A TORINO È IL GIORNO DELLA MOBILITAZIONE NO TAV. L’URLO DI GRILLO: “CONTRO I BORGHESI”

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Manifestazione dopo quella dei 40 mila favorevoli. Assenti la sindaca Appendino e i ministri pentastellati

Una delle proteste a Torino contro la realizzazione dell’Alta Velocità che collegherebbe Torino a Lione

Pubblicato il 08/12/2018
LODOVICO POLETTO
TORINO

Alla fine c’è anche Grillo. Si appalesa alle otto di sera con un post che benedice l’opposizione del popolo del «no» al supertreno che dovrebbe collegare Italia e Francia: «Ci guadagnerà soltanto chi la costruirà», scrive. «La parola progresso implica una nozione sociale di miglioramento della qualità della vita. Qualcosa che nulla c’entra con la Tav».

Se fino a poche ore prima il silenzio del comico-ideologo, così amico dei No Tav da farsi anche indagare per aver violato nelle valli torinesi i sigilli di una baita sequestrata, era visto come un declinare cortesemente l’invito alla manifestazione di oggi a Torino, in nome dell’opportunità politica, il sostegno via web è la conferma che il mondo 5 stelle non ha scaricato il movimento. Certo, tredici anni fa era un’altra storia. Proprio di questi giorni, nella Torino che ancora non conosceva il popolo del “Sì” (quello dei 40 mila nella piazza più centrale della città, davanti al palazzo che fu la reggia dei Savoia), i No Tav erano scesi in strada con qualche decina di migliaia di persone. Il movimento aveva appena bloccato l’inizio di un cantiere, si era ripreso aree recintate e fatto sloggiare ruspe e forze dell’ordine. E la fine del progetto sembra un obiettivo possibile. Ma Grillo motiva la piazza: «È curioso come, a difendere un buco mai fatto in val di Susa, troviamo persone che riferiscono di appartenere a tutto lo spettro delle realtà produttive. I nuovi borghesi trovano un vessillo assolutamente futuristico sotto il quale riunirsi».

Non sarà una benedizione urbi et orbi da un palco, come allora, con accanto Paolini, quello dell’opera sul Vajont, con Dario Fo e Franca Rame, ma tanto basta. Perché, come dice Lele Rizzo, il leader dell’anima più movimentista dei No Tav: «Stavolta siamo a un punto più avanzato. Trent’anni di lotte non si cancellano con una manifestazione di borghesi». E affonda: «Se oggi le madamin guarderanno la piazza dalla collina non vedranno il volto di Cavour, ma qualcosa di molto più moderno. Vedranno la gente che vuole decidere per il meglio sul proprio futuro».

E allora marcia sia. Con le bandiere bianche con la scritta rossa sopra un treno stilizzato, con le fasce tricolore di sindaci e amministratori schierati con il “No” perché sono di valle o perché convinti dell’inutilità dell’opera. Non ci sarà Chiara Appendino, nonostante la sua giunta abbia votato la mozione che ha fatto uscire allo scoperto chi quel treno lo vuole, ma ci sarà il vicesindaco di Napoli, perché il primo cittadino, Luigi de Magistris – dichiaratamente No Tav – ha già altri appuntamenti. Non ci saranno i sindaci della Toscana attraversata dal supertreno perché oggi a Firenze c’è una manifestazione analoga. Ma ci saranno amministratori di alcuni paesi appena al di là del confine e ci saranno i sindacati: la Fiom e quelli di base. «Dicono che se non facciamo l’opera dobbiamo restituire i soldi. È una menzogna: restituiamo gli stanziamenti, perché i soldi non li abbiamo mai avuti. E mai usati», tuona Alberto Perino. Rizzo replica: «Dalla Francia arrivano segnali importanti: se anche faranno il tunnel, loro non modificheranno la linea fino al 2038: dite voi se ha senso».

E intanto arrivano echi di no da mezza italia. Da Meledugno dove oggi si protesta contro il Tap, dal mondo del No Mous a quello del No Triv: «Sono tutti con noi e tutti impegnati a difendere il loro territorio». Gilet gialli con i No Tav? «Neanche l’ombra, è una fantasia: ci saranno le madri della Terra dei fuochi, però», dicono gli organizzatori. Toninelli? No. E non ci sarà neanche la viceministra Laura Castelli, che sarebbe di casa a Torino. E che quando il governo era in fasce giurava: «Io ci sono e ci sarò sempre». E ci sarà la gente di valle, e non soltanto. I numeri? Nessuno si sbilancia. Anche se c’è chi dice: «Loro in tanti? Non avete ancora visto noi».

A TORINO È IL GIORNO DELLA MOBILITAZIONE NO TAV. L’URLO DI GRILLO: “CONTRO I BORGHESI”ultima modifica: 2018-12-09T13:37:52+01:00da davi-luciano
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