Rivelato il ruolo di Margaret Thatcher nel piano di smantellamento dello stato sociale

ed io credevo che fosse tutta colpa della Germania a sentire alcune campane

 

Un articolo del Guardian  rivela un piano  per lo smantellamento dello stato sociale sin dagli anni ’80:  qualche decennio per mettere a punto tutti i tasselli, ed ora la trappola sarebbe pronta…

 

 

The Guardian– Dei documenti di Downing Street da poco resi pubblici mostrano che nel 1982 Margaret Thatcher e il suo cancelliere Sir Geoffrey Howe avevano sostenuto un piano, politicamente micidiale, di smantellamento dello stato sociale. La Thatcher poi tentò di prenderne le distanze, dopo quella che è stata descritta come una “rivolta” nel suo stesso governo.

 

 

Le proposte considerate dal suo gabinetto comprendevano l’istruzione scolastica a pagamento e un massiccio ridimensionamento degli altri servizi pubblici. “Questo, naturalmente, significherebbe la fine del Servizio Sanitario Nazionale”, dichiarava il memorandum riservato per il governo redatto dal Central Policy Review Staff nel settembre del 1982, desecretato venerdì dalla National Archives, dopo che sono trascorsi 30 anni.

 

Nigel Lawson, l’allora segretario all’energia, disse che il rapporto del thinktank ufficiale sulle opzioni per la spesa pubblica a lungo termine provocò “la cosa più simile a una rivolta che sia mai avvenuta nella storia dell’amministrazione Thatcher”.

 

Nelle sue memorie, la Thatcher dice: “Quando vidi questo documento, rimasi inorridita. Feci notare che quasi certamente sarebbe trapelato, dando un’impressione totalmente falsa … Era una vera sciocchezza”, affermando quindi che le proposte non furono mai seriamente considerate né da lei né dai suoi ministri.

 

Ma i documenti del 1982 mostrano che il piano politicamente esplosivo fu discusso in una speciale riunione di governo il 9 settembre dello stesso anno. Essi mostrano che la Thatcher e Howe avevano incoraggiato il thinktank CPRS a elaborare delle soluzioni radicali a lungo termine di questo tipo sin dal febbraio dello stesso anno e che Howe continuò a difenderlo anche dopo la “rivolta” descritta da Lawson.

 

In occasione di quella rivolta, una versione annacquata del documento CPRS fu fatta pervenire alla stampa, dando spazio alle accuse dei sindacati che Thatcher avesse un programma segreto per smantellare lo stato sociale del dopoguerra – un’accusa che continua a echeggiare nel corso degli anni.

 

Thatcher rispose con la famosa promessa, fatta durante conferenza del partito conservatore del 1982 a Brighton, che il NHS ” con noi è al sicuro” – un’affermazione che da allora ogni leader conservatore si è sentito in dovere di ripetere.

 

Ma le carte mostrano che la versione riveduta e corretta del documento del CPRS che era trapelata era piuttosto mite rispetto all’originale – e che l’orrore della Thatcher aveva più a che fare con la fuga di notizie che con il contenuto del documento.

 

La versione trapelata proponeva di introdurre dei voucher che avrebbero posto fine al finanziamento pubblico dell’istruzione superiore, di congelare alcune prestazioni sociali e istituire un servizio sanitario di tipo assicurativo.

 

Ma, come protestò John Sparrow – il banchiere che la Thatcher aveva nominato a capo del CPRS – quando il Primo Ministro gli richiese una versione più cauta, “il documento rivisto perde gran parte della sua forza.”

 

La versione originale andava molto oltre, comprendeva tutta l’istruzione scolastica a pagamento con una “riduzione drastica delle risorse destinate al settore pubblico”, e una copertura totale del costo dell’istruzione universitaria tramite le tasse, spezzando il tipo di rapporto che esisteva allora tra prezzi e prestazioni sociali.

 

Ma la proposta di privatizzazione più controversa della prima versione riguardava il servizio sanitario: “E’ opportuno prendere in considerazione nel lungo periodo di porre fine alla prestazioni sanitarie per la maggior parte della popolazione, in modo che le strutture mediche siano di proprietà e gestione privata, e coloro che richiedono l’assistenza sanitaria siano tenuti a pagarla.”

 

“Per coloro che non possono permettersela, ci sarebbero degli aiuti dallo stato. attraverso una qualche forma di riduzione o di rimborso.”

 

L’unica eccezione sarebbe stata l’assistenza pubblica a lungo termine per i “disabili mentali più anziani” che “chiaramente non possono permettersi di pagare.”

 

Uno di coloro che lavorarono al documento CPRS era il consigliere attuale di David Cameron in materia di criminalità e di polizia, Lord Wasserman. I documenti governativi mostrano che Gordon Wasserman, che fece parte dello staff del thinktank dal 1981 al 1983, in un documento informativo per la sezione istruzione propose di ridurre il 25% degli insegnanti della scuola statale.

 

I documenti governativi mostrano che, lungi dall’essere una sorta di operazione freelance a sorpresa, il rapporto CPRS fu commissionato e incoraggiato da Thatcher e Howe. Già nel mese di febbraio, Howe premeva per un ampio dibattito sul futuro e sulle dimensioni del settore pubblico. I documenti di Downing Street dimostrano che il 28 luglio egli disse alla Thatcher: “In questa fase non dovremmo essere inibiti da considerazioni come … la presunta impossibilità del cambiamento. Una discussione di questo tipo aprirebbe la strada ad alcune decisioni strategiche più importanti che potrebbero influenzare i nostri programmi di governo per la prossima legislatura.”

 

Alla vigilia della riunione, il segretario di gabinetto, Sir Robert Armstrong, disse che il valore della discussione stava nella possibilità per il governo di “sollevare lo sguardo” dalle problematiche attuali e concentrarsi su come avrebbe voluto che andassero le cose in questo paese alla fine del decennio.

 

“Alla fine, alcuni potrebbero sostenere che una qualsiasi delle proposte radicali discusse dal CPRS era in realtà ben più inaccettabile della prospettiva di mantenere le politiche invariate. Ma l’incontro sarebbe fallito nel suo scopo, se i ministri non fossero stati disposti almeno a contemplare la possibilità di un’azione radicale ” disse Armstrong, che concluse con la raccomandazione che tutte le opzioni avrebbero dovuto essere rinviate ad analisi ulteriori.

 

http://vocidallestero.blogspot.it/2012/12/rivelato-il-ruolo-di-margaret-thatcher.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+VociDallestero+(Voci+dall’estero)

I rapporti segreti tra Italia e USA

 “Questa è una storia di spie. Come tutte le storie di spie è controversa e misteriosa, ambigua. Ancora di più delle altre storie, questa storia sembra un romanzo. Sembra un romanzo di spionaggio, come La Talpa di Jhon le Carrè, oppure I tre giorni del condor  di James Grady. E c’è anche chi dice che questa storia non esista, che sia un romanzo. Che sia tutta inventata, dall’inizio alla fine. Ma c’è anche chi dice che esista davvero questa storia, e che sia anche peggio. E che le spie, quelle spie, nei misteri italiani ci fossero. E che ci siano ancora.”

Carlo Lucarelli

SEGUE VIDEO DELLA PUNTATA QUI

http://www.stampalibera.com/?p=57869

 

votazione personaggio ambiente 2012

ore 10.50 del 26-12-12:
33.4% NOTAV
32.9% Ciacci

VOTATE VOTATE E INVITATE A VOTARE per il movimento no tav

come potete vedere siamo in vantaggio...

vota qui (ti devi registrare)

http://www.personaggioambiente.it/component/apoll/apoll/4-voto-popolare-2012

Al momento siamo in vantaggio…

Vota e fai votare qui (occorre registrarsi)

http://www.personaggioambiente.it/component/apoll/apoll/4-voto-popolare-2012

 

VOTATE e FATE VOTARE

per il MOVIMENTO NO TAV !

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Per votare occorre registrarsi. E’ possibile votare fino al 31/12/2012

 

non ostante la mancanza di pubblicità No TAV sul questo sito

 

il Movimento No TAV è in testa o quasi

 

o vogliamo fare vincere Alessio Ciacci, assessore all’Ambiente di Capannori, LU ?

 

situazione 24.12.2012 ore 15.35

 

Voto popolare 2012

Francesco Zaccaria (operaio Ilva)

Raffaele Lettieri (sindaco di Acerra, NA)

Fulco Pratesi (fondatore e Presidente onorario WWF

Donne per Taranto (comitato ambientalista)

Edo Ronchi (Presidente della Fondazione sviluppo sostenibile)

Giuseppe Onufrio (Direttore esecutivo di Greenpeace Italia)

Alessio Ciacci (Assessore all’Ambiente di Capannori, LU)

Giorgio Nebbia (accademico, economista e politico)

Laura Puppato (imprenditrice e politica)

Paolo Carnemolla (Presidente di Federbio)

Andrea Boraschi (responsabile della campagna Energia e Clima di GreenPeace)

Sauro Martella (imprenditore etico)

Patrizia Todisco (GIP Taranto)

Stefano Ciafani (responsabile scientifico di Legambiente)

NO TAV (movimento popolare)

#salvaiciclisti (movimento popolare)

Giusi Nicolini (sindaco di Lampedusa e Linosa, AG)

Cittadini di Taranto (movimento popolare)

Reinhold Messner (alpinista, esploratore e scrittore)

Carlo Ratti (architetto)

Stefania Rossini (scrittrice e blogger)


 

VOTATE PER IL MOVIMENTO NO TAV !

 

http://www.personaggioambiente.it/index.php

 

situazione 13.12.2012 ore 20.15

 

 

 

 

 

 

Noi instauriamo il terrorismo per rovesciare i governi

Posted by Massimiliano Di Benedetto on 27, dic, 2012 

 Wesley Clark, Comandante supremo alleato della NATO, testimonia in questo video di 2 minuti che gli Stati Uniti in programma per rovesciare sette paesi dopo il 9/11: Iraq, Siria, Libano, Libia, Somalia, Sudan e Iran.

Il Pentagono ha ammesso una strategia per farlo (quiquiqui):

gli Stati Uniti conducono atti di terrorismo nei paesi che vogliono controllare,
Gli Stati Uniti continuano il terrorismo sino a provocare un atto di rappresaglia,
gli Stati Uniti etichettano la rappresaglia “terrorismo” per giustificare le operazioni militari segrete e palesi di rovesciare governi mirati.

Pertanto gli Stati Uniti hanno causato la “guerra al terrore”, come una scelta politica;il 9/11 era il pretesto e non la causa.


In effetti, legge di guerra e due risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite prevede la cooperazione internazionale per la scoperta di fatto di 9 terroristi dell’11 settembre, gli arresti, e di prova per la giustizia legittima tutte le nazioni supportate.


Gli Stati Uniti rifiutano lo Stato di diritto, viola gli obblighi previsti dal trattato, uccisi oltre un milione di esseri umani da attacchi armati, dal 9/11, e fino ad ora a lungo termine i costi di $ 4 a 6.000 miliardi dollari presi dalle tasche dei contribuenti americani ($ 40 – $ 60.000 per famiglia) .


Questa scelta politica illegale degli Stati Uniti per le guerre di aggressione ha ucciso 20-30.000.000 persone nelle guerre segrete e palesi dal 1945. Ne consegue una lunga storia di trattati violati per rubare terre e risorse, come ho ricordato al pubblico prima:


1. Gli USA regolarmente violano i trattati con i nativi americani , così come manipolano il loro significato ai fini di rubare la loro terra.


2. Il Presidente degli Stati Uniti Polk ha mentito al Congresso per iniziare una guerra di aggressione in Messico . Il risultato è stato che negli Stati Uniti hanno preso il 40% del Messico nel 1848. Ciò è avvenuto nonostante Abraham Lincoln abbia spiegato come membro del Congresso che la Adams-Onis hacollocato la”disputa di confine” 400 chilometri entro terra per sempre promesso al Messico e sempre promesso al di fuori degli Stati Uniti qualsiasi rivendicazione.


3. Gli Stati Uniti hanno violato il nostro patto con Hawaii e ha rubato il loro paese nel 1898.


4. Gli Stati Uniti hanno rinnegato le promesse di libertà dopo la guerra ispano-americana di imporre il nostro dominio sulle Filippine e installare dittatori a Cuba.


5. Gli Stati Uniti entrarono in caso di mancata minaccia alla sicurezza nazionale per gli Stati Uniti mette il candidato presidenziale 3rd party in prigione per discorsi pubblici che mettono in discussione la guerra.


6. La CIA aveva diverse guerre segrete, forse più importante nel contesto attuale di guerra contro l’Iran: “Operazione Ajax” che la democrazia ha rovesciato l’Iran e installato un dittatore amico degli Usa. Quando il dittatore fu rovesciato e l’Iran ha rifiutato un altro, gli Stati Uniti assistiti dall’Iraq di invadere illegalmente e attaccare l’Iran dal 1980-1988, uccidendo fino a un milione di iraniani. Se gli Stati Uniti hanno mentito e hanno agito illegalmente due volte per la democrazia in Iran, non dovremmo assumere prima un’altra bugiache possa fissare una guerra illegittima oggi? Alla conferma delle bugie (documentato di seguito), non dovremmo arrestare i criminali di guerra degli Stati Uniti, piuttosto che permettere loro di uccidere ancora?!?


7. La guerra del Vietnam si è verificata dopo che gli Stati Uniti hanno permesso l’annullamento delle elezioni per unificare il paese, come l’escalation con l’incidente del Golfo del Tonchino: false informazioni manipolate al meglio, sorte in una false flag evento per una guerra “difensiva”.


8. Forse la cosa più inquietante è la causa civile della famiglia King che ha trovato il governo americano colpevole dell’assassinio di Martin Luther King. Mezzi di comunicazione aziendali, compresi i nostri editori di testo, omettono questa storia. La conclusione della famiglia del re è che Martin è stato assassinato per impedirgli di principio “Occupy DC” piano per il consumatore del 1968 per terminare la sua versione delle guerre di oggi.


9. Ora sappiamo dai report del Congresso che tutte le “ragioni” per la guerra con l’Iraq sono stati noti per essere falso come gli è stato detto.


