La presa di consapevolezza collettiva e i social network sono una minaccia per l’agenda globalista

per lo sviluppo dell’agenda globale… Durante un recente discorso in Polonia, l’ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale Zbigniew Brzezinski e massimo guru del “Nuovo Ordine Mondiale” e della necessità di “drogare i popoli con il tittainment” (succhiare latte dalle mammelle), una versione moderna della massima imperiale romana “ludi et circenses” per soffocare le istanze dei popoli ha avvertito i colleghi elitisti che un movimento mondiale di “resistenza” al “controllo esterno” guidata da “attivismo populista” sta minacciando di far deragliare la transizione verso un nuovo ordine mondiale.

 Definendo l’idea che il 21 ° secolo è il secolo americano “una disillusione condivisa”, Brzezinski ha dichiarato che il dominio americano non è più possibile a causa dell’accelerazione del cambiamento sociale guidato da “comunicazioni di massa istantanee come la radio, la televisione e Internet”, che hanno stimolato un crescente “risveglio universale della coscienza politica di massa.”

 L’ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti ha aggiunto che questo “aumento in tutto il mondo dell’attivismo populista sta dimostrando ostile alla dominazione esterna del tipo che ha prevalso nell’età del colonialismo e dell’imperialismo.”

Brzezinski ha concluso che “la resistenza populista persistente e fortemente motivata di coscienza politica e dei popoli risvegliati e storicamente avversi al controllo esterno ha dimostrato di essere sempre più difficile da eliminare.”

 Anche se Brzezinski ha commentato in tono neutro, il contesto in cui ha parlato, unitamente alle sue precedenti dichiarazioni, indicherebbe che questa non è una celebrazione della “resistenza populista”, ma una perplessità per l’impatto che questo sta avendo sul tipo di “controllo esterno” che Brzezinski ha sostenuto più volte.

Queste considerazioni sono state effettuate a un evento per il Forum europeo per le nuove idee (EFNI), un’organizzazione che sosterrebbe la trasformazione dell’Unione europea in un anti-democratico federale superstato, il tipo stesso di “controllo esterno” a cui messa in pericolo è stata sottolineata da Brzezinski durante il suo speech.

 In questo ambito, bisogna comprendere che l’argomentazione di Brzezinski sulla “resistenza populista” di notevole ostacolo per l’imposizione di un nuovo ordine mondiale è da interpretare più come un avvertimento che come riconoscimento/celebrazione.

Tieni anche in considerazione ciò che Brzezinski ha scritto nel suo libro Between Two Ages: il ruolo dell’America nell’era tecno-digitale, in cui ha sostenuto il controllo delle popolazioni da parte di una classe politica tramite la manipolazione digitale.

 L’era digitale comporta la comparsa graduale di una società più controllata. Una tale società sarebbe dominata da una élite, libera da valori tradizionali. Presto sarà possibile esercitare una sorveglianza quasi continua su tutti i cittadini e mantenere file completi ed aggiornati che contengono anche le informazioni più personali di ogni cittadino. Questi file potranno essere accessibili in realtime da parte delle autorità “, ha scritto Brzezinski.

“Nella società digitale la tendenza sembra essere verso l’aggregazione dei supporti individuali di milioni di cittadini non coordinati, facilmente alla portata di personalità magnetiche ed attraenti che sfruttano le più recenti tecniche di comunicazione per manipolare le emozioni e controllare le decisioni”, ha scritto nello stesso libro. La preoccupazione improvvisa di Brzezinski per l’impatto di una popolazione politicamente risvegliata globale non è figlia dell’idea che Brzezinski si identifichi con la stessa causa. Brzezinski è il fondatore della potente Commissione Trilaterale, un luminare del Council on Foreign Relations ed un partecipante regolare del Bilderberg. Una volta è stato descritto dal presidente Barack Obama come “uno dei nostri pensatori più importanti”. Questa non è affatto la prima volta che Brzezinski ha lamentato la crescita di una opposizione populista alla dominazione da parte di una piccola elite.

 E’ stato nel corso di un meeting del CFR del 2010 che Brzezinski aveva avvertito i colleghi globalisti colleghi che un “risveglio politico globale”, in combinazione con lotte interne tra le élite, minacciava di far deragliare la transizione verso un governo mondiale.

Nota caprina: e noi, allora, ne avevamo parlato. Perchè quando Brzezinki parla, è sempre opportuno ascoltare con attenzione.

Europa da incubo

Jim Reid di Deutsche Bank presenta uno scenario europeo da incubo, che la BCE non sarebbe in grado di prevenire

 

 L’esito più importante del meeting di ieri della Banca Centrale Europea è stato un significativo downgrade delle proiezioni della BCE sulla crescita del PIL e sull’inflazione nella zona euro nel corso del 2013.

Da quando la BCE ha introdotto nel mese di agosto le sue “Outright Monetary Transactions” (OMT), il suo programma d’intervento sul mercato obbligazionario, la volatilità dei mercati si è quasi completamente fermata, e nel corso della seconda metà dell’anno i rendimenti dei titoli di Stato sono diminuiti costantemente.

Questi sviluppi hanno posto chiaramente l’accento della crisi dell’euro sulla questione della crescita: l’OMT della BCE ha sufficientemente rimosso dai mercati finanziari i rischi per il prossimo futuro e questo, quindi, dovrebbe consentire ai politici di concentrarsi sulle misure volte a rilanciare la crescita economica nell’area dell’euro.

Secondo tale visione del mondo, la maggior parte degli strategist si aspetta per il 2013 nella zona euro dei rendimenti ancora più bassi e un corso azionario ancora più elevato, con l’area valutaria che secondo le tendenze attuali “procede” in una lieve recessione.

