I sistemi TOS spingono alla diserzione gli islamisti

https://aurorasito.wordpress.com/2015/10/27/i-sistemi-tos-spingono-alla-diserzione-gli-islamisti/

Valentin Vasilescu, Ziaruldegarda – Reseau International 27 ottobre 2015994319Le ultime immagini da incubo in Siria mostrano gli attacchi sulle posizioni dei ribelli islamici con una nuova arma formidabile: il lanciarazzi termobarico russo. Quest’arma, recentemente entrata nell’esercito siriano, è stato usata contro i ribelli di al-Nusra (ramo siriano di al-Qaida) nella regione montuosa del Governatorato di Lataqia. Dopo diversi giorni di fuoco intenso condotto dai sistemi TOS-1, i ribelli hanno lasciato le posizioni, ritirandosi di circa 30 km nella roccaforte del Governatorato di Idlib, altri hanno abbandonato le armi passando in Turchia. L’offensiva dell’Esercito arabo siriano ha finalmente raggiunto il confine tra la Turchia e il Governatorato settentrionale di Lataqia. Il sistema lanciarazzi TOS-1 “Buratino“, montato su un telaio del carro armato T-72, ha 24 tubi da 220 mm. La sua gittata è da 400 a 3500 m e spara 24 razzi in 7-15 secondi. L’area coperta da una salva di razzi del TOS-1 è di 200×400 m. Una volta raggiunto l’obiettivo, il razzo contenente munizioni termobariche produce una piccola esplosione che vaporizza e nebulizza una miscela combustibile infiammabile. La detonazione della seconda carica esplosiva viene ritardata fino al raggiungimento della concentrazione ottimale. L’esplosione dell’aerosol così ottenuto a contatto con l’ossigeno nell’atmosfera crea un’onda d’urto tremenda, seguita dall’intensa combustione dell’aria (1500 – 2000º C). L’effetto è devastante, specialmente sugli elementi senza rifugi protetti. Il sistema TOS-1 ha un telemetro laser che misura distanze fino a 20 km e un centro di controllo di fuoco con un microprocessore balistico. Prima di essere usato in Siria, i russi avevano consegnato sistemi TOS-1 all’esercito iracheno. Il lanciarazzi è stato utilizzato per la prima volta contro lo SIIL il 24 ottobre 2014, per liberare la città irachena di Jurf al-Saqr.

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Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

“Il fatto non sussiste”: assolti 24 no tav per i sondaggi 2010

 http://www.autistici.org/spintadalbass/?p=6606

Spinta dal Bass

“Il fatto non sussiste”: assolti 24 no tav per i sondaggi 2010

Ancora una batosta per la procura di Torino e per i teoremi che ha imbastito sulla resistenza popolare in Val di Susa.

Oggi infatti sono stati assolti 24 no tav imputati nel processo per i fatti del 2010 durante le trivellazioni geognostiche alla stazione di Chiusa/Condove. Erano i mesi delle trivelle, dei tentativi di sondaggio per il progetto definitivo della linea Tav. Dietro la stazione FS di Condove/Chiusa provarono a portare a termine il carotaggio ma l’opposizione popolare quel giorno, iniziato la nelle prime ore della mattina e conclusosi a sera inoltrata, era riuscita a bloccare quel sondaggio, nonostante la militarizzazione della stazione. Oggi il verdetto: assoluzione piena: il fatto non sussiste.

Doveroso un ringraziamento per il prezioso e encomiabile lavoro del team di legali no tav, un pensiero solidale agli assolti e anche un pensiero per chi in procura sta masticando bicarbonato.

