A segnare la svolta, secondo quanto riferito dal presidente del Consiglio, è stato il maggiore impegno dell’Europa nel finanziamento dell’opera. E su Toninelli dice: “Ottenuti ulteriori fondi Ue grazie a lui”
“Europa disponibile ad aumentare fondi” – “Sono pervenuti dei fatti nuovi – ha detto il presidente del Consiglio – elementi da tener conto nella risposta che dobbiamo dare” all’Europa “entro venerdì. L’Ue si è detta disponibile ad aumentare lo stanziamento dal 40% al 55%, questo ridurrebbe i costi” per l’Italia. “La tratta nazionale potrebbe beneficiare di un contributo europeo pari al 50%. Anche qui saremmo di fronte a un forte risparmio. E di questo – ha sottolineato – ringraziopubblicamente il ministro Toninelli“. A queste condizioni, dunque, ha proseguito Conte, “solo il Parlamento potrebbe adottare una decisione unilaterale” per fermare il Tav, visto che la ratifica dell’accordo sul Tav è stata fatta dal Parlamento. Inoltre “la decisione di non realizzare l’opera ci esporrebbe a tutti i costi derivanti dalla rottura dell’accordo con la Francia” che si è espressa per la conferma della realizzazione di quest’opera. Ne consegue che – ha precisato -, se volessimo bloccare l’opera, e se fosse possibile intraprendere un progetto alternativo, non potremmo farlo con la Francia. Non potremmo confidare, come si dice in questi casi, in un mutuo dissenso“. Quindi “i fondi Ue non sarebbero garantiti con impieghi alternativi”.
Resta da vedere quali saranno gli effetti sul ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, da mesi sotto attacco del vicepremier Matteo Salvini. Rumors interni alla squadra di governo parlavano di un possibile passo indietro del responsabile del Mit nel caso Conte dovesse dare il via libera alla Torino-Lione, una battaglia storica del popolo grillino. Un’altra partita decisiva per Toninelli è quella di Aspi, ovvero lo stop ai Benetton dopo il crollo del ponte Morandi di Genova. Ma in ogni caso, dimissioni o meno, la strada di Toninelli sembra ormai segnata, stando almeno a voci di prima linea nei 5 Stelle. I grillini di governo sarebbero intenzionati a cambiare la casella del Mit quanto prima, con un loro uomo. Fonti di governo assicurano all’Adnkronos che dalla Lega, infatti, non sarebbe arrivata alcuna richiesta sul Mit. Né al momento su altri ministeri.