Satellite Goce sta cadendo sulla Terra. “Non esclusi rischi anche per l’Italia”

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/09/satellite-goce-sta-cadendo-sulla-terra-non-esclusi-rischi-anche-per-litalia/771801/

Non è possibile prevedere dove e quando arriveranno i 40-50 frammenti della “Ferrari dello spazio” dopo l’impatto con l’atmosfera. La Protezione Civile: “Restate in casa durante gli orari previsti”

Satellite Goce sta cadendo sulla Terra. “Non esclusi rischi anche per l’Italia”

Al momento, secondo la Protezione civile, sono tre le finestre di interesse per l’Italia: “Dalle 8.26 alle 9.06 di domenica 10 novembre, coinvolgendo potenzialmente il centro nord (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia-Romagna, Toscana, Sardegna);dalle 19.44 alle 20.24 sempre di domenica interessando potenzialmente i territori del nord ovest e in particolare Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e Sardegna; dalle 7.48 alle 8.28 di lunedì 11 novembre, periodo per il quale non sono ancora disponibili informazioni”.

Pur considerando l’elevata incertezza della situazione e la rarità di eventi di questo tipo, la Protezione civile ritiene “poco probabile che i frammenti causino il crollo di strutture: per questo sono da scegliere luoghi chiusi”. Rileva inoltre che “i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici” e infine che “all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi)”.

L’impatto con l’atmosfera è previsto dunque tra domenica 10 e lunedì 11 novembre. Il satellite europeo Goce è giunto alla fine della sua missione il 21 ottobre scorso, dopo aver ottenuto la prima mappa della gravità terrestre. La “Ferrari dello spazio”, come viene chiamato questo satellite dalla forma aerodinamica e pesante una tonnellata, sta percorrendo l’ultimo tratto della sua corsa in modo incontrollato e ruotando su se stesso, al punto che – appunto – al momento non è possibile stabilire né quando né dove i suoi frammenti potranno cadere. “Stiamo comunque parlando di un rischio molto piccolo”, ha detto all’Ansa il responsabile della missione dell’Agenzia Spaziale Europea, Rune Floberghagen. “Seguiamo la situazione istante per istante e in coordinamento con altre agenzie spaziali, in modo di avere informazioni sempre più precise sul rientro”, ha aggiunto. Dopo la missione Isee-2 del 1987, quello di Goce è il primo rientro incontrollato di un satellite europeo da 25 anni.

Secondo i più recenti dati disponibili, dell’8 novembre, il satellite si trova a quota 170 chilometri e l’impatto con l’atmosfera è previsto ad una quota di circa 80 chilometri. In quel momento il satellite dovrebbe andare in frantumi, la maggior parte dei quali bruceranno nell’impatto. Si ritiene che i frammenti diretti verso la Terra saranno pari a circa il 20% della massa del satellite, per un totale di40 o 50 frammenti del peso complessivo compreso fra 200 e 250 chilogrammi

La Digos: la guerriglia No Tav fu un attacco in stile militare

http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/11/08/news/la_digos_la_guerriglia_no_tav_fu_un_attacco_in_stile_militare-70500961/

Lo ha detto il sostituto commissario della Digos di Torino Salvatore Ferrara, testimone dell’accusa al maxi processo che si celebra nell’aula bunker delle Vallette: “Noi abbiamo i manganelli, loro i bastoni, noi abbiamo gli scudi e loro anche. Hanno le stesse nostre tecniche di difesa”

“Il 3 luglio c’erano migliaia di manifestanti che perpetravano violenze per cacciarci dal cantiere. Abbiamo resistito solo per l’alto numero di persone impiegate. Erano duemila le persone organizzate militarmente”. Lo ha detto il sostituto commissario della Digos di Torino Salvatore Ferrara, testimone dell’accusa al maxi processo No Tav che si celebra nell’aula bunker delle Vallette di Torino sugli scontri dell’estate 2011 tra No Tav e forze dell’ordine. Gli imputati sono 52. “Noi abbiamo i manganelli, loro hanno i bastoni, noi abbiamo gli scudi e loro anche. Hanno le stesse nostre tecniche di difesa”. Alla domanda di un avvocato del Legal team, che gli ha domandato se i poliziotti avevano lanciato pietre, Ferrara ha risposto: “Le abbiamo solo prese le pietre, non ho visto lanci dalla polizia”. E sui lacrimogeni, ha specificato: “Non ho assistito a lanci fatti ad altezza d’uomo, sono state rispettate le regole d’ingaggio”.