28-OTT-2015 “La Stampa e Repubblica: incontro Del Rio-sindaci e minotauro

28 ott 15 Stampa Settemila Comuni si radunano al Lingotto: attesi il presidente Mattarella e Renzi

Da mercoledì a sabato l’assemblea dell’Anci. I sindaci guidati da Fassino e la manovra “finalmente senza tagli”

Beppe Minello

http://www.lastampa.it/2015/10/28/cronaca/settemila-comuni-si-radunano-al-lingotto-attesi-il-presidente-mattarella-e-renzi-fIUklwPTsg54K3OFWsnxCN/pagina.html

È dal 2008 che la Legge di Stabilità, di imminente approvazione, non prevede tagli per i Comuni. Un evento, verrebbe da dire, epocale per i Comuni italiani raccolti quasi tutti nell’Anci che celebra, da oggi a venerdì, con il premier Renzi, il presidente Mattarella, una decina di ministri e 5 sottosegretari, la sua assemblea annuale al Lingotto.

Una tre giorni durante i quali i comuni italiani (sono attesi amministratori di quasi 7 mila città) valuteranno gli obiettivi raggiunti nei dodici mesi passati e stileranno l’agenda dell’anno che verrà. 

Un lavoro che ha visto protagonista Piero Fassino, presidente dell’Anci e interlocutore – oggi ragionevolmente soddisfatto – del governo sui principali temi legati al rapporto e alle risorse da destinare agli enti locali, Comuni in testa. Una soddisfazione non condivisa dall’altro torinese sulle barricate della finanza pubblica, Sergio Chiamparino, presidente del Piemonte e dell’associazione di tutte le Regioni italiane, incarico dal quale minaccia le dimissioni. Chiamparino, per dire. non sarà al Lingotto preferendo una visita al figlio e ai nipotini a Bruxelles.

Ma l’impronta torinese sulla Legge di Stabilità non si ferma ai dioscuri del Pd subalpino, perchè la relatrice della legge sarà la senatrice pinerolese Magda Zanoni, pure lei Pd. «La Legge di Stabilità – ha detto ieri Fassino, ripetendo ciò che afferma da giorni – è una legge espansiva che ci permette di agganciare la ripresa e i Comuni devono poter cogliere tutte le opportunità per contribuire alla crescita del Paese».

D’altra parte non c’è tema di sviluppo, dal Welfare alle politiche ambientali a quelle culturali, fino alla sicurezza, «che non passi da decisioni di sindaci e dal ruolo che hanno i Comuni».  

Certo non è tutto rose e fiori, perché accanto all’assenza di tagli («E’ la prima volta da anni»), alla Tasi tolta dalla prima casa e il cui gettito comunale sarà interamente coperto da Roma, all’avvio del superamento del Patto di Stabilità che permetterà ai Comuni «di mettere in circolazione qualche miliardo di investimenti», resta il problema dei tagli alle Province (non alle Città metropolitane) «che non potranno garantire servizi essenziali» e «il blocco delle assunzioni del personale della pubblica amministrazione».

L’assemblea si apre stamane con un dibattito con il ministro Alfano sulle politiche dell’accoglienza. Domani, al pomeriggio, arriva Renzi, mentre il presidente Mattarella chiuderà l’assemblea venerdì pomeriggio.

Il presidente rimarrà a Torino perchè sabato mattina sarà a Forno di Coazze all’ossario dei caduti partigiani, luogo caro alla memoria di Fassino

la stampa 28-10-15 Del Rio incontra i sindaci No Tav la repubblica 28-10-15 tav faccia a faccia sindaci-delrio

Tav le mire di Cosa Nostra 28-10-15

Nuovo crimine di guerra saudita in Yemen: bombardato ospedale di Medici senza Frontiere a Saada

L’occidente ha le mani sporche di sangue per questi continui massacri in nome del petrolio che tanto piace ai diritto umanisti al soldo usa/saudita
 
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L’Unione Europea ha le mani sporche del massacro storico in corso. Ma i petroldollari sauditi comprano anche il silenzio dei media di massa
La coalizione a guida Arabia Saudita aggiunge un nuovo crimine di guerra e contro l’umanità al suo invidiabile palmares in Yemen. L’organizzazione umanitaria Medici senza frontiere denuncia questa mattina il bombardamento di un suo ospedale, con un tweet nell’account dell’organizzazione. “Una struttura di MSF a Sadaa, è stata colpita da diversi colpi la scorsa notte con pazienti e medici presenti nella struttura”.
 