10. Le due “ragioni” per una guerra con l’Iran sono falsi come le “ragioni” per la guerra con l’Iraq. Attenzione a un attacco false flag dagli Stati Uniti o da Israele incolpando l’Iran come pretesto per un’altra guerra “difensiva”:


Presidente iraniano non fisicamente minacciato Israele.

Tutto materiale nucleare dell’Iran è pienamente rappresentato per l’uso pacifico e legale per l’energia e la medicina.

Fonte: Obei Obei Group


Algeria. Hollande non chiede scusa, ma riconosce le sofferenze del colonialismo

Siglati sette accordi economici tra i due Paesi. La Renault avrà l’esclusiva per tre anni sul mercato algerino 


Francesca Dessì

Il presidente francese, François Hollande, in visita in Algeria, ha riconosciuto “le sofferenze” inflitte dalla Francia al popolo algerino durante la colonizzazione. In un discorso al parlamento di Algeri, il capo dell’Eliseo ha ammesso le responsabilità di “132 anni” in cui l’Algeria fu sottoposta a “un sistema profondamente ingiusto e brutale”. “Questo sistema ha un nome: è il colonialismo” ha affermato Hollande tra gli applausi dei deputati algerini, citando “i massacri di Setif, Guelma e Kherrata” che rimangono “ancorati nella memoria e nelle coscienze degli algerini”. A Setif, “l’8 maggio 1945, la Francia è mancata nei suoi valori universali”.
Pertanto, “far luce sulla verità, sulle violenze, sulle ingiustizie, sui massacri e torture è un obbligo ed è necessario che gli storici abbiano accesso agli archivi” ha aggiunto Hollande, che ha spiegato di non essersi recato ad Algeri per chiedere scusa alla popolazione – sia mai – ma “per dire la verità sul passato, sulla colonizzazione e sulla guerra”.
Lo stile ricorda quello degli Stati Uniti, che non hanno mai chiesto scusa, nemmeno il premio nobel per la pace Barack Obama, per le bombe atomiche che hanno devastato Hiroshima e Nagasaki.
La visita di Hollande era stata preceduta da numerose critiche sulla stampa algerina che aveva chiesto a Parigi il riconoscimento di un passato coloniale “ingiusto e pieno di crimini”, come aveva scritto El Watan. Partiti politici e gruppi islamisti avevano denunciato inoltre il “rifiuto della Francia a fare le sue scuse e a compensare materialmente e moralmente le ingiustizie del periodo coloniale”.
Parigi non si è piegata alle richieste, ha semplicemente fatto un blando “mea culpa”. Del resto l’obiettivo della visita di Hollande in Algeria è “dare vita a una nuova era tra le due società dopo 50 anni” e “rafforzare il partenariato” tra i due Paesi “da pari a pari”. Lo ha spiegato lui stesso appena arrivato ad Algeri, in quella che è già stata definita una “visita storica”. E lo si è capito dalle 200 persone, tra politici e imprenditori, che lo hanno accompagnato nel suo viaggio.
Secondo quanto riporta la stampa locale, il presidente Hollande e il suo omologo Abdel Aziz Bouteflika hanno firmato sette accordi di cooperazione bilaterale nei settori economici, in particolare nell’agricoltura e nei settori militare e culturale. È stato inoltre firmato l’accordo per la creazione di un nuovo impianto della casa automobilistica Renault nella zona di Orano.
Lo ha annunciato il ministro algerino dell’Industria e degli Investimenti, Sherif Rahmani, citato dalla stampa locale. “L’accordo iniziale tra Algeria e Renault prevedeva un’esclusiva di 5 anni per il gruppo francese sul nostro mercato. L’Algeria non ha accettato e quindi la durata è stata ridotta a tre”, ha detto il ministro, aggiungendo che durante questo periodo “nessuna società pubblica algerina ha il diritto di concludere un accordo simile con un altro costruttore estero”. Nei prossimi 18 mesi, Renault dovrà iniziare a produrre 25mila unità l’anno per “arrivare rapidamente a 75mila auto, di cui una parte sarà esportata verso altri Paesi extra-europei”.
A sua volta, il presidente francese, in occasione della firma dell’accordo, ha indicato che lo stabilimento di assemblaggio di Orano, che è stato al centro di un duro negoziato tra i due Paesi, “non sarà solo per l’Algeria”.
Infine Hollande si è impegnato ad “accogliere meglio” gli algerini che si recano in Francia e a fare in modo che i consolati rilascino più velocemente i documenti. “Dobbiamo controllare i flussi migratori”, ha spiegato il capo dell’Eliseo, ma “non dobbiamo rendere la richiesta di visto un percorso a ostacoli o peggio ancora un’umiliazione, al contrario abbiamo bisogno che proseguano e anzi aumentino le andate e ritorno di studenti, imprenditori, artisti, famiglie, insomma tutti quelli che animano il rapporto” tra la Francia e l’Algeria.
 

21 Dicembre 2012 12:00:00 – http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=18512


AGENDA MONTI? PIU’ INTERESSANTE LA SUA RUBRICA, di Giuseppe Germinario

Scritto da: Giuseppe Germinario (29/12/2012)

AGENDA MONTI? PIU’ INTERESSANTE LA SUA RUBRICA, di Giuseppe Germinario

 Alcuni amici mi hanno sconsigliato di indugiare sul promemoria di Montihttp://www.ilpost.it/2012/12/24/agenda-monti/agenda-monti-01/. Una perdita di tempo per un documento dal sapore preelettorale. Quanto all’ecumenismo, ha poco da invidiare alla letteratura che ha infestato le precedenti e infesterà l’attuale campagna. Già a poche ore di distanza dalla pubblicazione, la cruda realtà degli eventi comincia a beffarsi, però, delle intenzioni pie e ipocrite impresse a futura memoria. A pagina 12, il documento recita “Per aiutare la crescita sostenibile del settore agroalimentare italiano occorre fermare la cementificazione e limitare il consumo di superficie agricola come proposto nel disegno di legge per la valorizzazione delle aree agricole e il contenimento del consumo del suolo”; a poche ore di distanza lo stesso Monti, sostenuto dai buoni uffici di Corrado Passera, autorizza, oltre all’aumento del 70% della tariffa riscossa per ogni passeggero, il raddoppio delle piste dell’aeroporto di Fiumicino con il conseguente esproprio, a prezzi di mercato e relativo sovrapprezzo legato all’esercizio di attività, della quasi totalità dell’area agricola Maccarese, uno dei terreni agricoli più fertili esistenti in Italia e la probabile urbanizzazione della parte restante. Un’opera in gran parte superflua solo con un semplice processo di ottimizzazione delle attuali strutture aeroportuali. Il particolare intrigante risiede nei Benetton, proprietari dell’azienda agricola, acquistata a suo tempo a prezzi politici dallo Stato e contemporaneamente importanti azionisti di Adr, gestore dell’aeroportohttp://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12/27/aeroporti-di-roma-lultimo-regalo-di-monti-a-benetton/456079/.

Probabile che l’accavallarsi degli impegni in “Agenda”, porti a qualche incongruenza, qualche distrazione se non allo sdoppiamento della personalità del nostro Primo Ministro “tecnico”. Come vedremo, non si tratta, però, di un episodio isolato. Lo stesso Monti deve, in qualche maniera, essere cosciente della sua eccessiva propensione ad aderire a realtà antitetiche tra loro e temere che qualcosa sfugga al controllo se non alla sua coerenza di immagine; il suo vezzo di prendere appunti e rinviare di qualche tempo le decisioni, tra le altre cose, deve servire a riordinare le scadenze e gli argomenti; qualche particolare può sempre sfuggire.

Una qualsiasi espressione dell’uomo rivela sempre, per quanto mimetizzati, una rappresentazione, un “non detto”, un “mondo vitale”; l’Agenda, a suo modo, ne rivela tante del nostro Professore sino a farlo scendere sempre più dall’Olimpo alle beghe e furberie del conflitto politico quotidiano.

 

·                                 L’EUROPA di MONTI

 

Innanzitutto l’Europa, il tema su cui ha costruito la propria immagine, la propria carriera e il consenso generale delle forze politiche, almeno sino a qualche giorno fa. “L’Italia deve battersi per una Europa più comunitaria e meno intergovernativa, più unita e non a più velocità, più democratica e meno distante dai cittadini” “per la costruzione di un’autentica Unione economica e monetaria basata su una più intensa integrazione fiscale, bancaria, economica e politico istituzionale”, con “il prossimo Parlamento europeo munito di mandato costituzionale”. L’obbiettivo è, quindi, l’Unione economica e monetaria con un aggiustamento istituzionale e la partecipazione di tutti. L’eterno apparente primato dell’economia, principio fondante, sin dagli anni ’50, dell’Unione Europea. È la prosecuzione senza sussulti dell’attuale processo eternamente propedeutico all’Unione politica, con l’Europa intesa in realtà come campo di battaglia e di confronto degli stati europei, con un mercato comune fintamente omogeneo che diventa la via di trasmissione di ineguaglianze ed egemonie su base nazionale e che se liberalizzato alle stesse condizioni  non farà che accentuare le gerarchie su quella base; il tutto ancora una volta diretto  e orientato dal giocatore-arbitro d’oltre-atlantico, gli USA  e con un riequilibrio parziale e temporaneo di forze legato ai giochi della superpotenza. Un elemento di chiarezza che ha scatenato le prime critiche dei federalisti duri e puri(BarbaraSpinelli)http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/12/27/moderatamente-europeo.html?ref=search, spinto analisti più seri a rivelare sprazzi di verità (Lucio Caracciolo)http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=1PKXQS, a far uscire dal guscio e dire senza veli ciò che Monti tenta in realtà di mascherare (Pelanda)http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=1PLXZ9 e la ultradecennale retorica europeista ha cercato di nascondere. Rimando sull’argomento ai miei numerosi scritti e a un prossimo libro della redazione. Sulla base di queste premesse l’Italia deve recuperare credibilità confermando “il rispetto delle regole di disciplina delle finanze pubbliche, le priorità strategiche definite in sede europea, le raccomandazioni specifiche che l’Unione Europea rivolge ogni anno come parametri di riferimento per la formulazione della sua politica economica”. L’accettazione di condizioni capestro in cambio di una qualche forma di redistribuzione, di indebitamento europeo sostenuto da una scarsa corrispondente sovranità politica continentale e con politiche industriali attive delegate agli stati nazionali sulla base della loro specifica forza economica e politica, comprese le possibilità di dumping sociale e fiscale consentite dai rispettivi quadri sociali dei paesi. Una credibilità, quindi, frutto della completa accondiscendenza e, tutt’al più, accresciuta dalla capacità di stringere ulteriori rapporti di subordinazione con la potenza dominante. Su questo Monti ha acquisito certamente una sua forza particolare, non dettata dalla potenza del paese che formalmente rappresenta. Tutto quello che sta avvenendo nella gestione della politica estera, nella riorganizzazione della difesa, nella resistenza all’integrazione subordinata delle proprie industrie strategiche a quelle tedesche e nell’accondiscendenza trionfalistica a quelle americane lascia intravedere questa impostazione; come pure l’assordante silenzio su una qualsiasi caratterizzazione dell’Unione Politica europea, una qualsiasi autonomia del continente dalle scelte strategiche degli Stati Uniti, semplicemente perché non esiste una visione geopolitica europea e un progetto politico europeo fondato su basi praticabili. Il manifesto parla, infatti, surrettiziamente di credibilità acquisita dall’Italia confermando la sua vocazione a “sostenere il multilateralismo”, rinsaldando “i legami con gli Stati Uniti promuovendo un più forte legame transatlantico”. Come possa conciliare una vocazione di equilibrio di forze con una cieca sudditanza militare e politica, Monti deve ancora riuscire a spiegarlo; quello che ha in mente è in realtà un mondo tendenzialmente unipolare con aree regionali gestite da potenze periferiche. Una visione che accomuna, purtroppo, tutte le principali forze politiche del paese; chi attraverso una rappresentazione manichea, chi attraverso una visione globalista e sovranazionale e sovrastatale dei rapporti internazionali. Una visione che trova radici in processi ben avviati da tempo, compresi quelli di integrazione industriale e militare, e che cercano una prima istituzionalizzazione nelle trattative attualmente in corso tra Stati Uniti ed Unione Europea sulla creazione di un mercato unico euro-atlantico. Gli ostacoli sono ancora numerosi, ma le intenzioni sono purtroppo serie.

