Storia e carriera di Hubert du Mesnil

TG Valle Susa

La storia della Torino-Lione è ricca di personaggi che un giorno probabilmente finiranno in galera ma che per incarichi istituzionali, politici o trasversali (partiti/imprese/cooperative/malavita organizzata) interagiscono allegramente per spartirsi il malloppo. Oggi governano le grandi opere e il flusso del malaffare. I nomi li conosciamo tutti, compresi quelli dei loro amici nei media e nei punti nodali della repressione.

da Presidio Europa

Hubert du Mesnil, è un alto funzionario francese, nato il 24 settembre 1950 a Bayonne (Pyrénées-Atlantiques).

Hubert du MesnilPresidente di LTF – Lione Torino Ferroviaria sas http://www.ltf-sas.com/presentation-dates-cles/, è stato nominato a questa posizione il 29 marzo 2013 dopo essere stato dal 2007 al 2012 Presidente di RFF – Réseau Ferré de France. La società LTF sas è finanziata da contributi dell’Unione europea, della Francia e dell’Italia e, nonostante la sua forma giuridica, potrebbe essere considerata un ente pubblico.

Hubert du Mesnil è Presidente di IGD – Istituto della Gestione Delegata e milita per la concessione dei servizi pubblici ai privati. RFF e Spie Batignolles sono membri del Consiglio di Amministrazione di IGD. http://www.fondation-igd.org/files/pdf/IGD_conseil_dadministration.pdf .Hubert du Mesnilrelatore 2011 negliIncontri Internazionali del Partenariato Pubblico Privato – LRIPPP, è stato definito “personalità molto coinvolta nella realizzazione di PPP – Partenariati Pubblico-Privato”.

Hubert du Mesnil è Prix de la France à Grande Vitesse, in riconoscimento del suo forte impegno a favore del Partenariato Pubblico Privato – PPP

Hubert du Mesnil era Presidente di RFF durante l’inchiesta pubblica riguardante le linee ferroviarie francesi di collegamento con la Lione-Torino. Questa inchiesta è stata oggetto di un ricorso al Consiglio di Stato francese per irregolarità data la presenza di Commissari che si erano già espressi positivamente in precedenza per il progetto. Di questo fatto RFF era a conoscenza avendo ricevuto dai Commissari stessi, due mesi prima della loro nomina, la relazione CFAL (Contournement Ferroviaire de l’Agglomération Lyonnaise http://www.rff-cfal.info/actualites/).

Constatiamo che sotto la Presidenza di Hubert du Mesnil l’indebitamento di RFF è aumentato di € 4,2 miliardi: da € 27,99 miliardi nel 2007 – anno della sua nomina -, a 32,20 miliardi nel 2012 quando lascia la poltrona a Jacques Rapoport. Ma ciò nonostanteHubert du Mesnil rimane imperturbabilmente sostenitore della Torino-Lione. L’aumento del debito viola lo statuto di RFF e l’art. 4 del Decreto 97-544 del 5 maggio del 1997, così come modificato dal decreto 2006-1534 del 6 dicembre 2006 che afferma nel terzo comma: “RFF può accettare un progetto di investimento sulla rete ferroviaria nazionale, contenuto in un programma su richiesta dello Stato, di un ente locale o un pubblico locale o nazionale, solo se i richiedenti assicurano una partecipazione finanziaria ​​in grado di evitare ogni impatto negativo sui bilanci di RFF nel periodo di ammortamento dell’investimento.” Il progetto Lione-Torino non soddisfa i criteri del Decreto 97-544, dal momento che RFF possiede una quota del 50% di LTF.

Hubert du Mesnil non ha comunicato il 22 ottobre 2013, nel corso della sua audizione alla Commissione per gli affari europei dell’Assemblea nazionale francese, che l’importo della sovvenzione europea alla Torino Lione è stata ridotto del 41% il 5 marzo 2013 dalla Commissione europea da € 671,8 milioni a € 395,2 milioni (meno € 276,6 milioni) perché il “progetto registra un notevole ritardo dovuto a difficoltà amministrative e tecniche” http://www.presidioeuropa.net/blog/?p=3879 –http://videos.assemblee-nationale.fr/video.4769.1931891.commission-des-affaires-europeennes–le-lyon-turin-22-octobre-2013.

Hubert

Il 12 luglio 2013 è accaduto un grave incidente ferroviario a Bretigny-sur-Orge(cittadina a sud di Parigi). In seguito alla rottura di un dispositivo detto eclisse, componente metallica che raccorda tra di loro due binari consecutivi, alcuni vagoni di un treno passeggeri che circolava quel giorno tra Parigi e Limoges sono deragliati, causando la morte di sette passeggeri. Il Ministro dei Trasporti Frédéric Cuvillier ha dichiarato che “non è stato un errore umano”, escludendo la responsabilità del conduttore del treno. RFF è responsabile della manutenzione dei binari e quindi dei difetti riscontrati dagli esperti. Il quotidiano Le Figaro ha pubblicato il 6 luglio 2014 leconclusioni dell’inchiesta: http://www.lefigaro.fr/actualite-france/2014/07/06/01016-20140706ARTFIG00149-accident-de-bretigny-les-experts-judiciaires-pointent-un-etat-de-delabrement-jamais-vu.php che afferma che l’incidente “è definitivamente dovuto a un problema di manutenzione”, attività che è di competenza di RFF.

