Ucraina: la UE rinnova le sanzioni alla Russia e calpesta il referendum olandese

dai caro premio Nobel uscente, vuoi rendere la tua uscita di scena ancora più eclatante?

La UE rischia di suicidarsi

I 28 leader UE hanno deciso di rinnovare di altri sei mesi le sanzioni alla Russia, che sarebbero scadute a Gennaio, adducendo come pretesto la presunta mancata implementazione degli accordi di Minsk. Nonostante l’Ucraina continui a violare tali accordi, invece, la UE ha accettato di fornire all’Olanda le garanzie che le permetteranno di ratificare l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea, aggirando e violando il risultato referendario con cui i cittadini olandesi hanno bocciato l’ingresso di Kiev nel consesso europeo.
 

Oltre a ciò, sono state rinnovate le deliranti accuse a Mosca di destabilizzare l’Ucraina e l’intera Europa.

Tuttavia, far entrare un Paese come l’Ucraina, che pratica ampiamente la tortura, che perseguita le minoranze etniche, che sponsorizza il terrorismo internazionale e che è da tempo sull’orlo della catastrofe economica, potrebbe rivelarsi suicida per questa Europa nata fallita.

Massimiliano Greco 15 dicembre 2016

http://www.opinione-pubblica.com/ucraina-la-ue-rinnova-le-sanzioni-alla-russia-e-calpesta-il-referendum-olandese/

l’Ue ha votato: meno democrazia. E più favori alle lobbies.

proprio l’Europa dei popoli

Strasburgo approva in sordina il «Corbett Report»: con la scusa di velocizzare la produzione di normative, si mettono nuovi ostacoli ai critici di Bruxelles. E per i deputati sarà più facile rappresentare interessi privati 

Sono mesi che i popoli del Vecchio Continente continuano a rifilare all’Unione Europea schiaffoni su schiaffoni. Dai sondaggi risulta evidente che l’euroscetticismo è ai massimi un po’ ovunque, e gli esiti di tutti i referendum popolari lo confermano. Il messaggio è chiaro: la gente ne ha le tasche piene della burocratica strafottenza di Bruxelles. Già, peccato sia chiaro a tutti tranne che agli euroburocrati. Sapete come rispondono i eurolager-01-680x365capoccia dell’Ue all’ondata di indignazione? Trincerandosi ancora di più dietro ai loro privilegi, e aumentando oltre ogni limite immaginabile il deficit di democrazia che da sempre caratterizza le istituzioni comunitarie.

Quasi nessuno dei grandi giornaloni internazionali ne ha parlato, ma martedì sera il Parlamento europeo riunito a Strasburgo ha approvato a maggioranza una proposta presentata dall’eurodeputato di centrosinistra Richard Corbett. Si tratta, in sostanza, di una revisione dei regolamenti dell’Europarlamento, che è stata venduta nei comunicati stampa ufficiali come un passo avanti verso un’era di maggior trasparenza e libertà. Il problema è che, in realtà, si tratta dell’esatto contrario. Tramite piccole modifiche agli articoli delle normative interne, i simpaticoni dell’Ue si sono garantiti ancora più privilegi e hanno reso ancora più complicata ogni forma di opposizione ai diktat comunitari.

La proposta del britannico Corbett – un signore noto per la sua totale opposizione alla Brexit, proseguita anche a referendum avvenuto – è stata ribattezzata «The Corbett Report» e prevede una serie di incredibili novità. Cerchiamo di spiegarle evitando i tecnicismi e aggirando le furbizie da burocrati.

Le assurdità più evidenti riguardano il ruolo delle lobby. Secondo Corbett, la sua proposta aiuterebbe a regolamentare la loro azione. In realtà, si tratta di un enorme favore ai gruppi di pressione foraggiati dalle grandi compagnie. Circa 170 eurodeputati, a oggi, mantengono un secondo lavoro. Alcuni di loro, oltre a sedere in aula, fanno i lobbisti. Tuttavia il piano di Corbett non li obbliga a dichiararsi. Si limita a dire che «dovrebbero farlo», senza imporlo per regolamento. Non solo.

