I comuni della Val di Susa non si sottomettono ai diktat della politica piemontese e il campeggio No Tav itinerante porta con sè importanti decisioni politiche a Bussoleno
di Gabriella Tittonel
Pietra miliare quella posta ieri nella più che ventennale storia del movimento no tav, sul confine tra i comuni di Bussoleno e Susa, in località “Isolabella”.
“Un progetto questo dichiarato prioritario, importante, ma senza tener conto delle istanze della popolazione e questo determinando soppressione delle linee ferroviarie attuali, con danni economici e impatti ambientali notevolissimi…. il no a tutto questo non è un lusso ma un passaggio ineludibile e quindi deliberiamo l’assoluta contrarietà all’ipotesi di nuove linee, sottolineiamo il nostro no alle compensazioni, trattandosi invece di opere necessarie da anni” – così ha sottolineato il primo cittadino Allasio.
“Dicevano che su quest’opera la Valle di Susa fosse ormai pacificata, ma le elezioni hanno dimostrato il contrario, il compito dell’osservatorio è fallito, da soggetto tecnico è diventato politico … le compensazioni così “barattate” non le vogliamo , ospedali, scuole sicure, sono un nostro diritto… dove ci saranno proteste noi amministratori ci saremo, con spirito di unione e collaborazione…. Sono pronto al dialogo, ma non con Virano, certo è difficile trovare degli interlocutori, perché la politica torinese è in una fase di rimbecillimento.. come si fa, con i problemi attuali, sostenere un’opera inutile come quella del tav?” – così ha ribadito con forza il sindaco di Susa Sandro Plano.
Dopo il suo numerosi altri interventi di sindaci ed amministratori si sono susseguiti: per tutti l’impegno assunto è ora quello di portare all’approvazione la delibera in tutti i consigli comunali.
Intanto, mentre Susa lo ha già fatto, anche Condove vuolerevocare la nomina del tecnico nell’Osservatorio. E in questo aria nuova, portata dai tanti nuovi amministratori, a settembre si dovrebbe concretizzare la nascita dell’Unione dei Comuni della Bassa Valsusa.
G.T. 23.07.14