Le case popolari? A Roma la Raggi le assegna agli immigrati

virginia-raggi-campi-romi 10 MILIONI di italiani sotto la soglia di povertà? Chi se ne frega

Anche ai disoccupati e senzatetto italiani la Raggi da 800 euro casa e lavoro? Ma il motto dei 5S non era non lasceremo indietro nessuno? Qui le priorità mi sembrano chiare.


Le case popolari? A Roma la Raggi le assegna agli immigrati
La protesta di Manolo: “Una volta Robin Hood rubava ai ricchi per dare ai poveri. Ora toglie agli italiani per dare agli stranieri” “Ho perso il conto degli anni passati ad aspettare una casa. Ho 10 punti, un figlio di 14 anni disabile,

15 Febbraio 2018 alle 21:01

Le case popolari? Virginia Raggi le ha date agli immigrati. Già perché è sufficiente scorrere la lista degli assegnatari dei 53 alloggi popolari di Roma, del dicembre dello scorso anno, per accorgersi che ben 21 sono andati a stranieri. E che il nome più frequente è Mohammed, che nella lista compare ben sei volte, poi c’è Fatiha, Banday Ali, Kabir, Abdel, Moustafa, Vadim, Fatou, Theresiamma, Gerald, Vivian, Maryam, Edna, Valentyna, Czeslawa, Jesus.

Ventuno stranieri, il 40% del totale. Sicuramente più bisognosi, perché con prole, rispetto agli italiani, che i figli non li fanno perché non hanno i soldi per mantenerli. Ma esultare, come ha fatto la sindaca, con quel suo “scroccopoli è finita”, quando a finire nell’angolo sono i cittadini italiani, che la costruzione di quelle case le hanno pagate con le tasse, è quanto meno di cattivo gusto. Ed è poi sufficiente scorrere sul sito del Comune l’elenco delle graduatorie aggiornato al 16 gennaio 2018 e leggere i nomi degli ammessi alle liste (sono criptati, è vero; ma per i cognomi che cominciano con Kru, Tho e Her ed i nomi con Hat, Kat e Mou è facile intuirne la provenienza straniera) per rendersi conto che il trend è in continua ascesa. Oltre al danno, la beffa. Per gli italiani.

Perché poi c’è chi, come Manolo di Tor Bella Monaca, intervistato dal Tempo, che racconta con amarezza della grande beffa: “Ho perso il conto degli anni passati ad aspettare una casa. Ho 10 punti, un figlio di 14 anni disabile, ma sono italiano e lavoro pagando le tasse. La sindaca dovrebbe considerare, quando fa questo genere di operazioni-legalità che la maggior parte degli stranieri un’occupazione nemmeno la cerca, c’è chi vive spacciando droga, e qui a Tor Bella Monaca è pieno; chi invece fa il venditore ambulante e logicamente figura come povero. Siamo alla follia: una volta Robin Hood rubava ai ricchi per dare ai poveri. Ora toglie agli italiani per dare agli stranieri”.

http://www.ilpopulista.it/news/15-Febbraio-2018/23474/le-case-popolari-a-roma-la-raggi-le-assegna-agli-immigrati.html

IN PENSIONE CON SOLO 5 ANNI DI CONTRIBUTI? VALE SOLO PER GLI IMMIGRATI! ECCO COSA

contributi pensione migrantima non ci pagavano le pensioni? A proposito di legge uguale per tutti eh?


IN PENSIONE CON SOLO 5 ANNI DI CONTRIBUTI? VALE SOLO PER GLI IMMIGRATI! ECCO COSA E’ SCRITTO “NERO SU BIANCO” NEL SITO DELL’INPS
9 FEBBRAIO 2018
Se non versano contributi per almeno 20 anni, i lavoratori italiani perdono tutto il tesoretto versato. “Gli immigrati (invece) prendono la pensione anche con cinque anni di contributi”. E’ quanto riporta un articolo di “La Verità”, nuovo quotidiano fondato da Maurizio Belpietro sbarcato nelle edicole da qualche giorno. L’articolo, firmato dalla penna di Francesco Borgonovo, sottolinea:
 
“E’ tutto scritto lì, sul sito dell’Inps. Con tagliente semplicità, quasi con una punta di burocratico compiacimento, viene illustrato il privilegio di cui godono i lavoratori immigrati”.
 
Di fatto, continua:
 
“non è vero che gli stranieri lasciano un tesoretto: se tornano a casa possono riprendersi ciò che hanno dato. E senza le restrizioni previste per gli italiani. Riscuotono anche se non hanno effettuato i versamenti minimi”.
L’immigrato che decide di rientrare in patria, insomma, non perde i contributi versati.
 
Tutt’altro. Ha diritto ad avere una pensione di vecchiaia erogata dall’Inps esattamente come i cittadini italiani. E qui la questione si fa interessante. Il sito dell’Inps spiega che, per “gli extracomunitari rimpatriati” si devono distinguere due casi, “a seconda che la pensione venga calcolata con il sistema contributivo o retributivo”.
E qui si può andare a leggere quanto risulta dalla pagina del sito Inps che porta il nome “Prestazioni pensionistiche rimpatriati“. Per leggere sul sito dell’Inps, clicca QUI.
Così sotto il titolo “Trattamenti pensionistici ai lavoratori extracomunitari rimpatriati”:
 
“in caso di rimpatrio definitivo il lavoratore extracomunitario con contratto di lavoro diverso da quello stagionale conserva i diritti previdenziali e disicurezza sociale maturati in Italia e può usufruire di tali diritti anche se non sussistono accordi di reciprocità con il Paese di origine”.
 
Sotto il sottotitolo “Pensione di vecchiaia”
  • Si devono distinguere due casi, a seconda che la pensione venga calcolata con il sistema contributivo o retributivo. Nel primo caso, i lavoratori extracomunitari assunti dopo il 1° gennaio 1996, possono percepire, in caso di rimpatrio, la pensione di vecchiaia (calcolata col sistema contributivo) al compimento del 66° anno di età e anche se non sono maturati i previsti requisiti (dunque, anche se hanno meno di 20 anni di contribuzione).
  • Nel secondo caso, i lavoratori extracomunitari assunti prima del 1996 possono percepire, in caso di rimpatrio, la pensione di vecchiaia (calcolata con il sistema retributivo o misto) solo al compimento del 66° anno di età sia per gli uomini che per le donne e con 20 anni di contribuzione.
Questo, quanto scrive l’Inps e riporta il quotidiano La Verità.
 
Andando a scavare più in profondità, si nota tuttavia un articolo pubblicato sul sito Pensionioggi.it che sulla pensione di vecchiaia scrive praticamente la stessa cosa, ma che ricorda come sia stata la legge Bossi-Fini del governo Berlusconi a stabilire il “favoritismo” di cui parla il giornale di Belpietro. Se l’intenzione era di attaccare il governo Renzi o in generale la sinistra, insomma, Belpietro ha fatto una bella gaffe.
 
