autre ? »

Le CNARED est l’oppositon fantoche « burundaise » à Bruxelles (style CORED équato-guinéenne, notez la proximité des sigles).

On notera encore cette remarque pertinente d’un lecteur anglophone :

« With respect, people who kill their people are not pushed to negotiation but to court. A government which was if not still accused of genocide cannot be asked to talk. The West simply not credible on this and I am afraid to sat that in those conditions, Luc Michel, is right in his observations. »

Un autre, qui lui parle visiblement en connaissance de cause et connait le poids médiatique de Luc MICHEL en Afrique fait remarquer : “It is a public relations action with Bujumbura trying to balance the views of the West. Luc Michel has more following there than Bujumbura so it is a valid strategy.”

Le mot de la fin revient à MUTIMA :

« Va dire ça à Louis Michel qui est le grand conseiller du CNARED. Je suis d’accord avec Luc Michel, « Akava – imuhana, kaza imvura hise » … »

PANAFRICOM PRESS OFFICE

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