Archivi giornalieri: 20 febbraio 2016
Notizie dal fronte della Siria: annientata una colonna di terroristi al confine turco
GRECIA IN RIVOLTA: MANIFESTANTI ACCERCHIANO E PICCHIANO MINISTRO HATZIDAKIS
Ambasciatore saudita: liberare i siriani dal regime sanguinario di Assad
- Arabia Saudita, da Starbucks è vietato l’ingresso alle donne
- Arabia Saudita: 9 americani arrestati per terrorismo
- Imam saudita in Tv: “Noi e l’Isis abbiamo lo stesso approccio salafita”
- Kerry rassicura la dittatura sanguinaria: “solide relazioni con l’Arabia Saudita”
- Arabia Saudita: l’Iran semina discordia dalla “Rivoluzione iraniana nel 1979″
- Arabia Saudita: arrestata anche la sorella blogger Raef Badaoui
ecco perché cosa va in piazza la società civile, IL REGIME DELLE BANCHE va loro più che bene.
LE SS ITALIANE, INFAME TRADIMENTO DELLA PATRIA
http://materialismostorico.blogspot.it/2016/02/le-ss-italiane-infame-tradimento-della.html
VENERDÌ 19 FEBBRAIO 2016
ITALIANI, BRAVA GENTE – ON LINE I 900 FASCICOLI (FINORA TOP SECRET) CON I DETTAGLI DEI CRIMINI DI GUERRA COMMESSI DA ITALIANI E TEDESCHI DURANTE L’OCCUPAZIONE NAZIFASCISTA
17 FEB 2016 17:16
– RITROVATI NEL ’94, SONO STATI TENUTI SEGRETO PER EVITARE PROBLEMI CON LA GERMANIA
Da oggi sono consultabili sul sito della Camera 695 fascicoli d’inchiesta e un registro contenente 2274 notizie di reato sui crimini di guerra, fra cui i più trucemente noti: eccidio di Sant’ Anna di Stazzema, le Fosse Ardeatine, Marzabotto…
Giordano Bruno Guerri per “il Giornale”
FOSSE ARDEATINE
Tredicimila pagine e oltre 900 fascicoli, che raccontano la storia di 15mila persone, coinvolte nei crimini di guerra commessi in Italia durante l’ occupazione nazifascista. È il cosiddetto «armadio della vergogna», rimasto chiuso per decenni, ritrovato solo nel 1994, ma da oggi consultabile on-line sull’ archivio della Camera. Sul mistero dell’ occultamento dei fascicoli, che riguardano anche le principali stragi nazifasciste in Italia ha lavorato una commissione d’ inchiesta parlamentare tra il 2003 e il 2006. Ora si può accedere al sito: http://archivio.camera.it/
UFFICIALI NAZISTI ESEGUONO UNA CONDANNA
Da sempre tutti gli Stati come le famiglie – occultano documenti su vicende scabrose, o peggio. Basti ricordare che il Regno appena nato, nel 1861, distrusse buona parte dei documenti sulla «lotta al brigantaggio»: una vera guerra civile che comportò violenze che oggi ci fanno rabbrividire.
Soltanto più di un secolo dopo, nel 1963, uno studioso Franco Molfese – rintracciò parte dei documenti superstiti, dando avvio a una faticosa ricostruzione dei fatti non ancora conclusa e che non sarà mai completa.
La vicenda di cui si parla in questi giorni è simile, e anche in questo caso si deve in buona parte a un libro, pubblicato nel 2004 dal giornalista dell’ Espresso Franco Giustolisi e intitolato appunto L’ armadio della vergogna (Nutrimenti). Giustolisi è morto l’ anno scorso senza poter assistere alla propria vittoria, all’ apertura pubblica dell’«armadio della vergogna».
NAZISTI A DISTOMO 1944
Al contrario di quello degli scheletri, questo era un vero e proprio armadio, scoperto nel 1994 a Roma, in uno sgabuzzino di palazzo Cesi-Gaddi (dove hanno sede vari organi giudiziari militari), in via degli Acquasparta. Dentro c’ erano 695 fascicoli d’ inchiesta e un registro contenente 2274 notizie di reato su crimini di guerra, 13.000 pagine, fra cui i più trucemente noti: eccidio di Sant’ Anna di Stazzema, le Fosse Ardeatine, Marzabotto, Cefalonia, la risiera di San Sabba.
