KRUGMAN E YELLEN, UNA COPPIA PERFETTA

Krugman dalla parte delle banche centrali? ma va?

26 luglio 2014 DI MATTEO CORSINI

“I prezzi dei titoli dei Paesi “sicuri” sono molto alti, il che è lo stesso che dire che i tassi di interesse sono molto bassi. Ma lo stesso vale per il debito dei Paesi rischiosi… Anche i rendimenti dei corporate bond sono bassi; i prezzi delle azioni sono alti; tutti i prezzi degli asset sono in rialzo. La causa immediata è ovvia: i tassi ufficiali sono molto bassi e ci si aspetta che rimangano bassi, quindi il denaro si sta dirigendo verso  impieghi alternativi, spingendo al ribasso anche i loro rendimenti… Molta gente… al vedere questo dice che è terribile: la Fed sta tenendo i tassi di interesse “artificialmente bassi” e quindi distorcendo i prezzi degli asset e ciò finirà in modo disastroso. Ma anche se sento sempre la frase “artificialmente basso”, non credo che molte delle persone che la usano sappiano cosa dicono. Come sarebbe un tasso di interesse non artificiale?… non c’è alcun motivo macroeconomico per sostenere che i tassi di interesse sono depressi in relazione ai fondamentali, e non molte ragioni per credere che gli asset in generale siano sopravvalutati.” (P. Krugman)

Paul Krugman si è inserito nel dibattito sulla presenza o meno di una bolla nei prezzi di diversi asset, concludendo che non vi sia traccia di sopravvalutazione. Così facendo supporta la posizione di Janet Yellen e della maggior parte dei banchieri centrali, i quali non potrebbero continuare a creare allegramente denaro dal nulla in gran quantità se ammettessero che ciò finisce per gonfiare delle bolle.

Siccome i prezzi di qualsiasi asset sono matematicamente rappresentabili come la somma dei valori attuali dei flussi di cassa che gli stessi genereranno in futuro, è evidente che tanto minore è il tasso di interesse utilizzato per scontare i flussi, tanto più alto sarà il loro valore attuale e, di conseguenza, il loro prezzo.

Krugman constata che sono proprio i tassi di interesse bassi ad aver generato un aumento dei prezzi, e fin qui neppure lui potrebbe sostenere il contrario. Però, poi, nega che i tassi siano “artificialmente bassi”, e qui mi ricorda Marty Feldman nella parte di Igor nel film Frankenstein Junior, quando dice: “Gobba? Quale gobba?”

Addirittura afferma che siano coloro che ritengono i tassi “artificialmente  bassi” a non avere neppure idea di cosa dicano. E per sostenere questo punto di vista stiracchia un po’ il concetto di tasso naturale facendo riferimento a Wicksell; lo stesso concetto, tra l’altro, da cui partirono gli studi degli economisti di scuola austriaca per elaborare la teoria del ciclo economico e rilevare gli effetti della manipolazione dei tassi e dell’espansione del credito sul ricorrere di fasi di boom e bust.

Secondo Krugman i tassi non sono artificialmente bassi perché i prezzi al  consumo non crescono al di sopra dei livelli obiettivo delle banche centrali. Ne consegue che i tassi di interesse non sono “depressi in relazione ai fondamentali”, per cui non c’è ragione di credere che gli asset siano sopravvalutati.

Krugman pare non ricordare che, prima della crisi, i prezzi al consumo crescevano moderatamente – il che avrebbe dovuto essere rassicurante secondo il suo punto di vista – eppure si formò una bolla immobiliare/creditizia enorme.

Sul concetto di tassi “artificialmente bassi” Krugman sembra proprio Igor, dato che pare ignorare che le manovre ultraespansive delle banche centrali hanno agito prevalentemente sui tassi di interesse, sia di breve che di lunga scadenza. Un tasso di interesse, come qualsiasi altro prezzo, non sarebbe artificialmente basso (o alto) se non vi fosse nessun intervento da parte di un’autorità pubblica volto a incidere sulla domanda e/o l’offerta di mercato.

Si potrebbe osservare che negli attuali sistemi basati su monete fiat emesse in monopolio da banche centrali i livelli dei tassi di interesse siano sempre artificiali, dato che l’offerta è sempre pesantemente condizionata dall’operato delle banche centrali. In effetti è così, ed è per questo che se si vogliono tassi di interesse non artificiali l’unica soluzione non consiste nell’avere banche centrali meno espansive, bensì nell’avere sistemi monetari non basati su monete fiat e banche centrali.

http://www.movimentolibertario.com/2014/07/krugman-e-yellen-una-coppia-perfetta/

KRUGMAN E YELLEN, UNA COPPIA PERFETTAultima modifica: 2014-07-30T21:06:25+02:00da davi-luciano
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