Archivi giornalieri: 4 febbraio 2016
Perché Isis ha colpito la Damasco sciita
Strage di Viareggio, sei anni dopo: la politica chi protegge?
Parigi si prepara all’attacco in Libia. Ecco come
- Una porzione dell’armata si trova in Mali, dal 2013,per sostenere l’armata dal Mali a contrastare i jihadisti.
- 4000 soldati sono posizionati in Afghanistan.
- 500 partecipano alla Forza d’Interposizione delle Nazioni Unite in Libano, in attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza alla fine del confitto Israelo-Hezbollah del 2006.
- 1700 soldati sono in Costa d’Avorio (Operation Licorne)
- 765 sono tutt’ora sul terreno in Kossovo, sotto l’egida NATO, dove avranno messo radici.
- Forze francesi operano al largo delle coste somale per contrastare la pirateria, stavolta sotto l’egida UE.
- Un numero non precisato dei reparti d’Aviazione partecipa ai bombardamenti in Siria e Irak, anche lì per salvare (mi correggo: distruggere) Daesh, come ordinano gli americani e i sauditi.
- La Charles De Gaulle, la unica e sola portaerei francese con la sua squadra d’appoggio, partita per bombardare dal largo della Siria il famigerato Daesh colpevole degli attentati di Parigi, è invece stata comandata nel Golfo Persico per sostituirvi una portaerei americana da mandare in riparazione.
- Sul suolo nazionale ci sono 10 mila fanti, dispiegati da Hollande per la sorveglianza ai terroristi interni (Operation Sentinelle) dopo la strage a Charlie Hebdo del gennaio 2015 e rinforzata dopo gli attentati di novembre a Parigi.
Maria Elena Boschi: oggettivamente incompatibile
“I padroni non li vogliamo!”, Fassino contestato a S.Ambrogio
Comune della Bassa Valle, S.Ambrogio accoglie il Sindaco Metropolitano Piero Fassino, carrierista della politica locale e nazionale ed esponente del partito nazionale PD. I cittadini chiedono conto anche del passato.

di Valsusa Report
“Una riunione di lavoro” dice il sindaco di S.Ambrogio Dario Fracchia che ha il turno di rappresentare come portavoce la Zona Omogenea 6. La Città Metropolitana di Torino da poco nata ha diviso il territorio in 11 zone, 4 sono della cintura e le altre dei territori montani “la commissione che si è occupata della zonizzazione ha lavorato riconoscendo e tenendo ben presenti l’identità storica, territoriale, sociale ed economica delle singole realtà” si legge sul sito della metropolitana divisione. La zona 6, Valli di Susa e Sangone comprende 43 Comuni con 114165 abitanti, portavoce il sindaco di S.Ambrogio e vice il sindaco di Coazze, oggi Mario Ronco.
FOTO DIEGO FULCHERI
Non si sono capiti con i sindaci del territorio valsusino, l’altro ieri 2 febbraio, via carta stampata e web gli scambi di opinioni sulla dichiarata contestazione che sarebbe avvenuta proprio con la calata del sindaco metropolitano. “Siamo in democrazia e ognuno può fare quel che vuole. Quella di domani sera è una riunione di lavoro” spiegava ai giornali Fracchia e dal sito del movimento No Tav veniva ribadito il concetto dello spreco delle risorse pubbliche. Di li la contestazione al simbolo del partito che per decenni sta governando la Valle di Susa. “Un partito che nella sua versione attuale ha cambiato casacca e nome ma mai i personaggi politici che lo animano – spiegano i manifestanti, giunti anche da Torino – e che hanno lasciato sul territorio enormi cattedrali nel deserto”.
FOTO DIEGO FULCHERI
Il riferimento più grande va alle Olimpiadi (QUI i conti di spesa) di dieci anni fa dove da un proclamato guadagno turistico dell’epoca si è arrivati oggi alla desolazione delle strutture alcune già in fase di demolizione, e non solo, ne parlammo QUA dove la presenza di un centro urbano sin dal III sec. d.C. venne alla luce e subito ricoperto asfaltandolo. Probabilmente col denaro pubblico oggi si avrebbe un centro archeologico con una rilevanza museale e possibile introito dalla gestione delle visite alla struttura. “Una forma di sfruttamento del territorio a cui come cittadini non vogliamo più assistere” riferisce Francesco Richetto, in minoranza nel comune di Bussoleno. Infatti proprio di questo hanno parlato nella riunione tenuta nella sala grande del comune. Previsti un’ottantina di amministratori, ma meno di un terzo ha presenziato. Leggeranno le note dei funzionari presenti alla riunione.
