COMMERCIANTI, PROF E ANCHE I RAGAZZI DI GRETA: TUTTE LE ALLEANZE DEL SÌ

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E dal palco un ex operaio del cantiere di Chiomonte invita a fare in fretta. “Niente elemosine: il migliore ammortizzatore sociale è il lavoro”
REPORTERS
 
Pubblicato il 07/04/2019
FABRIZIO ASSANDRI CLAUDIA LUISE
TORINO

La prima volta è stata come un grido di liberazione: la società civile che si riscopre pronta a manifestare il suo sì alla Tav e a contrastare una visione di Torino ripiegata su se stessa. La seconda volta è stata il banco di prova che il fronte del sì – coagulato sul web dalle madamine e da Mino Giachino a cui si sono aggiunte imprese e sindacati – poteva convergere su un obiettivo superando anche le divisioni tra imprenditori e lavoratori.

Questa volta è stata una scommessa che non tutti pensavano si sarebbe potuta vincere. Invece ancora una volta la gente ha risposto all’appello e ha riempito il corteo da piazza Vittorio a piazza Castello. Con alcune differenze. Innanzitutto è stata una partecipazione meno spontanea, con più associazioni e sindacati dietro alle bandiere. Poi è mancata una presenza sostanziosa del mondo industriale, solo i costruttori hanno rappresentato Confindustria, con palloncini blu e la scritta Ance. Ma c’erano anche tanti giovani, poco presenti nelle altre due occasioni. Le madamine hanno dettato le parole d’ordine. «Non ci basta la mini-Tav: questo è un avviso ai naviganti – dice Maria Luisa Coppa dell’Ascom – cioè ai candidati alle regionali ed europee: se pensano altro, non vengano da noi».

In strada risuona l’inno di Mameli e l’inno alla Gioia. In via Po qualcuno butta un gavettone da una finestra. I sospetti vanno su quella a cui è appesa la bandiera del Che. La risposta della folla è sabauda: nessun insulto o grida. Si va avanti tra passeggini e cartelli in cui la mini-tav diventa un gioco da tavola «con analisi costi e benefici inclusa».

Ci sono i camionisti e gli ingegneri, ma anche persone del mondo della cultura, come la soprintendente Luisa Papotti, con adesivo Sì Tav sulla giacca. A distribuirli sono i volontari, come Enrico Pompili, dirigente di una società finanziaria in pensione e nonno. Ci sono professori universitari, come Carla Zotti, di Medicina, che con Lione ha lavorato a un progetto sulle infezioni ospedaliere. «Questi scambi devono essere facilitati anche dalle infrastrutture – dice – tra colleghi condividiamo un senso di immobilismo in cui siamo piombati». Per invertire la rotta, secondo Paolo Bertolini, presidente dei negozianti di via Roma:«Torino ha bisogno al suo interno di essere viva e attrattiva e di avere all’esterno collegamenti efficienti». A spingere la protesta è anche il no alla Ztl e alle Olimpiadi per una «decrescita infelice».

All’appello rispondono pure tanti «Greta boys», i ragazzi che ogni venerdì marciano per l’ambiente. Partecipano a titolo personale, perché il movimento «Fridays For Future» non si schiera, anche due degli organizzatori della marcia sul clima, Luca Sardo e Andrea Borello. Con loro ci sono due gemelli di 14 anni, Leonardo e Ludovico, che studiano al Galileo Ferraris, e Francesca – 16 anni – che a scuola ha fatto una ricerca sul Tav e sui benefici dei trasporti su rotaia.

Sul palco prende la parola Vincenzo Russo, ex operaio del cantiere di Chiomonte: «Il migliore ammortizzatore sociale è il lavoro, quello dignitoso, sicuro e retribuito degnamente. Ecco, ed io lo preferisco di gran lunga a qualsiasi tipo di elemosina». È disoccupato da quando i lavori alla Tav si sono interrotti. Corrado Alberto, presidente Api Torino, non trattiene l’entusiasmo. «Siamo tanti anche stavolta – dice – ora che ci siamo saldati proveremo ad andare avanti». Anche se, con le elezioni alle porte e Telt che ha pubblicato gli avvisi di interesse, è improbabile ci possano essere altre manifestazioni. Alberto, però, guarda avanti: «Sei mesi passano in fretta e allora il governo dovrà sciogliere i nodi. Non si potranno trovare altre scappatoie».

COMMERCIANTI, PROF E ANCHE I RAGAZZI DI GRETA: TUTTE LE ALLEANZE DEL SÌultima modifica: 2019-04-10T22:31:45+02:00da davi-luciano
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