Stop al consumo di suolo: le case ci sono, non ne servono altre

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In Italia ci sono 7 milioni di case vuote. Invece si continua a costruire: due metri quadrati al secondo. Soprattutto nelle grandi città

20.01.2020

In Italia ci sono oltre 31 milioni di abitazioni e un quinto di esse,  circa 7 milioni, sono vuote o abbandonate. Questa la fotografia scattata dall’ultimo censimento Istat. Il tutto mentre si continua a costruire a ritmi vertiginosi.

La cementificazione in Italia avanza senza sosta, al ritmo di due metri quadrati al secondo, 14 ettari al giorno nel 2018, soprattutto nelle aree già molto compromesse, come le grandi città, Roma e Milano in primis, come precisa  il rapporto dell’Istituto Superiore per l’Ambiente sul consumo di suolo. Unica grande città, in controtendenza, Torino. In totale, quasi la metà della perdita di territorio integro nazionale dell’ultimo anno si concentra nelle aree urbane, il 15% in quelle centrali e semicentrali, il 32% nelle fasce periferiche e meno dense.


Fonte: Ispra 2019

La legge contro il consumo di suolo 

«A nostro avviso, il modo migliore per rilanciare il comparto dell’edilizia, quello che in Italia incide maggiormente sul PIL, dovrebbe essere ristrutturare e recuperare gli stabili abbandonati», commenta a Valori Alessandro Mortarino, coordinatore nazionale del Forum Salviamo il Paesaggio, movimento civico indipendente nato nel 2011, proprio per tutelare il territorio naturale italiano, dalla deregulation e dal cemento selvaggio. Forum nazionale che ha anche presentato un proprio disegno di legge, che insieme ad altri 14 testi, giace tra le Commissioni congiunte Agricoltura e Ambiente, al Senato. «Una proposta che non è contro lo sviluppo, ma anzi vuole favorire lavoro sostenibile, per noi e per l’ambiente- sottolinea Mortarino».

SalvaPaesaggioLazio@SIPRomaeLazio
 
 

http://bit.ly/2p3nevA  – L’assemblea 2019 del Forum Salviamo il Paesaggio. Idee ed emozioni in marcia. C’è molto da fare contro il consumo di suolo e per l’ambiente in naturalmente. Il Forum c’è: e voi?

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Il richiamo della Corte dei Conti

A sostenere la bontà dell’iniziativa civica è intervenuta, nel frattempo, persino la Corte dei Conti, che nella sua deliberazione del 31 ottobre 2019 ha ribadito come le risorse per intervenire contro il dissesto idrogeologico giacciano praticamente inutilizzate. Mentre il Paese non si è ancora dotato di uno strumento legislativo come il disegno di legge di iniziativa popolare. Fermo all’esame del Senato, afferma la stessa Corte, dal 3 luglio 2019. «È un lusso che non possiamo permetterci. Dobbiamo essere molto reattivi per sollecitare, con forza, la ripresa del dibattito parlamentare e una rapida approvazione. L’unica proposta di legge che chiede alla politica di arrestare il consumo di suolo e il riuso dei suoli urbanizzati», ribadiscono dal Forum.

L’idea è, ora, quella di passare di sollecitare i parlamentari attraverso i comuni. «Abbiamo preparato una mozione da discutere in tutti i consigli comunali, di sostegno all’approvazione della legge. Chiediamo alle oltre mille organizzazioni e ai cittadini della rete, di inoltrare il testo a tutti i Sindaci e consiglieri comunali con cui sono in contatto. Chiedendo loro di formalizzarne la discussione consiliare e, ci auguriamo, a volerla approvare».

