Procura: addio pool sui No Tav. Spataro unisce quello dell’antiterrorismo a quello dei cortei

Procura: addio pool sui No Tav. Spataro unisce quello dell’antiterrorismo a quello dei cortei
maggio 05 2015

Un pool unico per l’antiterrorismo e le manifestazioni di piazza. Ecco come la Procura di Torino ha intenzione di muoversi in futuro, anche dopo i fatti del Primo Maggio a Milano.
Ad dare l’annuncio è il procuratore capo di Torino Armando Spataro, che di fatto cancella il pool No Tav unendolo a quello che si occupa di eversione. «Fino ad oggi – spiega Spataro – Torino ha avuto due articolazioni interne che si sono occupate di terrorismo, di eversione e criminalità di piazza, collegata ai disordini durante le manifestazioni, come i No Tav». «Ora – continua – ci sarà un unico gruppo che si occuperà di terrorismo e reati che si verificano durante le manifestazioni pubbliche».

È opinione del procuratore che quanto avvenuto il Primo Maggio nel capoluogo lombardo non abbia nulla a che fare con il terrorismo: «Non c’è nesso tra vecchio terrorismo e i fatti accaduti a Milano – dice – è facile recriminare dopo, ma credo che la polizia abbia adottato un comportamento razionale, la violenza è stata contenuta e si sono evitati incidenti alle persone».
«Se poi i violenti si mescolano ai manifestanti legittimi si può fare ben poco. Non si possono vietare le manifestazioni, sarebbe antidemocratico», ha concluso Spataro.

La rom prova a rubare a due cinesi, ma viene massacrata di botte

cinesi razzisti, è uno scambio culturale ….non un furto

video al link

Una ragazzina ha provato a derubare due donne cinesi che però l’hanno prontamente fermata e colpita con schiaffi e calci  

Andrea Riva – Mar, 05/05/2015 – 19:30

L’hanno bloccata e riempita di schiaffi e calci. Sono queste le immagini di un video, registrato nel 2013 a Milano e diventato virale in questi giorni.

 Il video mostra due ragazze cinesi, da poco derubate da una rom, che fermano la presunta ladra e poi la massacrano di botte per dieci minuti.

  La rom prova a rubare alle cinesi e loro reagiscono così

  Il video è stato girato a Milano, su un tram diretto, molto probabilmente, a Lanza. Per dieci minuti le ragazze invocano la polizia che, però, tarda a arrivare.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/rom-prova-rubare-due-cinesi-viene-massacrata-botte-1124486.html

Bimbi sottratti: genitori troppo poveri, non possono incontrare la figlia

ovviamente sono famiglie italiane, non hanno diritto ad alcuna tutela. I figli se sei indigente te li portano via, ad altri è concesso usarli per mendicare. Ah già, italiani indigenti non esistono. Il mondo tanto solidale e scandalizzato per i poveri che sbarcano continuano ad assassinare i bisognosi italiani.

mercoledì, 6, maggio, 2015

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 Riceviamo e pubblichiamo

 Pregiatissimo signor Direttore, gran parte dei miei clienti, si sono imbattuti altresì nel mondo della psichiatria, dei servizi sociali e delle cooperative di questo o quel colore. Sono stati costretti a constatare che gli ordini professionali dei medici, degli avvocati e dei magistrati e degli assistenti sociali sono di fatto organizzazioni sindacali a difesa dei privilegi e di vantaggi degli stessi professionisti, ben lontani da quelle persone a cui dovrebbero assicurare dignità, rispetto e giustizia.

 Nell’affrontare, molte di queste situazioni, ho la sensazione di sentire sentenze già scritte, teorie accusatorie pre-confezionate di allontanamento dei minori senza un minimo di istruttoria e senza un minimo di senso logico.

 Molte volte di fronte a queste situazioni, vorrei cancellare, vorrei far sparire, vorrei rubare dalle aule dei Tribunali quella ipocrita scritta la Legge è uguale per tutti.

 In data 13 marzo u.s., mi rivolgevo, quale avvocato di due genitori di Trento, all’assistente sociale referente del caso, per chiedere spiegazioni sul fatto che i miei assistiti incontrassero solo una volta al mese la figlia allontanata dagli stessi genitori da più di 5 anni. Senza tralasciare che la struttura ove attualmente è collocata la minore si trovi a più di 400 km di distanza (andata – ritorno).