 

·                                 LA CRESCITA di                 MONTI

 

In questo contesto, Mario Monti traccia la “strada per la crescita” andandola a cercare “dove essa è veramente, nelle innovazioni, nella maggiore produttività, nella eliminazione di sprechi. La crescita si può costruire solo su finanze pubbliche sane.” Cosa intenda il Professore per “finanze pubbliche sane” è presto detto: il rispetto di quanto concordato con l’Unione Europea, la Germania e gli organismi sovranazionali a controllo americano prima ancora che una riorganizzazione della spesa pubblica sui cui principi ispiratori ci sarebbe, comunque, molto da discutere. Un paese privo di fondamentali strumenti sovrani, inserito in una Unione senza forma statuale precisa e autentico colabrodo nella rete internazionale, non ha del resto tante altre valide alternative. Continua, quindi, la rappresentazione del deficit pubblico come male assoluto, piuttosto che un pesante handicap in un contesto scelto più o meno consapevolmente dalle classi dirigenti nazionali sinora susseguitesi. In un contesto, quindi, di pareggio di bilancio e di riduzione annuale, per circa dieci anni, del 5% dello stock di debito il nostro tenta di spiccare il volo prospettando la riduzione e il riequilibrio dei carichi fiscali perseguiti “anche trasferendo il carico corrispondente su grandi patrimoni e consumi che non impattano sui più deboli e sul ceto medio”. Sfioriamo la fantafinanza, combinata con il ribaltamento della politica fiscale adottata dallo stesso Monti e condizionata dalla ricerca di “meccanismi di misurazione della ricchezza oggettivi e tali da non causare fughe di capitali”. Cosa sia stata l’attuale politica di accertamenti fiscali e la presunta riorganizzazione dell’amministrazione finanziaria lascia poche speranze per il futuro e poggia su una presunzione di liquidità dei patrimoni che in realtà si sta riducendo implacabilmente con l’avanzare della crisi http://www.conflittiestrategie.it/evasori-e-gabellieri. Uno degli strumenti fondamentali di risparmio e riqualificazione è la spending review. Un principio rivoluzionario per i sistemi di gestione amministrativa dello Stato italiano che presuppone un cambiamento dei criteri di formazione del bilancio, dei progetti di spesa, della quantità e delle modalità dei livelli di controllo  e una uniformità dei criteri di organizzazione delle pubbliche amministrazioni secondo due/tre moduli organizzativi legati alle finalità delle strutture. Un impegno notevole in un contesto, determinato soprattutto dalla istituzione delle regioni, che ha invece consentito la creazione di amministrazioni dai compiti similari ma secondo principi organizzativi divergenti, con scarsa gerarchia di sovranità e conseguenti conflitti di competenze e con il sorgere di un nuovo polo di attrazione, la burocrazia europea, che ha inevitabilmente indebolito ulteriormente il controllo centrale delle amministrazioni periferiche, in particolare regionali. L’eliminazione di alcune agenzie, ad esempio la Cassa per il Mezzogiorno, ha accentuato ulteriormente questo sfilacciamento e la formazione di centri di potere frammentati e relativamente autonomi, collegati direttamente, spesso, con analoghi centri esteri. Sono processi maturati attraverso decenni; le loro mancanze non possono essere, quindi addebitati, ai tredici mesi di Governo Monti, anche se Monti è stato senza dubbio uno degli artefici, non certo tra i più importanti, di queste dinamiche. Quello che va addebitato a tutta la compagine governativa, è la relativa “sorpresa” con cui hanno scoperto l’entità del problema studiosi, accademici e manager impegnati da una vita su queste tematiche e catapultati nel Governo; la stessa “sorpresa” che li ha colti nello scoprire che per avviare una riforma ed una riorganizzazione non è sufficiente la Legge, con questo glissando bellamente su decenni di esperienza e di elaborazioni sociologiche a partire da Weber e da Merton. Un dilemma esistenziale che pare solo sfiorare  i nostri tecnici se è vero che parlano di “armonizzare i bilanci pubblici” e di “monitoraggio e valutazione della legislazione” senza altri riferimenti precisi tesi a ricreare centri di potere sostitutivi; una “sorpresa” legata al passato di questi personaggi, ai loro legami storici e alla loro impostazione elitaristica.

Una impostazione del genere non poteva che portare a delle conferme e proposte fumose , velleitarie le quali, dietro una parvenza di eguaglianza  e di condizioni paritarie di opportunità, pongono le premesse di una precarizzazione e di un degrado ulteriore, questa volta legalizzato, del tessuto sociale, una riduzione del dualismo storicamente presente nel paese attraverso l’abbassamento dei livelli di diritto e un declassamento della sua condizione produttiva e industriale.

In assenza di un reale mercato comune europeo e di forti soggetti industriali nazionali efficienti, anzi spingendo alla frammentazione dei pochi attualmente presenti, propugna la liberalizzazione unilaterale delle attuali grandi reti di servizio, consegnandoli alla mercé degli investitori stranieri sino a teorizzarne, secondo il candore apparente propugnato dall’Istituto Leoni, l’assoluta neutralità rispetto alle strategie e ai giochi politici dei vari stati nazionali.

·                                 COME PENELOPE, PEGGIO DI PENELOPE

Come Penelope, molto peggio di Penelope, vittima della retorica del fai da te, cerca di incentivare parzialmente la formazione di “start up”, nuove aziende legate alla creatività imprenditoriale individuale specie in settori di avanguardia, di favorire una maggiore dimensione delle aziende distruggendo, liquidando o dismettendo, però, contestualmente le residue grosse piattaforme industriali necessarie a sostenere le sperimentazioni imprenditoriali. Nella recente intervista sull’Olivetti http://www.conflittiestrategie.it/lolivetti-vista-da-un-suo-protagonista-giorgio-panattoni-2, abbiamo evidenziato molto bene, invece, quali siano le principali dinamiche necessarie a creare realtà industriali di avanguardia, compresa quella tanto mitizzata ma disconosciuta, nel concreto evolversi, della Silicon Valley. Analogamente, con la stessa approssimazione e demagogia, Monti, Fornero, Passera & Company sembrano attribuire una funzione salvifica all’attribuzione uniforme di una integrazione di reddito di diciotto mesi ai disoccupati, con contestuali corsi di qualificazione, di per sé sufficiente a garantire la rioccupazione. L’occupazione, in realtà, dipende in piccola parte da quello che ha da offrire la forza lavoro, in gran parte da quello che ha da offrire la realtà industriale e produttiva del paese; tanto è vero che segmenti importanti di personale qualificato e scolarizzato del paese stesso sono costretti a cercare lavoro all’estero o ad accettare condizioni precarie di lavoro o assistenza familiare o pubblica a casa propria.

Così obbiettivi di uniformità di prestazioni assistenziali e di riduzione conclamata di precariato si trasformano in strumenti di pauperismo e disoccupazione, come la recente vicenda dei contratti non rinnovati dei precari, degli esodati e dei cassintegrati sta dimostrando.

La lotta all’evasione fiscale, l’emersione del sommerso diventano una invocazione e un imperativo morale  piuttosto che una politica concreta legata alla crescita qualitativa e quantitativa del tessuto produttivo e sociale. I nuovi Savonarola propendono, quindi,  verso la caccia all’untore e verso il cinismo più bieco.

A volte particolari spesso secondari rivelano la statura dei personaggi che ci governano meglio di tante analisi complesse. Mesi fa Corrado Passera, alla domanda sulle opportunità da cogliere  da parte dei laureati specializzati, indicò prioritariamente la fuga all’estero; detto da un padre di famiglia è comprensibile, da un ministro responsabile della spesa pubblica di formazione per centinaia di migliaia di euro ad unità formata è rivelatore dell’inesistente legame di questi personaggi con l’interesse nazionale; analogamente il Ministro Grilli, alla domanda di come mai gran parte dei ceti medi professionali non vedessero riconosciuti il corrispettivo delle proprie competenze e fossero vittime dell’appiattimento al ribasso dei redditi, attribuì la responsabilità, in realtà il merito alla crisi.

 

·                                 MONTI, IL TRAGHETTATORE

 

In realtà Monti ha da percorrere una via decisa da altri ma attraverso corridoi molto stretti. Deve tagliare, ridurre e riorganizzare drasticamente la spesa pubblica e l’amministrazione statale ma possiede scarsa competenza tecnica, vista la sistematica distruzione di classe dirigente avvenuta nel paese in questi ultimi quarant’anni ed è vittima dell’incapacità di creare il necessario blocco sociale nazionale riformatore necessario a dare forza e continuità a questi progetti. Una incapacità aggravata dalle scarse prospettive che può offrire. Da una parte è l’Incaricato a impedire la formazione potenziale di questi blocchi, dall’altra è vittima lui stesso della rappresentazione che lo guida. Blatera del potere dei consumatori nel libero mercato, in realtà alimenta la formazione di lobby parassitarie e la liquidazione dei pochi centri decisionali autonomi di questo paese, con la complicità delle stesse agenzie antitrust e di garanzia; invoca la moralità, le riforme e l’efficienza dei servizi e delle reti, in realtà contribuisce ad alimentare le tentazioni parassitarie dei settori della borghesia nazionale, la complementarietà subordinata delle realtà produttive del paese e le scorribande predatorie, senza o con scarse contropartite, dei vari agenti esteri; copre con una patina egualitaria una politica di ridimensionamento dello stato assistenziale, compresa la larga componente parassitaria e di adeguamento della realtà normativa alla precarietà della struttura economica per rendere presentabile la futura alleanza con la cosiddetta sinistra.

La differenza con il PD è che mentre quest’ultimo risolve il problema dell’occupazione, in particolare di giovani e donne, con una tautologia, semplicemente proponendo assunzioni, presupponendo quindi una richiesta inevasa di personale, Monti affida ai meccanismi di mercato la creazione di opportunità di lavoro.

I reali agenti di questi processi, nella loro navigazione impervia ed incerta, hanno bisogno di esecutori comunque convinti ed in parte inconsapevoli della portata di queste scelte.

Monti, nella sua mediocrità, è senza dubbio uno di questi; ha dalla sua la consapevolezza che “abbiamo due alternative. O cercare di conservare il welfare state com’è, rassegnandoci a tagli e riduzioni di servizi per far fronte ad una spesa sempre crescente. O provare a rendere il sistema  più razionale o aperto all’innovazione” Più in generale la consapevolezza di una visione  dinamica rispetto ad una difesa statica dell’esistente. Ha il vantaggio di avere una controparte paralizzata nella difesa statica degli interessi, anche elementari o popolata da mestatori demagoghi pronti a liquidare al miglior offerente i migliori propositi o a finire vittima della propria stessa demagogia.

Le acrobazie del personaggio, prima garante tecnico, poi attore politico diretto in competizione con gli altri nella campagna elettorale, più che per indole per evidenti pressioni esterne, svelano la fluidità della situazione. Nel bailamme generale, ci sono forze che hanno compreso la posta in gioco. Per costrizione e convinzione hanno assunto la bandiera del cambiamento e l’iniziativa per gestirlo in qualche maniera. Tra questi, la forza principale appare la Chiesa Cattolica, o meglio la sua istituzione e parallelamente ad essa la pletora di imprenditori più subordinata ai centri esteri e più legata alle rendite delle reti di servizio, quella delle nicchie espressamente congeniali agli spazi consentiti dal mercato euro-atlantico e tutti quei centri in qualche maniera legati da sessant’anni di fedeltà all’alleanza atlantica.

La prima, dopo sonore batoste sia nel settore finanziario (vedi il caso Fazio/Banca d’Italia) che in quello delle scelte politiche strategiche (legami con la chiesa ortodossa) e della gestione morale (pedofilia, ect), ha pensato bene di rientrare politicamente nell’ovile e di gestire e ricontrattare le condizioni di accesso alla gestione del welfare alle nuove condizioni imposte, attraverso soprattutto il terzo settore e con l’alleanza e la mobilitazione delle forze collaterali. Si tratta però di forze che non sono in grado di esprimere una reale classe dirigente, espressione di ceti residuali e collaterali,  che abbisognano di personalità in grado di catalizzarle in qualche maniera e che non hanno ancora nemmeno raggiunto un livello sufficiente di compattezza. Il divario tra ambizioni e forze in campo mi pare al momento evidente. Le attuali convulsioni in Comunione e Liberazione, nelle ACLI e nella Coldiretti, con le ricorrenti tentazioni di ritorno agli ovili originari del PDL e del PD, sono rivelatrici delle incertezze del momento. Non a caso Monti ha segnalato che lo scontro reale e la destrutturazione definitiva del quadro politico avverrà dopo le elezioni, sempre che non sia lui a cadere vittima dei conflitti.

Oltre che per il completamento dell’Agenda e il suo arricchimento di contenuti, la sua propensione a prendere appunti  e a temporeggiare sulle decisioni dipende quindi dalla necessità di consultare , documento ancora più importante, la propria rubrica. Di quell’elenco nei prossimi mesi conosceremo la gran parte dei nomi delle figure locali e di secondo rango più esposte; degli ispiratori potremo immaginare la provenienza a meno che, nei posti che contano, comincino a volare gli stracci e si renda necessario un rivolgimento delle scelte. Accade raramente, ma accade.

http://www.conflittiestrategie.it/agenda-monti-piu-interessante-la-sua-rubrica-di-giuseppe-germinario


Siria: comunicato ‘Esercito Libero’, ‘Dio grazie per averci dato modo di uccidere 100 cristiani’

Posted by Antimo Merolla on 27, dic, 2012

DAMASCO – Un comunicato del cosiddetto ‘Esercito Libero siriano’ sostiene che 100 cristiani siriani sarebbero stati uccisi negli ultimi giorni nel villaggio di Zagbat, vicino Hama.

Secondo l’IRIB il comunicato spiega che dalla zona di Hama sono stati cacciati tantissimi “miscredenti cristiani ed alaviti”, il che conferma il fatto che in Siria si è ormai allo stadio della pulizia “etnico-confessionale”. È degno di nota che tali pratiche sono ritenute giuste, anzi ‘sacre’, da gruppi di salafiti e wahhabiti che trovano il loro maggiore sostegno ideologico in Arabia Saudita, Qatar e talebani. L’Occidente, bisogna ricordarlo, reputa queste forze che vanno a comporre il cosiddetto “Esercito Libero”, il rappresentante del popolo siriano.

Fonte: http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/118681-siria-comunicato-esercito-libero-,-dio-grazie-per-averci-dato-modo-di-uccidere-100-cristiani

 

Siria, il falso bombardamento su un panificio di Halfaya, ed i falsi mediatici italiani

 

Video prima parte

parte 2

 

Qui sotto, un esempio di giornalismo, quello che il servizio pubblico dovrebbe essere e non e’.

E non e’ per il semplice motivo che il vero giornalismo HA in se’ il pensiero critico, quello che NON si vuole che la gente impari ad avere.

 

La “strage del pane a Natale”: contraddizioni e mancanza di prove nei video dell’opposizione – Marinella Correggia


Monti non si candida. Ecco perché

Monti non si candida. Ecco perché


Mario Monti non sarà candidato alle prossime elezioni politiche.
Chi l’avrebbe mai detto? Be’… noi. Ecco qua, lo scrivevamo già a Settembre: http://il-main-stream.blogspot.it/2012/09/ecco-perche-napolitano-nomino-monti.html
I motivi sono quelli che riportavamo in quell’articolo: se si candidasse il voto si trasformerebbe in una sorta di referendum sul governo tecnico.
E i “NO” (cioè i voti a formazioni diverse da quella pro-Monti di Casini-Fini-Montezemolo-Riccardi) sarebbero molti più dei “SI”.
Il che renderebbe difficile consegnare anche la prossima legislatura nelle mani del “rispettabile” servo dei potenti d’Europa, che della volontà degli italiani se ne fottono. E lo dicono pubblicamente:http://www.ansa.it/web/notizie/collection/rubriche_mondo/12/22/Van-Rompuy-agenda-Monti-unica-strada_7991559.html

Durante la conferenza stampa di oggi Monti ha anche sottolineato di essere disponibile ad essere “punto di riferimento” per chi glielo chiederà e di essere pronto a formare un nuovo governo dopo le elezioni.
Queste dichiarazioni esprimono con chiarezza un totale disprezzo per la democrazia, per la Costituzione e per i cittadini italiani.

http://il-main-stream.blogspot.it/2012/12/monti-non-si-candida-ecco-perche.html


DENUNCIA PER COLPO DI STATO

MARIO MONTI SPARA TALMENTE TANTE PALLE, E A UNA VELOCITÀ TALE CHE, SE ESISTE LA REINCARNAZIONE, LUI SARÀ SICURAMENTE UN FLIPPER.