Carlo Gubitosa

 

@carlogubi

 
 

Anche la Corte dei Conti riconosce che il consumo di suolo mette in ginocchio il Paese https://ift.tt/35BkuFo 

Anche la Corte dei Conti riconosce che il consumo di suolo mette in gi

Notizia sensazionale per il suolo. La Corte dei Conti ovvero l’organo dello Stato preposto a controllare la spesa pubblica e il bilancio dello Stato stesso, si è pronunciata sul tema del consumo

unita.news

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Rigenerazione urbana sostenibile

Intanto c’è chi sta lavorando attivamente, anche in sede parlamentare, e lo ha fatto in questa e nella precedente legislatura. È la senatrice Paola Nugnes, ora nel gruppo misto, che ha fatto proprio il testo elaborato dal Forum, nuovamente depositato appena insediato il parlamento. E ne ha elaborato un altro (AS 1398), frutto delle audizioni in commissione congiunta, ripresentato a luglio 2019.  Un disegno legislativo che va dalla definizione di “consumo del suolo”, per poi arrivare a rivedere la materia della rigenerazione urbana. Uno dei passaggi cruciali e più corposi, del disegno Nugnes è il terzo capo incentrato sul «programma di rigenerazione urbana sostenibile».

SNPA@SNPAmbiente
 
 

Il portale del consumo suolo di , realizzato da @ArpaPiemonte in collaborazione con @ISPRA_Press, mette a disposizione dati, cartografie, indicatori a scala nazionale, regionale e per singolo comune riferiti al quinquennio di osservazione 2012-2018. https://tinyurl.com/suolo 

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Programma che prevede, a livello di pianificazione comunale generale, la strutturazione di due banche dati. La prima  relativa ai suoli e alla loro capacità di fornire servizi ecosistemici. La seconda invece relativa al riuso del patrimonio immobiliare esistente e delle aree dismesse da riutilizzare. L’obiettivo è quello di soddisfare le esigenze insediative, anche relative all’abitare, tramite la ristrutturazione, la sostituzione, il costruire sul costruito, la rigenerazione. Con in più il tentativo, regolamentato per legge, di innalzare la percentuale di rinaturalizzazione dei suoli consumati in modo reversibile, anche attraverso le bonifiche.

Massimo Soldarini@MaxSoldarini
 

Milano, Inizia l’assemblea nazionale del forum @salvapaesaggio la senatrice @paolanugnes aggiorna sullo stato dei lavori in parlamento

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Non consumare più suolo: ce lo chiede l’Europa 

La rinaturalizzazione dei territori è quanto ci chiede l’Europa, con l’obiettivo della Land Degradation Neutrality, prevista dall’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Come ricorda sempre il rapporto Ispra, infatti,  gli Stati membri devono prevedere sia l’azzeramento della cementificazione, sia l’aumento delle superfici naturali, che vanno sottratte all’urbanizzazione. Obiettivo più che auspicabile in un Paese ad alto rischio di dissesto idrogeologico, come il nostro. Dove, anche a seguito dei cambiamenti climatici, occorre de-impermeabilizzazione la terra. Eliminare le coperture artificiali che impediscono, ad esempio, il fluire delle acque piovane.

«Falsificati i report sui tunnel», nel mirino dieci tecnici di Spea

https://www.ilsecoloxix.it/genova/2020/06/10/news/falsificati-i-report-sui-tunnel-nel-mirino-dieci-tecnici-di-spea-1.38952204?fbclid=IwAR3w_5TqZiQJ8R_zLeEuYG-TCQin5EYuKxEB0ke_auSDEqSfRsyiIjKhI5o

Per la Finanza le ispezioni addomesticate sui viadotti erano diventate la regola: la novità è emersa dal confronto tra le condizioni delle gallerie e i voti assegnati

Genova – Sono stati falsificati, secondo Procura e Guardia di Finanza, anche i rapporti di ispezione all’interno delle gallerie genovesi dove sono stati evidenziati i problemi strutturali dovuti a una presenza di calcestruzzo minima, ridotta del 90 per cento. Per questo una decina tra tecnici e dirigenti di Spea Engineering – la società del gruppo Atlantia incaricate dei controlli delle infrastrutture sulla rete autostradale – sono finiti sotto la lente della magistratura. E nelle prossime ore potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di falso.

La svolta nell’indagine è arrivata nelle ultime ore. Dall’analisi dei rapporti di ispezione che i militari della Finanza hanno acquisito dal Mit (tramite il super ispettore Placido Migliorino) e che sono stati all’origine della chiusura di una ventina di gallerie della tratta genovese. Questi report sono stati confrontati con quelli che negli anni precedenti avevano realizzato i tecnici di Spea. E le ispezioni hanno evidenziato – un po’ come era avvenuto per i viadotti – votazioni alterate per quanto riguarda le volte di calcestruzzo.

