Il rischioso controsenso della CO2. Estrarla in Toscana e pomparla sottoterra in Emilia

12 nov  12

Avete presente quando asfaltano la strada e la scassano subito per farci passare il tubo del gas? Ecco, il progetto “San Paolo” per estrarre CO2 – anidride carbonica – dal sottosuolo di Certaldo (Val d’Elsa) è un controsenso ecologico di questo genere. La Regione Toscana ha acceso un burocratico semaforo verde per le operazioni preliminari. Tutti i link, come sempre, sono in fondo.

Si tratta di un controsenso perchè di anidride carbonica in circolazione ne mettiamo già decisamente troppa: è infatti il principale gas dell’effetto serra e del riscaldamento globale.

Ce n’è troppa fino al punto che a poche centinaia di chilometri di distanza – a Cortemaggiore, in Emilia – si ingegnano per seppellirla sottoterra (il cosiddetto Ccs), con cospicuo uso di pubblico denaro e non pochi rischi, fra cui quello di innescare terremoti.

Peraltro anche l’estrazione in Val d’Elsa non è priva di rischi: trivellazioni profonde possono scompigliare gli equilibri del sottosuolo. In caso di fuga accidentale nell’atmosfera, l’anidride carbonica (oltre a contribuire ulteriormente all’effetto serra) è inodore e soprattutto letale alla concentrazione del 15%.

Volete sapere cosa se ne faranno, dell’anidride carbonica? Eccovi accontentati.

L’anidride carbonica sepolta in Val d’Elsa fa gola alla società Lifenergy, che, come ha scritto nell’istanza presentata alla Regione Toscana, prevede di venderla

principalmente nell’industria agro-alimentare per la conservazione dei cibi
e la produzione di acque e bibite gassate

Senza dimenticare comunque che l’anidride carbonica serve anche a più nobili scopi: caricare gli estintori, preparare il “ghiaccio secco” utile per alleviare il dolore delle contusioni.

Per il momento, la Regione Toscana ha concesso a Lifenergy di effettuare la fase preliminare delle ricerche: l’azienda vuole verificare che l’anidride carbonica ci sia davvero raccogliendo informazioni sul campo.

Le tecniche di questa prima fase – oggettivamente – non sono invasive: cose tipo prelievo di campioni d’acqua e l’ “ecografia” del sottosuolo tramite le onde sonore già esistenti. Quelle generate dal traffico, ad esempio.

Il passo successivo sarà chiedere (ed ottenere?) di scavare un pozzo esplorativo. Poi il pozzo vero e proprio per l’estrazione: ancora nessuno ha indagato sull’impatto ambientale e se l’anidride carbonica sarà davvero tanta, Lifenergy si riserva di usarla anche per produrre energia elettrica sfruttando la pressione a cui il gas è custodito nel giacimento.

Però perchè turbare le viscere della Terra sia per estrarre anidride carbonica dalla Val d’Elsa sia per pompare anidride carbonica nel sottosuolo di Cortemaggiore?

Mi sembrerebbe più ragionevole regalare a Lifenergy l’anidride carbonica destinata a Cortemaggiore. Le bollicine dell’acqua minerale verrebbero benissimo lo stesso, non vi pare?

L’istanza di permesso di ricerca dell’anidride carbonica e l’allegato studio preliminare ambientale presentati da Lifenergy alla Regione Toscana

Sul Bollettino Ufficiale della Toscana il benestare alla ricerca preliminare di anidride carbonica (pagina 222 e seguenti)

il Comitato Val d’Elsa, che si oppone al progetto

http://blogeko.iljournal.it/2012/il-rischioso-controsenso-della-co2-estrarla-in-toscana-e-pomparla-sottoterra-in-emilia/71363

Il biochip è molto più vicino di quanto pensiate!

Secondo i teorici della cospirazione, la fase finale del progetto di schiavitù umana sta ormai bussando alle nostre porte: impiantare un microchip nella carne umana per trasformarci per sempre in schiavi della valuta, cioè, della possibilità di comprare e vendere. Ovviamente, il tutto viene presentato come un grande vantaggio per voi e per i vostri cari. Ma noi sappiamo qual è la verità…

 Navigando nel mare burrascoso della rete, ci siamo in battuti in una strana propaganda da parte di un’associazione massonica non-profit, la quale sta promuovendo un nuovo programma di identificazione elettronica dei bambini. La cosa che più impressione è che le logge massoniche stanno, pian piano uscendo dall’oblio e dalla segretezza per cominciare a rendersi manifeste all’opinione pubblica. Ci troviamo veramente all’ultimo atto di un piano secolare?