“Ci sono stati brevi contatti – ha aggiunto Ferrara interrogato dal sostituto procuratore Andrea Padalino – ma non scontri protratti. Gli anarchici che avevano lasciato la zona di Ramat e il movimento di autonomia operaia nazionale si alternavano nel lanciare oggetti. Askatasuna, che è motore e forza del comitato di Bussoleno, ha dato organizzazione militare e di piazza. E’ un movimento bene organizzato a livello nazionale, dispone di una radio, di un portale, sa comunicare molto bene. Comunque opera alla luce del sole”.

L’ITALIA MUORE E ALLA CAMERA COSA FANNO? SI SCANNANO SULLA QUALITA’ DEL LORO RISTORANTE. LEGGI I VERBALI. HAI ANCORA DUBBI SU COSA FARE IL 9 DICEMBRE?

http://bastacasta.altervista.org/p6144/#

1. IL PAESE AFFONDA? CAMERA PARALIZZATA DA UN ODG SULLA MENSA DI MONTECITORIO! –

2. UN’ORA E MEZZA DI SURREALE DIBATTITO SUL BUON PASTO DEI POLITICI. MOLTO PIÙ DI QUEL CHE SI CONCEDE ALLE CRISI INTERNAZIONALI. PIÙ DI QUEL CHE SI CONCEDE A EMENDAMENTI DI CENTINAIA DI MILIONI SUI DECRETI ECONOMICI. LA PANZA TIRA PIÙ DELLA SOSTANZA! –

3. PER IL PDL È UN AVVELENATOIO, GIACHETTI (IN SCIOPERO DELLA FAME) VUOLE APRIRE IL RISTORANTE AL POPOLO. IL M5S LANCIA ADDIRITTURA L’ALLARME SICUREZZA NAZIONALE PERCHÉ LA GESTIONE DELLA MENSA È NELLE MANI “DEGLI INGLESI”. SE ROCCO BUTTIGLIONE DÀ LEZIONI DI EUROPEISMO, POLEMICA CULINARIA DI SEL CONTRO I GRILLINI –

4. ECCO L’INCREDIBILE VERBALE DEL MAGNA-MAGNA CHE HA PARALIZZATO IERI LA CAMERA –

1 – ECCO IL VERBALE DEL MAGNA MAGNA Fosca Bincher perLibero

RISTORANTE MONTECITORIO

Camera dei deputati, mercoledì 6 novembre. In calendario c’è la discussione sul bilancio interno di Montecitorio. Bisogna esaminare 92 ordini del giorno con i desiderata dei deputati. I grillini si tuffano nella discussione. Riduzione delle indennità, taglio delle spese di palazzo, proposte di car sharing in sostituzione delle auto blu. Si va avanti stancamente con Laura Boldrini che presiede cercando di prendersi il merito di una riduzione del bilancio di funzionamento (in realtà fatta alla fine della legislatura scorsa, tanto nessuno dei presenti – Gianfranco Fini in testa – ne avrebbe subito le conseguenze).All’improvviso l’aula si infiamma. Sono le 12 e 30. Si passa a discutere della pagnotta. Non di quella che manca sulla tavola degli italiani. Quella servita a Montecitorio. Un po’ al ristorante, un po’ al self service dei dipendenti. La cosa finalmente sveglia dal torpore l’aula che si riempie in un baleno.

C’è chi si lamenta per la qualità del cibo (grillini e pidiellini, bipartisan), un esponente dei 5 stelle lancia addirittura l’allarme sicurezza nazionale perché la gestione della mensa è nelle mani «degli inglesi» (si tratta del Compass group, il cui appalto per altro scade a dicembre 2013). Un altro si lamenta dei pasti di serie A (per i politici) e di quelli di serie B (per i dipendenti, ma scelti anche dai grillini) e per stigmatizzare questa divisione del desco per caste non trova nulla di meglio che citare a proprio favore il generale nazista Erwin Rommel, la volpe nel deserto. Rocco Buttiglione dà lezioni di europeismo in mensa.