” Ai lavoratori extracomunitari con rapporto di lavoro a tempo indeterminato o determinato rimpatriati spetta al compimento dei 66 anni di età e 7 mesi (65 anni e 7 mesi le donne). Dal 2018 il requisito sarà parificato a 66 anni e 7 mesi per entrambi i sessi. Fin qui siamo nel solco della norma di carattere generale, quella che non fa differenze in base alla nazionalità del lavoratore. Ma è un altro discorso se si guarda al requisito contributivo (quello appunto citato dal quotidiano La Verità).
 
Qui occorre dividere la materia in due antitetiche situazioni: 1) se la pensione è liquidata con il sistema retributivo o misto (cioè se il lavoratore è in possesso di contribuzione al 31 dicembre 1995), si applica in toto la normativa italiana, senza alcuna deroga; perciò la colf/badante dovrà raggiungere il minimo dei 20 anni di versamenti per avere diritto alla pensione;
 
2) se il lavoratore ricade, invece, nel contributivo puro (cioè non era in possesso di contribuzione al 31 dicembre 1995) la legge Bossi-Fini (legge 189/2002)prevede che la pensione venga pagata anche se l’interessato non ha raggiunto il minimo dei versamenti previsto dalla normativa vigente. Per i cittadini italiani e i comunitari, invece, la pensione di vecchiaia nel sistema contributivo può essere liquidata solo in presenza di almeno 20 anni di contributi a condizione, peraltro, che l’importo dell’assegno non risulti inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale) oppure, se non è rispettato il predetto importo soglia a 70 anni e 7 mesi in presenza di almeno 5 anni di contributi effettivi. In sostanza pergli extracomunitari nel sistema contributivo, la pensione viene pagata dall’Italia qualunque sia il numero dei contributi versati”.
 
E a tal proposito l’articolo del quotidiano La Verità mette in evidenza che “per gli stranieri, tutte queste restrizioni non esistono”, visto che “l’extracomunitario che, dopo il 1° gennaio 1996, ha versato contributi all’Inps, se torna in patria ha diritto alla pensione anche se non ha raggiunto il minimo di versamenti previsti dalla normativa vigente”.
 
Ora, anche se Pensioni Oggi rileva che “è opportuno ricordare che la legge 189/2002 (dunque Bossi-Fini) ha posto fine a una incredibile facoltà riconosciuta agli extracomunitari dalla legge 335/1995 (legge Dini), in base alla quale chi rientrava in patria senza avere raggiunto il diritto a pensione poteva chiedere la restituzione dei contributi pagati, compresa la quota a carico dell’azienda”, si nota come l’articolo del quotidiano di Belpietro fa riferimento a una normativa non voluta dal governo Renzi, ma addirittura dal governo Berlusconi.

Roma, ragazza accerchiata e rapinata da tre balordi nel cuore di Prati

ragazzinaMandanti morali visto che gli aggressori sono 3 “richiedenti asilo o mirgranti”? Solidarietà a questa donna? Parole di sdegno? Fiaccolata contro le violenze sulle donne? Niente?

“Le risorse stanno iniziando ad attaccare i segmenti borghesi della societa’: e’ il terzo attacco a zone benestanti in tre giorni.
Adesso inizieremo a ridere: l’avvocato modenese la cui figlia e’ stata palpeggiata da un millennial africano ha ribellato la citta’. Dato che il cul@ di una figlia di papa’ vale piu’ del culo di una cameriera ci sara’ da ridere.”
Cit Phil Sabotig
Roma, ragazza accerchiata e rapinata da tre balordi nel cuore di Prati
 
Terrorizzata da tre rapinatori in zona Cola di Rienzo. E’ accaduto ieri sera, ad una giovane di 20 anni, mentre stava camminando lungo via Quirino Visconti in direzione via Cicerone. La ragazza stava raggiungendo alcuni amici in un locale, quando il suo cammino è stato interrotto, dai tre individui che l’hanno accerchiata minacciandola di morte.I banditi le hanno strappato dalle mani il cellulare, impedendole quindi di chiedere soccorso e poi gli hanno strappato da dosso la borsa. Quindi, sono fuggiti a piedi. La vittima ha chiesto aiuto ad alcuni passanti e sul posto sono intervenuti due equipaggi della polizia. Gli agenti hanno detto alla giovane di fornirgli la descrizione dei rapinatori.Così è partita una caccia all’uomo che ha permesso ai poliziotti d’individuare i rapinatori dopo piazza Cavour. Sono stati bloccati ed ammanettati. La vittima della rapina ha riconosciuto le persone portate al commissariato come gli autori della rapina. Si tratta di due cittadini tunisini di 18 e 27 anni e di un libico di 18.
 
di Marco De Risi  Sabato 20 Gennaio 2018

Ragazza di Acerra violentata da due marocchini. Ci sono nuovi particolari

stupro acerraa suo dire….praticamente si è inventata lo stupro da come racconta sto pennivendolo. Meglio screditare le vittime di stupro, seminerebbe odio altrimenti. Eppure i medici lo vedono se c’è stato o meno.

Ragazza di Acerra violentata da due marocchini. Ci sono nuovi particolari
Nuovi particolari emergono sulla vicenda della ragazza di Acerra violentata, secondo il suo racconto, da due marocchini. Ecco quali sono.
 
Stando al suo racconto, la ragazza è stata violentata bei pressi della Variante che collega Nola con Villa Literno.Dopo essere stata lasciata dal ragazzo in strada a Castelvolturno. Così si è avviata verso una zona di passaggio dei mezzi pubblici. Come, però, ha poi raccontato alle forze dell’ordine nei pressi della Variante che collega Nola con Villa Literno, di essere stata aggredita e stuprata da due cittadini. A suo dire, di nazionalità marocchina. Dopo aver subito l’abuso, la ragazza ha avuto la forza di rialzarsi e chiedere aiuto. Successivamente è stata soccorsa e trasportata da un’ambulanza all’ospedale Pineta Grande di Castel Volturno per un primo intervento. Poi trasferita al.reparto di ginecologia dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta.
 
