NOTAV: articolo su rivista scientifica internazionale

Ecco pubblicato un altro articolo sul TAV (in inglese) su rivista
scientifica internazionale

L.Giunti, L.Mercalli, A.Poggio, M. Ponti, A.
Tartaglia, S.Ulgiati, M. Zucchetti, “ECONOMIC,
ENVIRONMENTAL AND ENERGY ASSESSMENT OF THE
TURIN-LYON HIGH-SPEED RAIL”, International
Journal of Ecosystems and Ecology Sciences (IJEES) Vol. 2 (4): 361-368
(2012) .
ISSN:2224-4980

L’articolo è caricato qui, se volete scaricarlo, o diffonderlo o linkarlo
senza pesare con un allegato:
https://docs.google.com/file/d/0B4zoX5HeBQpgSlhqUDVoazYzaTA/edit

La rivista è indicizzata sui maggiori siti di riviste scientifiche, quali ad esempio Copernicus:

http://journals.indexcopernicus.com/passport.php?id=6721

La sostanza dell’articolo riprende in breve i 
risultati più importanti dei tanti rapporti e
studi pubblicati come Commissione Tecnica della Comunità Montana.
Manzonianamente: quest’opera non s’ha da fare,
per ragioni economiche, d’impatto ambientale, di
traffico, ed energetiche,e molto altro ancora.
L’articolo cerca d spiegarlo ad un pubblico internazionale.

Mentre mi trovavo (e durerà ancora un mese)
all’estero, ho pensato che forse questa poteva
essere una maniera per essere utile al movimento NOTAV.

Un caro saluto, a presto

Massimo Zucchetti

Massimo Zucchetti, visiting professor
UCLA, University of California, Los Angeles
Fusion Science and Technology Center
420 Westwood Plaza
Room 44-139C, Engineering IV Building
Los Angeles, CA 90095-1597
Tel: +1 310-794-4452
Fax: +1 310-825-2599
zucchett@seas.ucla.edu, zucchetti@polito.it

trovare le differenze

Crisi: Fassino, a Torino attacco squadristico, isolare i violenti

Torino, 14 nov. – (Adnkronos) – ”Un attacco squadristico di inaudita violenza, manifestazione evidente di quanto eversiva sia l’azione dei gruppi estremistici che hanno sequestrato il movimento no Tav”. Cosi’ il sindaco di Torino, Piero Fassino, commenta, in una nota, quanto accaduto oggi a Palazzo Cisterna, sede della Provincia di Torino. ”E’ dovere di chiunque abbia coerenza democratica – aggiunge – isolare e contrastare l’azione di quanti vogliono insidiare con la violenza la vita della nostra comunita’. La mia solidarieta’ va ai poliziotti aggrediti, alle forze dell’ordine, al presidente Saitta e ai dipendenti della Provincia. Mi auguro che i responsabili vengano individuati e puniti”.

(14 novembre 2012 ore 16.16)
http://torino.repubblica.it/dettaglio-news/16:07/4256266

Crisi: Alemanno, Roma e’ assediata dai cortei, manifestanti irresponsabili


Roma, 14 nov. – (Adnkronos) – “E’ inaccettabile, si sapeva che Roma andava incontro ad una emergenza legata al maltempo e alla piena del Tevere. E’ possibile che non si possa rinunciare o ridimensionare le manifestazioni in corso?”. Lo dice il sindaco di Roma Gianni Alemanno al termine del sopralluogo che ha fatto oggi a Ponte Milvio, riferendosi ai cortei che si stanno svolgendo nella capitale.

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Crisi-Alemanno-Roma-e-assediata-dai-cortei-manifestanti-irresponsabili_313893863227.html

Crisi: Pacifici, se clima e’ questo vietare manifestazioni a Roma

14/11/2012

Roma, 14 nov. (Adnkronos) – “Se questo e’ il clima, allora che vengano vietate le manifestazioni a Roma”. Lo afferma all’Adnkronos Riccardo Pacifici, presidente della Comunita’ ebraica di Roma, commentando gli scontri nella Capitale e i fischi all’indirizzo della Sinagoga di Roma partiti dal corteo degli studenti, alcuni dei quali hanno gridato ‘Saddam, Saddam’. “Siamo di fronte a una situazione di isteria collettiva – ha spiegato – In questo paese e’ permesso manifestare e, fortunatamente, e’ sancito dalla Costituzione, ma se sappiamo che coloro che organizzano queste manifestazioni sono gruppi pregiudizialmente ostili su questo bisogna riflettere”.

Per Pacifici, se questo e’ il clima, c’e’ il rischio che “fra un po’ succeda qualcosa” per questo propone di “vietare le manifestazioni se organizzate da gruppi per cui si sa come le manifestazioni vanno a finire. In tal caso – chiede – vengano fermate”.