Il collega di Scelta civica, Gianluigi Gigli, chiede di interrompere il dibattito perché ha quello che chiama «riflesso pavloviano»: crampi allo stomaco per la fame, e una gran voglia di fare pipì. Laura Boldrini però è inflessibile, e va avanti convinta che «mensa sana in corpore sano». Entrano nel dibattito pure i leghisti. E non si tira indietro il gruppo di Nichi Vendola, in polemica culinaria con i grillini. C’è chi invoca il Senato, dove si mangia meglio e spende meno grazie a uno sciopero della fame contro i prezzi alti. Parli di scioperi della fame? Eccoti Roberto Giachetti, il renziano che non mangia contro il Porcellum. È pieno di idee internazionali: perché non aprire il Ristorante di Montecitorio al popolo? Così si può mangiare fianco a fianco alla ggente, no? Risposta di un altro: perché non ci sono più chef. Pare che li abbiano formati a palazzo, e ora li hanno messi a fare i centralinisti… Un’ora e mezza di dibattito sul buon pasto dei politici, visto che si è chiuso oltre le 14. Molto più di quel che si concede a un dibattito sulle crisi internazionali. Più di quel che si concede a emendamenti di centinaia di milioni sui decreti economici. La panza tira più della sostanza. Ecco l’incredibile verbale del magna-magna che ha paralizzato ieri la Camera. 

LAURA BOLDRINI: «Passiamo all’ordine del giorno Luigi Di Maio n. 9/Doc. VIII, n. 2/75. Chiedo ai presentatori se accedano all’invito al ritiro dell’ordi – ne del giorno formulato dal Collegio dei questori». LUIGI DI MAIO (M5S), vicepresidente della Camera: «Signor Presidente, colgo l’occasione semplicemente per spiegare quello che ormai è un problema che riguarda questo palazzo, cioè la questione del ristorante dei deputati e del ristorante dei dipendenti. Da quando è arrivato il MoVimento 5 Stelle qui c’è un consistente numero di parlamentari che utilizza la mensa dei dipendenti, in qualche modo anche congestionandola – facciamo anche un po’ di mea culpa – e allo stesso tempo c’è il ristorante dei deputati che ha un calo di utenti. Quindi, questo ordine del giorno chiede di convertire il ristorante dei deputati in mensa self-service, in modo tale da potere praticamente creare la stessa condizione e lo stesso tipo di mensa. L’invito al ritiro per noi non è accettabile e, quindi, chiediamo di porlo in votazione». (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)

BOLDRINI: «Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Zaccagnini. Ne ha facoltà». ADRIANO ZACCAGNINI (M5S): «Signor Presidente, vorrei aggiungere che è abbastanza assurdo che l’esternalizzazione della mensa sia stata affidata a una ditta inglese. Io mi auguro che questo punto sia affrontato dal Collegio dei questori, anche per una questione di sicurezza nazionale in quanto è abbastanza assurdo il fatto che noi, come italiani orgogliosi del made in Italy e delle nostre produzioni agroalimentari, ci cibiamo con cibo fornito da una ditta inglese, con scarsa qualità, tra l’altro, perché conosciamo le lamentele e le criticità che sono state fatte emergere dagli stessi dipendenti della Camera, che non usufruiscono completamente del servizio della ditta e che vanno a mangiare fuori, proprio perché il cibo non è di qualità».

GREGORIO FONTANA (Pdl), questore: «Per quanto riguarda l’ultimo intervento del deputato Zaccagnini, voglio dirle che la ditta titolare della gestione è una ditta che è subentrata a un’altra per una vicenda societaria. Per quanto riguarda l’organizzazione, comprendo che alcuni deputati preferiscano andare al self-service e altri al ristorante, però io penso che la stella polare che deve seguire il Collegio dei questori sia quella del risparmio». MAURIZIO BIANCONI (Pdl, segretario amministrativo): «Signor Presidente, io sono contento che i questori abbiano deciso di risparmiare, ma già è un “avvelenatoio”. Speriamo che, almeno sulla qualità, cerchino di non risparmiare. Quando fanno il bando, che ci si possa almeno mangiare!». ROCCO BUTTIGLIONE (Udc-Scelta civica): «Signor Presidente, intervengo solo per ricordare che noi facciamo parte dell’Unione europea e che all’interno dell’Unione europea esistono delle regole per le quali si fanno delle gare europee, e non si possono privilegiare aziende nazionali nelle gare europee. Se il Parlamento di Londra facesse una gara europea e facesse vincere una ditta inglese invece che una ditta italiana che ha migliori requisiti, noi chiederemmo immediatamente alla Commissione europea di aprire una procedura di infrazione a carico dell’Inghilterra. Quindi, il fatto che la ditta sia britannica è totalmente ininfluente».

