PONTE STRETTO, M5S: “DELRIO DECIDA SE IL MINISTRO È LUI O NCD”

Roma, 1 febbraio 2016 – «Leggiamo su alcuni giornali che il nuovo ministro per gli affari regionali Enrico Costa ritiene il Ponte sullo Stretto un’opera importante e capace di “dare una scossa al Sud”. siamo alle solite: a ogni infornata di ministri, sottosegretari, viceministri, la voce di Ncd torna a farsi sentire con la pretesa, che evidentemente le viene concessa, di dettare l’agenda di governo soprattutto in tema di infrastrutture. Il ministro ha più volte espresso parere diverso su quest’opera inutile e faraonica, ma puntualmente viene smentito. Ci chiediamo, dunque, chi è che decide, se lui o Ncd». È il commento dei deputati del M5S in Commissione trasporti alla Camera dei Deputati. 

GRECIA: Più stretta l’alleanza con Israele. Così Tsipras abbandona i palestinesi

ai tempi di Samaras, quando la Grecia fu costretta a comprare armamenti da Germania etc mentre approvava memorandum a più non posso, il mondo della società civile era tanto indignato, ORA STA ZITTO. Forse che le stesse porcate fatte dai sinistri son fatte con stile e piacciono di più…
 
Che la seconda versione di Tsipras fosse diversa dalla prima era noto ai più già da molto tempo. Eppure, ogni volta, il suo cambio di passo sembra stupire il grande pubblico, soprattutto i suoi sostenitori “della prima ora”. Dopo aver abbandonato la linea oltranzista in politica interna, accettando il piano di austerity che era stato chiamato ad abbattere, l’ultima trasformazione del fu Che Alexis Guevara è avvenuta in politica estera, più precisamente nell’annosa questione israelo-palestinese.
 
Fino a due anni fa, si poteva vedere il premier greco girare con la kefiah al collo e protestare nelle piazze di Atene contro «i massacri perpetrati a Gaza e le uccisioni dei bambini palestinesi». Qualche disgraziato con la memoria lunga ricorda addirittura uno Tsipras pronto a imbarcarsi, nel 2011, sulla flotta di navi che avrebbe dovuto tentare di rompere l’embargo imposto da Israele alla Striscia di Gaza. Quanto tempo è passato. Adesso, Alexis Tsipras è invece un amico di Israele, i diplomatici greci premono sui colleghi europei perché ammorbidiscano «il documento delle sanzioni» contro le colonie e Netanyahu è in cima alla lista degli alleati del governo greco, tanto che i due premier s’incontreranno oggi per preparare il vertice che si terrà domani a Nicosia, dove sarà presente anche il Presidente di Cipro, Nikos Anastasiadīs.
 
E pensare che, a dicembre, il Parlamento greco aveva votato una risoluzione nella quale si riconosceva l’esistenza dello Stato di Palestina. Ma il governo greco non ha mai dato seguito al voto favorevole dell’aula. E Tsipras si trovava dal suo nuovo amico Netanyahu fino a qualche giorno prima della votazione per perfezionare il patto militare sottoscritto nel luglio precedente – pochi giorni dopo la firma degli accordi con la Troika; un patto di tale rilevanza – acquisto di armamenti dallo Stato ebraico, via libera alle esercitazioni dell’aviazione israeliana – da essere ritenuto senza precedenti. O meglio, Israele ne aveva sottoscritto uno simile soltanto una volta: con gli Stati Uniti d’America.
 
Il patto militare è stato ovviamente una conseguenza del piano di austerity accettato dal governo; rientrava, infatti, nella strategia Usa/Nato che mirava a integrare sempre più strettamente la Grecia non solo nell’Alleanza, ma nella più ampia coalizione comprendente paesi come Israele, Arabia Saudita, Ucraina, etc. Il segretario generale Stoltenberg dichiarò che il «pacchetto di salvataggio» Ue per la Grecia era «importante per l’intera Nato», essendo la Grecia un «solido alleato che spende oltre il 2% del pil per la difesa» (livello raggiunto in Europa solo da Gran Bretagna ed Estonia). Particolarmente importante per la Nato la base aeronavale della baia di Suda a Creta, utilizzabile ora anche da Israele, soprattutto in funzione anti-Iran.
 
