Svizzera, vince il referendum per la chiusura delle centrali nucleari

Svizzera, vince il referendum per la chiusura delle centrali nucleari

Ha vinto il fronte del sì con il 58,2% di voti favorevoli. Era stata l’Udc a volere andare al voto dopo che il Parlamento aveva già approvato una revisione della legge sull’energia, anche per vietare la costruzione di nuovi stabilimenti

No al nucleare e sì alle rinnovabili. Con un referendum la Svizzera ha approvato il graduale abbandono dell’energia nucleare e una politica di promozione delle rinnovabili. Il sì su scala nazionale ha vinto col 58,2% di voti favorevoli e in particolare a Ginevra, Basilea e Zurigo, così come a Nidvaldo e Appenzello Esterno. Ad Argovia e Glarona invece hanno detto no rispettivamente il 51,8% e il 56,3% dei votanti.

I cittadini svizzeri dovevano pronunciarsi sulla Strategia energetica 2015, una revisione della legge sull’energia che intende ridurre il consumo, aumentare l’efficienza energetica e promuovere le energie rinnovabili, e che punta all’abbandono del nucleare con la chiusura delle cinque centrali attualmente attive e il divieto di costruirne di nuove. La strategia era stata approvata dalla maggioranza del Parlamento con l’opposizione dell’Unione democratica di centro (Udc), che poi aveva raccolto le firme per il referendum con il sostegno di alcuni esponenti politici di altri partiti conservatori e da associazioni del mondo economico. Il governo elvetico aveva iniziato a lavorare a questo progetto nel 2011, dopo l’incidente di Fukushima. Le centrali verranno chiuse entro 20 e 30 anni.

Bombe nucleari USA in Italia. Cui prodest?

Pressenza

17.04.2017 – Mondo senza guerre e senza violenza Gerardo Femina

Bombe nucleari USA in Italia. Cui prodest?

In Italia sono presenti almeno 70 bombe nucleari degli Stati Uniti. Secondo la FAS, federazione di scienziati americani, ce ne sono 50 nella base di Aviano in provincia di Pordenone e 20 nella base di Ghedi in provincia di Brescia. Si tratta di bombe B61, che verranno sostituite in breve tempo dalle nuove bombe B61-12. Ma perché queste armi di distruzione di massa sono presenti sul nostro territorio? A vantaggio di chi?

Alcuni decenni fa era relativamente facile dividere il mondo in buoni e cattivi. Da un lato i comunisti, i russi bolscevichi, l’Unione Sovietica, la Cina, e dall’altra l’America, patria della democrazia e della libertà, seguita  dagli altri paesi cosiddetti occidentali. In questa visione l’Italia giocava la sua parte di alleato pronto a svolgere un ruolo nel caso di un conflitto. Negli anni ’60 gli Stati Uniti dislocarono armi atomiche sul nostro territorio. Questo poteva anche essere visto come un atto di sudditanza, come il prezzo obbligatorio da pagare ai vincitori per la guerra persa. Ma oggi la seconda guerra mondiale è lontana, le cose sono molto cambiate e questo modello che divide il mondo in buoni e cattivi non funziona e non coincide con quanto sta accadendo nel panorama mondiale. Il mondo è policentrico. Da una parte abbiamo relazioni e accordi con la Russia e la Cina di vitale importanza per la nostra economia, dall’altra la politica del nostro alleato, gli Stati Uniti, è sempre più aggressiva, caotica, inaffidabile e imprevedibile.

