Gli italiani non hanno piu’ oro da vendere, per i “compro oro” è l’ora della crisi

Non è vero, gli italiani sono ricchi i poveri sono quelli che importiamo per mafia capitale

lunedì, 23, marzo, 2015

Per i “compro oro” è arrivata l’ora della crisi. Dopo il boom degli anni 2010-2011, il settore è in forte difficoltà: 13mila aziende hanno infatti chiuso i battenti nell’ultimo triennio, secondo i dati diffusi da Oroitaly, l’organizzazione delle piccole e medie imprese dell’oreficeria

“Le aziende nate sul territorio italiano – dice il segretario Gianni Lepri – sono scese da 35 a 22mila e il fatturato medio è dimezzato. Prima si fatturavano 550-600mila euro l’anno. Oggi i ricavi annuali non superano i 300mila euro”.

Sono quindi stati persi migliaia di posti di lavoro e la situazione è in continuo peggioramento. A penalizzare il settore c’è la forte flessione del prezzo dell’oro. Gli italiani infatti non trovano più conveniente vendere i gioielli che hanno in casa come accadeva fino a poco tempo fa.

Secondo Lepre questo non è il segnale della fine della crisi. “In realtà – spiega – gli italiani hanno dato via il loro tesoretto e si sono ulteriormente impoveriti”.

http://www.imolaoggi.it/2015/03/23/gli-italiani-non-hanno-piu-oro-da-vendere-per-i-compro-oro-e-lora-della-crisi/

Rifiuta altri alcolici: barista picchiata da un marocchino, bar devastato

Comunicato della società civile? Non prova orrore per questa ennesima violenza sulle donne????? O sono donne meno vittime di altri se l’aggressore è un povero “profugo”?

domenica, 22, marzo, 2015

 La barista si rifiuta di servigli da bere, lui le distrugge il locale. Venerdì sera turbolento a Fermignano al Bar della Posta nei pressi di piazza Garibaldi.

Arrestati per danneggiamento aggravato e lesioni personali, due marocchini, Mustafa Kaaouache, 35 anni, e Ahmed Saif, 30, entrambi disoccupati.

Tutto è iniziato quando la titolare del pub si è rifiutata di servire ancora alcolici a Kaaouache che, già alterato, non l’ha presa bene. Urla, minacce e poi la reazione. Il giovane ha iniziato a scagliarsi contro ogni oggetto presente nel locale: 50 bicchieri, diverse bottiglie di vino e un frigorifero rotti, sedie, sgabelli, tavoli e bancone danneggiati. In molti hanno provato a fermarlo ottenendo solo bugni e schiaffi.

Nella foga il marocchino ha colpito anche una ragazza (9 giorni di prognosi). Uscito dal locale, mentre la titolare stava contattando i carabinieri, ha chiamato l’amico Saif. Insieme i due hanno rovesciato vari bidoni della spazzatura fin quando non hanno trovato altre bottiglie, servite poi per distruggere il lunotto posteriore della Ford Focus della titolare.

La loro furia si è rivolta poi contro un ragazzo: «Ti ammazzo, ti spacco tutto», gli avrebbero gridato prima di colpirlo con un pugno (6 giorni di prognosi). messaggero.it

http://www.imolaoggi.it/2015/03/22/rifiuta-altri-alcolici-barista-picchiata-da-un-marocchino-bar-devastato/

Disabile aggredito a Spoleto, polizia denuncia marocchino

Un comunicato di sel su questa brutale aggressione razzista?????

NO? Il ragazzo disabile è meno vittima di altri? Nessuno che si indigna e richieda una legge speciale?

19 marzo 2015

Un marocchino di 51 anni è stato denunciato perché avrebbe fatto parte del gruppo di persone che la sera del 20 febbraio scorso ha aggredito un giovane disabile, a Spoleto, insultandolo e danneggiandogli l’autovettura. Il giovane – da quanto appreso – stava uscendo dal parcheggio di un locale pubblico, alla guida della propria vettura, ma la via era ostruita da un’altra auto, con quattro uomini a bordo.

