Sparare ai piloti in paracadute è legittima difesa?

http://it.sputniknews.com/videoclub/20151125/1611879/video-dip-stato.html

22:08 25.11.2015(aggiornato 08:42 26.11.2015) 

Il portavoce del Dipartimento di Stato USA Mark Toner ha detto che la Turchia ed i militanti da lei supportati nel nord della Siria avevano il diritto di difendersi sparando ai piloti del SU-24 russo abbattuto.

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Il bombardiere russo Su-24 è stato abbattuto da un missile di tipo “aria-aria”di un jet turco F-16 sul territorio siriano e l’aereo è precipitato in Siria, a 4 chilometri dal confine con la Turchia.

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Terza Guerra Mondiale : Capo dei servizi segreti turchi dichiara “la NATO deve aiutare l’ISIS a combatter l’invasione russa”… Cosa?

26/11/2015

Altro nuovo amico, un simpatico tipetto, stavolta.
Hakan Fidan è nientepopodimeno che il capo dei servizi segreti turchi.
Ha indetto una conferenza stampa chiedendo  l’intervento della Nato a favore dell’ISIS, contro “l’aggressione russa”.

Davvero

Ecco le sue testuali parole, tradotte come meglio si può:

“L’ISIS è una realtà e dobbiamo accettare che non possiamo sradicare una organizzazione così bene organizzata e popolare come lo Stato Islamico.
Comunque io prego i miei colleghi occidentali di rivedere le loro convinzioni sulle politiche islamiche , ritirarsi dalle loro mentalità ciniche e contrastare i piani di Vladimir Putin di sconfiggere i Rivoluzionari Islamisti Sririani”.

Conclude auspicando l’apertura di una ambasciata dello stato islamico a Istambul.

Beh, perlomeno adesso ufficialmente sappiamo da che parte sta Edorgan.

Quindi decidiamoci, la Nato è a favore o no dell’ISIS?
La Turchia fa parte della Nato , o no?
Gli attentatori di Parigi sono i buoni?

Houston, abbiamo un problema.

P.S. mi sa che è meglio evitare viaggi in Turchia, a qualsiasi costo, per qualche tempo.

DA  www.rischiocalcolato.it

Stefano Esposito condannato: diffamò 4 notav

post — 26 novembre 2015 at 11:29

Stefano EspositoIl senatore ed ex assessore a i trasporti di Roma (più vari incarichi che ricopre contemporaneamente) Stefano Esposito è stato condannato questa mattina per diffamazione nei confronti di 4 notav.

Un processo lungo e anomalo, dove la PM Quaglino ha tentato in più riprese di cambiare le carte in tavola, mettendo sotto accusa i notav piuttosto che il vero imputato, arrivando a chiedere l’assoluzione di Esposito nei confronti di due dei notav, non ritenuti, in quanto particolarmente esposti (Lele Rizzo e  Luca Abbà), “affidabili” e quindi meritori. Un punto di vista al quanto bizzarro.

Sta di fatto che dopo tante anomalie, sopratutto rilevabili nella tempistica e ben spiegate qui, il processo aperto l’11 aprile 2014 si è concluso con una condanna per Esposito per diffamazione a 600€ di multa, il pagamento delle spese legali e processuali e il pagamento delle provvisionali di 20.000€ in totale, ovvero 5000€ a testa per i quattro notav, Dana, Luca, Luigi e Lele.

Un ottimo risultato ottenuto grazie alle capacità e alla caparbietà del pool di avvocati notav, e anche, permetteteci di dirlo, della presenza di un giudice che non si è lasciato influenzare dal ruolo del senatore e dal codazzo di scorte e poliziotti che si porta appresso.

Diciamo anche da subito che non è la libertà di espressione ad essere messa in discussione, come probabilmente diranno Esposito e i suoi legali, non c’entra nulla. Qui c’era in discussione l’estrema libertà e impunità di un politico che più volte ha indicato con nomi e cognomi i notav addossando loro ogni tipo di responsabilità (grazie anche all’estrema confidenza con le forze dell’ordine, ammessa in aula dallo stesso senatore). I notav, che di processi e condanne ne hanno a decine, in tempi ben più celeri e con condanne ben più elevate, non hanno fatto altro che utilizzare uno degli strumenti preferiti dal senatore, che per una volta gli si è ritorto contro. Lecito e legittimo.

Esposito diceva ai giornali poco tempo fa” vedrete che finisce come per Erri De Luca“: Ste…no, non è andata così.