 – Stefano Davidson –

 

Nonostante “Sua Rigidità” e il suo governo continuino a provare ad ammaliarci con le loro “balle” (ormai costantemente smascherate, comprovate e dimostrate), nonostante cerchino di farci credere che le nostre lacrime e sangue (si badi bene, solo nostre, assolutamente MAI loro) stanno servendo a qualcosa, nonostante cerchino di farci ingoiare la pillola (ma forse la metafora terapeutica più indicata è: “di infilarci la supposta”) che dovremo fare solo qualche altro sacrificio poiché la crescita del nostro Paese comincerà a notarsi già “nel corso del 2013”, accendiamo lo stesso il nostro “ rilevatore di cazzate” e orientiamolo verso Palazzo Chigi.

Risultato?

Il “rilevatore” esplode all’istante per sovraccarico. 

A questo punto recuperiamone almeno la “scatola nera” e analizziamone il contenuto, che ci consentirà di fare un po’ di chiarezza su quanto sta veramente accadendo a livello economico in Italia e nel mondo. Ci consentirà inoltre di vedere dove si prevede che andremo a parare in prospettiva a breve e medio termine.

Ovviamente possiamo fare questo perché coloro che ci governano, Mario Monti da Varese in testa questo lo sanno benissimo e il “rilevatore” lo rivela! Già perché nel cervello del nostro premier, impostoci a viva forza, così come in quello del suo Grilli parlante, rimbombano incessantemente le previsioni fatte, ed appena pubblicate, dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), secondo le quali ad esempio, la nostra attività economica continuerà purtroppo a contrarsi.

Ovviamente, neanche a dirlo questo avviene a causa dello scellerato comportamento del nostro Governo e della sua attività antieconomica per eccellenza, degna dell’operato del più ostinato dei kamikaze, che ha continuato a stringere, e non accenna ad allentare, la sua mortale stretta di bilancio, nonché quella creditizia, attraverso le quali continua scientemente ad indebolire e scoraggiare ogni minimo segnale di fiducia provenga dai mercati.

(E questo viene fatto, secondo il mio esclusivo parere, poiché a Monti non basta schiantare l’economia del NOSTRO Paese per svenderlo, ma vuole che gli acquirenti siano solo ed esclusivamente quelli scelti da lui e, ça va sans dire, dalle lobbies che gli tirano i fili. questo proposito mi permetto una piccola digressione e mi chiedo: qualcuno scorge qualche indizio sui possibili compratori predestinati, agevolati e prediletti, magari dalle visite di “Sua Rigidità” in Kuwait, Qatar, Oman, Emirati Arabi Uniti, Dubai e Abu Dhabi? O magari si potrebbe intuire qualcosa dall’acquisto già definito di parte dell’ANSA da parte di Al Jazeera di proprietà dell’Emiro del Qatar? E che dire del voto SI da parte dell’Italia all’ingresso all’ONU della Palestina in qualità di “paese osservatore”, avrà mica pesato qualche affaruccio combinato nei viaggi appena indicati? Non che io abbia nulla in contrario a quest’ingresso anche se, a dire la verità, avrei preferito uno Stato governato da moderati.

Ad ogni buon conto se tre indizi fanno una prova forse ci ritroviamo finalmente di fronte a quelli che nei piani di Mario Monti da Varese devono essere i nostri nuovi proprietari (ma anche per questo io vado fuori di testa! Perché? Cazzo, ma gli sceicchi e gli Emiri spendono miliardi di euro per costruire squadre di calcio, e noi grazie al nostro esperto venditore gli riusciamo a piazzare un Paese come il nostro a due soldi???) 

Va bene torniamo a noi, e ai problemi che il “rilevatore di cazzate” ha rilevato dalle menti dei baldi tecnici governanti. 

Bene quando Monti ha dichiarato, o meglio HA AVUTO IL CORAGGIO DI DICHIARARE che stima un ritorno alla crescita “nel corso del 2013” se il Governo conseguirà gli obiettivi di bilancio per il 2013 e il 2014, il “rilevatore” ha avuto il primo corto circuito ed è entrato in loop, perché nello stesso cervello che lasciava uscire tali dichiarazioni, ha rilevato che rimbombava la dichiarazione fatta invece sempre dall’OCSE, che invece ritiene che sia necessario “un ulteriore  inasprimento fiscale nel 2014 per raggiungere gli obiettivi di riduzione del debito pubblico
dell’Italia, che è entrata nella sua seconda recessione grave in tre anni e che prevede sarà comunque in recessione anche l’anno prossimo almeno dell’ -1%.

Ovviamente come conseguenza di ciò le nostre esportazioni andranno a remengo (per dirla in genovese) e continueranno a calare inesorabilmente, così come il nostro PIL con tutto ciò che ne consegue. 

Nel frattempo, nonostante le rassicurazioni ottimistiche di ripresa, fatte da Monti stesso (ma come sempre ipocrite e false), che ha persino parlato sempre più spesso di uscita dal tunnel, che addirittura in un “travaso” di narcisimo ha affermato di aver evirato il peggio, e che infine ci ha incoraggiato con un bell’infingardo “forza ragazzi che il peggio è passato”, SECONDO LA BANCA D’ITALIA I CONSUMI DELLE FAMIGLIE SONO TORNATI AL LIVELLO DEL PRIMO DOPOGUERRA. Olè!

A questo punto, nonostante l’OCSE ribadisca che, come specificato poco sopra, la conseguenza dell’austerity è la contrazione dell’economia, (e che quindi a rigor di logica, non mia ma del più ignorante degli studenti di economia alle scuole superiori, dovrebbe virare subito verso lo stimolo alla crescita e al rilancio delle imprese) “Sua Rigidità” resta fermo nelle sue posizioni come il Generale Custer a Little Big Horn, e chiederà nuova austerity ed una nuova simpatica manovra di lacrime e sangue nel 2014.

Intanto, anche per giustificare il suppostone che si prepara a regalarci, dopo il tanto ottimismo sbandierato ammette però sottovoce che non garantisce la sanità pubblica! E velatamente consiglia a

tutti di farsi un’assicurazione privata che non si sa mai. (Domanda: con che cosa la paga il cittadino comune suddetta “forma di finanziamento alternativo”, come la definisce il bocconiano, visto che quel che aveva gli è lo ha già tolto tutto e sta provando a togliergli anche quello che non ha?) 

Va bene, va bene, sono noioso, guardo sempre solo l’Italia e non considero il progetto d’insieme, quell’Europa verso la quale “Sua Rigidità” ci vuole traghettare, e allora via, allontaniamoci un poco da queste “populistiche” considerazioni sul nostro Paese e su chi lo sta massacrando, pardòn, governando, e apriamo la mente allargando lo sguardo sui nuovi orizzonti, su questo Paese di Bengodi che che Maso del Saggio (Monti), insieme a Bruno (Draghi) e Buffalmacco (Napolitano) dai tempi di quell’altro criminale di Prodi fan sognare a tutti noi poveri “Calandrino”.

Ok, vediamolo allora questo

Bengodi dove ci stanno portando:

dunque, attualmente l’Europa detiene il 17% della produzione mondiale (calcolata su 34 paesi Ocse e su 8 paesi del G20 ma non OCSE), ma le previsioni a lungo termine sulla composizione del Prodotto Interno Lordo globale cambieranno presto e la Bengodi che ora Monti Mario da Varese ci illustra come la soluzione ad ogni nostro cruccio, come il posto “dove si legano le vigne con le salsicce, ed avevasi un’oca a denaio ed un papero giunta; ed eravi una montagna tutta di formaggio parmigiano grattuggiato, sopra la quale stavan genti che niuna altra cosa facevan che far maccheroni e raviuoli e cuocergli in brodo di capponi” sparirà in un battibaleno, considerate le previsioni di crescita della Cina, che passerà dal 17% al 28% già nel 2030, di quelle dell’ l’India, che crescerà dal 7% attuale all’11% del 2030 e al 18% del 2060. In compenso caleranno gli Stati Uniti, che dal 23% di oggi scenderanno al 18% del 2030 e al 16% del 2060.

 MA SOPRATTUTTO,SARÀ IL CROLLO DELL’UNIONE EUROPA, DI BENGODI, AREA EURO, CHE OGGI PARTECIPA AL 17% DELLA PRODUZIONE GLOBALE, MA CHE GIÀ NEL 2030 NON RAPPRESENTERÀ CHE IL 12% E NEL 2060 FINIRÀ AL 9%.

Quindi per cosa stiamo pagando l’impagabile? Per cosa la gente non arriva a fine mese? Per quale motivo facciamo sacrifici insopportabili tanto che nel 2012 si sono suicidate

centinaia di persone (nei primi sei mesi del 2012 erano già 118 (nota 1), poi non se n’è parlato più o quasi. Qualcuno avrà pensato che la crisi era finita.
Invece era ancora lì, ma si era acuito un altro tipo di crisi, quella di mancanza di verità da parte dei media e quindi… basta suicidi soprattutto dopo che Monti aveva tuonato: “Coi drammi della crisi non c’entriamo! )

 MARIO MONTI!!! E LA COSTITUZIONE???

Art. 3.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

 È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

 Art. 4.

 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

 

EH GIÀ, LA COSTITUZIONE! È DA UN PEZZO CHE LEI E I SUOI “BRAVI” NE AVETE FATTO “ROTOLI DI MORBIDEZZA” DA TENERE NEI BAGNI DI PALAZZO CHIGI E DEL QUIRINALE, VERO?

PENSI UN PO’ CHE COINCIDENZA, ANCHE LA GRAN PARTE DEI MIEI COLLEGHI HA FATTO LO STESSO CON LA “CARTA DEI DOVERI DEL GIORNALISTA” E LA TENGONO NEL CESSO DELLA REDAZIONE DI QUEI CESSI DI GIORNALI O TELEGIORNALI PER CUI LAVORANO.

 Per dirla col Manzoni: “ Pensino ora i miei venticinque lettori…”

Avete pensato? E allora:

 NON VI SEMBRA SIA ARRIVATA L’ORA DI ALZARE IL CULO E ANDARE A DENUNCIARLI TUTTI? SE NON ALTRO PER I VOSTRI FIGLI E PER QUEL BRICIOLO DI DIGNITÀ CHE SPERO RESISTA IN FONDO ALLE VOSTRE ANIME? 

(cfr Nota 2)

CERTO, A MENO CHE IL PROBLEMA NON SIA CHE L’ITALIANO MEDIO HA PAURA, SI CAGA SOTTO, HA IL TERRORE DEL POTERE COSTITUITO. CHE L’ITALIANO MEDIO COME SEMPRE PROTESTA MA POI PAGA E STA ZITTO. A MENO CHE TUTTO CIÒ NON SIA DOVUTO AL FATTO CHE MOLTI ITALIANI MEDI HANNO RICEVUTO FAVORI DA UN CERTO TIPO DI POLITICA E ORA NON POSSONO ANDARGLI CONTRO PERCHÉ HANNO IL TERRORE DI PERDERE I PRIVILEGI (SI FA PER DIRE, MAGARI È UN SEMPLICE POSTICINO DI LAVORO CHE TRA DUE MESI GLI SALTERÀ LO STESSO GRAZIE ALLA SPENDING REVIEW) CHE LA CASTA GLI HA CONCESSO PER UNA MANCIATA DI VOTI DI AMICI E PARENTI.

IN QUESTO CASO QUI STAREBBE TUTTA LA TRISTEZZA DELLA SITUAZIONE, NEL FATTO CHE
CI POTREBBERO ESSERE COSI’ TANTI COLLUSI, OLTRE AI CORROTTI , SENZA CONTARE I
VIGLIACCHI.

POI , CERTO, C’È TUTTA LA SCHIERA DI QUELLI CHE NON SE LA SENTONO PERCHÉ HANNO “FAMIGLIA” E TEMONO RITORSIONI SUL LAVORO, O IN BANCA (E SE MI CHIEDONO DI RIENTRARE DEL FIDO??? O DEL MUTUO???) E QUESTI POSSO ANCHE CAPIRLI, MA SIGNORE E SIGNORI SE NON ALZIAMO IL CULO TUTTI INSIEME, TUTTI INSIEME “LO DAREMO VIA” UN’ALTRA VOLTA ALLE PROSSIME ELEZIONI.” SEMPRE CHE CI SIANO E SEMPRE CHE SIANO REGOLARI.

 Nota 1:

Attenzione, la data è in formato anglosassone mese giorno anno.

