Fiaccolata anti violenza nel mirino dell’odio rosso

fiaccolata mirino odio rossochi non è di sinistra non è autorizzato a scendere in piazza, pacificamente, nemmeno se è per richiedere sicurezza contro stupri e violenze sulle donne. Insulti e sputi sono quindi lotta antifascista di grande civiltà, sono violenze poltically correct.

Fiaccolata anti violenza nel mirino dell’odio rosso
Insulti, sputi e sassi contro cittadini e polizia. Milano Sicura: “Il Comune condanni il gesto”
È successo di nuovo. A Milano ormai sembra che qualsiasi manifestazione pubblica, come una fiaccolata in memoria di una donna uccisa barbaramente da uno sbandato, possa riaccendere la miccia dello scontro tra fascisti e antifascisti.
 
Così se in consiglio comunale giovedì si è discussa animatamente, tanto da rimandare il voto, la mozione della sinistra radicale che impegnerebbe il Comune a non concedere suolo pubblico, patrocini e contributi di qualunque natura a chi non rispetta i valori antifascisti della Costituzione, sabato durante la fiaccolata organizzata da un comitato di cittadini per ricordare Marilena Negri, la donna di 67 anni uccisa nelle scorse settimane nel parco di Villa Litta, esponenti della sinistra hanno insultato e aggredito cittadini e poliziotti. Il bilancio della manifestazione è di 4 poliziotti feriti con prognosi di 10 giorni. «Domani andrò a sporgere denuncia» dichiara la presidente dl Comitato Milano Sicura Sabrina Geraci «ci siamo spaventate, non ce l’aspettavamo. Era una manifestazione cittadina, con in testa una quarantina di donne tra cui una incinta, per ricordare la donna uccisa a novembre. Mi spiace solo che sia finita così, avrebbe dovuto essere un corteo pacifico».
 
Alla fine del percorso, che da via Ornato a Niguarda si è snodato fino al parco di Villa Litta ad Affori, a quanto raccontano i partecipanti «una quindicina di esponenti del circolo Anpi del Municipio 8», hanno attaccato le forze dell’ordine che scortavano il corteo con cinghie, sassi e guinzagli. «Quando il corteo era in prossimità del parco i contestatori – racconta un agente – hanno cominciato a lanciarsi contro i nostri scudi, a tirare calci, sassi e a colpirci con le cinghie». «Via i fascisti del quartiere» «Bella ciao!» gli slogan e gli inni cantati dai contestatori che avrebbero insultato i manifestanti durante tutto il tragitto. «Non posso che esprimere una dura condanna per questo grave episodio – commenta ancora Sabrina Geraci -. Non ci sono giustificazioni per accogliere una iniziativa apartitica contro la violenza sulle donne con cori antifascisti pur non essendoci alcun simbolo che richiamasse partiti o, tanto meno, ideologie politiche. Ci sono state anche minacce ed aggressioni che hanno imposto un intervento delle forze dell’ordine, che si sono trovati insultati ed aggrediti. Riteniamo doveroso che, oltre a perseguire i responsabili, ci sia una condanna unanime da parte dei vertici dell’amministrazione». «È davvero incredibile quanto successo ieri sera, dove al termine del corteo indetto dal Comitato Milano Sicura alcuni aderenti ai centri sociali hanno assaltato a colpi di cinghiate i poliziotti e i partecipanti al corteo. Nella Milano di Sala succede ormai di tutto», l’amaro commento di Riccardo De Corato, capogruppo di Fdi in Regione.
Marta BraviLun, 18/12/2017 – 08:23

Prende a bastonate l’amico, poi stupra la sua fidanzata: arrestato 29enne di Turbigo

stuproandava in Francia per cercare una vita migliore anche lui

In manette è finito un ragazzo tunisino di Turbigo. I carabinieri lo hanno fermato in Francia

13 dicembre 2017
Prima ha colpito a bastonate l’amico che gli aveva aperto le porte di casa sua. Poi, minacciandola con un coltello, ha violentato la sua compagna. Quindi, per garantirsi una via di fuga rapida, ha rubato la loro auto ed è espatriato. La sua latitanza, però, è stata interrotta dai carabinieri che lo hanno trovato e fermato.

Un ragazzo di ventinove anni, un tunisino residente a Turbigo, è stato arrestato dai militari di Legnano ad Annecy, in Francia, in esecuzione di mandato di arresto europeo per violenza sessuale, rapina e spaccio di droga emesso dal Tribunale di Busto Arsizio.

Il ventinovenne, stando alle indagini, la notte tra il 21 e il 22 novembre scorsi si sarebbe scagliato contro una coppia di italiani – ventisei anni lui, diciannove lei -, che lo stavano ospitando nel loro appartamento di Turbigo. L’arrestato, dopo aver venduto cocaina al ventiseienne, lo avrebbe preso a bastonate per stordirlo e avrebbe poi abusato della sua compagna, puntandole contro un coltello. Il tutto, hanno ricostruito gli investigatori, mentre nella stanza accanto dormiva un bimbo di un anno e mezzo, figlio delle vittime.