Qui sotto l’articolo del blog di Esposito in oggetto

TAV TORINO-LIONE: I CALCOLI DI MONTI CORRETTI DALLA MIA NIPOTINA

http://stregamatematica.blogspot.it/2012/10/tav-torino-lione-i-calcoli-di-monti.htm

La mia nipotina (ma che razza di lingua è l’italiano che mi fa sembrare una nonna invece che una zia?) di nove anni mi ha chiesto di pubblicare questo suo scritto.
 
Caro presidente Monti
 
mi chiamo X, ho 9 anni e abito a Milano. Ti scrivo perché sono andata in treno a Parigi con la mia mamma. Il motivo non ti interesserà ma siamo andatea trovare una sua amica e a visitare un famoso parco divertimenti che non ti scrivo per non fargli pubblicità.
 
Durante il viaggio, la mia mamma leggeva un documentoi che aveva scaricato dal tuo sito riguardo alla nuova ferrovia Torino-Lione, che è un pezzo del viaggio Milano-Parigi che noi stavamo facendo.
 
In quel documento ti fai delle domande e ti dai delle risposte e a dire la verità non è firmato, ma abbiamo pensato che l’avessi scritto tu, visto che su ogni pagina c’è lo stemma della Repubblica Italiana con scritto “Presidenza del Consiglio dei Ministri – Palazzo Chigi”.
 
La mia mamma mentre leggeva mi ha detto che secondo te si potrà andare da Milano a Parigi in 4 ore invece che in 7, grazie a un tunnel che vuoi costruire sotto le montagne.
 
Alla mia mamma tutto quel tempo in meno sembrava un po’ strano, visto che il tunnel sarebbe solo un pezzettino di quel lungo viaggio e quindi ha detto che potevamo metterci a fare qualche conto, giusto per passare un po’ di tempo. A me piace la matematica e mi piace anche fare le cose insieme alla mia mamma e quindi abbiamo preso una penna e ci siamo messe al lavoro.
 
Abbiamo letto sul tuo sito che per ora vorresti fare solo il tunnel e lasciare il resto della ferrovia così com’è. Lo chiami progetto low-cost, ma secondo me 8,2 miliardi di euro non sono pochi e guarda che non devi fidarti dei preventivi, il mio nonno che ha fatto rifare il bagno dice che durante i lavori i muratori hanno sempre degli imprevisti che fanno aumentare il prezzo.
 
Tu scrivi che ora i treni impiegano 152 minuti da Torino a Chambéry, è il tempo che ci ha messo il nostro treno che è il più veloce della giornata, poi ce ne sono altri due che ci mettono di più. Però hai fatto i conti usando la tabella con gli orari di partenza, quindi devi sottrarre tre minuti perché conta l’orario di arrivo a Chambéry e non i 3 minuti che il treno resta fermo per far salire e scendere le persone prima di ripartire. I minuti veri sono 149ii, in teoria, se i poliziotti non fanno aspettare troppo alla frontiera mentre controllano i documenti come è successo a noi che siamo stati fermi a Modane per 25 minuti.
 
Sul tuo sito tu hai scritto che col nuovo tunnel ci vorranno solo 73 minuti per andare da Torino a Chambéry. Scusa se te lo dico, non voglio mancare di rispetto ai tuoi capelli bianchi e poi sei un professore, ma non hai spiegato come hai fatto a calcolare quanto ci si metterà. Ti dico che metodo abbiamo usato io e la mamma per fare i calcoli, così puoi provare a rifarli anche tu e puoi dirci dove abbiamo sbagliato.
 
Il nostro treno, un TGV francese, ha impiegato un’ora e 36 minuti per andare da Milano Porta Garibaldi a Torino Porta Susa, fermandosi a Novara e Vercelli. Tra Milano e Torino non può viaggiare sulla linea ad alta velocità, perché il padrone delle nostre ferrovie fa viaggiare i TGV framcesi sulla ferrovia normale, cioè quella lenta, non so perché. Se il nostro treno ha impiegato 1,6 ore per fare circa 150 chilometri, vuol dire che andava a quasi 94 chilometri all’ora, puoi controllare anche tu con la calcolatrice del cellulare.
 
Facciamo finta che col nuovo tunnel i treni tra Torino e Chambéry riescano ad andare a 94 chilometri all’ora in media, cioè alla stessa velocità dei TGV francesi sulla linea normale tra Torino e Milano, che più pianura di così non si può. In questo modo facciamo le cose molto facili, ha detto la mia mamma, ma forse riusciamo a bilanciare il fatto che la linea della Val di Susa resterà quella di ora, quindi certo si andrà meno forte che tra Milano e Torino, ma che nel tunnel invece si potrà andare più veloci, anche se non per molto perché il treno farà una fermata all’entrata del tunnel e un’altra all’uscita.
 
