Algeria. Hollande non chiede scusa, ma riconosce le sofferenze del colonialismo

Siglati sette accordi economici tra i due Paesi. La Renault avrà l’esclusiva per tre anni sul mercato algerino 


Francesca Dessì

Il presidente francese, François Hollande, in visita in Algeria, ha riconosciuto “le sofferenze” inflitte dalla Francia al popolo algerino durante la colonizzazione. In un discorso al parlamento di Algeri, il capo dell’Eliseo ha ammesso le responsabilità di “132 anni” in cui l’Algeria fu sottoposta a “un sistema profondamente ingiusto e brutale”. “Questo sistema ha un nome: è il colonialismo” ha affermato Hollande tra gli applausi dei deputati algerini, citando “i massacri di Setif, Guelma e Kherrata” che rimangono “ancorati nella memoria e nelle coscienze degli algerini”. A Setif, “l’8 maggio 1945, la Francia è mancata nei suoi valori universali”.
Pertanto, “far luce sulla verità, sulle violenze, sulle ingiustizie, sui massacri e torture è un obbligo ed è necessario che gli storici abbiano accesso agli archivi” ha aggiunto Hollande, che ha spiegato di non essersi recato ad Algeri per chiedere scusa alla popolazione – sia mai – ma “per dire la verità sul passato, sulla colonizzazione e sulla guerra”.
Lo stile ricorda quello degli Stati Uniti, che non hanno mai chiesto scusa, nemmeno il premio nobel per la pace Barack Obama, per le bombe atomiche che hanno devastato Hiroshima e Nagasaki.
La visita di Hollande era stata preceduta da numerose critiche sulla stampa algerina che aveva chiesto a Parigi il riconoscimento di un passato coloniale “ingiusto e pieno di crimini”, come aveva scritto El Watan. Partiti politici e gruppi islamisti avevano denunciato inoltre il “rifiuto della Francia a fare le sue scuse e a compensare materialmente e moralmente le ingiustizie del periodo coloniale”.
Parigi non si è piegata alle richieste, ha semplicemente fatto un blando “mea culpa”. Del resto l’obiettivo della visita di Hollande in Algeria è “dare vita a una nuova era tra le due società dopo 50 anni” e “rafforzare il partenariato” tra i due Paesi “da pari a pari”. Lo ha spiegato lui stesso appena arrivato ad Algeri, in quella che è già stata definita una “visita storica”. E lo si è capito dalle 200 persone, tra politici e imprenditori, che lo hanno accompagnato nel suo viaggio.
Secondo quanto riporta la stampa locale, il presidente Hollande e il suo omologo Abdel Aziz Bouteflika hanno firmato sette accordi di cooperazione bilaterale nei settori economici, in particolare nell’agricoltura e nei settori militare e culturale. È stato inoltre firmato l’accordo per la creazione di un nuovo impianto della casa automobilistica Renault nella zona di Orano.
Lo ha annunciato il ministro algerino dell’Industria e degli Investimenti, Sherif Rahmani, citato dalla stampa locale. “L’accordo iniziale tra Algeria e Renault prevedeva un’esclusiva di 5 anni per il gruppo francese sul nostro mercato. L’Algeria non ha accettato e quindi la durata è stata ridotta a tre”, ha detto il ministro, aggiungendo che durante questo periodo “nessuna società pubblica algerina ha il diritto di concludere un accordo simile con un altro costruttore estero”. Nei prossimi 18 mesi, Renault dovrà iniziare a produrre 25mila unità l’anno per “arrivare rapidamente a 75mila auto, di cui una parte sarà esportata verso altri Paesi extra-europei”.
A sua volta, il presidente francese, in occasione della firma dell’accordo, ha indicato che lo stabilimento di assemblaggio di Orano, che è stato al centro di un duro negoziato tra i due Paesi, “non sarà solo per l’Algeria”.
Infine Hollande si è impegnato ad “accogliere meglio” gli algerini che si recano in Francia e a fare in modo che i consolati rilascino più velocemente i documenti. “Dobbiamo controllare i flussi migratori”, ha spiegato il capo dell’Eliseo, ma “non dobbiamo rendere la richiesta di visto un percorso a ostacoli o peggio ancora un’umiliazione, al contrario abbiamo bisogno che proseguano e anzi aumentino le andate e ritorno di studenti, imprenditori, artisti, famiglie, insomma tutti quelli che animano il rapporto” tra la Francia e l’Algeria.
 

21 Dicembre 2012 12:00:00 – http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=18512


Algeria. Hollande non chiede scusa, ma riconosce le sofferenze del colonialismoultima modifica: 2012-12-30T09:54:00+01:00da davi-luciano
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