Ora emergono nuovi particolari su quanto accaduto. La ragazza non sarebbe stata in grado  di comunicare il luogo esatto dello stupro. Quasi sicuramente a causa dello stato di choc in cui versa dopo la violenza subita. Spetta ora alle forze dell’ordine effettuare i riscontri tra il racconto fornito dalla vittima e le analisi cliniche alle quali si è sottoposta. Sulla vicenda c’è il massimo riserbo, trattandosi di una materia molto delicata. Gli investigatori stanno cercando ogni elemento utile per risalire all’identità dei due aggressori. Si lavora anche sulla ricostruzione fornita dalla stessa ragazza.
Di Luigi Lo Regio Il 19 Dic, 2017

Ospite in casa di due anziani chiede 10mila euro per liberare la stanza

la jpeg si riferisce ad un altro episodio di "amore fraterno"

la jpeg si riferisce ad un altro episodio di “amore fraterno”

condivisione culturale. Il romeno sarà presto libero, come i poveri ragazzi che presero in ostaggio i bambini di un asilo. Ma non è violenza, meglio tacerle al TG

A Cinisi due bambini sono stati presi in ostaggio da un gruppo di extracomunitari
CINISI. Ieri una decina di extracomunitari minorenni si sono barricati dentro un asilo con due bambini per protesta. La situazione, che ha provocato non poche tensioni, è stata controllata dai carabinieri che sono intervenuti sul posto…FONTE

Ospite in casa di due anziani chiede diecimila euro per liberare la stanza

I carabinieri hanno arrestato il 65enne con l’accusa di estorsione

Diecimila euro, questa la somma che due anziani avrebbero dovuto versare nelle casse di un ospite che la coppia aveva accolto in casa 5 anni fa. Per questo i carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Roma Cassia hanno arrestato un cittadino romeno di 65 anni, incensurato, con l’accusa di estorsione ai danni dei due anziani coniugi. L’uomo era ospite in casa delle vittime da circa 5 anni: da qualche tempo, però, aveva iniziato a manifestare la tendenza all’abuso di alcolici e, probabilmente a causa di ciò, ad assumere atteggiamenti violenti nei confronti degli anziani che, dopo alcuni episodi preoccupanti, hanno deciso di chiedergli di lasciare la loro casa.

Buonauscita per lasciare la stanza 

Il cittadino romeno non solo si è rifiutato di allontanarsi dall’abitazione, ma con toni violenti e minacciosi, ha preteso dai padroni di casa ingenti somme di denaro, fino ad arrivare alla richiesta di 10.000 euro, quale “buona uscita”.

Denuncia ai carabinieri

La coppia ha, quindi, deciso di chiedere aiuto ai Carabinieri che, ben compresa la situazione, hanno arrestato il cittadino romeno.ì L’uomo è stato portato nel carcere di Regina Coeli dove rimane in attesa di essere processato.

http://www.romatoday.it/cronaca/estorsione-stanza-coinquilino-anziani.html

 Lavoro prima agli immigrati. Nelle scuole la Fedeli assume stranieri come bidelli

elezione-presidente-repubblicaRoma, 7 ott 2017 – Disoccupazione giovanile alle stelle? Dati sulla disoccupazione generale sempre più allarmanti? Nessun problema, il ministro dell’Istruzione senza titoli Valeria Fedeli, ha la ricetta che fa per voi, anzi per loro. Tramite un suo decreto ha stabilito infatti una corsia preferenziale per gli immigrati come lavoratori nelle scuole. Con un semplice permesso di soggiorno gli stranieri hanno ora la possibilità di accedere alla graduatoria Ata per le scuole con requisiti più vantaggiosi per ottenere il posto. Basta essere “titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente”.
A rivelarlo è il quotidiano La Verità, che ha intervistato il presidente nazionale del sindacato Feder.ata, Giuseppe Mancuso: “Negli ultimi anni si sono persi posti di lavoro nel settore del personale non docente della scuola. I pensionati – ha specificato Mancuso – non sono stati rimpiazzati e circa 15- 20.000 precari attendono un inserimento stabile: sono precari che hanno già avuto una formazione e hanno un’esperienza del lavoro, molto delicato, da compiere nella scuola”. Nella scuola pubblica da anni, come ben noto, c’è un problema di stabilizzazione per docenti e bidelli, tra precariato e incertezze continue. E il ministro dell’Istruzione come pensa di porre rimedio a tutto ciò? Assumendo gli immigrati.
È decisamente irrazionale – afferma il presidente di Feder.ata – scavalcare i precari italiani che attendono da anni e immettere cittadini di altri Paesi che possono avere tutte le qualità e anche titoli equivalenti ma non possono avere l’esperienza già maturata sul campo dai precari italiani”. Irrazionale e, aggiungiamo noi, decisamente vergognoso. Eppure la Fedeli ha deciso sul serio così, puntando a regalare posti di lavoro come bidelli nelle scuole ai nuovi arrivati piuttosto che regolarizzare gli italiani che da anni si barcamenano nei meandri della burocrazia statale in attesa appunto di stabilizzarsi. Il ministero dell’Istruzione apre quindi le graduatorie di terza fascia per il personale Ata anche a profughi ed extracomunitari. In questo modo circa 20 mila precari italiani, come gli aspiranti bidelli, rischiano di essere scavalcati dagli immigrati.
 
Alessandro Della Guglia

Risorse, stupri e violenze sulle donne, quando la censura è d’obbligo

stupro-donne-stranieri-castrazione-dati-violenza-orig-1_main8 casi di stupro e violenze su donne (anche straniere) in un giorno e mezzo grazie alle risorse, le associazioni contro le violenze sulle donne TACCIONO, sarebbe istigazione all’odio “drammatizzare” ? E’ razzismo dare voce alle VITTIME la cui esistenza è stata profondamente traumatizzata? Censurare queste voci è un obbligo di tolleranza? Nessun limite all’accettazione di abusi in nome dei loschi affari di scafisti/Ong e coop dell’accoglienza?
Migrante stupra donna al cimitero
10-08-2017
Agenti della Polizia di Stato del commissariato di Tivoli in collaborazione con la squadra mobile di Roma, nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura di Tivoli, hanno eseguito la misura della custodia cautelare in carcere a carico di A.C.B., romeno di 35 anni, per i reati di violenza sessuale aggravata e lesioni aggravate, nei confronti di una trentenne romana e per maltrattamenti e atti persecutori a carico dell’ex-compagna romena. La vicenda risale al maggio scorso, quando l’indagato, in una strada sterrata limitrofa al cimitero comunale di Tivoli, ha picchiato selvaggiamente una donna che aveva “abbordato” qualche ora prima in un bar. La stessa, raccontava di essere stata avvicinata, da un uomo, che presentandosi come un inglese domiciliato a Castel Madama, con molto garbo e modi particolarmente gentili, la invitava a cena. Poi, con la scusa di riaccompagnarla a casa, la conduceva nei pressi di un cimitero dove, dopo averla spinta a terra, l’ha picchiata , tanto da causarle la frattura del setto nasale, di uno zigomo, oltre a numerose ecchimosi. A quel punto, l’ha costretta a subire sevizie e un rapporto sessuale, durante il quale però la vittima ha dichiarato di averlo sentito parlare in rumeno. Al termine delle violenze, la donna è corsa sulla strada principale, dove è stata soccorsa da un passante, che ha poi allertato le forze dell’ordine. Le indagini per identificare lo stupratore, sono state complesse e molto articolate, ma gli investigatori sono riusciti dapprima ad individuare e identificare l’ex convivente, la quale ha raccontato dei numerosi soprusi subiti e del terrore che le aveva impedito, fino a quel momento, di denunciarlo, anche perché l’uomo aveva più volte minacciato di morte sia lei, che tutte le persone che le erano vicine. Quest’ultima, raccontava poi agli inquirenti di subire ancora atti persecutori da A.C.B. e mostrava agli stessi alcuni messaggi e delle fotografie inviate dallo straniero. E proprio da queste immagini i poliziotti hanno capito che l’indagato, per ingelosire l’ex compagna, le aveva inviato numerosi messaggi pornografici e fotografie, che lo ritraevano con la vittima dello stupro, proprio poco prima che questo venisse commesso. Grazie alle indagini espletate, lo stupratore veniva identificato quando ormai era già scappato in Romania ma, grazie alla sinergica collaborazione tra la Polizia e la magistratura italiana e rumena, l’uomo veniva arrestato in esecuzione di mandato d’arresto europeo ed estradato poi in Italia, dove sconterà la pena per i crimini commessi.
Picchia, minaccia di morte e ricatta una ragazzina: “O fai quello che ti dico o ti ammazzo”
09-08-2017
Una brutta storia arriva da Assisi e che vede protagonisti due ragazzi giovanissimi, una delle quali minorenne. Un 19enne – originario dell’Albania ha reso la vita un inferno ad una ragazza con la quale, per un certo periodo, aveva allacciato un rapporto sentimentale. Ma qualcosa è ben presto cambiato: la minorenne è stata picchiata, derubata, ricattata e perfino minacciata di morte da quell’amico speciale diventato poi un aguzzino.
 