La coalizione saudita ha lanciato la sua campagna di bombardamenti a tappeto nel marzo del 2015, in risposta alla presa del potere da parte di gruppi di insorti sciiti Houthi di ampi strati dello Yemen, incluso la capitale Sanaa e la seconda città del paese Aden. Secondo gli ultimi dati rilasciati dall’Onu oltre 2,300 persone sono state uccise nella campagna saudita negli ultimi sei mesi. Uno degli attacchi nel villaggio di al-Wahijah nella provincia di Taiz ha causato la morte di almeno 135 persone, molte donne e bambini, durante una festa di matrimonio. Secondo l’Unicef sono stati uccisi almeno 535 bambini dall’inizio dei rastrellamenti sauditi.
Di tutto questo in Italia non sapete niente perché i mezzi d’informazione di massa, quelli che condizionano le scelte dell’opinione pubblica, hanno deciso di gettare la scure dell’oblio. E questo solo perché il regime medioevale saudita rappresenta l’alleato principale degli Usa (Nato) e dei suoi servi nella regione. Mai una domanda a Gentiloni o Renzi, che continuano a armare questo mostro e farci affari. Mai uno di quei giornalista che difende tanto il suo Albo che chiede al nostro governo di rispondere delle sue responsabilità storiche e morali dirette sul massacro in corso.
Scrive correttamente Michel Collon in riferimento al massacro saudita in Yemen come “guerra più letale in proporzione non esiste. In ogni caso, nei media occidentali, 5000 morti, tra cui 500 bambini bruciati vivi dai bombardieri,1,5 milioni di rifugiati non sono importanti. In Yemen le “carogne” sono i “nostri”: i Saud!
Strade, ponti, scuole, ospedali, aree residenziali, cimiteri, aeroporti distrutti. Ok, ma i distruttori, le carogne sono i “nostri”: i Saud!
Più di 10 milioni di civili senza acqua né cibo, dicono le Nazioni Unite. Chi se ne frega, gli organizzatori del blocco, le carogne, sono i “nostri”: i Saud!
Trenta siti archeologici importanti devastati, tra cui l’antico tempio di Nakrah, la fortezza medievale di al-Qahira, il Museo di Dhamar (dodicimila oggetti vecchi di cinquemila anni in polvere), ma non importa perchè sono “le nostre carogne”: i Saud!”
L‘Unione Europea, questo mostro che ha distrutto diritti e Welfare di intere popolazione ma che, per quel fantastico Truman Show creato dai media di massa, rivendica tanto il suo ruolo per i diritti umani e il Premio Nobel per la pace più ridicolo della storia, ha le mani sporche del sangue yemenita. Nel 2013, il Medio Oriente rappresentava il 40% della vendita di armi francesi. L’Arabia Saudita è il principale cliente con il 28%. Nel 2014, i Saud hanno ordinato tre miliardi di armi verso la Francia, principale esportatore di attrezzature militari del regime, spesso girati direttamente ai terroristi dell’Isis. Allo stesso modo, la Germania ha fornito i missili Iris e fucili d’assalto G36 (Heckler & Koch), e Londra, aerei da combattimento Eurofighter e Tornado ai sauditi. Queste forniture di armi sono continuate, chiede Collon al termine del suo articolo, dopo che Riyadh ha scatenato la sua guerra illegale? Sì sono continute ed intensificate per alcuni paesi Ue.
I petroldollari sauditi determinano il silenzio sulla situazione in Yemen e il fatto che nessun “giornalista” italiano chieda a Renzi e Gentiloni di rispondere delle responsabilità del governo italiano sul massacro in corso.
Notizia del: 27/10/2015

800 soldati colombiani si uniscono alle forze saudite per proseguire l’aggressione allo Yemen

