Un “gigantesco autogol” non firmare il TTIP entro l’anno. Matteo Renzi

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Secondo il primo ministro italiano, Matteo Renzi, non raggiungere un’intesa sul TTIP entro l’anno sarebbe “un gogantesco autogol”. Lo riporta Reuters.

“Non è possibile che gli Stati Uniti arrivino ad un accordo con l’Estremo Oriente e che l’Europa tentenni e balbetti sul TTIP”, ha detto Renzi parlando alla conferenza sullo Stato dell’Unione Europea, a Firenze.

 “Se c’è bisogno di trasparenza e chiarezza daremo più trasparenza e chiarezza. Questo è l’ultimo anno [per chiudere], perché il prossimo sarà l’anno elettorale negli Usa, sarebbe un gigantesco autogol per il nostro continente“. 

http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=11&pg=11564

Gioca alle macchinette: lo prendono a pugni e poi lo derubano

Ma non è aggressione razzista. Razzismo è solo quando la vittima è straniera e l’aggressore italiano

La rapina nella notte tra sabato e domenica in via Este a Masi: vittima un cinese 27enne aggredito da quattro nordafricani che gli hanno portato via 400 euro e un cellulare

Redazione 10 maggio 2015

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Rapina nella notte tra sabato e domenica in via Este a Masi: vittima un cinese di 27 anni disoccupato che dopo aver giocato alle macchinette di un locale fino alle tre di mattina stava rientrando a casa.

L’AGGRESSIONE. Lungo la strada, nei pressi del ponte sul fiume Adige, è stato raggiunto e accerchiato da quattro nordafricani a bordo di una macchina. I malviventi dopo averlo colpito al volto, gli hanno preso i soldi dalla tasca e un cellulare e poi sono scappati. Bottino: 400 euro. L’uomo, rialzatosi, ha attraversato il ponte in via Riviera Balzan e ha chiesto aiuto a un passante che ha telefonato al 112. Immediatamente sul posto sono accorsi i carabinieri di Rovigo. accompagnati al pronto soccorso di Rovigo gli sono state diagnosticate contusioni varie guaribili in sette giorni.

http://www.padovaoggi.it/cronaca/rapina-cinese-masi-via-este.html

Gesù appare a Torino. Viene riconosciuto e schedato dalla polizia

http://www.nuovasocieta.it/metropoli/gesu-appare-a-torino-viene-riconosciuto-e-schedato-dalla-polizia/

NuovaSocietà
Gesù appare a Torino. Viene riconosciuto e schedato dalla polizia
maggio 08 2015
 

Qualcuno tempo fa disse che se oggi Gesù Cristo tornasse tra gli uomini questi lo perseguiterebbero e finirebbe nuovamente in croce.

La vicenda di questi giorni fa ripensare a queste parole. Già, perché a Torino, durante l’Ostensione della Sindone, si aggira tra i pellegrini un Gesù.

È vestito come l’originale (anzi verrebbe da dire che è più uguale questo che l’immagine sul Sacro lino). O meglio, come l’iconografia classica ci ha donato il Cristo: viso magro, barba, capelli lunghi sulle spalle. Tunica e capo coperto, a volte. Scalzo. Un Gesù stile Robert Powell di Franco Zeffirelli che passeggia tra piazza Castello e il Duomo.

È da sei giorni tra di noi e racconta attraverso la sua pagina Facebook, con circa 500 fedeli, ops, “mi piace”,“Jesus in Turin” le sue giornate. Come fosse un moderno Vangelo.

Scrive sul suo profilo: «Che cos’è? Perché lo fai? Di dove sei? Sono le tre domande che mi hanno chiesto di più. Se alla prima e alla seconda potrei rispondere “Gesù” e “di Torino” sul perché lo stavo facendo mi rendevo conto che richiedesse un ragionamento più approfondito».

Insomma fin qui tutto divertente e curioso. Peccato che allo stesso modo non l’abbiano pensata alcuni pellegrini. Gesù di Torino, come il suo omonimo di Nazareth, a qualcuno non piace. Nonostante non faccia nulla di male e passi il tempo ad abbracciare gratuitamente i fedeli che incontra (ma anche a chi non crede non disdegna l’abbraccio) la polizia lo ferma, lo controlla e lo allontana dai pressi del Duomo.

A quanto pare dei pellegrini si sono sentiti offesi dalla sua presenza, vista come una provocazione. E così hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Per ben tre volte.

«Noi dobbiamo intervenire – avrebbero detto gli agenti a Gesù – Capisci? Fai il bravo e stai lontano da questa zona. Eri già stato avvertito».

Allora il nostro Messia domanda a chi lo ha fermato quale legge stia violando. Secca la risposta: «Quella del buon senso». E Gesù finisce in commissariato. Identificato e schedato. Per fortuna non c’è Ponzio Pilato a lavarsi le mani, etc. etc.