Nel suo outlook 2013, dal titolo significativo In Authorities We (have to) Trust, il credit strategist di Deutsche Bank Jim Reid mette in luce un problema insito in questa interpretazione: la crisi della crescita e la crisi del mercato sono indissolubilmente legate, e la BCE in realtà ha fatto poco per cambiare la situazione.

In realtà, Reid sostiene che sono stati i dati economici deludenti – l’unica cosa apparentemente al di fuori del controllo della BCE – che hanno spinto gli ultimi due principali sell-off nei mercati europei.

Gli ultimi due grandi catalizzatori del rischio sovrano europeo sono stati proprio le delusioni sulla crescita.
Nel mese di luglio 2011, la svendita selvaggia dei titoli Italiani è culminata con le dimissioni di Berlusconi, l’ascesa di un governo tecnocrate, e un paio di mesi dopo il primo dei due massicci LTRO della BCE. E’ poi seguito un periodo di calma di 3-6 mesi in cui i mercati aspettavano pazientemente (ma aspettavano) una ripresa della crescita effettiva dopo il ritorno alla stabilità.

La crescita non si è concretizzata, ci siamo mossi verso il Q2 2012 e il sell-off è tornato a vendicarsi sui titoli italiani e spagnoli, a corsi così bassi come non si vedevano da oltre un decennio. I rendimenti dei titoli a 10 anni nei due paesi hanno superato il 6,5% e il 7,5% rispettivamente. La BCE è infine arrivata in soccorso con la promessa del suo programma OMT, innescando il rally sui periferici a rischio e sui mercati globali in generale.

Quindi, quali sono i catalizzatori per un ritorno delle turbolenze nei mercati finanziari in Europa nel 2013?
Reid mette in evidenza tre questioni principali.

Per iniziare, i titoli azionari europei – e i titoli azionari nei mercati di tutto il mondo, del resto – sono notevolmente sopravvalutati e hanno un sacco di spazio per scendere al ribasso.

Il secondo problema è l’austerità. La maggior parte dei commentatori scontano che le misure di austerità pesino sulla crescita economica nel breve periodo, e i governi della zona euro stanno procedendo comunque con i piani di risanamento fiscale.

A peggiorare le cose, però, il FMI ha recentemente concluso che “il moltiplicatore fiscale”, ossia di quanto si contrae la crescita economica per ogni dollaro di aumenti delle tasse e tagli alla spesa attuati dal governo, è molto più elevato rispetto a quanto stimato in passato.

La rivelazione del FMI aiuta a spiegare il terzo problema: vale a dire, che i governi hanno formulato delle previsioni economiche troppo elevate e quindi non sono riusciti a raggiungere i loro obiettivi, e più si va indietro negli anni, meno tali previsioni si sono rivelate fondate.

Questo quadro di crescita instabile porta Reid a lanciare l’allarme per “momenti di enorme risk-off” che potrebbero materializzarsi in Europa nel 2013.

Il motivo: le preoccupazioni sulla solvibilità tornano alla ribalta, e Reid non vede il programma OMT della BCE come una soluzione per i timori che si presentano nel mercato:

«Nel 2012 la BCE ha prevenuto la crisi finanziaria annunciando la sua intenzione di acquistare obbligazioni a breve termine dei paesi in difficoltà attraverso il programma OMT. Si è trattato di un enorme passo avanti da parte della BCE, ma rimane uno strumento di liquidità e non una soluzione alle preoccupazioni di solvibilità che ci possano essere in futuro. Per farlo funzionare con successo nel medio termine, deve essere provato che nei paesi più vulnerabili la crescita può stabilizzarsi e quindi mostrare segni di ripresa».

«Se vedremo qualche segno di questo nel 2013, allora la crisi europea continuerà a restare in sospeso. Tuttavia, la nostra paura è che se gli economisti di nuovo sotto-stimeranno le conseguenze negative sulla crescita di questa crisi e dell’austerità nei paesi più vulnerabili, allora è possibile che si possano riaffermare le preoccupazioni sulla solvibilità anche in presenza di un programma di liquidità operativo».

Reid continua:

«Il programma è uno schema di liquidità condizionale e se i termini non sono rispettati (per qualsiasi ragione) o ci sono dubbi nel 2013 sulla solvibilità di un qualsiasi paese europeo a causa della sua debole crescita, è improbabile che sia sufficiente per prevenire una svendita dei titoli periferici a più lunga scadenza e una generale avversione al rischio che potrebbe richiedere livelli di intervento ancora più straordinari da parte della banca centrale per evitare l’impensabile».

Riassumendo:

«Le valutazioni degli spread sono ancora ragionevoli se le aspettative di default rimangono basse come sembra probabile, ma c’è da attendersi un sell-off entro la metà dell’anno se la crescita ristagna, come noi ci aspettiamo. Probabilmente questo porterà le autorità ad intervenire e ci sarà un’opportunità di acquisto. Uno schema del genere probabilmente si ripeterà molte volte in poco tempo prima che questa crisi sia davvero finita».

«Sarà difficile valutare volta per volta il punto in cui ci troveremo durante questi mini-cicli nel 2014, ma pensiamo che, come la debolezza dei fondamentali macroeconomici continuerà nonostante gli straordinari interventi monetari, queste profonde oscillazioni del mercato saranno dominanti».

In breve, Deutsche Bank ritiene che la crisi sia tutt’altro che finita, e l’Europa è probabile che attraverserà nel 2013 una fase molto peggiore che nel 2012.