Quando ha chiesto loro – “gentilmente” di spostare il mezzo per lasciarlo passare, i quattro sono scesi dall’auto, lo hanno circondato, insultato e strattonato.

I quattro, tutti nordafricani, sono fuggiti dopo aver colpito la macchina del ragazzo con pugni e calci. Due di loro, dopo qualche minuto, sono tornati sul posto chiedendo al giovane disabile di essere risarciti, poiché si era procurato una lesione a un piede. I due, appena saputo che era stata chiamata la polizia, si sono infine allontanati. Il denunciato era già noto alle forze di polizia, mentre sono invece al vaglio le posizioni degli altri tre stranieri coinvolti.

http://www.spoletooggi.it/spoleto/disabile-aggredito-a-spoleto-polizia-denuncia-marocchino-1353/

Condannato dopo la sparatoria, ed è già a casa sua

Mica era notav in possesso di una bandana con il treno crociato. Eguaglianza della magistratuta

 Al processo per direttissima uno dei due arrestati per la fuga dai carabinieri, ha patteggiato 8 mesi di pena e il giudice ha ordinato obbligo di dimora a Finale Emilia dove abita.

21 marzo 2015

FERRARA. Dopo la sparatoria e l’arresto, ha raccontato al giudice il perchè della sua fuga: non sapeva che l’auto, la Golf inseguita per mezza città dia carabinieri, fosse rubata, e ha spiegato che aveva tentato di convincere il ragazzo che era con lui a fermarsi ma questi non voleva farlo perchè guidava senza patente: per questo motivo sono scappati ai carabinieri e per questo motivo ora sono finiti nei guai. Per poco, però, perchè ha patteggiato con il giudice una pena di 8 mesi per resistenza, ricettazione e lesioni. E da oggi pomeriggio è di nuovo a casa, solo con l’obbligo di dimora, a Finale Emilia. Si chiude così l’alba di paura dei giorni scorsi, quando in via Michelini la fuga di due marocchini alla guida dell’auto, una Golf rubata un mese fa a Bologna, si è conclusa con una pioggia di fuco di colpi sparati dai militari alle gomme.

Davanti al giudice Franco Attinà, assistito dall’avvocato Zappaterra e il pm Stefano Antinori, E.O.A., 42 anni, marocchino ha patteggiato gli 8 mesi, e occorre sottolineare che il giudice ha valutato la sua collaborazione (avrebbe aiutato i carabinieri ad individuare il complice).

Complice, più giovane, O.M.A., 19 ani, anche lui marocchino, che si era consegnato poche ore dopo la sparatoria ai carabinieri nel Modenese, proprio a Finale Emilia dove abita: ora anche per lui si apre il processo, a Modena, che si svolgerà nei prossimi giorni per gli stessi reati.

http://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrara/cronaca/2015/03/21/news/condannato-dopo-la-sparatoria-ed-e-gia-a-casa-sua-1.11089384

Anzio – Al via i servizi di salute mentale per i cittadini stranieri

Altro giro di mafia capitale? Beh sempre meglio che avere sgozzatori con il macete in giro. Se però hai un familiare malato e niente soldi per le cure TI ARRANGI, lo stato per te non c’è

La Asl RmH, in collaborazione con l’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali (Iprs www.iprs.it) e la Fondazione Di Liegro (www.fondazionediliegro.it) stanno realizzando il progetto “Servizi di salute mentale transculturali”, che riguarda la promozione di servizi di salute mentale per i cittadini stranieri. Il bassissimo numero di utenti stranieri presso il servizi di salute mentale della Asl va infatti messo in relazione con gli ostacolo all’accesso al servizio, anche perché questo riguarda un tema particolarmente spinoso a causa di pregiudizi, vergogna, fattori culturali. Il progetto mira a rendere più accessibili i servizi di salute mentale per i cittadini stranieri. Per questo è stata avviata una sperimentazione presso i Centri di salute mentale di Frascati, Ciampino, Pomezia e Anzio che si avvale tra l’altro della presenza di mediatori culturali ed è stato attivato un numero di telefono al quale si può mandare un sms in lingua, per poi essere richiamati da un mediatore culturale. E’ essenziale che l’informazione riguardo a questo servizio sia la più completa possibile, pena il rendere vano il servizio stesso.  Nell’ambito del progetto è stato prodotto materiale informativo in lingua che si sta distribuendo a tutte le realtà istituzionali e del terzo settore che hanno contatti con il mondo dell’immigrazione.