In tale quadro strategico si ricompongono i contrasti d’interesse fra Grecia e Israele, da un lato, e Turchia dall’altro; contrasti che sono sfociati, nel tempo, in gravi dichiarazioni da parte del ministro della Difesa greco: “La verità – ha affermato recentemente Kammenos – è che la maggior parte del petrolio del Daesh passa attraverso la Turchia e attraverso la Turchia passano i flussi di finanziamento del terrorismo”. E ha aggiunto: “Possiamo creare un asse di sicurezza, che inizi da Israele e passando da Cipro arrivi in Grecia e, perché no, a nord verso la Bulgaria a sud verso l’Egitto e la Giordania”.
 
E’ dunque a questo che servirà il vertice bilaterale di Nicosia, ovvero a trovare una strategia di politica estera comune e più coesa, oltre ovviamente a sottoscrivere accordi economici per lo sfruttamento del gas naturale nel Mediterraneo. Se Tsipras riuscirà a portare a casa risultati positivi anche per il suo paese – oltre che per la Nato -, si vedrà. Per ora, rimane solo l’amarezza nel vedere un leader, sul quale in molti avevano riposto la fiducia per un vero cambiamento in Europa, trasformato nel più antico dei politici, lontano dalla gente e fedele alla linea anche quando si tratta di tradire lotte da sempre fatte proprie. Come cambiano i tempi, signora.

ALERTE INFO/ ATTENTATS SUICIDE SANGLANTS AU TCHAD …

REPONSE DES TERRORISTES A L’ARRIVEE DU PRESIDENT DEBY A LA TETE DE L’UA ?

PANAFRICOM/ 2016 01 31/

PANAF - TCHAD attentats sanglants (2016 01 31) FR

Deux attentats-suicides ont fait trois morts et 56 blessés, dans deux localités tchadiennes de la région du lac Tchad, cible régulière d’attaques des terroristes nigérians de Boko Haram, a-t-on appris, ce dimanche 31 janvier 2016, de source sécuritaire.

La première attaque a visé la localité de Guié, où un kamikaze, circulant à moto, s’est fait exploser, tuant une personne et en en blessant 32, a indiqué, sous couvert de l’anonymat, un officier des services de sécurité. Un deuxième attentat-suicide a fait deux morts et 24 blessés, dans le village de Miterine, a ajouté cette source.

La région du lac Tchad est placée sous le régime de l’état d’urgence, pour tenter de contrer les attaques de Boko Haram (devenu « l’Etat islamique en Afrique de l’Ouest », ce que refusent de voir les analystes africains), qui a rallié le Daech, et qui a, fréquemment, recours aux attentats-suicides, au Nigeria, au Cameroun, au Tchad et au Niger.

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BURUNDI : OUI LE PRESIDENT NKURUNZIZA ET LE PARLEMENT ONT UN MANDAT LEGAL ET LEGITIME ISSU D’ELECTIONS DEMOCRATIQUES !

PANAFRICOM/ 2016 01 31/

PANAF - BURUNDI quelles élections (2016 01 31) FR

C’est un observateur impartial, l’ambassadeur d’Angola qui le dit :

« les élections de 2015 au Burundi ont été correctes » !

On notera le rôle plus que trouble des ambassadeurs des USA et de France …

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Perché la Russia non potrà mai essere sconfitta

La ritirata di Napoleone da Mosca

Gli imperialisti della supremazia bianca americana hanno sognato di sconfiggere e smembrare la Russia almeno fin dagli anni ’20 e dall’inizio degli anni ’30, quando la maggior parte dell’élite americana – composta da artisti del calibro di John D. Rockefeller, J. P. Morgan, Andrew Mellon, Henry Ford, William Randolph Hearst, Joseph Kennedy (padre di John e Robert), e Prescott Bush (padre di George H. W. Bush e nonno di George W. Bush) – aveva deciso di finanziare massicciamente Hitler e il partito nazista, al fine di sradicare la “bastarda” Unione Sovietica e nel frattempo anche gli ebrei d’Europa – anche se il loro tentativo di colpo di stato contro Franklin Delano Roosevelt fallì miseramente (e Roosevelt perdonò comunque i suoi compagni patrizi “per il bene del paese”. Che altro?)