BOLDRINI: «La ringrazio per questa puntualizzazione». FILIBERTO ZARATTI (Sel): «Signor Presidente, in merito alla vicenda della mensa e del selfservice, credo di sapere che, ovviamente, vi è una parte di contributo da parte della Camera dei deputati per la mensa dei dipendenti. Quindi, i colleghi deputati che utilizzano quella mensa e non vanno al ristorante, sostanzialmente, hanno anche un contributo da parte della Camera dei deputati. Io credo che sia sbagliato. Inviterei i colleghi che vanno al self-service a mangiare al ristorante e a pagare la quota intera, perché quelle agevolazioni sono rivolte unicamente ai dipendenti». (Applausi dei deputati di Sel, Pd e Pdl). STEFANO DAMBRUOSO (Scelta civica), questore: «Signor Presidente, mi rendo conto che stiamo parlando di cibo a quest’ora e, forse, il richiamo al tema è abbastanza pertinente, però, davvero, solo per chiarezza, soprattutto perché viene da questa parte dell’Aula, che amo monitorare con attenzione, rammento che, quando tutti noi andiamo a mangiare nel ristorante ufficiale, ciascuno di noi, anche se prende il brodino, paga e lascia, fa lasciare, 15 euro per ciascuno di noi a questo palazzo, e noi neanche ce ne accorgiamo. Quindi, quando andiamo in quel ristorante, lì si pagano 15 euro, mentre nella mensa di sotto se ne pagano 9. Giusto per completezza di informazione, senza polemica».

GIANLUCA BUONANNO (Lega Nord): «Visto che noi siamo i primi a dire che siamo tutti uguali, che siamo gente del popolo, che tutti dobbiamo far vedere che siamo persone normalissime, sarebbe il caso di fare in modo che la questione del ristorante venga sfruttata meglio. Per cui, se sotto c’è il self-service, non vedo perché non possa esserci anche sopra, e fare in modo che gli spazi, che molto spesso sono vuoti, possano invece essere pieni. E possiamo anche fare in modo che la gente che lavora al ristorante – in cui il personale è diminuito -magari invece possa essere incrementata, perché c’è anche un discorso di posti di lavoro di persone che vengono qui, che guadagnano magari 600-700 euro al mese per fare poi dei turni spezzettati che difficilmente possono portare loro un beneficio per quello che invece meriterebbero. Quindi, io sono personalmente d’accordo per fare in modo che, sia sopra che sotto, ci sia il self-service, e che in questo modo anche i dipendenti possano sfruttare al meglio quello che c’è, e i deputati possano andare fuori da questa Aula a dire che non sono privilegiati ». (Applausi dei deputati della Lega Nord) MASSIMO ENRICO BARONI (M5S): «Gentile Presidente, io credo, dal tenore delle risposte, che il percorso per riuscire ad affermare che non siamo all’interno di uno status di privilegio sia ancoramolto lungo». (Applausi dei deputati del MoVimento 5 Stelle). GIANLUIGI GIGLI (Scelta civica): «Signor Presidente, volevo sottolineare che esiste in fisiologia un riflesso che è chiamato pavloviano, per il quale al ripetersi di alcuni tipi di stimoli i succhi gastrici si mettono in moto e attraverso, appunto, il ripetersi di questi stimoli condizionanti generano una condizione di bisogno impellente. Chiedo pertanto alla Presidenza se non intenda valutare un’interruzione, per poter assolvere, appunto, a questi bisogni fisiologici, non solo di carattere alimentare ma anche di altro genere».

