“Mi fatte vedere il biglietto per favore?”: nigeriani ridono in faccia alla capotreno poi la schiaffeggiano

-treno-controlliNon è un’aggressione ad una donna? Lavoratrice? Ci rendiamo conto a cosa sono esposte queste lavoratrici? I sindacati tanto politically correct e femministi hanno qualcosa da dire? Nemmeno indignazione e solidarietà per questa lavoratrice? Silenzio? Come mai sto silenzio? Chi sono i responsabili morali di questa violenza autorizzata?

“Mi fatte vedere il biglietto per favore?”: nigeriani ridono in faccia alla capotreno poi la schiaffeggiano
gennaio 28, 2018.
 
Un’altra aggressione ai danni di un controllore nel pisano: un capotreno donna di 31 anni chiede il biglietto a quattro clandestini nigeriani, loro con la solita mancanza di rispetto, prepotenza, maleducazione e insolenza, tipica delle risorse boldriniane, prima le ridono in faccia, poi l’aggrediscono con uno schiaffo talmente violento da mandarla all’ospedale.
Pisa, 28 gennaio 2018 – «Buongiorno, mi fate vedere il biglietto, per favore?». Una frase concisa, pronunciata con la giusta dose di fermezza e cortesia. Tanto è bastato a scatenare l’inferno.
 
La capotreno – una ragazza di 21 anni – si trova davanti quattro passeggeri, molto probabilmente nigeriani. Quattro uomini senza biglietto, saliti alla stazione di Pisa e diretti a Lucca, che non sembrano nemmeno ascoltarla facendosi beffe della divisa che indossa. Prima fingono di non capire, le rispondono in una lingua incomprensibile lasciandole intendere che non sanno l’italiano: poi iniziano a scambiarsi occhiate e sorrisetti che tradiscono la loro malafede.
 
La giovane dipendente Trenitalia è ligia al dovere. Non ha intenzione di farsi intimorire e ripete scandendo la la frase: vuole vedere subito il biglietto perché senza biglietto non è possibile viaggiare. Con coraggio e determinazione «convince» i quattro stranieri, che non vogliono tirare fuori neppure i documenti, ad alzarsi e a dirigersi verso la porta. La stazione di San Giuliano Terme fortunatamente è vicina.
Tra insulti e risolini derisori tre scendono dal treno, mentre il quarto continua a fare resistenza. Inizia il diverbio. Il nigeriano (un energumeno di un metro e 90) urla di voler arrivare a distinazione. Dalle parole passa ai fatti. Tira una spinta alla ragazza poi uno schiaffo talmente violento da procurarle danni anche all’orecchio e quindi si dà alla fuga lungo il binario. La capotreno verrà trasportata in ambulanza al pronto soccorso di Lucca. Sul caso indaga la Polfer che sta passando al setaccio le immagini riprese dalle telecamere di bordo attraverso le quali poter arrivare all’identità dell’uomo.
 
Con fonte La Nazione
Redazione riscatto nazionale.net

Rapine ai passanti: “Mi ha colpito al viso poi ho visto la mia amica a terra” Dieci aggressioni in due ore. I racconti choc delle vittime. Quattro gli arresti

firenze 10 aggressioni due oreTra le vittime di queste brutalità anche donne e uomini anch’essi alcuni stranieri.
Fiaccolata in solidarietà? Manifestazione contro le violenze? Parole di condanna? Niente. SILENZIO, NESSUNO che si chiede di chi sia la responsabilità morale anzi….
MA QUANTO SI POTRA’ ESSERE IPOCRITI? Sappiamo bene che nessuna critica al sistema di accoglienza è ammessa, si capisce, ci sono MILIONI di euro in ballo.