“Se gruppi di estrema destra e sinistra manifestano liberamente nella citta’ c’e’ un problema serio – ha concluso – Noi stiamo cercando di frenare gente indignata, chiediamo un chiarimento e anche un incontro agli alti vertici della Questura e della Prefettura”.

http://www.liberoquotidiano.it/news/1122029/Crisi-Pacifici-se-clima-e–questo-vietare-manifestazioni-a-Roma.html

 

Il potere della politica

blog | 14 novembre, 2012 – 16:18 | Da Davide Zaccaria

Ieri abbiamo scherzato un po’ sulle trivelle notturne e i fantastici 5, ma le violenze a cui assistiamo in Val di Susa e in altre parti d’Italia e d’Europa sono tremendamente serie e rivelano la fragilità di un potere militarmente forte ma politicamente debole.

Mi sembra ovvio che i vecchi partiti, non volendo rinunciare a una politica insana, siano sempre più inclini all’opzione militare, dato che non gli rimane molto altro. Come se il dispiegamento dell’esercito di ieri notte per scavare tre buche non fosse già abbastanza squalificante di per sé, i poteri locali sempre più in crisi continuano a richiedere l’intervento di maggiori forze militari, perché non sono mai abbastanza.

Mi sembra altrettanto ovvio che l’unica strategia sensata, per chi ha a cuore la democrazia, sia contrapporre la civiltà alla violenza, colpendo dove i partiti ora sono più deboli: le elezioni. Al potere costituito non importa nulla né dei manifestanti né degli agenti che gli mandano contro, per cui le violenze gli vanno benissimo. Niente invece spaventa i partiti ora al potere più della partecipazione pacifica e attiva dei cittadini alla vita politica del Paese, dove il vantaggio militare si azzera, mentre la loro popolarità è ai minimi termini.

L’isteria manifesta sulla nuova legge elettorale è giustificata dal fatto che i vecchi partiti – lo hanno ammesso apertamente – non possono permettersi che il governo passi a chi non sia nella loro cerchia di interessi.

Tutti possono fare politica attiva e contribuire a cambiare le cose, in vari modi. Più si è, più è facile che il trivellatore che vien di notte se ne vada senza botte. Basta non cadere nell’errore che i vecchi partiti siano riformabili dall’interno: sono marci, sensibili solo agli interessi delle grandi lobby, qualsiasi cosa promettano o dicano. Possiamo star certi che, con l’approssimarsi delle elezioni, persino nel PD spunteranno un po’ di colombelle NoTAV, mentre i leghisti riscopriranno magicamente l’importanza delle autonomie locali. Vendola ha già detto che rimettere in discussione il TAV non è un tabù. Tutte balle, hanno già trivellato abbastanza, mandiamoli a casa.

http://testelibere.it/blog/il-potere-della-politica

Sulcis, parole e manganelli. I ministri fuggono in elicottero

Passera e Barca arrivano a Carbonia e promettono 400 milioni. Delusione e tensione durante il vertice 