http://www.ilclandestinogiornale.it/attualita/anzio-al-via-i-servizi-di-salute-mentale-per-i-cittadini-stranieri/

Cgil, Cisl e Uil celebreranno il 1° maggio a Pozzallo: dedicato agli immigrati

Una celebrazione di mafia capitale, che caso

 sabato, 21, marzo, 2015

L’ha annunciato Susanna Camusso motivando la scelta con valutazioni di ordine organizzativo e perchè «abbiamo valutato che era necessario salvaguardare l’dea che c’è della manifestazione, il tema dalla pace, dell’ immigrazione, il senso che il mediterraneo non possa diventare un cimitero»

Cgil, Cisl e Uil celebreranno il primo maggio a Pozzallo, in provincia di Ragusa. Lo ha annunciato il leader della Uil, Carmelo Barbagallo. A Pozzallo c’è un centro di raccolta per gli immigrati, pertanto la festa dei lavoratori metterà al centro il tema degli sbarchi. La scelta di Pozzallo è caduta dopo che in un primo momento si era pensato al capoluogo di provincia (Ragusa). Ma per motivi organizzativi si è poi deciso per Pozzallo.

«Il 1° Maggio saremo insieme a Cgil e Uil a Pozzallo in provincia di Ragusa in uno dei porti simbolo degli sbarchi in Sicilia». Lo annuncia su Twitter anche il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan.

http://www.imolaoggi.it/2015/03/21/cgil-cisl-e-uil-celebreranno-il-1-maggio-a-pozzallo-dedicato-agli-immigrati/

Chiesta l’archiviazione per il papà di Renzi

I moralmente superiori non si processano

Tiziano Renzi accusato di bancarotta fraudolenta, ma ora i pm non lo vogliono a processo

Chiara Sarra  – Sab, 21/03/2015 – 13:43

Sono state chiuse le indagini per il papà del premier, Tiziano Renzi, accusato di bancarotta fraudolenta dopo il fallimento della società Chil Post srl che distribuiva giornali e volantini.

Ma i pm hanno chiesto l’archiviazione dell’inchiesta e ora spetterà al giudice se rinviarlo a giudizio o meno. L’uomo era accusato di aver ceduto per poco più di 3mila euro il ramo sano dell’azienda alla Eventi6 (di proprietà della moglie Laura Bonoli) prima di dichiarare il fallimento della società con debiti per 1 milione e 300 mila euro. Ora però gli inquirenti sostengono che Renzi negli anni in cui era amministratore avrebbe gestito correttamente la società madre e non avrebbe contribuito al fallimento. Per gli altri due amministratori subentrati nella gestione societaria nel 2010, Antonello Gabelli e Mariano Massone sono state chiuse le indagini e l’accusa è di bancarotta fraudolenta.

http://www.ilgiornale.it/news/chiesta-larchiviazione-pap-renzi-1107797.html

Perde il lavoro, 60enne si toglie la vita

venerdì, 20, marzo, 2015

Dopo il suicidio di due giorni fa dell’operaio della fabbrica di marmi di Torano Castello, a togliersi la vita ieri 18 marzo, è stato un uomo A.C. 60 anni, di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, in provincia di Soverato.

Scrive cosenzapost che l’uomo, secondo le prime ricostruzioni da parte delle forze dell’ordine, si sarebbe impiccato ad un albero, presumibilmente a causa della situazioni difficile nella quale versava dopo aver perso il lavoro, diversi mesi fa.

La vittima del folle gesto, avrebbe lasciato – secondo alcune testimonianze – un biglietto destinato alla sua famiglia, nel quale avrebbe spiegato le motivazioni di quell’atroce gesto compiuto.

