Vendola/Ilva,quando una risata cancella Ecologia e Libertà

In un paese ormai scivolato daldeclino al degrado anche Nichi Vendola varca il Rubicone e passa dallacategoria dei politici a quella dei politicanti. Intercettato dalla Guardia diFinanza mentre al telefono con il responsabile delle relazioni istituzionalidell’Ilva, Girolamo Archinà, dà, tra gli sghignazzi, “della facciada provocatore” a un cronista che tentava di porre domande a Emilio Rivasulle morti per tumore, il Governatore pugliese non si scusa. Non si dimette. Eanzi querela ilfattoquotidiano.it impapocchiando per l’occasione unapietosa e bugiarda spiegazione.

Il (si spera) futuro ex leader di Sinistra ecologia e libertà nega in uncomunicato le “presunte risate suscitate dalle domande sulle morti dicancro”. E ricorda invece di essere rimasto solo colpito da“Archinà che con un salto improvviso si era avvicinato a un giornalistache stava intervistando Riva”. Peccato però che “lo scatto diArchinà” non fosse la mossa del ballo della Taranta. Archinà, come sivede chiaramente nel filmato che tanta ilarità ha suscitato nel politicantepugliese, strappa il microfono dalle mani del giornalista subito dopo averlosentito chiedere a Riva, con assoluta gentilezza, chiarimenti sui morti pertumore. E, poi non contento, si frappone a mo’ di gorilla tra il cronistae il suo padrone.

Ovviamente tutto questo nel comunicato di Vendola non lo si legge.Probabilmente perché è difficile spiegare alle migliaia di militanti per benedel suo partito come sia da oggi conciliabile il nome di Sel con quello delproprio presidente.

Il gesto violento con cui Archinà censura le domande scomode sul cancro,dovrebbe indignare chi ha a cuore sia l’ecologia che la libertà (apartire da quella di cronaca). Ma il Governatore di Puglia non si scandalizza.Si complimenta invece con il protagonista “della scena fantastica”,per poi raccomandargli di dire a “Riva che il presidente non si èdefilato”.

Fino alla sera prima della pubblicazione dei nostri video-servizi, qui ailfattoquotidiano.it pensavamo che la brutta intercettazione si potessegiustificare con l’ansia di Vendola di non tagliare i ponti conl’Ilva per garantire l’occupazione.

Per tutto il pomeriggio lo avevamo cercato in più colleghi telefonandogli,inviando sms e parlando con il suo entourage. Volevamo dargli la possibilità direplicare e avevamo pensato di chiedergli se, alla luce di quanto è accaduto aTaranto, non si fosse pentito dei suoi comportamenti. Vendola non ha risposto,né richiamato.

Oggi però querela. E la sua replica, arrogante, dice tutto. Meglio così. Civedremo in tribunale. Ne siamo felici.

Peter Gomez
Fonte: www.ilfattoquotidino.it
15.11.2013

Il PD e l’arte della menzogna …

“Pensareche dopo 20 anni di guerra civile in Italia, nasca un governoBersani-Berlusconi non ha senso. Il governissimo come è stato fatto in Germaniaqui non è attuabile» (Enrico Letta, 8 aprile 2013)

«Non sono praticabili nécredibili in nessuna forma accordi di governo fra noi e la destraberlusconiana» (Pier Luigi Bersani, 6 marzo 2013)

«Il governissimo non èla risposta ai problemi» (Pier Luigi Bersani, 13 aprile 2013)

«Il governissimopredisporrebbe il calendario di giorni peggiori» (Pierluigi Bersani, 8 aprile2013)

«Se si pensa di ovviarecon maggioranze dove io dovrei stare con Berlusconi, si sbagliano. Nel caso io,e penso anche il Pd, ci riposiamo» (Pierluigi Bersani, 2 ottobre 2012)

«In Italia non èpossibile che, neppure in una situazione d’emergenza, le maggiori forzepolitiche del centrosinistra e del centrodestra formino un governo insieme»(Massimo D’Alema, 8 marzo 2013)

«Il Pd è unito su unaproposta chiara. Noi diciamo no a ipotesi di governissimi con la destra» (AnnaFinocchiaro, 5 marzo 2013)

«Fare cose noncomprensibili dagli elettori non sono utili né per l’Italia né per gliitaliani. Non mi pare questa la strada». (Beppe Fioroni, 25 marzo 2013)