Matteo Mascia

La visita del governo nel Sulcis non ha dato i risultati sperati. I ministri Corrado Passera e Fabrizio Barca, accompagnati dal sottosegretario Claudio De Vincenti non sono stati in grado di dare certezze ai lavoratori e al territorio.
Una situazione critica per quella che è già considerata la provincia più povera d’Italia. Gli operai dell’Alcoa di Portovesme hanno voluto manifestare tutta la propria rabbia assediando la grande miniera di Serbariu, ex centro minerario scelto per l’incontro tra l’esecutivo, gli amministratori locali e le delegazioni sindacali.
Ci sono stati momenti di alta tensione tra le tute blu e gli uomini delle Forze dell’ordine. I lavoratori hanno lanciato palloncini carichi di vernice rossa sugli agenti del Reparto mobile della Polizia, qualcuno di loro è riuscito ad eludere la sicurezza arrivando sino agli ingressi della struttura in cui erano in corso i colloqui con i Ministri. Polizia e Carabinieri hanno effettuato qualche carica di alleggerimento, azioni che non hanno impedito agli operai di organizzare blocchi stradali e accendere fuochi intorno alla miniera. L’esasperazione ha superato da tempo il livello di guardia. Molti degli operai impegnati nella fabbrica di alluminio si sono già visti recapitare la lettera di licenziamento. Per il personale degli appalti non ci sarà nemmeno la consolazione degli ammortizzatori sociali. L’attuale legislazione penalizza infatti chi non è impiegato direttamente, stessa cosa per gli assunti dalle agenzie per il lavoro e “somministrati” al committente.
Il titolare dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha fatto presente che a dicembre ci sarà un nuovo tavolo tra Alcoa e il fondo Klesh, interessato all’acquisizione della fabbrica sulcitana. Il Governo si è impegnato ad assicurare sconti sulle tariffe energetiche. Per almeno quindici anni si potrà acquistare l’energia a 35 euro al megawattora. Per quanto riguarda invece i 502 lavoratori dello stabilimento sulcitano, i 350 dell’indotto e i 70 interinali, l’appuntamento è per lunedì prossimo al ministero del Lavoro. In quell’occasione, sempre secondo quanto riferito dai sindacati che stanno proseguendo la trattativa, si dovrà decidere sulla cassa integrazione in deroga. Una procedura a cui gli operai non sarebbero mai voluti arrivare. L’iter può contribuire a rendere meno “appetibile” un investimento in Sardegna. Lo stabilimento nel comune di Portoscuso è già stato “spento” in seguito agli ordini giunti direttamente da Pittsburgh. La multinazionale statunitense vuole a tutti i costi dire addio all’Isola per concentrarsi su alcuni stabilimenti della Penisola Arabica.
A pochi chilometri dai cancelli dell’Alcoa si sta consumando il dramma della Carbosulcis. Ieri, una delegazione di minatori si è presentata agli incontri brandendo un necrologio. Le accuse al governo sono chiarissime. Monti non avrebbe fatto nulla per trasformare in atti e provvedimenti quanto promesso durante le concitate fasi dell’occupazione dei pozzi. Ci sono invece delle speranze per i dipendenti di Euralluminia, fabbrica ferma da alcuni anni. Il 22 novembre ci sarà la firma del protocollo d’intesa tra la Rusal, la società russa proprietaria dello stabilimento di Portovesme, il Mise e la Regione Sardegna, un passaggio fondamentale per il riavvio della produzione. Passera e Barca hanno detto di voler tornare a Cagliari tra qualche settimana. Si spera che per quella data sia finito il tempo delle rassicurazioni e delle parole. Non è possibile non dare un valore nazionale alla vertenza Sulcis.
Alluminio e settore estrattivo sono due comparti fondamentali per tutto il tessuto industriale nazionale. In un periodo di recessione occorre un maggiore impegno dell’investitore pubblico. Forse i 400 milioni del Piano Sulcis firmato ieri non basteranno. Il ruolo dello Stato potrebbe essere stato al centro della tappa capitolina del Club Bildeberg. Kleinfeld Klaus, chairman Alcoa, ha partecipato ai lavori mentre i suoi dipendenti difendevano i propri diritti.

14 Novembre 2012 12:00:00 – http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=17768

Grillo il Gallo ? Sull’exploit di Grillo in Sicilia

Pur non condividendo gran parte dei contenuti, diffondo ugualmente, per una informazione più completa, ritengo però utile conoscere cosa dicono altri, magari per prepararsi a controbattere.

Grillo il Gallo ? N. Forcheri

Posted By Nicoletta Forcheri On 14 novembre 2012

Sull’exploit di Grillo in Sicilia e l’ascesa politica del suo movimento, avrei preferito non esprimermi: grillina antelitteram, ricordo un’azione mitica che concludemmo felicemente per scacciare  un inceneritore di Suez Gaz de France  dalla bellissima valle di Pieve di Teco (provincia di Imperia):  la sala consiliare era talmente gremita che la gente si era radunata e accalcata persino per la strada, non essendoci più posto dentro neanche per uno spillo.

Poi fui  la prima in assoluto ad avergli chiesto nel lontano 2006 sulla Casaleggio. Lo chiamai in occasione delle politiche di quell’anno – dopo essere riuscita a ottenere il suo numero da un suo conoscente/militante del net –  per chiedergli e supplicarlo di farci scendere in campo (mi consideravo una di loro), onde scongiurare l’avvento dei soliti partiti – in particolare Berlusconi – che consideravo, come tanti, la nostra peggiore rovina. Dovetti poi ricredermi, visto che i tecnici sono i peggiori in assoluto. Ma questo per dire quanto ci credevo e ci speravo…

La Casaleggio la cliccavo nelle mie ricerche per ricostruire la proprietà delle società e i nomi chiave delle stesse, i cumuli di poltrone nelle aziende, di cui proponevano uno schema interattivo sul sito; ma già avevo notato che tale opera d’informazione era del tutto parziale poiché si fermava ai confini italiani in un momento storico in cui tutte le nostre imprese erano e sono continuamente acquisite da holding estere, e in un momento in cui cominciavo a scrivere su quello che si è rivelato essere un vero e proprio golpe  finanziario eterodiretto sul nostro patrimonio nazionale dagli anni ’80 e, in particolare, dal 92 con tangentopoli e l’accordo Britannia [1] . Avevo chiamato anchela Casaleggio a suo tempo circa lo schema interattivo delle strutture societarie delle società italiane quotate in borsa sul loro sito: come mai vi è il black-out assoluto sulle holding d’oltralpi? Penso che furono presi di sorpresa e la risposta fu del tutto evasiva.