RFF, di cui Hubert du Mesnil era Presidente dal 2007 al 2012,dovrebbe conoscere nei dettagli le caratteristiche tecniche della rete ferroviaria, ma ha probabilmente indotto (un’inchiesta è in corso) SNCF ad acquistare tra il 2009 e il2010 ad Alstom e a Bombardier duemila vagoni per treni regionali TER troppo larghi (+ 20 cm ) dei precedenti modelli senza tenere conto che per fare circolare questi nuovi vagoni passeggeri treni dovranno essere adeguate le banchine di 1300 stazioni francesiSi è appreso solo in questi giorni che RFF dovrà ora spendere tra € 50 e 300 milioni per questi lavori non previsti al momento dell’ordine dei nuovi vagoni. http://www.latribune.fr/entreprises-finance/services/transport-logistique/20140521trib000831178/ter-trop-larges-la-pression-monte-sur-guillaume-pepy.html.

Un appalto di lavori per  di scavo di una “galleria di riconoscimento geologico”(circolano tuttavia molti dubbi sulla reale necessità di questi lavori) tra due discenderie in Francia a servizio della futura galleria di base della nuova linea ferroviaria Torino-Lione è stato assegnato da LTF, di cui Hubert du Mesnil è presidente. Ricordiamo che questo appalto è stato oggetto di una denuncia alla Procura della Repubblica di Parigi dato che l’importo risultante dalla valutazione interna (€ 450 milioni) fu rivelato ai media nel mese di aprile 2012, otto mesi prima del lancio della gara avvenuto il 22 dicembre 2012 http://rhone-alpes.france3.fr/2013/04/27/les-opposants-au-tgv-lyon-turin-portent-plainte-pour-242129.html. Con una coincidenza inverosimile l’appalto è stato aggiudicato nel mese di agosto 2013 (ma comunicato ai media solo nel mese di maggio 2014) per € 395 milioni aSPIE Batignolles, società che esprime un amministratore dell’IGD presiduto da Hubert du Mesnil.

E’ per garantire una buona gestione del progetto Torino-Lione che le società SPIE Batignolles Sud-EstSNCF Infra e LTF – Lyon Turin Ferroviaire hanno stabilito i loro uffici di Chambéry nello stesso edificio denominato “Les Portes de la Boisse ” in Avenue de la Boisse 1091 ?Forse per essere sempre in vista, Hubert du Mesnil ha deciso che LTF debba investire denaro pubblico attraverso costose campagne pubblicitarie sulla stampa.

Ricordiamo che Hubert du Mesnil è decorato dell’onorificenza napoleonica di Officier de la Légion d’honneur. Sono stati decorati della stessa onorificenza personalità da anni impegnate nel sostenere la Grande Opera Ferroviaria Torino-Lione:

–   Louis Besson, ex Sindaco di Chambéry, 

–   Laurens Jan Brinkhorst, Coordinatore del Progetto TEN-T n. 6 Torino-Lione,

–   Piero Fassino, Sindaco di Torino,

–   Siim Kallas, ex Vice Presidente e ex Commissario a    i Trasporti della Commissione  Europea,

–   Romano Prodi, ex Presidente della Commissione Europea,

–   Mario Virano, Presidente dell’Osservatorio e Commissario straordinario del Governo italiano alla Torino-Lione.

Per terminare, Hubert du Mesnil è stato nominato il 30 aprile 2013 Direttore del Collège des Bernardins, fondazione sotto l’egida della Fondazione Notre Dame di Parigi, riconosciuta di utilità pubblica. La Fondazione è un luogo di incontri e di dialoghi, di formazione teologica e biblica dove si impara a concedersi il tempo della riflessione, dello scambio e dell’ascolto.

Armonia in cantiere: rivendicazioni salariali, infortuni sul lavoro e ancora bagni chimici.

http://www.autistici.org/spintadalbass/?p=3083

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Armonia in cantiere: rivendicazioni salariali, infortuni sul lavoro e ancora bagni chimici.

Leggiamo stamattina alcune dichiarazioni di personaggi legati al cantiere Tav di Chiomonte. Rispettivamente di Cosimo Russo, sindacalista nel cantiere, Maurizio Bufalini, direttore generale di Ltf, e Piergiuseppe Gilli, responsabile delle costruzioni di Ltf. Le riportiamo perchè il quadro generale che ne esce è di sicuro interesse.