Verrebbe da dire sia ai pellegrini offesi (non si capisce da cosa) che alle forze dell’ordine: “Perdonali non sanno quello che fanno”. O forse si?

 foto di Nicola Malnato dal profilo facebook “Jesus in Turin”

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Emilio: un pescivendolo nella rete della Procura.

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L’attivista Emilio conosciuto in valle per il suo banco al mercato, viene bloccato dalla procura di Torino con le misure cautelari e gli viene impedito di lavorare.

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di Davide Amerio.

Conosco Emilio. Lo conosco come molte altre persone a Susa e in valle. Sono un suo cliente; vende ottimo pesce; ti sa dare il consiglio giusto su come cucinarli e se ci scappa un po’ di confidenza due parole in più sulla politica si fanno volentieri.

Emilio è una persona “semplice”. Altre volte l’ho sentito intervenire in alcune assemblee dei No Tav. Spirito genuino, appassionato in un intervento in assemblea come dietro il suo banco del mercato. Sopra tutto, e forse è qui il suo problema, rappresenta quel cittadino che magari non ha frequentato le “scuole alte” ma ragiona; si pone domande; cerca di capire. Pasolini ci farebbe un documentario. Di sicuro li accomuna l’avversità per la televisione e la dignità nella ricerca del vero e dell’autentico; delle mani nude che lavorano e della famiglia.

Ora Emilio è entrato nel girone infernale della magistratura. Quello riservato ai No Tav; terroristi a prescindere dalla logica, dalle evidenze e dalle prove. È soggetto alle misure cautelari come un delinquente che ruba, come un politico che arraffa … ah, no, scusate, i politici godono della presunzione di innocenza sino al terzo grado, sino a quando è scattata la prescrizione per i reati che hanno commesso; così si presentano al popolino come “innocenti”.

I media fanno la loro parte; riporta NOTAV.info:

E così succede che il giornalista Tommaso Cerno, che si è recato in Valle per l’Espresso intervistando anche Emilio e proponendosi come una figura imparziale, volta la gabbana e tre giorni di fa dichiara, all’”Arena” di Giletti, che ha parlato con “pescivendoli che volevano tagliare la testa ai poliziotti” (e di pescivendoli in Valsusa ce ne sono tre, di cui Emilio è l’unico attivista NOTAV). “Attenzione a non mistificare la mia persona -dichiara Emilio-: queste non sono le mie parole e sfido chiunque mi ascolti a interpretare il mio pensiero in questo modo”.

Emilio non si arrende ma lo Stato, questo Stato, non si accontenta di accusarlo ma gli vuole togliere direttamente il pane di bocca impedendogli di lavorare. Già perché se lavori facendo i mercati, e sei costretto alle misure cautelari, non puoi andare liberamente in giro. Sei pericoloso. Puoi fare proseliti. Tra una trota e una cernia che impacchetta e consegna in mano alla casalinga Emilio, oltre allo scontrino fiscale, regala due parole che sollecitano l’attenzione. Parole pericolose del tipo: “non credete a tutto quello che vi raccontano in televisione!”.

Ma quali crimini ha commesso Emilio per ricevere le misure cautelari? Ci spiegano su NOTAV.info:

Le misure cautelari derivano infatti da un blocco autostradale svoltosi questo inverno dove i tre sono stati fermati e condotti in questura. Quella sera eravamo in marcia contro le pesanti condanne nei confronti degli imputati per lo sgombero della Maddalena del 27 giugno ed il 3 luglio 2011.

Ecco il grande “crimine”: un blocco stradale; una protesta. Seguendo queste linee di ragionamento se questi magistrati applicassero gli stessi criteri in Francia con le durissime rappresaglie di cui sono capaci i Francesi, provocherebbero una nuova rivoluzione. Ma siamo in Italia e se si contesta lo si deve fare piano piano, poco a poco, come piace a loro. Non bisogna disturbare. Altrimenti ti viene anche negato il diritto di lavorare. (D.A. 08.05.15)

Lucio, Francesco e Graziano: non fu terrorismo ma i PM chiedono condanna 5 anni e 6 mesi – Udienza 12 maggio 2015

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Per Lucio, Francesco e Graziano la richiesta dei PM Rinaudo e Padalino è una condanna a 5 anni e 6 mesi. Nell’udienza di oggi, praticamente l’unica considerando il rito abbreviato, le prime 3 ore sono state interamente occupate dai due PM che, a detta dell’avvocato Losco, ” hanno puntato molto nuovamente, anche se non è nel capo d’imputazione per i 3 ragazzi, hanno discusso molto dell’attentato con finalità di terrorismo insomma hanno sostenuto le stesse tesi che avevano riproposto già davanti alla corte d’Assise anche se in realtà qua stiamo procedendo solo per reati minori, reati comuni, possesso armi da guerra, danneggiamento, incendio e resistenza, ma nonostante questo la discussione ha avuto questo svolgimento. Alla fine Rinaudo ha fatto le richieste in relazione alla pena, ha ritenuto in primis di non dover applicare a nessuno le attenuanti generiche, ha anche commentato le dichiarazioni fatte la scorsa udienza da due dei ragazzi ha detto che si tratta non di “confessioni” ma di una “rivendicazione” che quindi non può essere valutata al fine della concessione dell’attenuante generica. La richiesta di pena è di 5 anni e 6 mesi tenuto conto dello sconto del quale si ha diritto nel caso di giudizio abbreviato , la pena viene diminuita di 1/3 secco, quindi sono partiti da una pena finale complessiva di 8 anni e 3 mesi che per un fatto del genere è quanto meno eccessiva, anche se teniamo conto che nell’altro procedimento, dove l’accusa era ben più grave, 280 – 280 bis, quindi figure di “attentati con finalità di terrorismo” la richiesta finale dei PM era di 9 anni e 6  mesi che in caso di abbreviato sarebbero diventati 6 quindi la differenza è assolutamente minima, però i fatti in contestazione sono evidentemente meno gravi in un caso rispetto all’altro, quindi mi ha sorpreso molto come richiesta.”