Ma non si è arresa chiedendo prima aiuto alla famiglia e poi ai Carabinieri. L’Arma è riuscita ad identificare il giovane e dopo aver ricomposto il puzzle di indizi forniti dalla vittima, e di concerto la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, ha fatto scattare le manette ai polsi allo straniero. Le accuse sono pesanti: rapina, lesioni, minaccia ed estorsione. La vittima – da tempo subiva maltrattamenti da parte del suo “amico” – alcuni giorni indietro, era stata da questo derubata con violenza del proprio telefono cellulare che, avrebbe potuto riavere solamente previa consegna della somma di euro 60,00. Il tutto dopo le ennesime minacce di morte. Il presunto aguzzino si trova adesso agli arresti domiciliari in attesa del previsto interrogatorio di garanzia
 
RIMINI, RAGAZZINA STUPRATA DA AFRICANO IN BAGNO STAZIONE
10-08-2017
“Mi ha violentata nel bagno della stazione”, 18enne finisce in ospedale
Violentata nei bagni della stazione ferroviaria di Cattolica. La vicenda risalirebbe a due giorni fa quando, secondo il racconto della vittima, una sera stava ritornando nella struttura di accoglienza dopo aver lavorato tutta la giornata come stagista in un negozio. E’ stato qui che ha incontrato un giovane di colore, già conosciuto precedentemente proprio nel tragitto tra il lavoro e la casa protetta, con il quale aveva scambiato alcune parole in attesa dell’arrivo dell’autobus. I due si erano scambiati alcune frasi in inglese e la sera dopo, poco dopo le 18,30, l’ha ritrovato fuori dal negozio ad attenderla. Quattro passi insieme, fino ad arrivare allo scalo ferroviario, quando il presunto violentatore le avrebbe chiesto indicazioni per le toilette.
 
La 18enne, convinta di aiutarlo, si è offerta di accompagnarlo per mostrargli la strada ma, una volta arrivati davanti alla porta, il ragazzo l’avrebbe afferrata con la forza, trascinata nei bagni e abusato di lei nonostante le mestruazioni. Dopo la violenza, il giovane africano si è allontanato facendo perdere le proprie tracce mentre, la ragazza, è ritornata nella struttura di accoglienza. Solo dopo altri due giorni, rendendosi conto che le perdite ematiche intime non accennavano a diminuire, ha trovato il coraggio di raccontare tutto agli operatori e, di corsa, è stata portata in ospedale.
I sanitari, dopo averla visitata, le hanno ricotrato delle lesioni ed è stato necessario applicare alcuni punti di sutura. Dall’ospedale è partita la segnalazione alla forze dell’ordine e, in Procura, è stato aperto un fascicolo per violenza sessuale. Sono in corso le indagini da parte della squadra Mobile della Questura di Rimini per individuare il giovane che avrebbe violentato la ragazza.
 
APRE LA PORTA DI CASA A IMMIGRATO, LUI LA STUPRA
11-08-2017
CASTELMASSA – Lei probabilmente lo conosceva solo di vista, non aveva particolari timori, ma lui ha cercato di violentarla. I carabinieri di Castelmassa hanno arrestato con l’accusa di violenza sessuale un marocchino di 43 anni, E.H.A, le sue iniziali, residente a Castelnovo Bariano. Secondo l’ordine di custodia cautelare in carcere, emesso al termine delle indagini svolte dagli stessi militari della compagnia altopolesana, l’uomo ha violentato una 53enne, anche lei straniera, ma originaria dell’Est Europa. La donna pare conoscesse di vista il cittadino marocchino di dieci anni più giovane. Lo vedeva passare ogni tanto davanti alla propria abitazione. Sembra svolgesse qualche lavoretto saltuario, ma senza avere mai un’occupazione fissa. La scorsa settimana il marocchino si è imbattuto nella signora, ha aperto la porta, ed è scattata l’aggressione. La 53enne è stata afferrata e buttata a terra…
PADOVA: BIMBA DI 12 ANNI MOLESTATA DA IMMIGRATO MENTRE E’ IN BICI CON LA MAMMA
11-08-2017
PADOVA – Doveva essere una spensierata scampagnata in bicicletta, da Arzergrande a Piove di Sacco e ritorno. Invece, mercoledì dopo cena, la pedalata serale di una mamma con le sue tre figlie, di 12, 15 e 20 anni, si è trasformata in un incubo per la famigliola. La sorella minore, infatti, sarebbe stata molestata sessualmente da un giovane nordafricano, come denunciato ai carabinieri di Piove di Sacco dalla sorella maggiore, la sera stessa, e dalla madre, la mattina dopo.
 
Sono circa le 22 quando il gruppetto arriva vicino alla stazione ferroviaria, in via Vittorio Veneto. Le cicliste hanno già fatto qualche chilometro e si fermano per riposare un attimo, anche perché, sulla loro strada, si presenta un ragazzo straniero, sui vent’anni o poco più. Forse è un nordafricano vista la sua carnagione e come parla. La ventenne racconta che il giovane ha fermato la sorella di 15 anni, che viaggiava in testa alla fila indiana, per chiederle qualche informazione sulla moschea più vicina. La raggiungono subito anche le altre tre, e la mamma risponde alle domande del ragazzo che poi ringrazia e fa per andarsene. La comitiva riparte, da ultima, in fondo, la figlia 12enne, che a un certo punto grida il nome della sorella maggiore. Poi arriva piangendo, raccontando che quell’uomo l’ha molestata mettendole le mani sui fianchi, e addirittura qualcosa di peggio, di ancor più spinto: «Mi ha fatta sentire male» spiega la ragazzina alla ventenne e alla mamma.
Richiedente asilo prende donna a cinghiate
10-08-2017
Violenza in corso Perrone a Genova. Un richiedente asilo nigeriano di 22 anni avrebbe colpito più volte una giovane connazionale, anche con la cintura dei pantaloni, durante un violento alterco.
 