Il sindacalista e gli infortuni sul lavoro

Sabato scorso purtroppo un operaio del cantiere di Chiomonte ha perso il dito indice mentre montava delle tubature. Così commenta Russo: “Sono brutte fatalità, che fanno parte del rischio di fare questo nostro lavoro, perforare una montagna è sempre un incarico pericoloso, dove ci puoi rimettere, lo sappiamo bene”. Alcune settimane fa è caduto all’improvviso un enorme masso in cantiere, e gli operai si sono preoccupati: “Perforando la montagna, ci siamo accorti che quel pezzo di roccia scoppiava – spiega il sindacalista – ha iniziato a sgretolarsi, per fortuna in quel momento sotto non c’era nessuno dei nostri”.

Proprio in conseguenza di questi fatti e dei rischi del lavoro che svolgono (basti pensare ai danni alla salute causati dalle polveri) Cosimo Russo chiede un aumento del salario di chi lavora nel cantiere. Ha sicuramente ragione, ma ci piacerebbe che, dato il suo ruolo, calcolasse anche quanta parte degli ingenti investimenti pubblici del Tav finisce nel costo del lavoro. Scoprirebbe che è una percentuale irrisoria. Scoprirebbe che un piccolissima parte dell’enorme mole di soldi pubblici spesi per il cunicolo esplorativo va a pagare lui e i suoi compagni di lavoro. Perchè è una cosa ormai nota che nelle grandi opere il costo dei lavoratori è una minima porzione degli investimenti. E proprio per questo chi ciancia di lavoro e tav prende consapevolmente in giro i suoi interlocutori.

Ricapitolando: il numero di lavoratori impiegati dal cantiere Tav rispetto all’investimento è irrisorio. Il lavoro prodotto è pericoloso, rischioso e insalubre. Tutti convinti che sia il modo migliore per investire ingenti risorse pubbliche?

Il direttore generale e gli sporcaccioni

Ricordate le vibranti proteste di un sindacato di polizia per le condizione ambientali e igeniche del cantiere? Ecco la piccata risposta del direttore generale di Ltf Bufalini: “I wc ci sono, il servizio di pulizia viene svolto e abbiamo sempre adempiuto alle richieste fatte dalla Questura. Accetto poco la critica sulla sporcizia, perché così come nelle case private, molto dipende da chi usa i bagni”. Se i gabinetti sono sporchi la colpa è di chi li usa, ovvero le forze dell’ordine, più chiaro di così!

Il responsabile delle costruzioni e il cantiere

Lo andiamo ripetendo da tempo, con il filo spinato, i fari che illuminano la Val Clarea a giorno, i mezzi militari che si aggirano fra le ruspe, i soldati che fanno la guardia, quello sembra più una installazione di un paese occupante in un territorio occupato che un cantiere. Sentirlo dire da chi quel cantiere coordina fa una certa impressione: “Quel cantiere è un fortino” ha dichiarato Piergiuseppe Gilli responsabile delle costruzioni di Ltf. Come dargli torto. Ma la domanda conseguente è come pensano di scendere in Valle per aprire i cantieri ben più grandi e impattanti nella piana di Susa. Riempiranno la Valle di “fortini”? Gli facciamo i nostri auguri…ne avranno bisogno.

Le dichiarazioni sono prese da quiqui e qui.

COMMENT NEOCONS ET LIKUDNIKS ORGANISENT LE ‘MICHEL BASHING’ : BHL VERSUS LUC MICHEL …

PCN-TV / 2014 07 14 / Extrait video sur : https://vimeo.com/100334600 PCN-TV - Michel bashing. BHL versus Luc Michel (2014 07 14) FR

Luc MICHEL, fondateur du Collectif antinazi EUROPÄISCHER WIDERSTAND, militant internationaliste et anti-impérialiste, actif depuis 20 ans en Afrique et dans le Monde arabe, dirigeant du MCR libyen (Jamahiriya) pour l’Europe, panafricaniste renommé, traité de « néonazi » et de « criminel » – rien moins que çà – par BHL pour son rôle dans le référendum d’auto-détermination en Crimée.

 Le tout à Kiev devant une assistance bandériste de supporters de la Junte de kiev. Celle qui a pris le pouvoir le 21 février par la force des milices armées (y compris de blindés) des néonazis de Praviy Sektor et des néofascistes de Svoboda. Celle qui a fait du néonazi Andrii Paroubii, fondateur du ‘Parti National Social Ukrainien’ (çà vous rappelle le NSDAP hitlérien ? C’est voulu …), son « chef du conseil de sécurité nationale » …

 BHL entre médiamensonges et amalgames, le général Botul boucle sa cible – après  Poutine, les observateurs internationaux en Crimée le 16 mars dernier et celui qui a organisé la Mission de monitoring – : “L’une des personnalités les plus importantes, celui qui menait la délégation, il s’appelle Luc Michel …”

 Le culot des sionistes qui soutiennent les néofascistes héritiers du criminel Bandera à Kiev et les Likudniks héritiers du fasciste Jabotinsky en Palestine !