Filmati e TG NO TAV

 Per visualizzare il filmato fare “click” sulla scritta relativa

 

Geopolitique de l’Asie centrale

 EODE-BOOKS / RETOUR AU CŒUR DU ‘GRAND JEU’ : GEOPOLITIQUE DE L’ASIE CENTRALE

 LM pour EODE-BOOKS

– lire – s’informer – se former –

Un service du Département EDUCATION & RESEARCH

de l’Ong EODE

GEOPOLITIQUE DE L’ASIE CENTRALE

 Isabella Damiani

PUF/ Presse Universitaires de FranceVingt ans après la rupture historique – « la plus grande catastrophe géopolitique du XXe siècle » dit Poutine – qui a complètement bouleversé ces territoires : la chute de l’URSS, qu’est devenue l’Asie centrale échappée au contrôle de Moscou ?

 Vingt ans après la chute de l’URSS, l’Asie centrale reste l’une des régions les plus méconnues de la planète. Son importance grandit cependant : cœur de l’Eurasie, maillon central d’une Route de la Soie réactivée, au contact de l’Afghanistan en guerre et du Xinjiang chinois rebelle (frappé par le terrorisme islamiste), riche en hydrocarbures, la région retrouve toute la dimension qu’elle avait acquise au XIXe siècle, à l’époque du « Grand Jeu » opposant Russes et Britanniques.

 L’Asie centrale post-soviétique et ses cinq « Stans » (Kazakhstan, Kirghizistan, Tadjikistan, Turkménistan, Ouzbékistan), entrés officiellement dans la communauté internationale en tant qu’États indépendants après la chute de l’Union Soviétique en 1991, sont les principaux protagonistes de l’ouvrage.

L’analyse s’élargit aussi aux autres territoires qui composent le « Turkestan » historique : l’Afghanistan septentrional et le Xinjiang chinois.

 De la cartographie, en passant par la géographie physique, l’histoire jusqu’aux analyses géo-économiques et géopolitiques, cet ouvrage offre un panorama complet de la région et de ses différents acteurs et constitue un instrument indispensable pour tous ceux qui veulent découvrir ce territoire riche d’histoire et de mélanges culturels. L’ouvrage s’adresse à tous ceux qui veulent connaître une région aux enjeux croissants et multiples, et en particulier aux étudiants en géopolitique et dans les IEP.

 UN VASTE PANORAMA D’UNE REGION REVENUE AU CENTRE DU NOUVEAU ‘GRAND JEU’ GEOPOLITIQUE

 – Une étude de l’ensemble des cinq anciennes républiques soviétiques (Kazakhstan, Kirghizstan, Tadjikistan, Turkménistan, Ouzbékistan) étendue jusqu’à l’Afghanistan septentrional et le Xinjiang chinois.

 – Un portrait de l’Asie centrale en pleine évolution : ses conditions physiques et climatiques extrêmes, ses héritages culturels et religieux uniques, ses identités en reconstruction.

 – Un panorama complet de la région, ses acteurs (clans, pouvoir politique, islam…), ses enjeux et ses conflits.

 – Vingt ans après la chute du système géopolitique qui l’a créée, les relations de la zone avec les grandes puissances mondiales (Russie, Chine, États-Unis…) et régionales (Inde, Iran, Pakistan…).

TABLE DES MATIERES

 Asie centrale, Turkestan, Tartarie… Comment nommer le cœur de l’Eurasie ?

 Chapitre I. Montagnes, steppes et sables colorés

Les éléments essentiels d’une diversité territoriale

Les frontières externes de l’Asie centrale

La géographie pour la géopolitique : entre oasis et déserts, les caractéristiques clés du territoire

 Chapitre II. Asie centrale, Asies centrales ?

Unité et diversités de l’Asie centrale

La terre des Huns… mais pas seulement

Les Ouzbeks sédentarisés, ou comment changer les règles

Un islam « différent »

 Chapitre III. De terre de légende à périphérie de l’Occident

Survol historique de l’Asie centrale

L’héritage d’un grand empire : hordes et khanats centrasiatiques

« Le Grand Jeu » et la découverte de l’Occident

L’Union soviétique et ses nouvelles identités

La résistance au modèle de l’État-nation occidental : l’Afghanistan

1991, année zéro : naissance d’un nationalisme « traditionnel »

 Chapitre IV. Route de la soie, route du pétrole

La nouvelle « géoéconomie » de l’Asie centrale

Du bazar au baril : de la route de la soie à la route du pétrole

Or noir, or bleu, or blanc

Une mise en valeur « russo-soviétique »

La question de l’eau : entre exploitation et préservation ?