TAV IN VALSUSA, AFFIDATI 5 APPALTI DA 40 MILIONI DI EURO

https://www.valsusaoggi.it/tav-in-valsusa-affidati-5-appalti-da-40-milioni-di-euro/?fbclid=IwAR2Bq_Sb9OnQG6agi3cGwbi5EZIDqEVeFGlqH_TTTRFPBCy4HlAnexk20Bg

 

dall’UFFICIO STAMPA DI TELT

TORINO – È di oltre 250 milioni di euro il valore degli appalti assegnati nell’ultimo mese da TELT in Francia e Italia per opere e attività legate alla realizzazione della sezione transfrontaliera della Torino-Lione.

Anche durante la pandemia da Covid-19, il promotore pubblico ha infatti continuato a operare attraverso i supporti informatici anche per quanto riguarda le procedure di gara. Le assegnazioni riguardano oltre ve imprese internazionali di vari settori, dall’ingegneria alle costruzioni, che compongono i raggruppamenti che ora inizieranno le attività.

Sul versante francese il CdA del promotore pubblico ha autorizzato la firma del contratto di oltre 200 milioni di euro per i lavori dei pozzi di ventilazione in Maurienne: quattro tunnel verticali paralleli scavati nell’area del Comune di Avrieux.

Sul versante italiano invece sono stati affidati cinque appalti per operazioni legate alla realizzazione della nuova infrastruttura per un totale di circa 40 milioni di euro: monitoraggi ambientali, sicurezza sul lavoro, gestione dei materiali di scavo e protezione e mantenimento dei cantieri.

Parallelamente proseguono le attività nei sei cantieri dell’opera e sono in corso le gare per i lavori del tunnel di base per circa 3 miliardi di euro. Per i tre lotti francesi relativi alla costruzione di 45 km di tunnel tra Saint-Jean-de-Maurienne e il confine italiano (valore di 2,3 miliardi) le aziende stanno consegnando le offerte. L’assegnazione è prevista per fine anno. Per quanto riguarda il versante italiano, è in corso il bando da un miliardo per lo scavo dei 12,5 km dal confine a Susa la cui attribuzione è prevista nel 2021.

Stanno per partire i lavori per le nicchie di interscambio che consentiranno la trasformazione della galleria di Chiomonte, (valore circa 40 milioni di euro), in via di accesso al tunnel di base. Tra fine anno e inizio 2021 saranno assegnati i lavori, banditi da Sitaf, per lo svincolo autostradale di Chiomonte e il trasferimento dell’autoporto di Susa a San Didero, per un valore totale di circa 100 milioni di euro.

Ad oggi sono già stati spesi e impegnati oltre 2,8 miliardi di euro in appalti e lavori per l’opera.

DETTAGLIO ASSEGNAZIONI

FRANCIA

POZZI DI VENTILAZIONE IN MAURIENNE PER OLTRE 200 MILIONI DI EURO

Autorizzata la firma del contratto per la realizzazione di 4 tunnel verticali paralleli scavati ad Avrieux. Serviranno per la ventilazione del sito di sicurezza sotterraneo di Mondane. Profondi 500 metri e con un diametro di 5,2 metri, saranno scavati con quattro frese modello Raise Boring Machine, un sistema sviluppato nell’industria mineraria proprio per lo scavo meccanizzato di pozzi verticali e di piccola larghezza. Una soluzione efficiente  che tutela al massimo la sicurezza dei lavoratori rispetto ai metodi di perforazione tradizionali e consente di avere un impatto minore sul territorio grazie alla grandezza limitata delle opere.

ITALIA

MONITORAGGIO AMBIENTALE DI TUTTI I CANTIERI IN ITALIA PER OLTRE 16,3 MILIONI DI EURO

È stato assegnato il monitoraggio ambientale di tutti i cantieri dell’opera in Italia per un importo totale di oltre 16,3 milioni di euro al raggruppamento formato da Labanalysis Srl, Laser Lab Srl e S.I.N.A. Spa. Le prestazioni copriranno i cantieri operativi italiani: 01 (Interconnessione Susa-Bussoleno), 02 (Piana di Susa), 03/04 (Tunnel di Base Maddalena-Susa), 10 (Siti di deposito e valorizzazione dei materiali di scavo) e 12 (Attrezzature e sistemi). Per ogni cantiere, le attività di monitoraggio ambientale saranno suddivise in tre fasi, come prevede il Codice dell’Ambiente italiano ed è stato concepito come un documento unitario con lo scopo di tener conto dell’unicità dell’opera e non dei singoli cantieri. L’obiettivo è di avere un quadro globale, che non sia diviso per componente ambientale o per area geografica, in modo da poter avere una visione della situazione sull’intero territorio interessato dall’opera.

