SERPEGGIANO DUBBI SULLA TORINO-LIONE

Serpeggiano i dubbi sulla Torino-Lione e l’editorialista de La Stampa Stefano Lepri,
scrive il 6/4/2017, tra l’altro :

“E mentre in altri casi di grandi opere si può discutere se servano, ad esempio nel caso della Torino-Lione se valga la ingente spesa, ….”


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Stefano Lepri
Pubblicato 06/04/2017 alle ore 14:32
E’ mai possibile che un organo di giustizia amministrativa risulti determinante in decisioni che spettano ai rappresentanti eletti dai cittadini? Sì, è possibile, nel pasticcio giuridico in cui l’Italia da anni si è avvitata. Non si sa mai a chi precisamente spettino le responsabilità, cosicché se si fa qualcosa che poi si rivela sbagliato nessuno paga, ma soprattutto di fronte a un groviglio di interessi contrastanti la via più sicura per evitare impopolarità è non fare nulla.
Nel caso degli ulivi abbattuti per far passare il gasdotto (e che comunque sarebbero poi stati ripiantati o sostituiti con altri ulivi) c’è un conflitto di competenze tra due organi elettivi, il governo nazionale e il governo regionale. E’ causato dalle lacune dell’attuale Costituzione (bocciata la riforma Renzi, occorre non dimenticare che una riforma ci vuole) a causa delle quali il Tar acquista un potere arbitrale spropositato.
A monte c’è una questione di sostanza. Democrazia significa far decidere ai rappresentanti eletti dei cittadini interessati. Ora, chi è interessato a un gasdotto che rifornirebbe di energia l’intera collettività nazionale? L’intera collettività nazionale, dunque chi la rappresenta. E mentre in altri casi di grandi opere si può discutere se servano, ad esempio nel caso della Torino-Lione se valga la ingente spesa, qui si tratta di energia pulita, utile a proteggere l’ambiente.
E’ poi dubbio se la Regione Puglia qui interpreti gli interessi di tutti i pugliesi, dato che se il gasdotto fosse spostato da quella spiaggia si dovrebbe scavare su un’altra, con disturbo di altri cittadini. Rendiamoci conto che ci stiamo ficcando in una situazione in cui non solo ai politici conviene decidere il meno possibile, ma anche ai privati non conviene investire salvo in campi già praticati e sperimentati.
E’ facile oggi lamentarsi di chi ha governato, e ce ne sono buoni motivi. Molto pesa anche l’inefficienza delle burocrazie. Ma il declino del Paese è conseguenza anche di investimenti non fatti da privati scoraggiati dal rischio di possibili inconvenienti. Ogni interesse circoscritto, legittimo quanto si vuole, ma che andrebbe conciliato con altri interessi ugualmente legittimi, che si esprimono meno rumorosamente, trova terreno favorevole per fermare ogni cosa.
Si arriva al paradosso, più volte segnalato dal presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone, che esistono imprese edilizie più specializzate nel far soldi con i ricorsi al Tar che materialmente costruendo case, ponti, strade; che danno lavoro più agli avvocati che a ingegneri e muratori. E’ questo il Paese in cui vogliamo vivere?

FORSE NON TUTTI SANNO CHE….

http://diegosiragusa.blogspot.it/2017/04/forse-non-tutti-sanno-che.html

giovedì 6 aprile 2017

di Mario Rossi
21 agosto 2016 · 
Forse, non tutti sanno che:
La famiglia Assad appartiene agli alawiti. La parte più tollerante dell’Islam.
Le donne siriane hanno gli stessi diritti degli uomini nella sanità e nell’istruzione.
Nei Paesi dell’area mediorientale, la Siria è annoverata fra i più progressisti in termini di diritti di genere
In Siria le donne non sono obbligate a indossare il burqa. La Sharia (la legge islamica) è incostituzionale.
La Siria è l’unico paese arabo con una costituzione laica e non tollera movimenti estremisti islamici.
Circa il 10% della popolazione siriana appartiene ad una delle molte denominazioni cristiane presenti sia nella vita politica che sociale. Questa tolleranza religiosa è unica nella zona.
In altri paesi arabi la popolazione cristiana è inferiore all’1% a causa dell’ostilità sostenuta.
La Siria è l’unico paese del Mediterraneo che resta il proprietario della sua compagnia petrolifera, che ha chiesto di non privatizzare.
In Siria viene concesso il mutuo sociale di dignità per acquistare casa con prestiti molto agevolati. 
La Siria ha una apertura alla società e alla cultura occidentale come nessun altro paese arabo.
Fino a prima della guerra civile, l’Italia ha stretto molti accordi di collaborazione con la Siria.
In occasione della visita in Siria nel 2010, Napolitano elogiava Assad e sua moglie per aver reso la Siria un paese civile, laico, tollerante e rispettoso delle minoranze.
Nel corso della storia ci sono stati cinque papi di origine siriana.
Benedetto XVI nel suo discorso all’ambasciatore siriano presso la Santa Sede ha definito la Siria come un esempio unico al mondo “di pacifica coesistenza e tolleranza tra i seguaci di diverse religioni”
Prima della guerra civile era l’unica zona tranquilla senza guerre o conflitti interni.
La Siria è l’unico paese arabo senza debiti con il Fondo monetario internazionale ed ha una sua sovranità monetaria.
E’ uno dei pochissimi paesi al Mondo insieme a Russia, Cina, Afghanistan, Iraq, Sudan, Libia, Cuba, Nord Corea, Iran e Islanda a non avere una Banca Centrale Rothschild.
La Siria ha ammesso i rifugiati iracheni senza alcuna discriminazione sociale, politica o religiosa.
Bashar Al-Assad ha un altissimo consenso popolare.