Riprendiamo da Voci dall’estero un commento di Business Insider sull’Outlook 2013 di Deutsche Bank, che prevede una crisi tutt’altro che alla fine.
da Business Insider (traduzione Voci dall’estero)  – Tratto da: antimperialista.it

Droni dotati del Raggio della Morte – L’Arte di Tesla ma non per tutti

In questi ultimi hanno abbiamo assistito ad un salto tecnologico velocissimo.
Peccato che nella maggior parte dei casi la tecnologia non è al servizio dell’umanità intera ma solo al servizio di pochi che sanno manipolarla solo attraverso un’unica visione, quella del lato oscuro.

E cosi’ che i sogni di Tesla ( ma non solo ) si realizzano.. ma al contrario.

Cosi io posso ricaricarmi un cellulare attraverso il semplice WI-FI adesso , ma continuo a viaggiare usando petrolio.

Non ci curiamo che siamo immersi un un lago di inquinamento elettromagnetico.. ma che importa ?
Possiamo andare su internet con lo smartphone!

Uno dei sogni di Tesla era la trasmissione di energia a distanza. Ma come sappiamo certi equilibri di potere non possono essere destabilizzati cosi’.. solo per un servizio all’umanità.

Ed è cosi che la trasmissione di energia l’abbiamo Ma non per quello che pensate voi eh. Stiamo testando questa tecnologia, anzi c’è gia’, sui DRONI

 Adesso non avranno un’autonomia di sole 48 ore di volo, ma possono essere ricaricati con un raggio laser incrementando la loro autonomia del 2400 %. ( non è un errore di battitura). E ricordate il RAGGIO DELLA MORTE di Tesla ? Come poteva mancare quello sui nostri cari DRONI.

 ” La prossima generazione di droni militari, presentato da un produttore leader negli Stati Uniti, non si limiterà a portare una quantità limitata di razzi – ma è probabile che essere dotato di un ultra-luce laser, in grado di distruggere gli oggetti più volte alla velocità della luce.”

Alcuni sostengono che queste tecnologie sono presenti gia’ come stazioni fisse.  Altri aggiungono che sono nascoste in alcuni satelliti. E a conferma di cio’ leggiamo che “finalmente” sono riusciti a ridurre fino a 750 Kg il peso di questo dispositivo. Adesso puo’ essere installato su un Drone.

“I fautori della nuova generazione di laser dire che, nonostante il loro soprannome di “raggi della morte,” laser contribuirà a ridurre i danni collaterali per la loro precisione, e disattivare la critica etica che ha perseguitato droni perché sono diventati il metodo preferito per individuando specifiche degli Stati Uniti obiettivi.
 
  
Russia, Israele e altri produttori leader di armi dicono che stanno lavorando sulle proprie versioni di simili laser portatili, anche se gli sviluppi negli Stati Uniti sembrano essere in una fase più avanzata.”
  
FONTE:  http://unitedtruthseekers.com/profiles/blogs/next-gen-us-drone-now-equipped-with-death-ray-laser?xg_source=facebookshare

Facciamo molto affidamento sui droni, infatti pare che siamo gia’ in via di sperimentazione Droni “cittadini”, ancora più piccoli e silenziosi  che possono coadiuvare le forze armate nella cattura di criminali  anche in territori cittadini.

A Torino, ad esempio La polizia municipale sta sperimentando l’utilizzo dei droni per sorvegliare e monitorare il territorio. Con alcuni successi.

E in America, Obama ha autorizzato la Federal Aviation Administration di permettere l’uso commerciale e civile dei fantomatici droni entro il 15 settembre 2015.

Elicotterini, uccellini droni ovunque*
Il nostro ROBOCOP avrà compagnia! >

http://lagrandeopera.blogspot.it/2012/12/droni-dotati-del-raggio-della-morte.html

Hanno le idee molto chiare

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di Valerio Valentini

Ci apprestiamo a vivere le prime elezioni politiche in stato di sub-democrazia, con i “Mercati” che indicano senza parlare, secondo logiche vagamente mafiose, il candidato vincente, e gli “Alleati” che dettano l’agenda del futuro capo del governo. Nel frattempo, è interessante cercare di capire quali sono i progetti futuri di chi vuole più Europa. Il 30 novembre scorso, come chi segue il blog già sa, la Commissione Europea ha pubblicato un dossier nel quale si propone un “Progetto per una solida e concreta unione economica e monetaria”. Si profila a grandi linee, cioè, l’Europa che sarà, o che almeno dovrebbe essere secondo i piani dei cervelloni di Bruxelles. La settimana scorsa vi ho descritto quelli che sono le prospettive a breve termine (non oltre i 18 mesi); oggi invece passiamo ai progetti a media gittata (fino a 5 anni).

Di fatto, nel pianificare gli sviluppi dell’UE nell’arco dei 5 anni i relatori del dossier si sono lasciati andare alla franchezza: tutto quello che nella sezione precedente era soltanto accennato e andava letto tra le righe, ora diventa esplicito. Tanto per essere chiari: si dovrà attuare un “ulteriore coordinamento in materia di bilancio” che “dovrà includere la possibilità di pretendere la revisione di un bilancio nazionale per adeguarlo alle direttive europee”. Se il governo di un Paese, quindi, anziché ricorrere all’austerity e spremere i propri cittadini, decidesse sciaguratamente di finanziare il welfare, sforando nei limiti di budget imposti da Bruxelles, ecco che la Troika di turno arriverebbe a bacchettarlo, facendo carta straccia del bilancio votato da un Parlamento eletto dai cittadini e pretendendo aggiustamenti e correzioni.