La proposta avrebbe dovuto contenere un passaggio esplicito utile a impedire che gli euro-parlamentari, una volta terminato il mandato, passassero attraverso la proverbiale «porta girevole» diventando lobbisti a tempo pieno. Bene, tale articolo è stato stralciato. Chi dobbiamo ringraziare per questo? Il signor Martin Schulz, presidente del Parlamento. Secondo vari osservatori è stato proprio lui, il giorno prima del voto in aula, a eliminare il passaggio dal regolamento, facendo un enorme regalo ai suoi colleghi e, ovviamente, alle lobby.

Poi, a peggiorare il quadro, arrivano altri e più inquietanti aggiornamenti. Anche qui, il diavolo si nasconde nei dettagli e nei cavilli. Con la scusa di «velocizzare» la produzione di normative, Corbett ha introdotto una razionalizzazione delle procedure di voto. Invece di aumentare i giorni di lavoro dei parlamentari, ha preferito introdurre regole che impongono un limite agli emendamenti e ai voti da parte dei vari gruppi del Parlamento.

Facciamo qualche esempio. Prima, tutte le leggi proposte dalla Commissione Ue (cioè un organismo potentissimo e non eletto) dovevano passare attraverso il vaglio dell’Europarlamento. I deputati avevano a disposizione tre tornate di dibattito, e potevano ogni volta presentare emendamenti. Ora, nella gran parte dei casi, le proposte della commissione dovranno essere sottoposte a una sola lettura da parte dei deputati.

Ci sono inoltre limitazioni al cosiddetto «voto registrato», di modo che i deputati possano mantenere il segreto sulle loro scelte.

Non basta: è prevista una lunga serie di limitazioni alla presentazioni degli emendamenti e delle interrogazioni scritte (alcune delle quali vengono spiegate da Isabella Adinolfi nell’intervista che pubblichiamo in questa pagina). Secondo Paul Nuttall, rappresentante dell’Ukip, l’approvazione del Corbett Report è «una mossa esplosiva e pericolosa da parte dei grandi gruppi del Parlamento europeo, perché riduce la visibilità pubblica di importanti voti legislativi e trasferisce enormi quantità di potere decisionale nelle segrete stanze. Anche se, in apparenza, si tratta di una proposta tecnica, essa comporta che sempre di più la produzione legislativa sarà accelerata, senza prevedere un adeguato dibattito pubblico sui cosiddetti “colloqui a tre” tra Commissione, Consiglio e Parlamento».

A parere dell’eurodeputato britannico, «ci saranno meno voti visibili al pubblico, e i gruppi politici più piccoli, la maggior parte dei quali euroscettici, avranno meno possibilità di apportare modifiche alle leggi».

Eccola, la risposta dell’Unione Europea alle sollevazioni popolari: ancora più chiusura, ancora meno spazio al dissenso, ancora più concentrazione di poteri nelle mani di organismi non eletti. Il tutto, ovviamente, confezionato in nome dell’efficienza e della trasparenza. Più i popoli si oppongono, più gli eurocrati stringono la presa.

La Verità 15 dicembre 2016 di FRANCESCO BORGONOVO

http://www.maurizioblondet.it/lue-votato-meno-democrazia-piu-favori-alle-lobbies/

UE continuerà a imporre sanzioni ai siriani

è una donna del Pd, si sà che è moralmente superiore e pensano al Bene Comune a prescindere. Non si può criticare o si è misogini.

mogherini

L’Unione Europea intende rafforzare le sanzioni contro privati e persone giuridiche che supportano il regime il quale continua e attuare “repressioni” nel paese, dice il comunicato del capo della diplomazia UE Federica Mogherini.