«Non si può riproporrequi una grande coalizione come in Germania. Non ci sono le condizioni per averein uno stesso governo Bersani, Letta, Berlusconi e Alfano» (Dario Franceschini,23 aprile 2013)

«Abbiamo sempre esclusole larghe intese e le ipotesi di governissimo» (Rosy Bindi, 21 aprile 2013)

«Serve un governo delcambiamento che possa dare risposta ai grandi problemi dell’Italia. Nessungovernissimo Pd-Pdl» (Roberto Speranza, 8 aprile 2013)

«Non dobbiamo averepaura di confrontarci con gli altri, ma non significa fare un governo con ministridel Pd e del Pdl. La prospettiva non è una formula politicista come ilgovernissimo, è quel governo di cambiamento di cui l’Italia ha bisogno»(Roberto Speranza, 7 aprile 2013)

«I nostri elettori noncapirebbero un accordo con Berlusconi» (Ivan Scalfarotto, 28 febbraio 2013)

«Non c’è nessuninciucio: se questa elezione fosse il preludio per un governissimo io non cisto e non ci starebbe neanche il Pd» (Cesare Damiano, 18 aprile 2013)

«I contrasti aspri trale forze politiche rendono non idoneo un governissimo con forze politichetradizionali» (Enrico Letta, 29 marzo 2013)
<ahref=”http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=65175″>http://www.comedonchisciotte.org/site//modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=65175

Letta telefona a vedova ristoratore suicida: “Signora vada avanti con coraggio”

ha paura il Letta che non paghile tasse?

Pubblicato il 15 novembre 2013 00.43 | Ultimo aggiornamento: 15 novembre 201300.43
di redazione Blitz

RIPARBELLA (PISA) – ”Signora si faccia forza e vada avanti con questocoraggio”. Con queste parole, dette al telefono, il premier Enrico Letta si èrivolto a Giovanna Temperanza, la moglie del ristoratore che 10 giorni fa si èsparato perché oberato dai debiti, nel suo locale a Riparbella, in provincia diPisa. La telefonata è giunta sul cellulare del prefetto pisano FrancescoTagliente che ne ha dato notizia. La donna partecipava alla cena di solidarietàpromossa stasera dalla prefettura di Pisa ed alla quale hanno aderito molte autoritàdella provincia di Pisa.
”Non mi aspettavo proprio la telefonata del presidente del Consiglio e mi hacommossa”. Giovanna Temperanza ha ancora il nodo in gola mentre racconta delcolloquio. ”Mi ha detto – racconta la donna – che il mio coraggio deve esseredi esempio per molti e io ho risposto che la solidarietà dimostrata da tantepersone importanti come lui mi dà ancora più forza per rialzarmi e andareavanti”.
La cena all’Osteria del Viandante diRiparbella è stata organizzata dal prefetto di Pisa, Francesco Tagliente, peraiutare la donna non solo a non chiudere il locale, ma anche per rilanciarlo eregalarle speranza e coraggio per proseguire l’attività. Commensalid’eccezione, insieme al prefetto e tutti a pagamento, altri 51 rappresentantidi enti, istituzioni, vertici delle forze dell’ordine e dell’autoritàgiudiziaria del territorio: questore, comandanti provinciali di carabinieri eguardia di finanza, procuratore della Repubblica, direttore di Equitalia,sindaci e presidente della Provincia, rettore dell’università di Pisa e tantialtri ancora. Tutti insieme per compiere un gesto concreto di solidarietà evicinanza.
Alla cena erano presenti anche i componenti del Servizio di ascolto e sostegnoalle persone in difficoltà per colpa della crisi, attivato a settembre dallaprefettura di Pisa. Il caso di Giovanna Temperanza è stato affrontato subitodopo il suicidio del marito e l’impegno della prefettura ha permesso alla donnadi ristabilire le condizioni necessarie per poter continuare l’attività imprenditoriale.
”La signora Giovanna – ha detto Tagliente – è una donna forte che, nel momentopiù triste della sua esistenza, sta trovando il coraggio per rialzarsi e andareavanti con la sua attività e la sua vita. La cena di stasera vuole essere ilnostro segno tangibile di vicinanza e sostegno”.
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/enrico-letta-telefona-vedova-ristoratore-suicida-signora-vada-avanti-con-coraggio-1718807/