Oggi dovrebbero concludersi le discussioni delle difese poi il 27 maggio ci potrebbero essere delle repliche poi la lettura del dispositivo e sapremo quindi l’esito.

Simonetta Zandiri

Qui il video con l’intervista all’avv.Eugenio Losco]

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CHIOMONTE E LA TAV, LA RABBIA E LE RICHIESTE DEL COMUNE: “IL PAESE E’ IN DECLINO ANCHE PER COLPA DEL CANTIERE, ORA LE COMPENSAZIONI”. ECCO L’ELENCO COMPLETO DELLE OPERE RICHIESTE

BY  – PUBLISHED: 05/06/2015
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di FABIO TANZILLI
 
Chiomonte è un paese in declino, ed è stato il cantiere Tav della Maddalena ad aver accentuato questa crisi e i problemi.
 
A sostenerlo, in un atto ufficiale, stavolta non sono i “soliti” No Tav, bensì l’amministrazione comunale del paese della Val Susa (tra cui due ex sindaci), l’unica località che fino ad oggi sta ospitando i cantieri della Torino-Lione sul suo territorio. Questa analisi è contenuta in una bozza di ordine del giorno che sarà approvata in Consiglio Comunale il 7 maggio, e i firmatari sono tutti i componenti della maggioranza che amministra il paese, tranne il sindaco Ollivier.
 
Ma in tal senso, è proprio la maggioranza del Comune ha chiedere che il sindaco la giunta si impegnino “ad agire sin da subito in coerenza, informando il CC sull’esito delle relative conseguenti azioni”. Che significa ottenere le opere di compensazione, subito.
 
 
L’ordine del giorno del Comune è stato sottoscritto dal vicesindaco Mesiti e dalla giunta, così come da tutti i consiglieri di maggioranza e dall’ex sindaco Renzo Pinard. Il tutto è partito dall’iniziativa della giovane consigliera Lucrezia Bono, tra i fondatori dell’associazione ImprendiDoc. Dopo di lei, i firmatari sono – appunto – Renzo Pinard, Roberto Perol, Alessandro Baretta, Daniela Mesiti, Alessandro Battagliotti e Giuseppe Garbati. Un “grido di dolore” che diventerà atto ufficiale, e rappresenta la nuova posizione di chi amministra il paese.

Uno strappo importante rispetto al passato, una scossa inaspettata, per un paese che negli ultimi anni ha sempre avuto un’amministrazione Sì Tav al 100%, e che oggi chiede alle istituzioni sovracomunali di essere ascoltata ufficialmente. E di ricevere le opere di compensazione promesse da anni, fornendo un elenco dettagliato che ValsusaOggi pubblica qui sotto.

L’analisi è chiara: “Il declino di Chiomonte, comune di mezza montagna, una volta apprezzato, tranquillo e popoloso paese di villeggiatura, è stato ed è ancora più accentuato e veloce per la presenza del cantiere della Maddalena” scrivono i consiglieri comunali.

A partire dal 2011, il cantiere della Tav “ha significato fra l’altro per Chiomonte: disordini fra le forze dell’ordine e parte dei dimostranti e la chiusura in località “Centrale elettrica” al libero accesso all’area “Maddalena” con consistente presidio delle forze dell’ordine”.

Il tutto, per il Comune, ha comportato: “Il danneggiamento e chiusura del museo archeologico della Maddalena, la notevole difficoltà d’accesso ad una significativa parte del territorio per proprietari, agricoltori, produttori, pescatori,  escursionisti e turisti, gravi danni d’immagine, da un lato i fatti di cronaca riportati dai media hanno alimentato e alimentano la percezione, in chi non frequenta Chiomonte, di una località da evitare nel timore di tafferugli o di blocchi stradali, e dall’altro lato, per chi abitualmente la frequentava,è stato anche scoraggiato dal peggioramento del clima di relazioni sociali appesantito da contrapposizioni e attriti, tende ad indirizzarsi verso altre destinazioni”.