 Di tutta risposta l’assistente sociale rispondeva testualmente: “Lo scrivente servizio ha ricevuto in questi giorni la Sua richiesta per conto dei sig.ri, in merito alle visite della figlia. Le comunico che i tempi – una volta ogni due/tre mesi – sono dettati dall‘impossibilità economica dei genitori della minore“.

 Successivamente mi rivolgevo al Presidente della Comunità di Val di Non e all’Assessore delle Politiche Sociali per chiedere un appuntamento urgente sull’intera vicenda e soprattutto per l’incredibile risposta dell’assistente sociale, ma a distanza di quasi 15 giorni ancora nulla è stato riscontrato.

 A questo punto, in nome e per conto dei miei assistiti sento il bisogno di rivolgermi all’opinione pubblica per sottolineare che tutti i cittadini ricchi o poveri che siano hanno il sacrosanto diritto di essere ascoltati, ricevuti e aiutati dalle istituzioni.

 Sarebbe davvero grave che le stesse Istituzioni che dovrebbero essere al servizio dei cittadini facessero orecchie da mercante o peggio ancora si rendessero disponibili in base al ceto sociale.

 Ancora più inverosimile è la risposta dell’assistente sociale secondo la quale una bambina di 13 anni non può incontrare i genitori perché sostanzialmente non hanno i soldi per andare a trovarla.

 Ma allora mi chiedo a cosa servono i fondi distribuiti ai servizi sociali?

 Perché questi genitori non vengono aiutati economicamente?

 Ma soprattutto, perché si è deciso di collocare la bambina in una struttura a 250 km dalla sua famiglia?

 Forse a Trento e in tutto il Trentino non ci sono comunità?

 È necessario che chi di dovere risponda quanto prima a queste domande per il bene di una bambina di 13 anni che da 5 anni è stata allontanata dalla sua famiglia principalmente per la condizione economica precaria della stessa.

 Ancora più grave è che tutto ciò accada in una provincia come Trento che si pone all’attenzione nazionale per come funzionano i suoi Servizi.

 Sono certo che la mancata attenzione della richiesta dei miei assistiti è stata solo una dimenticanza del Presidente della Comunità della Val di Non, dell’Assessore dalle Politiche sociali e dell’Assistente Sociale perché altrimenti non possiamo che ricordarci di quanto sosteneva Manzoni nei suoi promessi Sposi: “Mal cosa nascer poveri, caro Renzo”.

 Trento, 4 maggio 2015. – di Francesco Miraglia*

http://www.imolaoggi.it/2015/05/06/bimbi-sottratti-genitori-troppo-poveri-non-possono-incontrare-la-figlia/

Ordini del padrone USA: L’UE minaccia ancora l’Ungheria

Posted on maggio 3, 2015

di Enrico Galoppini

Viktor-Orban

L’Unione Europea, che nel 2012 s’è aggiudicata il premio Nobel per la pace, si candida per un altro ambito premio: quello per l’ipocrisia e il servilismo.

È accaduto infatti che l’Ungheria, la quale oltre a far parte dell’Unione Europea stessa non ne condivide parecchi “valori” (la c.d. “indipendenza” della Banca centrale, l’equiparazione dei nazionali agli allogeni ecc.), ha ventilato la possibilità di reintrodurre, nel suo ordinamento giuridico, la pena di morte.

Sorvolando sul problema di fondo – e cioè l’ammissibilità o meno della pena capitale in base a metri di giudizio filosofico, etico, politico, sociale ecc. – è come minimo stridente constatare che con l’Ungheria gli euroburocrati mai eletti da nessuno (mentre Orban riscuote un forte consenso interno) fanno la voce grossa e minacciano ritorsioni, mentre con l’America – dove parecchi Stati prevedono la pena di morte (per scarica elettrica, per impiccagione, per iniezione letale e per fucilazione: che fantasia!), anche col consenso dei rispettivi cittadini – gli stessi paladini dei “diritti umani” si fanno piccini piccini, fino a scomparire del tutto davanti all’incombente “Trattato di libero scambio Transatlantico” (TTIP) che manderà definitivamente in rovina le nostre economie e devasterà più di quanto non lo sia già il tessuto sociale delle nostre comunità.