 
Firenze, africani massacrano italiani- Il sindaco “Tutelare la reputazione degli immigrati!”
26 gennaio 2018
Rapine ai passanti: “Mi ha colpito al viso poi ho visto la mia amica a terra”
Dieci aggressioni in due ore. I racconti choc delle vittime. Quattro gli arresti
 
FIRENZE, MAROCCHINI PESTANO PASSANTI: SINDACO PD SI PREOCCUPA DEI MAROCCHINI
“Un uomo mi si è avvicinato e mi ha detto ‘Stai ferma o ti sparo’” racconta con un filo di voce una studentessa di 22 anni. Chiacchierava con il fidanzato, seduta su una panchina di piazza Indipendenza quando, intorno alle 2.20, uno dei componenti della banda la minaccia, spintona e poi la scaraventa a terra. Lui cerca di difenderla ma contro tanta violenza c’è poco da fare.
 
“Mi hanno colpito al viso poi ho visto la mia amica a terra” dice incredulo il turista cileno. Era in compagnia dell’amica colombiana quando in via Faenza è stato derubato e aggredito.
 
E non è andata meglio al visitatore turco, sorpreso alle spalle in piazza della Signoria: “Uno mi ha messo un piede sul collo – le sue parole -, l’altro mi ha dato quattro calci”.
Sono i racconti delle vittime, persone scelte a caso, come in una specie di roulette russa della violenza. Dieci in tutto, picchiati e rapinati in due ore nel centro storico fiorentino: uomini e donne, senza nessuna distinzione, tra i 19 e i 46 anni.
Scena da Arancia Meccanica nel cuore storico della città. Gli autori sarebbero quattro giovani nordafricani, arrestati dai carabinieri dopo un rocambolesco inseguimento fino ai giardini della Fortezza da Basso.
Si tratta di un algerino di 26 anni e tre marocchini: due diciottenni e un 26enne, tutti senza fissa dimora, irregolari in Italia e con diversi precedenti alle spalle.
Intanto le indagini proseguono, i carabinieri vogliono chiarire se i quattro siano responsabili di altre violente aggressioni avvenute nel centro storico dal mese di gennaio: dieci sono i casi sul tavolo.
 
Si sospetta, infatti, che dietro i due pestaggi choc denunciati la notte di Capodanno da un ragazzo fiorentino e da un turista romano, entrambi finiti in ospedale col naso rotto, ci possa essere la mano della stessa banda.
 
Ma riavvolgiamo la pellicola. Il ‘giallo’ comincia alle 24.10 nel piazzale di Porta al Prato: un giovane si avvicina al gruppo di stranieri per chiedere una sigaretta e in tutta risposta è stato preso a calci e pugni e poi rapinato di giacca, portafoglio, cellulare e persino delle scarpe.
 
Nelle due ore successive, i quattro sono tornati a colpire con modalità analoghe tra via Pietrapiana, piazza della Signoria, piazza della Repubblica, piazza Indipendenza, via Roma, via de’ Cerretani e via Faenza.
In via Pietrapiana, venti minuti dopo, la gang è riuscita a derubare un 43enne del cellulare mentre in piazza della Signoria (intorno all’1.10) è andata peggio a un turista turco di 20 anni: mentre passeggia solo in centro viene aggredito, percosso e rapinato.
 
Sono passati solo 20 venti minuti: una ragazza di 27 anni mentre passeggia col fidanzato viene presa a calci e pugni in piazza della Repubblica e poi scippata della collana d’oro. Il compagno spintonato e buttato a terra.
 
Solo un quarto d’ora dopo, un ventisettenne in via Roma e, a ruota, un fiorentino di 28 anni: anche lui percosso e rapinato del cellulare. Via Faenza, esterno notte. Sono le 2.10: nell’obiettivo delle belve questa volta c’è una turista colombiana di 33 anni.
 
I quattro malviventi prima prendono a testate l’amico e poi spintonano la donna a cui portano via borsa e cellulare. Un film dell’orrore che finisce in piazza Indipendenza alle 2.20. “Mai visto nulla del genere. Sembravano belve” i commenti dei testimoni.
 
