Nuovo attacco sionista a Beppe Grillo: «Fermarlo, prima che sia troppo tardi»,

Nuovo attacco sionista a Beppe Grillo: «Fermarlo, prima che sia troppo tardi», questa la parola d’ordine della rete dei sayanim.

In un fetido commento, appena emesso da “Informazione Scorreggia”, si ritorna alla strategia che avevamo già denunciato in un precedente post. Si era allora partito da Tel Aviv un giornalista israeliano, che gli era andato a fare una intervista, a Genova. L’intervista è sta poi ripresa dal “Corriere di Sion” e da lì è partito il segnale ai media, che da allora si accaniscono in una campagna diffamatoria. Per fortuna, sembra che quando giornali come “Repubblica” si accaniscono contro qualcuno, si può ormai ragionevolmente pensare che vi sia una campagna di diffamazione condotta ad arte e la campagna produce il risultato opposto: bravo Beppe, vai avanti! L’interesse dell’intervista “sionista” era chiaramente dettato da alcun3 dichiarazioni di Beppe che riguardavano Israele, la pulizia etnica della Palestina, la campagna di propaganda per una nuova guerra all’Iran, dopo quelle genocidarie e disastrose contro l’Iraq e l’Iran, sobillate da Israele, ed eseguite dagli Usa, totalmente asserviti alla Lobby.

È curioso come ricorrano alcune espressioni, già usate, nel titolo del peto odierno di “Informazione Scorreggia”, che fa ridere nel commento, quanto pretende che «IC non entra mai in argomenti che riguardano i partiti politici» con un “a meno che…”, che sconfessa e contraddice quanto appena detto. Quanto poi a imputare a Grillo il suo «linguaggio», ci vuole la proverbiale “Chutzpath” (sfacciataggine) della “cultura ebraica”, che su “Informazione Scorreggia” tocca i suoi massimi livelli. Si esplori il suo “archivio”, di cui i redattori degli anonimi commenti vanno fieri, quasi fosse l’Archivio Segreto Vaticano. Vi si trova un vasto campionario di diffamazione sistematica, rimasta sempre impunita e protetta dal regime, le più insensate e contraddittorie menzogne, la denigrazione sistematica… ed un Odio immenso ed autentico per chi non soggiace servilmente alla propaganda (Hasbara), che viene inoltrata da qualche stanza di Tel Aviv. Si presti attenzione all’espressione: «fermarlo prima che sia troppo tardi», già usata e ricorrente come una parola d’ordine mandata alle redazioni dei giornali, dove peraltro gli ambasciatori israeliani pare tengano appositi seminari… Chi deve fermarlo? A chi è rivolto l’ordine? Come e perchè? Non sono gli italiani liberi di decidere se dare o non dare il proprio consenso a Beppe Grillo? Sarà come per Hamas, che dopo aver vinto le elezioni, è stato iscritto di ufficio nell’elenco dei “terroristi” perché il risultato elettorale non è piaciuto alla Lobby che non esiste e non si può neppure nominare? Rispondendo a queste domande si scopre la rete dei sayanim operante in Italia, il sistema dei politici asserviti, il ruolo della stampa ed il modo in cui il sionismo opera non solo in Italia, ma nel mondo.

Spiega Atzmon che è falsa e fuorviante la concezione del sionismo come un fenomeno coloniale e territorialmente limitato alla Palestina storica, espropriato ai legittimi abitanti che da allora vivono in campi profughi o in Lager come quello di Gaza. Si tratta invece di una dottrina di stampo razziale primatista, che ha una ramificazione globale. Naturalmente, siamo con Grillo e ci auguriamo che abolisca la legge Mancino, voluta dalla coppia Taradash-Modigliani per reprimere qualsiasi opposizione all’opera nefasta del sionismo, che ha appena prodotto un disegno di legge, firmata da ben 97 senatori, per imbavagliare qualsiasi critica ad Israele ed alla comunità ebraica, che si è ormai resa complice di tutto ciò che Israele fa ed ha fatto scattare quella inversione del concetto di temporalità di cui parla Atzmon. Una simile legge, che si vuole anche in Italia – complice e supporter “Repubblica” – ha prodotto nella sola Germania ben 200.000 incriminazioni per meri reati di opinione: solo i giornalisti di “Repubblica” avranno il diritto di parlare e di stampare! Solo i Merli potranno cantare! Quelli di “Informazione Scorreggia”, che teorizza l’esistenza di “opinioni” che sono “crimini”, vogliono solo per sé ed i loro sayanim la piena ed assoluta libertà di scorreggiare, in quello che chiamano “il nostro paese”. Quale? di chi? Cosa include il “nostro”? “Nostro” di chi? Di Israele? Chi è il soggetto e chi il predicato? Domande inquietanti che gli italiani dovrebbero incominciare a porsi seriamente ed a volgere il loro sguardo, finora distratto ad arte – da giornali come la “Repubblica del Linciaggio” o il “Corriere di Sion” –, verso determinate direzioni, magari guardando negli uffici israeliani, dove vengono redatti i “commenti scorreggia”.