Come si giustifica a questo punto la presenza di armi atomiche di una potenza straniera sul nostro territorio? Senz’altro non sono per la difesa. Sono armi d’attacco in mano agli Stati Uniti e al suo comandante in campo, Donald Trump. Nel caso in cui scoppiasse un conflitto di ampie dimensioni l’Italia sarebbe un bersaglio di primaria importanza. Tutti noi crediamo e speriamo che mai si giunga a una follia simile e giustamente allontaniamo questi pensieri da noi per vivere tranquilli. Ma dobbiamo ricordare che questa follia si è già impossessata una volta dell’animo di alcuni uomini, anzi due volte, con Hiroshima e Nagasaki! Inoltre la situazione potrebbe precipitare anche solo per un incidente. A vantaggio di cosa o di chi dobbiamo correre questo pericolo? Anche per una questione di sicurezza personale, perché dobbiamo rischiare di essere un bersaglio di un’eventuale rappresaglia in una guerra che non saremmo noi a cominciare?

Con la scelta di restituire le bombe nucleari al loro proprietario l’Italia si comporterebbe da stato sovrano e darebbe un segnale di distensione internazionale, aprendo un nuovo cammino per uscire dal tunnel in cui il mondo si è infilato. Potrebbe essere un esempio di una nuova politica che si muove verso quel futuro diverso di cui abbiamo profondamente bisogno.

Se proprio dobbiamo dividere il mondo in buoni e cattivi, tra questi ultimi sicuramente hanno un posto importante le industrie belliche. Il loro potere è tale da influire in maniera determinante sulle politiche degli stati nazionali, che ormai sono quasi degli ostaggi nelle loro mani. Anche se le loro sedi sono in qualche punto geografico, non hanno un colore legato a qualche bandiera particolare e il loro raggio d’azione è internazionale. La guerra è per loro solo un business per produrre e vendere armi…

Liberarsi di queste bombe nucleari non è un atto contro gli Stati Uniti, ma contro una politica senza futuro voluta dalle industrie belliche.

Come italiani abbiamo votato in un referendum contro il nucleare civile. Ho la certezza che la stragrande maggioranza degli italiani non vuole questi ordigni atomici. Invece di distrarci con discussioni su cose secondarie tutti i partiti devono prendere posizione su questo tema, perché le armi nucleari vanno smantellate oggi, prima di usarle. Dopo sarebbe troppo tardi.

Ridiamo valore alla parola democrazia e pretendiamo con tutta la forza e potenza della nonviolenza un’Italia realmente denuclearizzata.

 

In Francia esplosione in una centrale nucleare, cinque intossicati. Esclusi rischi contaminazione

ovviamente niente di grave ed ovviamente fidiamoci….


Il prefetto di zona, Jacques Witkowski, ha riferito che «i feriti sono stati dichiarati indenni». Ha poi annunciato l’apertura di «un’indagine tecnica»
 
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La centrale nucleare di Flamanville
L’incidente alla centrale nucleare di Flamanville, nel nord-ovest della Francia, «è finito»: è quanto annuncia la prefettura locale. L’esplosione, secondo il sito internet del giornale Ouest-France, ha causato almeno cinque feriti lievi. Si è verificato nella sala macchine, dove non ci sono elementi radioattivi. Subito scartata l’eventualità di contaminazione: “Non c’è nessun rischio nucleare”, garantisce la prefettura di zona, precisando che l’esplosione si è verificata intorno alle 10.
 
I soccorsi sono giunti nella zona ed è subito scattata l’operazione dei vigili del fuoco. Secondo BFM-TV, intorno alle dodici, l’incendio era quasi interamente domato. Cinque persone sono rimaste “leggermente intossicate” e uno dei reattori “è stato spento per precauzione”, precisano ile autorità transalpine.
Lo scorso novembre, Pierre-Franck Chevet, il presidente dell’Authority di Parigi sulla sicurezza nucleare (Asn), aveva lanciato l’allarme sulla sicurezza delle centrali transalpine. insistendo sul’esigenza di “ripensare” l’intera “catena di controllo” per rendere l’atomo più sicuro.
Contattato telefonicamente da BFM-TV, il prefetto di zona, Jacques Witkowski, ha riferito che le cinque persone leggermente intossicate “sono state dichiarate indenni”. Ha poi annunciato l’apertura di un’”indagine tecnica” per determinare le cause dell’incidente verificatosi su “un banale impianto elettrico” nella zona del reattore numero 1 di Flamanville. Witkowski evoca un “surriscaldamento sulle guaine dei macchinari” che avrebbe causato la detonazione a cui è seguita la fuoriuscita di fumo in un comparto “che non ha nulla a che vedere con l’area nucleare”.
Pubblicato il 09/02/2017  -Ultima modifica il 09/02/2017 alle ore 13:01
paolo levi
parigi