Appena il riarmo in massa della Germania prese il via, furono le fabbriche tedesche di Ford, General Motors, General Electric e Alcoa che costruirono la maggior parte dei carri armati e degli aerei da guerra della temuta Wehrmacht di Hitler, mentre Dupont e Standard Oil (oggi Exxon) fornirono il carburante sintetico. Da parte sua, la Coca-Cola fornì tonnellate della bibita alla caffeina preferita in Germania, per mantenere svegli i piloti della Luftwaffe per i loro bombardamenti a lungo raggio.

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Il sistema di schedatura dell’IBM, a sua volta, ha reso possibile l’Olocausto su scala industriale: secondo una stima, questo ha portato alla morte non solo di 6 milioni di ebrei, ma anche da 5,5 a 7 milioni di ucraini, 3,3 milioni di prigionieri di guerra russi, 2 milioni di civili russi, 3 milioni di polacchi, e 1,5 milioni di jugoslavi. Ciò che marcava queste popolazioni non ebraiche per lo sterminio era il fatto che erano tutti presunti slavi “di sangue puro” o “di sangue misto” – che Hitler elencava insieme con gli ebrei come Untermenschen (cioè subumani) nel Mein Kampf (testo che i neonazisti dell’Ucraina “ariana” citano spesso con l’approvazione in relazione agli slavi ucraini e russi fino a oggi).

Gli imperialisti ariani americani davano per scontato, naturalmente, che la Wehrmacht tedesca avrebbe travolto quei “subumani” ortodossi russi. Ma dopo mesi di combattimenti da casa a casa, e perfino da camera a camera, furono i nazisti ad arrendersi a Stalingrado, il 2 febbraio 1943. A quel punto, il capo dell’Office of Strategic Services, un ricco ex avvocato di Wall Street, Allen Dulles , si rese conto che Hitler avrebbe presto perso la guerra; e che spettava ora agli Stati Uniti, come unica superpotenza capitalistica rimasta, di indossare il mantello invisibile del fascismo come unica ideologia abbastanza solida per difendere il capitalismo divino contro il comunismo senza Dio con il suo sogno demoniaco di uguaglianza economica. Quale povero contadino o lavoratore non avrebbe votato per la parità di ricchezza se ne avesse avuto la possibilità? Ecco perché le democrazie sono disastrose per l’1%, pensava Dulles. Il fascismo era l’unica via: fare in modo che le masse si sentissero eccezionali – non uguali. E se esigevano ancora la loro quota equa, erano da fucilare! I nazisti avevano già fatto quella parte alla perfezione.

“Allora perché non utilizzare questi compagni ariani?”, pensò Dulles. E se ne uscì con un piano di tradimento a beneficio dell’1%, che nascose a Roosevelt morente. Il piano consisteva nell’avere i migliori nazisti, generali, funzionari dei servizi segreti, scienziati, e trasformarli in americani, piuttosto che in sovietici. Poi, dopo la “ripulitura” dei loro dossier dalle atrocità che potevano aver fatto per il Terzo Reich (o per proprio divertimento), potevano essere spediti nella direzione “giusta”. I migliori e più brillanti sono stati inviati in America per lavorare nei servizi segreti o alla difesa o, nel caso di Werner Von Braun, sono stati messi a capo del nostro programma missilistico. Il peggio del peggio era invece contrabbandato in Sud America per iniziarvi movimenti fascisti. O se erano figure davvero, davvero maligne di alto profilo – come Josef Mengele o Adolf Eichmann, mettiamo – si poteva semplicemente dire loro: “Trovatevi una spiaggia dove sdraiarvi e godervi i vostri ricordi”. Il resto è stato collocato in posizioni di potere e di influenza nel governo tedesco del dopoguerra o altrove.