E poi: documenti sugli italiani deportati in Bassa Sassonia, sull’ eccidio di duemila italiani vicino a Borek. E le carte segrete del Sismi, compreso l’ appunto sulla fuga di Kappler e il ruolo che vi ebbe l’ organizzazione Odessa. C’ è una lista di giudici nazisti che fecero carriera anche dopo la guerra. E documenti che ci riguardano come carnefici: per esempio quelli sul generale Mario Roatta nei territori occupati.
ADOLPH HITLER
Si tratta di documentazione di prima mano, ovvero delle istruttorie realizzate decenni prima dalla Procura generale del Tribunale supremo militare, che ne aveva ricevuto incarico dal Consiglio dei Ministri. Basti dire che c’ è anche un promemoria del comando dei servizi segreti britannici, intitolato Atrocities in Italy, con il timbro secret.
Il 13 gennaio del 1960, con un atto «illegittimo e illegale», il procuratore generale militare Enrico Santacroce mise su molti di quei fascicoli il timbro: «Archiviazione provvisoria». Nel 1999 il Consiglio della magistratura militare, e nel 2001 la II Commissione Giustizia della Camera dei deputati, spiegarono l’ occultamento dei documenti con presumibili – pressioni politiche per impedire qualsiasi azione giudiziaria contro i responsabili tedeschi. Motivo?
HIMMLER
«Opportunità politica, in un certo senso una superiore ragione di Stato». Nel 2003, per iniziativa del deputato Carlo Carli (Pd), venne istituita una Commissione d’ inchiesta furono interrogati anche Giulio Andreotti e Oscar Luigi Scalfaro che nel 2006 anni dopo formulò tre ipotesi. 1) In un periodo di guerra fredda, si volevano mantenere buoni rapporti con la Germania Ovest. Ma, aggiungo, oltre la guerra fredda, i motivi potevano riguardare i buoni rapporti economici.
NAZISTI
2) Anche dei militari italiani erano accusati di violenze in Albania, Etiopia, Jugoslavia, Grecia, e portando a fondo l’ accusa contro i tedeschi, si sarebbe riaperta anche quella contro gli italiani. 3) Fascisti e nazisti riciclati all’ interno dei servizi segreti dei due Paesi sarebbero riusciti a insabbiare i documenti e quindi i processi.
INGRESSO CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI DACHAU
La relazione di maggioranza, firmata dal deputato di Alleanza nazionale Enzo Raisi, sottolineò la mancanza di prove su ognuna delle tre ipotesi. É vero, le prove mancano, ma di certo una delle tre ipotesi o tutte e tre insieme è vera. Oggi la presidente della Camera Laura Boldrini dichiara: «Un Paese veramente democratico non deve aver paura del proprio passato». Giusto, però solo pochi nostalgici hanno paura di svelare gli orrori della Seconda guerra mondiale. Mentre tutti dobbiamo avere paura ancora di come politica e magistratura possano nascondere verità scomode. Anche quelle recenti e recentissime.
Wu Ming 1 “La Memoria cancellata. Viaggio nel vittimismo italiano”
Avigliana 25/2
Giovedì 25 febbraio alle ore 21:00 presso la Biblioteca Civica “Primo Levi” di Avigliana, via IV Novembre 19,serata di confronto ed informazione con Wu Ming 1 dal titolo “La Memoria cancellata. Viaggio nel vittimismo italiano”.
Destoricizzare, slegare i fatti da cosa è capitato prima, cucinare la storia a proprio uso, reinterpretare. Da tempo il collettivo di scrittori Wu Ming affronta i nodi irrisolti del passato italiano, che passato non è perchè proprio quei nodi si riflettono sul presente. Abbiamo chiesto a Wu Ming 1 di partecipare ad una serata per riflettere su questi temi, per stimolare lo strumento della critica, per ragionare fuori dalla melma e dalla melassa delle giornate preposte al ricordo.
Appello 8 marzo No Tav, a Venezia contro il vertice Renzi-Hollande
Nonostante le poche informazioni in merito, abbiamo appreso che l’8 marzo si svolgerà a Venezia un vertice bilaterale tra Italia e Francia per avviare l’iter parlamentare europeo di rettifica del protocollo di intesa sull’apertura dei cantieri per l’opera definitiva.