BOLOGNA: AMBULANTI PROTESTANO INCATENATI SOTTO I PORTICI PER PROTESTA

16 novembre 2013
Si sono incatenati per alcuni minuti alle colonne del portico della chiesa deiServi, in pieno centro a Bologna, e hanno deciso di continuare a protestare adoltranza per “rovinare” l’inaugurazione di domani dellastorica fiera natalizia di Santa Lucia. Gli ambulanti protestano contro ilComune per le nuove bancarelle che hanno vinto il concorso bandito da Ascom eche sono state concordate tra le associazioni di categoria el’amministrazione comunale. Una quindicina di commercianti (sui 39 dellafiera), capitanati da Andrea Salvan, da 33 anni al lavoro sotto al portico,lamentano i costi dei nuovi banchetti (6.000 euro l’uno).(…)

Leggi tutto su bologna.repubblica
http://www.crisitaly.org/notizie/bologna-ambulanti-protestano-incatenati-sotto-i-portici-per-protesta/?utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook&utm_campaign=bologna-ambulanti-protestano-incatenati-sotto-i-portici-per-protesta

Anna Maria Cancellieri versions. Giannini: omissioni, contraddizioni (bugie?)

Pubblicato il16 novembre 2013 17.53 | Ultimo aggiornamento: 16 novembre 2013 17.53

MassimoGiannini: un articolo per esporre contraddizioni e omissioni nelle versioni diAnna Maria Cancellieri

“Dopo[che AnnaMaria Cancellieri ha] provato a giustificarecon i sentimenti «di umana vicinanza » le sue telefonate con Gabriella Fragni,i suoi contatti con Antonino Ligresti e le suesegnalazioni al Dapper sollecitare la traduzione agliarresti domiciliari diGiulia Ligresti, il Guardasigilli dovevaora chiarire almeno tre “omissioni” (nella migliore delle ipotesi)o “menzogne” (nella peggiore) scoperte da Repubblica nella suaricostruzione dei fatti.

 Così hainizio l’articolo di Massimo Giannini suRepubblica dopole ultime rivelazioni sul casodel ministro della Giustizia>Anna Maria Cancellieri ei suoi rapporti con la famiglia di Salvatore Ligresti dicui una parte in galera o latitante”

 MassimoGiannini è stato tra i pochi giornalisti in Italia a tenere una linea rigorosae coerente, nonostante le spinte, anche nel suo giornale, per trascurare, innome della stabilità di Governo, un caso gravissimo e potenzialmente portatoredi gravi conseguenze per il rispetto delle istituzioni.

 L’elencodi MassimoGiannini:

 La prima:l’esistenza di una telefonata in più, non riferita ai magistrati, conAntonino Ligresti (quella del 21 agosto, oltre del 17 luglio con <st1:PersonNameProductID=”la Fragni” w:st=”on”>la Fragni e a quella del 19agosto con lo stesso Antonino).

 La seconda:l’evidenza che la telefonata del 19 non l’aveva «ricevuta» (comeaveva dichiarato ai pm), ma l’aveva fatta direttamente lei (come sievince dai tabulati) al cellulare del fratello del finanziere siciliano.

 La terza: lafrequenza delle conversazioni telefoniche (almeno sei tra il 17 luglio e laprima settimana di agosto) tra il marito del ministro, Sebastiano Peluso,e lo zio di Giulia (proprio nella fase cruciale in cui si doveva decidere sullasua scarcerazione).

 Nessuno diquesti tre fatti è stato smentito. E nessuno di questi tre fatti, finora, eranoto ed era stato raccontato dal ministro alle Camere e alla Procura.Nonostante questo, nella sua “lettera aperta” la Cancellieri giura dinon aver detto bugie.

 «Si sostieneche io abbia omesso di riferire circostanze rilevanti o peggio che abbiamentito al Parlamento il 5 novembre scorso… si sostiene che abbiariferito circostanze non vere al pm che mi ha ascoltato il 22 agosto a seguitodell’intercettazione di una mia conversazione con la compagna diSalvatore Ligresti…».

 La letturatestualedella missiva del Guardasigilli, incrociata con la testimonianza resain Procura e la “arringa” pronunciata in Aula, fa emergere ben treversioni diverse. E non destituisce di fondamento, ma semmai rafforzal’idea che la sua “autodifesa” sia stata in effetti omissiva,se non addirittura mendace.

 In premessa,il ministro è costretto a ribadire, con molta più forza di quanto non abbiafatto con i magistrati, la sua «lunghissima amicizia con Antonino Ligresti».

 Lo accenna aipm il 22 agosto («conosco Antonino Ligresti da molti anni»).