Facciamo un salto a oggi, e gli imperialisti americani hanno molto di cui essere orgogliosi. Il comunismo è morto, così come lo è il nazionalismo arabo, tranne che in Siria sotto Bashar al-Assad. Purtroppo per me, come cristiano, lo è anche la teologia della liberazione in Sud America. Vi immaginate l’arcivescovo Romero colpito al cuore mentre celebrava la messa all’altare? Il sangue della sua vita misto al sangue di Cristo? C’è mai qualcosa che le nostre élite fasciste non ordinerebbero di fare ai loro squadroni della morte? E magari ridendoci su?

Guardate Hillary Clinton mentre scoppia a ridere istericamente alle ultime notizie della mutilazione e omicidio di Muammar Gheddafi per mano dei nostri terroristi “moderati”.

hillary clinton

 “Siamo venuti. Abbiamo visto. È morto.” Gracchia con gioia satanica – usando il “noi” imperiale. Che mostro di depravazione! Hanno appena assassinato quell’uomo – dopo averlo sodomizzato con una baionetta, e lei ne è totalmente inebriata! Arriva anche a rivendicare tutti i meriti a se stessa (questa è atrocità satanica!), collegando la mutilazione/omicidio del presidente libico al suo viaggio che lei aveva fatto a Bengasi. Cosa vorrebbe farci pensare? Che ha dato lei ai “nostri” terroristi precise istruzioni di violentarlo prima con una baionetta? Lei storpia anche la famosa frase di Cesare per sottolineare il suo commento da squilibrata.

Crede di essere un altro Cesare. È arrivata a tale punto di squilibrio demoniaco. Vuole dimostrare al mondo di avere le “palle” più grosse di tutti – anche se non ne ha. I suoi tailleur-pantalone non ingannano nessuno.

Putin non si comporterebbe mai così. Nemmeno in un milione d’anni! È un uomo di gran lunga troppo morale un uomo – troppo compassionevole – troppo ortodosso per vantarsi di aver in qualche modo incitato un linciaggio per mutilare e uccidere un uomo indifeso. Come Gesù ci dice in Matteo 25:40, questa è la stessa cosa di incitare un linciaggio per mutilare e uccidere Cristo stesso.

Di fatto, gli amici di Putin riferiscono che Putin ha provato un estremo senso di colpa per la mutilazione / omicidio di Gheddafi, dopo essersi lasciato ingannare da quegli americani dalla lingua biforcuta ad approvare una risoluzione delle Nazioni Unite che, a quanto credeva, autorizzasse la NATO solo a trattenere Gheddafi dal commettere genocidio contro la popolazione di Bengasi, ma che in realtà era intenzionalmente formulata in modo vago, in modo da dare alla NATO carta bianca per fare quello che le piaceva – perfino uccidere Gheddafi in questo modo pervertito.

Incolpare se stessi per essere stati ingannati non significa esagerare con un senso di responsabilità? Molti psicologi potrebbero dire così. Ma da psicologo cristiano, con oltre 40 anni di formazione e di esperienza (se tale numero biblico vi dice qualcosa), vorrei dire che la profondità del suo senso di colpevolezza mostra la profondità della sua compassione. E la profondità della sua compassione mostra la profondità della fede ortodossa di Putin.

Non che Putin sia eccezionale in questo senso. Anzi, al contrario. È un tipico uomo ortodosso nella profondità della sua fede. Questa è la base della sua enorme popolarità e potenza. Lui è proprio come loro. Lui è l’uomo comune. E questo è il motivo per cui i fedeli ortodossi hanno tanta fiducia in lui. È un uomo semplice che parla in modo semplice. E mentre questo può averlo portato a pensare troppo facilmente che ci si può fidare che gli americani mantengano la loro parola, Putin è uno che impara in fretta; e non si lascerà ingannare di nuovo da loro. Non ha avvertito Gesù stesso in Matteo 7:15 di diffidare degli uomini che: “vengono a voi in veste di pecore,” ma dentro sono “lupi rapaci”?