Il programma propagandato dalla Masonichip International (associazione massonica non-profit, con tanto di sito web e “compasso e squadra”) prevede la creazione di un database dettagliato con tutti i dati biometrici ed anagrafici dei bambini, al fine di facilitare le ricerche in caso di scomparsa o di rapimento.

 Ogni famiglia dovrebbe ricevere un kit per raccogliere tutte le informazioni più importanti del bambino, tra cui: foto, video, registrazioni vocali, impronte digitali, impronte dentali, campioni di saliva, DNA e altre informazioni più tradizionali quali la carnagione, l’altezza, il peso, ecc…). Dopo di che, le informazioni ottenute passerebbero su un server internet e condivise con le forze dell’ordine.

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In verità, sul sito della masochip.org non si parla di chip, ma solo la raccolta e catalogazione di così tante informazioni dettagliate su ogni bambino o persona dovrebbe essere motivo di preoccupazione per tutti noi. Il passo verso la proposta di un impianto elettronico sottopelle è molto breve, soprattutto se si spinge sull’aspetto emotivo delle famiglie che, in caso di rapimento, potrebbero subito riabbracciare i loro bambini.

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La verità è che tutte queste informazioni personali dell’individuo possono essere utilizzate contro l’individuo stesso. Cosa succederebbe se questi dati cadessero nelle mani sbagliate quali quelle di un hacker senza scrupoli, o di aziende pubblicitarie o peggio ancora nelle mani della criminalità organizzata? Per non parlare dell’aspetto etico più generale.Una tecnica di catalogazione come quella proposta dalla Masonichip non fa altro che equiparare la dignità umana a quella del bestiame! Sì, perché si tratta di una vera e propria marcatura a fuoco!

 Ma i massoni sanno bene quali corde del cuore umano toccare per convincere le persone (spingendole fino al desiderio) a sposare le loro trame. La Masonichip, nel nostro caso, sta svolgendo una massiccia campagna pubblicitarie negli Stati Uniti (con quali fondi?) per persuadere le persone sulla bontà del progetto, facendo leva sulla sfera affettiva delle persone le quali, per motivi di sicurezza, si rendono disponibili a perdere completamente la loro privacy, fino a mettere nelle mano di sconosciuti le loro informazioni vitali. Verrebbe da pensare che, tutto sommato, una società particolarmente violenta fa comodo ai massoni, cosi da poter convincere le persone che è meglio essere sicuri che liberi!

Altre organizzazioni massoniche non profit:

http://www.mochip.org/;

http://mdchip.org/;

http://www.hamiltondistrictamasons.org/masonichip.htm

La paura, è questa la grande alleata di questa gente: più la gente è spaventata, più è disponibile a consegnarsi nelle mani del salvatore di turno. Ci chiediamo: quanto incide sulla nostra paura l’informazione televisiva, che sempre più spesso sbatte nelle ore più improbabili, notizie di efferati delitti di sangue? Basta fare caso al vocabolario utilizzato dai giornalisti: trucidato invece di ucciso, accoltellato piuttosto che “ferite da arma da taglio”, massacro piuttosto che omicidio).

Benjamin Franklin, Gran Maestro Provinciale dei Massoni della Pennsylvania, una volta ebbe a dire: “Coloro che sono disponibili a rinunciare alle loro libertà fondamentali per una sicurezza temporanea, non sono degni nè della libertà, nè della sicurezza”. Questo è quello che pensano di noi… [Fonte].

 http://ilnavigatorecurioso.myblog.it/

Scienziato riesce a comunicare con alcuni pazienti in coma vegetativo











Sul sito di Nature è stato pubblicato l’articolo http://www.nature.com/news/neuroscience-the-mind-reader-1.10816 in cui si narra la storia di Adrian Owen, scienziato i cui studi e le cui ricerche hanno permesso di “raggiungere” la coscienza (apparentemente quasi completamente sopita) di persone in coma vegetativo.

 Già nel 1997, egli è riuscito a stabilire un ponte per comunicare con  Kate Bainbridge, finita in coma vegetativo in seguito ad una infezione. Owen ha utilizzato la tomografia ad emissione di positroni su persone sane, scoprendo che una parte del cervello detta Area Facciale Fusiforme (fusiform face area – FFA) si attiva quando viene riconosciuta una faccia familiare.