Francesco Merlo

Sul merito dell’articolo uscito su “La Repubblica” basta dire che è proprio la “Repubblica” benedetta, ossia la “Repubblica del linciaggio”, che pensa di costruire il suo potere sugli “insulti”, quella che in fatto “gogna”, di “diffamazione”, demonizzazione, denigrazione è l’organo insuperato ed impunito. Non sono le innocente e proletarie storpiature satiriche dei nomi dei politici di regime a fare danno, ma la sistematica e scientifica opera di diffamazione, manipolazione, disinformazione di pezzi di cartaccia che da decenni bendano gli occhi degli italiani. Quindi, davvero ma davvero curioso, ma interessante osservare come il Merlo rovesci la prospettiva ed ora sia il web ad essere il palcoscenico, non più la carta stampata, che per fortuna i cittadini comprano sempre di meno: ricordo con quanta professionalità ed efficacia l’addetto alla lavaggio della mia macchina si serviva di intere pagine di giornale, quasi fossero fatte apposta per l’uso più adeguato che possono avere.

Se così fosse, vorrebbe dire che è già giunto il declino della carta stampa, della “carta straccia”, secondo le parole di un ex-giornalista di Repubblica. La tecnica compositiva dell’articolo merlesco è quella vecchia e consolidata: giochi pirotecnici per confondere il lettore con quale citazione, ignorando la gravità dei problemi e la disperazione che ha prodotto in piazza Montecitorio il nostro morto suicida che si è dato alle fiamme, ma senza senza che il fuoco delle sue carni ardenti abbiano attirato la stessa attenzione dei suicida tunisino. Che faceva Francesco Merlo? È andato ad intervistare la famiglia? Si è interessato delle ragioni del suicida? Lo chiedo perché non lo so e la notizia mi pare sia stata del tutto o quasi oscurata dai nostri media, che nel caso di Merlo si preoccupano dei nomi “storpiati” da Grillo, si badi: i nomi! La giustizia popolare vorrebbe che si storpiasse qualcos’altro. Ma a noi bastano storpiare le lettere dell’alfabeto e combinarle diversamente. Pare che anche questo dispiaccia al signor Merlo, che scrive su “Republica”, dove ad altri non è concesso, neppure quando diffamano: libertà di stampa, ossia libertà di diffamazione per chi possiede la stampa e per chi ci scrive sopra.  Sui “nomi storpiati”, oggetto dell’articolo di Francesco Merlo – il cui nome non storpiamo: basta da solo –, farebbe meglio costui a ricordarsi dei tempi non remoti, dove non i nomi, ma le gambe venivano storpiate. Il sistema mediatico alla Merlo non storpia i nomi, ma ad esempio chiama “opposizione siriana” una opposizione che non esiste, facendo diventare elegantemente “opposizione” bande di mercenari tagliagole, pagari dai regimi del Golfo con il concorso di Israele, per invadere un paese ed abbattere un governo legittimo che ha la sola grave colpa di non volersi sottomettere ad Israele, i cui appetiti sionistici si estendono a tutto il Medio Oriente e che trovano in “Repubblica” un sicuro organo di sostegno. Di una “opposizione” reale, di cui Grillo è espressione, il signor Merlo non sembra accorgersi. Purtroppo, a questa opposizione reale del popolo italiano non forniscono le stesse armi che hanno dato ai ribelli mercenari di Libia e di Siria. Mah! Speriamo, ci auguriamo fermamente, che questa “Repubblica”, dove il Marcio regna sovrano, possa essere presto smantellata. Il blog di Merlo ha una sua area commenti: è falsa come è truccato il suo articolo. Appaiono solo i commenti addomesticati ed addolciti: quelli che fanno comodo allo stesso Merlo, un merlo che ha inteso giocare un tiro ad un grillo, ma che in realtà lo ha giocato a se stesso.

http://antisionista-antigiornale.blogspot.it/

Tratto da: Nuovo attacco sionista a Beppe Grillo: «Fermarlo, prima che sia troppo tardi», questa la parola d’ordine della rete dei sayanim. | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/11/14/nuovo-attacco-sionista-a-beppe-grillo-fermarlo-prima-che-sia-troppo-tardi-questa-la-parola-dordine-della-rete-dei-sayanim/#ixzz2CNtAk1UV
– Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!

Nuovo attacco sionista a Beppe Grillo: «Fermarlo, prima che sia troppo tardi»,ultima modifica: 2012-11-16T12:54:00+01:00da davi-luciano
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