1/4/2012 57 anni, perde lavoro, cammina sui binari, salvato in tempo. Sondrio,

5/1/2012 Muratore disoccupato si impicca nella propria abitazione. Caserta,

1/9/2012 64 e 69 anni, pensionati si suicidano in coppia. Bari,

1/12/2012 39 anni commerciante tenta di asfissiarsi, viene salvato. Arzachena,

1/2/2012 74 anni, pensionato si getta dal balcone della sua abitazione. Bari,

3/2/2012 Commerciante tenta di darsi fuoco. Ragusa,

3/2/2012 46 anni, magazziniere si suicida. Pordenone,

5/2/2012 35enne perde il lavoro e si getta dal terrazzo. Catania,

2/15/2012 Imprenditore di 57 anni si suicida impiccandosi. Paternò, Catania,

2/21/2012 44 anni per i troppi debiti si getta sotto ad un treno. Trento,

2/26/2012 65 anni, imprenditore si impicca. Firenze,

2/27/2012 Imprenditore si dà fuoco. La banca gli ha negato un prestito di 4 mila euro. Verona,

4/3/2012 58 anni, imprenditore si spara. Catania,

4/3/2012 78 anni pensionata si getta dalla finestra, riduzione della pensione. Gela,

4/3/2012 59 anni, imprenditore, si spara con un fucile. Roma,

5/3/2012 Da anni senza lavoro, disoccupato 52enne si uccide. Modena,

5/3/2012 Imprenditore in crisi si impicca. Treviso,

5/3/2012 Muratore si toglie la vita. La disoccupazione all’origine del gesto. Carpi,

3/9/2012 60 anni, commerciante trovato impiccato. Taranto,

3/10/2012 59 anni, muratore si dà fuoco. Torino,

3/14/2012 40 anni, appena disoccupato si dà fuoco. Trieste,

3/15/2012 37 anni, infermiera ingerisce acido. Lucca,

3/20/2012 Imprenditore edile si impicca non potendo riscuotere i crediti. Belluno,

3/21/2012 29 anni, artigiano si impicca. Lecce,

3/21/2012 47 anni, disoccupato si spara. Cosenza,

3/22/2012 45 anni disoccupato, sale su un traliccio della corrente. Genova,

3/23/2012 44 anni, imprenditore si impicca.Pescara,

3/27/2012 49 anni, imbianchino disoccupato si getta dalla finestra. Trani,

3/28/2012 58 anni, si dà fuoco davanti all’Agenzia delle entrate. Bologna,

3/29/2012 27 anni, operaio si da fuoco. Verona,

4/2/2012 57 anni, corniciaio, si impicca. Roma,

4/4/2012 51 anni, disoccupato si impicca. Milano,

4/4/2012 Imprenditore si spara al petto col fucile. La sua azienda stava fallendo. Roma,

4/9/2012 Un falegname si impicca nel suo laboratorio. Noventa di Piave,

4/10/2012 L’azienda del marito è in crisi, si uccide impiccandosi all’altalena. Vicenza,

4/12/2012 Perseguitato da Equitalia imprenditore 27enne si suicida col gas. Arezzo,

4/12/2012 Si impicca nel capannone della sua azienda. Treviso,

4/13/2012 Imprenditore si fucila in piazza. Vicenza,

4/13/2012 Disoccupato si lancia sotto un treno. Firenze,

4/13/2012 28enne imprenditore agricolo si impicca. Ragusa,

4/13/2012 Operatore mercato tenta di darsi fuoco. Roma,

4/13/2012 42enne imprenditore si getta da un ponte per impresa in difficoltà. Lecco,

4/13/2012 39enne si brucia vivo nella sua auto per motivi economici. Bolzano,

4/15/2012 Donna tenta il suicidio per aver perso il lavoro. Lucca,

4/17/2012 Pescatore tenta il suicidio per debiti. Ferrara,

4/18/2012 Pizzaiolo morto suicida, sofferenza psichica e piccoli debiti. Vicenza,

4/21/2012 Disoccupato tenta il suicidio. Crispiano, Taranto,

4/22/2012 Senza lavoro e pieno di debiti, si uccide. Cagliari,

4/23/2012 Licenziato tenta di gettarsi nel vuoto. Venezia,

4/24/2012 Cartelle Equitalia, imprenditore napoletano si suicida al Vomero. Napoli,

4/29/2012 Giovane imprenditore, si spara un colpo in testa. Lecce,

4/30/2012 Costretto a licenziare i due figli, si è sparato. Nuoro,

4/30/2012 Riceve la lettera di licenziamento, portiere 55enne si impicca. Napoli,

4/5/2012 Un artigiano edile 53 anni , impiccato, nel centro città. Savona,

5/5/2012 Precario 47enne si impicca nella sua casa. Enna,

6/5/2012 Artigiano s’impicca per difficoltà economiche. Venezia,

6/5/2012 Non può pagare mutuo e si getta nel vuoto. Arezzo,

6/5/2012 Tenta suicido buttandosi dalla finestra. Trani,

6/5/2012 72enne si spara dopo aver ricevuto cartella tasse. Pozzuoli,

5/7/2012 Imprenditore si impicca per tasse, la figlia lo salva. Lecco,

5/7/2012 Si impicca nel suo negozio per debiti con Equitalia. Bologna,

5/7/2012 Proprietario agenzia immobiliare si impicca in un parco. Vicenza,

5/7/2012 Troppi debiti, tenta il suicidio, la figlia lo salva. Bergamo,

5/7/2012 Tenta il suicidio sotto il treno, anziana miracolosamente illesa. Pontedera,

5/8/2012 Un imprenditore si suicida sparandosi con il suo fucile. Frosinone,

5/8/2012 Vigile sanitario si spara in bocca. Napoli,

5/8/2012 55enne si impicca nel dormitorio. Bologna,

5/8/2012 48enne disoccupato si impicca. Salerno,

5/8/2012 Da Natale senza lavoro si spara al petto. Salerno,

5/8/2012 Imprenditore 60enne si impicca. Cesate,

5/8/2012 Si butta nel Po dopo cartella Equitalia. Torino,

5/9/2012 Armatore, muore d’infarto in seguito a un controllo della finanza. Torre del Greco,

5/9/2012 Imprenditore si uccide. Lascia tre lettere e accusa Equitalia. Pompei,

5/9/2012 Perde la pensione del padre e si impicca. Prato,

5/10/2012 Suicida giovane imprenditore, si è sparato un colpo in testa. Catania,

5/11/2012 50enne disoccupato tenta di darsi fuoco. Porto Torres,

5/11/2012 Imprenditore impiantista di 48 anni si impicca. Molfetta, 

5/11/2012 Idraulico di 54 anni si dà fuoco. Caltanissetta,

5/11/2012 Camionista in difficoltà economiche si impicca sul suo camion. Vicenza,

5/14/2012 Antiquario si impicca, i tre figli disabili vegliano la salma per tre giorni.Padova,

5/14/2012 Muore 73enne imprenditore che si erasparato l’11 maggio. Torino,

5/15/2012 Annuncia suicidio, imprenditore finisce in ospedale a Vicenza. Venezia,

5/16/2012 Disoccupato si impicca, poi arriva l’offerta di lavoro. Gravina,

5/16/2012 Manovale 53enne si impicca a una trave. Catania,

5/16/2012 Dirigente Coop si spara alla testa per difficoltà dell’azienda. Imperia,

5/18/2012 Assicuratore suicida nell’hotel Parco dei Principi. Sorrento,

5/19/2012 Si suicida imprenditore, doveva 250mila euro a Equitalia. Carpi,

5/21/2012 Aveva problemi economici, uomo si impicca. Roma,

5/21/2012 Padre disoccupato si getta dalla finestra con i figli, tutti morti. Brescia,

5/22/2012 Non riesce più a pagare gli esattori, imprenditore suicida con una fucilata. Avellino,

5/23/2012 Equitalia gli pignora la casa, artigiano 64enne si impicca. Milano,

5/23/2012 Non ha soldi per la gita del figlio, tenta il suicidio tagliandosi le vene. Padova,

5/23/2012 Auto giù da scogliera, morto imprenditore, forse suicidio. Foggia,

5/24/2012 Equitalia gli pignora la casa, artigiano si impicca. Genova,

5/24/2012 Imprenditore si uccide per problemi economici. Vicenza,

5/25/2012 Riceve cartella Equitalia, artigiano si suicida in cantiere. Saint Vincent,

5/25/2012 Donna 38 anni suicida in spiaggia, aveva problemi economici. Ostia,

5/25/2012 Imprenditore si impicca 2 mesi dopo un suo dipendente. Vicenza,

5/26/2012 Artigiano si suicida a causa di problemi economici. Brindisi,

5/26/2012 Costruttore edile di 49 anni si uccide, aveva problemi economici. Teramo,

5/27/2012 Disoccupato si lancia dalla finestra. Ancona,

5/27/2012 Operaio disoccupato si impicca. Terni, 

5/27/2012 Oppresso dalle tasse prima prima tenta con il gas e poi si spara. Cagliari,

5/29/2012 Doveva 14mila euro a Equitalia, si impicca nel suo garage. Roma,

5/30/2012 Suicida per difficoltà economiche padre di allievo As Roma. Viterbo,

5/31/2012 Tipografo si toglie la vita – «Sono stanco di elemosinare». Pomezia,

5/31/2012 Ambulante si uccide nel suo stand. Non riusciva a pagare il mutuo. Avellino,

6/2/2012 Dà fuoco alla casa poi si impicca, ma prima mette in salvo i cani. Livorno,

6/3/2012 Imprenditore si suicida, ma e’ mistero sulle cause. Matera,

6/3/2012 Pensionato 75enne si uccide sparandosi in strada. Piacenza,

6/3/2012 Giovane imprenditore elettricista si impicca. Quartu S. Elena,

6/3/2012 52enne si impicca in casa, era senza lavoro da un anno. Velletri,

6/3/2012 Guardia giurata si spara in azienda. Venezia,

6/4/2012 Pensionato si getta dal campanile durante la messa. Cagliari,

6/5/2012 Un altro imprenditore suicida. Treviso, 

6/8/2012 Si suicida dopo aver ricevuto cartella esattoriale per 117mila euro. Padova,

E’ PER TUTTI COLORO DI CUI AVETE LETTO NELLA NOTA

1 CHE DOVETE LEGGERE E FARE QUEL CHE DICE LA NOTA 2.

Nota 2:

La denuncia è un atto dovuto e viene presentata da chiunque sia giunto a conoscenza di un fatto che costituisce reato.

Ma se voi vi trovaste un manipolo di ladri in casa vostra, che si sono riempiti le tasche con i vostri soldi e che non paghi stanno cercando anche i gioielli di famiglia, cosa fareste?

Chiamereste i Carabinieri e li denuncereste o sbaglio?

Ecco allora svelati in questo articolo il perché un “cretinetti” come me ritiene che sia giusto, oltre che un “atto dovuto” per chiunque abbia ancora uno straccio di coscienza civile, denunciare il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il Presidente del Consiglio Mario Monti e tutti coloro che direttamente o indirettamente hanno contribuito a creare lo scempio in cui versa l’Italia in questi tempi. Qui di seguito gli articoli del codice penale che sono compresi nella denuncia ed i motivi per cui io “a naso” ritengo siano stati trasgrediti ed il mio tentativo di spiegare all’ “uomo della strada” queste violazioni.

Aggiungo poi per chi sta manifestando: presentarsi in piazza con denuncia depositata alla mano è un gesto molto, molto più forte di cento slogan. La denuncia va però presentata in maniera assolutamente pacifica, educata e rispettosa delle leggi (del resto denunciare è un diritto). Se si fa casino non si risolve nulla e si passa subito dalla parte del torto per tutta quella parte del “popolo” che non sa, non vuol sapere o ha il cervello di gomma. Io credo che l’unico modo per avere “potenza” mediatica sia quello di far vedere che siamo un popolo che crede nel proprio Paese ed usa i mezzi legali che il Paese gli dà (cosa che non hanno fatto in Spagna e in Grecia) per denunciare i responsabili dello scempio in cui l’Italia si ritrova. Ovvero: io cittadino vessato e massacrato da nomine di Presidenti del Consiglio, leggi e tassazioni illegali (vedi IMU incostituzionale per l’art 53 della Costituzione) rispondo rispettando

la legge “denunciando” chi l’ha violata. Se poi questo non dovesse aver seguito giuridico (e sinceramente non credo che l’avrà, ma la denuncia in questione è più che altro “un atto politico”) informeremo il mondo di come vengono violati i diritti in Italia. E se non dovesse bastare nemmeno questo allora sì a manifestazioni, non violente nella maniera più assoluta, ma con lo sbandieramento delle denunce. Se si vuole vincere si deve mostrare superiorità all’avversario giocando secondo la legge e non con atti di inciviltà e violenza poiché così si presta il fianco a critiche da parte dei media (che mostrerebbero solo la parte peggiore delle dimostrazioni) e senza rischiare la salute (vedi manganellate o peggio) di chi è in piazza.

(N.B.: penalisti ben più preparati di uno come me hanno comunque già sviscerato l’argomento, coadiuvati da giornalisti ed esperti, ed insieme hanno raccolto una completa ed esaustiva documentazione di quel che sostengono in merito a queste violazioni che verranno presentate nei momenti e nelle sedi opportune).

Vediamo quindi gli articoli del C.P. Presenti nella denuncia attraverso il mio ingenuo modo di pensare:

241 c.p. attentato contro

l’integrità, l’indipendenza o l’unità dello Stato;

Non è forse vero che le pressioni dei mercati, dell’Ue e di Berlino hanno spinto il nostro (si fa per dire) Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ( da 35 anni uomo di punta in Italia del Council on Foreign Relations degli USA (1) e amico delle loro multinazionali a richiedere le dimissioni di un Governo legittimamente eletto ed ancora in carica per sostituirlo con un Governo presieduto da un senatore a vita nominato tale solo una settimana prima della sua nomina a Presidente del Consiglio e che corrisponde al nome di Mario Monti (che in quel mentre era ancora International advisor per Goldman Sachs e precisamente membro del Research Advisory Council del Goldman Sachs Global Market Institute(2), presidente europeo della Commissione Trilaterale(3), membro del comitato direttivo del Gruppo Bilderberg (4), nonché membro del comitato esecutivo dell’Aspen Insititute(5) ?

Farsi suggerire dagli stranieri chi deve essere il premier italiano non è forse perdita di sovranità, di indipendenza e di dignità nazionale? (Perché dico dagli stranieri è ovvio se avete letto la nota riguardante il Presidente Napolitano che ha effettuato la nomina)

Subire i diktat europei, ma soprattutto tedeschi, non è forse perdita di sovranità, di indipendenza e di dignità nazionale? 

Fare i compiti a casa assegnati da Angela Merkel e soci, non è perdita di sovranità, di indipendenza e di dignità nazionale?

Ratificare di nascosto al popoli trattati quali il M.E.S. e il Fiscal Compact ben sapendo di costringere il paese in una spirale di debito irrisolvibile ed aumentare contemporaneamente le tasse, su pressioni straniere, pur sapendo che avrebbero aggravato la crisi economica italiana, non è perdita di sovranità, di indipendenza e di dignità nazionale?

Bòn. Su questo articolo altro non ho da dire. Passiamo al successivo. 