DIREZIONE LAVORI DELLA VALORIZZAZIONE DEI MATERIALI DI SCAVO PER 8,5 MILIONI DI EURO

Firmato il contratto per la Direzione lavori della valorizzazione dei materiali di scavo in Italia per un totale di circa 8,5 milioni di euro alle imprese Lombardi Ingénieurs conseils, Arcadis ESG, Amberg Engineering, BG Ingénieurs conseils e Neosia. Il compito della Direzione lavori è di analizzare le modalità di gestione e recupero dei materiali di scavo dei cantieri italiani (con il reimpiego di parte dello smarino per la realizzazione di conci e rilevati ferroviari per il tunnel di base), nonché monitorare la corretta applicazione delle prescrizioni da parte del futuro titolare della gestione dei materiali di scavo.

 COORDINAMENTO SICUREZZA E PROTEZIONE SALUTE DEI LAVORATORI IN TUTTI I CANTIERI ITALIANI PER 7,8 MILIONI DI EURO

Affidato l’appalto per il coordinamento della sicurezza e protezione della salute dei lavoratori sui cantieri in Italia in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori per un valore di 7,8 milioni di euro al raggruppamento IEC Srl, GAE Engineering Srl, SI.ME.TE Srl, Gestione Progetti Srl, Socotec, Ing. Fausto Cioci e Ing. M. Vania Abbinante. L’attività comprende l’analisi e la prevenzione dei rischi, l’assistenza alla funzione sicurezza attraverso la redazione di documenti specifici e il monitoraggio completo sui temi della sicurezza nella fase dei lavori.

PROTEZIONE E MANUTENZIONE DEI CANTIERI ITALIANI PER 5,4 MILIONI DI EURO

Due appalti riguradanti i lavori di protezione e mantenimento dei cantieri italiani e il supporto logistico alle forze dell’ordine per tutta la durata dei lavori (circa 5,4 milioni di euro per la realizzazione di recinzioni o oltre barriere e l’assistenza alle eventuali necessità indicate dalle forze dell’ordine sono stati attribuiti alle imprese Borio Giacomo Srl, Ecoval Srl e IG ingegneria Geotecnica Srl, mentre il collaudo delle nicchie di interscambio della galleria geognostica della Maddalena di Chiomonte, per circa 260.000 euro, al raggruppamento SI.ME.TE Srl, Ing antonio Turco e Geo Engineering Srl).

‘Ndrangheta Italia: la rete di amicizie dei clan tra banchieri, politici, vescovi e magistrati

https://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2020/01/10/news/ndrangheta-italia-mps-massoneria-banche-1.342795?fbclid=IwAR0gjLZq2zoen3s0mC1jfxPu0vwdJJ4pR8FJM7rLfMtvnp2XaqsSiyRWER0

Giancarlo Pittelli, massone ed ex senatore di Forza Italia ora vicino al partito di Giorgia Meloni, ha messo a disposizione del padrino Luigi Mancuso il suo network. Ecco tutti nomi, dall’ex Mps Giuseppe Mussari all’ex Unicredit Fabrizio Palenzona

DI GIOVANNI TIZIAN

10 gennaio 2020

'Ndrangheta Italia: la rete di amicizie dei clan tra banchieri, politici, vescovi e magistrati
Illustrazione di Simone Rotella
La multinazionale del crimine più apprezzata dal potere. Accolta nei palazzi della politica, nei santuari della finanza, nelle cattedrali del capitalismo moderno. Un marchio italiano, ma non sovranista, piuttosto globalista. Potere e crimine, liturgie del denaro e riti arcaici impastati nella stessa organizzazione. Governatori di Regione implicati all’ombra delle Alpi, assessori regionali coinvolti a Torino, sindaci sostenuti dalle cosche in Umbria e in Emilia, ex senatori massoni arrestati con amici banchieri e pezzi grossi dell’alta finanza.