L’effetto Tav, a Chiomonte “ha contribuito in modo significativo alla riduzione del numero di residenti e di villeggianti  con tutte le conseguenze facilmente  immaginabili”.

Ma ancora di più, oltre al danno c’è anche la beffa: “Viviamo una situazione particolare e certamente non invidiabile – scrivono i consigileri comunali – Chiomonte è infatti l’unico paese, nella tratta italiana della nuova linea Torino – Lione (NLTL), che ospita da tempo un apposito cantiere, in cui peraltro proseguono i lavori, e senza ancora beneficiare di alcun indennizzo, intervento concreto di ristoro, compensazione, sviluppo a favore della comunità locale”.

Cornuti e mazziati, appunto, si direbbe in parole semplici. Ed il Comune non ci sta. “Le decisioni e le risposte, circa l’inizio o meno dei lavori e la loro prosecuzione, sono risultate oggettivamente impermeabili alle opinioni ed alle azioni territoriali, e fuori quindi della portata locale – spiegano dal Comune – sulla base di quanto constatato in passato, è ragionevole sostenere che la stessa identica cosa capiterà anche per l’eventuale futuro ampliamento del cantiere della Maddalena.  Tenendo conto delle dichiarazioni e delle decisioni assunte anche recentemente a livello sovracomunale ed europeo, l’opera proseguirà comunque, ma se non si interviene in modo incisivo con un forte richiamo e continue mirate pressioni agli interessi locali, nulla cambierà in meglio per Chiomonte”.

Anche perchè la crisi economica ha accentuato i problemi: “Gli abitanti in genere ed in particolare gli Imprenditori, i commercianti, i produttori, gli artigiani, i ristoratori, i professionisti hanno sempre  ripetutamente confermato il più che preoccupante stato in cui si trova Chiomonte – scrivono –  il territorio sta infatti vivendo una difficile fase negativa: case sfitte, edifici in stato di abbandono, assenza di importanti infrastrutture, popolazione residente e villeggiante decrescente, carenza di lavoro, negozi  che chiudono, attività imprenditoriali che cessano, e così via”.

Tutto questo, nonostante Chiomonte sia l’unico paese della Val Susa ad aver “accettato” e ospitato lavori per la Torino-Lione. Ed è per questo che il Comune chiede le tanto promesse opere di compensazione: “Si presentano per il territorio e per la sua popolazione, delle opportunità che occorre tempestivamente cogliere per fermare il declino del paese, per rilanciarlo al più presto, attuando quanto necessario per assorbire l’opera in un insieme coerente e accattivante – scrivono i consiglieri comunali –  l’argomento opere di accompagnamento alla realizzazione della NLTL (prima definite “compensazioni”): si è sempre parlato di circa 115 milioni di € complessivi disponibili solo per la tratta transfrontaliera (da S. J. De Maurienne a Bussoleno) previsti dalla legge obiettivo”.

Il Comune fa riferimento soprattutto allo stralcio del documento Smart Susa Valley del dicembre 2012, circa la distribuzione sul territorio degli interventi, ricordando che nel documento si parlava – a proposito delle risorse – di “un criterio di proporzionalità tra impatti subiti e benefici erogati”, nel solco di quanto prospettato nella mozione parlamentare del 28 marzo 2012, approvata pressoché all’unanimità”.

Secondo la maggioranza consiliare, quindi, “Il comune di Chiomonte è in ampio credito, e da troppo tempo, nei confronti di Regione, Stato, Comunità Internazionale.

“Sul passato non si può più fare nulla  se non recriminare – spiegano i consiglieri – per quel che riguarda il futuro, è indispensabile cogliere le attuali opportunità per poter contribuire  allo sviluppo del paese, preoccupandosi innanzitutto del presente, ma anche del breve – medio termine e del futuro delle generazioni che ci seguiranno. Diversamente, continueremo solo a constatare i devastanti danni subiti ed a sopportare  i disagi correlati alla costruzione di una grande infrastruttura, senza neppure la ragionevole certezza di un concomitante  positivo miglioramento delle condizioni di Chiomonte”.

Un esempio viene dato dall’atteggiamento “pragmatico adottato dalla popolazione circa la metanizzazione di Chiomonte – ricordano i consiglieri – che resa possibile dagli stanziamenti per le opere di accompagnamento alla NLTL,  ha ottenuto notevoli e positive manifestazioni di interesse, a prescindere dai diversi punti di vista sull’opera”.

E quindi cosa bisogna fare? Per la maggioranza “avendo pertanto ampiamente constatato l’impossibilità di modificare scelte di livelli superiori, portate peraltro avanti da organizzazioni dotate di  forze soverchianti, al di là delle diverse e legittime posizioni locali circa l’opera, è ora inopportuno continuare a dedicarsi a sterili contrapposizioni di paese (favorevoli e contrari all’opera)”.

“E’ tempo di agire in modo concreto – aggiungono – concentrando le energie e l’attenzione sulle cose alla nostra portata, nell’interesse del territorio e della sua popolazione, per l’immediato rilancio di Chiomonte”.