Ma se credete che la Commissione si sia limitata ai controlli sul bilancio vi sbagliate. Il progetto prevede infatti “l’estensione di un più solido coordinamento sulle politiche fiscali e su quelle occupazionali”: le tasse e il lavoro, insomma, ricadrebbero sotto il controllo di Bruxelles. Si dirà che qui non può andarci male: se pensiamo al caso Fiat, dove un amministratore delegato con ambizioni dittatoriali ha fatto scempio di qualunque norma comunitaria sul rispetto dei diritti sindacali, e se pensiamo al fatto che l’Italia è uno dei pochi Paesi a non aver stretto accordi con la Svizzera per stanare i grandi evasori, allora un adeguamento agli standard europei non può che farci bene. Ma c’è anche il rovescio della medaglia: nel dicembre scorso, quando la BCE mise in circolo 489 miliardi di euro, li destinò interamente a 523 banche ad un tasso misero dell’1%, senza pretendere alcuna garanzia sull’utilizzo di quei fondi. Che infatti non sono certo andati a risollevare l’economia reale. È un’Europa, insomma, notoriamente più preoccupata per le sorti dei banchieri che non per quelle degli operai. Inoltre torniamo al solito punto: perché dobbiamo limitare la nostra possibilità di cercare soluzioni alternative a quelle imposte a Bruxelles, che ci hanno trascinato nel baratro in cui siamo?

C’è poi il capitolo relativo al debito pubblico. Per tenerlo sotto controllo, gli Stati che violano i limiti imposti dall’UE dovranno ricorrere ad un “fondo di rimborsi”, che verrà appositamente creato. “Un possibile incentivo all’integrazione dei mercati finanziari dell’area euro e alla stabilizzazione dei titoli di Stato a rischio collasso è l’emissione, da parte di tutti gli Stati membri, di bond a scadenza annuale o biennale”. L’ipotesi è quella dei fatidici eurobond, che però non piace affatto ai Paesi con le economie più forti, come Germania, Finlandia e Olanda.

L’obiettivo finale che la Commissione si pone, di qui al 2017, è “la creazione di un’adeguata capacità fiscale dell’intera EMU (Unione Economica e Monetaria), al fine di supportare l’attuazione di provvedimenti politici emanati sulla base di un più profondo coordinamento”. Dunque si creerà una cassa comune le cui risorse verranno spese per finanziare le iniziative pianificate a Bruxelles. Ed è chiaro, quindi, che quelle iniziative saranno le uniche che potranno essere non solo attuate, ma anche semplicemente pensate dai singoli governi nazionali. Così il ritornello ormai consunto del “questa legge è l’Europa che ce la chiede, quindi dobbiamo farla” verrà affiancato al più inquietante “questa legge l’Europa non ce la chiede, quindi non s’ha da fare”.

E pazienza se parti sostanziali del nuovo progetto della Commissione sono in conflitto con la legislazione dell’UE. Basta scrivere in chiusura, come fanno i relatori del dossier, che “c’è bisogno di apportare correzioni ai trattati vigenti”. Che tanto poi li approvano anche se i cittadini li bocciano.

Fonte: Byoblu 11 Dicembre 2012

LA BALLATA DEL PINELLI

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Quella sera a Milano era caldo
Ma che caldo che caldo faceva
Brigadiere apra un po’ la finestra
E ad un tratto Pinelli cascò.

“Commissario io gliel’ho già detto
Le ripeto che sono innocente
Anarchia non vuol dire bombe
Ma eguaglianza nella libertà.”

“Poche storie indiziato Pinelli
Il tuo amico Valpreda ha parlato
Lui è l’autore di questo attentato
E il suo socio sappiamo sei tu”

“Impossibile” – grida Pinelli –
“Un compagno non può averlo fatto
Tra i padroni bisogna cercare
Chi le bombe ha fatto scoppiar.

Altre bombe verranno gettate
Per fermare la lotta di classe
I padroni e i burocrati sanno
Che non siam più disposti a trattar”

“Ora basta indiziato Pinelli”
– Calabresi nervoso gridava –
“Tu Lo Grano apri un po’ la finestra
Quattro piani son duri da far.”

In dicembre a Milano era caldo
Ma che caldo che caldo faceva
È bastato aprir la finestra
Una spinta e Pinelli cascò.

Dopo giorni eravamo in tremila
In tremila al tuo funerale
E nessuno può dimenticare
Quel che accanto alla bara giurò.

Ti hanno ucciso spezzandoti il collo
Sei caduto ed eri già morto
Calabresi ritorna in ufficio
Però adesso non è più tranquillo.

Ti hanno ucciso per farti tacere
Perché avevi capito l’inganno
Ora dormi, non puoi più parlare,
Ma i compagni ti vendicheranno.

“Progressisti” e recuperatori
Noi sputiamo sui vostri discorsi
Per Valpreda Pinelli e noi tutti
C’è soltanto una cosa da far.

Gli operai nelle fabbriche e fuori
Stan firmando la vostra condanna
Il potere comincia a tremare
La giustizia sarà giudicata.

Calabresi con Guida il fascista
Si ricordi che gli anni son lunghi
Prima o poi qualche cosa succede
Che il Pinelli farà ricordar.

Quella sera a Milano era caldo
Ma che caldo che caldo faceva
Brigadiere apra un po’ la finestra
E ad un tratto Pinelli cascò.