270 c.p. associazioni sovversive;

Chiunque nel territorio dello Stato promuove, costituisce, organizza o dirige associazioni dirette e idonee a sovvertire violentemente gli ordinamenti economici o sociali costituiti nello Stato ovvero a sopprimere violentemente l’ordinamento politico e giuridico dello Stato, è punito con la reclusione da cinque a dieci anni.Chiunque partecipa alle associazioni di cui al primo comma è punito con la reclusione da uno a tre anni. Le pene sono aumentate per coloro che ricostituiscono, anche sotto falso nome o forma simulata, le associazioni di cui al primo comma, delle quali sia stato ordinato lo scioglimento. Articolo così modificato dalla L. 25 gennaio 2006 sui reati di opinione.

In questo caso una semplice domanda retorica:

secondo voi chi ratifica M.E.S., Fiscal Compact, chi consente il fallimento e la chiusura di 33 aziende al giorno, ed anzi agevola l’operato di società quali Equitalia, e favorisce spudoratamente le Istituzioni Bancarie con leggi “ad societatem” senza imporre , vista la contingenza, un obbligo di aiuto all’impresa (considerati anche i 1300 miliardi di euro ricevuti dalle Banche stesse da BCE al tasso dell’1%), ed oltretutto impone tasse Costituzionalmente illegittime (vedi IMU in aperta violazione dell’art.53 della Costituzione), non promuove, costituisce, organizza o dirige associazioni dirette e idonee a sovvertire violentemente gli ordinamenti economici o sociali costituiti nello Stato
ovvero a sopprimere violentemente l’ordinamento politico e giuridico dello Stato ?

283 c.p. attentato

contro la Costituzione dello Stato;

Chiunque commette un fatto diretto a mutare la Costituzione dello Stato, o la forma del Governo, con mezzi non consentiti dall’ordinamento costituzionale dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni 

Il governo italiano ha ratificato e recepito l’imposizione europea (sempre a proposito della succitata sovranità, indipendenza e dignità nazionale), inserendo in Costituzione il principio del pareggio di bilancio. Ha modificato poi la Costituzione in merito all’articolo 18, ma questo tanto per fare due esempi, senza contare che si sta attualmente lavorando alla bozza di una riforma della Costituzione che sarà presentata alle Camere come disegno di legge costituzionale, un ulteriore mossa del Governo Monti, sappoggiato ovviamente dagli schieramenti politici: Pd, Pdl, Udc, Fli e Api.

Il problema allucinante e surreale è chi ha fatto e sta facendo queste modifiche: un Governo incostituzionalmente eletto! Infatti la nomina di Mario Monti viola palesemente l’Art.1 della nostra Costituzione. Il numero 1, non un articoletto qualunque.

Come?

Presto spiegato:

la “designazione” di Mario Monti da parte di Giorgio Napolitano ha avuto luogo con un Governo in carica che formalmente non era stato sfiduciato: una cosa mai vista!!! Il dovere del Presidente della Repubblica non era quello di verificare il gradimento di leader ed organismi stranieri prima ancora che italiani e neppure quello di evitare le urne a tutti i costi o di anteporre alla fiducia del Parlamento quella della Banca Centrale e del Fondo Monetario. Il dovere del Presidente della Repubblica non era nemmeno quello di fare un governo senza partiti in una democrazia fondata sui partiti ma invece quello di operare per la preservazione dell’unità nazionale, difendendone radici e valori posti dalla Costituzione, per tutelare la certezza delle regole quale fondamento della democrazia sostanziale. il Governo Monti, per questi motivi essendo nato fuori dal Parlamento e senza che l’organo politico potesse esprimersi preventivamente, non è conciliabile con la Costituzione ma è stato imposto alle Camere a cose fatte dopo che i partiti erano stati esautorati di ogni decisione e le Istituzioni piegate alle ragioni di una strumentalizzata emergenza. Il tutto, inoltre, mentre il premier Monti intratteneva rapporti privilegiati con altri paesi europei, come Germania e Francia, da cui riceveva “compiti” a e cui comunicava decisioni all’insaputa del Parlamento.

Tutto ciò ha rappresentato una evidente, scandalosa e terribile “perdita di sovranità nazionale” poiché è altamente illegale assoggettare la Repubblica Italiana a potenze straniere. Ed è da quanto sopraesposto che si evince che la sovranità in Italia non è più (da un pezzo) esercitata nelle forme e nei limiti della Costituzione secondo il precetto posto dall’art.1.

287 c.p. usurpazione di

potere politico;

Chiunque usurpa un potere politico, ovvero persiste nell’esercitarlo indebitamente, è punito con la reclusione da sei a quindici anni. Alla stessa pena soggiace chiunque indebitamente assume un alto comando militare (anche qui non mi pare che qualcuno abbia usurpato un potere politico o qualcuno abbia assunto un alto comando militare).

C’è bisogno di ripetersi sulla rimozione coatta di un Governo  democraticamente eletto grazie al voto, non sfiduciato ma obbligato a dimettersi per insediarne un altro senza consultazioni, senza scioglimento delle Camere, senza permettere al popolo sovrano di andare alle urne?

289 c.p. attentato

contro gli organi costituzionali;

Attentato contro gli organi costituzionali e contro le assemblee regionali. È punito con la reclusione non inferiore a dieci anni, qualora non si tratti di un più grave delitto, chiunque commette un fatto diretto ad impedire, in tutto o in parte, anche temporaneamente: 1) al Presidente della Repubblica o al Governo l’esercizio delle attribuzioni o prerogative conferite dalla legge; 2) alle assemblee legislative o ad una di queste, o alla Corte costituzionale o alle assemblee regionali l’esercizio delle loro funzioni. La pena è della reclusione da uno a cinque anni se il fatto è diretto soltanto a turbare l’esercizio delle attribuzioni, prerogative o funzioni suddette.

Vedi sopra. Basta quello.

294 c.p. attentato

contro i diritti politici del cittadino;

Attentati contro i diritti politici del cittadino. Chiunque con violenza, minaccia o inganno impedisce in tutto o in parte l’esercizio di un diritto politico, ovvero determina taluno a esercitarlo in senso difforme dalla sua volontà, è punito con la reclusione da uno a cinque anni. Appare superfluo continuare con gli ultimi articoli. Non si ravvisa alcuna ipotesi di reato da parte delle Istituzioni.

Non avevamo forse diritto di votare, in quanto popolo sovrano, un governo che ci rappresentasse? Dovevano imporcelo? Non avevamo diritto a sapere cosa fosse il M.E.S., il Fiscal Compact, L’E.R.F?

304 c.p. cospirazione

politica mediante accordo;

Quando piu’ persone si accordano al fine di commettere uno dei delitti indicati nell’articolo 302, coloro che partecipano all’accordo sono puniti, se il delitto non e’ commesso, con la reclusione da uno a sei anni. Per i promotori la pena e’ aumentata. Tuttavia, la pena da applicare e’ sempre inferiore alla meta’ della pena stabilita per il delitto al quale si riferisce l’accordo (1). (1) Con sentenza n. 123 del 28 dicembre 1962 la Corte cost. ha dichiarato che “compete al giudice di merito disapplicare le norme ricordate artt. 330, 304, 305 cod. pen. in tutti quei casi rispetto ai quali l’accertamento degli elementi di fatto conduca a far ritenere che lo sciopero costituisca valido esercizio del diritto garantito dall’art. 40 Cost., ed a rendere in conseguenza possibile l’applicazione dell’esimente di cui al cit. art. 51 cod. pen.”.

Va bé, qui si “spara sulla croce rossa”, troppo facile. Il palese accordo tra Napolitano, Draghi, Monti e tutta la ditta appoggini in Parlamento è stata fin troppo palese per non essere sgamata anche dall’ultimo dei cretini.

305 c.p. cospirazione

politica mediante associazione

Quando tre o piu’ persone si associano al fine di commettere uno dei delitti indicati nell’articolo 302, coloro che promuovono, costituiscono o organizzano la associazione sono puniti, per cio’ solo, con la reclusione da cinque a dodici anni. Per il solo fatto di partecipare all’associazione, la pena e’ della reclusione da due a otto anni. I capi dell’associazione soggiacciono alla stessa pena stabilita per i promotori. Le pene sono aumentate se l’associazione tende a commettere due o piu’ dei  delitti sopra indicati (1). (1)Con sentenza n. 123 del 28 dicembre 1962 la Corte cost. ha dichiarato che “compete al giudice di merito disapplicare le norme ricordate artt. 330, 304, 305 cod. pen. in tutti quei casi rispetto ai quali l’accertamento degli elementi di fatto conduca a far ritenere che lo sciopero costituisca valido esercizio del diritto garantito dall’art. 40 Cost., ed a rendere in conseguenza possibile l’applicazione dell’esimente di cui al cit.art. 51 cod. pen.”.

Vedi sopra.

Considerato quanto esposto sopra vi lascio un modello di denuncia elaborato da Paolo Barnard coadiuvato da esperti penalisti che già in diverse centinaia di cittadini, me compreso, hanno depositato presso le Procure della Repubblica o le Stazioni dei Carabinieri, nel caso vi pungesse vaghezza di FARE qualcosa di concreto per arginare lo tsunami politico-finanziario che ci sta colpendo. Prima del modello giusto qualche riga ulteriore di spiegazione del perché si dovrebbe denunciare e quello che grossomodo si rischia (salvo che non “cali” l’Eurogendfor e ci pianti a tutti un colpo in testa… non sapete cos’è l’Eurogendfor(6)? In fondo all’articolo una nota anche in merito a questa ennesima chicca che la nostra classe politica ci ha confezionato.)

Perche’ e come denunciare i golpisti Napolitano, Monti, Draghi e quanti li hanno sin’ora appoggiati: 

– per i vostri figli se ne avete,

– per voi stessi se siete giovani,

– per tutti quelli che sono morti per il paese Italia,

– per tutti quelli che sono emigrati e che vorrebbero tornare e trovare il loro paese com’era, una Repubblica democratica fondata sul lavoro e non sulle banche,

– per il gusto di poter dire io l’ho fatto e non sono stato a guardare i miei aguzzini distruggere il mio Paese senza fare nulla.

Bisogna denunciare perché anche se magari non si dovesse riuscire a fermare “i mandanti”, cioè le grandi lobbies, gli speculatori, le grandi banche d’affari, la NATO, il Nuovo Ordine Mondiale, chiamateli come volete, almeno si creeranno dei problemi quantomeno ai tre dell’apocalisse che ci stanno gettando in pasto ai lupi per il loro tornaconto.

Forse non cambierà nulla “fuori”, ma dentro di voi sicuramente il fatto di aver agito e compiuto un “atto dovuto” vi metterà in pace con voi stessi e con lo specchio che dovete affrontare tutte le mattine.

E comunque, se avrete la bontà di leggere il testo della denuncia vi accorgerete che i “cazzi acidi” (ad Oxford: “sour cocks”) , nel momento esatto in cui “il malloppo” di denunce verra’ consegnato a chi di dovere, si materializzeranno anche per tutti coloro che in Parlamento si sono resi corresponsabili dello scempio a cui siamo sottoposti. 

Grazie per l’attenzione e per quanto farete.

Se non farete “amen” avremo tutti l’Italia che vi meritate.

La denuncia:

La denuncia va presentata dai Carabinieri, in

presenza di un Carabiniere Ufficiale Giudiziario, in tre copie fotocopiate.
Oppure la medesima cosa si fa in procura.

Non si possono rifiutare di riceverla, se lo fanno violano la legge. (Omissione di atti d’ufficio, perseguibile dall’articolo 328 del codice penale.)

Dopo aver depositato la denuncia, scrivete una mail a dpbarnard@libero.it con intestazione tassativa nell’oggetto denuncia fatta, dove metterete poi

nel testo nome e cognome e luogo dove la denuncia e’ stata depositata,
null’altro.

Poi, quando le denunce saranno un numero consistente le conteremo e a quel punto accadranno tre cose:

sarà stilato un comunicato stampa internazionale diretto ai corrispondenti e media di Spagna, Portogallo, Irlanda e Grecia, nonché Gran Bretagna e USA, dove notificheremo ciò che abbiamo fatto e inviteremo i loro cittadini a fare la stessa cosa. il valore del simbolo può cambiare l’Europa.

L’intero ammontare delle denunce verra’ consegnato, in contemporanea, alla Corte Costituzionale.

Il tutto sarà inviato per conoscenza all’Alta Corte dell’Aja

Qualcuno di voi si chiederà cosa rischia in termini legali, per dirlo con le parole di Paolo Barnard:

“non si rischia la sparizione e la tortura (Argentina, Cile ecc.)

Non si rischiano le ossa fracassate sotto casa dagli squadristi (fascismo) o dagli squadroni che facevano i pogrom (comunismo)

Non si rischia di morire di fame o pellagra (leggere Fontamara di Silone)

Cioè non si rischia quello che hanno rischiato quelli a cui tu devi tutto ciò che sei e fai oggi.

Ok, ora cosa si rischia allora:

si rischia, con un tasso di rischio dello 0,1% come da opinione di autorevoli penalisti consultati, che uno dei da te denunciati ti contro quereli per calunnia. a quel punto ti devi trovare un avvocato e difenderti. Ma a quel punto l’intero movimento italiano di chi sta denunciando sarà invitato a condividere in una cassa comune tutte le tue spese legali, e si costituirà come testimone a tuo favore nel tuo processo. Potrebbe anche accadere che il magistrato iscriva nella lista degli imputati tutti quelli che in Italia hanno depositato la medesima denuncia, il che sortirebbe poi lo stesso effetto di cui sopra. Fine.”

Aggiungo poi, di mio, che se fossimo tanti, davvero tanti, a rischiare non saremmo di certo noi, ma loro! Perchè a prescindere dai capi d’accusa, un tale bombardamento di denunce otterrebbe risonanza anche da tutti i media europei e non solo.

Se al contrario alla fine rimanessimo in pochi ad aver denunciato, mi chiedo che convenienza avrebbero ad imbastire un procedimento per calunnia nei nostri confronti? Rischierebbero un’altra volta l’esplosione della cosa sui media internazionali con tutto ciò che comporterebbe, e soprattutto l’evidenza dei fatti svelata in tribunale attraverso i documenti e le prove raccolte in tutti questi mesi.