Sulla questione delle politiche, Grillo mi disse con un tono perentorio che i tempi non erano maturi, e poco importava se parti più o meno numerose del  movimento si sentivano pronte, e poco importava se con tale gesto si regalava di fatto la vittoria a Berlusconi, poiché se lui non si considerava maturo, alla sua età, noi giovani e meno giovani e soprattutto esasperati dalla situazione, lo eravamo, eccome se lo eravamo. Ne andava della nostra vita. Già questo fatto mi fece riflettere: per quale recondito scopo faceva tale gesto? Non capiva Grillo che così si perdeva tempo prezioso nel fermare la cessione di sovranità e di aziende e servizi chiave del paese? E quindi di futuro, di lavoro, di progetti, di un minimo di stabilità?

Chiesi quindi a Grillo in quella telefonata del 2006 non già spiegazioni sulla Casaleggio in sé bensì su quel video sconcertante pieno zeppo di simboli esoterici (Gaia [2]) che campeggiava sulla prima pagina del loro sito: mi rispose con un tono canzonatorio e grave due parole: “Casaleeeeeeggio!, massoneeeeeeria!”,  e si congedò senza che potessi cavargli più alcun ragionamento di bocca.

Ma non è questo che poi mi fece allontanare  dai meetup, alcuni dei quali devo ammettere facevano, e fanno tuttora,  un discreto lavoro di divulgazione delle idee e delle informazioni, a livello capillare e del territorio: è il fatto che, mai e poi mai Grillo si è degnato di pubblicare o rispondere a un mio articolo, a una mia mail, dove denunciavo le cause della merda attuale con certa lungimiranza; il fatto che qualcuno come lui, che si riempiva la bocca di “acqua bene pubblico”, all’epoca in cui stavo esaminando l’abuso di posizione dominante con falso di gara,  per non dire inesistente, corruzione e quant’ altro da parte di Suez/Mps/Acea/Caltagirone per l’ottenimento dell’appalto di Publiacqua in Toscana [3] – quando vi fu l’occasione di parlarne in TV a un programma della D’Amico sull’acqua pubblica, invece di denunciare il piano di spartizione della nostra acqua tra Veolia e Suez Gaz de France, scoperto in un documento riportato da una sentenza dall’autority antitrust, lui si scagliò contro gli uomini d’affari e i  politici nostrani [4]. Stava nascendo l’idea di ‘casta’ con il libro di Stella, per deviare egregiamente l’attenzione del pubblico dai veri responsabili.

Poi, il fatto di constatare personalmente un livellamento verso il basso e il ‘pensiero unico’ dei grillini, non certo una meritocrazia, insomma non riuscivo a sentirmi a mio agio con loro, o giustamente riconosciuta. Il pensiero unico o conformismo che dir si voglia, è stato confermato da quella certa Federica che a Ballarò di due martedì fa [5]  ha dichiarato di sostenere perfettamente l’Ici prima casa perché altrimenti i comuni piangono, senza accennare minimamente all’istituzione di una bella commissione d’indagine sul debito fraudolento, a una bella spiegazione di come siamo scientificamente strozzati dagli stampatori di moneta, e di come possiamo ricuperare la nostra dignità ricuperando la facoltà di stampare monete, complementari e parallele all’euro, in attesa di una felice e agognata uscita da questo circolo infernale.

La reazione di Grillo il giorno dopo che  la redarguisce non già perché ha detto cazzate non in linea con il ‘programma’  ma perché si sarebbe esposta in tv per ottenere quell’orgasmico piacere dell’esibirsi davanti ad amici e parenti, non fa che confermare che  quell’orgasmo del bagno di folla lo può provare solo Grillo che con i suo show ci fa sognare la cancellazione del debito pubblico come in Ecuador, mentre  poi  l’eliminazione dell’IMU prima casa per non schiavizzare il popolo al servizio del nostro debito pubblico non è neanche citata nel programma del movimento. Vedo cioé un movimento dove la meritocrazia e la visibilità valgono solo per lui, non eletto, mentre il resto è un esercito di persone  tenute appositamente nell’anonimato, di cui è previsto che non si facciano conoscere  a livello nazionale – né le persone né le idee che non sono da discutere in TV a livello nazionale – e per chi sgarra come Federica, sfuriata del boss e minacce di espulsione.

I metodi con cui Grillo ha tentato di richiamare all’ordine la Federica ha provocato una giusta risposta, in cui Grillo è stato paragonato ai soliti capi di partito maschilisti e autocratici. Effettivamente attualmente è un pullulare di partitini e movimenti, sulla scia dello scontento e dello sgomento sul nostro futuro, nella quotidiana violazione dei diritti umani, tra esodati, sfrattati e sfollati dimenticati, tra abusi burocratici, sequestri e multe abusive di equitalia, nella precarietà la più assoluta e nell’enunciazione di plateali luogocomuni orwelliani previsti per lavarci il cervello e farci accettare, supini, l’inaccettabile in un marasma di sensi di colpa (mafia, evasione fiscale, violazioni di cavilli, frodatori ed evasori, bamboccioni e choosy) che però non attecchiscono bene come si vorrebbe ma che sono tali da minarci nella libertà di espressione (cfr. caso Sallusti, il carcere per diffamazione [6]) : un pullulare di partitini che vorrebbero o fanno finta di proporre cose nuove, ma con metodi del tutto vecchi e datati. Il partitino che ruota tutt’intorno a un gallo che, promettendo un ipotetico posto al sole nel frattempo richiede sacrifici e lavoro A GRATIS per preparare campagne stampa e campagne elettorali per il solito galletto nel pollaio non differendo in questo da chi chiede a chi cerca lavoro di pagare un anticipo,  nell’humus assurdo della disoccupazione e della suboccupazione totali dovuti a un dato matematicamente certo: un sistema economico basato su una moneta che arreca con sé il NOSTRO debito e che rastrella quindi le nostre ricchezze, provocando carenza di posti di lavoro decenti premiando e drenando i capitali al monopolio della finanza.