Ovviamente il sindaco PD non pensa alle vittime, ma al ‘buon’ nome della cosiddetta comunità marocchina: “Grazie ai carabinieri – dice il sindaco di Firenze Dario Nardella – a nome di tutta la città per questa reazione immediata, forte e incisiva”. Nardella ha anche parlato con l’ambasciatore del Marocco in Italia Hassan Abouyoub che si è impegnato a venire presto a Firenze per incontrarlo e affrontare insieme la questione, riporta una nota di Palazzo Vecchio, “di una minoranza che rischia di connotare negativamente e ingiustamente la comunità marocchina presente in città”.

Borgo, scippa e trascina un’anziana: arrestato nigeriano

scippo-anziana1Responsabilità morale di quest’aggressione? Vittima una donna, per giunta anziana, cosa assai grave (ed ha scippato una ragazza durante la fuga) ma non per i moralmente superiori, niente solidarietà

Non contento poco dopo, alla fermata della metropolitana, ha rubato la borsa ad una ragazza per poi essere bloccato dalla polizia
Commissariato Centrale in servizio di Volante ha arrestato,, il cittadino nigeriano Nwede Victor, 24enne richiedente asilo politico e domiciliato presso il Cara. di Mineo, per rapina aggravata e furto aggravato in pregiudizio di due donne. In particolare, a seguito della segnalazione pervenuta al numero unico di emergenza, gli agenti hanno bloccato l’uomo che aveva appena rapinato un’anziana, la quale, nel tentativo di resistere al violento scippo, è stata strattonava e trascinata dall’energumeno, riportando lesioni medicate al pronto soccorso dell’ospedale “Vittorio Emanuele” e giudicate guaribili in 15 giorni.
 
L’uomo è riuscito ad impossessardi della borsa contenente 40 euro,  il telefono cellulare e i documenti della vittima. Evidentemente non soddisfatto del “risultato”, , nei pressi della fermata della metropolitana del Borgo, con  una mossa fulminea è riuscito a strappare di mano ad una ragazza la borsa contenente la somma di euro 380, il telefono cellulare e documenti vari.
 
I poliziotti però hanno fermato il ladro in via Zuccaro e dopo una perquisizione personale hanno trovato la refurtiva che è stata restituita alle due donne  Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è stato rinchiuso nel carcere di piazza Lanza.
31 gennaio 2018

Giornalista di La7 aggredita nel centro di Rosarno: “Migrante mi ha inseguita con un martello”

vittima donna, giornalista. Aggressore: un “migrante”. Silenzio, nessuna solidarietà, nessuna condanna. L’ordine dei giornalisti tace. Non è come la capocciata di Spada al giornalista di Nemo, perché? Cosa ci sarà mai di diverso? Non è violenza questa? Per altro, ai danni di una donna?giornalista La7 aggredita

Violenta aggressione contro una giornalista di La7 nella vecchia tendopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria. Dominella Trunfio stava facendo un reportage, insieme al suo operatore quando un migrante le ha fratturato un dito con un martello
 
Violenta aggressione contro una giornalista di La7 nella vecchia tendopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria.
 
Dominella Trunfio stava facendo un reportage, insieme al suo operatore, per il programma L’aria che tira di Myrta Merlino quando un migrante le ha fratturato un dito con un martello.
 
“Dopo mezz’ora che siamo entrati nella vecchia tendopoli, un migrante ha cercato di colpire alle spalle l’operatore che mi accompagnava, Franco Cufari e nel tentativo di togliergli il martello, lui ha preso il mio polso e mi ha fatturato un dito”, ha raccontato la Trunfio.“È seguita una breve colluttazione in cui il migrante ha cercato in tutti i modi di prendere e rompere la nostra telecamera. Per fortuna c’è stato uno scambio di telecamere tra me e il mio operatore e io sono riuscita a prendere la telecamera e a scappare”, ha aggiunto la giornalista. Ma non è finita qui.“Mentre scappavo un altro gruppo di migranti ha iniziato a lanciarci dei sassi. Ci siamo salvati – ha concluso la Trunfio – perché abbiamo parcheggiato la macchina abbastanza vicino e ci siamo riusciti a barricarci in auto”. La baraccopoli di San Ferdinando è nota per essere stata interessata da un incendio nel quale ha perso la vita una giovane originaria della Nigeria e altre due persone sono rimaste ferite.
Francesco Curridori Mer, 31/01/2018 – 18:28
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Roma, tenta di violentare una donna: poi fugge e molesta i bambini che giocano al parco