Perché i ‘treni-fantasmi’ russi spaventano l’occidente

Commentando i recenti successi del test di lancio del missile balistico intercontinentale russo dell’avanzato complesso missilistico strategico su rotaia Barguzin, i media tedeschi hanno lanciato un allarme, definendolo “incubo”, tuttavia osservando che si tratta della risposta all’aggressività occidentale ai confini della Russia. Il test ha avuto luogo presso il cosmodromo di Plesetsk ai primi di novembre, e apre la via ai test di volo reali.
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Le prove di lancio sono svolte per determinare se il complesso è operativo. Il missile e il contenitore di lancio sono stati progettati da tempo, ma la piattaforma di lancio è nuova. Le prove hanno lo scopo di testarne le prestazioni“, affermava l’analista della difesa Viktor Murakhovskij a Radio Sputnik, all’inizio di novembre. Il test segna il rilancio del progetto del treno nucleare sovietico. Nel 1987, l’URSS decise di disporre di missili su ferrovia, approfittando dell’ampia e ramificata rete ferroviaria, in cui un treno poteva sfuggire alla ricognizione satellitare. Ciascuno dei 12 ‘treni nucleari’ sovietici era armato con tre missili balistici intercontinentali (ICBM) RT-23 (SS-24 Scalpel) che trasportavano 10 testate. Dallo spazio, questi treni sembravano vetture-frigorifero ordinarie.
In conformità con il trattato START II, la Russia disattivò i treni nel 2005 e li radiò nel 2007. Il nuovo progetto, nome in codice Barguzin, dal forte vento del Bajkal, non è soggetto al trattato e supera i predecessori per potenza. Ogni treno Barguzin sarà armato con 6 ICBM RS-24 Jars(equivalente terrestre del Bulava navale). Il nuovo “treno nucleare” opera similmente a un sottomarino nucleare.
Le vetture sono così solide che possono resistere all’esplosione di una testata nucleare ad alcune centinaia di metri di distanza. Un treno può operare per un mese in modo autonomo e percorrere 1000 chilometri al giorno. Il sistema dovrebbe essere messo a punto entro il 2018.
Cinque reggimenti Barguzin dovrebbero entrare nelle Forze missilistiche strategiche della Russia entro il 2020. Le piattaforme sovietiche impiegavano vagoni ferroviari diversi dalle carrozze ferroviarie standard. Il nuovo complesso missilistico è adattato allo scartamento standard. I carri che trasportano i missili recentemente testati, assomigliano a quelli frigorifero, ad esempio“, spiegava Murakhovskij. Commentando i recenti test, il sito Welt.de e la rivista Stern hanno definito il treno “un incubo“.
 
Tuttavia notavano che il rilancio dei cosiddetti “treni fantasma” è la risposta a ciò che Mosca vede come “passaggio dell’occidente della linea rossa” in Europa orientale, ai confini della Russia, indicando il rafforzamento militare della NATO in Europa orientale e nel Baltico. In un commento sul tema, il commentatore militare Vasilij Sychev osservava che i Barguzin sono solo la risposta all’unità Prompt Global Strike(PGS), un sistema aereo d’attacco convenzionale con armi intelligenti capace di colpire qualsiasi parte del mondo entro un’ora, similmente ad un ICBM nucleare. Tale arma permetterebbe agli Stati Uniti di rispondere molto più rapidamente di quanto sia possibile con le forze convenzionali.
 