RIlancio che, secondo i consiglieri comunali, arriverebbe da varie proposte, che pubblichiamo integralmente qui sotto

“ll documento proposto all’approvazione del consiglio comunale, prima firmataria Lucrezia BONO ragazza giovane e dinamica, vuole essere un punto di partenza al fine di portare al comune di Chiomonte quelle risorse necessarie al fine del rilancio del paese – spiega l’ex sindaco Renzo Pinard – è evidente che al centro rimane sempre il lavoro per i chiomontini e gli abitanti della valle , e le ricadute economiche sul territorio. Contrariamente alla precedente esperienza chiediamo delle garanzie sulla realizzazione di quanto richiesto. Una volta approvato, il documento verrà portato nelle sedi di competenza al fine di avere la garanzia sui finanziamenti, e il documento dovrà obbligare il sindaco Ollivier a relazionare al consiglio, ogni fatto rilevante riguardante il documento”. Per questi motivi, per Pinard “si auspica che vi sia un coinvolgimento di qualche consigliere comunale nella gestione del programma anche in enti sovracomunali al fine di sensibilizzarne l’approvazione”.
 
ELENCO DELLE PROPOSTE DELLA MAGGIORANZA DEL COMUNE DI CHIOMONTE

Chiomonte  deve:

o          accelerare la realizzazione delle opere di accompagnamento alla NLTL già previste (posa rete gas, adeguamento rete energia elettrica, paravalanghe e argine deviatore);

o          ottenere la garanzia sul completamento della rete gas  per tutto il capoluogo, con l’ottenimento di congrui contributi a sostegno dei costi di rinnovo/costruzione/adeguamento degli impianti privati;

o          ottenere da subito, in attuazione della legge regionale n.4 del 2011, una maggiore occupazione di  mano d’opera di Chiomonte nel cantiere e il coinvolgimento di imprese e di artigiani locali per l’affidamento di lavori in subappalto, nonché il coinvolgimento degli esercizi commerciali e dei professionisti del territorio in attività di servizio e di sviluppo;

o          In ogni caso, ed a maggior ragione se si ampliasse, come ipotizzato, il cantiere della Maddalena:

  • partecipare in modo pieno e proattivo alle attività di studio inerenti l’ipotesi di eventuale ampliamento del cantiere;
  • avviare e concludere, ottenendo le necessarie risorse tecniche, amministrative, organizzative, economiche finanziarie, gli studi di pre fattibilità relativi ai progetti delle opere di accompagnamento alla linea ferroviaria Torino Lione, ivi comprese le relative e sinergiche attività (ad es promozione e sviluppo del turismo). Si veda al riguardo in allegato (pagine 5, 6, 7) un embrionale elenco di iniziative ed attività da considerare;
  • individuare, programmare e realizzare le ulteriori opere di accompagnamento su Chiomonte di cui al precedente punto;
  • considerare prioritario ed indispensabile che le iniziative/attività di avanzamento progetti e poi di avanzamento lavori inerenti il tunnel di base della linea Torino – Lione si svolgano, in modo inscindibilmente contestuale  alle  iniziative/attività relative all’avanzamento progetti ed all’inerente prosecuzione delle opere di accompagnamento. Per garantire tutto ciò occorre attivare sin d’ora le più adeguate azioni (percorsi normativi, regolamentari, contrattuali, etc.);
  • rivendicare per Chiomonte la sede italiana operativa di LTF e delle imprese appaltatrici con i relativi uffici direzionali;
  • favorire l’immediata ristrutturazione degli edifici di Chiomonte e Ramat (molti dei quali sfitti, in stato di abbandono, o poco accattivanti) per valorizzarli sotto l’aspetto architettonico, strutturale ed energetico-tecnologico, per ospitare almeno inizialmente le maestranze (alcune centinaia) che opereranno in cantiere, a fronte di remunerativi e garantiti canoni di locazione pluriennali;
  • avviare, in aggiunta a quanto sopra, le procedure per l’accesso ai fondi europei o similari per la realizzazione di alcuni progetti;

o          Mantenere al comune di Chiomonte un ruolo centrale, ottenendo una forte rappresentanza nella task force per sé e per le realtà più rappresentative del territorio, favorendo e monitorando quanto previsto nel presente e in altri documentiper l’indispensabile coinvolgimento dell’area, anche a riguardo di sicurezza, salute e sviluppo sostenibile, nonché agendo con    le opportune relazioni ed i necessari stimoli e contributi verso tutte le istituzioni e organizzazione coinvolte e proficuamente coinvolgibili nell’operazione per accelerare e promuovere lo sviluppo di Chiomonte.

Di tutto ciò si dovrà dare l’adeguata ed ampia evidenza anche mediatica, affinché si formi la necessaria consapevolezza della peculiare  situazione di Chiomonte che deve essere tutelato nei confronti di qualsiasi interlocutore.

