Disordini al cantiere Tav dopo la marcia pacifica finita dei mille

http://torino.repubblica.it/cronaca/2014/07/26/news/disordini_al_cantiere_tav_dopo_la_marcia_pacifica_finita_con_un_flop-92480905/A scatenare l’ira degli attivisti l’identificazione del pacifista Turi Vaccaro. La polizia ha risposto con i lacrimogeni e getti. d’acqua. Ferita un’agente

di FEDERICA CRAVERO, CARLOTTA ROCCI e FABIO TANZILLI

 

26 luglio 2014

 Disordini al cantiere Tav dopo la marcia pacifica finita dei mille
Il pacifista Vaccaro, identificato 

La marcia è stata pacifica come annunciato. Ma dopo lo scenario è cambiato. Attorno al cantiere, quando è calata la notte, sono scoppiati disordini. Così è andato in scena uno scenario visto già tante volte nelle estati della Valsusa al tempo della Tav. Tutto è cominciato intorno alle dieci: circa 250 manifestanti si sono riuniti a ridosso delle reti nella parte bassa del cantiere, dal lato dell’Avanà, in zona Gravella dove nel pomeriggio si erano radunati  alcuni antagonisti. Sono iniziati lanci di pietre e altri oggetti contro polizia, carabinieri e guardia di finanza. Le forze dell’ordine hanno risposto con il lancio di lacrimogeni e getti d’acqua per disperdere i manifestanti. Secondo la testimonianza di alcuni No Tav i lacrimogeni hanno raggiunto anche il campeggio degli attivisti, allestito vicino al cantiere. Ad originare l’attacco è stata l’identificazione da parte delle forze dell’ordine di Turi Vaccaro, l’attivista pacifista che oggi ha partecipato al sit in Val Clarea e che nei giorni scorsi era stato protagonista di un blitz nella ditta Martina di Susa dove aveva danneggiato un mezzo versando nel serbatoio dell’acqua e della sabbia. Il fermo di Turi è stata la scintilla che forse tutti attendevano. Così in Valsusa si è riaccesa la notte dei fuochi. Nel bilancio finale c’è una poliziotta ferita da un sasso alla schiena.

La fotogallery/Sfila il popolo No Tav

Nel pomeriggio, invece, la protesta contro la Tav aveva rinunciato a razzi e bombe carta, ma soltanto slogan, canzoni e balli. Una protesta pacifica contro la Torino-Lione, l’ennesima del popolo No Tav, che non vuole però sentir parlare del movimento “a due facce”, come ha fatto il presidente della Regione Sergio Chiamparino poche ore dopo l’ultimo attacco al cantiere di Chiomonte. “Su di noi ne abbiamo sentite di tutti i colori – hanno detto -: il fatto che ci sarebbe un’alternanza di manifestazioni pacifiche e violente è una deduzione che fanno altri e che non appartiene a noi”. Della serie “non siamo buoni a giorni alterni”, dicono mentre sfilano lungo i sentieri della val Clarea, il foulard con il treno crociato di rosso al collo. I boschi sono gli stessi che due notti fa hanno visto esplodere la guerriglia su cui ora indaga la procura di Torino. Gli stessi anche i motivi della protesta, l’opposizione alla nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità.

Dall’archivio/Chiamparino: basta con la retorica dei No Tav buoni

Il corteo – cinquecento manifestanti secondo alcuni, almeno un migliaio secondo altri, comunque meno del solito se confrontati con analoghe marce del passato che avevano richiamato in Val Clarea anche diecimila persone – parte dal campo sportivo di Giaglione e termina a Chiomonte. Tutto senza incidenti, come già annunciato nei giorni scorsi dagli organizzatori, sotto lo sguardo attento della polizia che ha aspettato i manifestanti dietro i jersey piazzati in una strettoia del sentiero che porta verso il cantiere. Lì la ‘marcia popolare’ si è divisa in due: un centinaio di persone, i più anziani, in basso, a dare vita ad un sit in a pochi metri dalle forze dell’ordine; gli altri attivisti, alcune centinaia hanno invece proseguito arrampicandosi sulla montagna, fino a battere pietre e bastoni sulle grate che delimitano l’area strategica dei lavori.
Tra loro anche parlamentari e consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle. “La manifestazione pacifica di oggi – dicono gli esponenti grillini – è la migliore risposta alle farneticazioni di Chiamparino”, che ha detto “basta alla retorica dei valligiani buoni” e ha auspicato un “segnale forte e nitido”, come la visita del premier Renzi al cantiere di Chiomonte.

“Il vero volto del movimento No Tav è quello visto oggi – ribattono i grillini -: migliaia di cittadini che marciano insieme per far valere i propri diritti. Adesso chi racconta falsità sulla Val di Susa e su coloro che la difendono deve fare i conti con la realtà”
Disordini al cantiere Tav dopo la marcia pacifica finita dei milleultima modifica: 2014-07-27T19:01:09+02:00da davi-luciano
Reposta per primo quest’articolo