Putin ha pensato ci si potesse fidare pure di Erdoğan. Ma dopo che l’aereo russo è stato abbattuto, ha visto il “lupo rapace” anche in Erdoğan. E quando si tratta di elargire il giusto castigo, Putin ha tanta pazienza cristiana quanto chiunque altro.

Questo è il motivo per cui l’Occidente satanico non potrà mai sconfiggere la Santa Russia. Anche se l’Occidente ha da tempo perso gli ormeggi cristiani, come Hillary Clinton dimostra così bene, la pazienza non è una debolezza. Né lo sono la modestia, l’umiltà e la compassione. Queste sono qualità personali di Putin. (Se lo guardate su RT, è possibile vederle). Ma non sono le sue uniche virtù. Anche se io non sono russo, direi dai miei rapporti con molti russi come psicologo nel corso degli anni che queste qualità particolari caratterizzano gli ortodossi russi devoti come Putin. Ecco perché la maggior parte dei russi si fida di Putin – sia che siano ortodossi o meno. Conoscono il tipo. E gli uomini in possesso di virtù ortodosse diventano guerrieri cristiani invincibili: basta chiedere a Hitler. I nostri generali invece hanno tratto la lezione sbagliata dalla seconda guerra mondiale, e hanno deciso che gli alleati avrebbero battuto i nazisti da sola (il serpente ha sussurrato più o meno così alle loro orecchie) ancor più velocemente se solo le nostre truppe avessero abbracciato le “virtù” sataniche di orgoglio, crudeltà e demonizzazione del nemico . E noi abbiamo demonizzato le nostre truppe fin da allora – con i risultati che si possono vedere.

Ma la Russia ha anche una sorta di arma amorevole che l’ha a lungo protetta. Quest’arma è vedere tutta la Russia come Madre (in russo: Россия-Матушка). Pensateci per un secondo. La Germania non ha una madrepatria, solo una ‘padrepatria’ (Vaterland). E gli Stati Uniti non hanno nemmeno quella. Se qui si va a vedere un film patriottico, per esempio, su un cecchino americano che fa saltare le teste di indifesi “inturbantati”, un gruppo di ex marines tatuati può alzarsi e gridare: “USA, USA, USA!!!” Ma noi non abbiamo una madrepatria. La Francia ha cercato di piantarne il seme con la Statua della Libertà nel porto di New York. Ma una madre dovrebbe aprire le braccia a tutti i suoi figli – anche quelli di pelle bruna. E il governo americano non ha voluto uomini di pelle bruna “stanchi e poveri” sulle nostre coste, per cui l’idea di una madrepatria non si è mai veramente radicata. In realtà, abbiamo la tendenza a sterminare o a schiavizzare i non bianchi. Hitler ha perfino detto di aver preso la sua politica razziale da noi!

La Russia, d’altra parte, è sempre stata una terra multireligiosa, multiculturale, multietnica di abbondanti risorse, che si estende su 12 fusi orari. Così è sempre stato naturale pensare a “lei” come a una madre. Cos’è infatti una madre? Una che nutre e protegge i suoi figli. E quando crescono fino all’età adulta, i suoi figli e figlie, a sua volta, la proteggono e si prendono cura di lei. Così il concetto di Madre Russia suscita sentimenti di amore, lealtà e protezione che vanno molto, molto oltre le nozioni post-rinascimentali di stato-nazione e il tipo di patriottismo che un dato stato-nazione – in particolare sotto l’egida dell’austerità – potrebbe suscitare. Coloro che vedono la Russia come loro madre le daranno per difenderla la vita stessa che essa un tempo ha dato a loro.

*****
Articolo di William Wedin pubblicato da Russia Insider

LA PAROLE A MES AMIS (4) : IDRISS DEBY ITNO PRESIDENT DE L’UNION AFRICAINE !

