Trova un intruso in casa e lo picchia: lui condannato, il ladro assolto

Però x i ragazzi xhe hanno fatto irruzione ad una riunione pro immigrati subito identificazione, fermo e perquisizione. La legge è uguale per tutti

Simone racconta a Lady Radio la sua storia incredibile. A sorprendere il malvivente era stata la figlia piccola
intruso
Simone, cinquantenne fiorentino, per la prima volta rende pubblica a Lady Radio la sua storia. Quella di un un babbo che una sera di agosto di due anni fa, tornando dalle vacanze, è entrato in casa con la figlia piccola. Un babbo che all’improvviso ha sentito la bambina gridare per lo spavento perché mentre andava in bagno aveva trovato un uomo nascosto. Un ladro che era entrato nell’appartamento con l’evidente intento di ripulirlo. Simone non ci ha visto più e, preso dall’impeto della situazione, con uno sconosciuto in casa sua e la bambina che urlava dalla paura, ha ingaggiato un corpo a corpo con il ladro, un rom. Nella lotta ha avuto la meglio e gli ha procurato lesioni. Quando le forze dell’ordine sono arrivate, avvertite dal vicinato, per il ladro è stato necessario il ricovero in ospedale. Quei cazzotti sferrati all’uomo che si era intrufolato in casa sua sono costati carissimi a Simone. Processato per direttissima, è stato condannato a un anno e sei mesi, trascorsi ai domiciliari per i primi sette mesi con la possibilità di uscire solo per andare a lavoro. Simone ha dovuto inoltre risarcire il ladro con 1500 euro (lui ne aveva chiesti 3mila), e ha dovuto pagare altre 700 euro di spese legali. E il ladro? Per lui nessuna condanna, non un solo giorno di carcere. Ascolta e guarda dal gr del mattino.

Corsi di pugilato per migranti

viva la non violenza, complimenti al pacifista in toga

Iniziativa di Comune spezzino, testimonial ex campione Bundu
03 dicembre 2017
(ANSA) – LA SPEZIA, 3 DIC – Saranno 33 i richiedenti asilo che parteciperanno al progetto pugilistico “Un pugno contro il razzismo”, presentato oggi in un centro di accoglienza di Santo Stefano di Magra. A fare da testimonial all’iniziativa Leonard Bundu, pluripremiato campione a livello internazionale conosciuto come il fiorentino d’Africa. “Spero che questo corso sia un’occasione di riscatto per questi ragazzi così come la boxe è stata per me”. Una iniziativa che ha attirato aspre critiche dalla Lega Nord. “Critiche ridicole – ha risposto Bundu – qui si impara sacrificio, rispetto, regole”. Ad organizzare il progetto, una società sportiva, Caritas e Comune di Santo Stefano Magra. A seguire gli allenamenti il tecnico federale Armando Bellotti. “Inizieremo con un approccio ludico ma il mio obiettivo è trovare anche un campione tra questi ragazzi. La boxe è sempre stata integrazione. Ben venga quindi la finalità sociale”.
pogilato

Corruzione a Ostia: rinvio a giudizio per l’ex commissario di polizia Antonio Franco e altri 7

ma com’è che i giornali han fatto credere che la mafia ad Ostia era ed è casapound? La mafia ad ostia prima degli spada e di cp non sapevano manco cosa fosse stante agli organizzatori della manifestazione “per la legalità” nella settimana pre-ballottaggio, i messaggi nei loro striscioni sono assai chiari.

Ma tutti questi organizzatori la organizzarono una manifestazione quando due anni fa la giunta piddina fu sciolta per mafia?
Rinvio a giudizio per l’ex responsabile del commissariato di Ostia, Antonio Franco, e altre sette persone tra le quali, M.C., gestore di alcune sale scommesse di Ostia. La decisione è stata presa dal gup Anna Maria Gavoni, che ha accolto le richieste avanzate dal sostituto procuratore Mario Palazzi.
Franco, finito agli arresti domiciliari nel luglio del 2016, è accusato di corruzione, rivelazione del segreto d’ufficio, soppressione di atti, falsità e false dichiarazioni al pm, violazione del codice in materia di protezione dei dati personali. Stando a quanto emerso alle indagini, l’imputato, nella sua qualità di dirigente di polizia, avrebbe favorito in varie occasioni M.C., titolare di alcune sale giochi di Ostia. In particolare, Franco, sarebbe intervenuto a seguito di controlli nei locali di M.C. per risolvere pratiche amministrative.
In altre circostanze avrebbe dato avviso all’esercente di imminenti controlli, mentre in altri casi si sarebbe adoperato affinché non risultasse la presenza di Ottavio Spada tra i frequentatori delle sale scommesse gestite da M.C.. Insieme ai due, sono stati rinviati a giudizio anche quattro ex agenti del commissariato di Ostia. Nel dicembre dello scorso anno Antonio Franco era già stato condannato a quattro anni in abbreviato nell’ambito di un processo per peculato e falso. L’accusa era quella di aver utilizzato una autovettura Smart assegnatagli dal commissariato per scopi personali.
Di Redazione – 30 novembre 2017  (fonte omniroma-ostiatv.it)

Condannato per stupro, ottiene comunque il permesso di soggiorno

la violenza sulle donne mica sempre indigna e va condannata….si può anche “premiare” l’autore. Chissà chi lo ha seguito in giudizio, vorrei tanto conoscere il suo avvocato e chi paga la sua parcella per averlo difeso.