Allegato

Primo elenco di investimenti/attività correlate alle opere di accompagnamento alla NLTL

Di seguito l’elenco delle iniziative che – in aggiunta a quelle oggetto di specifici finanziamenti in procinto di essere utilizzati – si dovrebbero realizzare e avviare, con le corrispondenti disponibilità finanziarie (opere di accompagnamento alla linea Torino – Lione):

  • Investimenti:
  • Sviluppo/adeguamento delle infrastrutture:Razionalizzazione utilizzi idroelettrici (VDE, SMAT, Chaberton, etc..);
    • Completamento dell’investimento inerente la rete di fornitura del metano, ivi compresi gli “stacchi” (per poi collegare i contatori da installare ai confini di proprietà dei singoli clienti) e gli incentivi all’adeguamento degli impianti privati;
    • Interventi di completamento e/o sistemazione della rete fognaria / acquedottistica dove assente, fatiscente o carente;
    • Acquisto da Enel Sole degli impianti IP della Ramat;
    • Rinnovo ed adeguamento degli impianti di illuminazione pubblica e semaforici con luci a Led e/o ad alta efficienza;
    • Realizzazione rete a banda larga, wi-fi, internet, connessioni a pubblici e privati;
    • Razionalizzazione reti infrastrutturali installate nel sottosuolo e tecnologiche;
  • Pista Eliporto idonea anche per voli notturni;
  • adeguamento cimiteri Chiomonte/Ramat;
  • Manutenzione straordinaria per lo sviluppo turistico (Campi di calcio, tennis, etc), percorsi sportivi (mountain bike, sci fondo, etc.);
  • realizzazione parcheggi al servizio delle diverse attività (seggiovie, incremento della popolazione, altro..);
  • Messa in sicurezza e riqualificazione degli insediamenti urbani, degli edifici pubblici e privati di pregio storico/artistico:
    • Eliminazione e/o interramento di linee aeree,
    • Adeguamento e/o valorizzazione architettonico, strutturale (antisismico), energetico, tecnologico, funzionale degli edifici al servizio del pubblico:Ultimazione lavori di ristrutturazione del cinema/teatro sala multifunzionale “Ca Nostra”;
      • “municipio”,
      • “casa Levis”,
      • “Vescovado”,
      • Asilo e scuole elementari; miglioramento e potenziamento asilo nido baby parking, etc..;
      • manutenzione straordinaria su: torri campanarie e servizi tecnologici (impianti termici, orologi, etc) alle Chiese di Chiomonte, Ramat, Frais;
      • valorizzazione fontane, porticati, altro;
      • messa a punto di un adeguato sistema informativo-descrittivo inerente i suddetti edifici e “oggetti”;
    • ampliamento esistente struttura per anziani “Casa Amica”;
    • valorizzazione edifici – terreni privati o di società:riqualificazione e valorizzazione patrimonio immobiliare cogliendo l’opportunità di ospitare per molti anni le maestranze che opereranno alla Maddalena, le direzioni di TELT, delle grandi società appaltatrici, dell’auspicata scuola postuniversitaria “grandi infrastrutture” e le attinenti attività realizzabili in loco;
      • ex casa abitazione dipendenti AEM Torino in zona Centrale elettrica; sottostazione ferroviaria,
      • edifici vari (fabbricati industriali e privati dismessi, etc..) per le attività funzionali ai lavori del cantiere (fabbricazione conci, etc..);
    • tutela e valorizzazione delle attività agro forestali; Recupero delle aree rurali e delle borgate, etc:Costruzione impianti mini idroelettrici;
      • rinnovo affidamento “vigneti” ai viticoltori; soluzione problema cantina sociale;
      • ampliamento delle aree coltivate con vigneti;
      • Manutenzione straordinaria a strade poderali, mulattiere e sentieri vari;
      • Adeguamento alpeggi : Soubeiran, Carbonella, Susea, Arguel;
      • alimentazione elettrica di case o frazioni lontane dai centri serviti e alpeggi con i più adeguati mezzi (produzione da fonti rinnovabili, collegamenti elettrici alla rete di distribuzione elettrica per l’alimentazione, etc);
      • Valorizzazione Pertus di Colombano Romean, rifugio Vaccarone;
      • Sviluppo e Valorizzazione prodotti enogastronomici locali (vini, latte, formaggi, burro, miele, frutta, verdura, etc.. ;
    • Realizzazione impianti a chippato in zona Ramat ed in zona Frais; sentire;
    • promozione del territorio e riposizionamento dell’offerta turistica:Attribuzione borse di studio, agevolazioni per l’educazione dei giovani locali; per studi e pubblicazioni attinenti il territorio;
      • Ripristino/adeguamento del Museo archeologico;
      • Costituzione museo industriale nell’edificio centrale idroelettrica;
      • piano sviluppo frais: collegamento al Frais dal Deveis con svincolo presso Sigot; Valorizzazione impianti sciistici (impianto Chiomonte – Frais con protezione termica; sistemazione arrivo seggiovia, nuovo impianto Frais – Pian Mesdì, adeguamenti e potenziamenti impianti vari, acquisti da privati di impianti, etc..); pista di pattinaggio;
      • biblioteca, pinacoteca,
      • progetto laghetto e comprensorio Colombera, (camping, pesca sportiva, etc..);
      • luci di Natale;
      • depliants, raccordi con operatori turistici, etc..);
      • attività di valore sociale e ludico – sportive: incremento attività ludico sportive 2015;
    • sostegno alla scuola di intaglio del legno e sostegno agli studi ed allo sviluppo della lingua occitana;
    • corsi di formazione per imprenditori, commercianti, artigiani, professionisti,
    • corsi per attività sportive per bambini e adulti (calcio, tennis, pallavolo, nordic walking, mountain bike, etc..);
    • Valorizzazione “acque calde” rivenienti dallo scavo del tunnel;
    • Realizzazione Scuola di formazione post universitaria “Grandi infrastrutture”,
    • Attività varie complementari o comunque sinergiche agli investimenti:
      • Formazione guide turistiche;
      • Collegamento e sinergie con paesi olimpici ed altri della valle (alta e bassa);
      • Installazione di un bancomat;
      • costituzione sportello energetico a supporto di popolazione, commercianti, artigiani, residenti e villeggianti, etc.. per valorizzazione strutturale/energetica edifici di proprietà privata; pareri su adeguamenti contrattuali, etc
    • supporto tecnico/finanziario per superare le seguenti criticità:contributo al telelavoro tramite cablatura del territorio, etc;
      • carenze d’organico degli uffici comunali;
      • gestione AEM Chiomonte (realizzazione della stazione AT/MT della Maddalena per l’alimentazione e connessione Iren ed RFI, allacciamenti delle centrali idroelettriche di Smat, VDE, Chaberton, razionalizzazione diversi interventi nel sottosuolo del paese: gas, acquedotto di valle, Terna, etc- etc);
      • negoziato con l’Enel per la sistemazione del tema: concessione gestione rete elettrica di distribuzione nel comune di Chiomonte (acquisto o vendita rete);
      • nuovi impianti mini idro,
      • miglioramento pulizia strade e sistema raccolta differenziata/smaltimento rifiuti,
      • miglioramento servizi ai bambini ed agli anziani: rinnovo e potenziamento parco giochi, asilo nido, baby parking / estate ragazzi, trasporto, acquisti a domicilio, esami medici, controllo a distanza, etc.. ; biblioteca;
    • Ricerca sinergie con imprese / società operanti sul territorio (Iren, RFI, Telt, Sitaf, Acsel, Smat, Acea, Enel, Strabag, Cogeis, Cmc, Terna, etcc): attività in comune, convenzioni, etc..
    • approfondimenti per:eventuale adeguamento del piano regolatore.
      • agevolazioni fiscali e/o creditizie per case esistenti e ristrutturazioni,
      • sconti autostrade e treni,
      • adeguamento orario treni,