L’incontro bilaterale verterà anche su altri temi, tanti i progetti in discussione, ma soprattutto il loro percorso di finanziamento in sede europea.
Pensiamo che la nostra presenza l’8 marzo a Venezia sia importante e ci stiamo organizzando per esserci.
Tav Firenze: bloccare l’autorizzazione paesaggistica
i No Tav Firenze contestano e argomentano i danni provocati dagli scavi e i reali pericoli per l’ambiente già gravemente offeso.
Il giorno 18 febbraio 2016 la Commissione Ambiente del Consiglio Comunale di Firenze ha ascoltato una relazione dell’Associazione No Tunnel TAV in cui sono stati illustrati i motivi per cui non andrebbe concessa l’autorizzazione paesaggistica per il Passante TAV.
Purtroppo questa audizione, chiesta i primi di gennaio, è stata data dopo l’avvio del procedimento che la legge vigente prevede per addivenire al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica. Infatti la Commissione per il Paesaggio nella seduta del 13/01/2016 ha espresso parere positivo a maggioranza e il Comune di Firenze, in data 18 gennaio 2016, ha inviato alla Soprintendenza il citato parere con i relativi elaborati progettuali. Da quest’ultima data (18 gennaio) la Soprintendenza ha 45 giorni per rilasciare o meno l’autorizzazione richiesta; nel caso non lo faccia il Comune ha ulteriori 15 giorni per decidere o meno sul rilascio dell’autorizzazione.
L’audizione ha senz’altro perso efficacia, ma non hanno perso validità le critiche fatte.
I principali problemi derivanti dal progetto che confliggono con il rilascio dell’AP sono:
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Le gallerie del Passante saranno scavate interessando moltissimi edifici, alcuni di questi di alto valore storico ed artistico, in particolare: Porta San Gallo, Arco dei Lorena, Fortezza da Basso. Si metteranno in pericolo la sicurezza di edificio aperto al pubblico (EsseLunga di Via Masaccio) e un edificio notificato ex Legge 1089/39 (Centrale termica e Cabina apparati centrali dell’ing. Mazzoni).
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La possibilità che questi lavori creino danni agli edifici è talmente alta che fin dal progetto è previsto il consolidamento del terreno sotto i bastioni della Fortezza da Basso con la tecnica del “compensation grouting”. Questa tecnica, i cui effetti sono ancora discussi in campo scientifico, avrebbe una certa efficacia in presenza di terreni con elevata permeabilità che non è posseduta dalla eterogenea tipologia dei terreni sottostanti la Fortezza alcuni dei quali hanno una marcata matrice argillosa. In questi terreni l’effetto voluto di consolidamento non è efficace, anzi il cemento utilizzato tende a concentrarsi in bolle sotterranee che generano innalzamenti del terreno sovrastante (una cosa del genere è già avvenuta in occasione del consolidamento della scuola Rosai dove si sono avuti danni all’edificio).
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I tunnel previsti impattano sulla falda rendendo difficoltoso il naturale deflusso; in corrispondenza dei tunnel non sono previste opere di mitigazione tali da garantire la trasparenza idraulica. In corrispondenza dei cantieri ai Macelli e a Campo Marte sono state previste opere di mitigazione, ma si sono dimostrate assolutamente inefficaci: lo sbilanciamento della falda è risultato ai controlli ARPAT di circa 1,5 metri. Abbassamenti o innalzamenti della falda sono assai pericolosi perché possono ridurre la portanza delle fondazioni degli edifici, possono indurre cedimenti del terreno e dei sovrastanti edifici e possono addirittura provocare l’allagamento di locali interrati. È opportuno, in particolare, valutare la grossa interferenza delle gallerie nella zona della Fortezza sulla falda anche in relazione al fatto che, al tempo, fu possibile realizzare solo 2 piani interrati del parcheggio della Fortezza.
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Nella fase di scavo le subsidenze previste da RFI e GC sono sottostimate, almeno confrontando il progetto fiorentino con i dati della letteratura scientifica sull’argomento.
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È stato completamente ignorato l’”effetto deriva” della realizzazione delle gallerie in curva; questo consiste in un maggior volume perso provocato dalle strutture rigide della fresa nei tratti non rettilinei. Nelle zone di via Masaccio – viale Don Minzoni e Fortezza da Basso – via delle Ghiacciaie si situano curve di raggio ridotto.