 Lo ripete inParlamento («Sono stata e sono amica di Antonino Ligresti, conoscenza maturatadurante la mia permanenza a Milano, per ragioni del tutto estranee alla miaattività professionale»).

 Ma èevidentemente questa «lunghissima amicizia» che spinge la Cancellieri a metterequasi le mani avanti, su ciò che ancora potrà venir fuori dall’inchiesta,quando scrive nella sua lettera che «un rapporto di amicizia è tale perchéimplica una frequentazione fatta di conversazioni e contatti telefonici».

 Ed èesattamente questa «lunghissima amicizia» che induce la Cancellieri, nellafamosa telefonata con la Fragnidel 17 luglio, giorno della retata dei Ligresti) a prodigarsi al di là di ogniragionevole responsabilità istituzionale.

 

Quel «non ègiusto», ripetuto per ben quattro volte, a proposito delle manette ai polsi didon Salvatore e delle sue due figlie, che non suona “empatico”verso la famiglia, ma critico verso i magistrati.

 Quel«qualsiasi cosa io possa fare conta su di me…», abbozzatoall’inizio e poi riaffermato poco dopo: «proprio qualsiasi cosa adessoserva, non fare complimenti…».

 Quell’accennoimprovvido alla questione del figlio Piergiorgio, assunto in Fonsai e liquidatocon 3,6 milioni dopo aver scoperchiato il buco da 1 miliardo che costa laprigione al clan siciliano e dopo aver fatto raffreddare i rapporti tra le due famiglie(«maledetto quel giorno…»).

 Tutto questo,ancora una volta, fa da sfondo ai “comportamenti” del ministro. Echecché ne dica nella sua lettera, continua purtroppo ad appannarne«l’immagine », e a metterne in discussione la sua «integrità morale», ilsuo «onore» e la sua «fedeltà alle istituzioni».

 .Ma veniamo aifatti nuovi, che il ministro fino ad oggi aveva “dimenticato”,nascosto o negato. Le telefonate con Antonino Ligresti. Se ne conosceva unasola, quella del 19 agosto. Nel suo intervento in Parlamento, il 5 novembre, ilministro non ne parla affatto.

 Ne parlainvece ai pm, nell’interrogatorio del 22 agosto, in questi termini:«Effettivamente ho ricevuto una telefonata da Antonino Ligresti… che miha rappresentato la preoccupazione per lo stato di salute della nipote GiuliaMaria la quale… soffre di anoressia e rifiuta il cibo… In relazionea tale argomento hosensibilizzato i due vice-capi del Dap Francesco Cascini eLuigi Pagano, perché facessero quanto di loro stretta competenza per la tuteladella salute dei carcerati».

 Repubblica,scorrendo i tabulati telefonici in mano alla Procura, scopre che quellatelefonata la Cancellierinon l’ha «ricevuta», ma l’ha fatta dal suo cellulare, il«366…», dalle 13,33 alle 13,39del 19 agosto. Sei minuti esatti diconversazione.

 Nella sualettera aperta, il ministro è costretto ad ammetterlo: «La prima telefonata— scrive — è stata fatta da me».

 Poi aggiunge:«Ma solo a seguito di diversi tentativi fatti da Antonino Ligresti diraggiungermi al telefono ». Una chiosa che vuole somigliare aun’attenuante, ma non lo è affatto. La sostanza è questa: il ministroaveva detto di aver ricevuto una telefonata, ora riconosce di averla fatta.Dunque ha mentito. Perché? Che bisogno c’era di farlo?

 Veniamo allaseconda telefonata con il fratello di don Salvatore, ignota all’opinionepubblica e agli eletti della Repubblica finché il quotidiano la Repubblica [di cuiMssimo Giannini è vice direttore] non l’ha svelata con l’articolodi PaoloGriseri e >Ottavia Giustetti.

 Di questa nonc’è alcuna traccia, né nell’audizione davanti alle Camere, nénell’interrogatorio con le toghe torinesi.

 Al pm Vittorio Nessi,la Cancellieriracconta una storia diversa: ricordando prima la telefonata del 17 luglio con la Fragni, poi quella del 19agosto con Antonino, il ministro spiega: «Dopo di allora non l’ho piùsentita né ho sentito altri in relazione al caso Ligresti, ad eccezione dellatelefonata con Antonino di cui ho già riferito » (quella del 19 agosto, checome si è visto parte da lei e non da lui).