 Quando a Kate Bainbridge sono state mostrate facce familiari e ne è stata fatta la scansione cerebrale l’apparecchio ha mostrato notevoli segni di attività cerebrale, specialmente nellarea Facciale Fusiforme FFA”. Questa prova ha portato quindi ad attivare un percorso che ha “tirato fuori” Kate dal suo stato vegetativo. Sebbene Kate sia ancora sulla sedia a rotelle è per il resto una persona viva e attiva ed è incredibilmente grata al dottor Owen: “Mi fa paura pensare a cosa sarebbe successo se non avessi fatto quella scansione –  ha scritto Kate – E’ stato magico, mi ha ritrovato.”

 Fonte

Muovere le cose con la forza del pensiero? Ora si può!

Se credete ancora che solo gli eroi dei film di fantascienza riescono a spostare gli oggetti con la forza del pensiero, è il momento di dissipare questo equivoco.

Di recente nella città giapponese di Kyoto gli scienziati di ATR hanno inventato un dispositivo di nuova generazione, che consente di gestire gli oggetti con la mente, ovunque essi si trovino.

 Questo dispositivo si chiama Network Brain Machine ed è costituito da una sorta di cappello, da cui partono dei cavi sensori che leggono ogni minima oscillazione del sistema sanguigno nella calotta celebrale e interpretano gli impulsi del cervello.

 Yukiyasu Kamitani dei Laboratori ATR Computational Neuroscience è sicuro che questa invenzione contribuirà a rendere la vita più facile a molti, in primo luogo anziani e le persone a mobilità ridotta:

 Ci aspettiamo che Network Brain Machine Interface diventi il capostipite di una vera e propria rivoluzione dei dispositivi orientati a migliorare la qualità della vita delle persone che per vari motivi non possono muoversi. Speriamo che il nostro dispositivo possa essere utilizzato in varie strutture di riabilitazione così come a casa.

 Gli esperimenti hanno dimostrato che per l’uomo è sufficiente immaginare i movimenti che produce con la mano destra o sinistra per mettere l’idea in azione.

 I partecipanti al collaudo del dispositivo hanno provato l’ebbrezza di accendere o spegnere la tv e la luce in camera con la sola forze del pensiero, oppure aprire e chiudere le porte e le finestre interattive del loro pc, o far andare una sedia a rotelle nella giusta direzione.

 Il meccanismo di Network Brain Machine è semplice e complesso nello stesso tempo: le informazioni sugli impulsi provenienti dal cervello, vengono lette dal dispositivo inserito nel casco e poi reinviate nel database, dove sono analizzate e trasformate nell’azione conclusiva su un determinato oggetto (ad esempio la tv), a cui è applicato uno speciale lettore.

 Il problema è che per ogni singolo paziente bisogna regolare singolarmente il sistema per ridurre la percentuale di istruzioni eventualmente fraintese.

 Il nostro lavoro ora si concentra proprio su questo -nota Yukiyasu Kamitani. – Spero che ben presto saremo in grado di risolvere tutti i difetti esistenti e d massimizzare l’efficienza del sistema.

 Allo stadio di sviluppo attuale, Network Brain Machine impiega da 6 a 12 secondi per trasformare le idee in azione, ma gli sviluppatori si aspettano di portare la rapidità ad un secondo in tre anni. Per ora la precisione nell`esecuzione dell’ordine è pari al 70-80%. La ATR punta ad avviare la produzione commerciale del dispositivo entro il 2020.

 http://italian.ruvr.ru/2012_11_13/forza-del-pensiero/

Parliament addicted

Per capire “a che punto è la notte”, vale la pena di leggere questa intervista a Diliberto.