Il Paese reale trasformato in mangiatoia da un sistema criminale che vanta migliaia di affiliati, centinaia di sedi dislocate in Italia e nel mondo, un numero impressionante di complicità spesso celate dietro la nebbia padana. ’Ndrangheta come un “franchising”, hanno scritto i giudici della Cassazione per spiegare il funzionamento e la strategia delle cosche calabresi fuori dai confini regionali.

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Così la ‘ndrangheta ha conquistato i potenti del Nord Italia

L’ultimo mese del 2019 ha segnato un record: tre operazioni sopra il Po con big della politica coinvolti in inchieste sui clan calabresi. Governatori, assessori regionali, consiglieri comunali indagati. Ed elezioni influenzate. La conferma di quanto la mafia calabrese sia radicata nel Paese

Dallo Stretto di Messina alle Alpi. La pervasività delle ’ndrine è scolpita con dati e numeri sulla carta di centinaia di fascicoli: soltanto nel 2019 sono state portate a termine 40 inchieste in tutta Italia. Oltre tre al mese, quasi un migliaio tra indagati e arrestati. Boss e insospettabili della buona borghesia. Eppure la ’ndrangheta nell’immaginario resta un fenomeno folkloristico, in fondo «innocua, perché non spara come una volta». E la politica? Latita. Distratta dal clima perenne di campagna elettorale, il tema immigrazione si prende la scena. Intanto la ’ndrangheta holding avvelena l’economia con i capitali sporchi e la democrazia del Paese dirigendo il consenso elettorale. Come dimostra l’ultima inchiesta “Rinascita-Scott” che fa tremare il sistema. Una maxi operazione condotta dal Ros dei carabinieri guidati dal generale Pasquale Angelosanto e coordinata dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri: 334 arresti, oltre 400 indagati, beni sequestrati per 15 milioni, 3 mila militari in campo nella notte tra il 18 e il 19 dicembre.

IL PAESE DELLE ‘NDRINE, TRA POLITICA E LOGGE
La mappa delle “Locali”(gruppi strutturati) della ’ndrangheta. Degli ultimi casi (2019) di politici indagati per rapporti con i boss. E degli scioglimenti dei comuni per infiltrazione dei clan calabresi. (Cliccando sui cerchi è possibile scoprire i dettagli)

LA CERNIERA
Ma l’Atlantide sommersa della mafia calabrese sta oltre queste cifre. Sta in figure cerniera, ufficiali di collegamento tra sottobosco mafioso e società civile. Tra questi c’è l’avvocato, massone ed ex senatore di Forza Italia (di recente vicino a Fratelli d’Italia) Giancarlo Pittelli, indagato per concorso esterno alla cosca Mancuso di Limbadi, paesino della provincia di Vibo Valentia, noto più per la produzione dell’amaro del Capo che per essere regno di una delle più potenti famiglie di ’ndrangheta. Per capire chi sono i Mancuso di Limbadi, dobbiamo tornare al 1983, quando il capo bastone Ciccio Mancuso vinse le elezioni da latitante. Dovette intervenire il presidente della Repubblica Sandro Pertini per sciogliere il Comune. Mancuso e politica. Un’eredità che ora ha travolto Pittelli.

Luigi Mancuso
Luigi Mancuso

A casa sua i carabinieri durante le perquisizioni hanno trovato appunti scritti a mano: un elenco dettagliato dei temi dell’inchiesta “Rinascita”. Chi ha informato Pittelli dei segreti di un’indagine riservatissima? Di certo l’avvocato del boss gode della stima di un pezzo della magistratura. Le cimici del Ros hanno persino registrato una cena nella sua abitazione con otto magistrati e altri professionisti. Toghe, spiegano fonti autorevoli a L’Espresso, non della procura ma di altri uffici giudiziari di Catanzaro. Contatti privilegiati dell’ex senatore finiti in informative senza ipotesi di reato inviate alla procura di Salerno competente sui magistrati catanzaresi. Toghe, e pure vescovi amici. Prelati del calibro di don Francesco Massara, l’ex parroco di Limbadi, nominato da Papa Francesco arcivescovo di Camerino-San Severino Marche. Grazie a don Massara, Pittelli dice di aver «ottenuto la tessera del Vaticano». E il vescovo ha mediato affinché l’avvocato della ’ndrina potesse incontrare Monsignor Giuseppe Russo, sottosegretario dell’Apsa – l’ente che gestisce il patrimonio della Santa Sede – per valutare l’acquisto di alcuni immobili del Vaticano.