Un’altra guerra per procura fatta da mercenari di ogni nazionalità (che bell’esempio di integrazione no?) ma sempre al soldo della stessa. I tizi sedicenti difensori dei diritti umani SONO ZITTI E MUTI IN YEMEN NON STA SUCCEDENDO NIENTE DI GRAVE, le vite degli yemeniti non sono importanti, l’esercito del monarca saudita porta progresso…
 
 
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Centinaia di ex cittadini colombiani stanno combattendo a fianco delle forze saudite nello Yemen. Lo ha riferito il quotidiano colombiano El Tiempo.
Il canale satellitare latinoamericano, Telesurtv, ha citato il giornale colombiano El Tiempo, il quale ha riferito che ben 800 cittadini colombiani potranno presto giungere nello Yemen ed unirsi ad altre decine probabilmente già nel paese devastato dalla guerra.
Il contingente è costituito da ex militari colombiani che combattono sotto contratto con l’Arabia Saudita, riporta l’articolo.
Il primo gruppo di poco meno di 100 soldati colombiani è arrivati nello Yemen all’inizio di questo mese, secondo il giornale, sottolineando che le truppe sono stanziate nella città portuale meridionale di Aden.
Lo Yemen dal 26 marzo subisce una brutale aggressione da parte della coalizione a guida saudita. Migliaia di persone sono state uccise e ferite nell’attacco, la stragrande maggioranza di essi sono civili.
Riyadh ha lanciato l’attacco allo Yemen, nel tentativo di ripristinare l’operatività del presidente fuggitivo Abd Rabbu Mansour Hadi, che è uno stretto alleato in Arabia Saudita.
Tuttavia, l’esercito yemenita, sostenuto dai comitati di difesa popolare risponde all’aggressione colpendo le diverse postazioni militari di frontiera saudita e ripulendo diverse aree in tutto il paese, soprattutto a sud, dove sono operative le milizie legate ad al-Qaeda.
 
Fonte: Al Masdar

Centinaia di migliaia di siriani sono ritornati nel loro paese dall’inizio delle operazioni russe

i leader dei partiti comunisti europei sono ben allineati invece sulle posizioni yankees e le loro amate guerre umanitarie contro i mostri dittatori così identificati da Washington, per conto degli Usa  i partiti “comunisti” europei sono i migliori propagandisti delle guerre per invadere e compiere regime change in nome dei diritti umani violati (cosa che negli Usa ed in Eu non succede)
 
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Circa 800.000 rifugiati hanno fatto ritorno in Siria da quando la Russia ha avviati gli attacchi aerei sulle postazioni dell’Isis e di altri gruppi terroristi in territorio siriano. Il grande Mufti siriano Ahmad Hassoun Badreddin ha rivelato questa cifra ad una delegazione parlamentare russa durante una recente visita a Damasco.
 
Secondo quanto ha riferito all”agenzia di stampa Interfax, il parlamentare del Partito comunista russo Sergei Gavrilov , il leader spirituale della Siria musulmana ha calorosamente ringraziato la Russia per la sua partecipazione alla lotta contro i terroristi. Il ritorno di massa ha avuto inizio, secondo il Mufti, dopo il 30 settembre, quando con l’inizio delle operazioni russe.
La delegazione che ha visitato di recente la Siria è stata formata dal Gavrilov e dal rappresentante dello stesso gruppo parlamentare e senatore Dmitri Steblin. La sua conversazione con Hasun è stata dedicata al dialogo spirituale tra Mosca e Damasco, all’estensione degli aiuti umanitari e alla lotta contro l’estremismo. Essi hanno inoltre affrontato la possibilità che gli orfani delle guerra in Siria possano trascorrere i loro periodi di vacanza in Russia.
Secondo le interviste effettuate ai residenti del governatorato di Aleppo recentemente pubblicate dall’Agenzia di stampa AP, i siriani ripongono nelle operazioni della Russia la loro speranza che la pace ritorni nel paese. “Spero che con l’aiuto dei piloti russi le nostre truppe avanzino e sconfiggano i terroristi, in modo che possiamo tornare alle nostre case”, ha detto un rifugiato ai giornalisti.
 