(testo di G. Barozzi, F. Lazzarini, U. Zavanella
rielaborato, ampliato e musicato da J. Fallisi – 1969)

MI PORTI UN (a) PASSERA A ROMA

MI PORTI UN PASSERA A ROMA – OGGI IL CORRIERE DELLA SERA RIPRENDE DALLE SUE PAGINE ROMANE E SPARA ALLA GRANDE SUL SUO SITO: “SCEMPIO SULL’APPIA ANTICA. IMMOBILI E PISCINE ABUSIVE SULLA NECROPOLI ROMANA” – MA IL GIORNALONE NON DICE CHI VI ABITO’ NELLA ARISTOCRATICA (E ABUSIVA) MAGIONE, COMPRESO UN PRECIPITOSO TRASLOCO NOTTETEMPO: CORRADINO PASSERA (BASTAVA CLICCARE NEL DAGO-ARCHIVIO)…

1-      VIA DI PORTA LATINA: COSTRUZIONI ABUSIVE SULLA NECROPOLI ROMANA DELL’APPIA

Maria Rosaria Spadaccino per il “Corriere della Sera – Roma”

LA VILLA DEI PALLAVICINI A PORTA LATINA OGGILA VILLA DEI PALLAVICINI A PORTA LATINA OGGI

passera e salzaPASSERA E SALZA

Il luogo è meraviglioso, tra via di Porta Latina e via di Porta San Sebastiano, una tenuta nascosta da alberi e mura antiche, confinante con il parco di San Sebastiano e l’Appia Antica. Questo si vede dalla strada. Dalle foto aeree si vede ben altro: accanto alla dimora storica principale ci sono tre fabbricati adiacenti e accanto altri lotti, realizzati in acciaio e vetro, costruzioni su cui la magistratura sta indagando per presunti illeciti edilizi.

Presunti abusi

Le foto sono del 2007 e del 2012, nel confronto è evidente una diminuzione del verde ed un aumento della cubatura, ci sono costruzioni dove prima c’era il parco. Per questo c’è una denuncia alla Procura della Repubblica per illecito edilizio, la segnalazione (che si riferisce ai tre fabbricati adiacenti al palazzo principale) è arrivata all’ufficio abusivismo edilizio del comandante Antonio Di Maggio, «in settembre abbiamo fatto un sopralluogo con le soprintendenze abbiamo accertato varie irregolarità ed illeciti. Abbiamo chiesto foto aeree, per studiare l’area e confrontare i rilievi aerei nel tempo», racconta.

LA VILLA DEI PALLAVICINI A PORTA LATINA NEL 2007LA VILLA DEI PALLAVICINI A PORTA LATINA NEL 2007

La tenuta è della Saita, della famiglia Pallavicini, è in una zona pluri-vincolata (un vincolo ex-lege, un altro storico artistico, in un’area a tutela integrata Grandi complessi archeologici e storico monumentali del parco Appia Antica Caffarella). Sotto i fabbricati ci sono i resti di «una necropoli monumentale romana in parte esplorata durante la costruzione di via delle Terme di Caracalla, tra il ’37 e il ’50», racconta un archeologo del Mibac.

LA VILLA DEI PALLAVICINI A PORTA LATINA NEL 2006LA VILLA DEI PALLAVICINI A PORTA LATINA NEL 2006

Le piscine della tenuta «sarebbero state costruite trasformando due preesistenti vasche ornamentali, per loro non sono mai state presentate richieste e la loro costruzione ha sicuramente interferito se non danneggiato il sedime archeologico sottostante», continua l’archeologo.

Proprio nell’area delle piscine c’è il più importante reperto monumentale: l’Oratorio dei Sette dormienti e poco lontano un colombario del I secolo D.C.

APPIA ANTICAAPPIA ANTICA

Secondo quanto dichiarato dalle soprintendenze (architettonica ed archeologica) allo stesso ufficio abusivismo, «tutte le cubature e gli edifici sono privi di qualsiasi titolo autorizzativo, inoltre la realizzazione di tutti i manufatti non è mai stata autorizzata dalle soprintendenze ed è pertanto illegittima per le norme di tutela».

APPIA ANTICAAPPIA ANTICA

Assicura di non aver violato alcuna norma di tutela Moroello Diaz della Vittoria Pallavicini, figlio della principessa Camilla e presidente dell’Adsi (associazione dimore storiche). «Siamo al corrente dell’indagine della procura – spiega – aspettiamo tranquillamente le valutazioni della magistratura, ma noi abbiamo presentato una Dia e abbiamo costruito su preesistenze (ci sono testimonianze catastali del ’39), usufruendo del condono dell’84».

I tecnici che stanno lavorando alla denuncia offrono un’altra spiegazione: «Nel 1986 sono state presentate istanze di concessione edilizia in sanatoria per i tre fabbricati oggetto del sopralluogo, ma a quella data gli immobili non risultano esistenti, per questo chiederemo il ripristino dello stato originario dei luoghi».

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2. DAGOREPORT: MI PORTI UN PASSERA A ROMA

Da Dagospia del 18 novembre 2011 –http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-coincidenze-del-destino-cinico-e-baro-con-ampia-preveggenza-a-cavallo-tra-maggio-32267.htm

Coincidenze del destino cinico e baro. Con ampia preveggenza, a cavallo tra maggio e giugno 2011, Corradino affitta una doviziosa casa di 300 mq immersa in un parco dell’Appia Antica (Porta Latina). La magione è di proprietà dell’aristocratico Sigieri Diaz della Vittoria Pallavicini.

Moroello Diaz Veltroni ed Eugenio ScalfariMOROELLO DIAZ VELTRONI ED EUGENIO SCALFARI

Appena un mese dopo, in data 7 luglio, come si può leggere di seguito, un comunicato informa che il gruppo Intesa Sanpaolo con una quota del 12,5% e un investimento pari a circa 20 milioni di euro, ha fatto il suo ingresso nella “GWM Renewable Energy che aveva portato al conferimento delle proprie attività in GP Energia, controllata di GWM Renewable Energ SpA, (“GWM RE”), società di investimento nelle fonti rinnovabili partecipata da GWM Group, gruppo finanziario internazionale fondato oltre 10 anni fa da Sigieri Diaz della Vittoria Pallavicini”.
Sì, bravi, è lo stesso Sigieri che ha dato in affitto la casetta al Passerotto…

2-      PISSI PISSI

Da Dagospia del 6 dicembre 2011 

http://www.dagospia.com/rubrica-1/varie/come-mai-airone-passera-deve-improvvisamente-traslocare-dalla-villa-affittata-nel-parco-dellappia-antica-32986.htm 
Devono traslocare entro metà gennaio 2012 e la Passera Family è nel pallone. Pare che la villona di proprietà di Sigeri Diaz della Vittoria Pallavicini, sbocciata come un fiore nel verde vincolatatissimo del parco dell’Appia Antica, non vada più bene al neo ministro dello Sviluppo.