Vorrei che non fosse così, vorrei cioé che tutto quello che sento sul movimento 5 stelle, fosse un abbaglio, e mi ero lasciata un margine di errore circa il giudizio, le cose possono cambiare e i movimenti sono composti da persone umane, mi dicevo. Intanto, però, percorrendo il programma [7], constato con tristezza che si voltano le spalle al perno dei problemi: la moneta debito e il conseguente gonfiato debito pubblico. L’ordine di priorità non è il mio.

Di tale programma, bene la class action, l’abolizione della legge Biagi, la reale rappresentanza dei piccoli azionisti nelle società quotate, l’abolizione delle cariche multiple dei consiglieri di amministrazione nelle società quotate…

Però mi chiedo come si possa “introdurre la responsabilità degli istituti finanziari sui prodotti proposti con una compartecipazione alle eventuali perdite”, senza trasformare tutto il sistema bancario (da occidentale a islamico?)  e soprattutto senza introdurre un controllo del pubblico e/o della collettività su di esso. A meno che il movimento non voglia arrivarci a piccoli passi? Si, ma quanto piccoli? Perché poi alla fine saremo tutti morti, e la nostra vita sarà passata en attendant Godot…intrattenuti da un comico…

Nel programma del movimento, punti come l’abolizione delle scatole cinesi in Borsa, se le filiali delle multinazionali che scorribandano nel paese non devono sottostare allo stesso obbligo, non significa che ‘aprire’ ancora di più ai potentati finanziari esteri; dovreste anche spiegarmi in cosa il divieto di incroci azionari tra sistema bancario e sistema industriale possa fare del bene al paese se dobbiamo difenderci dagli stessi, quintuplicati, di paesi come la Francia che  con coaguli di conflitti di interessi e di incroci tra banche industrie e governo come il consiglio di amministrazione di Axa, ci sta soffiando la Monte dei Paschi e con essa il ricco territorio senese. Non sto difendendo gli incroci azionari, tutt’altro, sto semplicemente allargando la cornice per dichiarare che tali incroci azionari sono tipici proprio di quei paesi che ci stanno colonizzando mentre da noi sono piuttosto l’eccezione. Noi gli azionisti bancari li abbiamo direttamente al governo..

Poi leggo il divieto di acquisizione a debito di una società, però l’esempio tipo è la Telecom acquisita a debito dalle banche, ma non la Parmalat, acquisita a debito da una società francese, la Lactalis…

Tutto nel programma di Grillo è relegato alla microeconomia, alla realtà locale e comunale, però non per esaltarne la ‘sussidiarietà’  cioé l’autonomia, ma unicamente per  contrastare degli effetti le cui radici non sono mai attaccate e nemmeno citate: l’assenza di sovranità – monetaria e non; un debito pubblico fraudolento, la colonizzazione della finanza internazionale.

Leggo ancora: abolizione dei monopoli di fatto, in particolare Telecom Italia, Autostrade, ENI, Enel, Mediaset, Ferrovie dello Stato. Esattamente il contrario di quello che vorrei. Inoltre annoverare  Mediaset, che non è un monopolio e neanche un oligopolio con la concorrenza di Rai e Sky, tra i monopoli ex pubblici, significa celare a stento la deliberata volontà debenedettiana/rotschildiana di ridimensionare Berlusconi; attaccare gli altri ex monopoli pubblici significa attaccare direttamente la sovranità dell’Italia, una sovranità tradizionalmente espressa in tutti i paesi del mondo dal numero di fondi, industrie e servizi in mani pubbliche. Quei monopoli di fatto di cui parla il programma di Grillo andrebbero al contrario integralmente rinazionalizzati, o per lo meno andrebbe lanciato un dibattito sui servizi di base e strategici del paese…. Fa specie comunque leggere un punto così radicalmente iperliberista alla thatcher in un movimento che attrae tutta quella parte della popolazione di delusi della “sinistra”… Sempre più Orwell…

Ma il primato delle banalità spetta al punto della “Riduzione del debito pubblico con forti interventi sui costi dello Stato il taglio degli sprechi”. Fa il paio con “l’Ici prima casa è una tassa giusta altrimenti i comuni non sanno dove prendere i soldi”, della Federica Salsi, niente di più bancocratico, allineato al pensiero unico dei banchieri che ci spennano.