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Sono stati completamente ignorati i maggiori valori dei cedimenti derivanti dallo scavo delle gallerie con una sola fresa. Nel progetto originario si prevedeva lo scavo con due frese che avrebbero dovuto lavorare contemporaneamente, come sempre accade per questi tipi di opere (ad es. passante ferroviario di Bologna). Invece, con il parere rilasciato dall’Osservatorio Ambientale il 05.02.2010, è stata data la possibilità al GC di utilizzare una sola fresa in relazione ai quantitativi di scavo ignorando le conseguenze tecniche. Questo è stato un gravissimo errore perché lo scavo eseguito in momenti diversi produce incrementi del cedimento in superficie di circa il 50% come è dimostrato dalla letteratura scientifica al riguardo. La cosa deve essere considerata ancora più grave perché questa modifica al progetto è stata legittimata dall’Osservatorio Ambientale senza che essa sia stata trattata nella “relazione di ottemperanza”, cioè nel documento redatto dal CG che giustifica le modifiche tra il progetto posto in gara e quello redatto dal CG.
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Nel progetto è previsto un “pozzo di aggottamento” nei giardini attorno alla Fortezza nei pressi della cosiddetta vasca dei cigni. Il pozzo di aggottamento è una struttura che consente di estrarre dai tunnel le acque che per qualunque motivo si infiltrassero; è posizionato ovviamente nella parte più bassa di tutto il Passante per consentirne il recupero. È composta da un edificio che sporgerà dal suolo – modificando il paesaggio – e da una vasca interrata dove verranno raccolte e pompate le acque luride dei tunnel per essere trattate e poi immesse nel sistema fognario (sic). Per quanto riportato nel progetto redatto dal CG, le acque emunte saranno sicuramente inquinate, acide e corrosive; per questo dovrà anche essere previsto un depuratore e si dovrà prevederne la manutenzione. I manufatti di questa struttura interverranno pesantemente nella zona, probabilmente anche sulle presenza di alberi di alto fusto.
Ai problemi che abbiamo enumerato in precedenza l’ingegner Giacomo Parenti ha teso a minimizzare o ignorare i rilievi fatti dimenticando tutti i problemi esistenti e irrisolti. In particolare il direttore generale del Comune non vuol rendersi conto che l’autorizzazione paesaggistica per i lavori in sotterranea è fondamentale per studiare i danni che questi lavori potrebbero provocare in superficie, non si tratta solo di verificare se sarà mutata la percezione visiva di un luogo a lavori finiti. Questo è fortemente ribadito dal parere espresso dall’Ufficio Legale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, proprio sul Passante fiorentino, l’8 marzo 2013.
Crediamo sia chiaro a tutti che i nodi tecnici di questo progetto, emersi in parte anche nelle inchieste della Magistratura di Firenze, siano enormi e tali da indurre prudenza; non si parla di cantieri in mezzo alla campagna, ma sotto interi quartieri della città e sotto importanti monumenti. Le battute di Parenti che vede lavori analoghi sotto il Big Bang effettuati senza problemi ignorano che i contesti e le ditte che effettuano i lavori sono diversi; gli stessi lavori fatti a Firenze da Nodavia hanno provocato danni alla scuola Rosai.
I motivi elencati sopra dovrebbe indurre l’Amministrazione Comunale, la Giunta e il Consiglio a rivedere il parere favorevole espresso dalla Commissione Paesaggistica per il rilascio dell’autorizzazione e si dovrebbe provvedere ad un riesame di tutto il procedimento; questo è nel potere del Comune e sarebbe sicuramente nell’interesse della città e del suo patrimonio immobiliare e monumentale.
Nel caso in cui il parere della Soprintendenza non pervenga, il Comune di Firenze può ancheconvocare una Conferenza dei Servizi che analizzi seriamente e dettagliatamente tutti i problemi che questo progetto si porta in seno.
L’avvenuta audizione e la contemporanea consegna di documentazione speriamo serva per lo meno a mettere davanti alle proprie responsabilità il Comune tutto e anche gli organi politici; nessuno può ignorare i gravi rischi che Firenze sta correndo. Nessuno potrà dire in futuro “noi non sapevamo, noi non potevamo sapere”.
Alternativa Libera
Firenze Riparte a Sinistra
Movimento 5 stelle
Comitato No Tunnel TAV