 Poi, nelverbale dello stesso interrogatorio del 22 agosto il Guardasigilli concludecosì: «Ieri sera Antonino Ligresti mi ha inviato un sms chiedendomi se avessinovità e gli ho risposto che avevo effettuato le segnalazioni nei termini cheho sopra spiegato, nulla di più».

 Una formulaambigua. A senso, si capisce che tra il ministro e il fratello di don Salvatoreè avvenuto uno scambio di sms. Ma Repubblica, tabulati telefonici alla mano,scopre che non è così. All’sms di Antonino la Cancellieri rispondecon un’altra telefonata, stavolta di sette minuti e ancora una voltapartita dal suo cellulare, di cui finora non aveva parlato con nessuno. E anchequesto è finalmente costretta ad ammetterlo, nella sua “letteraaperta”: «La seconda conversazione — scrive — è in rispostaad un ulteriore contatto proveniente da Ligresti.

 Di questi duecontatti ho riferito puntualmente alla Procura…».

 Il ministronon parla apertamente di telefonate fatte, ma genericamente di «contatti ». Unaformula lessicale che serve a dissimulare una verità. Dunque, anche in questocaso il ministro ha mentito. Perché? Che bisogna c’era di farlo?

 La Cancellieri<fontface=Euphemia> ha affidato al Corrieredella Sera le seguenti parole: «Questa conversazione di sette minuti non laricordavo e non la ricordo, sennò perché avrei dovuto nasconderla?». Al di làdella stranezza di non ricordare il 22 agosto una telefonata fatta il 21, èproprio questa la domanda alla quale lei stessa dovrebbe rispondere, e non l’haancora fatto.

 Siamoall’ultimo capitolo oscuro del racconto. Anche questo mai raccontatofinora dal Guardasigilli. Anche questo scoperto e denunciato da Repubblica.

 Le seitelefonate che il marito della Cancellieri , Sebastiano Peluso, si scambia conil fratello di don Salvatore tra il 17 luglio e la prima settimana di agosto.Anche di queste il ministro non fa alcuna menzione, davanti ai pubbliciministeri e ai parlamentari. Ma anche di queste, nella sua “letteraaperta”, non può che dare conferma.

 «Mio marito— scrive — ha avuto contatti telefonici con AntoninoLigresti… è nostro amico, lo ribadisco. È un medico, mi sono rivoltaspesso a lui per consigli su problemi di salute miei e dei miei familiari.L’abbiamo fatto anche in quel periodo…».

 Il ministroammette, dunque: in questo caso, non ha mentito ma ha omesso. Il movente“clinico” delle telefonate, evidentemente, sposta la vicenda su unterreno non controvertibile perché non provabile allo stato degli atti. Ma amaggior ragione, se quella medica è davvero la spiegazione, perché nasconderla?Di nuovo: che bisogno c’era? Cosa non sipuò raccontare, di questo legameprofondo che unisce queste due famiglie?

 «Rifiutoqualunque sospetto», conclude la Cancellieri.

 E nelrifiuto, si spinge a dire un’involontaria enormità: «Nessuna interferenzavi è stata rispetto alla vicenda processuale dei Ligresti da parte mia».

 Troppagrazia: ci mancherebbe addirittura che il ministro della Giustizia intervenga«sulla vicenda processuale» del clan di Paternò. In vista del voto sullamozione di sfiducia, la zona d’ombra non si dirada ma si estende. Più chea Napolitano e a Letta, il destino del Guardasigilli è affidato al Pd.

 

“Ricattò Boldrini, suicida in cella”. Curzi sul Fatto Quotidiano

<spanstyle=’font-size:12.0pt;font-family:Euphemia’>che strano suicidio. Ora ilsegreto della Boldrini è al sicuro…..A volte le morti incarcere sono proprio provvidenziali…..