D’accordo poi con il tentativo di “impedire lo smantellamento delle industrie alimentari e manufatturiere con un prevalente mercato interno”,  più o meno ridondante con il punto “favorire le produzioni locali”, tutte cose encomiabili, ma se il programma non dice – volutamente – come, allora davvero siamo nel microbismo, cioé nel far finta di cambiare la sfumatura a un colore di un quadro che sta cascando dal muro perché il chiodo è dondolante. Vogliamo guardare fuori dalla cornice?  Sulla cornice figura il sistema delle compartecipazioni statali all’IRI e le monete locali e nazionale, di cui non si fa il sia pur minimo accenno. Fuori dalla cornice ci stanno le lobby finanziarie, la trilaterale, il signoraggio della Federal Reserve, l’euro, la BCE, l’FMI, la BIS e tutti quanti. Il chiodo dondolante è la speculazione che si è abbattuta sul nostro paese con la complicità delle tre agenzie di rating in conflitto di interessi con le banche creditrici e/o banche dealer. Sul fuori dalla cornice il programma non dice niente, nada, nulla. Fuori dalla cornice, capisco, il muro è troppo ampio. Potrebbe essere una questione tattica, ma..

Infine si noti il   “sussidio di disoccupazione garantito”, ben diverso però dal nostro auspicato reddito di cittadinanza, attuabile unicamente in una collettività che abbia la sovranità monetaria ossia la possibilità di stampare, controllare e valutare la propria moneta senza dover passare dalle grinfie delle banche, di cui si deve ripristinare il ruolo originale, quello di semplici intermediari finanziari. Se non si esce dal contesto ‘prudenziale’ delle banche [8], i popoli non potranno mai rimettere al centro delle politiche l’umano e i suoi fabbisogni al posto dell’avidità dei parassiti eterodiretti.

Il programma non fa altro che confermare quello che già sapevo: il movimento di Grillo è uno specchietto per le allodole che fa finta di volere cambiare tutto, ma cambia unicamente alcuni dettagli di contorno, gli inceneritori, i farmaci generici, la moralità dei politici ecc, senza neanche affrontare né lo strapotere dei tentacoli della finanza internazionale conficcati nel paese, né il conseguente problema del debito e dell’usura né tantomeno la vera perdita di sovranità del popolo negli enti pubblici e nello Stato, e il depauperamento di massa,  rimanendo quindi strettamente nella cornice prudenzial-contabile dell’euro-Europa (cfr. http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=28811 [9] ).

L’articolo l’ho scritto per chi ci accusa ancora oggi di essere complottisti ‘rabbiosi’ che remando contro Grillo consegneranno il paese al ‘Monti bis’. Ho volutamente omesso di parlare del tema arcinoto della Casaleggio di cui i nostri lettori sono al corrente, per soffermarmi su questioni fattuali di programma. Il programma non mi convince, si sofferma su tanti dettagli apparentemente seducenti  ma senza affrontare i veri nodi, confonde le priorità e i livelli, omette del tutto i temi  per noi prioritari, e si ostina su punti per noi del tutto secondari.

E questi sono argomenti di merito, a meno che per taluni non sia la forma a rappresentare la novità. Beh, conoscendo gli altri partiti, in certo senso si, il format del movimento con l’abuso della rete per il dialogo, l’organizzazione e la diffusione delle informazioni della base, è una novità per un partito, ma della rete non ha certo l’esclusiva. Tuttavia, la strabiliante visibilità unicamente per il gallo Grillo, il  ’prestanome’  (?) del movimento, no, qua casca l’asino:  questo è un dèjà vu nauseabondo.

A questo punto la domanda è d’obbligo: riuscirà la base a organizzarsi e a diventare un vero movimento/partito politico emancipandosi da Grillo e la Casaleggio? Questa sì che sarebbe una rivoluzione…

N. Forcheri – Novembre 2012

 Article printed from STAMPA LIBERA: http://www.stampalibera.com

URL to article: http://www.stampalibera.com/?p=55221

Scoppiano proteste in Giordania, il Re sotto accusa

Scoppiano proteste in Giordania, il Re sotto accusa
di: WSI Pubblicato il 14 novembre 2012
L’aumento improviso della benzina, causato da un buco nelle casse dello Stato, ha fatto scoppiare rivolte in tutto il Paese. Proteste ad Amman, contro il Primo Ministro ma anche il Re viene preso di mira. Si rischiano tre anni di galera.