E’ notevole il passaggio nel quale Diliberto spiega che “solo una cosa c’è in ballo: se non torniamo in parlamento, altri cinque anni così, consegnano i comunisti all’inesistenza”. Per cui a qualunque costo e in qualsiasi modo, loro devono tornare in Parlamento. Non ne possono fare a meno. Senza una poltrona parlamentare vanno in crisi di astinenza. Comunisti parlamentodipendenti. Parliament addicted, si potrebbe dire in questi tempi di imperante anglofilia.
Lo ammetto, prendersela con i Comunisti Italiani può apparire manifestazione di scarsa pietas.
Per cui non voglio usare toni indignati od offensivi. Ormai comincio ad “avere un’età”, come si suol dire, e non ho riserve infinite di indignazione. Tutta quella che potevo impiegare nei confronti di Diliberto e soci l’ho consumata al tempo della guerra di aggressione alla Jugoslavia, quando, lo ammetto, ho perso un po’ del mio aplomb di fronte allo spettacolo surreale di un Partito Comunista che partecipa ad un’aggressione imperialistica dichiarandosi ovviamente ora e sempre antimperialista, di militanti che agitano bandiere rosse e pugni chiusi contro le guerre della NATO mentre i loro dirigenti partecipano ad un governo che fa la guerra della NATO, di politici e intellettuali che si producono in capriole dialettiche mentre le bombe esplodono su Belgrado.
Cerco quindi di esprimere nella maniera più fredda possibile un giudizio politico sulla scelta del PdCI di cercare un’alleanza col PD.

Siamo oggi di fronte, col governo Monti, al più massiccio attacco ai diritti  e ai redditi del mondo del lavoro e dei ceti subalterni che sia mai stato tentato nella storia della Repubblica Italiana. Questo attacco ha come unico risultato possibile una spaventosa regressione civile, un immiserimento economico, culturale e umano, che si riassume nell’espressione coniata dall’economista francese Bernard Conte: “terzomondizzazione” (“Tiers-mondialisation”). Il PD di Bersani è parte integrante di questa azione nefasta, come è evidente dal fatto che esso sostiene il governo che la compie (mi scuso con i lettori di questo blog per dover dire simili ovvietà, ma qui, come ho ricordato, stiamo parlando di gente che mandava i cacciabombardieri su Belgrado dichiarandosi contraria all’imperialismo USA), per cui un qualsiasi progetto di alleanza col PD, specie se fatto da forze politiche di piccole dimensioni, non potrà che seguire il solco già tracciato dal governo Monti. I Comunisti Italiani si stanno quindi proponendo come coloro che agiteranno bandiere rosse e pugni chiusi e nello stesso tempo collaboreranno alla distruzione della civiltà e della democrazia di questo paese (allo stesso modo, appunto, nel quale tredici anni fa agitavano bandiere rosse e pugni chiusi mentre partecipavano all’aggressione imperialistica contro la Jugoslavia).
Questa è la sostanza dei fatti. A scanso di equivoci, preciso che ritengo ovvio e naturale che una forza politica anticapitalistica cerchi uno spazio in Parlamento, e delle alleanze per arrivarci. Ma non lo si può fare a qualsiasi prezzo e a prescindere da ogni analisi della realtà. Una tale analisi è alla portata di qualsiasi persona di normale intelligenza e media cultura, e porta alle conclusioni sopra indicate.
Ma come ho detto all’inizio, è inutile arrabbiarsi. Si tratta, in fondo, solo di un ristretto gruppo di militanti e politici di professione che ha deciso di vendere un patrimonio simbolico (bandiere rosse, falci e martelli, dotte citazioni di Marx e Lenin e Gramsci e quant’altro, serissime analisi marxistosociostoricoeconomicogeopolitiche e tutto il resto della chincaglieria di ogni partito comunista che si rispetti) in cambio di qualche posto remunerato dentro all’apparato della politica. Perché arrabbiarsi? E’ una onesta compravendita. Loro si vendono al PD, il PD fa i suoi calcoli se conviene comprare oppure no, se il baratto si conclude il PD raccatta  un po’ di voti e l’apparato dei Comunisti Italiani ottiene i posti che gli garantiscano le “quattro paghe per il lesso” di carducciana memoria.
In fondo oggi un Diliberto che dichiara tranquillamente che l’alfa e l’omega della propria strategia politica è il ritorno in Parlamento, fa quasi simpatia. Si tratta della stessa squallida operazione di Vendola, ma almeno Diliberto è più sincero.
(M.B.)
http://il-main-stream.blogspot.it/2012/11/parliament-addicted.html

Atene esegue gli ordini. Noi pure!

Marinella Andrizzi Sinibaldi

Ormai è chiaro che non esiste alcun governo europeo, così come non esiste più nessun vero governo in nessun Paese europeo. Soprattutto in Italia, Spagna, Portogallo e Grecia. Ma solo semplici portaordini delle grandi banche.