« La Guerre sans l’aimer », les « néonazis de Kiev sans les voir », c’est çà BHL et ses épigones …

 PCN-TV & PCN-SPO

 # Voir aussi :

 * PCN-INFO / BHL, L’ORDURE SIONISTE QUI SOUTIENT LES FASCISTES DU ‘PUTSCH DU 21 FEVRIER’ A KIEV, MENACE POUTINE ET INSULTE LA MEMOIRE HISTORIQUE.

http://www.lucmichel.net/2014/03/04/pcn-info-bhl-lordure-sioniste-qui-soutient-les-fascistes-du-putsch-du-21-fevrier-a-kiev-menace-poutine-et-insulte-la-memoire-historique/

* PCN-TV & PCN-SPO / BHL MENT EN DIRECT A KIEV ! LA PREUVE PAR L’IMAGE…

http://www.lucmichel.net/2014/02/11/pcn-tv-pcn-spo-bhl-ment-en-direct-a-kiev-la-preuve-par-limage/

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https://vimeo.com/pcntv

https://www.facebook.com/PCN.NCP.TV

# PCN-TV / BHL VERSUS LUC MICHEL …

POURQUOI L’IRAK EST UNE VICTOIRE AMERICAINE : LUC MICHEL DEMONTE L’ENGRENAGE IRAKIEN

Le duplex de Bruxelles avec ‘Afrique Media TV’ de ce 22 juin 2014

Filmé en direct par PCN-TV à Bruxelles

 Luc MICHEL analyse et décrypte les trois décennies géopolitiques qui ont conduit à la situation actuelle en Irak. PCN-TV - AMTV LM démonte l'engrenage irakien (2014 06 22) FR

Il explique pourquoi le chaos irakien est une GRANDE VICTOIRE AMERICAINE, où Obama a réussi ce que Bush a raté en 2003 et dénonce les analyses erronées qui évoquent idiotement « un nouveau Vietnam » pour les USA à propos de l’Irak d’aujourd’hui. « Erreur majeure » dit-il.

 Il explique aussi pourquoi l’Irak est aujourd’hui un piège stratégique américano-sioniste pour l’Iran.

 Enfin, Luc MICHEL démontre, pays par pays, cas par cas, que le « printemps arabe » est aujourd’hui un sans faute pour les USA et un pas important vers ce « Grand Moyen-Orient » théorisé par les géopoliticiens US au début du nouveau siècle …

 Video sur : https://vimeo.com/100668934

Luc MICHEL sur AFRIQUE MEDIA TV

– la grande Télévision panafricaine –

dimanche 22 juin 2014 dans le ‘Débat panafricain’

avec Bachir Mohamed Ladan.

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 https://vimeo.com/pcntv

https://www.facebook.com/PCN.NCP.TV

Plastica negli oceani: trovato appena l’1%. Dov’è finita? Nello stomaco di pesci e uccelli

di Francesca Mancuso – 07/07/2014

Fonte: greenMe
volatile plastica

Foto: Plastica negli oceani: trovato appena l’1%. Dov’è finita? Nello stomaco di pesci e uccelli  Un vero e proprio mistero. L’isola di plastica presente negli oceani sta scomparendo. Sembrerebbe una bella notizia ma così non è. Quasi l’88% della superficie del mare è inquinata da residui dei rifiuti di plastica ma solo l’1 per cento di questa spazzatura, secondo gli scienziati, oggi è in mare. Dov’è finito il resto allora?