Lo sapevate che la Siria ha una riserva di petrolio di 2.500 milioni di barili, il cui funzionamento è riservato per le imprese di proprietà statale?

(Questa immagine e il commento sono del proprietario del blog)
In una delle e-mail rivelate da Wikileaks, Hillary Clinton scriveva: “Il modo migliore di aiutare Israele a gestire la crescente capacità nucleare dell’Iran è aiutare il popolo siriano a rovesciare il regime di Bachar al-Assad”. Aggiungendo “sarebbe buona cosa minacciare di morte direttamente la famiglia del presidente Assad”.
Avete bisogno di qualche altra spiegazione?
https://it.wikipedia.org/wiki/Bashar_al-Assad
https://it.wikipedia.org/wiki/Alauiti
http://osservatorioiraq.it/siria-i-diritti-delle-donne…
http://www.eurasia-rivista.org/costituzione-della…/16507/
http://www.eurasia-rivista.org/costituzione-della…/16507/
https://it.wikipedia.org/wiki/Alauiti
https://it.wikipedia.org/wiki/Arabi_cristiani
http://www.oasiscenter.eu/…/le-chiese-cristiane-nei…
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_cattolica_in_Siria
http://www.treccani.it/geopolitico/paesi/siria.html
http://www.sirialibano.com/…/ma-ora-basta-perche-la…
https://www.youtube.com/watch?v=_i0pIHaiViU
https://it.wikipedia.org/wiki/Lista_dei_papi
https://w2.vatican.va/…/hf_ben-xvi_spe_20110609…
http://www.misteriditalia.it/…/BrevestoriadellaSiriamod…
http://www.controinformazione.info/la-siria-non-ha-alcun…/
http://www.lolandesevolante.net/…/solo-9-paesi-hanno…/
https://www.unhcr.it/…/migliaia-iracheni-cercano-siria…
https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_Siria
http://www.treccani.it/geopolitico/paesi/siria.html

Chomsky: “Stati Uniti la più grande minaccia per la pace nel mondo, non l’Iran”

http://www.ilfarosulmondo.it/chomsky-stati-uniti-minaccia-pace-nel-mondo-non-liran/

Redazione il 7 aprile 2017 – 07:49

Il mondo è concorde. Non è l’Iran la più grande minaccia per la pace nel mondo, ma gli Stati Uniti. Da tempo lo sostiene Noam Chomsky, il dissidente politico di fama mondiale, linguista, autore di un centinaio di libri, professore emerito presso il Massachusetts Institute of Technology, dove ha insegnato per più di mezzo secolo. Nel corso dei primi 75 giorni dell’Amministrazione Trump, la Casa Bianca ha imboccato più passaggi per aumentare la possibilità di una guerra degli Stati Uniti con l’Iran. Trump ha incluso il Paese del Golfo in entrambi i divieti di viaggio per i Paesi musulmani. Come candidato alla presidenza, Trump ha minacciato di smantellare l’accordo nucleare con l’Iran.

pace nel mondoA settembre del 2015, in un discorso alla New School di New York, Noam Chomsky, spiegando il motivo per cui egli riteneva gli Stati Uniti la più grande minaccia alla pace nel mondo, parlava degli Usa come di “uno Stato canaglia, indifferente al diritto e alle convenzioni internazionali, con il diritto a ricorrere alla violenza a volontà”.  In questi giorni in uno show televisivo, Democracy Now, condotto dal giornalista Juan González, Chomsky ha ripreso il tema dei rapporti statunitensi con l’Iran, sulla questione: “Perché gli Stati Uniti insistono su come impostare le potenziali cause di guerra con l’Iran?”.

E’ una vecchia questione che va avanti da molti anni. Proprio nel corso degli anni di Obama, l’Iran è stato considerato come la più grande minaccia alla pace nel mondo. “Tutte le opzioni sono aperte”, frase di Obama, che significa, se vogliamo usare le armi nucleari, siamo in grado, a causa di questo terribile pericolo per la pace. I motivi di preoccupazione vengono articolati molto chiaramente e ripetutamente da alti funzionari e dai commentatori negli Stati Uniti.