– La Spezia, due profughi non possono più giocare in squadra: «Sono senza documenti»
– Liguria, corsi per i tutori di minori stranieri. 50 interessati, ne servono 260
Genova – Un cittadino dominicano ha vinto il ricorso al Tar presentato contro la questura della Spezia, che gli aveva negato il rinnovo del permesso di soggiorno in relazione a una condanna per violenza sessuale: «Pur in presenza di una sentenza di condanna per un reato ostativo, i provvedimenti impugnati non contengono la doverosa valutazione richiesta dalla legislazione di recepimento della disciplina comunitaria – si legge nella sentenza – circa la natura e l’effettività dei vincoli familiari dello straniero, padre di un figlio minore residente in Italia».
Il Tar ha quindi annullato l’atto con cui la questura spezzina si era opposta al rinnovo del permesso di soggiorno.
Fuori corso troppo a lungo, negato il permesso di soggiorno
Sulla medesima materia, lo stesso Tar della Liguria ha decretato invece che non va favorito chi non studia con sufficiente serietà e resta troppo a lungo fuori corso, considerando legittimo negare il permesso di soggiorno a uno studente straniero universitario fuori corso per la quarta volta, anche se gli mancano solo 3 esami per conseguire la laurea. Respinto, dunque, il ricorso di uno studente cinese dell’ateneo di Genova, iscritto al corso di Scienze dell’architettura.
La questura di Genova aveva negato il rinnovo del permesso di soggiorno all’universitario per il superamento del limite di 3 anni di rinnovi oltre la durata del corso di studi, mentre lo studente sosteneva di essere prossimo al conseguimento del titolo di studio e di aver avuto problemi di salute che avevano inciso sulla capacità di sostenere gli esami: «Superare i limiti della normativa per i rinnovi sulla base di giustificazioni individualizzate determinerebbe una situazione di incertezza, contraria allo spirito della norma – ha spiegato il Tar nella sentenza – che si risolverebbe in un incentivo in favore di chi non assume con sufficiente serietà il proprio impegno di studio». Il caso alla spezia 14 novembre 2017

Ventenne drogata e violentata in strada a Firenze, riconosce l’aggressore: è un giovane somalo

siamo certi che la banda che tanto ciancia di diritti delle donne, di violenza sulle donne, si infastidisce quando la notizia di un ennesimo stupro ad opera di “richiedenti asilo” o pseudotali viene diffusa, poi si corre il rischio di “aumentare l’odio”. Per favore,niente solidarietà e non indignatevi per i casi di stupro, come ebbe a dire un assessore di sinistra di origini straniere, sono solo i primi minuti poi il trauma passa, quanta puzza per niente. E’ solo “percezione”…

Solidarietà fino a che non disturba l’affare più redditizio della droga eh.
Avrebbe aggredito e violentato una ragazza di 20 anni in strada a Firenze, costringendola anche ad assumere della cocaina per vincere le sue resistenze. Questa l’accusa con la quale un giovane di 20 anni, somalo, con regolare permesso di soggiorno in quanto titolare di protezione sussidiaria, una delle forme di permanenza sul territorio nazionale concesse per motivi umanitari, è stato sottoposto ieri a fermo di indiziato di delitto da parte della polizia. Secondo quanto riferito la vittima dell’aggressione, italiana, l’ha riconosciuto tra un gruppetto di stranieri che stazionava in piazza Indipendenza. La giovane ha avuto la certezza della sua identità dopo essersi avvicinata al gruppo, con la sciarpa sul viso per non essere riconosciuta e in compagnia del suo ragazzo.
A questo punto la coppia ha chiesto l’intervento della polizia, facendo scattare il fermo del presunto violentatore da parte degli agenti della squadra volante. L’uomo, Ibrahim Ali Hanad, risulta già noto alle forze dell’ordine per i reati di rapina, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e reati relativi alla droga. Nei giorni scorsi la ragazza aveva denunciato l’accaduto ai carabinieri, dicendo di essere stata violentata intorno alle 23 in piazza della Libertà, a Firenze, dal pusher col quale si era appartata per acquistare dell’hashish.
I due si erano incontrati in piazza Indipendenza, poi, allarmati dalla presenza di una volante della polizia, si erano spostati in piazza della Libertà. Qui il somalo avrebbe tentato un approccio sessuale. Lei avrebbe resistito ma lui l’avrebbe drogata costringendola ad assumere della cocaina, inducendole in questo modo uno stato di alterazione a causa del quale non sarebbe più riuscita a difendersi. La mattina successiva la ragazza si è recata in ospedale, facendo scattare le procedure del codice rosa. I medici che l’hanno visitata hanno riscontrato la presenza di escoriazioni nella zona dell’inguine, giudicate guaribili in sette giorni.
Secondo quanto precisato dalla polizia, il 20enne è in Italia non come richiedente asilo ma.
Venerdì 1 Dicembre 2017, 13:02 

