UNA MAREA IN PIAZZA PER RIBADIRE IL NO ALL’ALTA VELOCITÀ TORINO-LIONE

REPORTERS
 
Pubblicato il 08/12/2018
IRENE FAMÀ, FEDERICO GENTA, MASSIMILIANO PEGGIO, ANDREA ROSSI
TORINO
 

La marea No Tav ha sorpreso un po’ tutti. Per i numeri, sicuramente importanti, e per la compostezza. Perché non solo non si sono verificati incidenti, come ampiamente annunciato in partenza dallo stesso movimento, ma il corteo non si è lasciato alle spalle alcun atto vandalico o anche solo una montagna di rifiuti. Anzi, erano gli stessi attivisti a dare una mano agli operatori Amiat per raccogliere le bottiglie di vetro e cambiare i sacchetti pieni.

Controlli discreti alle stazioni di Porta Nuova e Porta Susa, per chi è arrivato in treno, e ai caselli di Trofarello e Rondissone per i pullman partiti da mezza Italia. La giornata della grande manifestazione No Tav, che a Torino si è data appuntamento in piazza Statuto, è iniziata così, con le bandiere del Movimento che sventolano ai bordi di corso Regina e corso San Maurizio pronta ad accogliere la carovana dei gruppi che hanno aderito all’evento da fuori regione.

Alle 14,30 su corso San Martino il corteo di circa 15 mila persone, ma è nel raggiungere Porta Susa che il numero dei partecipanti cresce a dismisura nello svoltare verso il centro da via Cernaia, alla volta di piazza Castello.

Il palco in piazza Castello

Già dalla mattinata trattori e furgoni con manifesti e musica a tutto volume avevano girato per il centro di Torino allo scopo di richiamare l’attenzione dei passanti sull’evento.

La contestazione al vicesindaco Montanari

Sempre in mattinata, era ricomparsa sulle pendici del monte Musinè la scritta «Tav=mafia» che, nella notte tra il 4 e il 5 dicembre, era stata in parte rimossa. Lo slogan, visibile a chilometri di distanza da chi attraversa la bassa valle, era stato realizzato con grandi teli bianchi. «Era già capitato in passato che qualcuno la rimuovesse – avevano commentato, negli scorsi giorni, alcuni attivisti No Tav – Questa volta si tratta evidentemente di una provocazione in vista del corteo di oggi».

Unico brevissimo motivo di tensione, poco dopo la partenza del corteo. Il vicesindaco di Torino Guido Montanari, in tricolore, è stato contestato ferocemente da una decina di anarchici, che hanno accusato il Movimento 5 Stelle di svendere le battaglie dei No Tav. Il gruppo è poi stato fermato dal servizio d’ordine e si è allontanato.

La guerra sui numeri 
Mentre in piazza Castello la folla si è già radunata vicini al palco, la coda del serpentone No Tav arriva a piazza XVIII dicembre. «Siamo settantamila» gridano al microfono gli attivisti. Inevitabile il confronto con il pubblico Si Tav del 10 novembre, sempre sotto il palazzo della Regione: in ogni caso hanno sfilato una marea variopinta di persone.

La solidarietà dei vigili del fuoco 
«Siamo qui in divisa, come vigili del fuoco, contro la distruzione del territorio e per la salvaguardia e la cura dell’ambiente, contro la militarizzazione delle valli. Soldi buttati al vento, per tutelare interessi di pochi imprenditori e delle mafie locali». A parlare Giovanni Maccarino, di Alessandria, membro del consiglio nazionale Usb dei vigili del fuoco, e Riccardo Zaccaria, del Coordinamento provinciale Usb Torino dei vigili del fuoco, in divisa al corteo No Tav oggi a Torino. «Siamo qui in duplice veste – aggiungono – come pompieri e come cittadini, perché condividiamo le ragioni della protesta: la Tav è un’opera inutile e dannose per il territorio».

Il senatore Alberto Airola sulla Tav 
«Anche a Salvini in realtà non gliene frega niente della Tav. Lo dice solo per propaganda. La Tav non si farà e chi prova a staccare la spina a questo governo è morto».

In piazza anche i gilet francesi 
Anche un gruppo composto da una ventina di persone provenienti dalla Francia, aderenti al movimento dei gilet gialli, è presente alla manifestazione No Tav di Torino. Si tratta principalmente di amministratori della regione francese della Maurienne. E proprio un amministratore francese, intervenendo dal palco, ha spiegato: «Siamo il movimento che unisce l’opposizione franco-italiana al Tav. Combattiamo il progetto della Torino-Lione e proponiamo l’uso della linea esistente. Ricordate che anche in Francia l’opposizione è ampia».

UNA MAREA IN PIAZZA PER RIBADIRE IL NO ALL’ALTA VELOCITÀ TORINO-LIONEultima modifica: 2018-12-09T13:42:23+01:00da davi-luciano
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