Nel settembre 2014, il Presidente Putin citò il PGS tra le numerose nuove minacce che la Russia doveva affrontare, insieme al sistema di difesa antimissile degli Stati Uniti in Alaska, al sistema di difesa antibalistico Aegis in Europa e la maggiore attività della NATO in Europa orientale. Il Viceprimo Ministro incaricato dell’Industria della Difesa Dmitrij Rogozin avvertiva che la Russia aggiornerà le forze nucleari strategiche e le difese aerospaziali in risposta al sistema PGS. Viktor Murakhovskij affermava che chi definisce il treno “un puro e semplice incubo” presso i servizi segreti stranieri, ha tutte le ragioni per dirlo. “Sono d’accordo dato che non ci sono gli elementi che potrebbero essere utilizzati per rilevare il complesso missilistico su rotaia“, aveva detto. “C’è una nuova piattaforma di lancio e un nuovo sistema di controllo operativo che utilizza canali di trasmissione digitali protetti. Vi sono nuovi programmi per le missioni“, dettagliava. Quindi i media tedeschi hanno ragione ad allarmarsi sui temuti treni russi che potranno colpire tutti gli obiettivi strategici in occidente.
I treni tuttavia rimarranno esclusivamente sul territorio russo, dato che lo scartamento delle ferrovie della Russia è più ampio di quello dell’Europa. I binari nei territori della Russia e dell’ex-Unione Sovietica sono stati costruiti utilizzando il binario a scartamento largo (1520 millimetri).
La maggior parte delle ferrovie europee occidentali, fino agli Stati baltici, così come il 60 per cento delle ferrovie del mondo, usa lo scartamento normale (1435 millimetri). Le origini di questa differenza risalgono al 19° secolo. Per la Russia, il diverso scartamento dei binari aveva uno scopo strategico militare, ostacolando la forza militare ostile impedendogli di spostare truppe e materiale bellico nel Paese via treno.
 
DICEMBRE 4, 2016
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Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

Le radiazioni di Fukushima hanno contaminato l’intero Oceano Pacifico

Le radiazioni di Fukushima
 
Ogni giorno, 300 tonnellate di acqua radioattiva da Fukushima finiscono nell’Oceano Pacifico
Qual è stato il disastro nucleare più pericoloso nella storia del mondo? La maggior parte delle persone cita il disastro nucleare di Chernobyl in Ucraina, ma si sbaglia, si legge su Trueactivist.com. Nel 2011, un terremoto, che si ritiene essere una scossa di assestamento del terremoto del 2010 in Cile, ha creato uno tsunami che ha causato un crollo alla centrale nucleare TEPCO a Fukushima, Giappone.  In tre dei sei reattori, l’uranio combustibile alla fine si è fuso e quello che è successo dopo è stato il più grande rilascio di radiazioni in acqua nella storia del mondo. Nel corso dei tre mesi successivi, scorie chimice radioattive, alcuni in ancora maggiore quantità di Chernobyl,  sono finite nell’Oceano Pacifico. Tuttavia, i numeri possono effettivamente essere molto più elevati delle stime ufficiali giapponesi sono state dimostrate da diversi scienziati a compromettere negli ultimi anni.
Se questo non bastasse, dalla centrale di Fukushima continuano a fuoriuscire 300 tonnellate di rifiuti radioattivi nell’Oceano Pacifico ogni giorno. E la fuoriuscita continuerà perchè la fonte della perdita non può essere sigillata dal momento che è inaccessibile all’uomo e ai robot per le elevate temperature.
 Non deve sorprendere, quindi, che Fukushima ha contaminato l’intero Oceano Pacifico in soli cinque anni. Questo potrebbe facilmente essere il più grave disastro ambientale nella storia umana e non viene mai menzionato da politici, scienziati o media. E ‘interessante notare che la TEPCO è una filiale della General Electric (nota anche come GE), una delle più grandi aziende del mondo, che ha un notevole controllo su numerose  corporation e politici. Questo potrebbe forse spiegare la mancanza di copertura di notizie che Fukushima ha ricevuto negli ultimi cinque anni? Vi sono anche prove che GE conosceva le cattive condizioni dei reattori di Fukushima  da decenni e non ha fatto nulla. Ciò ha portato 1.400 cittadini giapponesi a citare in giudizio la GE per il loro ruolo nel disastro nucleare di Fukushima.
Notizia del: 03/10/2016