Fonte: RT

“Game over”: La Russia ha interrotto la “festa clandestina” della NATO in Siria

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Secondo diversi analisti, con la sua operazione antiterrorismo in Siria, la Russia ha minato i piani occidentali per un cambio di Governo in Siria ed ha rivelato quello che è in corso da quattro anni nella zona in cui operano i paesi della NATO.
Come riporta RT l’incontro tra il presidente siriano Bashar al Assad con il presidente russo Vladimir Putin a Mosca, martedì scorso, è un altro segno che la Russia assume la guida nel panorama internazionale per cambiare una situazione che si stava prolungando senza che risultati concreti fossero stati ottenuti, scrive il giornalista investigativo e ricercatore della 21CenturyWire.com Patrick Hemmingsen, in articolo per RT.
Henningsen ha spiegato che questa mancanza di risultati è dovuta al gran numero di “attività nel clandestine che si stanno svolgendo nella zona, non solo in Siria, ma anche in Turchia, Giordania, nel nord dell’Iraq.”
Secondo il parere dell’esperto, se gli Stati Uniti e l’Occidente avessero voluto veramente affrontare la minaccia terroristica, “avrebbero lavorato con il governo di Damasco, perché questo ha la forze di terra che ha la maggior parte dell’informazioni sul campo e la migliore capacità di rilevare obiettivi, raccogliere informazioni e agire su questa base”.
“Questo è ciò che la Russia sta facendo: lavorare con l’attore chiave”, ha aggiunto Henningsen.
“La festa è finita! Chi rimedierà a questo pasticcio?”
Da parte sua, continua l’analista, “gli USA hanno messo tutte le loro fiches da poker su un lato del tavolo, fin dall’inizio … per insistere su un cambiamento di regime a Damasco, che è fondamentalmente un prolungamento di ciò che Washington è riuscito a fare in luoghi come l’Iraq o la Libia, un cambio di regime con la forza. “
“Loro pensavano di poterlo fare di nuovo cercando di far pensare di essere all’altezza. In realtà, è stato un fallimento completo in questa occasione”, scrive Henningsen, ma ricordate questo non vuol dire che la “guerra per procura” o clandestina tra la NATO e la Russia in Siria non si ripetera.
“La Russia ha praticamente interrotto una festa clandestina, se vogliamo usare quella metafora, che si svolge da quattro anni e paesi come gli Stati Uniti, la Turchia, la Giordania, quelli della NATO, compreso il Regno Unito e la Francia, sono stati in grado di operare in un modo più o meno clandestino”, ha sottolineato l’analista. “La Russia ha sostanzialmente interrotto tutto questo, ho acceso le luci e ha detto: “Guardate, adesso chi rimedia a questo pasticcio?”, ha insistito.
“Qui corriamo il pericolo di perdere uno Stato nazionale , si corre il rischio di un ulteriore enorme perdita di vite umane, più rifugiati in fuga dalla zona di battaglia, quindi il ruolo della Russia è stato quello di accendere le luci e dire.« Be ‘, la festa è finita ! … Adesso attaccheremo noi. Lavoreremo con Damasco. Cerchiamo di far fronte a questo “, ha aggiunto l’esperto, aggiungendo che a Washington sono sconvolti e ancora “arrabbiati” per questa situazione.
L’intervento russo in Siria, “game over” per i piani occidentali
A sua volta, l’analista politico e giornalista Neil Clark ritiene che, grazie all’azione russa, “nelle ultime tre settimane si è visto un cambiamento radicale della situazione in Siria”, che potrebbe “significare” il “game over” per i piani occidentali che volevano un cambiamento di regime in questo paese.”
A suo avviso, ciò che ha fatto Mosca ha rivelato il  “bluff dell’Occidente in modo spettacolare”, perché gli attacchi russi “hanno fatto più danni allo Stato islamico in due o tre settimane di quelli USA in più di un anno.”
 
