Scuola in rivolta. In piazza slogan del maggio francese

Gli studenti e i precari protestano a Roma contro i tagli e il rigore 

michele mendolicchio

Sembra un po’ come la rivoluzione araba. Si cambia, si cambia ma al peggio non c’è mai fine. Prodi è andato a casa e poco è cambiato, in primis per la scuola; Berlusconi ha fatto il passo indietro e poco è cambiato, anzi tutto è cambiato in peggio. Monti ci sta regalando solo rigore, tasse e tagli su tutti i fronti, tant’è che anche la Sanità rischia la chiusura.

E per questo studenti e operai sono di nuovo scesi in piazza, tanto peggio di così non si può andare. L’istruzione e la ricerca sono a dieta da anni, indifferentemente dal colore del camice del dietologo. Di futuro c’è solo la fuga ma nemmeno tanto visto come stanno gli altri Paesi, a cominciare dalla Spagna. Di prospettive neanche l’ombra se non quella di mettersi a disposizione dei nuovi schiavisti “democratici”. E di luce alla fine del tunnel non se ne vede proprio. Oltretutto centrodestra e centrosinistra sono al buio completo. Da loro non c’è alcuna possibilità che venga quella luce tanto auspicata. Dagli studenti in corteo nella Capitale è arrivato un grido di protesta forte, resuscitando uno slogan del ’68 francese. “Ce n’est qu’un début continuons le combat”, questo il grido di battaglia contro tagli e rigore. Il corteo di studenti liceali e universitari si è suddiviso in più tronconi con l’intento di raggiungere determinati obiettivi più facilmente senza essere bloccati dal grosso delle forze dell’ordine. E così un gruppo di studenti è riuscito a bloccare l’ingresso della Rinascente vicino Porta Pia. “È la nostra risposta a questo Natale di austerity in solidarietà con disoccupati e precari”. C’è anche da dire che proprio nel momento della protesta è giunto l’eco del no del Pdl al decreto sviluppo. E così è scattato un grido di gioia liberatorio. Purtroppo non crediamo che il Cavaliere arrivi davvero a staccare la spina. E poi non è che il quadro cambierebbe di molto. Napolitano troverebbe subito un altro Pincopallino gradito alla Bce e all’Ue pronto a sostituirlo. Oltretutto la graticola del Cavaliere produce solo fumo e poco arrosto. Forte e giusta è stata la protesta che si è svolta dinanzi al ministero dell’Economia. Obiettivo della contestazione gli stage a 1 euro l’ora, una vera vergogna. E la Fornero fa finta di niente, tanto gli studenti sono sempre dei “ciusi”.

07 Dicembre 2012 12:00:00 – http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=18258

Scuola in rivolta. In piazza slogan del maggio franceseultima modifica: 2012-12-07T15:20:00+01:00da davi-luciano
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