Ma esiste un mondo là fuori che ha le sue opinioni, che sono facilmente rintracciabili da fonti standard, come la principale agenzia di sondaggi statunitense; la Gallup che raccoglie sondaggi regolari di opinioni internazionali. Alla domanda: quale Paese pensi sia la più grave minaccia per la pace nel mondo? La risposta è inequivocabile: gli Stati Uniti con un margine enorme, rispetto agli altri Paesi. Molto distanziato il Pakistan, gonfiato sicuramente dal voto indiano. Ancora più distanziato l’Iran, appena accennato. Questa è una di quelle cose che non vanno dette, infatti i risultati che si trovano nella principale agenzia di sondaggi statunitense, non vengono riportati in quella che chiamiamo stampa libera.

Allora, perché l’Iran viene considerato la più grande minaccia alla pace nel mondo?

La risposta ci viene – afferma Chomsky – da una fonte autorevole di un paio di anni fa, la comunità di intelligence che fornisce valutazioni periodiche al Congresso sulla situazione strategica globale. Al centro del loro rapporto, naturalmente, c’è sempre l’Iran con relazioni abbastanza coerenti. Riferiscono che Teheran ha spese militari molto basse, anche per gli standard della regione, molto più basse dell’Arabia Saudita, di Israele e di altri Paesi. La sua strategia è di difesa. Vogliono scoraggiare gli attacchi abbastanza a lungo, perché siano trattati dalla diplomazia. La conclusione dell’intelligence, che è di un paio di anni fa, é la seguente: “Se si stanno sviluppando armi nucleari, che noi non conosciamo, sarebbero parte della loro strategia di dissuasione”.

Ora, quale è il motivo per cui gli Stati Uniti e Israele sono ancora più preoccupati per un deterrente?

Chi è preoccupato per un deterrente? Coloro che vogliono usare la forza. Coloro che vogliono essere liberi di usare la forza sono profondamente preoccupati per un potenziale deterrente. Quindi, “Sì, l’Iran è la più grande minaccia alla pace nel mondo, potrebbe scoraggiare il nostro uso della forza”, conclude Chomsky.

di Cristina Amoroso

ISIS using weapons made in Israel – ISIS usa armi fatte in Israele

27 aprile 2015

Questions about who is behind the Islamic State keep arising.

Iraqi volunteer forces, known as Hashid Shaabi, discovered Israeli-made weapons at Islamic State (ISIL) positions in the Iraqi province of Anbar on Thursday, according to Al-Mayadeen television, Fars News Agency reported.

Last month, it was reported that Iraqi counter-terrorism forces arrested four foreign military advisors from the United States and Israel, who were allegedly aiding ISIL.

Furthermore, in February, Wahhab al-Tayee, a senior Iraqi legislator, said the Israeli military was training ISIL in the Sinai Peninsula for terrorist operations in Egypt.

Israeli weapons ISIS

Israeli made guns seized from an ISIS base in Iraq

Iran’s senior advisor to the Supreme Leader, Ali Akbar Velayati, said that ISIL was created by the West and Israel to follow their interests in the Middle East:

“ISIL has actually been created by the western colonial powers and the Zionists, because whatever this terrorist group does runs counter to Islam and the rules of all Islamic sects.”

US historian Webster Tarpley also shared the similar idea, stating that the United States created ISIL to use the jihadists as its secret army to destabilize the Middle East.

This line of thinking might be a little too provocative and extreme, but a thought has to be raised nonetheless. If the United States was behind the creation of al-Qaeda after the US involvement in Afghanistan in the 1980s, some argue that there might be a link between the White House and ISIL jihadists, terrorizing a large part of the Middle East.

Israeli rockets ISIS

Israeli made rockets used by ISIS

LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI – IL GIORNO DELL’ORSO DORMIENTE

http://fulviogrimaldi.blogspot.it/2017/04/la-notte-dei-morti-viventi-il-giorno.html

MONDOCANE

VENERDÌ 7 APRILE 2017

 

(Seguono all’articolo due link a “L’Antidiplomatico” e un comunicato della lista “No Nato” cui aderisco).

Il farloccone ignorante e sbruffone eletto a presidente degli USA da un popolo dissanguato dai necrofili che lo hanno governato nell’ultimo quarto di secolo, lo sprovveduto agonizzante sotto i colpi revanscisti degli orchi spodestati, ha dato il suo  colpo di coda. Colpo di un animale sfiancato che prova a sopravvivere superando in ferocia i suoi cacciatori e offrendogli in pasto la vita della Siria e, forse, dell’umanità. Coda subito sorretta, con indomito spirito di inservienti di forca, dal branco di botoli ringhianti europei, perdutamente devoti a chi li tiene alla catena da sempre e che, finalmente, possono tornare a riconoscersi in un padrone che li aveva disorientati sembrando disposto a privarli del piacere della frusta. In ogni caso, colpo di coda che parte da lontano, che il suo titolare lo sapesse o meno. Una roba come il sinistro-destro metro S.Pietroburgo-Tomahawk sulla Siria non la si improvvisa.

Torna in gola e ci strozza il sospiro di sollievo che il mondo aveva tirato all’idea che gli uni contro gli altri armati avrebbero messo insieme quella buona volontà che, dal 1945, gli Usa si erano impegnati a eliminare muovendo guerra dopo guerra, attuando colpo di Stato dopo colpo di Stato, promuovendo dittatore dopo dittatore, innescando destabilizzazione su destabilizzazione, lanciando contro tutto e tutti il maglio incontrastabile del terrorismo. Confortata dalla sudditanza delle sedicenti sinistre liberal, poi, nella disdetta per la scomparsa della kapò Hillary, evolutasi in piena complicità, un’élite occidentale che divora il mondo usando per posate la forza militar-mediatica degli Usa, ha potuto rivoltare come un guanto chi si era presentato sulla scena come inusitata e impertinente (nel senso letterale) variante eterodossa. Magari finta.

Putin?

Di fronte al cataclisma in progressivo avvicinamento, cosa hanno fatto la Russia e il grande scacchista Putin? Abbiamo sentito, e anche condiviso, gli oculati ragionamenti di chi attribuiva a questo formidabile antagonista della mandria di bisonti i cui zoccoli facevano tremare la terra, una superiore intelligenza diplomatica, una saggia prudenza, un lavorio nell’ombra, una capacità di costringere l’avversario a mostrare le carte invitandolo alla guerra comune contro il terrorismo e poi, alla resa dei conti, la capacità di riportare alla ragione i licantropi, anche con la forza.

Abbiamo visto la diplomazia, la cautela, anche la forza. Ma non, dove ci sembrava occorresse, quella risolutiva, in assenza della quale i licantropi hanno sbranato vittima dopo vittima, guadagnato terreno dopo terreno, occupato posizioni irreversibili. Ci chiediamo cosa direbbero, se ne avessero la facoltà, i soldati russi caduti nella difesa di un popolo fratello, anzi, di tutti i popoli, a sentire che lo psicopatico di turno alla Casa Bianca aveva preavvertiti i loro capi dei 60 missili Tomahawk che avrebbero schiantato l’aeronautica del paese per il quale si erano sacrificati. Avvertiti, tanto da consentirgli di evacuare  dalla base aerea di Homs i propri militari e mezzi, ma non i 14 sodati siriani inceneriti. Avvertiti , tanto che avrebbero anche potuto rispondere: “come ti muovi ti fulmino”, magari bloccando tutto e imponendo finalmente una “linea rossa” anche all’aggressore.

Non l’hanno fatto quando gli “amici turchi”, impegnati a ottomanizzare pezzi dell’amica Siria e a far fuori l’amico Assad, utilizzando anche “ribelli moderati”, hanno occupato 2000 km quadrati dell’amica Siria. Non l’hanno fatto quando un intera armata Usa, senza nulla osta dell’ONU e neppure del proprio Congresso, ha invaso la nazione sovrana amica e, sostituendo al mercenariato Isis quello curdo, pure qua e là amico, hanno rapinato terre arabe e iniziato di fatto la spartizione della Siria. Non l’hanno fatto quando  i curdi hanno lasciato approntare agli invasori due grandi basi aeree in territorio siriano e che oggi, volendo, potrebbero anche bombardare per rappresaglia. Vuoi vedere che non lo fanno?  Perché, oddio, potete immaginare cosa combinerebbe in tal caso il burattino in attesa di croce di ferro di prima classe? Vedete, a forza di ricatti, nucleari o di armageddon varie, per quanto fuffa spinta, si riesce a metterla in quel posto ai prudenti.

Il demente zazzeruto che, finalmente, si riconosce nella strategia planeticida neocon-neoliberal, ha lanciato l’attacco, riprendendo l’abitudine consolidata dei presidenti Usa   di fottersene di Onu e Congresso. L’ha fatto prendendo a pretesto un inesistente attacco chimico di Assad sulla provincia di Idlib. Ha finto, come tutti i suoi e nostri sguatteri mediatici, che fosse inoppugnabile quanto gli veniva riferito dai “ribelli” Al Qaida, quelli che la sua e le precedenti amministrazione definiscono “terroristi” e dicono di combattere, quelli che con i turchi controllano il posto. L’ha fatto, e lo hanno sostenuto, salivando, neocon e neoliberal, trascurando la prima condizione per ogni asserzione di responsabilità: un’indagine indipendente. Giustamente subito pretesa dai russi. L’ha fatto sapendo benissimo, insieme ai corifei neocon e neoliberal, che l’accusa ad Assad era di pari valore di quelle a Milosevic per la strage di Racak, a Saddam per le armi di distruzione di massa, ai Taliban per l’11 settembre, a Gheddafi per l’attentato di Lockerbie e le bombe sulla propria gente. E l’ha fatto sapendo, uno, che tutte le sostanze chimiche di Assad erano state distrutte su una nave…americana; due, che investigatori internazionali avevano documentato l’uso di armi chimiche da parte dei jihadisti; tre, che il fornitore di tali armi era la Turchia; quattro, che un capo di Stato vincente, che compia sulla sua gente una scelleratezza tale da trascinarlo sul banco degli imputati accanto a Himmler e compromettere quanto in 6 anni di resistenza ha difeso a costo di sacrifici immani,  lo trovi soltanto nell’immaginazione malata  di un direttore Mossad.

Tutto questo i russi lo sanno benissimo e in ogni dettaglio. Non sarebbe stato più efficace denunciarlo urbi et orbi, anziche insistere con la stucchevole ripetizione dell’invito a combattere insieme il terrorismo, quando tutto il mondo fuori dalla sedicente “comunità internazionale” (Nato più Israele) sa che il terrorismo in tutte le sue forme è, storicamente e oggi più che mai, l’arma strategica, l’arma “fine del mondo”, del colonialismo, dell’imperialismo, del globalismo?

Fare finta di niente?

La Turchia, in mano a un altro tiranno fuori di testa, invade e occupa uno Stato pacifico, riconosciuto dall’’ONU,  promette la liquidazione del suo legittimo presidente, invade l’Iraq e ne rivendica a sé il nord fino a Mosul, è l’ormai riconosciuta fornitrice, sostenitrice e socia d’affari di califfato e Al Qaida. Però strizza l’occhio a Mosca e gli consente di far sgocciolare un po’ di gas verso l’Europa (quando sull’Europa, via Italia da sfasciare, per tagliare le gambe ai russi, si avventano il TAP e altri due gasdotti, uno turco e uno israeliano). Israele bombarda un giorno sì e domani pure militari e civili siriani, amici dei russi, sempre per agevolare le operazioni dei terroristi, nemici dei russi. In compenso laRussia è il primo Stato al mondo, proprio ieri, con ottima scelta di tempo, a riconoscere Gerusalemme Ovest (da internazionalizzare per l’ONU) capitale dello Stato degli ebrei. Con l’ambasciata, la prima, spostata da Tel Aviv a Gerusalemme. Del resto, non fu Stalin il primo a riconoscere l’abusivo Stato sionista? Poi Mosca  insiste sul logoro trucco dei “due stati per due popoli”, dove uno sarà sempre leone e l’altro pecorella. Placare la belva col sangue della pecora?

Ora la distruzione della base aerea siriana a Homs impone l’alt, anche solo pro tempore,  alle operazioni dell’aeronautica siriana.. Operazioni  vitali per impedire che le forze jihadiste, tornate pimpanti, si espandano da Idlib di nuovo verso Aleppo e da Palmira verso Homs, rovesciando l’intera situazione sul campo, fino a ieri favorevole ai lealisti. Intanto, senza che Mosca rilevasse la scandalosa violazione della sovranità siriana,  americani e ascari curdi si muovono ormai incontrastati verso Raqqa e hanno bloccato da ovest il tentativo dei siriani di precederli, tanto per dimostrare che combattono “insieme” il terrorismo.

Forse i muscoli esibiti dal lardoso Trump nel raid su Homs torneranno flaccidi. Forse  la fronte aggrottata dell’orso russo si distenderà e torneremo a Ginevra a cianciare di guerra comune al terrorismo. Fino alla prossima pera di testosterone che all’ex-profeta della convivenza faranno i cerusici dello Stato Profondo Usa. Rimane un pericolo mortale un presidente debole, all’affannata ricerca di legittimazione da parte di chi aveva incattivito, preoccupato di schivare i colpi che gli arrivano dai 360 gradi occupati dagli israelo-atlantisti e, un domani, quelli che potrebbero partire da una carabina consacrata all’eterno anonimato.

Siriani, russi, iraniani, hezbollah, nella simpatia e nel sostegno di tutti esterni alla “comunità internazionale”, hanno resistito in modo eroico a 6 anni di apocalisse, in cui gli si è lanciato contro ogni immaginabile strumento di orrore e di morte, ogni chiavica propagandistica. E stavano vincendo. Poi è arrivata la lotta comune contro il terrorismo, da fare insieme agli sponsor dei terroristi. Una lotta in cui gli sponsor aprivano la strada ai terroristi facendo sfracelli tra i difensori, su civili e infrastrutture. Poi, abbattuto un Sukhoi russo, si è fatta amicizia con i turchi. Turchi che non avevano infilato mezzo vigile urbano tra l’ambasciatore russo e l’agente che l’ha ammazzato. Poi, sempre nel contesto della guerra comune al terrorismo, ai terroristi che avevano fatto saltare il metro a S. Pietroburgo, si è risposto obliterando una base aerea siriana che serviva contro i terroristi. Terroristi che gli amici turchi riforniscono di sostanze chimiche i cui effetti mortali servano agli sponsor dei terroristi ad abbattere i combattenti contro il terrorismo.

Vladimir Putin, è possibile fare chiarezza?  Ci puoi mostrare che tu, il tuo governo, il tuo popolo, non vi battete solo per tenervi la Crimea, assicurarvi una pipeline, una base mediterranea?  Hai fatto miracoli a tirar fuori il tuo paese dall’abisso in cui lo avevano precipitato. Gli hai ridato fiducia e l’hai ridata a noi. Ne abbiamo tratto la certezza che non tutto sia geopolitica per te. Che ci si batte per qualcosa di più alto e duraturo e che è quanto ti assicura la forza delle persone, dei popoli. Con la geopolitica da sola neanche è certo che si vince. La bomba atomica, questi, non la tireranno a te. Sanno che gli faresti molto male. La tireranno a qualcun altro,  tipo Corea del Nord. Se la sono sempre presa solo con i deboli. Ma tutti questi deboli sono la tua forza. A far passi indietro non si vede cosa ci aspetta oltre l’orlo del precipizio.

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RISCHIO DI GUERRA GLOBALE IN MEDIO ORIENTE: GLI USA COMPIONO UN CRIMINALE ATTACCO MISSILISTICO SENZA L’AUTORIZZAZIONE DELL’ONU!!!

L’alibi dell’uso di armi chimiche da parte della Siria è stato smentito da foto satellitari della Russia: l’aviazione del legittimo Governo della Siria ha attaccato un deposito militare dei terroristi dell’ISIS… che lì avevano stoccato contenitori di gas Sarin!!!

Nelle prime ore di ieri la Rete No War., la Lista No Nato e ISM-Italia, avevano diffuso un comunicato sui pericoli di guerra incombente, comunicato sottoscritto anche dal Comitato contro la Guerra di Milano e dal Comitato con la Palestina nel Cuore.

SI PROFILA IL RISCHIO DI GUERRA GLOBALE IN MEDIO ORIENTE E NEL MONDO.   

L’ISIS E AL QAIDA ESULTANO PER L’AIUTO.

L’alibi dell’uso di armi chimiche da parte della Siria è stato smentito e mai provato: I MASS MEDIA CON LE LORO BUGIE SONO COMPLICI DI QUESTA TRAGEDIA.

LA PACE MONDIALE E’ IN PERICOLO. BASTA CON LE AGGRESSIONI IMPERIALISTE GIUSTIFICATE CON PROVE FALSE, COME IN AFGHANISTAN, IRAQ, LIBIA, JUGOSLAVIA.

                                                                                                                CONDIVIDETE

http://www.lantidiplomatico.it/dettnews-lex_candidato_presidenziale_usa_ron_paul_tutti_gli_indizi_portano_a_credere_che_ad_idlib_sia_stata_unoperazione_falseflag/82_19632/

http://www.lantidiplomatico.it/dettnews-le_bufale_che_spianano_la_guerra_in_siria_linquisitrice_boldrini_in_prima_linea_a_diffonderle/6119_19636/

COMUNICATO DELLA RETE NO WAR ROMA, DELLA LISTA NO NATO, E ISM-ITALIA SUI PERICOLI DI GUERRA INCOMBENTI

Le dichiarazioni della rappresentante degli Stati Uniti al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, secondo cui gli USA potrebbero scatenare un intervento militare diretto in Siria anche senza l’autorizzazione dell’ONU, le analoghe dichiarazioni bellicose della UE e della NATO, le minacce al Presidente siriano Assad di Israele e Turchia , prefigurano un drammatico scenario di guerra ed allontanano ogni soluzione alla crisi siriana e Medio Orientale.

Già nel 2013, in occasione di un presunto attacco chimico dell’Esercito Siriano alla periferia di Damasco, rivelatosi poi una  provocazione  organizzata dai gruppi terroristi in difficoltà per causare un intervento armato degli USA a loro favore, si sfiorò una guerra aperta con il coinvolgimento di varie potenze. Il precipitare della crisi fu evitato da un oculato intervento della diplomazia russa. Pur incolpevole, la Siria accettò di eliminare per intero tutto il suo arsenale di sostanze e armi chimiche.

Oggi la storia si ripete con una nuova provocazione che riguarda l’accusa di un attacco chimico sulla provincia siriana di Idlib, da vari anni sotto il controllo dei terroristi di Al Qaida sostenuti da Turchia, Arabia Saudita, Qatar, da vari paesi occidentali e Israele.

Le accuse al governo siriano  provengono dalla stessa Al Qaida, da agenzie legate a paesi aggressori come il Qatar e l’Arabia Saudita – Al Jazeera e Al Arabya – e da un’agenzia di notizie situata in Inghilterra (Osservatorio Siriano per i Diritti Umani – SOHR) che collabora da anni con i gruppi terroristi che tentano di destabilizzare la Siria. Questa è stata subito affiancata da ONG  dagli stessi indirizzi, come gli “Elmetti Bianchi”, fondati da membri del servizio segreto britannico  e Medici Senza Frontiere, fondati dall’ex ministro degli esteri francese Kouchner, partecipe delle avventure belliche del presidente Sarkozy.

Nessun ragionamento viene fatto dai nostri mass media, come sempre al servizio dei governi occidentali e della NATO, sulla circostanza che il governo siriano, nel momento in cui stava prevalendo militarmente e aveva ricevuto persino un esplicito riconoscimento da parte dell’amministrazione Trump per bocca del segretario di Stato Tillerson e della rappresentante USA all’ONU Haley, non aveva alcun interesse ad essere rimesso sul banco degli accusati con un’azione  senza senso e autolesionista.