A cercare di svelare la misteriosa sparizione è stato uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Cadice, in Spagna, e della University of Western Australia, e pubblicato su Pnas. Milioni di tonnellate. Questa è la quantità di plastica che dovrebbe galleggiare negli oceani di tutto il mondo. Ma il nuovo studio ha scoperto che il 99% di questa plastica manca. E la possibilità inquietante è che i pesci potrebbero averla mangiata. Nonostante la loro enorme diffusione, un meccanismo sconosciuto sta rimuovendo piccoli frammenti di plastica ad un tasso superiore rispetto a quello dei frammenti più grandi. In tutto il mondo, vengono prodotti ogni anno circa 300 milioni di tonnellate di plastica. Di esse, circa 300.000 finiscono nel mare. Il nuovo studio, però, è il primo eseguito per misurare i rifiuti effettivamente presenti in mare. Per indagare questo paradosso apparente, Andrés Cózar della Universidad de Cádiz e i suoi colleghi hanno misurato i detriti plastici contenuti nei campioni di superficie dell’oceano raccolti durante la Spedizione Malaspina 2010, durata nove mesi con l’obiettivo di valutare l’impatto dei cambiamenti climatici sugli oceani. Gli autori hanno raccolto 3.070 campioni dall’oceano in 141 siti in tutto il mondo e hanno così scoperto che l’88 per cento di essi conteneva detriti di plastica di varie dimensioni con concentrazioni più alte di plastica nelle cinque spirali oceaniche subtropicali. I ricercatori hanno infatti scoperto che, a causa dell’azione delle correnti oceaniche, la plastica tende a concentrarsi in cinque aree distinte: nell’Oceano Pacifico a ovest degli Stati Uniti, nell’Atlantico tra gli Stati Uniti e l’Africa, nel Pacifico al ovest del Sud America, e negli Oceani Atlantico e indiano al largo delle coste dell’Africa meridionale. I ricercatori hanno così stimato che la quantità di plastica che attualmente galleggia sulla superficie dell’oceano è tra 35.000 e 40.000 tonnellate. Ma questa cifra è solo circa l’1 per cento della quantità che gli scienziati si aspettavano di trovare. Ciò suggerisce che la plastica è sparita, probabilmente finita nello stomaco di pesci e uccelli. Quando i rifiuti galleggiano sulla superficie in mare aperto, le onde e le radiazioni del sole possono frammentarli in particelle sempre più piccole, fino a che non diventano così piccolo da essere scambiate per cibo dai pesci. Un’altra possibilità è che gli organismi stiano trascinando la spazzatura sotto la superficie dell’oceano, lasciando poi ai microbi il compito di distruggerla. “Gli animali stanno mangiando”, ha detto però l’oceanografo Peter Davison del Farallon Institute for Advanced Ecosystem Research di Petaluma, California, che non era coinvolto nello studio. “Ma è difficile sapere in questo momento quali siano le conseguenze biologiche”. Inquinanti tossici come il DDT, PCB e mercurio potrebbero contaminare la superficie delle materie plastiche concentrandosi su di esse e finendo nella catena alimentare. Ipotesi più che probabile, come ha mostrato il fotografo Chris Jordan, che si occupa di documentare la grandezza del consumismo e il suo impatto sull’ambiente. Per tre anni, il fotografo di Seattle ha ripreso le abitudini degli albatros sull’Atolloa di Midway, nel Pacifico. Gli uccelli, che normalmente si nutrono di calamari e altri animali che nuotano vicino alla superficie dell’acqua di notte, hanno invece accidentalmente ingoiato pezzi di plastica galleggianti, scambiandoli per cibo. Una volta tornate sull’isola, dopo la caccia, le povere creature hanno rigurgitato i rifiuti, ma quelli più sfortunati sono stati uccisi dall’ingestione di plastica. Le immagini che seguono parlano da sole:

Secondo gli autori dello studio, però, saranno necessarie ulteriori ricerche per determinare quali forme di vita degli oceani o quali sistemi siano responsabili della scomparsa dei piccoli frammenti di plastica. Francesca Mancuso- greenMe.it: sarò buon* con la Terra  http://www.greenme.it/informarsi/ambiente/13748-plastica-oceani-

10mila psichiatri sotto processo per aver inventato false malattie mentali

Sulla scia delle dichiarazioni di uno psichiatra negli Stati Uniti, secondo il quale, a causa di “un grave, ma non diagnosticato” disordine bipolare, avrebbe fabbricato dati e falsificato la sua ricerca sulle malattie mentali, nei tribunali è emerso un altro caso nel quale gli psichiatri affermano che erano pazzi quando hanno inventato la malattia mentale.