Pubblicato il 16novembre 2013 15.37 | Ultimo aggiornamento: 16 novembre 2013 15.37
di Redazione Blitz
ROMA – Il suicidio incarcere di Michele Riccardi, arrestato a settembre perché cercò di estorcere3.500 al fratello di Laura Boldrini, è raccontato con molti dettagli daPierfrancesco Curzi sul Fatto Quotidiano.
Aveva cercato diestorcere 3.500 euro al fratello del Presidente della Camera Laura Boldrini, siuccide nel carcere ad Ancona. Michele Riccardi, 43 anni, originario dellaprovincia di Rimini, si è tolto la vita ieri pomeriggio impiccandosi con unacorda alle sbarre della sua cella nella sezione giudiziaria del penitenziariodi Montacuto. Riccardi era ancora in attesa di giudizio e dal giorno in cui erastato arrestato aveva più volte chiesto, attraverso il suo avvocato, di andareai domiciliari. Richiesta più volte respinta dal gip.
LEGGI ANCHE: LauraBoldrini, ricatto a fratello: “Paga o rivelo segreti di tua sorella”. Arrestato
IERI, AL CULMINE di unostato depressivo che negli ultimi tempi era cresciuto, Riccardi ha deciso difarla finita mentre i compagni di cella erano al passeggio nel-l’area dedicataai detenuti. I soccorritori hanno trovato vicino al corpo alcuni biglietti incui Riccardi denunciava la sua situazione giudiziaria legata proprio al mancatocommutamento del suo regime carcerario. Arrestato dalla squadra mobile diAncona il 13 settembre scorso, in questo periodo di detenzione non ha maicreato problemi al personale di polizia penitenziaria o agli altri detenuti,non assumeva farmaci e non era un tossicodipendente. Di recente il suo stato depressivoperò era visibilmente peggiorato, ma l’allarme non sarebbe stato colto danessuno. A trovare il corpo ormai privo di vita di Riccardi è stato un agentein servizio che ha subito dato l’allarme. Quando i sanitari del 118 sono giuntisul posto ormai non c’era più nulla da fare. Il magistrato, appurato ilsuicidio, ha disposto il trasporto della salma all’istituto di medicina legaledell’ospedale di Ancona. La procura dorica ha aperto un’inchiesta. “Non hocommesso alcun reato, ho solo proposto una transazione ad Ugo Boldrini” . Cosìsi era difeso Riccardi davanti al gip. Due giorni prima gli uomini della mobiledi Ancona gli avevano teso una trappola, dopo la denuncia avanzata da UgoBoldrini, segretario comunale di Monteroberto, piccolo centro della Val-lesinain provincia di Ancona.
Proprio davantiall’edificio comunale di Monteroberto è scattato il trappolone. Boldrini, cheaveva incontrato l’estorsore solo in quell’occasione – i precedenti contattierano avvenuti per telefono – si è presentato con i soldi, banconoteprecedemente segnate dagli investigatori. Al momento della consegna dellamazzetta, gli agenti sono spuntati fuori e hanno tratto in arresto Riccardi:“Paga o rovinerò tua sorella. Presto tutti sapranno di te e di lei, lacostringerò a dimettersi”. Questo invece sarebbe stato il tono delle minaccedell’imprenditore riminese, gravato da problemi economici, nei confronti di UgoBoldrini. (…)
<ahref=”http://www.blitzquotidiano.it/rassegna-stampa/ricatto-boldrini-suicida-cella-curzi-sul-fatto-quotidiano-1720331/”>http://www.blitzquotidiano.it/rassegna-stampa/ricatto-boldrini-suicida-cella-curzi-sul-fatto-quotidiano-1720331/

Bambini disabili seppelliti vivi in Brasile.La denuncia choc in un documentario -Video

Posted byParola diUgo on 08/11/2013
 
venerdì  8 Novembre2013

SAN PAOLO – Bimbiuccisi barbaramente perchè disabili. È questa la denuncia che viene fatta neldocumentario choc dal titolo ‘ Hakani ‘ diretto David Cunningham ,figlio del fondatore di una organizzazione missionario americano. In Brasilesono molte le tribù indiane che uccidono, seppellendoli vivi, bambini nati condisabilità e disturbi mentali. Il governo emanò nel 2004 un decretopresidenziale per arginare il problema in cui si afferma che i popoli indigenie tribali «hanno il diritto di conservare le proprie usanze e istituzioni , acondizione che non sono incompatibili con i diritti fondamentali definiti dalsistema giuridico nazionale e con i diritti umani riconosciuti a livello internazionale».Ma il provvedimento non è bastato e recentemente sono stati denunciati abusi emorti di minori con problemi mentali da parte di tribù che vivononell’entroterra brasiliani
http://www.paroladiugo.it/2013/11/08/bambini-disabili-seppelliti-vivi-brasile-la-denuncia-choc-un-documentario-video/

Qui il video, disurvival che sostiene si tratti di un fake- sarebbe opportuno approfondire datoche si parla della vita di bambini
http://www.youtube.com/watch?v=6AZPh-HNU80

De Magistris annuncia querela contro l’Espresso per un miliardo di euro: “Copertina vergognosa”

na volta tantoche l’Espresso ci azzecca……

Unmiliardo di euro. È il risarcimento che il Comune di Napoli chiederà comerisarcimento al settimanale l’Espresso per il titolo della copertina di oggi"Bevi Napoli e poi muori". Una copertina "vergognosa che meritauna risposta immediata", ha dichiarato il sindaco Luigi De Magistris, cheha parlato di "un attacco premeditato contro Napoli", attraversol’uso di un "titolo diffamatorio" che può avere effetti devastantisull’opinione pubblica, "come un proiettile". Per questol’amministrazione chiederà all’Avvocatura comunale di agire per vie legali,chiedendo un risarcimento di un miliardo di euro.

