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Roma, paura a Trastevere, aggredisce tre ragazze e le colpisce con una bottiglia di vetro: arrestato marocchino
Solidarietà alle ragazze? Condanna? Indignazione? Responsabili morali? SILENZIO E CENSURA.
Martedì 6 Febbraio 2018
Ha tentato di derubare tre sorelle adolescenti nel cuore della notte ma è finito in carcere fermato dalla polizia. Un 29enne originario del Marocco ha assalito tre ragazze in via della Lungara aggredendole con una bottiglia di birra e minacciandole di dargli tutto quello che possedevano. Le giovani si sono opposte e l’uomo ha perso la testa: ha afferrato la più piccola delle sorelle e l’ha colpita alla testa e al volto con la bottiglia di vetro.
Le urla delle ragazze hanno messo in fuga il marocchino. Poco distante, una pattuglia del commissariato Trastevere, ha raccolto la richiesta di aiuto e, dopo pochi metri, gli stessi agenti hanno bloccato l’uomo con ancora in mano la bottiglia di birra.
La ragazza colpita è stata medicata nel vicino ospedale e ne avrà per qualche giorno; l’aggressore è stato condotto negli uffici della polizia dove, grazie ai riscontri sulla sua identità, è emerso un passato fatto di vari reati e l’obbligo quotidiano di presentarsi alla polizia giudiziaria. Il giudice del tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e sono stati gli stessi poliziotti, al termine dell’udienza, ad accompagnare il rapinatore nel carcere di Regina Coeli.
– Ultimo aggiornamento: 17:58
http://ilmessaggero.it/roma/cronaca/marocchino_aggressione_trastevere-3531151.html
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Stavolta che è il peggior femminicidio, non lo dicono
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No all’odio, amateli. Siate loro devoti. Quando la violenza sulle donne è politically correct. Si attendono ancora le scuse per questa brutalità su una donna, ma nessuno le chiede. Si attende indignazione, ma segue solo silenzio e censura. Nessuno chiede chi siano i responsabili morali che debbano vergognarsi.Boldrini qualcosa da dichiarare? Nessuna critica è ammessa, nessuna indignazione ma solo supina accettazione, chiamata solidarietà, per l’aggressore. SIA MAI CHE VENGANO MESSI IN DUBBIO I FIUMI DI DENARO CHE INGRASSANO LE COOP DI MAFIA CAPITALE
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Zizek e Chomsky scaricano l’antifascismo: “Un feticcio”
Zizek e Chomsky contro l’isteria antifascista. La paranoia degli ultimi tempi imposta dall’opinione pubblica liberal sta segnando il dibattito politico, dagli Stati Uniti al Vecchio Continente, Italia compresa.
Dalle polemiche sui monumenti fascisti alla recente manifestazione di Como, anche il nostro Paese è impantanato in una discussione surreale e artificiosa sugli spettri del ventennio e dei suoi eredi. Ma esiste davvero il pericolo di un ritorno del fascismo oppure si tratta di un’isteria montata ad arte? Se i progressisti sono sordi ad ogni tipo di critica mossa da destra, ora sono due importanti intellettuali di riferimento della sinistra mondiale come il filosofo sloveno Slavoj Zizek e il grande linguista americano Noam Chomsky a scaricare gli antifascisti, con due articoli usciti a pochi giorni di distanza sul quotidiano britannico The Independent.
“Antifascismo l’oppio dei popoli”
Per Zizek, il nuovo “oppio dei popoli” di marxiana memoria non è più la religione ma l’antifascismo militante. “Un nuovo spettro sta perseguitando la politica progressista in Europa e negli Stati Uniti, lo spettro del fascismo. Trump negli Stati Uniti, Le Pen in Francia, Orban in Ungheria – sono tutti dipinti come il nuovo male verso il quale dovremmo unire tutte le nostre forza. Ogni minimo dubbio e riserva è immediatamente additato come segnale di collaborazione segreta con il fascismo”, osserva il filosofo marxista. L’antifascismo dunque non è altro che un feticcio agitato in maniera strumentale per incanalare i consensi contro il nemico: “L’immagine demoniaca di una minaccia fascista serve chiaramente come nuovo feticcio politico; feticcio nel senso freudiano del termine, ovvero di un’immagine affascinante la cui funzione è quella di offuscare il vero antagonismo”, afferma il Zizek.
Il filoso Zizek: “Il panico antifascista uccide la speranza
Secondo il filosofo sloveno, infatti, la “figura del fascista” è funzionale “a nascondere le situazioni di stallo alla base della nostra crisi”. Una strategia mirata a compattare il fronte progressista:
“Quando ho richiamato l’attenzione su come parti dell’alt-right stavano mobilitando le questioni della classe lavoratrice trascurate dalla sinistra liberale, sono stato, come previsto, immediatamente accusato di invocare una coalizione tra sinistra radicale e destra fascista, cosa che non ho mai fatto”, rileva il filosofo. La triste prospettiva che ci attende, secondo Zizek, “è quella di un futuro in cui, ogni quattro anni, saremo gettati nel panico, spaventati da una qualche forma di pericolo neofascista, e in questo modo ricattati a esprimere il nostro voto per il candidato civilizzato in elezioni prive di significato. […]
L’ oscenità della situazione è da mozzare il fiato: il capitalismo globale ora si presenta come l’ultima protezione contro il fascismo, e se cerchi di farlo notare sei accusato di complicità. Il panico antifascista di oggi non porta speranza, la uccide”.
Chomsky: “Il fascismo non c’entra nulla con la destra di oggi”
La critica mossa da Naom Chomsky contro gli antifascisti è ugualmente potente. Il professore emerito del Massachusetts Institute of Technology sostiene che il movimento antifascista odierno non può essere paragonato a quelli del passato. Insomma, guai a confondere lo stato attuale dell’alt-right negli Stati Uniti con la crescita del fascismo in Europa all’inizio del XX secolo. “Le differenze sono radicali”, dice Chomsky, “negli anni ’30, i nazisti governavano la Germania, il fascismo si era stato stabilito per anni in Italia e vi erano potenti movimenti fascisti altrove. Oggi ci sono molti sviluppi minacciosi, ma nulla di paragonabile. In particolare, negli Stati Uniti non è certo un caso che la classe lavoratrice si sia avvicinata all’estrema destra”. Per il professore, “gli antifa sono un dono all’estrema destra e alla repressione dello stato americano”.
di Roberto Vivaldelli – 13/12/2017 Fonte: Il Giornale
https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=59896
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