Sempre più spesso, il suicidio sembra essere visto come l’unico modo per uscire dalle difficoltà e dalle vicissitudini della vita.

http://www.imolaoggi.it/2015/03/20/perde-il-lavoro-60enne-si-toglie-la-vita/

CHIOMONTE: I LAVORI PER IL CANTIERE TAV SONO ILLEGITTIMI

http://12alle12.it/chiomonte-i-lavori-per-il-cantiere-tav-sono-illegittimi-134137

IL SITO PIÙ VISITATO A NORD DI TORINO
  •  21 MAR 2015 

Scavi
CHIOMONTE

I lavori per il cantiere Tav a Chiomonte, in Valle di Susa, non dovevano iniziare perché sono illegittimi: è questo il tenore della comunicazione che, alla luce di quanto sta emergendo dalle indagini della procura di Firenze, l’avvocato torinese Massimo Bongiovanni – della squadra legale che segue i No Tav – ha inviato a Raffaele Cantone, presidente dell’autorità anticorruzione, e ai pm fiorentini.
Bongiovanni fa riferimento alla Struttura tecnica di missione del Ministero delle Infrastrutture guidata da Ercole Incalza: questo organismo, nel 2009, indicò che l’iter amministrativo della nuova ferrovia Torino-Lione rientrava nel regime della cosiddetta “legge obiettivo”. Questa circostanza, secondo il legale, non è vera perché la Torino-Lione – alla luce della documentazione che ha prodotto – era stata esclusa dal novero delle infrastrutture strategiche. La conseguenza è che il cantiere di Chiomonte, dove oggi si sta scavando un tunnel geognostico, non poteva essere aperto. “La verità – afferma Bongiovanni – non la si scopre oggi. Il fatto è che a Torino si è preferito trasformarla in una questione di ordine pubblico”.
Bongiovanni, su questo tema, aveva presentato per conto della Comunità montana un ricorso al Tar del Lazio che nel 2014 è stato respinto. A suo dire, i giudici amministrativi sono stati fuorviati da una nota preparata dalla Struttura tecnica di missione che contraddiceva il Dpef 2010-1013. La decisione del Tar non venne impugnata al Consiglio di Stato perché pochi giorni dopo la Comunità montana fu commissariata dalla Regione Piemonte.

“PRONTO SOCCORSO DI SUSA ANCORA INTASATO: PAZIENTI SULLE BARELLE. SOLO PAROLE DOPO L’ACCORDO SINDACI- SAITTA”

LUNEDÌ, 23 MARZO 2015
BY  – PUBLISHED: 03/21/2015 
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di STEFANIA BATZELLA (Consigliere regionale 5 Stelle)

Ieri ho visitato il Pronto Soccorso dell’ospedale di Susa su segnalazione di alcuni cittadini. È da alcuni giorni che il reparto é nuovamente nel caos a causa del continuo afflusso di pazienti e per la mancanza dei posti letto.

GUARDA LE FOTO DEL PRONTO SOCCORSO DI SUSA INTASATO

Il corridoio é pieno di barelle e carrozzine dove vengono sistemati i pazienti per lunghe ore e addirittura per giorni in attesa di un posto letto. Questa volta, non si può certo parlare di sindromi influenzali come più volte ribadito dai vertici dell’Asl e dall’assessore Saitta, i quali fino ad un mese fa attribuivano il sovraffollamento dei Pronto soccorso proprio al picco di influenza. Le cause sono ben altre: carenza cronica di personale sanitario e carenza di posti letto. Non bastano parole e promesse per risolvere questi problemi, servono fatti concreti.

L’accordo siglato tra i sindaci della Valsusa e l’assessore Saitta non ha ancora avuto risvolti positivi, la situazione infatti non é cambiata per nulla all’interno dell’ospedale di Susa. Abbiamo la sensazione che siano le solite promesse di circostanza, intanto i cittadini pagano le conseguenze di una sanità allo sbando.

I Sindaci sono cascati nella rete di un assessore alla sanità che con la nuova DGR sta portando allo sfascio la sanità del nostro territorio e dell’intero Piemonte. Riflettano bene sul futuro della Valle prima di stringere accordi destinati solo ad illudere i cittadini.

Stefania Batzella, Consigliere regionale M5S Piemonte