Gli avvocati della difesa che rappresentano 10.000 psichiatri sotto processo per la più grande frode nella storia della salute mentale, oggi affermano che i loro clienti sono affetti da una malattia mentale fino a quel momento non diagnosticata (Psychobabblorexia) quando accidentalmente hanno fabbricato 300 false malattie mentali e fatto pensare che loro fossero veri e propri medici. Laureati in numerose scuole psichiatriche come la Otto Von Bismarck Institute of Brain Hygiene, il Drug-U-Like Emporium, gli imputati presto si sono affermati come esperti in prescrizioni, uccidendo celebrità, sradicando la genitorialità e l’istruzione e convincendo le persone che sono mentalmente malate. Nel 2010 sono riusciti a pubblicare 5 milioni di articoli di giornale per convincere tutta la popolazione che non poteva mangiare, respirare, fare la pipì o pensare senza l’aiuto di farmaci. Hanno apportato un cambiamento importante nel trattamento degli esseri umani, in particolare la visione di ogni comportamento umano ad eccezione di tortura, genocidio e terrorismo. Infatti, il cervello è stato accusato di tutto e considerato una sorta di delusione in modo che nessuno fosse molto intransigente quando hanno proceduto a tagliare e abusare in altro modo l’organo incriminato. Ma l’anno scorso un giro di routine del Brain-U-Like Institute, da parte di un gruppo di alunni di dieci anni, ha portato alla luce alcune incongruenze nella ricerca che gli psichiatri avevano usato per stabilire la schiera dei disturbi mentali di cui sopra, la discrepanza principale nella ricerca è che in realtà non era stata fatta. Le voci nel Manuale Diagnostico e Statistico della psichiatria che si basano sulla ricerca immaginaria sono ormai ritirate, riducendo il manuale, fino a quel momento di 500 pagine, a un opuscolo A4. Molti hanno salutato questa nuova versione semplificata del DSM come una svolta e la pubblicazione della psichiatria più scientifica fino ad oggi. Gli psichiatri hanno patteggiato per rimborsare 3 miliardi di dollari di finanziamenti ottenuti disonestamente dai governi. Tentando di avere una condanna più mite per i loro clienti, gli avvocati della difesa hanno dichiarato che le cause della fabbricazione di malattie mentali che non esistono e la frode di un sacco di soldi dei governi e fondi di assicurazione medica, sarebbero delle malattie mentali non diagnosticate ai loro clienti. Essi sostengono che erano mentalmente malati fuori di testa quando hanno commesso atti di vandalismo contro milioni di persone. Eppure i colleghi psichiatri nel governo e nell’industria farmaceutica mettono in dubbio questa storia. “Per quanto ne so”, ha detto un portavoce: “Nessuno nel governo era consapevole che la psichiatria ha sbagliato qualcosa. Abbiamo attribuito le crescenti statistiche di criminalità, droga e analfabetismo alla vera e propria caparbietà del cittadino medio”. Al 334 giorno del processo, il giudice ha chiesto come mai nessuno aveva parlato prima di “questa cosa della malattia mentale”. L’avvocato della difesa ha sostenuto che la psichiatria aveva scoperto l’esistenza della nuova malattia mentale, psychobabblorexia, solo ieri all’ora di pranzo. “Hanno fatto una buona cosa”, ha detto “perché sembra che abbiamo fra le mani una specie di epidemia”. Il Comitato dei Cittadini per i Diritti umani consiglia di richiedere approfondite analisi mediche che rilevino alterazioni o disfunzioni organiche, di far rispettare il completo consenso informato sulle possibili terapie ed effetti delle stesse. Autore: Kieron Mcfadden

Fonte: stampalibera.com –

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Yellowstone il calore sotterraneo sta facendo sciogliere l’asfalto delle strade limitrofe

Il calore sotterraneo profuso dal super vulcano in combinazione al calore estivo ha sciolto un tratto di una strada nello Yellowstone National Park.Chiuso l’accesso ai famosi geyser e alle altre attrazioni del parco nel pieno della stagione turistica. I rangers del parco hanno avvertito i visitatori di non effettuare escursioni nella zona interessata  perchè
potrebbe essere pericoloso. La strada che costeggia il Great Fountain Geyser, il White Dome Geyser e Firehole Lake è stata chiusa per effettuare i lavori di ripristino. Yellowstone è il più grande vulcano attivo del Nord America.Nel corso di 17 milioni di anni la caldera ha generato una successione di violente eruzioni e colate di lava basaltica che hanno dato vita alla parte orientale dello Snake River Plain.[2] Almeno una dozzina di queste eruzioni furono talmente violente da essere considerate supereruzioni.

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http://terrarealtime.blogspot.it/2014/07/yellowstone-il-calore-sotterraneo-sta.html

Giaglione, passeggiata serale

Sabato 12 Luglio 2014 20:52
 cant

Ore 2.12: Tutti i No Tav dai sentieri hanno raggiunto Giaglione per tornare al campeggio. Anche i 30 che erano rimasti in Clarea stanno tornando indietro. Nonostante la stanchezza per la lunga camminata l’umore è alto per il risultato raggiunto. Ci siamo ripresi i luoghi della nostra lotta, quel territorio ci appartiene! Buon inizio quindi dell’estate di lotta e promettiamo che torneremo presto!

Ore 1.27: il corteo sta lentamente tornando verso Giaglione scendendo dai sentieri.

Ore 0.59: Alcuni No Tav, pochissimi, che stanno tornando dalla Clarea vengono identificati dalla polizia che era uscita dall’autostrada.

Ore 0.44: I No Tav ritornano per i sentieri dei boschi e la polizia è uscita dal cancello dell’autostrada. Illuminano i boschi e li aspettano sulla strada sterrata.

Ore 0.28: la trentina di No Tav arrivata al ponte circa un’ora fa direttamente dal sentiero di Giaglione, ha deciso di fermarsi per tutta la notte al ponte  della Clarea. Chiedono per domani mattina la colazione!

Ore 0.15: Giacu e i folletti stanno risalendo nei boschi mentre si sente “la Valsusa paura non ne ha!”

Ore 0.07: continuano i fuochi d’artificio e i cori ricordano Guccio: “Guccio sempre con noi!”. Si sentono anche i cori con i nomi dei 4 No Tav in carcere con l’accusa di terrorismo seguito da “libero!”. Nel bosco rieccheggia la voce dei No Tav mentre tutto il corteo è sceso nei sentieri più bassi verso il cantiere.