# LUC MICHEL PAGE OFFICIELLE/

ESPERONS CE VENT NOUVEAU QUE NOUS LES PANAFRICANISTES HERITIERS DE KADHAFI ATTENDONS TELLEMENT …

Page Officielle Luc Michel/ 2016 01 31/

https://www.facebook.com/Pcn.luc.Michel/

POLM - PAROLE AUX AMIS 04 (2016 01 31)

 * Luc MICHEL :

DEBY. UN HOMME D’HONNEUR !

Le président tchadien avait été, et c’est le plus important pour moi, un des rares chefs d’état africains à soutenir et à aider réellement le regretté Moammar Kadhafi lors de l’agression américano-atlantiste de 2011, qui a détruit notre Jamahiriyah. L’honneur est devenu une qualité tellement rare dans notre monde vénal …

Ajoutons, parce que je juge toujours l’arbre à ses fruits et pas aux palabres qui se tiennent à ses pieds, que l’abandon ce jour du projet d’envoi d’une force militaire de l’UA (réclamée par les occidentaux) au Burundi, et que refusaient avec raison le gouvernement et le parlement légaux et démocratiques de Bujumbura, fait déjà partie de ce souffle nouveau que nous attendons !

* Eddy Tshiamala Mbuyi :

« courage Idriss, les petits Kadhafi sont derrière toi … »

* DEBY est aussi un panafricaniste convaincu,

comme l’explique un de mes amis tchadiens, Idriss Abdelkerim Issack :

« C’est avec une fierté que j’apprends, la présidence de l’ Union Africaine à été confié à la République du Tchad dont je suis natif, d’où le président Idriss Déby Itno dirigera cette grande institution africaine. Je suis fier non seulement de mon président mais je suis fier pour l’intérêt de l’Afrique. Car c’est un panafricaniste et il assumera de défendre l’Afrique dans tous les côtés contre les ennemis de l’Afrique (les occidentaux). Faisons-lui confiance, il réussira Inchallah ».

* C’est aussi celui qui était devenu l’ami de Kadhafi,

et dont il partageais le projet du Nouveau Panafricanisme,

que salue mon ami et cde Fabrice Beaur (Sotchi, Russie) :

« Je me souviens que dans les jours sombres, où tous trahissaient Mouammar Kadhafi, le président DEBY fut bien un des seuls chefs d’Etat africains à soutenir le Leader de la ‘Révolution du 1er septembre’ de la Jamahiriya libyenne. Et en tant que cadre dirigeant des MCR libyens et fondateur des CR en Europe avec le Camarade Luc MICHEL, je ne peux l’oublier. Aujourd’hui, les idées panafricanistes de Mouammar KADHAFI reprennent de la vigueur grâce entre autres à des hommes d’Etat comme le président tchadien ».

# Voir sur AFRIQUE MEDIA WebTV

l’interview du Président Déby par le PDG d’AFRIQUE MEDIA :

EXCLUSIF. INTERVIEW DU PRESIDENT IDRISS DEBY ITNO (NDJAMENA, AOUT 2014)

Sur https://vimeo.com/148036937

https://vimeo.com/afriquemediawebtv

LUC MICHEL PAGE OFFICIELLE

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LA DEMISSION DE LA MINISTRE FRANCAISE TAUBIRA ET LES OMBRES DE LA ‘GUERRE AU TERRORISME’ OCCIDENTALE

# LUC MICHEL/

CHRONIQUES GEOPOLITIQUES (14)/

(SUR SAHAR TV, EMISSION ‘A LA UNE’, IRAN, 30 JANV. 2016)

A LA UNE LM 2016 01 30

* Video émission TV complète sur :

http://francophone.sahartv.ir/tv/%C3%80_la_une-i22312-a_la_une_01_30_2016

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A NOTER :

La TV iranienne a commis une petite erreur dans le bandeau de bas d’écran me présentant, je suis juriste et pas avocat (erreur tirée de ma fausse bio en version anglaise sur Wikipedia, l’officine de désinformation des services de l’OTAN).