Il Re Abdullah II, è stato preso di mira per l’aumento del prezzo della benzina in Giordania
NEW YORK – “Rivoluzione, rivoluzione”, sono queste le grida di protesta che echeggiano nelle strade della Giordania, e questa volta sotto accusa si trova il Re, King Abdullah II, cosa molto rara in un Paese che, almeno finora, ha sempre portato massimo rispetto al proprio sovrano, stando a quanto riporta Al Jazeera

Il motivo di questa “esplosione” del popolo è dovuta all’aumento del prezzo della benzina, annunciato in televisione dal Primo Ministro, Abdullah Ensour’s, braccio destro del Re. Aumento che servirebbe a ripianare un buco di 5 miliardi di dollari nelle casse dello Stato.

Due mila manifestanti si sono recati nella piazza di Amman, sede del Ministero degli Interni e di altri dipartimenti governativi, per una manifestazione improvvisata, dove hanno chiesto le immediate dimissioni del Primo Ministro. I manifestanti tra cui, musulmani, arabi nazionalisti, marxisti e gruppi di giovani hanno preso di mira, come detto, anche il Re. Peccato che qui sia proibito criticare il Re in pubblico, tanto che tale “reato” in Giordania è punibile con tre anni di galera.

“La libertà è di Dio, a dispetto tuo, Abdullah”, questo il principale messaggio inviato al sovrano. Infine, alcune ore più tardi, alcuni manifestanti hanno provato ad abbattere un ritratto del Re che si trovava su un cartellone, ma la polizia ha subito bloccato tutto.
http://www.wallstreetitalia.com/article/1458981/esteri/scoppiano-proteste-in-giordania-il-re-sotto-accusa.aspx

Monti: curatela fallimentare di successo

Un paio di domande: 

Se la nostra classe politica è la barzelletta d’ Europa, i nostri illustri “tecnici” cosa sono?

Se il “meglio” della società civile che si sostituisce alla politica è quello al governo, come è messa la nostra società?

Se il simbolo dell’ Università di scienze economiche italiana per eccellenza (la Bocconidi Milano) è Mario Monti, come sono messi i nostri Atenei?

 Ci hanno detto la nostra economia era in crisi ed i conti pubblici fuori controllo. Per questo abbiamo visto insediarsi un Governo di “tecnici“, scelti con cura da un illustre professore (tanto illustre da non avere lasciato traccia di pubblicazioni scientifiche…).

 Abbiamo visto un’intera Nazione mettersi a disposizione di questo esecutivo, pronta a subire la “cura da cavallo” di cui necessitava per riaversi dagli scempi di una ventennale politica di disastri.

  1. Abbiamo visto disporsi un consenso senza precedenti sia a livello nazionale che a livello internazionale. 
  2. Abbiamo visto una libertà di manovra come mai nella storia repubblicana italiana.

Oggi apprendiamo che a settembre il debito pubblico ha sfiorato i duemila miliardi di euro: 1995,1 per la precisione, con un aumento mensile di 19,5 miliardi. Non male Professore, davvero!

 E allora, tornando alle domande iniziali, c’era davvero bisogno di questi extraterrestri scesi dall’iperuranio per ottenere questi risultati? Non bastava un Tremonti o un Fassina qualsiasi?

 Eppure lo aveva capito perfino la celebre casalinga di Voghera che la ricetta montiana poteva produrre solo: 

  • disoccupazione
  • recessione 
  • crollo dei consumi 
  • blocco della produzione 
  • chiusura di aziende 
  • stallo del mercato immobiliare

Del resto non è che ci voglia un master in economia politica per capire che a furia di :

  • accise sulla benzina, 
  • tasse sulla casa, 
  • aumento dell’Iva, 
  • aumento dei prezzi dell’energia 

insieme alla nullità di sostanza del risparmio sui rami secchi della spesa pubblica, la gente non ha più denaro o voglia di spendere. Col risultato che la domanda si sta bloccando.

 Quella che abbiamo sotto gli occhi è una realtà che non richiede sforzi interpretativi. Se non la si capisce è perchè non la si vuole capire.

 Ce lo chiede l’Europa…Ce lo chiedono i mercati…Ce lo chiede la Bce…Tutti ci chiedono qualcosa…e noi, invariabilmente, assecondiamo le richieste con fare sommesso.

 In un solo mese il debito pubblico è cresciuto quanto una manovra finanziaria, e più del doppio del gettito Imu: un paradosso o una follia, come meglio preferite.

 Anzi no, nessuna follia e nessun paradosso: questa è una curatela fallimentare*.

A buon intenditor…

 Stay tuned

  *Art.31 comma 1 della legge fallimentare: Il curatore fallimentare è colui che “ha l’amministrazione del patrimonio fallimentare e compie tutte le operazioni della procedura sotto la vigilanza del giudice delegato e del comitato dei creditori, nell’ambito delle funzioni ad esso attribuite”.

Calenzano: la prevaricazione della politica

un esempio di democrazia dalla regione templio della “società civile” democratica
Calenzano: la prevaricazione della politica

Pubblicato da

Il 14 novembre 2012 
 
Il MoVimento Toscana 5 Stelle denuncia il grave episodio avvenuto sabato 10 novembre a Calenzano,

in provincia di Firenze, dove un gruppo di attivisti impegnati a
raccogliere le firme per una proposta di legge popolare sono stati allontanati dalle forze dell’ordine per improvvisa revoca del permesso di occupazione del suolo pubblico,
nonostante fosse in regola e formalizzata con largo anticipo.