Russia, ministero Difesa interessato a piattaforma nucleare per droni sottomarini

19:26 21.09.2016
Il ministero della Difesa ha mostrato interesse nel progetto di piattaforma marina nucleare per la consegna e la ricarica di droni sottomarini, ha detto a RIA Novosti il vice progettista capo degli armamenti della società “Malahit” Andrey Kurnosov.
 
“C’è interesse. Diversi istituti di ricerca del ministero della Difesa hanno dato un feedback positivo relativamente a questo progetto,” — ha detto l’interlocutore dell’agenzia.
 
In precedenza durante la rassegna dell’industia della difesa “Army 2016” aveva annunciato lo sviluppo del progetto per una piattaforma marina nucleare il direttore generale della società “Malahit” Vladimir Dorofeev. Ha osservato che la piattaforma sarà in grado di consegnare i droni subacquei al punto di utilizzo e allo stesso tempo assicurerà per loro energia elettrica, assistenza tecnica e la lettura delle informazioni raccolte.

LA PUISSANCE NUCLEAIRE NORD-COREENNE SE RENFORCE (II) …

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La Corée du Nord a mis la dernière main aux préparatifs pour mener un nouvel essai nucléaire, après le test réalisé la semaine dernière, a affirmé lundi l’agence sud-coréenne Yonhap qui cite une source au sein du gouvernement de Séoul. “Nous avons relevé des signes qui montrent que la Corée du Nord a fini les préparations destinées à mener un nouvel essai nucléaire à tout moment dans un troisième tunnel de son site de Punggye-ri”, a expliqué cette source sous le couvert de l’anonymat.

C’est de ce même site de Punggye-ri que Pyongyang a procédé depuis 2006 à cinq essais nucléaires, dont le dernier vendredi matin. “Les services de renseignement de Séoul et de Washington suivent cela de près”, a indiqué la source à Yonhap. L’agence n’a toutefois pas précisé quelles activités avaient été précisément détectées. Le ministère sud-coréen de la Défense n’était pas en mesure de confirmer cette information dans l’immédiat.

* Comprendre :

Lire LA COREE DU NORD, PUISSANCE NUCLEAIRE EMERGENTE, TESTE SA BOMBE H !

sur http://www.lucmichel.net/2016/01/06/lucmichel-net-alerte-rouge-la-coree-du-nord-puissance-nucleaire-emergente-teste-sa-bombe-h/

(infographie : The Economist)

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RPDC : UNE STRATEGIE DE DISSUASION NUCLEAIRE “DU FAIBLE AU FORT” INSPIREE DE LA DISSUASION GAULLISTE

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En dépit de sanctions du Conseil de sécurité de l’ONU sans cesse plus dures contre Pyongyang, la Corée du Nord a réalisé vendredi son plus puissant essai nucléaire.

Le pays a affirmé avoir réussi à tester une tête nucléaire susceptible d’équiper un missile. D’après les médias officiels nord-coréens, ce dernier test a permis à Pyongyang d’atteindre une capacité de miniaturiser une ogive nucléaire afin de pouvoir la monter sur un missile.