L’episodio sarebbe avvenuto lunedì notte.
 
Secondo quanto riferito, la donna è stata trasferita al pronto soccorso del Villa Scassi, dove è stata medicata per le ferite e dimessa con una prognosi di 15 giorni.
 
Il richiedente asilo sarebbe quindi stato denunciato per lesioni e rischia di vedersi revocata la richiesta di permesso di soggiorno, avanzata per “motivi umanitari”.
 
MAROCCHINO IRROMPE IN CASA E STUPRA 53 ENNE: BAZZICAVA IL QUARTIERE…
10-08-2017
I carabinieri di Castelmassa hanno arrestato con l’accusa di violenza sessuale un marocchino di 43 anni, E.H.A, residente a Castelnovo Bariano.
 
Secondo l’ordine di custodia cautelare in carcere, emesso al termine delle indagini svolte dagli stessi militari della Compagnia alto polesana, l’uomo il 3 agosto scorso ha violentato una 53enne.
Ad avvertire i carabinieri era stata la vittima, che aveva denunciato di essere stata aggredita da un uomo, che lei conosceva solo di persona ma non di nome, per averlo visto più volte transitare nei pressi del suo appartamento.
 
Secondo la denuncia l‘uomo, che era riuscito ad accedere all’abitazione vista la conoscenza con la vittima, l’aveva strattonata, buttata a terra, aggredita e aveva poi tentato di stuprarla. Solo la reazione energica della donna le aveva consentito di evitare il peggio, e l’uomo alla fine si era allontanato.
 
Le indagini coordinate dalla Procura della repubblica di Rovigo ed effettuate sul campo dal Nucleo Operativo dei carabinieri in collaborazione con la Stazione di Castelmassa, hanno permesso in pochi giorni di identificare l’aggressore e di raccogliere tutti gli indizi necessari per ottenerne l’arresto e la misura cautelare in carcere
 
Alle prime luci del mattino è scattata l’operazione. Dopo aver verificato ed individuato la dimora dell’uomo, i carabinieri hanno dato seguito all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Rovigo e l’hanno portato in carcere a Rovigo.
MODENA, CICLISTA BUTTATA A TERRA E VIOLENTATA DA NORDAFRICANO
10-08-2017
Tentata violenza, 16enne gettata a terra e aggredita per strada
 
Un episodio davvero grave si è verificato ieri mattina poco fuori dal centro di Bomporto, lungo via Verdeta. Erano circa le ore 10 quando una 16enne del posto stava pedalando lungo la strada e si è trovata a dover fronteggiare un malintenzionato che ha iniziato a seguirla a sua volta in sella ad una bicicletta. Prima si è trattato solo di apprezzamenti verbali, poi però lo sconosciuto si è fatto più insistente, nonostante la ragazza avesse accelerato per levarselo di torno.
 
Il giovane l’ha raggiunta e fatta cadere a terra, poi si è avvicinato e l’ha palpeggiata. Soltanto le grida della 16enne lo hanno fatto desistere e fuggire. La vittima, sconvolta, si è recata qualche ora più tardi a denunciare i fatti ai Carabinieri.
 
Subito sono partite le indagini, che si sono avvalse anche di un testimone, che ha confermato la versione della giovane, descrivendo l’aggressore come uno straniero dai tratti nordafricani. L’Arma sta ora restringendo il campo, creando cioè un “album fotografico” con una serie di sospettati che dovranno poi essere identificati.
 

Le belle storie di integrazione da libro cuore.

Si certo, alcuni comuni  “impiegano” i “richiedenti asilo” (rimangono tali anche dopo che donna picchiata da romla richiesta viene respinta, allora diventano ex aspiranti richiedenti…)  per ridipingere inferriate o tagliare l’erba nei parchi (ma non è dumping sociale), ma poi ci sono questi brutti giornalacci razzisti che si inventano storie di violenza per disseminare odio…..

Roma, massacrata in metro dalla baby rom: rapina choc sulla linea A

Massacrata al volto a colpi di cellulare. Perdeva sangue dal naso e dalla bocca. A salvarla l’intervento del personale della stazione della metropolitana che è intervenuto chiamando l’ambulanza e poi la polizia. Quando la signora Maria Assunta Devoti, 63 anni, è arrivata al pronto soccorso dell’Umberto I era una maschera di sangue. Chi l’ha ridotta così? Una bambina rom. Di appena 9 anni. Una delle tante che fanno il bello e il cattivo tempo nella metropolitana della Capitale pronte a rubare portafogli e cellulari ai passeggeri, ad aggredire chi si ribella o chi interviene. Per lei nessun problema: i poliziotti l’hanno fermata, portata prima al commissariato Trevi e poi accompagnata in un centro di assistenza per minori.
 
INFERNO BARBERINI
 
È successo mercoledì pomeriggio. Nella stazione Barberini della linea A della metro. Una delle preferite dalle bande di baby rom che ogni giorno derubano pendolari e turisti. Sono lì, tutti i giorni, sulla linea A e B e, soprattutto, nelle stazioni più centrali e affollate della linea A. Le preferite sono Termini, Repubblica, Spagna, Colosseo, San Giovanni, San Pietro e appunto Barberini. Conoscono orari, inefficienze e criticità della metro meglio di qualsiasi amministratore delegato dell’Atac. Lavorano in squadra, si coprono, si aiutano, accerchiano le vittime, minacciano chi si intromette.
«Sono le padrone spalanca le braccia una delle guardie giurate in servizio a Barberini Non gli possiamo fare niente noi e nemmeno i militari che sono in stazione. Sono aggressive e sanno di avere l’impunità. E quando chiamiamo polizia e carabinieri dopo poche ore tornano». Proprio la settimana scorsa in un videoreportage del Messaggero.it, gli agenti in borghese della polizia della Capitale hanno fermato sempre alla stazione Barberini tre piccole borseggiatrici. Ma dopo i controlli hanno scoperto che erano state fermate dalla polizia tre ore prima ed erano già tornate in azione sui vagoni.
«Rubano in continuazione racconta un altro vigilante Tra quelli che abbandonano sulle scale mobili e quelli che ritrovano i passeggeri certi giorni arriviamo a raccogliere anche 15 portafogli. E chissà quanti altri ne portano via o buttano nei cestini dei rifiuti qui fuori».
Il coordinatore romano di Forza Italia, Davide Bordoni, ha chiesto al prefetto di convocare un comitato per l’ordine e la sicurezza per affrontare questo scandalo sotto gli occhi di tutti. Ma è rimasta lettera morta.
 