 Chapitre V. Un écheveau de frontières

Les dynamiques géopolitiques contemporaines

Les frontières internes de l’Asie centrale, une question sans fin

Héritages culturels et créations postmodernes : la ville en Asie centrale

Nation, religion, région : une rivalité à plusieurs visages

 Chapitre VI. À chacun sa géopolitique

Les notions de l’Asie centrale aujourd’hui

Le cœur géopolitique de l’Asie centrale : l’Ouzbékistan

Le défi de l’ouest : atouts énergétiques et pouvoir clanique au Turkménistan et au Kazakhstan

Kirghizistan et Tadjikistan : entre limitations et changement

L’ Asie centrale « différente » : l’évolution géopolitique de l’Afghanistan et du Xinjiang

 Chapitre VII. Un dédale de relations internationales

L’Asie centrale dans le jeu des puissances

Heartland ou périphérie ? Hypothèses de représentations de l’Asie centrale contemporaine

Fraternité ou méfiance ? Rencontres centrasiatiques autour du « danger afghan »

L’Asie centrale du point de vue des géants mondiaux : Chine, Russie, États-Unis, Union européenne

L ’Asie centrale et les puissances régionales : les relations avec l’Iran, l’Inde, le Pakistan et la Turquie

 Chapitre VIII. Une contradiction culturelle ?

Asie centrale et mondialisation

L’Asie centrale face à la mondialisation culturelle

La face sombre de la mondialisation : les conséquences humaines du narcotrafic

 Conclusion. Où va l’Asie centrale ?

 A PROPOS DES AUTEURS

 Diplômée de l’université de Bologne et de l’Institut français de géopolitique de l’université Paris VIII, Isabella Damiani a soutenu sa thèse de doctorat sur la vallée du Ferghana à l’université de Trieste en 2011. ATER à l’université du Littoral – Côte d’Opale, elle est aussi chercheur associé au laboratoire PRODIG/CNRS et à l’Institut Choiseul.

 168 pages

ISBN : 978-2-13-061851-5

Collection “Major”

Date de parution : 18/09/2013

 ICONOGRAPHIE :

 En quatre cartes – la Géopolitique ne se comprend que sur cartes – une vision de la complexité de l’Asie centrale – états et régions, populations, groupes linguistiques, qui ne se recoupent jamais – et de ses enjeux géo-économiques (les réseaux d’énergies) …

 http://www.eode.org/eode-books-retour-au-coeur-du-grand-jeu-geopolitique-de-lasie-centrale/

_____________________

 EODE-BOOKS

eode.books@yahoo.com

http://www.eode.org/category/eode-books/

 * EODE EDUCATION & RESEARCH :

The Department EDUCATION-FORMATION-RESEARCH of the Ngo EODE and of EODE-THINK TANK.

http://www.facebook.com/pages/EODE-Education-Research/246061642114064

 * EODE / Eurasian Observatory for Democracy & Election (Brussels-Paris-Moscow-Kichinev)

http://www.eode.org/

http://www.facebook.com/EODE.org

 

Twin Towers

TRANS-EUROPA MEDIAS / PEUT-ON RIRE DE TOUT ? … DÉGUISÉES EN ‘TWIN TOWERS’, ELLES SE FONT DESCENDRE EN FLAMMES

 Agence TEM/ Trans-Europa Médias

http://trans-europa-medias-press.com/

http://www.scoop.it/t/trans-europa-medias

https://www.facebook.com/trans.europa.medias.presse

Les attaques du 11 septembre, c’était il y a plus de 10 ans maintenant …

Pourtant, force est de constater que le souvenir de cette catastrophe reste encore vif dans les esprits. La preuve avec ce déguisement qui a choqué en Grande-Bretagne.

 Pour Halloween, Amber Langford et Annie Collinge, 19 ans toutes les deux, se sont déguisées en “attentats du World Trade Center”. Elles ont reçu le prix du meilleur costume de la soirée où elle s’étaient rendues… mais ont dû présenter des excuses!

 Car leur déguisement n’a pas du tout plu aux familles de victimes des attentats (67 citoyens britanniques ont péri dans l’attaque). Les propriétaires de la boîte de nuit ont même regretté qu’elles ait remporté le prix. “[Ces] déguisements étaient complètement obscènes”, a déclaré une porte-parole de la Stonegate Pub Company, la société qui dirige la boîte où les filles ont passé la soirée. “C’est une erreur de jugement de la part du DJ qui jouait ce soir-là et qui leur a décerné le prix. Nous nous excusons auprès de ceux qui ont pu en être offensés.”