Dopo l’aggressione e lo stupro, il ragazzo avrebbe rubato l’auto della coppia e sarebbe andato in Francia. Lì, in cooperazione con la polizia transalpina, i carabinieri lo hanno arrestato il 23 novembre, mentre dormiva a bordo della macchina rapinata. Il ventinovenne è stato estradato nel pomeriggio di martedì 12 dicembre e portato nel carcere Le Vallette di Torino.
http://www.milanotoday.it/cronaca/violenza-sessuale-turbigo.html

 

stupri quotidiani, è sempre stato così

stupro1anche le donne straniere sono vittime delle risorse. Ma ci vogliono raccontare che è normale una situazione del genere, è sempre stato così, 4 stupri nell’arco di pochi giorni di distanza
 
Asti, si salva dallo stupro chiudendosi in bagno e chiamando la polizia
 
Arrestato un marocchino di 28 anni
 23/12/2017 12:13 CET
Ha tentato di violentare una donna all’interno di un locale etnico di corso Casale, ad Asti, di fronte alla palazzina dove è stata rinchiusa e violentata una trentenne e che nei giorni scorsi è stata sgomberata. L’uomo, di cui al momento non sono state rese note le generalità, è stato arrestato dalla polizia. La donna, dopo esser stata morsa ad una guancia, era riuscita a divincolarsi e a sfuggirgli, chiudendosi nel bagno del locale, dove ha chiamato la polizia.
In manette è finito un marocchino di 28 anni, che nel tentativo di violentare una connazionale di 36 anni l’ha anche morsa ad una guancia. Soccorsa e medicata, la donna sta bene. La polizia sta ricostruendo i momenti dell’aggressione, avvenuta la scorsa notte in un ristorante take away, dove servono kebab. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Quarto, a disposizione dell’autorità giudiziaria
Stupra una clochard vicino all’aeroporto, arrestato un uomo di 37 anni
Il luogo in cui è avvenuta la violenza, vicino all’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova
 
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Genova – Violenza tra clochard. O meglio: stupro. Un senzatetto romeno di 37 anni ha violentato una donna di 34, pure lei romena e anche lei senzatetto. Lo stupro è avvenuto a Sestri Ponente, vicino all’aeroporto Cristoforo Colombo. Il violentatore è stato arrestato dalla polizia.
La donna, ferita a una gamba, è stata notata a Dinegro da alcuni passanti, che hanno chiamato un’ambulanza. In ospedale, la poveretta ha raccontato la violenza: prima a una pattuglia delle Volanti che si è attivata per individuare il luogo esatto in cui è avvenuto lo stupro. E successivamente, agli investigatori della Squadra Mobile che hanno avviato indagini per identificare e localizzare l’autore dell’aggressione bestiale.
Dal racconto della giovane donna è emerso che aveva conosciuto il connazionale alla Stazione Ferroviaria Santa Maria Novella di Firenze alcuni giorni fa e avevano deciso di andare insieme in Francia. La sera del 19 dicembre, il treno sul quale viaggiavano si era fermato alla stazione ferroviaria di Genova Principe e loro, dopo aver girato per la città, avevano deciso di trascorrere la notte in un riparo di fortuna individuato vicino all’area aeroportuale genovese. Durante la notte, l’uomo ha abusato della donna ferendola anche alle gambe nel tentativo di immobilizzarla. Successivamente, prima di fuggire, lo stupratore le avrebbe sottratto i documenti e il cellulare.
 
La povera donna, con un mezzo pubblico, ha raggiunto Dinegro dov’è stata infine soccorsa. Le indagini della Mobile e la descrizione dettagliata del romeno, ne hanno consentito l’arresto, poche ore dopo in piazza Caricamento, dov’è stato bloccato da un equipaggio delle Volanti.
Addosso aveva anche i documenti della donna che aveva violentato. Accompagnato in questura, è stato arrestato per violenza sessuale e denunciato per lesioni e furto. È stato portato in cella a Pontedecimo. 23 dicembre 2017

Migrante gli sfonda il cranio, condannato a soli 14 anni grazie a sconto pena

omicidio_roccagloriosa_1dicembre 19, 2017
E’ arrivata la condanna, se così possiamo definirla: 14 anni di carcere per avere ammazzato sfracassando la testa ad un italiano con una zappa.
 
Questa la ‘pena’ per Florin Nutu, il rumeno 39enne che il 29 novembre del 2016 ha ucciso Vincenzo Caruso, sessantasettenne, di Roccagloriosa, Caserta.
 