Notizia del: 23/10/2015

Incontro Del Rio con i Sindaci

Le parole di Del Rio in un video su ValsusaOggi : ““Quello che credo abbiamo raggiunto con questo tavolo di confronto, il fatto di aprire un tavolo permanente con la Valsusa, con i sindaci della Valsusa, che anche ha l’obiettivo di ripensare anche il futuro funzionamento dell’osservatorio che potrà cambiare, pur avendo svolto un ruolo molto importante potrà ulteriormente svilupparsi e quindi determinare un ulteriore luogo dove il confronto possa avvenire costantemente e su nuovi argomenti, il Governo ha ribadito la centralità del corridoio europeo, il fatto che questi sono corridoi di grande percorrenza europei quindi la presenza dell’opera per noi NON E’ IN DISCUSSIONE e ha dato però amplissima disponibilità a questi tavoli di confronto che si faranno nel nuovo organismo che nascerà a rendere TRASPARENTI tutti i dati, a discutere delle cantierizzazioni di tutte le opere complementari, delle modalità dei progetti definitivi per la parte italiana, quindi a ridiscutere con molta serenità e con molta apertura rispetto a tutte le intelligenze del territorio che ci verranno suggerite per rendere quest’opera anche se non condivisa, accettabile… quindi abbiamo convenuto di accettare questo dialogo….. “

 
Curioso, un tavolo permanente dopo un inutile osservatorio …. Sempre sul canale ValsusaOggi, che non brilla per visualizzazioni, c’è un’altra perla di Foietta in una riunione del PD di Bardonecchia sempre per il progetto Smart Susa Valley… “Bisogna ricucire, al di là dei quattro coglioni che tirano i petardi”. 
Tra l’altro il progetto Smart Susa Valley, da quello che si trova on line, pare vertere soprattutto sull’energia….e la banda larga (qui un frammento del luglio 2013). 
““L’obiettivo principale – precisa l’assessore all’Energia, Agostino Ghiglia – è quello di riconoscere alla Valsusa una riserva di energia, rapportata al volume trasportato attraverso la frontiera franco-italiana, almeno per il periodo di tempo legato alla realizzazione del cavidotto tra Piossasco e Grand Ile: si tratta di 100 MW elettrici, che potrebbero far fronte al 90% del fabbisogno pubblico (edifici ed illuminazione pubblica) ed industriale. Il sistema sarà in grado di operare acquistando l’energia elettrica in Francia e rivendendola ai consorziati della Valle al prezzo di approvvigionamento: questo da un lato avrà immediate ricadute sul tessuto produttivo locale, che potrà beneficiare di una tariffa elettrica ridotta, dall’altro permetterà agli enti locali di liberare risorse per servizi al cittadino ed investimenti. Il progetto – conclude Ghiglia – riserva particolare attenzione alle aree interne, soprattutto quelle rurali e montane, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo locale, grazie al coinvolgimento diretto delle realtà produttive ed imprenditoriali, e di mantenere e rafforzare il presidio umano presente sul territorio”.

“Lo scopo – prosegue l’assessore Porchietto – è quello di superare la logica prevalente delle compensazioni come fonte di finanziamento per opere di carattere locale e non connesse tra loro. In questo documento rafforziamo l’idea di un regime speciale in grado di concorrere, in accompagnamento alla nuova linea transeuropea, a trasformare la Valsusa da area interna a centro della vita e dell’economia del nostro Paese. Una esigenza che la Regione Piemonte sta ribadendo sin dalla vicenda delle Acciaierie Beltrame e che deve essere messa a sistema per tutelare un’area territoriale che altrimenti rischia la desertificazione economica e produttiva”.”  (15 luglio 2013)

Ma qui si trovano spiegati i primi 10 milioni di euro dell’intervento che, complessivamente, stando a quanto riportato dai giornali, dovrebbe valere 112,5 milioni di euro. Che possono rinominare con grande creatività, ma si tratta pur sempre di compensazioni: