Yemen, Houthi denunciano: oltre 100 i bombardamenti in una notte

Kerry, che insieme ai suoi tirapiedi sta bombardando il popolo yemenita, è tanto democratico. Concede le tregue umanitarie, si vede che non è come i conservatori che invece sono tanto guerrafondai e cattivi. Ma gli appelli stop bombardamenti, appelli ad Avaaz affinché “qualcuno” intervenga per porre fine a questa tragedia? Ah giusto, liberazione in corso, tutto politically correct.

 sabato, 9, maggio, 2015

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Soltanto la notte scorsa, la terza consecutiva di raid senza soluzione di continuita’, sarebbero stati oltre un centinaio i bombardamenti aerei lanciati nello Yemen dalla coalizione sunnita guidata dall’Arabia Saudita: lo hanno denunciato gli Houthi, i ribelli sciiti che hanno assunto il potere a Sana’a alla fine di gennaio e contro i quali Riad ha preso le armi insieme ai Paesi alleati il 26 marzo scorso.

Principe saudita Alaweed bin Talal promette 100 Bentley ai piloti che bombardano lo Yemen

Secondo gli insorti, le cui asserzioni non hanno finora trovato riscontro da parte di fonti indipendenti, sono state colpite loro postazioni nelle province di Saada e Hajjah, al nord, e in quella occidentale di Ibb. Attaccato anche l’aeroporto internazionale della capitale. Sulla crisi yemenita oggi e’ intervenuto di nuovo il presidente iraniano Hassan Rohani, il cui regime e’ accusato di appoggiare gli Houthi, affermando che la campagna contro costoro e’ opera di un governo “privo di esperienza” e non in grado di comprendere i nodi politici regionali: “Non e’ una guerra” bensi’ un’aggressione “disonesta contro uno Stato vicino“, ha puntualizzato Rohani. agi

La bufala della tregua da 60 milioni di euro  Yemen: Kerry da’ il permesso ai Sauditi per una tregua umanitaria

http://www.imolaoggi.it/2015/05/09/yemen-houthi-denunciano-oltre-100-i-bombardamenti-in-una-notte/

Les Forces spéciales françaises interviennent au Yémen

Alle truppe francesi risulta consentito agire dove e come pare loro senza che vi sia un mandato o che il mondo lo sappia? Cos’è un diritto di ogni membro NATO ovviamente vincitore della seconda guerra mondiale?!?!?!!?

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 2957 vues 08 mai 2015

 Mondafrique est en mesure de révéler, d’après des sources bien informées, que la France vient d’engager quelques forces sur le front de la guerre du Yémen.

Depuis quelques jours, venus de Djibouti et d’Abu Dhabi, où ils ont des bases permanentes, des soldats des Forces Spéciales tricolores appuient leurs collègues Saoudiens à la frontière avec le Yémen.

On trouve donc, dans cet engagement, des membres de la 13ème Demi-brigade de Légion étrangère implantée à « Zayed Military City », à 65 km d’Abou Dhabi. Quant aux militaires venus de Djibouti ils appartiennent au 5e Régiment interarmes outre-mer (5e RIAOM)

http://www.mondafrique.com/lire/confidentiels/2015/05/06/exclusif-les-forces-speciales-francaises-interviennent-au-yemen

http://reseauinternational.net/les-forces-speciales-francaises-interviennent-au-yemen/

Dal 2005, soldati Usa condannati per 52 milioni di dollari di furti e corruzione in Iraq e Afghanistan

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La denuncia del Center for Public Integrity.

Dal 2005, almeno 115 membri del personale militare degli Stati Uniti schierato in Iraq e in Afghanistan sono stati condannati per furto, corruzione e manipolazione di contratti,  reati che hanno causato perdite totali di oltre 52 milioni dollari, riporta il Center for Public Integrity. Attualmente, questi soldati stanno scontando pene detentive da tre mesi a più di 17 anni.

In una delle frodi di massa che sono state scoperte erano coinvolti soldati che vendevano combustibile militare degli Stati Uniti a cittadini locali in Afghanistan e si appropriavano del denaro. Il furto del carburante ha rappresentato una perdita di almeno 15 milioni dollari dall’inizio della guerra. Altri schemi fraudolenti consistevano nell’aiutare gli iracheni a rubare materiale da una base militare e organizzare l’aggiudicazione di appalti ad imprese locali in cambio di tangenti.

 Altri reati commessi dal personale sono ancora oggetto di indagine, e alcuni documenti del tribunale sono tenuti segreti . L’entità delle perdite supplementari da frodi, sprechi e abusi da parte di imprenditori, civili e soldati stranieri in Afghanistan non è mai stata rivelata, ma gli agenti che indagano tali crimini la stimano in miliardi di dollari.

 L’ex Ispettore generale speciale per la ricostruzione dell’Iraq, Stuart Bowen, ha espresso il sospetto che  “la frode … tra personale militare statunitense e appaltatori è stata molto più alta” di quanto lui e i suoi colleghi sono stati in grado di elaborare. John F. Sopko, il suo omologo in Afghanistan, ha annunciato che la sua agenzia ha probabilmente rivelato meno della metà delle frodi commesse dai militari in questo paese.

http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=11536

Ragusa: 45enne in difficoltà tenta il suicidio sparandosi all’addome

Le femministe tanto solidali?????? Se non ora quando?!?!?!?!!? Quando comanda il Pd?

 8 maggio 2015

I Carabinieri di Ragusa sono intervenuti in una zona rurale del capoluogo ibleo, sulla S.P. 63 Marina di Ragusa-Donnalucata, dove un uomo di circa 45 anni venerdì mattina ha cercato di togliersi la vita sparandosi nell’addome con il suo fucile da caccia, mentre si trovava all’interno della propria auto. Gli accertamenti esperiti hanno permesso di appurare che l’uomo, nativo di Ragusa ma residente a Scicli, sposato, stava attraversando un momento difficile sul piano personale. L’uomo è stato prontamente soccorso e condotto in ospedale a Ragusa, dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico. L’arma (un Benelli calibro 12) e l’auto sono state sottoposte a sequestro, al pari delle altre armi nella disponibilità dell’uomo, tutte legittimamente detenute.

Telenovaragusa

http://www.crisitaly.org/notizie/ragusa-45enne-in-difficolta-tenta-il-suicidio-sparandosi-alladdome/

Belluno: Senza stipendio da 4 mesi, 120 dipendenti sit-in davanti a Palazzo Ferro

Per fortuna che abbiamo tante risorse che senz’altro lavoreranno a gratis che l’italiano è choosy e scansafatiche. Se saranno futuri disoccupati, peggio per loro. Finita la cassa int non c’è reddito di cittadinanza per loro. Saranno sfrattati, tanto a loro casa ed alberghi non sono garantiti.

 7 maggio 2015

I lavoratori del Servizio forestale, ancora senza stipendio, oggi tornano a Venezia.

Nonostante le promesse seguite all’incontro del 31 marzo con il presidente del consiglio regionale e molti capigruppo, in occasione di un presidio davanti a Palazzo Ferro Fini, e a numerosi altri faccia a faccia (tra i quali uno con l’assessore veneto Conte il 28 aprile), i 120 lavoratori forestali bellunesi a tempo indeterminato non hanno ancora percepito lo stipendio dei quattro mesi del 2015. Tutta cola delle lungaggini procedurali e burocratiche.

Una situazione gravissima per le famiglie dei lavoratori forestali, per l’ambiente e il territorio della provincia di Belluno, visto che gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sono difficili da programmare per le burocratiche procedure dettate dalla Regione Veneto.

I lavoratori e le organizzazioni sindacali, Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil si vedono così costretti a una nuova azione di protesta. Un nuovo presidio sarà attuato oggi dalle 10 davanti a Palazzo Ferro Fini (con postazione in Calle Larga San Marco), dove il consiglio regionale sarà riunito per l’ultima seduta.

«Già al tavolo del 28 aprile si era parlato delle difficoltà che stanno vivendo gli operai forestali a tempo indeterminato, senza stipendio da mesi, sottolineando i problemi di taluni nuclei familiari monoreddito che devono vivere con le risorse economiche acquisite solo grazie al lavoro di operaio forestale», dichiara Riccardo Bernard, segretario generale Fai Cisl Belluno Treviso. «Si è cercato di sensibilizzare gli interlocutori sul disagio che tali ritardi comportano ai lavoratori. Con un ulteriore incontro in tesoreria della Regione Veneto sono emersi elementi che hanno messo in rilievo la superficialità delle informazioni che il sindacato ha ricevuto dalla Regione, soprattutto sui tempi per l’erogazione delle risorse agli uffici periferici e il conseguente accredito degli stipendi arretrati che sarebbe avvenuto con uno slittamento di almeno altri 20 giorni».

Le parti sociali non ci stanno e ribadiscono: «Serve una programmazione pluriennale delle opere e dei relativi finanziamenti. È venuto il momento di dire basta ai rinvii e di mantenere le promesse: i lavoratori vogliono risposte certe e chiedono di poter svolgere la loro attività con le necessarie garanzie. La nostra azione continuerà con il presidio, pensato per sollecitare il pagamento degli stipendi arretrati e per difendere un servizio di fondamentale importanza per il territorio del Veneto».

 Fonte corrierealpi

http://www.crisitaly.org/notizie/belluno-senza-stipendio-da-4-mesi-120-dipendenti-sit-in-davanti-a-palazzo-ferro/

Roma: Anziana invalida sfrattata tenta il suicidio con un coltello, ferite 2 vigilesse

Le donne di se non ora quando, le donne tanto afflitte per le donne, le donne tanto solidali, ma solo con chi comanda loro il padrone, UNA VOLTA, riescono a PROVARE CON FATTI CONCRETI, quanto siano solidali??

 8 maggio 2015

Uno sfratto che ha rischiato di degenerare in tragedia. Alla Garbatella, è stata scritta un’altra pagina dell’angosciante libro sull’emergenza abitativa. Questa volta, le vittime, sembrano essere tutte le persone protagoniste delle vicenda. Dall’inquilina del palazzo popolare, cui è stato eseguito lo sfratto, alle forze dell’ordine, ferite dalla donna. LA RICOSTRUZIONE – La vicenda è stata raccontata dal Presidente del Municipio VIII Andrea Catarci. “L’ATER e la Polizia Locale si recano a recuperare un alloggio che si ritiene vuoto, ma al suo interno – ricostruisce il Minisindaco – viene riscontrata la presenza di una donna, poi rivelatasi invalida al 100% con un passato vissuto tra roulotte e centri di accoglienza, che reagisce violentemente tentando il suicidio con un coltello e ferendo due vigilesse, a cui vanno i ringraziamenti e la vicinanza, che erano intervenute per bloccarla”. SENZA DIMORA – Al dramma esistenziale di questa inquilina, ed alla solidarietà per le forze dell’ordine aggredite si aggiunge un terzo elemento. “La signora, risulterà più tardi, stava nella casa come convivente del legittimo locatario, sulla base di una dichiarazione di comodato d’uso purtroppo – spiega Catarci – non comunicato agli uffici preposti”. Nonostante questa scoperta la “pratica va avanti lo stesso.” Il dramma però ancora non si è completamente consumato perché, a fronte dei sigilli messi all’abitazione, “come da ordine della Procura”, non si è provveduto a trovare un altro posto alla donna. “La signora è senza una dimora, i centri di accoglienza di Roma Capitale sono al completo, le associazioni di volontariato alle quali il servizio sociale del Municipio si è rivolto – spiega il Minisindaco – non hanno disponibilità, così come le case religiose”.(…)

Leggi tutto su /garbatella.romatoday

http://www.crisitaly.org/notizie/roma-anziana-invalida-sfrattata-tenta-il-suicidio-con-un-coltello-ferite-2-vigilesse/

Coppia dorme in strada da un mese a Palermo: lei incinta racconta la sua storia – Video

Gianni Morandi e tutti i predicatori dell’accoglienza a spese altrui, anche di coloro che, purtrppo avendo la cittadinanza sbagliata, ossia quella italiana, VENGONO SFRATTATI OGNI GIORNO, non hanno un posto per accogliere questa coppia? Sono forse razzisti o pensano che agli italiani venga garantito qualcosa se indigenti?????????????

Le donne tanto femministe per l’emancipazione dicono qualcosa? O le schifa il fatto che questa signora sia in dolce attesa????

 08 Maggio 2015

di Anna Sampino

PALERMO. Da circa un mese, Giuseppe e Angela dormono per strada. “La loro abitazione”, così la chiamano, è un piccolo angolo appartato dietro una siepe nel prato verde del Foro Italico, a Palermo.
Entrambi poco più che quarantenni, nonostante la povertà li abbia costretti alla strada, sono in attesa del loro primo figlio. Angela è infatti al primo mese di gravidanza. “Dovrei essere felice e lo sono. Ma come faccio a non avere paura? Senza una casa, un lavoro, come affronterò i futuri mesi della gravidanza. Come faremo vivere questo bambino?”. Sono le domande che tutti i giorni Angela racconta di fare a se stessa.
Disoccupati, venuti in città per un lavoro promesso da un amico, poi sfumato a causa della crisi, Giuseppe e Angela, di Catania lui e di Sciacca lei,sono adesso senza un’occupazione. “Così senza un lavoro – racconta Giuseppe -, non possiamo permetterci di sostenere le spese dell’affitto di una casa. La nostra speranza è quella di avere presto un alloggio, anche per dare un tetto al figlio che presto avremo”.
Intanto, su intervento diretto del sindaco Leoluca Orlando, venuto a conoscenza della storia, stamattina Angela e Giuseppe avranno un incontro con un assistente sociale del Comune, che, valutate le loro esigenze, si occuperà e seguirà passo passo il loro caso.

immagini di Salvatore Militello

http://palermo.gds.it/2015/05/08/coppia-dorme-in-strada-da-un-mese-a-palermo-lei-incinta-racconta-la-sua-storia-video_352635/