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4- PENISOLA DEI FAMOSI: COME MAI CORRADINO PASSERA HA NOTTETEMPO TRASLOCATO? AH, SAPERLO… 

Da Dagospia del 14 dicembre 2011

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/1-come-mai-corradino-passera-ha-nottetempo-traslocato-con-lincintissima-sposa-settimo-mese-dalla-33217.htm

MOROELLO DIAZ E ALLEGRA GIULIANI CON MARA CARFAGNA E MARCO MEZZAROMAMOROELLO DIAZ E ALLEGRA GIULIANI CON MARA CARFAGNA E MARCO MEZZAROMA

Avviso ai naviganti N.1: “Si avvisano i signori naviganti che il cosiddetto superministro Corradino Passera sarebbe stato molto impegnato nei giorni scorsi nel misterioso trasloco della sua villa nel parco vincolatissimo dell’Appia Antica, di proprietà di un cliente di Banca Intesa Sigeri Diaz della Vittoria Pallavicini, per trasferirsi in via Panama, Parioli.

MOROELLO DIAZ DELLA VITTORIA E ALLEGRA GIULIANIMOROELLO DIAZ DELLA VITTORIA E ALLEGRA GIULIANI

Pare, dicono, sembra che durante le ore notturne l’ex-capo di IntesaSanPaolo abbia aiutato l’incintissima (settimo mese) moglie Giovanna Salza a trasferirsi dalla villa sull’Appia Antica (affittata a maggio 2011) in un appartamento al centro di Roma. Lo sforzo di Passera, che ogni giorno si arrabbia moltissimo quando al ministero preme i bottoni del telefono senza ricevere risposte immediate, è stato compensato dalla soddisfazione per il silenzio totale che i principali quotidiani di oggi danno alla notizia del suo imminente interrogatorio da parte del pm di Monza, Walter Mapelli, nell’ambito dell’inchiesta sull’acquisto delle azioni di Marcellino Gavio nell’autostrada Serravalle da parte della provincia di Milano.

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/mi-porti-un-passera-a-roma-oggi-il-corriere-della-sera-riprende-dalle-sue-48029.htm

Il pareggio di bilancio e il M5s

Scritto da Daniele Mallamaci

Mercoledì 12 Dicembre 2012 

fiscal compact 20121211

di Daniele Mallamaci

Ça va sans dire, il primo governo non eletto nella storia della Repubblica italiana è anche il primo che non si dimette, nonostante il rapido incancrenirsi d’una crisi di governo già conclamata da quasi una settimana ed infatti unanimemente e ripetutamente dichiarata come irrisolvibile.

A questo quadro di grave instabilità politica ed irresponsabilità morale, tra ieri ed oggi si è aggiunto un nuovo tassello: la formalizzazione da parte delle Camere dei deputati e del Senato delle “dimissioni silenziose” del capo del governo Mario Monti.

In effetti, entrambe le Camere del Parlamento hanno deciso di sospendere de facto la propria attività legislativa, ad eccezione della imminente, cruciale approvazione della ”legge di stabilità” (ovvero la “finanziaria”), a seguito della quale Monti dovrebbe ufficializzare le proprie dimissioni recandosi secondo prassi a colloquio con il Presidente della Repubblica.

Concretamente, tale sospensione comporta che un certo numero di provvedimenti approvati dalla Camera dei deputati e in calendario al Senato non saranno da quest’ultimo né discussi, né votati.

Si tratta di uno stop importante, poiché alcune delle leggi il cui iter di approvazione ha improvvisamente imboccato la via del binario morto sono tra le più contestate del governo non eletto e non dimessosi, per esempio i provvedimenti relativi all’abolizione delle province e all’introduzione nella carta costituzionale dell’obbligo di pareggio per il bilancio dello Stato (per recepire il cosiddetto “Fiscal Compact”, ratificato l’estate scorsa dal Parlamento).

In particolare, la già avvenuta modifica dell’art. 81 della Costituzione per avere realmente effetto necessita dell’approvazione di un ulteriore disegno di legge “attuativo”, il cui testo è stato licenziato a larga maggioranza dalla sola Camera ed è attualmente in giacenza al Senato.

Tuttavia, oggi la riunione dei capigruppo ha deciso che il Senato non voterà il disegno attuativo.

Ciò significa che fin’ora nessun organo d‘informazione e nessuna forza politica seduta in Parlamento ha mai ritenuto opportuno segnalare e spiegare ai cittadini l’esistenza d’un ulteriore passaggio legislativo fondamentale per rendere operativo l’obbligo di quel pareggio di bilancio foriero di continui tagli a salari, servizi e pensioni: un passaggio che evidentemente nessun organo d’informazione e nessun partito avevano intenzione di complicare o bloccare.

Ciò significa che la prossima finanziaria (che sarà presentata in Senato mercoledì prossimo e quando approvata dovrebbe sancire la fine del (primo?) governo-Monti) potrebbe teoricamente essere riscritta senza tener conto del vincolo imposto dal nuovo art. 81 della Costituzione.