L’acqua della cittàpartenopea, ha attaccato De Magistris in apertura del suo intervento inConsiglio comunale, "è la più controllata d’Italia", ma quellarealizzata da l’Espresso "non è un’inchiesta, non è una pagina di buonainformazione. Io – ha proseguito – mi farei ammazzare per l’indipendenza dellamagistratura e dell’informazione, ma di fronte a copertine simili ci sarà unareazione dura". Poi ha inviato un messaggio al direttore del settimanale:"Napoli ha i suoi problemi che non sono peggio di quelli del luogo in cuiil direttore di questo settimanale vive, lavora e guadagna un sacco disoldi".

La replica dell’Espressonon si è fatta attendere: "Prima di annunciare querele – scrive ilsettimanale in una nota – sarebbe opportuno accertare se questi rischi individuatinel 2011 sono stati eliminati, partendo proprio dall’analisi di quello che escedai rubinetti. Per poi estendere i riscontri ai vapori di gas tossiciindividuati nel terreno e alla situazione dell’aria, dove sono state scopertesostanze cancerogene bandite da decenni".

"Nel dossierdell’Us Navy, fondato su ricerche costate 30 milioni di dollari – sottolineal’Espresso – sono esaminati anche i risultati dei controlli sulla rete idricadei tecnici dell’Arin, che vengono ritenuti per metodologia e tecniche dellacampionatura non comparabili agli standard statunitensi. Per questo i test sonostati ripetuti dagli specialisti americani per valutare i livelli di 241sostanze potenzialmente pericolose per la salute. Mentre, come riportato dalnostro giornale, le sorgenti che riforniscono gli acquedotti campani sono tuttedi buona qualità, i risultati sull’acqua dei rubinetti presentano datiallarmanti". Anche a Napoli "stando a questo studio, il 57 per centodei rubinetti esaminati ‘pone rischi non accettabili’ per la salute". Perquesto "L’Espresso ribadisce quanto pubblicato, che si basa sui risultatidell’unico studio scientifico condotto sugli effetti dei rifiuti tossici inCampania" e chiede che le autorità "diano risposte chiare".

L’inchiesta del settimanalegià ieri aveva provocato diverse polemiche, tanto da spingere il consigliereregionale campano del Pse Corrado Gabriele a presentare un esposto-denuncia"per allarme procurato" alla Procura di Napoli. Gabriele avevachiesto di valutare "la preventiva esclusione" o "il successivoritiro" dalla distribuzione cartacea e digitale del settimanale.

http://www.huffingtonpost.it/2013/11/15/de-magistris-querela-espresso-_n_4282352.html?utm_hp_ref=italy&ir=Italy

Come il TTP metterà in pericolo la libertà

15 novembre2013

 

(TTIP). Ossiala creazione degli Stati Uniti Useuropa, con l’inglobamentodel nostro continente nel sistema giudiziario, brevettuale, poliziescoamericano, compresa l’estrema liberalizzazione finanziaria vigente inUsa. ndr

 

Wikileaksdenuncia che il trattato di associazione che comprende 12 nazioni porrà limitiall’accesso a internet

 

di: J.V.