Giancarlo Pittelli
Giancarlo Pittelli

Questa ’ndrangheta è un sistema criminale che agisce su più livelli. Alcuni visibili a occhio nudo: militare (con bombe e intimidazioni) e imprenditoriale (quattrini sporchi che creano concorrenza sleale). Altri invisibili: finanziario (flussi di riciclaggio che approdano nei paradisi fiscali) e politico (pacchetti di voti che si spostano da un candidato a un altro).

TERRA DI MEZZO
L’avvocato Pittelli è dunque accusato di essere la cerniera tra due mondi. Un complice esterno, per i pm. Non secondo il giudice che ha ordinato l’arresto: convinto che l’ex senatore sia organico al clan, ora toccherà al Riesame decidere sul ricorso di Pittelli. Di certo avrà molte cose da spiegare agli inquirenti. A partire da quell’incontro a Messina con il rettore dell’Università per presentargli la figlia del boss Mancuso, studentessa di Medicina in difficoltà con un esame. «“Troppo avvocato, troppo avvocato” si è messa a piangere… che bella famiglia», questa la reazione della rampolla, confidata dall’ex senatore a un amico.

Fabrizio Palenzona
Fabrizio Palenzona

Il portafoglio contatti dell’avvocato del boss è ricco. C’è Fabrizio Palenzona, ex numero due di Unicredit, presidente di Aiscat e di Prelios (ex Pirelli Re) la società di gestione e servizi immobiliari fondata da Marco Tronchetti Provera. Le informative del Ros riportano gli scambi di sms e gli incontri tra il banchiere e Pittelli, che lo definisce «mio grandissimo amico». Per i detective «Pittelli metteva a disposizione di Prelios i suoi rapporti privilegiati con Luigi Mancuso in cambio della disponibilità della stessa società finanziaria di appoggio per le sue iniziative imprenditoriali».

L’ex senatore ha incontrato Palenzona a Milano il 6 luglio 2018 negli uffici della società. Qui Pittelli ottiene un incarico speciale e potenzialmente milionario. Prelios gli chiede la cortesia di trovare un acquirente per il villaggio turistico ex Valtur da vendere a un prezzo stracciato. «Non sappiamo più cosa farcene… siamo disperati», gli dice un dirigente Prelios. Pittelli accetta per fare «una cortesia a Fabrizio Palenzona», che la sera stessa scrive un sms all’amico: «Caro Giancarlo, mi ha fatto molto piacere fino alla commozione rivederti. Grazie per la tua preziosa Amicizia, un forte abbraccio!!! Ps fammi sapere gli estremi del terreno».

L’ex senatore sa bene però che nel regno di Mancuso spetta al mammasantissima l’ultima parola: «A Nicotera questa storia la puoi vendere se hai un placet. Nicotera risponde a Luigi Mancuso», dice. Lo incontrerà al più presto, per chiedergli: «Interessa a qualche imprenditore della zona? Dobbiamo rispettare, non possiamo fare i cretini».

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Il giorno dopo aver incontrato l’ex Mr Unicredit, l’intraprendente Pittelli riceve Giuseppe Mussari, l’ex presidente di Mps e di Abi condannato lo scorso novembre a 7 anni e mezzo per il buco provocato dall’acquisizione di Antonveneta. Mussari è catanzarese come Pittelli, dopo la catastrofica esperienza da banchiere, è tornato alle origini: «Questo non è il mio lavoro», confessò quando diede le dimissioni da Abi. Mussari e Pittelli durante l’incontro di luglio 2018 parlano del ghiotto affare Valtur proposto da Prelios: «Giusè, è una roba nella quale possiamo guadagnare 3-4 milioni di euro… a te non interessano i soldi… ti sfotto, ma che sei fesso!».