Quale sarà la risposta delle istituzioni sovracomunali a queste precise richieste? Lo sapremo nei prossimi mesi.

Emilio Fede: “Non ce la faccio più a vivere con soli 15 mila euro al mese”

Da anni l’Italia è in un periodo di profonda crisi, rabbia e povertà si trova ovunque, mentre è sempre più difficili trovare i soldi per comprare pane e acqua, fra questi abbiamo anche Emilio Fede, ex direttore del TG4, che durante un intervista avrebbe dichiarato: Ho un dignitoso contratto di consulente meritatissimo, mi danno 15 mila euro al mese, ma sono in crisi.A causa del periodo difficile che sto affrontando, per via delle molte spese che devo affrontare ed i pochi soldi rimasti, non riesco ad arrivare alla fine del mese”.

Chi potrebbe biasimarlo, cosa sono quindicimila euro per lui? Sciocchezze, non si ci affitta neanche la villetta con piscina a Dubai, dopo queste dichiarazioni Emilio Fede è stato ampiamento criticato, per non aver mostrato il minimo rispetto per tutti i disoccupati che abbiamo in Italia, e per chi quindicimila euro, non li guadagna neanche in un anno.

Emilio deve aver perso i contatti con la realtà, ma nonostante questo, vogliamo aiutarlo.. Vuoi donare un euro ad Emilio? Scrivilo nell’ashtag #Emiliotiaiutoio , verrà lui stesso a prendersi l’euro a casa tua!

IL VERO OBIETTIVO DELLA CRISI ERA RUBARE L’ORO ITALIANO. NON CI CREDI? GUARDA QUESTO VIDEO

Che la crisi del debito non sia una vera crisi ma una truffa attuata per costringere le nazioni europee a cedere la loro sovranità è ben risaputo. 

 
Il burattino del Fondo Monetario Internazionale Matteo Renzi stà lavorando perchè ciò accada: con le sue “riforme”, infatti, in Italia verrà eliminato il Senato (o meglio il Senato rimarrà, ma sarà solo una “mangiatoia” di denaro pubblico dato che non avrà più alcun potere) e l’unica camera che rimarrà sarà una camera di nominati euro-servi il cui unico compito sarà ratificare le decisioni della Commissione Europea, organismo non eletto e condizionato da potentissime lobby.
 