Oltre ad esprimere piena solidarietà al MoVimento 5 Stelle di Calenzano, 

ci aspettiamo al più presto delucidazioni su siano le reali cause di
tale provvedimento e perchè sia  stata revocata l’autorizzazione, 
sembra infatti che la revoca sia stata effettuata in seguito alle
proteste  di  alcune forze politiche locali. Ricordiamo a tal proposito
che la raccolta allestita, era finalizzata all’introduzione nello
statuto del comune di Calenzano della forma referendaria priva di quorum
deliberativo.

Uno strumento cioè al servizio della 

cittadinanza,  che inserisce elementi di partecipazione diretta dei
cittadini alla vita politica della comunità locale, e che forse è  stato
visto come un  attacco ai forti interessi partitici locali

Se così fosse,  la legge ed il diritto sarebbero state  piegate alle ragioni della prevaricazione politica e un organismo comunale indipendente sarebbe stato asservito alle logiche di potere.

In attesa di comprendere tale atto quindi, ricordiamo a tutti che la libertà

di manifestare o di promuovere iniziative di carattere politico, è un
diritto sancito dalla nostra costituzione, inviolabile
, e sottoposto al massimo rispetto dalle autorità competenti.

MoVimento 5 Stelle Toscana

http://www.tzetze.it/2012/11/calenzano-la-prevaricazione-della-politica.html

“Netanyahu sta preparando il consenso per una vasta guerra contro Gaza”

 13/11/2012

Reprinted From PNN
Reprinted From PNN

Imemc. Il quotidiano Haaretz, ha riportato la notizia secondo cui l’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu sta preparando l’opinione pubblica internazionale per un’offensiva militare su vasta scala controla Striscia di Gaza.

Haaretz ha affermato che i ministri del Likud, il partito di Netanyahu, sono in competizione su chi rappresenterà una minaccia più grave contro il movimento di Hamas a Gaza, aggiungendo che non sembra che Netanyahu sia entusiasta sull’opportunità di lanciare un’offensiva contro Gaza.

Il quotidiano ha anche affermato che, durante una conferenza stampa, domenica, una fonte all’interno dell’ufficio di Netanyahu ha detto che il primo ministro sta lanciando una campagna di propaganda tra la comunità internazionale per preparare l’opinione pubblica internazionale a un’offensiva su vasta scala contro la Striscia.

Haaretz ha riferito che Netanyahu sta affrontando critiche nel paese sul suo fallimento nell’impedire ai combattenti palestinesi di lanciare razzi contro Israele, ma nello stesso tempo egli non riesce a ottenere il consenso internazionale per una guerra su vasta scala contro Gaza.

Quindi Israele vuole “preparare l’opinione pubblica internazionale per questa guerra”, in modo da evitare dure critiche, soprattutto da quando il primo ministro israeliano ha capito che tale essa non riceverà legittimità internazionale e potrebbe avere, addirittura, dure conseguenze diplomatiche.

http://www.infopal.it/netanyahu-sta-preparando-il-consenso-per-una-vasta-guerra-contro-gaza/

Conferenza sui Prigionieri palestinesi: comunicato finale e campagne

 13/11/2012

Tunisi – InfoPal. Il comunicato finale della Conferenza sui prigionieri palestinesi ha chiesto la formazione di un Comitato che avrà sede in Tunisia e che si occuperà della situazione dei detenuti rinchiusi nelle carceri israeliane.

Dal punto di vista mediatico, è stato deciso, con l’aiuto di esperti, di creare delle campagne di informazione su tale tema, veicolate attraverso agenzie, siti, social network, libri.

Inoltre, sono previste visite di “ambasciatori dei prigionieri” che informeranno il pubblico sulla situazione dei detenuti.

Nell’ambito legale, la Conferenza ha deciso di formare un Comitato di giuristi che seguirà e studierà i mezzi per difendere i diritti dei prigionieri in accordo con i “49 Protocolli di Ginevra” e verificherà la possibilità di formare una corte criminale speciale per perseguire Israele.

Per ciò che riguarda l’aspetto umanitario, è stato chiesto alle organizzazioni e associazioni che si occupano di diritti umani di visitare e monitorare la condizione dei prigionieri rinchiusi nelle carceri israeliane, di sostenerne le famiglie e di lavorare al loro rilascio.

Il comunicato finale chiede anche la “criminalizzazione della normalizzazione” con lo Stato sionista, in tutte le costituzioni arabe, e il boicottaggio di tutte le organizzazioni e istituzioni che lavorano a tale normalizzazione.

http://www.infopal.it/conferenza-sui-prigionieri-palestinesi-comunicato-finale-e-campagne/