Ore 0.01: fuochi d’artificio sopra e attorno al cantiere. Il cantiere si illumina, dai sentieri partono cori. La polizia colta di sorpresa: i No Tav sono ovunque! Ora si sente cantare a gran voce: “La valsusa paura non ne ha!”

Ore 23.46: Giacu aiutato da altri spiritelli continua la battitura alle reti del cantiere. I No Tav sono lungo tutto il versante della montagna che sovrasta il cantiere. Per ora la polizia non agisce.

Ore 23.37: il folletto Giacu ha deciso di partecipare alla manifestazione e sta facendo una battitura alle reti del cantiere! Polizia presa di sopresa. Il corteo No Tav che si trova proprio sopra al cantiere inizia la discesa. La grande luna piena di stanotte illumina la loro marcia.

Ore 23.21: la testa del corteo nei boschi è proprio sopra al cantiere. Dietro molti altri No Tav. Continuano i cori e c’è molto entusiasmo!

Ore 23.16: altri No Tav prima della centralina (quella del cavalcavia autostradale) fanno battiture al guardrail.

Ore 23.13: una trentina di No Tav sono arrivati al ponte e hanno di fronte molta polizia che continua ad essere schierata anche lungo tutta l’autostrada e con i fari allumina la montagna dove il corteo continua a procedere tra i sentieri dei boschi. Dal corteo si vede ora chiaramente il cantiere illuminato a giorno dai fari.

Ore 22.53: la polizia è arretrata di qualche metro attestandosi all’altezza del cancello dell’autostrada. Ora staziona all’uscita e sopra il cavalcavia.

Ore 22.48: la polizia è uscita dall’autostrada all’altezza del calvacavia. Un gruppo di No Tav è arretrato all’altezza della curva che precede la centrlaina, un altro aveva già superato il cavalcavia e si trova in prossimità della baita. Il corteo più numeroso invece continua per la strada dei boschi che sovrastano il cantiere.

Ore 22.30: nel buio dei sentieri, tra i cori notav, prosegue il corteo. Lo spezzone che invece ha proseguito diritto verso il cantiere al momento si ferma all’altezza del cavalcavia per la presenza ingente delle forze dell’ordine sopra l’autostrada. La polizia  è già uscita dai cancelli del cantiere ed attende l’arrivo dei No Tav.

 

Ore 22.17: il corteo si divide. Una parte risale la montagna, l’altra prosegue verso il cantiere.

Ore 22.09: Una parte del corteo ha già preso i sentieri per risalire parte della montagna che sovrasta il cantiere. Evidente la mobilitazione delle forze dell’ordine. I sentieri tra il bosco sono invasi dai cori No Tav e la gioia di chi torna nei luoghi della lotta.

Ore 21.45: Circa 500 persone sono da poco partite dal campo sportivo di GIalgione, in direzione il cantiere di Chiomonte. Quei terreni, che la controparte vorrebbe interdetti ai No Tav, stanno per essere nuovamente attraversati dal movimenti. Molto entusiasmo tra i partecipanti, che abbia inizio l’estate di lotta!

Ore 21.31: Centinaia sono le persone riunite in questi giorni al campeggio di Venaus per la tre giorni che di fatto ha inaugurato l’estate di lotta No Tav. Sta per partire la passeggiata serale del Movimento No Tav in direzione del cantiere di Chiomonte. Molto entusiasmo al concentramento di GIaglione, cori e slogan tutti No Tav!

Fuochi d’artificio e battitura delle reti: centinaia di “No Tav” al cantiere

http://torino.repubblica.it/cronaca/2014/07/13/news/fuochi_d_artificio_e_battitura_delle_reti_centinaia_di_no_tav_al_cantiere-91429292/

Corteo organizzato in occasione dell’apertura del campeggio del movimento a Venaus. Slogan in difesa dei quattro detenuti per terrorismo

di CARLOTTA ROCCI – 

13 luglio 2014
 Fuochi d'artificio e battitura delle reti: centinaia di "No Tav" al cantiere
La recinzione di Chiomonte 
I No Tav sono tornati al cantiere questa notte per inaugurare l’apertura del nuovo campeggio di Venaus. Cori, fuochi d’artificio e battitura delle reti: la manifestazione si è svolta senza incidenti. Circa 200 persone secondo la questura, 500 secondo i No Tav, sono partite, intorno alle 22, dal campo sportivo di Giaglione per raggiungere il cantiere attraverso i sentieri dove, fino a notte fonda si sono sentiti risuonare gli slogan classici del movimento come “La Valsusa paura non ne ha” oppure la richiesta di liberazione dei quattro attivisti arrestati con l’accusa di terrorismo. 