FOTO DIEGO FULCHERI
“La Città Metropolitana, è in fase di predisposizione del bilancio, parleremo di viabilità, edilizia scolastica e welfare” ricorda il sindaco, Dario Fracchia, la conferma quando arriva Piero Fassino, l’ingente cordone di forze in divisa stenta a tenere le oltre 150 persone assiepate nella piccola piazza del comune. Una contestazione con fischi e trombe, qualche spintone della polizia alla comparsa dello striscione che si riferisce al Tav, uno striscione con un treno disegnato che entrando in galleria sui vagoni trova le scritte PD-MAFIA-BANCHE. Il gesto stizzito di saluto del sindaco metropolitano all’uscita mette fine alla contestazione durata alcune ore con l’organizzazione di cibo caldo e bevande per i manifestanti. “Ho la sensazione che il padrone sia venuto a tirare il collare a strozzo” ci riferisce un manifestante raggiunto al telefono.
FOTO DIEGO FULCHERI
V.R. 4.2.16
FREDIANI (M5S): “SANT’AMBROGIO MILITARIZZATA PER FASSINO, SPERO CHE IL PROSSIMO SINDACO METROPOLITANO NON ABBIA BISOGNO DI UNA SCORTA DEL GENERE”
Il sindaco Fracchia aveva previsto la presenza di una pattuglia di Carabinieri, ma la realtà è stata ben diversa. Ieri davanti al municipio di Sant’Ambrogio erano schierate numerose camionette della Polizia, dei Carabinieri e pure la Digos. Insomma, mancavano solo i Granatieri di Sardegna! Il tutto per “tutelare” Piero Fassino da un pacifico presidio di No TAV.
Ho partecipato alla manifestazione per ricordare al sindaco metropolitano che le priorità di questa valle sono altre da quelle immaginate da lui e dai suoi colleghi di partito. Questa Valle vuole bloccare subito la grande opera inutile, non accetta alcuna compensazione e non è più disposta a tollerare la militarizzazione del territorio come avvenuto ieri sera.
Auspico che il prossimo sindaco della Città metropolitana non abbia bisogno di una “scorta” del genere pagata con i soldi dei cittadini.
Francesca Frediani, Consigliere regionale M5S Piemonte
Contestato Fassino a Sant’Ambrogio (FOTO)
Ieri sera circa un centinaio di No Tav ha contestato la presenza del sindaco della città metropolitana Piero Fassino che ha voluto organizzare un incontro con i sindaci per parlare di bilanci e soldi pubblici.
L’incontro si è ovviamente svolto a porte chiuse, con centinaia di poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa a circondare l’ingresso del municipio. Fassino è arrivato su di una macchina a gran velocità e con la stessa tecnica si è allontanato.
Abbiamo avuto modo di intrevederlo per pochi secondi, ma siamo sicuri siano bastati a fargli percepire l’ostilità che merita.
La serata, nonostante la presenza massiccia di forze dell’ordine, si è svolta tutto sommato tranquillamente, qualche spintone dato con gli scudi dalle FF.OO e qualche minaccia accompagnata da una ridicola ostentazione di forza non sono serviti ad intimidire i No Tav, che hanno presidiato fino a fine incontro.
Ovviamente, nè Fassino nè il suo codazzo di interlocutori ha risposto alla domanda più importante che già avevamo pubblicato qualche giorno fa: “Se parliamo di bilanci e di denaro pubblico facciamo sentire la nostra voce, di fronte all’inutile spesa del progetto Torino Lione che risposta danno dal PD ai tagli alla sanità, alle piccole opere utili, alla scula, all’assistenza verso le fasce deboli?”.
Su questo, silenzio.