Né si tiene conto delle dichiarazioni di parte russa e siriana, basate su rilievi satellitari, per cui l’esplosione è stata causata da un bombardamento siriano su quello che è poi risultato essere un deposito di armi chimiche allestito dai terroristi, né delle dichiarazioni di  testimoni locali, come il vescovo di Aleppo. Come numerose altre provocazioni terroristiche precedenti, in Siria e nel mondo, lo scopo della coalizione guerrafondaia di neocon, neoliberal, Israele, UE e Nato, è ancora una volta di chiudere qualsiasi  ipotesi di soluzione giusta in Siria e di ostacolare ogni dialogo costruttivo con la Russia. .

Invitiamo tutti i cittadini amanti della pace alla massima vigilanza, a valutare attentamente e contrastare le  false notizie diffuse per giustificare attacchi militari, come già avvenuto ad esempio in occasione delle presunte “armi di distruzione di massa” di Saddam. I propalatori di quelle false notizie, come Tony Blair (ufficialmente riconosciuto come bugiardo da una commissione parlamentare britannica) e George Bush, responsabili di milioni di morti, non hanno mai pagato per i loro crimini e anzi hanno ricevuto incarichi prestigiosi e ben remunerati. Il Presidente Assad, nominato con un regolare processo elettorale, è invece definito dittatore, come tutti coloro che difendono l’indipendenza del proprio paese dalle mire imperiali dei potentati occidentali, ed accusato, senza prove, di essere un criminale.

Invitiamo tutti i cittadini ad opporsi in ogni modo ai pericoli di guerra.

La guerra è una strada senza ritorno.

RETE NOWAR ROMA,  LISTA NO NATO, ISM-ITALIA

Con invito ad altre associazioni pacifiste a sottoscrivere il comunicato

Pubblicato da Fulvio Grimaldi alle ore 17:23

9 CIVILS DON’T DES ENFANTS TUES EN SYRIE PAR TRUMP ET L’US NAVY … AU NOM DU DROIT HUMANITAIRE !

SYRIA COMMITTEES/ COMITES SYRIE/ 
КОМИТЕТЫ СИРИИ/ 2017 04 07/
SYRIE TOMAHAWKS
Trump et Assad : la paille virtuelle (puisque l’incident d’Idlib est un montage de propagande occidental) et la poutre bien réelle (des enfants tués par les frappes US) !
Poutine dénonce une “agression” contre un “Etat souverain” …
Les Etats-Unis tirent 59 missiles contre une base aérienne en Syrie: 9 civils tués, dont des enfants …
L’agence officielle syrienne SANA annonce 9 civils morts, dont des enfants, dans les frappes aériennes contre une base de l’aviation syrienne.
D’après la Russie, ces frappes “ont considérablement endommagé les relations entre les Etats-Unis et la Russie”. Vladimir Poutine dénonce “une agression” contre un “Etat souverain”. L’Iran a aussi annoncé “condamner vigoureusement” les frappes.
En conséquence, Moscou a annoncé suspendre son accord avec Washington sur la prévention d’incidents aériens. Et on s’avance vers un ‘Blocage à l’ONU’, pas seulement sur le dossier syrien.
Du côté de la France et du Royaume-Uni, on estime cette réponse “appropriée” et les caniches de l’OTAN approuvent donc aussi les meurtres des enfants syriens par Trump. Comme dit Hollande, on “compte les responsabilités” !
LM
* Lire sur AFP/LLB :
Les Etats-Unis tirent 59 missiles contre une base aérienne en Syrie: 9 civils tués, dont des enfants (REACTIONS)
(attention Médias de l’OTAN ! Lire avec esprit critique …)
SYRIA COMMITTEES WEBSITE

LES MASQUES TOMBENT EN SYRIE : LES USA AGRESSENT DAMAS, LE SEUL REMPART VERITABLE CONTRE LE DJIHADISME !

# LUCMICHEL. NET/ 

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Avec cet acte de guerre US, appuyé par la Turquie, Tel-Aviv, Paris, Londres, Berlin et Bruxelles, à la suite d’un incident militaire à Idlib transformé en provocation par Washington, tous les masques tombent : celui de Trump, celui d’Erdogan, celui de la soi-disant « guerre au terrorisme » occidentale ! « Trump ce sera le militarisme et la guerre, à un niveau inégalé » disions-nous déjà début décembre.

L’armée US a donc attaqué une base aérienne syrienne à Homs, acte de guerre unilatéral en violation des lois internationales ! Une base aérienne de l’armée syrienne à Homs a été ciblée par des dizaines de missiles de la Marine américaine, dans la nuit de jeudi à vendredi.