8 Dicembre, fuochi e lacrimogeni al cantiere. Fermati 3 No Tav.

post — 9 dicembre 2017 at 04:18

Serata di lotta per questo 8 dicembre No Tav, una data importante che ha visto mobilitazioni dal nord al sud Italia! Sono scesi in piazza questo pomeriggio, infatti, migliaia di No Tap a Lecce, contro un’opera criminale voluta da un governo sordo alle proteste della comunità  salentina e non solo. A loro va il nostro ringraziamento e tutta la nostra solidarietà!

La giornata di mobilitazione è iniziata nel pomeriggio alla pedana No Tav di fronte al campo sportivo di Giaglione, banchetti e concerti hanno accompagnato l’attesa per la polentata che ha preceduto l’inizio della passeggiata serale verso la Clarea.

Poco prima delle 21, infatti, in centinaia ci si è mossi verso il cantiere della devastazione, percorrendo il sentiero principale sbarrato ad un certo punto dai jersey e presidiato dalle forze dall’ordine.

Altri gruppi di No Tav hanno invece deciso di addentrarsi nel cuore della Clarea, sfidando il freddo e il buio da quei sentieri conosciuti e praticati oramai centinaia di volte e utili a raggiungere le recinzioni del cantiere.

Poco dopo le 22.30 il cantiere è stati infatti attaccato da più punti e diverse volte. Lanci di lacrimogeni hanno cercato di disperdere i No Tav senza successo.

La polizia con un’imboscata è riuscita a fermare tre giovani No Tav a ridosso delle reti del cantiere, Alice Umberto e Cesare, che al momento sono ancora in stato di fermo. A questi giovani cresciuti sui sentieri di questa valle e alla loro generosità va tutta la nostra solidarietà, nella speranza di rivederli al nostro fianco il prima possibile.

Questa giornata si inserisce in una tre giorni di mobilitazione che ieri ha visto i No Tav impegnati in un’altra passeggiata attorno al cantiere aggirando i blocchi della polizia, e quella di domani che dal mattino a Frazione San Giuseppe ci vedrà impegnati nella pulizia dei sentieri e nella pulizia dei boschi devastati dagli incendi, alle 13 con il buffet a cura dei “Fornelli in lotta” e dalle 18 in poi alla borgata 8 dicembre di Venaus in una discussione allargata sull’emergenza incendi, sulla sicurezza dei territori e delle speculazioni che continuano ad essere fatte sulla nostra terra.

Un’altra giornata di lotta si è quindi conclusa, con un pensiero a Laura che questa mattina ci ha prematuramente lasciati e a tutti i giovani generosi che in questi anni hanno permesso al Movimento No Tav di resistere alla violenza dello Stato.

Alice, Umberto e Cesare liberi subito!

Avanti No Tav!

Lanciavano petardi contro la polizia, tre attivisti No Tav arrestati al cantiere di Chiomonte

http://torino.repubblica.it/cronaca/2017/12/09/news/lanciavano_petardi_contro_la_polizia_tre_attivisti_no_tav_arrestati_al_cantiere_di_chiomonte-183533275/

I tafferugli a conclusione della marcia organizzata per ricordare gli scontri di Venaus di 12 anni fa

di CARLOTTA ROCCI

 

09 dicembre 2017

Tre esponenti del movimento No Tav sono stati fermati dalla Digos durante l’ultima passeggiata versonil cantiere organizzata in occasione dell’Immacolata. Una data chiave nella battaglia contro il supetreno in Valle d’Aosta: ricorda gli scontri di Venaus del 2005 dopo i quali si decise di cambiare il progetto e anche il tracciato della linea ad alta velocità tra Torino e Lione.
Il precedente a settembre

Intorno alle 21 almeno 200 manifestanti hanno iniziato la marcia da Chiomonte in direzione del cantiere che – nonostante sia temporaneamente fermo dopo la conclusione della galleria geognostica, propedeutica al tunnel da oltre 50 chilometri sotto le Alpi – è tuttora controllata dalle forze dell’ordine.

 Il corteo è cominciato con un coro di slogan, poi poco prima di mezzanotte è iniziato il lancio di fuochi d’artificio, petardi e altri oggetti in direzione di polizia e carabinieri all’altezza del varco uno, quello dal lato della centrale elettrica.
Tre manifestanti sono stati arrestati in flagrante dagli agenti della Digos. I loro nomi Alice Savona e Umberto Raviola di Askatasuna e Cesare Cerulli che appartiene a un centro sociale pisano.