Il delitto si era consumato davanti all’abitazione dell’anziano. La sentenza, emessa dai giudici del Tribunale di Vallo della Lucania, giunge dopo la celebrazione del rito abbreviato. E torniamo a questo problema:
 
Con il rito abbreviato c’è uno sconto di 1/3 della pena. Non che 21 anni sarebbero stati sufficienti, ma 14, che considerata la sicura buona condotta scenderanno alla metà, è osceno. Come questo Stato di merda.
Omicidio Caruso, condannato a 14 anni Florin Nutu
Pubblicato il 18 dicembre 2017
 
Rumeno condannato dopo rito abbreviato
 
Si è svolta stamattina presso il Tribunale di Vallo della Lucania l’udienza che ha definito il processo a carico del rumeno Florin Nutu, imputato per l’omicidio del sessantasette Vincenzo Caruso accaduto a Roccaloriosa il 29 novembre 2016.
Il trentanovenne rumeno che aveva scelto il rito abbreviato, è stato condannato alla pena di 14 anni di reclusione, all’interdizione legale per lo stesso periodo e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, oltre al pagamento delle spese giudiziarie.
 
In apertura l’imputato ha reso dichiarazioni spontanee, accettando poi di sottoporsi all’esame delle parti; dopo la requisitoria del Pm Ivana Niglio, hanno discusso i difensori di parte civile Speranza e Paradiso che hanno sostenuto la tesi dell’omicidio volontario; successivamente ha preso la parola il difensore dell’imputato Gaetano Lipiani che ha sostenuto la tesi dell’eccesso colposo in legittima difesa e, in subordine, il carattere preterintenzionale dell’atto omicidiario.
 
Nel dispositivo, letto dopo quasi tre ore di camera di consiglio, il Giudice ha escluso sia l’aggravante dei futili motivi che l’applicazione delle circostanze attenuanti generiche limitandosi ad applicare la diminuzione di un terzo della pena edittale per la scelta del rito abbreviato, ed applicando di fatto la pena massima irrogabile attesa la scelta del rito abbreviato.
Il Giudice Maria Lamberti ha deciso anche sulle statuizioni civili condannando l’imputato al risarcimento dei danni a favore di ciascuna delle quattro parti civili disponendo per ciascuna una provvisionale di 30 mila euro e la refusione delle spese legali quantificate in 4.644 euro oltre accessori per ciascun difensore.
 
L’avv. Vincenzo Speranza, difensore delle sorelle della vittima costituite parti civili Caruso Sofia e Caruso Vittoria e l’avv. Salvatore Paradiso, patrono di parte civile per l’altra sorella Caruso Anna e per il fratello Caruso Antonio hanno espresso piena soddisfazione: “aspettiamo di conoscere le motivazioni della sentenza ma sin d’ora sottoliniamo che è stata pienamente accolta la nostra linea difensiva con il riconoscimento del carattere volontario dell’omicidio e la mancata applicazione delle attenuanti generiche”.
 
Secondo gli avvocati di parte civile restano ancora però dubbi sul reale movente dell’omicidio che non può essere sicuramente quello del mancato pagamento della somma di 500 euro.
La vicenda giudiziaria però non ha ancora trovato la parola fine perchè non è difficile immaginare che la sentenza, di cui si conosceranno le motivazioni entro 90 giorni, sarà appellata dalla difesa del Nutu.
 
Nelle more l’imputato resterà recluso nel carcere di Salerno con sospensione dei termini di custodia cautelare.

Ragazza di Acerra violentata da due marocchini. Ci sono nuovi particolari

stupro acerraa suo dire….praticamente si è inventata lo stupro da come racconta sto pennivendolo. Meglio screditare le vittime di stupro, seminerebbe odio altrimenti. Eppure i medici lo vedono se c’è stato o meno.

Ragazza di Acerra violentata da due marocchini. Ci sono nuovi particolari
Nuovi particolari emergono sulla vicenda della ragazza di Acerra violentata, secondo il suo racconto, da due marocchini. Ecco quali sono.
 
Stando al suo racconto, la ragazza è stata violentata bei pressi della Variante che collega Nola con Villa Literno.Dopo essere stata lasciata dal ragazzo in strada a Castelvolturno. Così si è avviata verso una zona di passaggio dei mezzi pubblici. Come, però, ha poi raccontato alle forze dell’ordine nei pressi della Variante che collega Nola con Villa Literno, di essere stata aggredita e stuprata da due cittadini. A suo dire, di nazionalità marocchina. Dopo aver subito l’abuso, la ragazza ha avuto la forza di rialzarsi e chiedere aiuto. Successivamente è stata soccorsa e trasportata da un’ambulanza all’ospedale Pineta Grande di Castel Volturno per un primo intervento. Poi trasferita al.reparto di ginecologia dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta.
 
Ora emergono nuovi particolari su quanto accaduto. La ragazza non sarebbe stata in grado  di comunicare il luogo esatto dello stupro. Quasi sicuramente a causa dello stato di choc in cui versa dopo la violenza subita. Spetta ora alle forze dell’ordine effettuare i riscontri tra il racconto fornito dalla vittima e le analisi cliniche alle quali si è sottoposta. Sulla vicenda c’è il massimo riserbo, trattandosi di una materia molto delicata. Gli investigatori stanno cercando ogni elemento utile per risalire all’identità dei due aggressori. Si lavora anche sulla ricostruzione fornita dalla stessa ragazza.
Di Luigi Lo Regio Il 19 Dic, 2017