E, chissà, condurrà al recepimento delle medesime normative americane in materia di amministrazione della giustizia, con tanto di carceri private gestite con criteri aziendalistici. Un enorme sistema che per funzionare ha bisogno di creare “delinquenti” per i più svariati motivi, che non sono solo la tipica rapina o l’ancor più classico omicidio.

Un sistema siffatto, dove la persona diventa di fatto uno schiavo (con tanto di tuta arancione modello Guantanamo e poi fornita anche all’ISIS), potrebbe sbarcare dalle nostre parti, qualora il TTIP – questo cavallo di Troia della disumanizzazione di quel poco che resta di sano in Europa – comprendesse anche l’introduzione di un sistema penale e carcerario ad immagine di quello americano, il quale va di concerto con tutto il resto e pertanto è funzionale all’idea stessa di uomo e di società che informa il “modello americano” stesso che tanto manda in solluchero gli eurocrati.

Fantasie? Preoccupazioni senza alcun fondamento?

la-fine-della-sovranita

Sembrerebbe di no, leggendo La fine della sovranità. Come la dittatura del denaro toglie il potere ai popoli, di Alain De Benoist, pubblicato da Arianna Editrice e sul quale torneremo in maniera più particolareggiata recensendolo.

Il pensatore francese, dedicando un capitolo al “grande mercato transatlantico”, lo qualifica lapidariamente come una “immensa minaccia”. Una minaccia che sta per diventare realtà, ma nessuno nei “palazzi” dell’Europa sembra accorgersene, intenti come sono a compiacere i loro padroni. Tanto per dirne una, hanno recentemente preparato le condizioni per far invadere i mercati europei dagli Ogm (che Orban ha messo fuori legge), con la massa schiavizzata destinata ad ingozzarsi di una parvenza di cibo mentre solo i ricchi potranno godere, finché dureranno, delle famose “eccellenze” celebrate anche all’Expo.

Eppure basterebbe che qualcuno nelle sedi appropriate – qualcuno non ancora totalmente venduto ed asservito – aprisse gli occhi ed ascoltasse l’ultimo barlume di coscienza rimastogli, per evitare ai suoi compatrioti europei (sempre ammesso che l’Europa sia una “Patria” e non un tragico equivoco) di finire stritolati in nome del cosiddetto “libero commercio”.

Potrebbe anche leggere il libro di De Benoist, e tanto basterebbe per rendersi conto che non ha senso attaccare Orban per poi strisciare davanti a Obama.

Ma potrebbe anche scorrere, uno ad uno, gli articoli della Legge Fondamentale dell’Ungheria, dalla quale il suddetto barlume di coscienza potrebbe ricevere una salutare scossa, ricordandosi di essere prima di tutto un uomo, un uomo radicato in una storia, una lingua e una terra, e non un astratto “consumatore” da sacrificare al “Dio mercato”.

Fonte: “Eurasia-rivista.org, 1 maggio 2015

http://www.ildiscrimine.com/ordini-del-padrone-usa-lue-minaccia-ancora-lungheria/

Contro l’esterofilìa

di Stefano d’Andrea – 29/04/2015
 
Fonte: Appelloalpopolo
 
Che c’è di buono tra ciò che abbiamo importato dall’estero dal dopoguerra?
Il maggioritario?
Il federalismo?
La riforma bancaria?
La possibilità di cedere l’uso del marchio senza l’azienda ossia il franchising?
I grandi centri commerciali?
La televisione di Murdok o quella di Berlusconi che è stato un epigono di esperienze straniere?
L’università con i crediti e i dipartimenti che “stanno sul mercato”?
L’autonomia scolastica?
Il processo accusatorio che non funziona è classista e ingiusto?
Il mercato editoriale delle riviste scientifiche (ormai tutte in crisi)?
L’economia politica monetarista?
I grandi studi professionali e le società tra professionisti?
Le slot e le agenzie di scommesse?
La precarietà del lavoro subordinato?
Il marketing politico?
La coca cola?
Ikea?
Mcdonald?
La deregolamentazione finanziaria?
Le privatizzazioni?
Che?
 Stefano D’Andrea
 