Qui il Testo della denuncia che potete copiare e compilare con i vostri dati

ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA

presso il Tribunale di Roma

 

DENUNCIA

 

In difesa
della sovranità democratica dello Stato italiano e dei suoi cittadini.

 

Per ostacolare il Colpo di Stato Finanziario che ha di fatto terminato la democrazia partecipativa e la sovranità delle istituzioni Governo e Parlamento in Italia, culminato con gli eventi del 12-16 novembre 2011.


“COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Principi
Fondamentali

Art.1

L’Italia è una Repubblica Democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

La sovranità del popolo si esercita nella delega che esso dà allo Stato. Lo Stato esercita, per conto del popolo, le sovranità essenziali al funzionamento della democrazia, fra cui rivestono primaria importanza le sovranità di politica monetaria, economica, fiscale e sociale, gestite all’interno dell’istituzione Stato dal Governo eletto dal popolo.

Svuotare lo Stato, quindi il popolo e il Governo, di tali sovranità, significa, e comporta, privarlo della sovranità stessa, in quanto lo si priva della facoltà e del potere di determinare il destino della nazione, compromettendone l’esistenza nella prosperità, nella pace e nella coesione sociale, esponendola
a devastanti derive anti democratiche, e a impoverimento e sfruttamento criminoso da parte di forze speculative esterne ed interne. L’Italia è stata vittima di un completo svuotamento delle sue sovranità fondamentali, attuato anche da figure istituzionali italiane ai massimi livelli nel senso di un vero tradimento della Patria, e di natura criminosa non solo per gli effetti di spoliazione dei meccanismi di democrazia e di vessazione nelle vite di milioni di famiglie, ma anche perché in violazione della lettera e dello spirito della nostra Costituzione. Tutto ciò ha comportato la marginalizzazione del popolo italiano sovrano, l’esautorazione di Governo e Parlamento, e le conseguenze sono di entità drammatica in ogni ambito della convivenza democratica, dell’economia, della coesione sociale, a esclusivo favore e per conto di elite di speculatori nazionali e internazionali. Tutto questo compone l’oggetto della mia denuncia di Colpo di Stato Finanziario in Italia.

L’art.11 della Costituzione recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra le nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

L’articolo 11 fu concepito per consentire l’ingresso dell’Italia nell’ONU e nelle altre nascenti organizzazioni internazionali, nello spirito di mantenere la pace all’indomani della terribile esperienza del nazi-fascismo e della seconda guerra mondiale. Ma le “limitazioni di sovranità” di cui si parla non hanno nulla a che vedere con lo svuotamento della sovranità del Governo e del Parlamento e con il sovvertimento dell’ordinamento repubblicano-democratico quale sancito dall’art.1 della Costituzione.

A partire dal Trattato di Maastricht e poi, a seguire, con l’ingresso dell’Italia nell’Eurozona, e con la conseguente trasformazione della funzione di emissione di moneta sovrana (la Lira) da parte del nostro Stato nel sistema facente capo alla Banca Centrale Europea e al Sistema Europeo delle Banche Centrali (l’Euro), per culminare in maniera più incisiva e determinata col Trattato di Lisbona (2007) e passando infine per il più recente Fiscal Compact del 2 marzo 2012, al nostro Paese, inteso come popolo sovrano, è stato imposto di consegnare le sue primarie sovranità nelle mani di organismi esterni alla Repubblica Italiana e NON ELETTI dagli italiani, (BCE, SEBC, Commissione Europea, Fondo Monetario Internazionale e Mercati dei Capitali privati), e ciò ha comportato danni immensi alla democrazia e ai nostri diritti. Tali organismi esterni sono di comprovata struttura e composizione prettamente oligarchica e privi di alcun fondamento democratico, sono controllati da speculatori finanziari privati per cui conto agiscono nel senso della spoliazione del bene comune dei popoli europei. Tutto ciò è avvenuto senza che i popoli europei, né quello italiano di cui qui mi occupo, vi abbiano mai manifestato il loro espresso e formale consenso.

In particolare, a partire dagli eventi del 12-16 novembre 2011, per culminare con la firma del Treaty on Stability, Coordination and Governance in the Economic and Monetary Union del 2 marzo 2012, il Presidente della Repubblica, il Governo in carica, i membri del Parlamento – ciascuno di questi organi nelle persone medio tempore in carica – hanno permesso ed attuato, allo scopo manifesto di facilitare i programmi oligarchici delle elite finanziarie di cui sopra, un ulteriore chiaro sovvertimento dell’ordine democratico e repubblicano nel momento in cui fu destituito un Governo legittimamente eletto dagli italiani nella data del 12 novembre 2011, avvenuta tale destituzione in modo del tutto anomalo e totalmente al di fuori dai principi e dalle norme previste nel nostro ordinamento, nonché in aperta violazione della Costituzione italiana (si legga sotto). Il Governo deposto è stato in seguito illegittimamente sostituito con un ‘soggetto’ che rappresenta, già solo nella persona del Presidente del Consiglio Mario Monti, una chiara espressione della già citata oligarchia.

Pertanto, ricordato ancora

1) che in forza di tutto quanto sopraccitato, e in particolare a causa dell’entrata dell’Italia nell’Eurozona, lo Stato italiano è in via definitiva esautorato della propria sovranità in materia di politica monetaria, fiscale e sociale – fatto paralizzante di tutta la Funzione Pubblica di uno Stato – a favore del SEBC e della BCE e dei Mercati dei Capitali privati, nell’ambito di una struttura sovranazionale notoriamente impostata secondo un impianto ideologico antisociale poiché Neoliberista, Neoclassico e Neomercantile. Si ricorda, fra i tanti esempi, che il governatore attuale della BCE, Mario Draghi, è espressione di un inammissibile conflitto d’interessi essendo contemporaneamente membro del Group of 30, gruppo espressione delle oligarchie bancarie speculative internazionali che proprio la BCE dovrebbe controllare e regolamentare; 

2) che l’intera struttura monetaria dell’Eurozona (leggi Euro), prodotto dei succitati passaggi e del pensiero delle oligarchie speculative europee lungo un periodo di 75 anni almeno, ha consegnato l’Italia
nelle mani del ricatto devastante dei Mercati dei Capitali finanziari, che oggi sono l’unica fonte di approvvigionamento di moneta (Euro) per lo Stato italiano al posto della sua legittima sovranità di emettere moneta (Lira). Ciò comporta la totale resa dello Stato ai voleri di codesti Mercati, che possono ricattare lo Stato con la privazione arbitraria dei finanziamenti essenziali alla Funzione Pubblica italiana attraverso l’arma dell’innalzamento oltre ogni sostenibilità dei tassi d’interesse sui Titoli emessi dal nostro Tesoro, e con l’innalzamento oltre ogni sostenibilità dello Spread – azioni che hanno il potere di sospingere l’Italia a un “default disordinato” dalle catastrofiche conseguenze sociali ed economiche. Risulta evidente come questo rappresenti in sé un’arma di minaccia e di controllo nelle mani dei Mercati dei Capitali finanziari NON ELETTI dagli italiani impossibile da contrastare, quindi in grado di paralizzare ogni esercizio della sovranità parlamentare e governativa italiana, per cui ne deriva il totale azzeramento delle sovrane facoltà di Governo e di LIBERO esercizio della funzione legislativa del Parlamento italiano. Infine, già questo si delinea come un vero Colpo di Stato Finanziario ai danni dell’Italia e del suo popolo, scientemente appoggiato da un’intera classe politica italiana, fra cui Mario Monti in primis. 

3) che, ai sensi e per gli effetti delle norme del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea come integrato, da ultimo, dall’Europact, dai regolamenti cosiddetti Six-pack, e dal Treaty on Stability, Coordination and Governance in the Economic and Monetary Union, meglio noto come Fiscal Compact, in corso di ratifica, la Commissione Europea NON ELETTA dagli italiani – e notoriamente infiltrata della lobby finanziarie private (si legga sotto) – viene investita di poteri penetranti e di gestione sostanzialmente esclusiva della politica economica, fiscale e sociale italiana, che giungono sino alla diretta ingerenza in termini di “natura, portata e quadro temporale dell’azione correttiva da intraprendere” in caso di scostamento dello Stato membro dai vincoli insostenibili ed economicamente e socialmente distruttivi del Patto di Stabilità di cui già al Europact, Six-pack e Fiscal Compact;

4) che la suddetta Commissione Europea, come già anche gli organi direttivi della BCE, è composta da membri nominati a titolo individuale, secondo una procedura che nulla ha di democratico; 

5) che in tutto questo costrutto, l’unico organo che abbia fondamento democratico, il Parlamento Europeo, non ha avuto ruolo alcuno o, se previsto, fu del tutto inconsistente e limitato ad una marginale funzione, di fatto e/o nella sostanza, e spesso comunque solo consultiva; 

6) che numerosi esecutori del piano anti democratico di spoliazione delle sovranità monetarie e costituzionali dei Paesi facenti parte della UE e dell’Eurozona in particolare, fra cui il Presidente del Consiglio italiano Mario Monti e l’attuale Governatore della BCE Mario Draghi, sono o sono stati membri di gruppi di potere oligarchico di comprovata tendenza anti democratica Neoliberista, Neoclassica e Neomercantile come la Trilateral Commission, il gruppo Bilderberg l’Aspen Institute, il Group of 30;

7) che siffatto descritto esautoramento e sottrazione della sovranità popolare, unitamente al connesso esautoramento e sovvertimento dell’ordinamento repubblicano e democratico costituzionalmente garantito, tutt’ora in corso di perfezionamento, è avvenuto, e continua ad essere attuato, in modo significativamente preordinato e colluso con le principali lobbies anti sociali dei poteri finanziari come il Business Europe, la European Roundtable of Industrialists, il Liberalization of Trade in Services, il Transatlantic Business Dialogue e altri, con prepotente e sfacciata violazione della Carta Costituzionale e dei principi fondatori della stessa; 

 8) che nei giorni dal 12 al 16 novembre 2011 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha di fatto acconsentito che per mezzo del sopraccitato e criminoso ricatto monetario di cui al punto 2) un Governo legittimamente eletto dagli italiani fosse deposto, che il Parlamento italiano fosse messo nelle condizioni di abdicare in toto alla propria sovranità e di acconsentire sotto minaccia da parte dei Mercati dei Capitali all’insediamento a Palazzo Chigi di un Presidente del Consiglio illegittimo edespressione del volere oligarchico dei Mercati, portatore quindi in Italia di politiche economiche distruttive e criminose (si legga sotto); così facendo il Presidente della Repubblica abdicava totalmente alle sue funzioni di estremo difensore dell’ordine costituzionale e democratico italiano;

per tutto
quanto sopra esposto,

si propone formale denuncia

 

affinché l’Autorità Giudiziaria competente, accertata la sussistenza del reato ed identificati gli autori – in particolare nelle persone del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, dei ministri in carica, dei membri del Parlamento che hanno votato le succitate misure di svuotamento democratico dello Stato italiano e della nostra Carta Costituzionale, ciascuno nelle persone attualmente e medio tempore in carica in relazione all’arco temporale interessato, nonché tutte le altre persone eventualmente coinvolte – lo persegua ai termini di legge per tutti i reati ravvisabili e, comunque, per quelli previsti dagli articoli:

9) 241 c.p. attentato contro l’integrità, l’indipendenza o l’unità delloStato;

10) 270 c.p. associazioni sovversive;

11) 283 c.p. attentato contro la Costituzione dello Stato;

12) 287 c.p. usurpazione di potere politico;

13) 289 c.p. attentato contro gli organi costituzionali;

14) 294 c.p. attentato contro i diritti politici del cittadino;

15) 304 c.p. cospirazione politica mediante accordo;

16) 305 c.p. cospirazione politica mediante associazione. con le aggravanti qui di seguito specificate:

a) che il costrutto criminoso di cui si parla è interamente volto al profitto di oligarchie private il cui preciso interesse è di distruggere le conquiste democratiche, nel senso dei poteri sovrani di popoli e Stati, scaturite da oltre sue secoli di progresso umanistico e sociale in Europa. Tali oligarchie sono identificabili nei poteri Neomercantili industriali in particolare di Francia e Germania, nell’industria della speculazione finanziaria degli Hedge Funds europei e statunitensi, nei Vulture Funds europei e statunitensi, nelle maggiori banche d’investimento internazionali, nelle agenzie di Rating, nelle multinazionali dei servizi europee e statunitensi, negli investitori cosiddetti ‘nuovi rentiers’ che speculano sulla privatizzazione dei servizi essenziali per i cittadini et al.

b) che il costrutto criminoso di cui si parla ha portato e sta portando a un preordinato impoverimento di milioni di famiglie, secondo le politiche oligarchiche cosiddette della Spirale della Deflazione Economica Imposta, meglio note ai cittadini come Politiche di Austerità. Tali politiche sono denunciate ai massimi livelli dell’accademia e persino dalla massima stampa finanziaria come veri suicidi economici, le cui conseguenze sono inenarrabili sofferenze umane di disoccupazione, sottoccupazione, scardinamento sociale delle nazioni, deterioramento della salute, aumento del crimine, dei conflitti sociali, quindi deterioramento della democrazia costituzionale. I destini di milioni di esseri umani vengono così artatamente e criminosamente consegnati a un futuro di servitù per l’esclusivo profitto di oligarchie predatrici, configurandosi ciò in un vero e proprio crimine sociale di proporzioni storiche.

A sostegno di tutto quanto qui denunciato si fornirà nelle sedi opportune ampia letteratura scientifica, accademica e investigativa.

Si chiede inoltre, di essere informato di un’eventuale richiesta di archiviazione ai sensi dell’art.408 c.p.p..

Il sottoscritto………………………………………………………………nato/a………………………..…………………….

il …………………………..residente a ………………………………. cap

………………….., .indirizzo presso il quale eleggo domicilio, nel
profondo rispetto e in onore della Costituzione della Repubblica Italiana, di
chi l’ha sottoscritta e di tutti quelli che per arrivare alla stessa hanno
sacrificato la propria vita.

