Chiamparino ripiega sulla consultazione bonsai. Ma è illegittima

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Dopo il no al referendum – L’unico voto possibile è solo per singole categorie di cittadini
Chiamparino ripiega sulla consultazione bonsai. Ma è illegittima

Dopo ripetuti artifici verbali, il presidente Chiamparino ha dovuto, in consiglio regionale, mettere le carte in tavola. Così, nell’arco di pochi minuti, la sua proposta di referendum sul Tav si è rivelata un castello di carte che è subito crollato. 

Ora, dunque, anche Chiamparino e la sua maggioranza ammettono che nessun referendum regionale è possibile sul Tav e ripiegano sulla più modesta soluzione della “consultazione” prevista dall’articolo 86 dello statuto regionale, presentandola come una cosa informale, senza nessun quorum, fatta alla bell’e meglio purché insieme alle Regionali e alle Europee del 26 maggio (sperando nell’effetto traino di quelle elezioni).

Con buona pace di Chiamparino e della sua maggioranza, peraltro, anche questa consultazione bonsai non è giuridicamente possibile.

Per due ragioni fondamentali. Anzitutto perché l’art. 86 dello statuto della Regione Piemonte non prevede la consultazione dei cittadini piemontesi, come vorrebbe Chiamparino, ma solo quella “di particolari categorie o settori della popolazione su provvedimenti di loro interesse”.

Il testo della norma non lascia dubbi. E non è solo una questione di forma.

Chiamparino ripiega sulla consultazione bonsai. Ma è illegittimaultima modifica: 2019-03-02T21:51:34+01:00da davi-luciano
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