Quelle stesse banche che hanno imposto al mondo il sistema liberista.

Un sistema estremamente semplice, addirittura idiota, che si basa sulla perdita della sovranità monetaria delle singole nazioni e, quindi sulla creazione di un debito pubblico inestinguibile.

A quel punto inizia il giochino dei titoli di Stato con i quali, le stesse banche operano guadagni parassitari acquistando i suddetti titoli. Ma non volendo ammettere che chi acquista dei titoli, acquista comunque un rischio. Ed ecco il nocciolo della questione. Acquistano i titoli ma scaricano il rischio sui cittadini.

Provate a fare un’azione speculare. Ovvero il contrario: acquistate dei titoli e poi proponete alla banca che vi media l’acquisto che, qualora i titoli dovessero perdere valore, anziché guadagnarlo come da previsioni, a rimetterci sarà la banca e non voi.
Divertitevi a sentire la risposta!

Eppure, questa stronzata, perché di stronzata si tratta, a noi ce l’hanno fatta bere per buona. 

E noi, come sempre: zitti! …

C’è anche la questione debito pubblico inestinguibile. Alla fine, qualsiasi Stato che dia retta a gente come Monti, Merkel, ecc. mettendosi a seguire le loro direttive imposte dalla famigerata “troika”, finisce allo sfacelo totale. Poiché sarà portato a curare un debito con un altro debito maggiore. E loro, le banche, risultando alla fine creditrici, si assorbiranno tutti i beni pubblici espropriabili e, se servirà, anche quelli privati, poiché il debito, guarda caso, è sovrano. Ovvero: tutto nostro! Quindi ne rispondiamo in prima persona. Che pacchia!

In aggiunta, per gli accordi di Lisbona e Velsen, per qualsiasi disputa legale, risponderemo non più in base alle leggi italiane o spagnole o portoghesi o greche, ecc., ma in base a quelle dei Paesi creditori. Rinnegando così ogni concetto di rischio che naturalmente è connesso all’acquisto di titoli di qualsiasi genere e natura. In oltre, le banche acquisteranno lo status di inviolabilità e non potranno più essere né indagate e neanche inquisite. Figuriamoci condannate!

Come se ci dicessero: “Ora, tutti dovranno giocare al tavolo della nostra roulette. Se esce lo zero, prende tutto il banco, ovvero le banche. Ma anche se esce uno qualsiasi dei 36 numeri, prende sempre tutto il banco. C’è solo la possibilità di vincere a pari e dispari, ma la roulette è truccata! E noi, tutti a battere le mani. “Sì, che bello! Viva la modernità, viva l’Europa delle banche unite. E, se qualcuno dice che è una fregatura, è un complottista!
E tutti a ripetere come tanti pappagalli: “Complottista, complottista!”

Insomma, una truffa colossale poiché, qualunque Paese aderisca a tali castronerie e nonsensi matematici, è comunque destinato a soccombere nel peggiore dei modi.

Per maggior sicurezza, non paghi dall’aver corrotto ogni politico di ogni partito e vasti strati della magistratura di ogni Paese, hanno persino preteso di mettere nei posti chiave dei vari governi, le loro persone di fiducia. I quali, non faranno mai gli interessi dei cittadini, ma solo ed esclusivamente quelli delle banche loro padrone.
Certo, non è qualcosa che nasce oggi, ma è un progetto plurisecolare, tanto che, come chiunque può facilmente constatare, tutte le facoltà, pubbliche e private (soprattutto quelle private) di economia, hanno bandito ogni barlume di matematica, fatta eccezione per qualche espressioncina un po’ farlocca, giusto per dare un barlume di giustificazione a quella che è la contabilità aziendale. Il tutto basato sull’utopia più assoluta e sfrenata.

Facoltà che altro non sono se non un teatrino per esibire un ammasso delirante di pseudo teorie ben lungi da qualsiasi concetto pratico e logico.
Facoltà in cui la matematica rappresenta l’acqua santa per il demonio. Poiché la loro caratteristica essenziale è rappresentata dall’enunciato: 2 + 2 = 3, oppure 5, oppure 6 o anche 7, ma mai 4.

A seconda di come fa più comodo.

Al punto da aver persino “inventato” la matematica attuariale. Ovvero, a loro detta, una branca di matematica che prende in considerazione eventi incerti di cui nessuno sa un tubo di niente e con risultati altrettanto incerti. Una matematica che non è matematica, ma il solito giochino delle tre carte.
E da qui, escono i nostri “economisti”, in perfetto stile mago Otelma.