IL SENATORE ESPOSITO È STATO CONDANNATO PERCHÉ “LE CRITICHE SI DEVONO BASARE SU FATTI VERI”

Il senatore Stefano Esposito durante una visita al cantiere Tav di Chiomonte, in Valsusa
I FATTI
Esposito, in un articolo sul suo blog, l’8 dicembre 2011, aveva indicato in alcuni attivisti (e di esponenti del centro sociale Askatasuna) «gli autoproclamati leader di questo movimento che hanno pianificato e diretto le azioni violente» della stessa giornata contro il cantiere di Chiomonte. Le quattro parti civili, però, non furono denunciate dalle forze dell’ordine per quell’episodio: la testimonianza di un funzionario della Digos, secondo cui almeno due delle persone citate da Esposito nell’articolo (una delle quali fu poi effettivamente indagata) avevano avuto «mansioni di coordinamento dei manifestanti», è stata giudicata «molto imprecisa». In ogni caso – afferma il giudice – «se le parti civili avessero avuto un ruolo organizzativo e di direzione degli scontri sarebbero stati senza dubbio deferiti all’autorità giudiziaria». La conclusione è che «il diritto di critica può essere invocato solo se fondato su fatti storicamente veri».
LA DIFESA
Il senatore – che al processo ha rinunciato all’immunità parlamentare – ha spiegato di essersi basato sulle informazioni che gli venivano fornite per telefono «in tempo reale» da persone di cui non ha voluto fare il nome.
Esposito è stato condannato a 600 di multa. Inoltre dovrà risarcire due delle parti civili con cinquemila euro ciascuna; ad altre due dovrà versare la stessa somma ma a titolo di provvisionale.
SYRIE/ QUAND LES MEDIAS DE L’OTAN VEULENT SAUVER LES DJIHADISTES !
# SYRIA COMMITTEES/
HONTEUX MEDIAS DE L’OTAN.
VOILA LEUR SALE PROPAGANDE AMERICAINE POUR SAUVER LES DJIHADISTES EN SYRIE !
Luc MICHEL pour SYRIA COMMITTEES/
2016 02 04/
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http://www.syria-committees.org/
USA – OTAN – UE, avec la complicité des presstitutes des médias atlantistes :
Ils prétendent tous lutter contre al-Qaida depuis le ’11 septembre’ (mais l’ont organisée en Afghanistan entre 1979 et 1991, puis en Bosnie en 1994-96) …
Ils prétendent combattre Daech en Syrie ou en Libye (mais ont amené là bas les djihadistes entre 2011 et 2014) …
Ils ont plongé la Syrie et l’Irak dans deux guerres civiles sanglantes, sans oublier le Yemen, en s’attaquant à des états laïques et multiculturels, mais parlent de « paix » …
Leur guerre au terrorisme est un grand théâtre !
Damas et Moscou eux combattent réellement le terrorisme djihadiste pour le détruire.
Le président Assad se bât pour la stabilité de deux continents.
Si l’Etat syrien s’effondrait, un ‘hub’ terroriste apparaîtrait sur au moins deux états, rayonnant en Eurasie en Chine et dans le Caucase et en Afrique des rivages de Libye au Golfe de Guinée et à la Mer rouge …
Et voilà que USA et presstitutes reprochent aux russes de faire leur devoir de grande puissance : ramener la paix et la stabilité, détruire le cancer djihadiste.
C’est vrai que le Bloc américano-atlantiste et ses alliés fondamentalistes wahhabite du Golfe (la matrice de tous les djihadistes précisément) panique. Epaulé par l’Armée russe, l’Armée arabe syrienne va de victoire en victoire, dégageant totalement Damas et piégeant de grandes forces djihadistes alliées à l’OTAN, celles du Jabaat al-Nosra (al-Qaida en Syrie !) à Alep.
Vous avez compris le jeu pervers, ce « scénario du diable » reposant sur la « géostratégie du chaos » ?
Un homme aussi l’a compris. Il a dit STOP au jeu pervers. Il s’appelle Vladimir Poutine …
LM/ SYRIA COMMITTES/ COMITES SYRIE/
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Soutien aux Présidents Assad et Poutine,
aux Armées syrienne et russe,
à l’Axe de la Résistance Syrie-Iran-Hezbollah.
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