commento Penso che l’aver importato slot ed agenzie di scommesse sia la cosa più positiva in assoluto. Questo fatto permetterà l’implosione del sistema. La gente arriverà ad un tal punto di rincoglionimento che vedremo al mattino tantissimi zombies che anziché recarsi al lavoro se ne andranno nelle sale slot
I nostri politici non si sono ancora resi conto che possono stare in piedi, semplicemente perché tutte le mattine esiste una massa di zombies (in positivo) che si reca al lavoro nonostante tutto. Nonostante tutto c’è ancora gente che pulisce i cessi, le strade, alleva bestiame, coltiva orti, produce pane e pasta…..
Tuttavia un bel mattino, questa massa informe, presa dalla libidine del gioco, dalla alienazione quotidiana, stufa di ascoltare la menzogna dilagante dagli schermi e dai giornali, dal terrorismo mediatico di suicidi, omicidi, malattie, annegamenti, violenze a bambine e minori, dall’ossessione per le medicine, le analisi mediche, stufa della precaria precarietà si DROGHERẢ di gioco in un cupio dissolvi
Poi manderanno i poliziotti per farci lavorare oppure un novello Menenio Agrippa! Venghino venghino le “importazioni”
PS.
Spero infinitamente di sbagliarmi avendo figli e nipoti.
Saluti e complimenti per l’articolo.
Bertoldo
 

Nel ’70 sparava ai poliziotti Oggi lavora con Pisapia. Maurizio Azzolin

a quanto pare si può sparare ai poliziotti e far carriera. Basta non toccare un compressore o una vetrina di una banca.
E’ stato fatto dimettere un console in Giappone per il reato di suonare in un gruppo. Ma sparare alla gente se lo fanno i giusti e la parte sana del paese va bene

domenica, 26, febbraio, 2012

 Nel ’70 sparava ai poliziotti Oggi lavora con Pisapia. Maurizio Azzolini, capogabinetto del vicesindaco, con la pistola in mano nel 1977 a Milano, quando morì il vicebrigadiere Custra

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 Dei rapporti del sindaco di Milano Giuliano Pisapia con i movimenti, la sinistra extraparlamentare e quel pericoloso mondo che flirtava con il terrorismo e la lotta armata negli Anni di Piombo si è detto e scritto tanto. Si è anche discusso in un Tribunale, per la precisione. Ma sapere che il capogabinetto della sua vice, Maria Grazia Guida, nel 1977 sparava alla polizia per le strade di Milano fa decisamente effetto. Di più, scandalo. E fa effetto leggere la lettera di chi quelle pallottole se le vedeva arrivare contro. Lui si chiama Carmine Abagnale, era un poliziotto e non morì soltanto per caso.

I fatti – Il Corriere della Sera ha pubblicato la foto in cui si un giovane Maurizio Azzolini, appunto capogabinetto della Guida, il 14 maggio di 35 anni fa impugna una pistola in via De Amicis e spara all’indirizzo delle forze dell’ordine. Non ucciderà alcun agente, ma è un caso. A pochi metri di distanza, quel giorno, morì il vicebrigadiere Antonio Custra, per mano dei giovani scesi in strada per protestare contro la morte a Roma di Giorgiana Masi. Finì nel sangue, tra molotov e guerra civile a colpi di pistoletatte.

Per la morte di Custra furono condannati gli attivisti di sinistra Marco Ferrandi (come autore materiale), Giuseppe Memeo, Massimo Sandrini e Walter Grecchi (a 14 anni, attualmente latitante in Francia dopo 4 anni di carcere di massima sicurezza in Italia). Particolare non di poco conto. In quella foto, insieme al collaboratore di Pisapia Azzolini (di spalle e con la pistola puntata ad altezza d’uomo) c’erano proprio Massimo Sandrini e Walter Grecchi. Uno scatto assai simile all’altro, quello di Memeo, diventato simbolo del comunismo armato a Milano e degli Anni di Piombo.

La carriera – All’epoca Azzolini studiava all’Istituto Cattaneo e si era schierato in strada, armato, con i vari collettivi cittadini: Romana-Vittoria, viale Puglie, Barona, appunto Cattaneo. Scampato alle condanne, Azzolini si è riciclato in Comune dove, ricorda il Corriere, ha lavorato anche con le giunte di centrodestra (all’Istruzione, con gli assessori Bruno Simini e Mariolina Moioli). E oggi Pisapia e Guida.