Ciò significa che dopo le elezioni del 2013, il futuro Parlamento avrà inevitabilmente tra i primi punti della sua agenda legislativa proprio il disegno attuativo del Fiscal Compact e potrà quindi decidere se rendere attuativo l’obbligo costituzionale del pareggio di bilancio oppure no, così vanificando il lavoro che negli ultimi mesi il governo non eletto e non dimesso ha solertemente compiuto per introdurre nell’ordinamento giuridico italiano una delle costrizioni più anti-democratiche e recessive stabilite dal Fiscal Compact.

Ça va sans dire, considerata la prostrazione ideologica di tutti i partiti odierni al dogma del liberismo targato troika, c’è un solo soggetto politico in lizza per il sempre più vicino appuntamento elettorale che ha la possibilità e le qualità per adottare da subito come punto programmatico della sua prossima azione in Parlamento l’impegno a non far approvare e comunque votare contro il disegno attuativo del pareggio di bilancio: il Movimento5Stelle.

I candidati del Movimento5Stelle sono disposti ad assumersi questo compito?

http://www.megachip.info/tematiche/beni-comuni/9463-il-pareggio-di-bilancio-e-il-m5s.html

Sgomma sulla neve, lo consigliano i No Tav

da: NUOVOPAESE SERA

rotafixa avatar ok
bmwnotav

 
 

Quanto sto per scrivere ha poco a che fare con l’attualità della città in cui vivo, ma molto a che fare con la follia di un certo mondo che stenta a morire pur essendo ormai terminale. E in questo mondo ricomprendo, oltre al solito bersaglio delle mie povere frecce verbali ovvero il settore automotive, anche il più ampio pensiero del “più veloce, più potente, più costoso quindi ricco” rappresentato benissimo dalla linea ferroviaria ad alta velocità, contro cui migliaia di persone, a mio parere in rappresentanza di moltissimi italiani con lo stesso identico ragionato umore, sta combattendo da anni: i cosiddetti “No Tav”.

Oggi leggo un assurdo pezzo dell’Ansa motori, con un titolo da camicia di forza: “Bmw xDrive, Alta Velocita’ sulla neve approvata dai No-Tav – Trazione integrale di ultima generazione provata in Val di Susa“. A chi, ancora sano di mente, scegliesse di non leggere il pezzo per capire di che si tratta, dico in sintesi che hanno tirato in ballo una popolazione seria, che sta combattendo una lotta seria, in modo serio, così, a capocchia: è del tutto inesistente (e vorrei vedere…) qualsiasi tipo di riferimento ad un’eventuale quanto improbabile approvazione dei No Tav. Mi scuso con chi legge, ma i tempi sono così psicopatologici che mi vedo costretto a precisarlo.

Volendo proprio degnare di un pensiero questa bravata pubblicitaria (di cui l’Ansa dovrebbe rendere conto, peraltro), vorrei solo osservare che gli ultimi colpi di coda di un sistema morente, quello dell’automotive che si era spinto finora a produrre un cartellone di réclame di un Suv con il claim “L’unica regola è che non ci sono regole”, poi giustamente ritirato dopo proteste che ricordavano le migliaia di morti in strada in città, ormai non risparmiano niente, neanche la logica, altro che la decenza o l’etica. Il tutto mentre continuano a distruggere le nostre città e le nostre vite.

A questo punto spero che gli attivisti No Tav leggano quanto sto scrivendo e reagiscano come loro costume, ovvero con serietà e fermezza, a questo assurdo coinvolgimento non solo illogico ma anche un po’ pezzente.

 Rota Fixa
 
Mercoledì, 12 Dicembre 2012
 
PUBBLICITA’…COMPARATIVA – Questa sì approvata dai NO TAV (almeno due)

http://www.youtube.com/watch?v=5UwOBKSHl-c


Per la Bmw i No Tav sono sinonimo di sicurezza ed ecologia

  • da: NUOVA SOCIETA’ Martedì, 11 Dicembre 2012 19:47
 
Per la Bmw i No Tav sono sinonimo di sicurezza ed ecologia

 

di Andrea Doi

No Tav un brand. O meglio. Una garanzia di sicurezza e di rispetto per l’ambiente. A sostenere questo non sono i militanti del movimento che si oppone alla linea ad Alta Velocità in Val di Susa, ma addirittura la Bmw.

Già, la nota casa automobilistica tedesca, per il lancio della versione a trazione integrale della berlina Serie 3, ha usato le nevi della Valle di Susa, schierando, come si legge nel comunicato, tutta la gamma Xdrive. A questo punto i lettori si chiederanno cosa c’entrano i ribelli anti Torino-Lione con tutto questo. Semplicemente nulla. È il lancio stampa che annuncia l’evento con un grosso titolo: “Bmw Xdrive, alta velocità sulla neve approvata dai No Tav”.

Logicamente all’interno della velina non si fa cenno al movimento, ma vengono solo elencate le caratteristiche tecniche e le meraviglie della vettura.

Non se ne abbiamo a male le donne e gli uomini che da anni lottano in Val di Susa, se per raccontare quanto è sicura ed ecologica un’auto viene usato il nome No Tav come certificato di garanzia. È solo segno che i loro ormai sono parte della nostra quotidianità, entrando nelle case di tutti, al punto da essere un’ottima idea per le campagne di marketing di alto livello.

Non c’è che dire per i “quattro montanari ignoranti e professionisti della violenza” come spesso invece sono stati etichettati.

