COSTI GONFIATI E CANTIERI SEMPRE IN RITARDO. SI INCRINA IL MITO DELLA PUNTUALITÀ TEDESCA

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Un guasto rovina l’inaugurazione del treno Berlino-Monaco. A Stoccarda 5 anni di lavori extra per la stazione

AFP

La cancelliera Angela Merkel all’inaugurazione del treno superveloce da Berlino a Monaco

Pubblicato il 11/12/2017
WALTER RAUHE
BERLINO

Doveva essere un’inaugurazione in pompa magna per festeggiare la più grande e costosa opera infrastrutturale dai tempi della riunificazione tedesca. Ma già poche ore dopo l’entrata in funzione della nuova linea ad alta velocità fra Berlino e Monaco si è verificato un imprevisto piuttosto imbarazzante per la Deutsche Bahn e il suo nuovissimo treno superveloce Ice poco prima battezzato in grande stile dalla cancelliera Angela Merkel. 

Sabato il treno è rimasto bloccato a causa di un guasto tecnico in un tunnel della nuova tratta fra il Nord e il Sud della Germania, arrivando a destinazione nella notte con oltre due ore di ritardo. È solo l’ultimo e più eclatante flop in una lunghissima serie di pasticci e ritardi che sembrano affliggere come un morbo le grandi opere pubbliche in Germania. I casi dei cantieri scandalo, degli errori di progettazione, delle lungaggini burocratiche e dello sperpero di denaro pubblico non si contano ormai più.  

A guidare la lista nera delle opere incompiute è il progetto di «Stoccarda 21», che costerà 4 miliardi di euro in più e verrà ultimato con cinque anni di ritardo rispetto alle previsioni. Da ormai dieci anni si scava per il trasferimento dell’attuale stazione centrale di testa ad una nuova stazione di transito situata a 20 metri di profondità e alla costruzione del passante ferroviario lungo 10 chilometri, che aggiungerebbe uno degli ultimi tasselli mancanti alla nuova magistrale europea che in futuro collegherà Parigi a Budapest. Ma i lavori non procedono, i costi lievitano a dismisura e i 620mila abitanti della città subiscono ormai rassegnati i pesanti disagi di un cantiere che non sembra finire mai. Stoccarda 21 è così diventato per la Germania quello che per l’Italia è la Tav in Val di Susa. 

Un altro flop clamoroso è quello del nuovo aeroporto di Berlino-Brandeburgo (Ber). Iniziati nel 2006, i lavori dovevano terminare nell’estate del 2012, quando però solo un mese prima dell’inaugurazione ufficiale, l’entrata in esercizio del mega hub venne rinviata per problemi all’impianto antincendio. Fino ad oggi l’aeroporto, anche se praticamente finito, non è stato ancora aperto e la sua entrata in funzione non è prevista prima del 2021, quando gli investimenti saranno lievitati dai 2,2 miliardi iniziali a ben 8 miliardi. Non solo. Il giorno che verrà finalmente inaugurato, sarà già troppo piccolo: era stato progettato per 27 milioni di passeggeri; ma già oggi da Tegel e Schönefeld ne transitano 33 milioni.  

Storia simile ad Amburgo. Qui la nuova sede della Filarmonica sull’Elba è stata aperta al pubblico. Per realizzarla ci sono voluti 7 anni più del previsto e dai 77 milioni preventivati si è arrivati alla bellezza di 789 milioni di euro. A confronto, il restauro della sede storica della Staatsoper di Berlino è costato una sciocchezza. «Appena» 400 milioni, contro i 240 preventivati. Per realizzare la nuova linea Berlino-Monaco ci sono voluti invece 4,5 miliardi e 10 anni in più. I treni «superveloci» impiegano ora 4 ore e 47 minuti, quasi 2 ore in meno rispetto a prima. Non proprio un record per 580 chilometri di tracciato. Ma a frenare il superveloce sono state in questo caso le interferenze dei potenti governi regionali, che hanno imposto alle ferrovie federali fermate obbligatorie nelle proprie stazioni. In tutto sette, comprese quelle improbabili di Wittenberg (50mila abitanti), Bamberga (70mila) o Coburg (41mila). 

Alla fin troppo «allegra» gestione dei soldi dei contribuenti si aggiungono le massicce proteste della popolazione. Nel caso di Stoccarda 21, gli scontri fra ambientalisti e polizia hanno provocato un terremoto politico nel Land del Baden Württemberg. L’ex roccaforte cristiano-democratica venne conquistata nel 2011 dai Verdi di Winfried Kretschmann. Lui, sospinto dalle proteste contro il passante, divenne il primo governatore verde in Germania con il 30,3% dei voti.  

COSTI GONFIATI E CANTIERI SEMPRE IN RITARDO. SI INCRINA IL MITO DELLA PUNTUALITÀ TEDESCAultima modifica: 2017-12-15T08:28:21+01:00da davi-luciano
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