 La lettera – E’ Carmine Abagnale, presidente, Associazione Poliziotti Italiani e consigliere comunale del Pdl, a ricordare alla vicesindaco con una lettera aperta il peso morale di quella presenza. “Mi sparava addosso”, ricorda l’allora vice-brigadiere, anche lui in via De Amicis quel 14 maggio 1977. Ecco il testo integrale della lettera: “Gentile Vice Sindaco, le motivazioni della presente lettera sono insite nel fatto che quel 14 maggio del 1977 io, Carmine ABAGNALE, allora Vice Brigadiere della Polizia di Stato in servizio presso il Reparto Celere di Milano e collega di Antonio Custra, ero lì ’ in Via De Amicis a difendere le istituzioni democratiche mentre il suo Capo di Gabinetto, Maurizio AZZOLINI, mi sparava addosso. Non ero molto distante dal collega Antonio CUSTRA anche lui Vice Brigadiere, un corso prima del mio. Ragazzo d’oro. È vero ciò che afferma Gianni Santucci sul Corriere di oggi: “Azzolini quel giorno sparò, come molti altri ma non colpì nessuno”. Ma è altrettanto vero che se oggi sono vivo lo devo alla buona sorte ed al caso perché il suo Capo di Gabinetto sparava contro la Polizia. Ora, signora Vice Sindaco, il rispetto alla sua istituzionale figura e quello nei confronti delle persone che l’hanno votata mi obbliga a NON ABBANDONARE l’aula Consigliare quando lei sarà presente. Devo però dirle che qualora vedrò aggirarsi per la sala del Consiglio il suo Capo di Gabinetto non esiterò, Le ripeto, non esiterò ad abbandonare l’aula chiedendo a tutti i Consiglieri di unirsi al mio gesto in memoria di un eroe dal nome Giuseppe CUSTRA. E si ricordi bene signora Vice Sindaco quando mi incontra nella sala del Consiglio: “Quel 14 maggio 1977 io ero lì in Via De Amicis e quelli, tanti purtroppo, ci sparavano addosso”.

 LIBERO 25 FEBBRAIO 2012

Intervento sull’informativa del Governo sui gravi incidenti verificatisi a Milano il 1° maggio 2015.

http://www.marcoscibona.it/home/?p=859

Marco Scibona:

 Ecco l’intervento in risposta alle dichiarazioni di Alfano circa i gravi incidenti verificatisi a Milano il 1° maggio 2015 che avrei voluto svolgere in Aula, poichè è intervenuto il Capogruppo M5S, non mi è stato possibile.

Buona lettura.

 “Presidente, colleghi e Ministro, ero anche io a Milano…a sfilare in un corteo gioioso, colorato e soprattutto pacifico.

E’ stato un corteo molto partecipato e basato su motivazioni solide ovvero il fallimento del Governo nell’organizzazione dell’EXPO e la sequela di scelte sbagliate oltre che pessime.

Inutile ribadire ancora una volta il milione di euro stanziato per il cosiddetto camouflage che in italiano vuol dire nascondere tutte le opere incompiute, mimetizzarle in modo da limitare la grandissima figura, non dico di cosa, che ci farete fare.

Stendiamo poi un velo pietoso su slogan e sponsor, voi volete nutrire il pianeta con Happy Meal e Coca Cola, alla faccia del Made in Italy e del cibo d’eccellenza, di cui vi riempite spesso la bocca per poi smentirvi nei fatti.

Ritornando alla manifestazione, dopo tanto colore e tranquillità cominciano ad arrivare notizie di devastazioni e scontri, sono quindi tornato indietro, con altri eletti ed attivisti del Movimento 5 Stelle per prendere visione della situazione ed in qualche modo appurare, per quanto possibile, che nessuno si facesse male e niente fosse devastato.

Ma era troppo tardi, ad un dato segnale, le strade che fino a qualche minuto prima erano festose diventano un campo di battaglia e le immagini degli incendi, dei botti, delle cariche e degli scontri sono state sotto gli occhi di tutti, abbondantemente trasmesse dalle TV nazionali.