Tanti truffatori, coadiuvati da stampa, televisioni e politici corrotti e asserviti, perfettamente addestrati alla truffa e al raggiro su vasta scala.
Un mondo in cui, quei pochi e veri economisti che non si sono fatti incastrare dalla matematica che non è matematica, sono messi alla berlina, facendoli passare per folli. Insomma, il classico caso del matto che da del matto a chi non è matto.

Eppure se, ognuno di noi, con un minimo di pazienza, si facesse i suoi bravi conti della serva, potremmo sputtanare quasi trecento anni di liberismo economico. Sempre se, e ripeto se, solo volessimo aprire gli occhi, smettendo di restare come ebeti a bocca aperta senza saper che dire ed essere truffati da mezze calzette bucate alla Monti, Fornero, Merkel, Draghi, ecc.

Non parliamo poi di FMI e Banca Mondiale!

Insomma, ricapitolando, ci facciamo fottere da un manipolo di magliari della peggior risma.
Più imbecilli di così, ditemi cosa c’è!
Ah sì, c’è il principio del debito pubblico! E anche il principio di farsi stampare i soldi a debito da altri, anziché farlo in proprio e in credito, come dovremmo fare per diritto sovrano.
Quindi, anche il diritto di non dover pagare tasse o quasi. Di conseguenza, aumentare stipendi e pensioni.

Perché, non dimentichiamoci che anche le tasse, con le percentuali sempre più elevate di giorno in giorno, sono una loro invenzione. Tasse che finiscono regolarmente nelle loro tasche. Altro che sociale!
Ma davvero pensavate che con le vostre tasse si pagassero le spese sociali?

Quelle si pagano con i soldi presi in prestito dalla BCE. Poi, le tasse, servono per ripagare gli interessi del debito che è diventato, per virtù dello spirito santo, pubblico.
Mentre, se avessimo di nuovo la sovranità monetaria, le spese pubbliche sarebbero pagate dalla moneta sovrana e non esisterebbe neanche un debito pubblico e le tasse sarebbero un minimo. Ma davvero un minimo.
Però, vuoi mettere? Ora abbiamo gli euro al posto delle lire! Molto più figo, no?

E allora, pagate e zitti!
http://crepanelmuro.blogspot.it/2012/11/atene-esegue-gli-ordini-noi-pure.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+LaCrepaNelMuro+%28La+Crepa+nel+muro%29

Debito pubblico record Grazie grembiulino Monti

Come come come????

Bankitalia scrive che il debito pubblico ha raggiunto un picco record?

 Debito Pubblico, Record A Settembre. Bankitalia: Superati I 1.995 Miliardi

 Il tecnico-banchiere salvatore Messya Mario Monti CI HA MASSACRATO DI TAGLI E DI TASSE E QUESTI SONO I RISULTATI? Sarà stato motivo di vanto con la sua cricca di grembiulini alla riunione del Bilderberg di oggi?