Il caso/Altri tre arresti per l’assalto al cantiere nel 2013

Una parte del corteo ha proseguito verso il cantiere, un’altra parte invece ha risalito la montagna per raggiungere l’area dall’alto. I primi ad arrivare alle reti hanno iniziato a batterle per fare rumore mentre qualcun altro lanciava fuochi d’artificio. In un primo momento si era pensato che una trentina di manifestanti avesse intenzione di passare la notte sul ponte del sentiero che arriva da Giaglione ma poco dopo le 2 anche loro sono tornati indietro. Quella di stanotte è la prima iniziativa del campeggio No Tav che durerà fino al 27 luglio.

Il Pd lancia l’allarme terrorismo per giustificare la repressione

http://www.osservatoriorepressione.info/?p=6358

 12 aprile4

Anarco-insurrezionalisti e cyberattivisti. Questi ambienti, secondo gli 007 italiani, si starebbero organizzando per mettere a segno dei nuovi attacchi terroristici. Lo rivela il piddinoMarco Minniti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti, in un suo intervento sulla rivista ’Italianieuropei’ diretta da Massimo D’Alema, in edicola da mercoledì prossimo. Minniti dice come «la situazione di disagio sociale non sembra in grado di attribuire nuova linfa a progetti eversivi di stampo brigatista, tuttora perseguiti da ristretti circuiti dell’estremismo marxista-leninista. Attenzione particolare deve, invece, essere rivolta ai tentativi dell’estremismo antagonista di strumentalizzare le rivendicazioni sulletematiche ambientaliste, sul diritto al lavoro e sul diritto alla casa, provando a connotarle per il ricorso alla violenza. In questo senso, non sono da sottovalutare le potenzialità dell’eversione di matrice anarco-insurrezionalista, intenzionata a infiltrare manifestazioni di dissenso, come la mobilitazione No Tav».
Parole sentite mille mila volte. Di seguito l’analisi di Tiziano Antonelli.
“Quando il dito indica la Luna, può essere interessante osservare il dito e il comportamento di chi lo punta, perché magari vorrebbe che ti voltassi per darti qualche fregatura. Minniti non fa che ripetere luoghi comuni dei servizi, che danno una rappresentazione capovolta della realtà, con l’unico scopo di giustificare la repressione.

Il fatto che una componente importante del Partito Democratico si presti a fare da amplificatore a chi vuole trasformare la questione sociale, aggravata dalla politica dei governi che si sono succeduti in questi anni, in una questione di ordine pubblico dimostra la lontananza che ormai separa questa frazione del ceto politico dalla vita reale della classe operaia e degli altri strati popolari.

A causa di questa estraneità, i servizi, il PD, ogni forza politica parlamentare non può che concepire la crescita rivoluzionaria delle masse, provocata dalla stessa politica governativa, in termini di“infiltrazione”. Sono gli “anarcoinsurrezionalisti”, gli “agenti del nemico”, i “facinorosi” che turbano le coscienze di un popolo altrimenti probo e laborioso.

Ma gli anarchici non hanno bisogno di infiltrarsi. Sono state le aspirazioni nei secoli dei lavoratori alla libertà, a far nascere fra gli oppressi l’idea dell’anarchismo: l’idea della negazione totale del sistema sociale fondato sulla proprietà e sullo Stato, l’idea della sostituzione a questo sistema di una società libera e senza Stato caratterizzata dall’autogoverno dei lavoratori.

I pensatori più noti dell’anarchismo – Bakunin, Kropotkin, Malatesta ecc. – non hanno affatto ideato l’anarchismo, hanno semplicemente contribuito con le loro conoscenze e con la loro capacità di pensatori a precisare ed a diffondere l’idea già presente fra gli sfruttati.

La nascita, il fiorire e la realizzazione degli ideali anarchici affondano le loro radici nella vita e nella lotta delle masse lavoratrici e sono indissolubilmente legati al destino di queste ultime.

Oggi vediamo che le masse si spostano spontaneamente verso l’anarchismo: le questioni citate da Minniti, la casa, il lavoro, la devastazione ambientale, vengono affrontate e risolte spontaneamente, nonostante l’indifferenza o l’ostilità delle istituzioni, con l’autorganizzazione e l’azione diretta. L’esperienza pratica si trasforma in coscienza politica, si manifesta nell’astensionismo, nel rifiuto della delega ad una democrazia che vive sulle spalle del proletariato ma che ne nega l’esistenza.

Questo è ciò che i politicanti e i poliziotti non capiscono, e Minniti, che è politico di mestiere e poliziotto nell’anima, capisce meno di tutti: distruggere l’anarchismo non è possibile, ogni sfruttato, ogni oppresso che alza la testa si volge spontaneamente verso il nostro ideale; la violenza dei governi non fa che trasformare i ribelli in rivoluzionari, contribuisce a creare quel fronte cosciente e compatto che rovescerà il loro regime sanguinario”. (di Tiziano Antonelli)

da nicolettaorlandiposti.blogspot.it