Questa situazione mi ha senz’altro offeso e mi fa fatto arrabbiare perché mi è stata negata la gioia di oppormi e di opporci allo spreco e al malaffare dell’Expo.

Come sempre accade i media hanno parlato solo degli scontri e sono stati ben zitti sulle motivazioni che hanno spinto decine di migliaia di persone a marciare. Quasi assenti le immagini del corteo tranquillo, meglio ricondurre tutto agli scontri e non far vedere che molti manifestano un dissenso, che è diffuso, in modo pacifico e nella legalità.

Le forze dell’ordine, quelle che in Valsusa o in altri luoghi simbolo, anche il giorno dopo a Bologna – in difesa del Dux da Firenze – si sono sempre esibite in violenze gratuite contro i cittadini che pacificamente si oppongono, quelle che fino a quel momento avevano fatto sentire discretamente la loro presenza nelle strade adiacenti il percorso del corteo, si materializzano in assetto antisommossa e subito si crea lo scompiglio ed il fuggi-fuggi generale.

Ma tutto finisce lì, nessun intervento di rilievo e se da un lato, almeno, nessun manifestante pacifico è stato malmenato, si è permessa la devastazione di Milano.

A pensar male si potrebbe pensare che il Governo preferisca così, meglio parlare di chi fa i danni, meglio stordire il popolo con immagini degli scontri e relegare il dissenso vero, con motivazioni concrete, pacifiche ma risolute, in un angoletto che sia l’anticamera del dimenticatoio.

Scene che vediamo ormai troppo spesso, più un’infrastruttura, un evento, una scelta politica, è contestata, più gli Italiani sono in disaccordo, più assistiamo a violenze, saccheggi e devastazioni, con le forze dell’ordine sullo sfondo, comparse di una strana regia.

Ancora una volta, l’ennesima, mi chiedo… , ci chiediamo, come fa il Ministro Alfano, a scegliere sempre la strada sbagliata, la scelta meno opportuna in ogni situazione che gli si prospetta?

Quanto ancora dovremmo subire la sua incompetenza nella gestione dell’ordine pubblico nel nostro Paese?

Le chiedo…, le chiediamo, una volta, almeno una volta, scelga la strada giusta: si dimetta!”

Parlamento UE, i tagli sono un bluff: per i tecnici spunta l’aumento di stipendio

ma quanto è solidale la Ue. I greci e gli italiani come gli spagnoli possono anche morire di austerità, l’importante che loro e chiunque approdi sia garantito, i primi dei lussi, i secondi almeno nel vitto ed alloggio. A noi spetta solo pagare e finire sotto ad un ponte quando finiscono di pignorarti l’esistenza

martedì, 5, maggio, 2015

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Non bastano i miliardi che regalano a mezzo mondo  Le spese pazze della UE che impoveriscono gli stati membri,

 Al Parlamento europeo, dopo le promesse, si scopre che i tagli sono un bluff: spunta anche l’aumento ai tecnici. I costi della politica fanno discutere non solo in Italia, ma anche a livello europeo.

 Non c’è, scrive il Messaggero, nessun controllo sui 4.320 euro per spese di segreteria dei deputati e di recente è stato approvato un aumento di 1.500 euro al mese per la dotazione destinata agli assistenti parlamentari che già ammontava a 21.379 euro.

 Dopo le promesse della campagna per le elezioni europee del 25 maggio 2014, nel corso della quale tutti i candidati o quasi promettevano di ridurre sprechi e spese inutili delle istituzioni europee, l’Europarlamento questa settimana ha votato una serie di provvedimenti destinati ad aumentare i costi a carico dei contribuenti.

 Infatti con la nuova legislatura, il numero dei parlamentari dell’Assemblea di Strasburgo è sceso da 766 a 751, ma nonostante ciò il suo bilancio miliardario cresce anno dopo anno, inarrestabile:

 „Da 1 miliardo e 750 milioni per quest’anno a 1 miliardo e 838 milioni per il prossimo, secondo le previsioni di spesa per il 2016 adottate mercoledì a Strasburgo.“

http://www.imolaoggi.it/2015/05/05/parlamento-ue-i-tagli-sono-un-bluff-per-i-tecnici-spunta-laumento-di-stipendio/