info@rinascita.eu

I governi di 12 paesi potrebbero a breve sottoscrivere unaccordo che limiterà la libertà di accesso ad internet ed obbligherà ifornitori del servizio a eliminare contenuti quando un autore consideri che ladiffusione trasgredisce i suoi diritti di proprietà intellettuale. Lo harivelato questa settimana un documento segreto diffuso da WikiLeaks. Si trattadella bozza del capitolo sui Diritti di Proprietà Intellettuale che una dozzinadi governi stanno negoziando nel quadro dell’Accordo di AssociazioneTranspacifica, il TPP (Trans-Pacific Partnership).  Il capitolo resopubblico da WikiLeaks è quello più controverso, perché affronta gli effetti che avrà il TPP nel settore farmaceutico, editoriale, dei servizidi internet, delle libertà civili e dei brevetti biologici e di riproduce moltedelle disposizioni contenute in due provvedimenti sulla limitazione della libertà in Rete mai realizzatisi inseguito a massicce mobilitazioni, il SOPA e l’ACTA. Il TPP è il trattatoeconomico più grande di tutti i tempi, coinvolgendo nazioni che rappresentanopiù del 40% del PIL planetario: Stati Uniti, Giappone, Messico, Canada, Australia, Malesia, Cile, Singapore, Perù,Vietnam, Nuova Zelanda e Brunei. Il capitolo di 95 pagine sulla ProprietàIntellettuale contenuto nell’Accordo cerca di modificare o rimpiazzare leleggi vigenti negli stati membri del TPP, e vi sono inclusi accordi relativi abrevetti, (cioè chi può produrre beni o medicine), diritti d’autore (chipuò trasmettere informazioni), registrazione di marchi (chi può descrivereinformazione o beni come autentici) e design industriale.

Le misureincludono tribunali sovranazionali per la risoluzione delle controversie le cuidecisioni dovranno essere rispettate dai paesi che sottoscrivonol’accordo, nonostante questo vada contro le legislazioni locali. Su nelTTP non sono ricompresi paesi del Vecchio Continente niente paura, perché ilTPP, spiana la strada a un altro accordo e ne costituisce la base, si trattadell’AlleanzaTransatlantica di Commercio ed Investimento, il TTIP (Transatlantic Trade andInvestment Partnership), per la quale il presidente degli StatiUniti, Barack Obama ha avviato i negoziati tra Stati Uniti e l’UnioneEuropea, nel gennaio di 2013. Insieme,il TPP ed il TTIP abbracceranno più del 60% del PIL globale. WikiLeaks riferisce cheil processo di elaborazione e negoziazione dei capitoli del TPP è rimastopraticamente segreto, gli stessi membri del Congresso Usa hanno potutovisionare solo parte dei documenti contenuti e solo a rigide condizioni e sottostretta supervisione. L’associazionedi Assange segnala che solo tre individui di ogni nazione membro del TPP hannoaccesso al testo completo, mentre a 600 lobbisti di corporazioni come Chevron,Halliburton, Monsanto e Walmart, è stato concesso accesso privilegiato asezioni cruciali del testo. Il gruppo di Assange denuncia che le normesulla Proprietà Intellettuale del TPP “calpesterebbero i dirittiindividuali e la libera espressione e tratterebbe come un straccio ilpatrimonio comune intellettuale e creativo. Se leggi, scrivi, pubblichi, pensi,ascolti, balli, canti o inventi; se coltivi o consumi cibo; se dei malato opotresti un giorno ammalarti, sei nel mirino del TPP”. Non è un caso che l’amministrazione di Obama si stiapreparando ad accelerare l’approvazione del trattato, in modo Ndaimpedire che lo stesso Congresso degli Stati Uniti possa discuterlo e emendarloin alcune sue parti, mentre numerosi capi di stato di paesiaderenti al TPP ed alti funzionari di governo, incluso Obama, hanno dichiaratodi voler sottoscrivere e ratificare l’Accordo prima della fine del 2013.

http://www.stampalibera.com/?p=68527#more-68527

 

Renzi incontra l’ambasciatore John Phillips

la devointerpretare come una incoronazione? Un ambasciatore che si disturba per unsindaco…..

Renzi incontra l’ambasciatoreJohn Phillips
 
Il sindaco Matteo Renzi ha ricevuto questa mattina in Sala di Clemente VII aPalazzo Vecchio il nuovo ambasciatore degli Stati Uniti d’America inItalia John Phillips, accompagnato dalla moglie Linda Douglass.
Prima dell’inizio del colloquio, durato circa un’ora, c’èstato lo scambio dei doni e l’ambasciatore ha firmato il librod’onore del Comune.
L’ambasciatore ha regalato al sindaco Renzi un libro su Villa Taverna,sede dell’ambasciata americana a Roma, mentre il primo cittadinofiorentino ha regalato a John Phillips una cravatta di Ferragamo e alla moglieLinda un foulard di Gucci.

Fonte: Comune di Firenze – Ufficio Stampa
http://www.gonews.it/2013/il-sindaco-renzi-incontra-lambasciatore-usa-john-phillips-in-regalo-una-cravatta-di-ferragamo-e-un-foulard-di-gucci/#.UodSD_nXsb1