
Roma, 15enne pestata da 2 stranieri, il papà minaccia: “Bastardi, vi troverò. Pagherete col sangue”

una volta la tutela dei disabili, tanto tempo fa ritenuti soggetti deboli (a ragione) era cara ai “buoni” de sinistra. Ora ci sono altre “categorie” che meritano “protezione” onde evitare il “dilagare dell’odio.” Per cui zitto, prendi le botte ed acqua in bocca. Nessuna violenza inaudita, nessun turbamento dei politically correct. Stavano lavorando e questo signore era in casa propria (quindi è colpa sua, se l’è cercata), un “incidente sul lavoro”, tanto poi se anche avesse potuto difendersi i Cecchi Paone si sarebbero infuriati perché difendersi in casa propria è un atto criminale. Video al link
A Napoli l’orrore totale dei rom contro un disabile. Come lo hanno ridotto dentro casa sua / Guarda
Hanno svaligiato il caveau di una villa a Massa Lubrense, sulla costiera amalfitana, ferendo gravemente il proprietario disabile. Fermati dai carabinieri di Sorrento i presunti autori. Si tratta di tre fratelli rom, un uomo di 30 anni e due minorenni di 17 e 12 anni, che vivono in un campo nomadi nell’area Nord della provincia di Napoli.
Il più piccolo dei tre, con già un notevole curriculum da rapinatore alle spalle, non ha esitato a schernire la vittima, invalido e ferito, sotto la minaccia di un grosso cacciavite mentre i fratelli svuotavano il caveau.
22 Luglio 2017
http://tv.liberoquotidiano.it/video/italia/13205478/napoli-tre-fratelli-rom-rapinano-e-feriscono-un-disabile–.html
le femministe zitte? Le boldriniane tanto indignate per l’odio sul web e femminicidio tacciono? Il club delle “se non ora quando” si è sciolto? O la vittima cinese non è degna di essere nominata per non diffondere “odio”? DI tutto per proteggere certe cosche mafiose, anche indagare un macchinista che non ne può niente.
DELITTO EFFERATO
a Zhang Yao, studentessa cinese innamorata dell’Italia? Non uccisa da un macchinista distratto come da giorni raccontano vergognosamente i giornali, ma sepolta sotto cumuli di spazzatura e terriccio gettati sopra il suo corpo ferito da un rom che poco prima l’aveva scippata. Come pensavamo e in fondo tutti sapevamo. L’hanno uccisa loro, o almeno l’hanno condotta alla morte e poi il boss se ne è vantato e ne ha bruciato il cappotto e la borsa. Il capobanda, ancora libero, si è però tenuto il cappello che, secondo i complici, mostra orgoglioso. Una specie di trofeo di caccia, una medaglia al valore in un’Italia sinistrata senza valori.
Poteva essere salvata, la povera Yao, giunta in Italia attratta da Giulietta e Romeo e finita in un campo rom. Poteva essere salvata, dopo essere stata probabilmente ferita da un treno, ma l’hanno sepolta sotto cumuli di spazzatura cui si è aggiunta la spazzatura di giornali e TV che dapprima hanno tentato di inventarsi una qualche responsabilità della comunità cinese, poi hanno insinuato che la ragazzina era stata incauta, incosciente nel cercare di reagire alla rapina e infine hanno gettato la croce sull’incolpevole macchinista di un treno di passaggio e sugli “xenofobi” che si “inventano cose inesistenti”. Invece le cose che dicevamo sono vere e la xenofobia non c’entra nulla perchè Yao pur essendo cinese era una di noi.
Una persona onesta che voleva vivere in pace senza disturbare nessuno, ma non ha potuto farlo perchè è finita in un paese dove gli onesti, di qualunque etnia, sono vittime designate e dove il potere è vile con i violenti e arrogante con i deboli. Zhang Yao lascia una madre da anni immobilizzata a letto e oggi ancor più annientata dal dolore e un padre che ancora spera nella giustizia italiana che evidentemente non conosce. Speriamo di sbagliare e speriamo che il vigliacco che l’ha coperta di spazzatura questa volti paghi. In un modo o nell’altro.