donna violenzaun altro “rifugiato”, sta cominciando a diventare chiaro da cosa scappano realmente questa gente che reiterano i soliti crimini. Forse nel loro paese non si tollerano certe violenze, sul serio a differenza di questo ridicolo paese dove si ciancia tanto sulla violenza alle donne, che è esecrabile solo se a commetterla sono autoctoni.

E’ sbucato all’improvviso da un anfratto del Parco degli acquedotti, scagliandosi addosso ad una trentacinquenne italiana che, palpeggiando, ha cercato di trascinare tra le vegetazione.
 
La donna peró non si è persa d’animo e dopo essere riuscita a sottrarsi alla violenza, ha chiamato il proprio marito, un agente di polizia locale in forza al Gssu, che a sua volta ha allertato i colleghi. Immediata è scattata la caccia all’uomo da parte dei caschi bianchi romani, coordinati dal vice Comandante del Corpo Lorenzo Botta.
 
Il maniaco, risultato poi essere un cittadino bengalese di 30 anni è stato rintracciato e sorpreso ancora all’interno del parco, mentre si stava masturbando davanti ai bambini in prossimità dell’area dedicata ai giochi. Alla vista degli agenti il bengalese ha reagito con calci e pugni, tentando di procurasi con violenza la fuga. Arrestato è stato condotto presso le celle di sicurezza, in attesa dell’udienza che si terrà per direttissima, domani mattina presso il Tribunale di Piazzale Clodio.
 
Martedì 2 Gennaio 2018 – Ultimo aggiornamento: 18:00

Roma, ragazza accerchiata e rapinata da tre balordi nel cuore di Prati

ragazzinaMandanti morali visto che gli aggressori sono 3 “richiedenti asilo o mirgranti”? Solidarietà a questa donna? Parole di sdegno? Fiaccolata contro le violenze sulle donne? Niente?

“Le risorse stanno iniziando ad attaccare i segmenti borghesi della societa’: e’ il terzo attacco a zone benestanti in tre giorni.
Adesso inizieremo a ridere: l’avvocato modenese la cui figlia e’ stata palpeggiata da un millennial africano ha ribellato la citta’. Dato che il cul@ di una figlia di papa’ vale piu’ del culo di una cameriera ci sara’ da ridere.”
Cit Phil Sabotig
Roma, ragazza accerchiata e rapinata da tre balordi nel cuore di Prati
 
Terrorizzata da tre rapinatori in zona Cola di Rienzo. E’ accaduto ieri sera, ad una giovane di 20 anni, mentre stava camminando lungo via Quirino Visconti in direzione via Cicerone. La ragazza stava raggiungendo alcuni amici in un locale, quando il suo cammino è stato interrotto, dai tre individui che l’hanno accerchiata minacciandola di morte.I banditi le hanno strappato dalle mani il cellulare, impedendole quindi di chiedere soccorso e poi gli hanno strappato da dosso la borsa. Quindi, sono fuggiti a piedi. La vittima ha chiesto aiuto ad alcuni passanti e sul posto sono intervenuti due equipaggi della polizia. Gli agenti hanno detto alla giovane di fornirgli la descrizione dei rapinatori.Così è partita una caccia all’uomo che ha permesso ai poliziotti d’individuare i rapinatori dopo piazza Cavour. Sono stati bloccati ed ammanettati. La vittima della rapina ha riconosciuto le persone portate al commissariato come gli autori della rapina. Si tratta di due cittadini tunisini di 18 e 27 anni e di un libico di 18.
 