 Le plus surprenant dans cette histoire, c’est que le père d’Amber Langford est pilote d’avion! “Je n’étais au courant de rien, et je suis très en colère. [Amber] sait très bien que je suis pilote, ce n’est vraiment pas cool”, a-t-il déclaré au “Sun” qui a consacré sa Une du 6 novembre à l’affaire.

 Et les plates excuses des principales intéressées n’ont pas calmé le jeu. “Nous voulions simplement représenter un moment tragique de notre existence. C’est un événement que nous prenons très au sérieux”, ont-elles pourtant justifié.

 TEM / avec The Sun – AFP – LLB / 8 nov. 2013 /

http://trans-europa-medias-press.com/trans-europa-medias-peut-on-rire-de-tout-deguisees-en-twin-towers-elles-se-font-descendre-en-flammes/

____________________

 TEM / Trans-Europa Médias

* TEM Website :

http://trans-europa-medias-press.com/

* TEM Blog / Revue de Presse :

http://www.scoop.it/t/trans-europa-medias

* TEM Profil Facebook :

https://www.facebook.com/transeuropa.medias

* TEM Page Facebook :

https://www.facebook.com/trans.europa.medias.presse

Parade du 7 nov a Moscou

# LUCMICHEL. NET / ‘ICONIC’ PARADE FOR 7 NOVEMBER IN THE KREMLIN. A MESSAGE FROM PUTIN FOR NATO … Luc MICHEL / In Brief /

with RT – RIA Novosti – PCN-SPO / 2013 11 08/

 Great historical parade in the Kremlin on November 7.

Tribute to the Red Army and its victory over the Nazis in November 1941-February 1942. A strong gesture, a message, from President Putin when NATO resumed its encirclement and installs its new missiles in Romania for two weeks , focused on Russia ( Iran is only an excuse)!

 Back to a great historical event :

On November 7, 1941 , the anniversary of the October Revolution in the old Russian calendar of 1917, the Nazi Wehrmacht is 20 km from the Kremlin. It’s Operation Barbarossa , in which Hitler intends to liquidate the Soviet Union as a state and the Russians and Slavs as a people .

While the world awaits the Soviet collapse, a man said no. He stops the evacuation of the city and decides to stay in the midst of his people. His name is Joseph Stalin.

He also knows that the Nazi armies, and those of the Hungarian, Romanian – Odessa is since September 1941 a ‘Romanian’ city – and Bulgarian allies of the Reich, fell into a strategic trap planned by the Soviet General Staff in 1940. And that Zhukov – the true inventor of the ‘blitzkrieg’ in Mongolia , during the Battle of Kalkin-Gol against Japan in 1938, won by the Red Army – waits with his Siberian divisions. Ready to strike. Barbarossa became a war of attrition. In front of Moscow, in November 1941, the arrogant Wehrmacht lost more than 80% of its fighting capacity and its equipment .

In front of Moscow, the victory will change sides. Before Stalingrad …

 LM

 Photo album on :

https://www.facebook.com/media/set/?set=a.605860269478929.1073741826.161681187230175&type=3

 

On Stalin and the strategic trap in 1941, read in French:

http://www.pcn-ncp.com/dossier/stalin.htm

_________________________

 

Luc MICHEL /

PROFILE Facebook https://www.facebook.com/luc.michel.505

Twitter https://twitter.com/LucMichelPCN

OFFICIAL PAGE Facebook https://www.facebook.com/Pcn.luc.Michel

website http://www.lucmichel.net/

Cyrenaique sécession

LUCMICHEL. NET/ SOMALIAZATION OF LIBYA: CYRENAICA GETS ITS OWN GOVERNMENT !

 Luc MICHEL / In Brief /

with ELAC Website – PCN-SPO/ 2013 11 07 /

 

This October 25, 2013, Cyrenaica gets its own government and its flag. Black with white crescent and star, a clear Islamist inspiration (flags of al -Qaida or the Salafists are of the same type ) …

 The oil-rich Libyan region of Cyrenaica announced the formation of its own government . A cabinet of 24 ministers was presented in al-Adabiya, the former capital of the once independent state.