LA VIOLENZA
Erano da poche trascorse le 16,30 quando Maria Assunta è scesa alla stazione della metro Barberini. Quando arriva sulla banchina per prendere il treno verso casa viene subito accerchiata da un gruppo di baby rom. La donna non si lascia intimorire, si fa largo e si allontana sulla banchina urlando di lasciarla in pace. Ma la banda la prende di mira. Le piccole le si riavvicinano e quando la donna cerca di divincolarsi la più piccola le salta addosso e, secondo la ricostruzione degli agenti del commissariato Trevi, la colpisce al volto con un telefono cellulare. Una scarica veloce e violenta. La donna cade a terra in un lago di sangue.
I SOCCORSI
I primi ad intervenire sono i vigilantes. La banda di baby rom riesce a far perdere le sue tracce, tranne la ragazzina di 9 anni che viene fermata. Le guardie giurate chiamano il 118 e la polizia. L’ambulanza trasporta la vittima al pronto soccorso dell’Umberto I. Gli agenti, invece, prendono in consegna la baby rom: difficile stabilirne l’identità (anche perché le piccole si guardano bene dal rivelarla altrimenti viene denunciato il genitore per omesso controllo). Così alla polizia non resta altro che accompagnarla in un centro per l’accoglienza. Strutture dalle quali le piccole nomadi scappano quasi sempre dopo poche ore. Per tornare il giorno in azione arricchendo le loro tasche e distruggendo, furto dopo furto, l’immagine della Capitale.
di Davide Desario
Venerdì 14 Luglio 2017 – Ultimo aggiornamento: 19:26
Aggredito in treno un altro controllore
Sulla Pavia-Mortara è stato accerchiato e spintonato da dieci stranieri senza biglietto. I carabinieri ne hanno fermati sei
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Il capotreno accoltellato a Lodi è di Casatisma, dopo il ricovero è in convalescenza Il sindacato: «Volevano ucciderlo, l’azienda intervenga prima che accada di nuovo»
PAVIA. Ennesima aggressione al personale ferroviario. Dopo il ferimento del capotreno a Lodi, sabato sera un controllore di Trenord è stato accerchiato da una decina di immigrati che viaggiavano sul Pavia-Mortara ma senza biglietto. L’uomo è stato accerchiato e spintonato ma l’intervento di una guardia giurata (uno dei pochi viaggiatori sul treno in quel momento) ha evitato conseguenze peggiori. Sono stati avvisati i carabinieri della stazione di Garlasco che, una volta arrivati in stazione insieme ai colleghi del radiomobile di Vigevano, hanno cercato di bloccare gli immigrati senza biglietto.
 
Sei sono stati identificati e denunciati. Il dipendente di Trenord non ha riportato ferite ma ha sporto ugualmente denuncia dai carabinieri.
 
L’aggressione è avvenuta sabato sera su un convoglio della linea Mortara-Pavia partito da Mortara alle 20.38. A quell’ora sul treno c’erano pochissimi passeggeri. In una carrozza, sembra l’ultima, si sono seduti dieci immigrati e il controllore è passato quasi subito a chiedere i biglietti. Ovviamente si è rivolto anche al gruppetto di extracomunitari. «Non abbiamo niente», ha risposto uno dei ragazzi, “quasi infastidito” racconta la guardia. Il controllore ha spiegato che avrebbero dovuto pagare altrimenti sarebbero dovuti scendere alla fermata successiva.
Nessuna corsa dalle 9 alle 17, salvi i convogli nelle fasce dei pendolari. I sindacati: «L’azienda garantisca la sicurezza»
 
Ecco il racconto della guardia giurata intervenuta a difesa del personale ferroviario. «A Mortara sono saliti dieci stranieri – racconta Emanuele Musumeci, pendolare e dipendente della Due Emme security – che si sono seduti nell’ultima carrozza. Il capotreno ha chiesto i biglietti ma loro erano senza. Gli ha detto di pagare subito oppure di scendere e così loro hanno iniziato ad urlare, accerchiandolo. Aggressione verbale ma c’è stato anche qualche spintone. Vista la situazione siamo andati nella carrozza del macchinista e da lì abbiamo chiamato il 112 che ha mandato un equipaggio radiomobile a Garlasco, dove i carabinieri sono saliti e hanno identificato gli stranieri. Il problema è che il personale ferroviario è sempre più ridotto e anche la Polfer non può essere da tutte le parti. E la sicurezza non è più garantita».
di Adriano Agatti  – 24 luglio 2017
 
(ha collaborato Selvaggia Bovani)
Paura ad Aversa, tentano di rapinare una donna incinta ma vengono massacrati di botte

di Ivan Marino20071028 - ROMA - CRO - RISSA TRA ANTIFRANCHISTI E FEDELI USCITI DA CHIESA S. EUGENIO - Un momento della rissa scoppiata tra gli antifranchisti che manifestavano contro la beatificazione dei 498 martiri del XX secolo in Spagna, cerimonia in corso stamane al Vaticano, e i fedeli che uscivano al termine della messa dalla Chiesa di S. Eugenio in viale delle Belle Arti a Roma. MAURIZIO BRAMBATTI/ANSA/BT / KLD

 
 
CASERTANO. Tentato di rapinare due donne, di cui una incinta al settimo mese, ma vengono messi in fuga da un passante, maestro di arti marziali e lottatore professionista di MMA. E’ successo mercoledì notte, in via Diaz, a pochi passi dalla stazione di Aversa. I due si sono avvicinati, chiedendo una sigaretta, poi, dietro la minaccia di un taglierino, hanno cercato di portare via la borsa. Solo l’immediata reazione della donna ha impedito ai ladri di sottrarla, A quel punto sono subito intervenuti alcuni presenti, ed il maestro di arti marziali che li ha atterrati e immobilizzati, dopo una fuga ed una colluttazione. La polizia, giunta sul posto, ha stretto le manette attorno ai polsi di Adrraman Malq, 39 anni e Racnide Attebsi di 36, condotti in commissariato per l’identificazione e poi in ospedale per essere medicati.
stesso trattamento anche per gli italiani vero?

Obbligo di firma per i nigeriani della violenta rissa in Campo Marzo
Processo per direttissima stamane in Tribunale a Vicenza per i due nigeriani coinvolti nella violenta rissa di Campo Marzo, finita nel sangue in viale Roma, davanti a decine di passanti, sabato alle 18.30.
Si tratta lo ricordiamo di Joshua Igene, 23 anni, irregolare in Italia dopo che la richiesta di asilo politico gli è stata rifiutata nel 2014 a Cosenza (rigettato pure il ricorso), e del connazionale Agho Saturday Raheen, 36 anni (a sinistra nella foto), che nel 2015 ha ricevuto la protezione sussidaria dalla prefettura di Agrigento.
 
Il giudice ha stabilito l’obbligo di presentazione alla P.G. per entrambi.
 