VOICI TOUT CE QUE LES MEDIAMENTEURS DE WIKIPEDIA NE DISENT PAS :

Au début des Années 90’, je fréquentais beaucoup les prétoires belges (Conseil d’Etat, Cour d’Arbitrage, la Cour constitutionnelle d’alors).

Entre 1989 et 1994, j’ai plaidé et fait modifier les principales lois électorales belges par des recours victorieux, favorisant les droits des petits partis.

En 1994-95, j’ai plaidé et gagné une série de recours en matière électorale, notamment devant le Conseil d’Etat belge, contre le FN belgicain (et trois autres groupes d’extrême-droite), lui brisant politiquement les reins. J’ai notamment plaidé et fait annulé contre le FN par le Conseil d’Etat les élections communales de 1994 dans la Commune de Saint-Gilles (l’une des 19 communes constituant la Région de Bruxelles-Capitale).

Entre 2001 et 2005, je présidais le ‘Comité international pour la défense de Slobodan Milosevic’. Et je défendais avec le regretté avocat Jacques Vergès (« l’avocat du diable » des presstitutes de l’OTAN) le président yougoslave jeté dans les oubliettes du TPIY (le Tribunal pénal international pour l’ex yougoslavie, ancêtre de la CPI). J’ai gardé beaucoup de relations à La Haye.

LE « RHINOCEROS DE LA GEOPOLITIQUE INTERNATIONALE » …

# LUC MICHEL PAGE OFFICIELLE/

 charge-rhinoceros-001

Message de mon ami Martin Ndzana,

à propos de la victoire diplomatique du Président du Burundi (*) :

« Surement que les cris d’alerte du rhinocéros de la géopolitique internationale

(le Grand Luc Michel) ont été entendu… Bravo le panafricanisme! »

 LUC MICHEL PAGE OFFICIELLE

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(*) l’abandon ce 31 janvier du projet d’envoi d’une force militaire de l’UA (réclamée par les occidentaux) au Burundi, et que refusaient avec raison le gouvernement et le parlement légaux et démocratiques de Bujumbura …

Ora Renzi cede pezzi d’Italia. Una porzione di mare italiano è passato alla Francia

Figuriamoci se qualcuno protesta. Quando c’è il governo amico gli antagonisti sedicenti antisistema devono combattere i “fascisti” ossia chiunque contesti il loro caro governo cade in tale definizione.
Due giorni fa a Torino era radunato il gotha della finanza e delle banche italiane, nessun antagonista si è presentato.Regalare pezzi di mare è politically correct, non fate i razzisti
25 GENNAIO 2016, 20:38
 
mina
Italia. E’ accaduto anche questo. All’insaputa di tutti, in barba ai cittadini e alle istituzioni che governano i territori, il governo Renzi ha ceduto un miglio di mare alla Francia. Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi è il caso di dire, infatti  tutto è stato scoperto per un disgraziato episodio accaduto lo scorso 16 gennaio al  peschereccio italiano , il Mina, che è stato sequestrato dalle autorità francesi per aver sconfinato nelle proprie acque. Le autorità italiane intervenute tempestivamente, immaginano un errore ma la risposta da parte dei francesi è stata quantomeno “fulminante”: il 21 marzo 2015 l’Italia ha firmato un trattato con la Francia e in quell’occasione ha ceduto un miglio di mare. Un miglio di mare sono circa due kilometri ma a parte il fatto sconvolgente di per sé, quella porzione  comprende la preziosa “fossa del cimitero”, soprannominata tale in quanto un tempo si identificava allineando la prua della barca alle croci del camposanto di Ospedaletti, il cui fondale  è il paradiso dei gamberoni rossi.  Lo sanno bene i nostri pescatori della flottiglia specializzata di Sanremo che consta in dodici imbarcazioni, che con il lavoro invernale fa campare una quarantina di famiglie a parte l’indotto. La regione Liguria  insorge: “La pesca al gambero rosso – sottolinea l’assessore alla pesca Stefano Mai – è un target strategico per la Liguria e non si capisce perché l’Italia abbia firmato quell’accordo per noi così penalizzante”. Il governo sostiene che quel trattato non è ancora stato ratificato in Italia ma i francesi ribattono che a loro non interessano i ritardi italiani, la firma c’è e loro intendono far rispettare i nuovi confini. Si tratta di una cessione di sovranità che sarebbe rimasta ignota fino, appunto, al primo peschereccio sequestrato per aver sconfinato dalle acque nazionali. Bella porcata Renzi & co!