La Mogherini ha nuovamente condannato “le violazioni sistematiche, diffuse e gravi dei diritti umani e le violazioni del diritto umanitario internazionale” in Siria. Il funzionario europeo ha anche chiamato a porre fine a queste violazioni, tra cui “bombardamenti indiscriminati”, che sarebbero stati condotti dal “regime e dai suoi alleati”, così come “l’attacco su larga scala.” Ha inoltre richiesto di porre fine “all’utilizzo della fame dei cittadini per circondare le aree popolate come una tattica di guerra e sfollamento forzato”.

“Tutti i responsabili di tali violazioni, dei crimini contro l’umanità e degli altri gravi crimini internazionali, considerabili reati militari, dovranno pagarne le conseguenze” ha detto il capo della diplomazia europea.

https://it.sputniknews.com/politica/201612103765191-Sanzioni-UE-continuera-imporre-sanzioni-siriani/

JUNCKER CONDANNA COME IRRESPONSABILI GLI ELETTORI ITALIANI CHE HANNO VOTATO NO AL REFERENDUM COSTITUZIONALE

allarme allarme Sono euroscettici che avanzano, PERICOLO per la democrazia (quella che non consente le elezioni per il bene del popolo, s’intende) i populismi spaventano le elites tecnocratiche banchiere affariste.

junkerIl britannico Express commenta la reazione del presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, alla vittoria del NO nel referendum costituzionale italiano. In una pervicace negazione della realtà, Juncker continua a parlare di irresponsabilità e populismo degli elettori del NO e però confida che alla fine il popolo “si renderà conto” che essere dentro la UE è una buona cosa.
(Di fronte a queste uscite delle istituzioni europee, quale migliore risposta di una distaccata ironia…)
di Rebecca Perring, 06 dicembre 2016
Jean-Claude Juncker ha decretato che gli elettori italiani che hanno votato “NO” al referendum costituzionale sono degli irresponsabili, e si è spinto a mettere in discussione il loro buon senso.
Ma il disperato boss di Bruxelles è ancora aggrappato al sogno del progetto europeo, quando afferma che “la gente si renderà conto che stiamo meglio se stiamo insieme“.
L’eurocrate capo ha fatto una serie di cupe osservazioni a seguito del risultato del referendum italiano, risultato che ha ulteriormente destabilizzato il già pericolante progetto dell’Unione europea.
Il duro verdetto del referendum, che ha portato il primo ministro italiano Matteo Renzi a presentare le dimissioni dopo che l’Italia ha votato contro la sua proposta di riforma costituzionale, si avvia a spianare la strada agli euroscettici del Movimento Cinque Stelle. La loro ascesa rappresenterebbe una spinta per il paese verso l’uscita dall’eurozona,  farebbe crollare l’euro e metterebbe in dubbio tutte le politiche economiche.
Dopo la sconfitta di Renzi, Juncker si è espresso così: “Il risultato italiano è una delusione, c’era la possibilità di rendere il paese efficiente e l’hanno sprecata. Viviamo in tempi pericolosi.”
Alla televisione pubblica olandese NPO ha detto: “Gli elettori del NO, i populisti, pongono dei quesiti ma non danno alcuna vera risposta.
A volte pongono le giuste domande, ma non hanno le risposte giuste. I populisti non si assumono responsabilità.
Le sue accuse sono giunte dopo aver sottolineato come alcuni leader euroscettici siano stati coinvolti nelle trattative per portare la Gran Bretagna fuori dal malridotto blocco europeo.
Ad ogni modo, nonostante i suoi commenti sensazionalisti, il presidente della commissione Ue non ha perso le speranze sul futuro dell’unione, e ha detto che il progetto sopravviverà.
Ha aggiunto: “Credo che alla fine dei conti prevarrà il buon senso europeo. La gente si renderà conto che stiamo meglio se stiamo insieme.
I commenti di Juncker arrivano dopo che una serie di politici di destra hanno esultato per la decisione dell’Italia e hanno acclamato la vittoria del NO come la fine della crisi della Ue.
dicembre 07 2016

Forze speciali cecene saranno inviate in Siria. Gentiloni “preoccupato”.