Igene (a destra) tornerà in ospedale perché non ancora ripresosi dalle ferite riportate (25 giorni di prognosi). Per Raheen invece, vi è l’obbligo di presentarsi a firmare.
 
|24 luglio 2017 – 17.48 VICENZA
Stazione Centrale, aggredisce vigilessa: arrestato e scarcerato
Troppo fresco il precedente di Saidou Mamadou Diallo. Troppo simile la dinamica, per fortuna senza feriti gravi anche stavolta
Milano, 22 luglio 2017 – Troppo fresco il precedente di Saidou Mamadou Diallo. Troppo simile la dinamica, per fortuna senza feriti gravi anche stavolta. Aggiungeteci che il fatto è avvenuto ancora nei pressi della Stazione Centrale, ed ecco che la polemica è servita. Ore 21.20 di giovedì, siamo in piazza Luigi di Savoia, a due passi dal luogo in cui tre giorni prima il 28enne guineano rimpatriato a tempo di record ha tentato di accoltellare un poliziotto delle Volanti. Scoppia una rissa tra gli immigrati che di solito bivaccano da quelle parti, ricostruisce il segretario del Sulpm Daniele Vincini: «Da una parte gli afghani, dall’altra i maghrebini». A un tratto, un ragazzo esce dal gruppo e si dirige verso un ristorante che affaccia sulla piazza: è un afghano di 21 anni, irregolare e senza fissa dimora. Entra nel locale, forse per scappare da qualcuno, e si trova davanti il titolare: neanche il tempo di rendersi conto della situazione che l’uomo si becca un pugno in faccia.
L’afghano esce, inseguito dall’aggredito. La scena si sposta in piazza Duca d’Aosta. Il ragazzo prende due bottiglie e ne rompe il collo su un marciapiedi: ora è armato di due cocci e minaccia i passanti che a quell’ora stanno uscendo dalla Galleria delle Carrozze. Il baccano attira l’attenzione di tre agenti della polizia locale in forza al Nucleo tutela trasporto pubblico (Nttp) in servizio proprio davanti alla Centrale. I ghisa provano a rabbonire l’afghano, ma lui di tutta risposta si avventa su uno di loro, l’unica donna della pattuglia, mirando al volto. La vigilessa riesce a schivare il colpo con uno scatto, consentendo così ai due colleghi di bloccare e ammanettare il 21enne. L’accusa: tentato omicidio.
Accusa che cade la mattina dopo, nell’aula delle direttissime: il giudice la derubrica a minaccia aggravata, disponendo l’immediata scarcerazione. In attesa del processo, che si terrà a ottobre. Sull’afghano, riferisce Vincini, pende pure un ordine di espulsione risalente a un paio d’anni fa. «Prendiamo atto delle decisioni della magistratura – attacca il leader della sigla maggioritaria tra i vigili milanese – ma a questo punto torniamo a chiedere con maggior forza più tutele per gli operatori in strada: la nostra collega ha rischiato di essere ferita gravemente, non è più accettabile una situazione del genere».
di NICOLA PALMA Pubblicato il 22 luglio 2017
Giovane si masturba in spiaggia. Cinque persone contuse per bloccarlo
FERMO – Ne ha combinate di tutti i colori il giovane giamaicano bloccato a Marina Palmense dalla polizia perchè si stava masturbando sulla spiaggia. Il ragazzo si è scagliato contro due agenti e tre addetti alla sicurezza in spiaggia, tutti costretti a ricorrere alle cure mediche. Ma già la sera prima si era reso protagonista anche di una aggressione contro un altro addetto alla sicurezza nei pressi del tendone in prossimità del luogo dove si sta svolgendo il Bababoom Festival.
 
II 113 ha ricevuto una segnalazione di alcuni bagnanti circa la presenza di un giovane intento a masturbarsi sul litorale di Marina Palmense. I poliziotti, arrivati sul posto, hanno notato un giovane di colore che stava scappando inseguito da tre bagnini. Gli agenti sono intervenuti bloccando il ragazzo in fuga che però dava in escandescenza scagliandosi contro le divise. Poi ha cercato nuovamente di darsi alla fuga verso il mare ma è stato di nuovo bloccato dai poliziotti che, nell’occasione hanno riportato delle lesioni.
 
Terminato l’intervento in spiaggia è stato accompagnato in commissariato dove è stato chiamato anche il personale sanitario per via delle condizioni psichiche particolarmente critiche del giovane. Dopo le prime cure e prima di essere accompagnato in ospedale, dove, poi, è stato ricoverato nel reparto psichiatrico, il ragazzo è stato comunque fotosegnalato.  In quella circostanza ha fornito generalità diverse da quelle reali. Infatti, si tratta di un ragazzo nato a Reggio Emilia dove risiede, di cittadinanza giamaicana. Ma già la sera precedente il commissariato è stato interessato da alcune segnalazioni riguardanti un ragazzo che, particolarmente agitato, stava creando fastidio nei pressi del tendone dove si sta svolgendo il Bababoom Festival. Verso le 3.30 gli agenti sono intervenuti sul lungomare di Marina Palmense per sedare una lite. I poliziotti sono stati subito avvicinati dall’addetto alla sicurezza alla manifestazione che ha riferito di essere stato colpito al volto da un giovane di colore.
Sabato 22 Luglio 2017, 18:59 – Ultimo aggiornamento: 23-07-2017 10:05

Ma se si usa così al paese loro, le vogliamo rispettare le tradizioni del “diverso”?

legge ugualeimmagino sia un’aspetto dello stile di vita, della cultura delle risorse  che dobbiamo fare nostri
Anche se le vittime sono donne straniere, non conta, non vale la pena di “strumentalizzare”, solo se l’aggressore fosse stato italiano.
Si fida di un Marocchino, lui la stupra
02-08-2017
 
Inganna una 25enne bulgara con la scusa di volerla accompagnare in giro a cercar casa e tenta di violentarla, finisce in manette un 26enne marocchino in provincia di Cosenza.
 
L’episodio s’è verificato a Terranova di Sibari. L’uomo, che è risultato sprovvisto di regolare permesso di soggiorno, aveva avvicinato la giovane donna dell’Est. La scusa era quella di volerla aiutare a cercare un appartamento in affitto. Il nordafricano, così, ha conquistato la fiducia della bulgara. Ma la fiducia in quel ragazzo era, evidentemente, malriposta.
 
Il 26enne, infatti, ha portato la ragazza in un casolare dove ha tentato un approccio sessuale. La 25enne, però, ha reagito. È nata una colluttazione e la donna dell’Est è riuscita a sfuggire alle mire del maghrebino. Quindi è fuggita e si è recata immediatamente a chiedere aiuto ai carabinieri del posto.
Difende figlia da palpeggiamenti di immigrati, pestato
01-08-2017
 
Picchiato e insultato per avere difeso la figlia. È successo domenica sera a San Salvo marina. Un turista sessantenne di origine molisana, nel vedere due giovani che palpeggiavano la figlia di 16 anni, ha reagito d’istinto redarguendo i due bulli. Per tutta risposta è stato preso a pugni. I due prepotenti, però, non sono andati lontano. I carabinieri della stazione di San Salvo, diretti dal maresciallo Carnevale, ne hanno identificato e bloccato subito uno, rintracciando poco dopo anche il compare. Entrambi sono di origine romena e residenti a San Salvo.
Il sindaco Tiziana Magnacca definisce il loro gesto «un comportamento riprovevole che danneggia l’intera comunità. Ringrazio i carabinieri che hanno risposto con immediatezza», dice il primo cittadino. Sulla vicenda sono in corso accurate indagini (per determinare in maniera non equivoca le responsabilità dei due presunti aggressori), al termine delle quali i militari rimetteranno un rapporto in Procura. I due aggressori potrebbero essere accusati di abuso sessuale, oltre che di lesioni aggravate. La Cassazione ha, infatti, sancito che «commette il delitto di violenza sessuale chi palpeggia i glutei o il seno di una donna contro la sua volontà».
 