Accoltellamento all’Hotel House Un giovane di 33 anni è stato ferito alla mano da uno straniero

certe violenti aggressioni non sono tali se l’aggressore è straniero. Sarebbe razzismo considerarle gravi aggressioni comunque. Per fortuna c’è la tenuità

Accoltellamento all’Hotel House prima della diretta di Quinta colonna

 PORTO RECANATI – Un giovane di 33 anni è stato ferito alla mano da uno straniero, si tratterebbe di un marocchino, fermato e portato in questura a Macerata. L’episodio, legato allo spaccio, è avvenuto poco prima che cominciasse la trasmissione di Rete 4

 martedì 5 maggio 2015

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Hotel House

 Un giovane di 33 anni accoltellato alla mano all’Hotel House di Porto Recanati. L’episodio risale ad oggi pomeriggio e sarebbe legato a questioni di droga. Intorno alle 18, il 33enne, originario di Loreto, è stato ferito al palmo della mano da una coltellata che gli sarebbe stata sferrata da un marocchino, un giovane che è stato già identificato dalla polizia. Gli agenti lo hanno bloccato e portato in questura (non è chiaro se sia stato arrestato o denunciato). L’episodio è avvenuto proprio nel momento in cui sul posto era presente la polizia che si trovava all’Hotel House per una serie di controlli per l’arrivo delle telecamere della trasmissione Quinta colonna di Mediaset. I poliziotti mentre erano in servizio all’Hotel House si sono trovati a dover fronteggiare l’accoltellamento del giovane italiano, una persona già nota alle forze dell’ordine per problemi legati al consumo di stupefacenti. L’uomo non avrebbe riportato ferite di particolare gravità, un taglio alla mano che gli è stato curato all’ospedale di Civitanova, dove il giovane è stato trasportato in ambulanza.

http://www.cronachemaceratesi.it/2015/05/05/accoltellamento-allhotel-house-prima-della-diretta-di-quinta-colonna/652824/

TRUFFA SCONTRINI: RICHETTI E ALTRI 15 “ONESTI” DEL PD RINVIATI A GIUDIZIO! ECCO LE “TRUFFE” PIU’ ECLATANTI

sono solo diversamente onesti. Perché bisognerebbe parlarne ed urlare allo scandalo?!? Andarne a chiedere le dimissioni? Men che mai

Da StopEuro Staff · 04/05/2015

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Spese pazze Emilia Romagna: chiesto rinvio a giudizio per il deputato Pd Matteo Richetti

I pm hanno invece chiesto l’archiviazione per Antonio Mumolo e Paola Marani

 Bufera giudiziaria nel Partito Democratico dove arrivano le richieste di rinvio a giudizio per l’ex presidente dell’assemblea legislativa e ora deputato renziano Matteo Richetti e altri 15 consiglieri regionali del Pd della scorsa legislatura regionale sul caso delle spese indebite. Sono coinvolti tutti i consiglieri indagati che avevano ricevuto l’avviso di fine indagine, per gli stessi importi, della regione Emilia Romagna.

 A firmare la richiesta sono stati i pm Morena Plazzi e Antonella Scandellari, titolari dell’inchiesta, e vistata dal procuratore aggiunto Valter Giovannini, coordinatore del gruppo dei pm che si occupa di pubblica amministrazione.

 Due richieste di archiviazione. Le spese in questione riguardano i rimborsi tra giugno 2010 e dicembre 2011. Rispetto agli avvisi di fine indagine di novembre ci sono state due richieste di archiviazione, per il riconfermato in consiglio Antonio Mumolo e per Paola Marani.

 Le auto blu di Richetti. Sul conto di Richetti, inoltre, era stato aperto un procedimento a parte su un esposto del consigliere del Movimento 5 Stelle Andrea Defranceschi, per quanto riguarda l’uso delle auto blu “da casa e per casa” nel periodo in cui lo stesso Richetti era presidente del Consiglio regionale.

 Il sex toy della consigliera del Pd? Rimborsato come “cena di lavoro”

Grande imbarazzo tra i democratici per il vibratore acquistato dalla piddì Rita Moriconi. Che si difende: “Non l’ho comprato io”

http://www.stopeuro.org/truffa-scontrini-richetti-e-altri-15-onesti-del-pd-rinviati-a-giudizio-ecco-le-truffe-piu-eclatanti/