di Marco De Risi  Sabato 20 Gennaio 2018

65ENNE ITALIANO DISOCCUPATO, SFRATTATO E SENZA LUCE SI IMPICCA IN CASA SUA A PARMA

65enne sfrattatoFebe Polluce -Anticamente un uomo che non era in grado di far fronte ai suoi debiti veniva venduto come schiavo. Grazie a dio, ora abbiamo il diritto e la civiltà: se non puoi pagare, malgrado i meno 10 gradi di temperatura esterna ti staccano luce e riscaldamento corrente, o ti sfrattano buttandoti in mezzo alla strada a morire di freddo
 
65ENNE ITALIANO DISOCCUPATO, SFRATTATO E SENZA LUCE SI IMPICCA IN CASA SUA A PARMA
 
by informazionelibera · 23 gennaio 2018
Un altro omicidio di Stato a Parma: Un italiano di 65 anni perde il posto di lavoro, viene sfrattato e gli tolgono pure l’energia elettrica. L’uomo in preda alla disperazione si toglie la vita impiccandosi nella sua abitazione. Non era un immigrato abusivo, nessuno aiuto dalle istituzioni.
Dramma della disperazione a Parma: nel pomeriggio di ieri, giovedì 21 settembre, un 65enne, senza lavoro, si è tolto la vita impiccandosi della sua abitazione. La luce nella sua abitazione era staccata da giorni e i tecnici stavano per staccare anche le altre utenze. Lo sfratto, nel frattempo, era diventato esecutivo.
 
La scoperta del cadavere è stata fatta dalla madre anziana, che si era recata nella sua abitazione insieme ad un tecnico dell’Iren. Un dramma nel dramma per la donna con la quale il 65enne conviveva fino a poco tempo fa. La madre è entrata ed ha visto la scena: il figlio aveva deciso di legarsi una fune al collo e di fissarla ad un tubo del gas. Per lui non c’è stato nulla da fare.
 
Sul posto sono arrivati i poliziotti, il medico legale e la Polizia Scientifica che hanno escluso altre piste. Il 65enne, oltre alla madre, lascia anche una figlia.
 
 

Sori, uomo trovato impiccato in una casa cantoniera

chi è il mandante morale di un ennesimo suicidio per povertà? I poveri sono degni di attenzione solo se vengono con la nave, la nostra democrazia non li produce i poveri, sia mai. Ma non chiamatela ipocrisia

„Trovato impiccato in una casa cantoniera, mistero sull’identità
Il tragico ritrovamento, avvenuto a Sori, risale al pomeriggio di mercoledì: l’uomo non aveva con sé documenti d’identità o altri oggetti in grado di identificarlo
25 gennaio 2018 11:07

Resta senza identità l’uomo che nel pomeriggio di mercoledì è stato ritrovato privo di vita in una casa cantoniera di Sori, il collo stretto in un cappio appeso al soffitto. L’ipotesi più probabile al momento è che si sia trattato di suicidio, ma i carabinieri non sono ancora riusciti a risalire alla sua identità e dunque a ricostruire il passato.

Stando ai primi esami condotti sul corpo, si tratterebbe di un uomo di circa 40 anni, con tutta probabilità un senzatetto, anche alla luce dell’assenza di oggetti personali e documenti. A dare l’allarme sono stati proprio alcun clochard che, cercando riparo nella casa cantoniera, hanno fatto la macabra scoperta.

Il magistrato di turno ha già aperto un’inchiesta, affidata ai carabinieri di Santa Margherita Ligure. Nelle prossime ore verrà effettuata l’autopsia per accertare le cause della morte, e i militari attendono di avere le impronte digitali per tentare di risalire all’identità dell’uomo sfruttando i database, ma in assenza di documenti e testimoni l’identificazione è possibile soltanto se l’uomo era già stato schedato. “

Tragedia sul Monte Beigua, 34enne trovato impiccato
4 novembre 2016

Malore per strada, senza tetto muore poco dopo
5 dicembre 2017

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Il gelo uccide i clochard, appello della comunità di Sant’Egidio

senzatetto freddosono morti numerosi senza tetto quest’inverno, ma non chiamatela strage. Siamo un paese civile e democratico no? Qui sotto riportate solo alcune di queste morti, non se ne deve parlare. Per loro niente solidarietà, niente posto in albergo.Tra di loro ci sono anche stranieri, ma stranieri di serie B, quelli che non fruttano 35 euro al giorno come i due senza tetto polacchi morti a Firenze.