Gli investigatori stanno ricostruendo l’intera sequenza attraverso testimonianze e immagini della videosorveglianza. Il sessantenne, ferito alla testa, è stato trasportato da un’ambulanza della Valtrigno all’ospedale San Pio. Le lesioni riportate non sono gravi. L’uomo, che fornirà a sua volta la propria versione dei fatti, potrebbe costituirsi parte civile. Su quanto accaduto c’è incredulità e sgomento a San Salvo.
 
La prepotenza di due bulli ha rovinato la domenica sera di decine di persone. Il fatto è avvenuto pochi minuti prima delle 23 davanti a uno stabilimento balneare sul lungomare Cristoforo Colombo. La riviera a quell’ora era affollata. «L’uomo era con la famiglia, si è accorto dell’atteggiamento beffardo dei due giovani e istintivamente ha reagito quando li ha visti toccare la figlia minorenne», racconta un turista. Il fatto grave è che quel padre, pochi secondi dopo, è stato insultato e colpito con violenza al viso. I due aggressori si sono, quindi, allontanati cercando di fare perdere le tracce. I carabinieri in servizio sul lungomare, però, sono riusciti subito a bloccarne uno. Il ragazzo è stato fatto salire in auto e accompagnato in caserma. Poco dopo è stato rintracciato anche il secondo aggressore. Per determinare l’accusa saranno fondamentali le dichiarazioni della ragazza e quelle dei testimoni. Qualora venisse accertato l’abuso sessuale, la Procura procede anche se non c’è alcuna querela e la pena non è affatto mite. Diversi gli attestati di solidarietà alla ragazza. «Un plauso ai carabinieri e un forte abbraccio alla ragazza e a suo padre. Il concetto da ribadire è che nessuno può prendersi la licenza e la libertà di toccare una donna senza la sua volontà. Peggio una ragazzina», commenta il centro antiviolenza Emily.
 
Eiaculare addosso a una donna sull’autobus non vale l’arresto
Sappiamo bene che l’argomento non è di quelli per palati fini e sarebbe più piacevole discorrere del romanticismo o del dolce stil novo, ma in fondo siamo tutti figli del progresso e ci tocca fare i conti con la nostra contemporaneità.
 
Di sentenze che fanno discutere è piena questa estate, in cui molto spesso i giudici sembrano provare un piacere perverso nell’andare contro a qualsiasi tipo di morale….
 
disattendendo spesso in maniera clamorosa la sensibilità comune, ma l’ultimo di questi credo sia in grado di lasciare allibiti anche chi, come il sottoscritto non ha mai palesato tendenze giustizialiste.
Nello scorso novembre a Torino, un ragazzo marocchino di 27 anni si masturba su un autobus in pieno giorno e nel momento del l’orgasmo (vi avevo anticipato che non era per palati fini) eiacula sulla coscia di una malcapitata che era seduta accanto, senza che esista prova che la ragazza fosse l’oggetto dei suoi desideri, poi scende repentinamente dal mezzo.
La ragazza resasi conto dell’accaduto, scioccata e impiastricciata, sporge denuncia e le forze dell’ordine grazie alle telecamere presenti sul bus riescono a risalire al colpevole e prendono visione dell’intera dinamica dei fatti.
Oggi un giudice donna, Alessandra Cecchelli, ha deciso di respingere la richiesta di misura cautelare per il giovane, dal momento che ritiene si sia trattato semplicemente di atto osceno in luogo pubblico e non di violenza sessuale, dal momento che non avrebbe toccato la ragazza, limitandosi di fatto ad eiacularle addosso.
 
 
Credo che ognuno senza bisogno di ulteriori commenti sia in grado di trarre le proprie conclusioni.
Osa rimproverare migrante che pisca per strada, picchiata
31-07-2017
 
Una donna di 38 anni è stata offesa e spintonata dall’uomo che aveva rimproverato dopo averlo notato mentre faceva pipi in strada. E’ accaduto la mattina di domenica 30 luglio alle 10 in piazza Santa Maria Maggiore, nel centro storico di Firenze. La donna non ha riportato lesioni e ha subito avvisato la polizia. All’arrivo della volante l’aggressore, descritto come un giovane nordafricano, si era già allontanato.

Milano, Italiano massacrato a colpi di chiave inglese in testa

risorseviolenza? Macché violenza, era un tentativo di fare amicizia. Perché mai parlarne ai tiggi? La vittima? Quale vittima? SILENZIO mediatico su questa violenza, sia mai che la gente “percepisca” che sta società multi kulti non sia questa felice terra promessa. Questo non è mai successo…un invenzione dei giornali razzisti


Milano, Italiano massacrato a colpi di chiave inglese in testa
 
Corso Como: ragazzo preso a calci in faccia e colpito con una chiave inglese sulla testa
Preso a pugni in faccia, colpito con una bottiglia e una chiave inglese in testa e ‘scalciato’ su capo e torace anche quando era a terra. Serata da incubo per un giovane italiano di 20 anni, accerchiato e aggredito da tre malviventi nel pieno della movida milanese: corso Como.
Il pestaggio in corso Como
 
Ad interrompere il pestaggio, attorno alle 3.15 di martedì, ci hanno pensato i carabinieri della Pattuglia mobile di zona della Compagnia Duomo. I militari – due – si sono lanciati all’inseguimento dei tre aggressori, riuscendo a fermarne due. Si tratta di due cittadini marocchini di 19 e 18 anni, già noti alle forze dell’ordine. Il terzo complice è riuscito a fuggire.
La ricostruzione dei carabinieri
 
Stando alla ricostruzione dei carabinieri, la gang aveva aggredito il malcapitato per rapinarlo di uno smartphone Samsung Galaxy S7, recuperato. L’episodio è avvenuto di fronte ad una delle tante discoteche che animano la stradina della movida, quindi c’erano diversi testimoni.
 
Sul posto sono intervenuti anche i soccorritori del 118. Il personale sanitario ha trasportato il 20enne al Policlinico in codice giallo. Il giovane ha riportato diversi traumi al volto e in testa ma non è in gravi condizioni. Ora si indaga per risalire al terzo ‘picchiatore’.
19-07-2017 fonte