Les États-Unis ont profité de la campagne d’intoxication lancée contre Damas après l’événement d’Idlib pour prendre pour cible une base aérienne de l’armée syrienne à Homs. Jeudi 6 avril au soir, entre 43 et 70 missiles Tomahawk ont été tirés depuis deux destroyers américains, qui venaient d’être déployés dans l’est de la Méditerranée.  Cette attaque au missile a ciblé la base aérienne de Shayrat d’où, d’après les Américains, les avions syriens ont lancé une attaque contre Khan Cheikhoun, mardi 4 avril.

Le Pentagone a annoncé avoir pris pour cible la piste, les stocks de carburant et les avions de combat. Aucun bilan n’a encore été publié sur les éventuels dégâts et victimes. Trump avait dépêché deux destroyers, équipés de missiles de croisière, en Méditerranée orientale, avant de recevoir son équipe de Défense à la Maison Blanche selon un responsable de la marine américaine.

La coalition internationale accuse l’armée syrienne d’avoir lancé une attaque chimique contre Khan Cheikhoun, faisant 80 morts et 200 blessés, alors que Damas rejette catégoriquement cette accusation. Prétexte fallacieux ! À noter en effet que toutes les armes chimiques dont disposait le gouvernement syrien ont été démantelées en 2013 par l’Organisation pour l’interdiction des armes chimiques.

À peine quelques heures après l’attaque au missile des États-Unis contre la base aérienne de Shayrat, un responsable américain a déclaré, sous l’anonymat, que les Russes auraient été prévenus de cette frappe.

#LucMichel #LucMichelPCN #EODE

LUC MICHEL / 2017 04 07 (06h)

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GAMBIE. UNE CRISE PAS TERMINEE (SUR ‘LIGNE ROUGE’) …

# AFRIQUE MEDIA & EODE-TV/ GEOPOLITIQUE. LUC MICHEL

Ce mardi vendredi 7 avril 2017

Dans LIGNE ROUGE

la grande émission matinale de AFRIQUE MEDIA !

Présentée par Vanessa Ngadi Kwa

2017-04-07_041738

Thème de l’émission de ce jour :

« LE POUVOIR DE BANJUL VEUT-IL A TOUT PRIX INCULPER YAHYA JAMMEH ?»

En direct de Bruxelles, le géopoliticien Luc MICHEL (et patron de EODE Think Tank), analyse l’actualité politique en Gambie …

QU’EST-CE QUI EXPLIQUE LES MESURES REPRESSIVES DU NOUVEAU REGIME GAMBIEN CONTRE YAHYA JAMMEH ?

POURQUOI LES ACCORDS CONCLUS POUR SON DEPART PACIFIQUE NE SONT-ILS PAS RESPECTES ?

LES ENJEUX GEOPOLITIQUES DU DOSSIER AFRICOM-SENEGAL EXPLIQUENT-ILS CETTE SITUATION ?

Le géopoliticien, qui est aussi un militant panafricaniste et dirige l’organisation transnationale PANAFRICOM (1), « néopanafricaniste » (2), répondra aux questions :

* On reparle de la Gambie, de l’ex président Jammeh et d’un dossier contre lui à la CPI. Mais l’actualité de la Gambie ce sont aussi les élections législatives de ce 6 avril. Quel est le climat politique dans lequel elles se sont déroulées ?

* Ce serait cette situation politique tendue, où comme vous le dites « rien n’est terminé à Banjul », qui explique l’acharnement du nouveau régime contre l’ancien président Jammeh ?

* Au milieu de tout cela il y a la CPI, dont Adama Barrow est un grand partisan, et qui vient de rétablir l’appartenance de la Gambie au tribunal de La Haye ?

* Venons-en à la situation du président Jammeh, réfugié politique en terre panafricaniste, la Guinée équatoriale ? Aussi bien la CEDEAO que Adama Barrow lui avaient pourtant garanti contre son départ pacifique l’immunité. On parle en Gambie de « parjure et de trahison » ?

* Pour terminer, expliquez-nous le fond de cette affaire, dont vous dites qu’elle « n’a rien à voir avec une soi-disant crise post-électorale mais qu’elle plonge au cœur de la Géopolitique africaine et de la recoloniation de l’Afrique » ?

(1) Sur PANAFRICOM :

* Découvrir la WebTv/

http://www.panafricom-tv.com/

* Voir la Page Officielle Panafricom/

@panafricom https://www.facebook.com/panafricom/

(2) Sur le NEOPANAFRICANISME :

* Aborder l’Idéologie panafricaniste/

Voir la Page Panafricom II – Néopanafricanisme

@Panafricom2 https://www.facebook.com/Panafricom2/

EODE-TV / EODE PRESS OFFICE

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SUR AFRIQUE MEDIA/

LUC MICHEL DANS ‘LIGNE ROUGE’

LA GRANDE EMISSION DU MATIN

Ce vendredi matin 7 avril 2017

de 05h30 GMT à 08h GMT

(Malabo-Ndjaména-Douala de 6h30 à 9h

et Bruxelles-Paris-Berlin de 7h30 à 10h)

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AFRIQUE MEDIA

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