Ancora freddo e neve in Italia, il gelo fa 8 morti in due giorni
Sette morti per il gelo nel Centro Sud, sei clochard e una donna

Clochard muore di freddo su una panchina ai Giardini Peragallo di Pegli È IL SECONDO IN DICEMBRE 20 dicembre 2017

Clochard muore per il freddo ad Avellino. Ecco i piani dei Comuni  6 gennaio 2017
Sant’Egidio lancia una raccolta di coperte. Nell’ultima settimana tre morti per il freddo.

Estorsioni ai senzatetto per farli dormire nell’aeroporto di Linate, arrestate due bulgare

Clochard carbonizzato a Verona, minori stranieri indagati: “era uno scherzo”

Le donne moralmente superiori che hanno a cuore la parità, si chiedono quante donne vivono sotto ai ponti? O pensano che non ci siano?

Italiana 65enne vive sotto un ponte “non ho i soldi per l’affitto”

Senzatetto di 73 anni muore di freddo a Genova

Il gelo uccide i clochard, appello della comunità di Sant’Egidio
CRONACA 06.01.2018

video di la7

L’ultimo morto, probabilmente per il freddo, ieri a Roma vicino alla stazione Tiburtina. in tutto tre solo ieri deceduti in varie citta italiane per il freddo. E in queste ore si rialza la voce delle associzioni che aiutano i poveri i senza dimora affinche le istituzioni siano più sensibili di fronte alle situzioni di emergenza
di Carmelo Schininà

Italiano senza lavoro morto di freddo mentre il Vescovo dava 25 alloggi a profughi

chi non rende soldi a mafia capitale non è degno di solidarietà, per i moralmente superiori

Brescia: senzatetto italiano morto di freddo, a pochi metri il resort che ospita i profughi

CHI SONO I MANDANDI MORALI DI QUESTI OMICIDI?
 
Italiano senza lavoro morto di freddo mentre il Vescovo dava 25 alloggi a profughi
25 gennaio 2018
 
FONTE: TRENTO TODAY
SENZATETTO MUORE DI FREDDO, VESCOVO OFFRE 25 APPARTAMENTI A FINTI PROFUGHI
 
Scandaloso. La diocesi metterà a disposizione 25 alloggi per ospitare richiedenti asilo che oggi sono alloggiati presso il capo della Protezione Civile di Marco, Rovereto. Questo l’annuncio del vescovo di Trento Lauro Tisi al termine della visita, che si è tenuta oggi.
 
“E’ una situazione che ci interpella e ci chiede di trovare soluzioni – ha detto il vescovo intervistato a radio Trentino In Blu (clicca qui per ascoltare l’intervista) – l’appello è alle comunità, meglio parlar poco e muoversi, tutti, a partire da me”.
“Sono qui oggi a nome di tutti i preti che hanno aperto le loro canoniche – ha detto Tisi – Certo, quattordici persone in un container è una situazione che parla da sola, così non va. Ci sono però tante altre problematiche esistenziali olte il disagio, ripeto: è una situazione che ci interpella tutti, dobbiamo tutti quanti chiederci cosa si possa fare”.
 
E così i fancazzisti africani in fuga dalla guerra in Siria avranno i loro appartamenti.
 
Intanto, nei giorni scorsi, un senzatetto di 42 anni è stato trovato morto nel garage di un supermercato a Rovereto, in Trentino. Una residente l’ha trovato esanime sotto due coperte, senza nemmeno un materasso o dei cartoni a cercare di limitare l’impatto delle basse temperature. Ha chiamato il 118 ma i sanitari non hanno potuto che constatare il decesso.
 
Insomma, 25 case per i finti profughi africani perché c’è la guerra in Siria. E invece muoiono i senzatetto di freddo.