Forze-cecene-della-Russia

Reparti ceceni della Federazione Russa

Secondo il giornale Izsvetzia, che ha citato una fonte del Ministero della Difesa russo, le forze speciali della Repubblica russa della Cecenia, verranno trasferite in Siria per garantire la sicurezza della base aerea di Hmeymim. La notizia e’ trapelata oggi e si e’ anche saputo che queste forze appartengono ai battaglioni ceceni di Vostok (est) e di Zapad (ovest).

Secondo le informative trasmesse dal giornale russo, queste forze sono destinate a proteggere la base di Hmeymin a Latakia, nord  est della Siria, dove sono installate le unita’ aereospaziali russe per avere il controllo del territorio siriano.

“Le forze dei battaglioni ceceni, che hanno sufficiente esperienza per queste operazioni,  sono preparate dalla fine dello scorso mese di Novembre per essere schierate in Siria”, secondo il giornale russo. La Cecenia aveva manifestato, fin dallo scorso anno, la sua disponibilità ad inviare truppe per combatere contro i terroristi takfiri, assieme alla Russia.

L’informativa spiega che i componenti dei battaglioni Vostok e Zapad hanno partecipato a numerose operazioni antiterroriste nella Repubblica di Cecenia ed hanno realizzato molte attività per mantenere la sicurezza e la pace in questa regione russa. Fra i compiti che hanno svolto questi reparti si possono indicare le operazioni realizzate dalle truppe russe per espellere le unità dell’Esercito della  Georgia dall’Ossezia del sud nel 2008 ed offrire appoggio alle unità dragamine del Ministero della Difesa russo nel Libano nel 2006.

Ci si aspetta che questi nuovi reparti russi inizino le loro operazioni in Siria per la fine del mese in corso.

Dalla fine di Settembre del 2015, su richiesta del Governo di Damasco, la Russia è intervenuta in Siria per attaccare le posizioni dei gruppi  terroristi ed a questo fine ha schierato forze aeree, elicotteri e sistemi antiaerei nel territorio siriano.

Il Ministro italiano Gentiloni si dice “preoccupato”

Nel frattempo a  Bruxelles, per la situazione in Siria tra i ministri degli esteri europei “c’è una preoccupazione che deriva dal fatto che la relazione fondamentale tra Stati Uniti e Russia nel cercare di gestire questa crisi oggi deve fare i conti con questi due mesi di transizione da un’amministrazione americana all’altra”. Lo afferma il ministro degli esteri Paolo Gentiloni, aggiungendo che “noi europei cercheremo in tutti i modi di evitare che si creino dei vuoti per cui poi alla fine di questi due mesi di transizione ci troviamo con dei fatti compiuti irreversibili sul terreno”. (ANSAmed).

Nota: Quando Gentiloni accenna ai “fatti compiuti” vuole intendere alla liberazione totale di Aleppo e delle altre zone della Siria da parte delle forze dell’Esercito siriano, appoggiate dai russi. Gentiloni, come i suoi colleghi di Francia e Gran Bretagna, si preoccupa che i gruppi terroristi, appoggiati dalle potenze occidentali e dall’Arabia Saudita, siano sbaragliati ed annientati dalle forze del Governo di Damasco. La “simpatia” di Gentiloni (e degli altri ministri di Francia e Regno Unito) verso questi gruppi di terroristi e tagliagole, fatti infiltrare in Siria, è ben nota, tanto che il governo italiano ha riconosciuto questi come “legittimi rappresentanti” della Siria.

Da  Dic 08, 2016 – Fonte: Hispan Tv -Traduzione e sintesi: Luciano Lago

http://www.controinformazione.info/forze-speciali-cecene-saranno-inviate-in-siria-gentiloni-preoccupato/