Giuseppe Mussari
Giuseppe Mussari

L’ex banchiere sul denaro è suscettibile e vuole essere chiaro: «Io non ho più una lira perché ho pagato i miei avvocati, ma ho un’altra logica di vita, quando ho avuto i soldi non mi sono fatto mancare niente, perché tanto tutto quello che dovevo fare, i ristoranti, gli alberghi, le vacanze, i viaggi… ma ti assicuro non me ne fotte più niente». Poi prospettano due ipotesi: vendere il villaggio a un grosso operatore turistico o a un costruttore per poi ampliarlo. Per questa seconda ipotesi saranno necessarie nuove concessioni dal Comune di Nicotera. Nessun problema per la coppia Pittelli-Mussari: «Vado a parlare con il Sindaco, dopodiché i contatti col Comune te li segui tu… Giuse’! è lavoro! Secondo me possiamo guadagnare due, tre milioni… tranquillamente». Prima di salutarsi c’è il tempo di una battuta sui magistrati: «Tu li odii… io pure», ride Pittelli. Mussari saluta accennando un sorriso. Prima Palenzona, poi l’ex Mps, infine tocca al boss Luigi Mancuso: Pittelli lo incontra il 9 luglio. E per il Ros hanno «discusso della questione (Valtur)».

MAMMASANTISSIMA E “FRATELLI”
Le cinque province della Calabria con il numero di “Locali” e di singoli clan (dati: Procura nazionale antimafia e Dia) e le logge massoniche emerse dai racconti dei pentiti e dalle inchieste. La provincia di Reggio Calabria conta 72 “Locali”: 27 lato jonico, 37 area città, 9 fascia tirrenica. (Cliccando sulle icone è possibile scoprire i dettagli)

Una platea di amici insospettabilche la ‘ndrangheta ha anche al Nord . All’ombra della Alpi, in Valle d’Aosta e Piemonte. Ai piedi degli Appennini, in Emilia. E nella pianura lombarda.

Frediani (M5S): L’emergenza sanitaria ha fermato tutto tranne gli appetiti delle lobby Sì Tav

https://www.piemonte5stelle.it/2020/06/frediani-m5s-lemergenza-sanitaria-ha-fermato-tutto-tranne-gli-appetiti-delle-lobby-si-tav/?fbclid=IwAR1inNRrwXT2ZyEjyxva3H-DSullWREW7S0MsA9_vE_W9PeBZHNVFbJ0Tjg

La Lobby Sì Tav non ha neanche avuto la decenza di aspettare che si raccogliessero i cocci della gravissima emergenza sanitaria che ha sconvolto il mondo per tornare a battere con la solita litania: Tav, futuro, sviluppo. Non provano nemmeno un po’ di vergogna, i soliti esponenti di questo fronte, nell’annunciare la discesa in piazza per reclamare lo sblocco dei lavori del tunnel. Se avessero dimostrato la stessa tenacia nel difendere la Sanità pubblica in questi decenni, forse l’epidemia non avrebbe avuto un impatto così devastante.

Alla ripetitiva e ingannevole retorica dello sviluppo si affianca poi quella della “burocrazia nemica” da abbattere mediante lo snellimento delle norme e, magari, l’alleggerimento dei controlli. E uno dei paladini di questo fronte è nientemeno che il direttore di Telt, Mario Virano, secondo il quale i Ministeri dell’ambiente e dei Trasporti farebbero da tappo ad uno sblocco definitivo dell’opera.

Verrebbe quasi da sorridere pensando che fu proprio l’architetto a fare carta straccia delle norme qualche anno fa, quando passò da una poltrona all’altra senza preoccuparsi dell’incompatibilità dei ruoli ricoperti in successione.
La verità è che l’Italia non può diventare il Paese dei Balocchi dei cementificatori. L’epidemia avrebbe dovuto indurci a riflessioni ben diverse, in direzione diametralmente opposta a quella che porta lungo la via dello spreco e del cemento. Ed è ora di finirla con la favoletta del TAV che porta lavoro: è sufficiente verificare che l’ultimo appalto è stato vinto da un consorzio formato da 5 società, due svizzere, due francesi e una italiana di Milano. Nulla a che vedere con il rilancio e lo sviluppo dell’economia dei nostri territori.

Francesca Frediani, Consigliere Regionale M5S Piemonte

Ufficio Stampa
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