Bmw e No Tav: chiarimenti

  • da NUOVASOCIETA’ – Mercoledì, 12 Dicembre 2012 19:35
 
Bmw e No Tav: chiarimenti

 

Riceviamo e pubblichiamo

In merito all’articolo pubblicato sul vostro sito con il titolo “Per la BMW i no tav sono sinonimo di sicurezza ed ecologia”ci teniamo a precisare quanto segue:

Nessuna comunicazione di questo tipo e’ stata diramata da BMW Italia.

Noi siamo andati a Salice d’Ulzio per la presentazione ai media della nostra gamma xDrive perche’ finanziamo da 10 anni una scuola di sci per diversamente abili all’interno del nostro progetto di Corporate Social Resposibility.

Ci e’ sembrato opportuno, in occasione della presentazione alla stampa italiana della gamma xDrive, ricordare anche questa bella iniziativa.

Da parte nostra, nessun riferimento alla questione NO TAV e’ mai stata affrontata o commentata in alcun modo ne’ strumentalizzata a fini di comunicazione.

A disposizione per eventuali chiarimenti.

Cordialmente

Roberto Olivi

Bmw-Italia

 

Grazie alla Bmw per i chiarimenti, che pubblichiamo volentieri, dopo i quali ipotizziamo che alla base dell’equivoco ci sia quel lancio ANSA dal titolo ambiguo ieri, 11/12/2012, “”Bmw Xdrive, alta velocità sulla neve approvata dai No Tav”, ma che è stato cambiato oggi 12/12/2912 in “Bmw xDrive, Alta Velocita’ sulle nevi della Valle di Susa”, che in realtà non parlava affatto del movimento valsusino, ma ne utilizzava solo il nome.

La redazione di Nuovasocietà


Italia: spendera’ oltre 13 milioni di euro per armare la propria flotta di droni!

mercoledì 30 maggio 2012

Italia: spendera’ oltre 13 milioni di euro per armare la propria flotta di droni!

Secondo fonti di stampa Usa, all’Italia costerà 17 milioni di dollari (13,7 milioni di euro) armare la propria flotta di droni, composta da sei Mq-9 Reaper in in forza al 28° Gruppo Velivoli Teleguidati del 32° Stormo di Amendola (Foggia).  

secondo l’agenzia Reuters, è la cifra che la Difesa italiana sborserà per acquistare dalle aziende militari statunitensi i kit di armamento, che comprendono software di puntamento e sgancio, piloncini alari per l’attacco degli ordigni e ovviamente questi ultimi: missili Agm-114 Hellfire (54mila euro l’uno) e bombe a guida laser Gbu-38 e Gbu-12 (rispettivamente, 28mila e 15mila euro al pezzo). La vendita di questi sistemi d’arma all’Italia, che attende a giorni il via libera del Congresso, farebbe dell’Italia il primo paese straniero – Gran Bretagna a parte – ad acquisire questa sofisticata tecnologia che – conferma a Reuters una fonte politica Usa – l’Italia vuole utilizzare sul fronte di guerra afgano.

http://www.laperfettaletizia.com/2012/05/italia-oltre-13-milioni-di-euro-per.html

 

Fisco pazzo, inventa seconde case e manda multe a caso

11 Dicembre 2012

 di REDAZIONE

 E’ una situazione fra il tragicomico e il ridicolo quella emersa a margine di una conferenza stampa tenutasi oggi a Vicenza, laddove l’associazione di imprenditori e professionisti Unionliberi ha presentato il frutto dell’operoso indagare e susseguente sanzionare del fisco italiano, che tra Vicenza e Treviso avrebbe assediato aziende e privati, con almeno 200 cartelle pazze.

 L’associazione, che in Veneto conta oltre 9000 iscritti, ha rilevato almeno 200 controlli attivati nel solo mese di novembre, molti dei quali veri e propri casi di follia burocratica, con un minimo comune denominatore: una volta che l’agenzia delle entrate muove una contestazione, per quanto fantasiosa sia, il contribuente è costretto per difendersi a due storture giuridiche, pagare in anticipo il 30% della ipotetica sanzione per potersi rivolgere alla commissione tributaria e avere l’onere della prova della propria innocenza.

 “Siamo alla presunzione di colpevolezza, con lo Stato che tratta i cittadini da evasori fiscali a prescindere – spiega Diego Moscheni, delegato dell’associazione Unionliberi per gli affari economici – evidentemente non è bastato al Governo imporre l’Imu, spremere ai cittadini con l’aumento dell’Iva e il caro carburanti. Adesso si è passati alla tassazione sulle tassazioni con controlli fiscali vessatori e che hanno dell’incredibile”.

 Il più eclatante fra i casi segnalati è quello di una signora di Treviso, sulla cinquantina, a cui l’agenzia delle entrate avrebbe contestato il possesso di una casa vacanze a Jesolo a 100 metri dal bagnasciuga. Peccato che la donna quella villetta non l’abbia mai vista nemmeno in cartolina. Ciò nonostante, per ricorrere a norma di legge contro il provvedimento, dovrà pagare anche solo per accedere all’udienza alla commissione tributaria, e non poco: 40mila dei 160mila euro di reddito che avrebbe evaso.

 Stesso caso anche per una donna di Bassano, a cui l’agenzia delle entrate contesta 40mila euro di entrate straordinarie sul conto corrente ed altri 80mila euro di “dubbia provenienza” con cui ha acquistato casa. “Peccato che si tratti nel primo caso dell’assegno con cui la donna ha chiuso il proprio rapporto patrimoniale con l’ex marito al momento del divorzio – spiegano ad Unionliberi – e nel secondo caso di un prestito ricevuto dal padre per acquistare un appartamento dove ricostruirsi una vita. Eppure di fronte ai documenti che attestano la veridicità delle due situazioni, l’agenzia delle entrate contesta una evasione di 100mila euro”.