RPDC : UNE STRATEGIE DE DISSUASION NUCLEAIRE “DU FAIBLE AU FORT” INSPIREE DE LA DISSUASION GAULLISTE

La RPDC a choisi, dans un environnement hostile et averti par la destruction par les occidentaux de la Jamahiriyah libyenne (Kadhafi) et de l’Irak ba’athiste (Saddam Hussein), une politique d’indépendance nationale reposant sur une stratégie de dissuasion nucléaire “du faible au fort”, inspirée de la Dissuassion de la France gaulliste théorisée par le Général Gallois. …

* Lire :

ARME NUCLEAIRE ET INDEPENDANCE NATIONALE : PYONGYANG EVOQUE AVEC RAISON LE SORT DE SADDAM HUSSEIN ET DE MOUAMMAR KHADAFI POUR JUSTIFIER SON PROGRAMME NUCLEAIRE

Sur http://www.lucmichel.net/2016/01/09/pcn-info-arme-nucleaire-et-independance-nationale-pyongyang-evoque-avec-raison-le-sort-de-saddam-hussein-et-de-mouammar-khadafi-pour-justifier-son-programme-nucleaire/

(infographie : The Economist)

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Pioggia radioattiva sulla valle di Susa

Domenica 04 Settembre 2016 /

Luna Nuova

Per l’Arpa è un fenomeno normale che si presenta dopo lunghi periodi di siccità

L’Arpa comunica che anche dopo l’incidente alla centrale nucleare francese di Fessenheim, nessuna anomalia è stata registrata dalla rete di rilevamento della radioattività. Ma la prima pioggia di questi giorni è stata radioattiva. E con livelli mica da ridere. Roberto Chirio, vende su internet apparecchi per la misurazione delle radiazioni e, a Caprie, per hobby, registra sempre i valori radioattività.«Lunedì 3 settembre sul tombino davanti a casa mia si leggevano valori da 800cpm e sul tampone eravamo a 2400cpm, quando i valori di fondo naturale non vanno oltre i 40-60cpm» ci ha fatto sapere. (nella foto, i livelli rilevati lunedì a Caprie da un amatore)

(di Massimiliano Borgia)

Su Luna Nuova di venerdì 7 settembre

Hillary va all’attacco: “Trump? Non possiamo dargli i codici nucleari”

ah ecco, SAREBBERO INVECE AL SICURO, IN MANO A LEI ED AL SUO PARTITO CHE STA  ACCERCHIANDO RUSSIA E CINA? Che definisce Putin un dittatore da rimuovere?????
 
Nel discorso dedicato alla politica estera la candidata elenca le «inaccettabili» proposte del repubblicano: «Eleggerlo? Sarebbe un errore storico»
 
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paolo mastrolilli
inviato a new york
02/06/2016
 
Donald Trump è «pericolosamente incoerente». Questo è solo uno dei molti attacchi che Hillary Clinton lancia contro il candidato repubblicano alla Casa Bianca, nel suo discorso dedicato alla politica estera: «Non è in grado di fare il lavoro del presidente, non ha il temperamento della persona a cui possiamo affidare i codici nucleari. Ci trascinerebbe in guerra, solo perché qualcuno gli sta antipatico».
 
Hillary ha elencato le idee inaccettabili proposte da Trump: «Ha detto che più Paesi dovrebbero avere le armi atomiche, inclusa l’Arabia Saudita. Vuole abbandonare la Nato, cioè gli alleati che ci aiutano a combattere il terrorismo. Promette di gestire la nostra economica come uno dei suoi casinò, portandoci al fallimento. Favorisce la tortura, incluse le famiglie dei terroristi, nonostante sarebbe un crimine di guerra. Dice che non ha bisogno di ascoltare generali e diplomatici perché ha un buon cervello, e che i prigionieri di guerra come John McCain non sono eroi. Elogia dittatori come il russo Putin, e insulta alleati come il premier britannico Cameron, la cancelliera tedesca Merkel, e anche il Papa».
 
Per tutte queste ragioni, Trump «non merita di guidare l’America, che trascinerebbe lungo un sentiero molto pericoloso».