Adesso RESTITUISCI IL MALTOLTO, RIPRISTINA I NOSTRI DIRITTI E DISSEQUESTRA IL NOSTRO FUTURO

CRISI: ADUSBEF-FEDERCONSUMATORI, RECORD DEBITO PUBBLICO E’ DI MONTI

(AGENPARL) – Roma, 13 nov – “Il debito pubblico, arrivato a sfiorare 2.000 miliardi di euro, con un gravame di 33.250 euro per ognuno dei 60 milioni di abitanti (neonati compresi) è cresciuto con il Governo Monti, risanatore delle banche a spese delle famiglie e dei lavoratori a reddito fisso, di ben 82,714 miliardi di euro in poco più di 10 mesi data di insediamento, con un gravame di 1.378 euro pro capite, al ritmo di 8 miliardi di euro al mese e più del doppio del Governo Prodi nel biennio 2006-2008, quando la crescita era di 3,857 miliardi mese, e del Governo Berlusconi che in 42 mesi,da maggio 2008 al novembre 2011 ha aumentato il dbeito al ritmo di 6,230 miliardi di euro al mese. Adusbef infatti, per valutare la tendenza di ogni governo all’aumento del debito pubblico, preso in considerazione il livello del debito alla data delle dimissioni e lo ha sottratto al livello di debito alla data del suo insediamento. Ha quindi diviso questa differenza per la durata del governo espressa in mesi. Ne deriva che l’ultimo governo Prodi, durato in carica 24 mesi dall’aprile 2006 all’aprile 2008, , ha generato un aumento del debito di 92,587 miliardi (da 1.576,688 a 1.669,275 miliardi), pari a 3,857 miliardi di aumento medio mensile. L’ultimo governo Berlusconi, durato in carica 42 mesi dal maggio 2008 all’ottobre 2011, ha generato un aumento del debito di 261,665 miliardi (da 1.654,737 a 1916,402 miliardi), pari a 6,230 miliardi aumento medio mensile. Il governo Monti, in carica da metà novembre 2011, fino settembre 2012 (ultimo dato fornito da Bankitalia sull’ammontare del debito pubblico) ha generato un aumento di 82,714 miliardi in 10 mesi, da fine novembre 2011 ( 1.912,389 miliardi) a settembre di quest’anno(1.995,100 miliardi), pari a circa 8 miliardi di aumento medio mensile. Oltre al record degli esodati, della disoccupazione e della stagnazione economica, dei giovani privati di ogni speranza per il futuro, il Governo Monti iscrive l’ennesima medaglia negativa con un aumento del debito pubblico senza precedenti, per evitare la riduzione con la vendita dell’oro e delle riserve di Bankitalia,in ossequio ai desiderata di Draghi, della banche e della BCE”. Così in una nota Elio Lannutti (Adusbef) e Rosario Trefiletti (Federconsumatori).

Agenparl

Domanda di secessione dagli Stati Uniti d’America

Sabato 10 novembre 2012, i cittadini di 15 stati USA hanno presentato delle petizioni all’amministrazione Obama per il ritiro dagli Stati Uniti d’America con lo scopo di creare un proprio governo.

Gli Stati che perseguono questa azione sono: Louisiana, Texas, Montana, North Dakota, Indiana, Mississippi, Kentucky, North Carolina, Alabama, Florida, Georgia, New Jersey, Colorado, Oregon e New York.

Questi Stati hanno chiesto che l’Amministrazione Obama conceda un pacifico ritiro dagli Stati Uniti.

Le petizioni dei cittadini sono state depositate appena pochi giorni dopo le elezioni presidenziali del 2012. La Louisiana è stato il primo Stato a depositare la propria petizione, il giorno dopo le elezioni, per mano di un certo Michael E. di Slidell, Louisiana. La petizione del Texas è seguita a ruota, presentata da H. Micah di Arlington, Texas.

Dalla data di presentazione della petizione, il governo concede un tempo massimo di un mese per raccogliere 25.000 firme e fare in modo che l’amministrazione Obama possa prendere in considerazione la richiesta.

La petizione del Texas recita così:

“Gli Stati Uniti continuano a soffrire per le difficoltà economiche derivanti dalla negligenza del governo federale nel riformare la spesa interna ed estera. I cittadini degli Stati Uniti soffrono per gli evidenti abusi dei loro diritti, come il NDAA, il TSA, ecc. Dato che lo stato del Texas mantiene il pareggio di bilancio ed è la 15° più grande economia del mondo, è di fatto possibile per il Texas ritirarsi dall’unione federale; nel farlo, proteggerebbe gli standard di vita dei suoi cittadini e tornerebbe ad assicurare i loro diritti e le loro libertà, in conformità con le idee originali e il credo dei nostri padri fondatori, che non sono più prese in considerazione dal governo federale.”

A partire dalle 12:46, di domenica, sono state raccolte 7.358 firme in Lousiana, 3.771 in Texas, 636 in Florida, 475 in Georgia, 834 in Alabama, 792 in Carolina del Nord, 467 nel Kentucky, 475 nel Mississippi, 449 nell’Indiana, 162 nel Nord Dakota, 440 nel Montana, 324 nel Colorado, 328 nell’Oregon, 301 nel New Jersey e 169 nello stato di New York. Molti altri stati sono attesi alle firme.

Una petizione non può essere rintracciata nel sito whitehouse.gov fino a che non raggiunga le 150 firme. È responsabilità dei richiedenti quella ottenere queste firme.

La petizione del Texas può essere vista e/o firmata cliccando qui.

Fonte: www.examiner.com
[segnalato da Dario Galeandro]
Traduzione: Lòthlaurin per Hearthaware blog