Questo, come detto, è risaputo, ma ciò che molti non sanno è che uno degli obiettivi della crisi erarubare l’oro italiano2400 tonnellate d’oro italiano.FONTE oro

SOLIDARIETÀ A TUTTI GLI ARRESTATI E FERMATI PER IL PRIMO MAGGIO A MILANO!

Pubblichiamo di seguito il comunicato del Collettivo Politico – Scienze Politiche in solidarietà ai compagni fermati e arrestati durante il corteo #noExpo del 1° Maggio

Il 1 maggio abbiamo partecipato al corteo NO EXPO a Milano nello spezzone Anticapitalista e Antimperialista, che ha manifestato per le strade a fianco dei facchini in lotta nelle cooperative della logistica e di altri lavoratori.

Uno spezzone che è riuscito a portare varie esperienze di lotta sui luoghi di lavoro e a iniziare un percorso comune di ricomposizione di classe e di lotta contro il capitalismo e il suo sfruttamento.

Abbiamo anche portato in piazza la nostra contrarietà al Jobs Act e al lavoro gratuito, inserito all’Expo con la consapevole complicità dei sindacati confederali (CGIL, CSIL e UIL); misure che indeboliscono tutti i lavoratori e sono un passo ulteriore verso la definitiva scomparsa dei diritti.
Il governo Renzi, infatti, sta portando avanti un vero e proprio attacco alle condizioni di lavoro e ai diritti dei lavoratori, conquistati dopo anni di lotte: il nuovo contratto a tutele crescenti, che precarizza tutti i nuovi assunti, l’introduzione del tirocinio obbligatorio e non retribuito in tutte le scuole superiori e la “novità” del lavoro gratuito sono tutte misure che abbassano le tutele e i diritti e che quindi indeboliscono tutti i lavoratori.
Per le strade milanesi dunque sono scese più di trentamila persone che hanno manifestato con rabbia e determinazione contro la grande opera EXPO e contro i divieti imposti dalla questura.

Come Collettivo Politico di Scienze Politiche, ribadiamo che, come studenti, attuali e futuri lavoratori, continueremo, anche dopo la giornata milanese di lotta, a opporci alle nuove riforme sul lavoro, che ci rendono sempre più precari, e ad appoggiare tutte quelle lotte che si sviluppano sul posto di lavoro, non ultima quella dei facchini dell’azienda SDA.

Infine, condanniamo il pesante clima repressivo e di criminalizzazione che ha portato a sgomberi, intimidazioni e fermi preventivi e dunque esprimiamo la massima solidarietà ai cinque arrestati durante il corteo e a tutti i fermati.

NO EXPO !
NO LAVORO GRATUITO !

Francesco, Lucio e Graziano: scabbia e brande senza materasso nel carcere di Torino

 http://www.autistici.org/spintadalbass/?p=5517

Spinta dal Bass

Francesco, Lucio e Graziano: scabbia e brande senza materasso nel carcere di Torino

Da giustiziami

Caduta a loro carico l’accusa di terrorismo, adesso Francesco Sala, Lucio Alberti e Francesco Mazzarelli, militanti NoTav, devono fronteggiare la scabbia che avrebbero contratto nel carcere di Torino dove sono stati trasferiti in attesa dell’udienza del processo con rito abbreviato in cui rispondono di danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale e porto d’armi da guerra (molotov) in relazione alla manifestazione al cantiere di Chiomonte del 14 maggio 2013.

A denunciarlo è l’avvocato Eugenio Losco precisando che nonostante non siano più accusati di terrorismo i tre militanti NoTav sono tuttora detenuti in regime di alta sorveglianza e almeno fino a pochi giorni fa dormivano su brande senza materasso. Il legale non ha potuto vederli proprio perché la direzione del carcere ha fatto presente la malattia contagiosa che i tre avrebbero contratto.

Insomma lo Stato non solo ha fatto di tutto per portarli “in vinculi” al processo ma si rivela del tutto incapace di tutelare la loro salute. Il giudice del processo con rito abbreviato aveva respinto l’istanza di scarcerazione motivandola con il fatto che gli imputati non avevano dato segni di “resipiscenza” e che la loro vicenda non era “sovrapponibile” con quella di altri 4 militanti assolti pure loro dall’accusa di terrorismo, condannati a 3 anni e 6 mesi per gli altri reati e mesis agli arresti domiciliari. Il fatto è lo stesso, l’azione di Chiomonte 14 maggio 2013, e uguali sono le imputazioni. Il giudice ha fatto da gip dicendo no agli arresti domiciliari e farà da gup per il rito abbreviato. Cioè recita due parti nella stessa commedia. E adesso s’è aggiunta la scabbia che impedisce agli imputati di parlare con i legali della linea di difesa. Ben difficilmente poteva andare peggio. Nella giustizia dell’emergenza infinita. (frank cimini)