 Under the Gaddafi’s Jamahiriya, the three provinces of colonialism – Tripolitania , Cyrenaica and Fezzan – had been replaced by 22 ‘mega’ autonomous municipalities, regional bases of the Jamahiri Direct Democracy, copied from the Paris Commune of 1792 to 1793 ( Gaddafi being a great admirer of the Jacobin revolution ) , the ‘Chabiattes’. In Libya made ​​in NATO after 2011, the three provinces were restored. And in Benghazi, radicals speak of ‘federalism’ since the first days of the February 2011 coup.

 The so-called “revolt against the regime of Muammar Gaddafi ” – actually an insurrectionary coup organized by the U.S. and NATO with complicity in the Islamic-liberal wing appeared in the Jamahiriya from 2003 – began precisely in Cyrenaica by the establishment of a National Transitional Council in Benghazi. Eastern Cyrenaica ( Benghazi, Derah ) was from the 80’s a rebel zone where Islamists organized subversion fueled especially by the British secret services MI6 and MI5 from London, the capital of Islamist “Londonistan”. In 1996 broke out a large armed uprising crushed with difficulty.

 After the capture of Tripoli and the martyrdom of Sirte – the Libyan ‘Guernica’ – by NATO and its proxy jihadists of the NT , Cyrenaica had proclaimed its independence, which has not been recognized by the authorities of Tripoli. Behind this autonomy, the Libyan monarchists, driven away by Gaddafi and his revolution of 1th September 1969, hand-held directly by the British MI6 .

 And with the monarchists, the famous “Senussi brotherhood” (close to the Turkish Islamic religious brotherhoods that form the basis of the AKP), the puppet King Idris driven out in 1969 was a Senussi. And the leader of the new “autonomous Cyrenaica” of 2013 is still a Senussi, the king’s cousin .

 As for the leader of the NTC, Mustapha Abdeljalil (now on the run in Tunisia because indicted for the murder in July 2011 of the traitorous General Yunis, Chief of the katibas of the NTC) , he was a radical Islamist imprudently placed in the government as Minister of Justice of the Jamahiriya by Sail al -Islam , and … one of the leaders of these Senussi brotherhoods, banned under Gaddafi. The Jamahiriya was betrayed from within by its Islamic-liberal wing well before NATO gives the death blow …

 Today, the price of this betrayal is the Somaliazation of Libya !

 Luc MICHEL

 _________________________

 Luc MICHEL /

PROFILE Facebook https://www.facebook.com/luc.michel.505

Twitter https://twitter.com/LucMichelPCN 

OFFICIAL PAGE Facebook https://www.facebook.com/Pcn.luc.Michel

website http://www.lucmichel.net/

Western Ngo Greenpeace versus Russia

EODE-TV/ NEWS FROM REAL RUSSIA (003): ‘RT RUSSIAN PRIME TIME’ OF THE DAY

 Main topic of the day: Western Ngo Greenpeace versus Russia/

EODE-TV with RT – EODE Zone Russia-Caucasus / 2013 11 06/

EODE-TV - RT russian prime time 003 (2013 11 06) ENGL.JPG

Video on:

https://vimeo.com/78772882

 The Russian TV channel ‘RT Russian Prime time” – former Russia Today – for a real information on what is really Putin’s Russia.

Politic, Economy, Culture, Arts, Events, News, Peoples :

Far away from the anti-Russian phobia of the Western medias, the real life in the “Second Europe” …

 https://vimeo.com/eodetv

https://www.facebook.com/EODE.TV

 Today main topics:

An international maritime tribunal begins considering the Netherlands’ request that 30 Greenpeace activists being held by Russia be released;

The FBI puts a Russian hacker at the top of its list of most wanted cyber criminals. Aleksey Belan allegedly intruded into the computer networks of three major e-commerce companies; Reaching for the stars: The Olympic torch for the Winter games in Sochi prepares for lift-off and its first-ever space walk. We report from the launch site;

And warm November weather in Moscow breaks a record from 1920. We’ll find out what’s keeping the snow at bay.

 RT / EODE-TV / EODE Press Office

_______________________________

 http://www.eode.org/

https://www.facebook.com/EODE.russia.caucasus