L’Unione Europea manda (giustamente) a Fare in Culo Banca d’Italia

Di FunnyKing , il 31 gennaio 2016
 
visco
(il vostro nuovo eroe, Renzi non bastava?)
 
Quando ci vuole, ci vuole.
 
Mi sono vergognato per voi sentendo il vostro banchiere centrale (Ignazio Visco) chiedere di rimandare le norme sul Bail In Bancario dopo che:
  • L’Italia con i suoi parlamentari europei eletti l’ha votato a Bruxelles
  • L’Italia con i suoi parlamentari eletti ha recepito le norme in tempi record
  • Banca d’Italia ha miseramente fallito nel compito di vigilanza sulle banche italiane in un imbarazzante e grottesca sequenza che parte ben prima dalla vicenda delle 4 banchette piddine (taccio su Consob per non sparare sulla croce rossa)
Una vergogna, una assoluta e repellente vergogna ascoltare le parole di Ignazio Visco che danno voce ad una cricca di falliti italiani che ora temono di perdere il governo delle banche che hanno LORO con la complicità di Banca d’Italia portato al collasso attraverso la concessione di credito agli amici, e agli amici degli amici.
 
Una vergogna che getta ancora più discredito sull’Italia perché svela la natura cialtrona e collusa anche del supremo organo di vigilanza del sistema bancario il quale oltre ad essere tra i primi e diretti responsabili dello sfascio di alcune banche italiane dimostra tutta la sua ridicola incompetenza accorgendosi della conseguenze del Bail-in solo ora.
 
Il lanciafiamme non basta.
 
 
L’Italia dovrebbe chiedere la “revisione, da avviare entro giugno 2018″ della direttiva Ue che prevede il bail in, la norma che dal 1° gennaio permette alle banche in difficoltà di attingere in primo luogo ai fondi degli azionisti e degli obbligazionisti e se necessario da quelli dei correntisti con più di 100mila euro. Parola del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco secondo cui la stessa norma “contiene una clausola che prevede la revisione”, “occasione che va sfruttata, facendo tesoro dell’esperienza”. Via Nazionale e il Tesoro, ricorda Visco, avevano chiesto invano in sede di definizione della norma di non applicarla retroattivamente e un “passaggio graduale e meno traumatico”.
 
Immediata e gelida la risposta della Commissione Ue. “Non ci sono piani di cambiare la Brrd – ha spiegato nel pomeriggio un funzionario, senza citare le parole di Visco – la direttiva è stata adottata nel 2014 con il consenso di una stragrande maggioranza al Parlamento europeo e con l’accordo unanime degli Stati membri”. “Da un anno e mezzo si sa che il bail-in dei creditori avrebbe protetto i contribuenti”, ha spiegato ancora il funzionario. La Commissione ricorda anche di aver messo in atto misure per evitare i fallimenti delle banche con la legislazione sui requisiti Crd/R che obbliga le banche ad avere più capitale e di migliore qualità e ad avere sufficiente liquidità per assorbire le oscillazioni del mercato.
 
La normativa era stata votata dai maggiori partiti in Ue e in Parlamento..
 
p.s. ovviamente è colpa dei tedeschi, e Ignazio Visco è il vostro eroe che vi difende. Armatevi e partite allora, buona fortuna.
 
p.p.s. a proposito del vostro presidente delle repubblica, ogni tanto meglio ricordarsi della sua difesa di Banca d’Italia durante il “discorsone” di capodanno, tanto per sapere con chi sta costui