 

NOTE:

 

 

1.      Council on Foreign Relations

Il Council on Foreign Relations altro non è che il braccio armato primigenio, quello creato per primo, della finanza internazionale. Il CFR sarebbe stato creato formalmente nel 1921 come “governo ombra” della Federal Reserve (di cui abbiamo parlato abbondantemente a inizio post), banca centrale Americana voluta dai grandi banchieri e che fino ad allora la politica aveva tentato di evitare per contrarietà all’accentramento della politica finanziaria. D’altronde il Council, voluto nel 1921 come dicevamo, fu creato su richiesta del presidente Woodrow Wilson (il presidente dei quattordici punti, della dottrina Wilson e della fondazione della Società delle Nazioni, praticamente il bisavolo del complotto mondiale); il primo presidente del Council fu David Rockfeller che proprio durante la sua presidenza del CFR creò la Commissione Trilaterale. Insomma, il CFR è uno dei vertici del poligono del controllo mondiale: Wall Street, Trilaterale, Bilderberg, Federal Reserve e Council for Foreign Relations.

 

2.      Goldman Sachs

È una delle più grandi e importanti banche di affari del mondo. Ha sede legale negli Stati Uniti ed è quotata alla borsa di New York. Offre consulenze a migliaia di società, che la utilizzano per gestire i loro investimenti, per ristrutturarsi e per effettuare nuove acquisizioni. La banca si occupa anche degli investimenti a rischio e sui derivati, e amministra fondi previdenziali. Considerata la sua enorme influenza, è stata spesso criticata per aver condizionato l’andamento dei mercati o aver favorito speculazioni spregiudicate, che hanno contribuito alla progressiva crisi finanziaria di questi ultimi anni.

3) Commissione Trilaterale

È una organizzazione non governativa fondata nel 1973 dal magnate statunitense David Rockefeller per favorire la cooperazione tra Europa, Stati Uniti e Giappone. L’obiettivo all’epoca era quello di superare le distanze e i disaccordi tra queste tre parti del mondo, cercando di aprire il dialogo e il confronto su temi di natura politica ed economica. Il Nord America è rappresentato da 120 membri, l’Europa da 170 e l’Asia da 85 membri (nel corso degli anni l’organizzazione si è aperta ad altri paesi orientali oltre il Giappone). La Commissione Trilaterale è stata criticata da organizzazioni politiche e di attivisti con motivazioni simili a quelle usate per il gruppo Bilderberg. L’accusa è quella di voler creare un sistema sovranazionale per gestire il potere senza alcuna legittimazione democratica.

Mario Monti è direttamente impegnato nell’organizzazione come presidente del gruppo europeo dal 2010, affiancato da un presidente per il gruppo americano e da uno per l’area asiatica. 

Monti ha il compito di coordinare il lavoro del nucleo europeo dell’organizzazione.

Nel corso degli incontri globali, in genere uno l’anno, e di quelli in Europa, la Commissione Trilaterale si occupa di questioni economiche e produce analisi e previsioni sull’andamento dei mercati, sulle opportunità per imprese e altre organizzazioni di collaborazione. I risultati degli incontri e degli studi vengono pubblicati regolarmente e pubblicamente, evitando le chiusure e la segretezza del gruppo Bilderberg.

4.      Gruppo Bilderberg

È un gruppo che si riunisce una volta all’anno e i cui incontri riservati furono organizzati per la prima volta a fine maggio del 1954 presso l’Hotel de Bilderberg (Oosterbeek, Paesi Bassi), luogo che diede

anche il nome all’iniziativa. L’associazione nacque con lo scopo di contrastare l’antiamericanismo nell’Europa occidentale e per incentivare maggiore collaborazione tra Stati Uniti e paesi europei sia sul fronte politico che su quello finanziario. Il gruppo organizza di norma una sola riunione all’anno cui
sono invitati meno di 150 partecipanti, solitamente personaggi influenti dal mondo delle imprese, della finanza, delle università e della politica. Gli incontri durano pochi giorni e sono preclusi ai giornalisti, che non possono nemmeno avvicinarsi alle aree in cui si tiene il summit. La zona degli incontri è sorvegliata di solito da società di sicurezza private, a volte con il sostegno delle forze dell’ordine. Chi si avvicina o prova a ottenere informazioni viene rapidamente allontanato (quest’anno Mario Borghezio della Lega Nord fu arrestato dalla polizia e successivamente bandito dal Cantone dei Grigioni per tutta la durata del summit).

Proprio a causa dell’estrema riservatezza, nel corso degli anni il gruppo Bilderberg è stato accusato di ordire oscure cospirazioni da parte di attivisti e organizzazioni politiche, che paragonano spesso gli incontri dei partecipanti a quelli della massoneria intenta a creare un “nuovo ordine mondiale”, per quanto non ci sia alcuna prova che durante i convegni si siano mai fatte discussioni o prese decisioni di questo genere (non si capisce nemmeno quali dovrebbero essere, queste decisioni). Le opinioni sul tipo di cospirazioni cambiano molto a seconda dei detrattori e così anche le ipotesi sui risultati raggiunti da oltre mezzo secolo. Gli organizzatori degli incontri difendono la scelta di svolgere tutto senza far trapelare informazioni: i partecipanti ai convegni si sentono così liberi di dire davvero che cosa pensano senza temere la diffusione delle loro dichiarazioni da partedella stampa.

Mario Monti è membro del Consiglio direttivo del gruppo Bilderberg dallo scorso anno. Il Consiglio viene eletto ogni quattro anni e non ci sono limiti al numero dei mandati per i singoli consiglieri: si occupa di organizzare l’incontro annuale e di selezionarne i partecipanti. Monti risulta tra gli invitati dell’incontro dello scorso giugno a Saint Moritz (Svizzera), ma non è l’unico italiano ad avervi partecipato. Nella lista

compaiono anche il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, Franco Bernabè (Telecom), John Elkann (FIAT), e Paolo Scaroni (ENI). I temi affrontati durante l’incontro sono stati molteplici: dal ruolo delle economie emergenti all’innovazione tecnologica nelle economie occidentali, passando per le sfide per l’economia europea. Proprio per le ragioni di riservatezza con cui sono organizzati gli incontri, non sappiamo che cosa abbia fatto o detto Monti durante il summit (a cui di recente hanno preso parte anche, tra gli altri, Barroso e Van Rompuy). In veste di presidente della Bocconi, Monti ha partecipato agli incontri del gruppo Bilderberg anche nel 2010 e nel 2009.

5.      Aspen Institute

L’Aspen Institute è finanziato da fondazioni come la Carnegie Corporation, la Rockefeller Brothers Fund e la Ford Foundation, attraverso quote di iscrizione a seminari e donazioni individuali. Tra i suoi

affiliati ci sono leader della politica, dell’economia e intellettuali. Attualmente Walter Isaacson è il suo presidente mondiale e CEO. Vi domanderete: chi è costui? E’ l’ex presidente della CNN*, il canale televisivo statunitense più potente e conosciuto al mondo. Pensate che quest’uomo ha rinunciato ad una
delle poltrone più ambite del pianeta pur di sedere in cima all’Aspen Institute. Da un episodio del genere possiamo dedurre la planetaria importanza di questa organizzazione.

Aspen Institute in Italia.

L’organizzazione, ufficialmente inzia ad operare sul territorio italiano nel 1984. Di forte caratterizzazione transatlantica, del resto la storia parla da sè, l’Aspen Institute Italia ha due sedi: a Roma in Via SS. Apostoli 49 e a Milano in Via Vincenzo Monti 12. L’Aspen Institute Italia riunisce il meglio dell’industria italiana, delle banche e delle assicurazioni, della cultura e della politica, non c’è settore che manchi all’appello: Generali, Fincantieri, Confindustria, la Rai, Mediaset, Pirelli, Poste Italiane, società Autostrade, Enel, Fiat etc. E’ un elenco incredibile, tutti i capitali italiani, di ogni settore, convergono nell’Aspen Institute come Soci sostenitori. I loro (nostri?) danari, versati ufficialmente tramite una somma annuale uguale per tutti, finanziano le attività dell’organizzazione.

Chi sono i soci sostenitori? Sono quelli che mettono i soldi e vengono ammessi a far parte dell’associazione dal Comitato Esecutivo e sono rappresentati nel Consiglio Generale dell’Istituto dai propri Presidenti, Amministratori Delegati o Direttori Generali. Inoltre ci sono anche i cosiddetti Soci ordinari, personalità italiane e internazionali provenienti dal mondo accademico, politico, culturale e dei media, che sono chiamati a far parte dell’associazione dal Comitato Esecutivo, ufficialmente, per la loro fama accademica ed eccellenza professionale. Si legge sul sito italiano che essi “mettono a disposizione dell’Istituto la loro competenza e contribuiscono così alla qualità intellettuale e al patrimonio di idee dei programmi di Aspen, collaborando in forma gratuita alle diverse iniziative. Partecipano, tra l’altro, a gruppi di lavoro e task force che affrontano specifici problemi del panorama politico ed economico internazionale”.

Insomma questi soci non solo portano avanti le loro idee, ma si rendono disponibili ad appoggiare eventi specifici “su tematiche di rilevante interesse strategico“. Elenco di alcuni dei soci ordinari: Enrico Letta, Mario Draghi, Giorgio Napolitano, Romano Prodi, Massimo D’Alema, Fedele Confalonieri, Lucia Annunziata, Paolo Mieli, Francesco Caltagirone, Cesare Geronzi, Franco Frattini, Gianfranco Fini, Gianni Letta, Luca Montezemolo, Sergio Marchionne, Emma Mercegaglia, Tommaso Padoa Schioppa, Giuliano Amato, John Elkann, Lucio Stanca

6.      Eurogendfor

Il Trattato Eurogendfor venne firmato a Velsen il 18 ottobre 2007 da Francia, Spagna, Paesi Bassi, Portogallo e Italia. L’acronimo sta per Forza di Gendarmeria Europea (EGF): in sostanza è la futura polizia militare d’Europa. E non solo. Per capire esattamente che cos’è, leggiamone qualche passo. I compiti: «condurre missioni di sicurezza e ordine pubblico; monitorare, svolgere consulenza, guidare e supervisionare le forze di polizia locali nello svolgimento delle loro ordinarie mansioni, ivi comprese l’attività di indagine penale; assolvere a compiti di sorveglianza pubblica, gestione del traffico, controllo delle frontiere e attività generale d’intelligence; svolgere attività investigativa in campo penale, individuare i reati, rintracciare i colpevoli e tradurli davanti alle autorità giudiziarie competenti; proteggere le persone e i beni e mantenere l’ordine in caso di disordini pubblici» (art. 4). Il raggio d’azione: «EUROGENDFOR potrà essere messa a disposizione dell’Unione Europea (UE), delle Nazioni Unite (ONU), dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) e di altre organizzazioni internazionali o coalizioni specifiche» (art. 5). La sede e la cabina di comando: «la forza di polizia multinazionale a statuto militare composta dal Quartier Generale permanente multinazionale, modulare e proiettabile con sede a Vicenza (Italia). Il ruolo e la struttura del QG permanente, nonché il suo coinvolgimento nelle operazioni saranno approvati dal CIMIN – ovvero – l’Alto Comitato Interministeriale. Costituisce l’organo decisionale che governa EUROGENDFOR» (art. 3).

Ricapitolando: la Gendarmeria europea assume tutte le funzioni delle normali forze dell’ordine (carabinieri e polizia), indagini e arresti compresi; la Nato, cioè gli Stati Uniti, avranno voce in capitolo nella sua gestione operativa; il nuovo corpo risponde esclusivamente a un comitato interministeriale, composto dai ministri degli Esteri e della Difesa dei paesi firmatari. In pratica, significa che avremo per le strade poliziotti veri e propri, che non si limitano a missioni militari, sottoposti alla supervisione di un’organizzazione sovranazionale in mano a una potenza extraeuropea cioè gli Usa, e che, come se non bastasse, è svincolata dal controllo del governo e del parlamento nazionali.

Ma non è finita. L’EGF gode di una totale immunità: inviolabili locali, beni e archivi (art. 21 e 22); le comunicazioni non possono essere intercettate (art. 23); i danni a proprietà o persone non possono essere indennizzati (art. 28); i gendarmi non possono essere messi sotto inchiesta dalla giustizia dei paesi ospitanti (art. 29). Come si evince chiaramente, una serie di privilegi inconcepibili in uno Stato di diritto.

Il 14 maggio 2010 la Camera dei Deputati della Repubblica Italiana ratifica l’accordo. Presenti 443, votanti 442, astenuti 1. Hanno votato sì 442: tutti, nessuno escluso. Poco dopo anche il Senato dà il via libera, anche qui all’unanimità. Il 12 giugno il Trattato di Velsen entra in vigore in Italia. La legge di ratifica n° 84 riguarda direttamente l’Arma dei Carabinieri, che verrà assorbita nella Polizia di Stato, e questa degradata a polizia locale di secondo livello. Come ha fatto notare il giornalista che ha scovato la notizia, il freelance Gianni Lannes (uno con due coglioni così, che per le sue inchieste ora gira con la scorta), non soltanto è una vergogna constatare che i nostri parlamentari sanciscano una palese espropriazione di sovranità senza aver neppure letto i 47 articoli che la attestano, ma anche che sia passata inosservata un’anomalia clamorosa. Il quartiere generale europeo è insediato a Vicenza nella caserma dei carabinieri “Chinotto” fin dal 2006. La ratifica è dell’anno scorso. E a Vicenza da decenni ha sede Camp Ederle, a cui nel 2013 si affiancherà la seconda base statunitense al Dal Molin che è una sede dell’Africom, il comando americano per il quadrante mediterraneo-africano.

La deduzione è quasi ovvia: aver scelto proprio Vicenza sta a significare che la Gestapo europea dipende, e alla luce del sole, dal Pentagono.

Tratto da: MARIO MONTI SPARA TALMENTE TANTE PALLE, E A UNA VELOCITÀ

TALE CHE, SE ESISTE LA REINCARNAZIONE, LUI SARÀ SICURAMENTE UN FLIPPER. |
Informare per Resistere
http://www.informarexresistere.fr/2012/12/02/mario-monti-spara-talmente-tante-palle-e-a-una-velocita-tale-che-se-esiste-la-reincarnazione-lui-sara-sicuramente-un-flipper/#ixzz2E1fBZc7H

– Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!