I migranti rifiutano l’hotel per motivi religiosi

Come disse madama Boldrini? La religione non c’entra niente??? Ma ovviamente saranno tutte bugie dei razzisti. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano le femministe di se non ora quando, le agguerrite dell’emancipazione…

 Succede in provincia di Livorno. Alcuni sono risaliti sul pulmino: “Non possiamo restare nella struttura con donne sposate o sole”

Alcuni sono risaliti sul pulmino, altri si sono appoggiati alle fiancate con le braccia incrociate. «Qui non ci restiamo, la nostra religione e le nostre tradizioni non ce lo permettono». È andato avanti tutta la mattina il braccio di ferro fra forze dell’ordine, operatori sociali e un gruppo di migranti arrivati a Campiglia Marittima, in provincia di Livorno, che si rifiutavano di alloggiare all’Hotel i Cinque Lecci. Alla fine, dopo ore di tensioni e trattative, sono stati trasferiti in mini appartamenti di un’altra struttura per le vacanze.

«Si tratta di 13 rifugiati dei venti destinati in Toscana dalla Sicilia e arrivati stamani con un pullman in questa zona  – dice il commissario di polizia di Piombino, Walter Delfino – che non hanno gradito la sistemazione a causa di motivazioni etnico-religiose. Sono giovani fra i 20 e i 25 provenienti da Gambia, Ghana, Zimbabwe e Kenya, tutti musulmani che non accettavano la convivenza con donne sposate e donne sole. Sono in Italia da 18 mesi, finora erano alloggiati a Trapani, prima nel grande centro di accoglienza e poi in piccoli appartamenti dove potevano vivere da soli».

In Toscana sono arrivati dal centro di smistamento di Trapani ieri e stamani, con un pullman, sono stati trasferiti nella struttura accompagnati da aAlcuni responsabili della cooperativa a cui è affidata la gestione dell’accoglienza. Ma all’arrivo del pullman alcuni si sono rifiutati di entrare. Qualcuno perfino di scendere dal bus.

In un primo momento era sembrato che, fra i motivi delle proteste dei profughi, ci fosse anche l’assenza di wifi e tv all’interno del residence. La notizia è stata smentita dalla questura e dalla prefettura che ha confermato invece la tesi dei motivi etnico religiosi. Ma Luca Guidi, responsabile della cooperativa Diogene a cui è affidata la struttura per l’accoglienza, precisa meglio: «Hanno vissuto in un centro a Trapani molto bello, pieno di comfort, con alloggi separati. Già l’idea di trasferirsi l’avevano presa di malavoglia – dice – Li ho accompagnati io da Livorno e già durante il viaggio verso Campiglia, accorgendosi di arrivare in un luogo isolato, in una zona rurale e lontana dalla città, avevano cominciato a lamentarsi. Una volta arrivati hanno cominciato a far questioni sulla qualità e sulla posizione dell’albergo. E’ arrivato Delfino (il commissario di polizia ndr) ed è venuto fuori che, per il fatto di essere musulmani non gradivano mangiare insieme nella stessa sala con le donne, inoltre si sono lamentati che nelle stanze non c’era la tv e il wifi, sebbene avessimo detto che a breve ci sarebbero stati. Insomma, rispetto ai 25 rifugiati che già ospitiamo si sono mostrati un po’ bizzosi. Ma alla fine abbiamo trovato la soluzione. Li abbiamo portati a vedere gli appartamenti che avevamo qui (fanno parte dello stesso progetto di accoglienza ndr) e hanno accettato di rimanere. Non ci sono stati scontri, solo un po’ di tensione. Qui gli altri si sono sistemati bene, c’è un sacco di gente che ci porta aiuti, che viene a regalare abiti e vestiti per questi migranti. Non sprechiamo questo capitale di fiducia con l’odio». 

Walter Delfino, del commissariato di polizia, smentisce la questione wi-fi e tv: «Assolutamente no – dice – le lamentele erano legate solo a motivi di convivenza. Ai Cinque Lecci avrebbero dovuto pranzare e cenare nella sala dell’hotel insieme a donne sposate e donne sole. E alcuni musulmani la promiscuità è blasfema». Per questo i migranti che hanno protestato a un certo punto della discussione con la polizia hanno chiesto di tornare in Sicilia, in un struttura che li aveva ospitati per un anno e mezzo. Ma il ritorno non era più possibile. «A questo punto per evitare di creare anche conflitti etnici – precisa il dirigente di polizia – sono stati trasferiti in quattro mini appartamenti di una struttura ricettiva a 100 metri di distanza. Il titolare aveva dato la disponibilità alla prefettura di Livorno per settembre di partecipare ai progetti di accoglienza, ma vista la situazione ha accettato di partire prima».

http://firenze.repubblica.it/cronaca/2015/05/08/news/i_migranti_rifiutano_l_hotel_per_motivi_religiosi-113883765/?ref=fbpr