Tra Torino e Chambéry ci saranno solo due fermate, a Susa e a Saint-Jean-de-Maurienne, proprio come il nostro treno che da Milano a Torino si è fermato a Novara e Vercelli, e meno male perché in questo modo il calcolo della velocità media tiene conto anche del tempo che si perde per le fermate.
 
Tra Torino e Chambéry ci sono 210 chilometri circa di ferrovia, col tunnel che va più dritto e che salterà i paesi di montagna dove ora scendono gli sciatori in inverno e i villeggianti in estateiii ci saranno circa 180 chilometri che diviso 94 chilometri all’ora fa circa 1,9 ore, cioè 114 minuti, cioè rispetto ai 149 minuti che ci si mettono ora ci sarebbe un risparmio di tempo di 35 minuti e pensa che il calcolo l’ho fatto quasi tutto da sola!
 
Abbiamo riguardato il tuo documento dove dicevi che col tunnel ci vorranno solo 73 minuti per andare da Torino a Chambéry, quindi secondo te il risparmio di tempo sarebbe di 76 minuti!
 
La mia mamma pensava che avessi sbagliato io, ma poi ha trovato su Internet che un gruppo di tecnici ha fatto lo stesso calcolo con molta più precisione e sapendo tante più cose di me sul funzionamento dei treni e delle ferrovie. Secondo loro il risparmio di tempo tra Torino e Chambéry col tunnel sarebbe di 39 minutiiv.
 
Se i tecnici hanno fatto i conti giusti, io ho sbagliato di 4 minuti in meno a calcolare il risparmio di tempo, caro Presidente Monti, ma tuhai sbagliato di 37 minuti in più e lo hai quasi raddoppiato! Ricontrolla i calcoli, se hai sbagliato davvero e se continui a lasciare scritta sul tuo sito una cosa sbagliata secondo me non fai una bella figura!
 
La mia mamma ha guardato gli orari dei Frecciarossa da Milano a Torino e ha visto che il nostro treno avrebbe potuto risparmiare gratis più di mezz’ora se avesse potuto viaggiare tra Milano e Torino sulla ferrovia ad alta velocità, che quando passi sull’autostrada e la vedi quasi sempre vuota ti fa venire un po’ di tristezza.
 
Secondo te, grazie al tunnel si impiegheranno 4 ore invece di 7 per andare da Milano a Parigi e scusami ma questa proprio non l’ho capita. Se il tempo che si risparmia tra Torino e Chambéry è di tot minuti, da Milano a Parigi si risparmia sempre lo stesso tempo, no? Come hanno fatto i tuoi 76 minuti, checomunque non sono giusti, a diventare 3 ore?
 
Forse si potrà impiegare qualche decina di minuti in meno se in Francia faranno la nuova ferrovia tra Chambéry e Lione, ma guarda che non sarà ad alta velocità. Se speri che i Francesi facciano nuovi pezzi di alta velocità, devo darti una brutta notizia. La mia mamma ha letto sul giornalev che in Francia non hanno più soldi e fanno fatica a finire le ferrovie veloci che hanno già iniziato a costruire, figuriamoci quelle che stanno solo nel mondo dei sogni come la Chambéry-Lione.
 
Caro Presidente Monti, se ti sembra che io abbia ragione, correggi presto gli errori che hai fatto sul tuo sito. Se non ti ho spiegato bene, ti mando la mia mamma così ti può aiutare, come ha aiutato me per i calcoli più difficili tipo trasformare le ore in minuti. Se invece ho sbagliato io, fammelo sapere perché la mia mamma non è riuscita a capire dove abbiamo sbagliato.
 
Un caro saluto e buon lavoro,
tua X

Mi permetto di inserire qualche nota allo scritto della mia nipotina, per chi volesse verificare la veridicità delle sue considerazioni.

ii Orari autunno 2012. Si veda http://www.tgv-europe.it/it/orari simulando l’acquisto di un biglietto per vedere la durata effettiva del viaggio.
 
iii Se venisse realizzato il tunnel, la linea internazionale non passerebbe più per Oulx, Bardonecchia e Modane, si veda http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Linea_Torino-Lione_tratta_italiana_ed_internazionale.png
 
v http://fr.reuters.com/article/topNews/idFRPAE86A01U20120711?sp=true
La tratta ad alta velocità tra Chambéry e Lione viene rinviata a un’ipotetica “quarta fase” dei lavori della Torino-Lione, non ancora presa in considerazione dal punto di vista progettuale e i cui costi non sono ancora stati quantificati. Si veda 
http://portail.documentation.developpement-durable.gouv.fr/documents/cgedd/008045-01_avis-delibere_ae.pdf
Nello stesso documento, il risparmio di tempo sulla tratta francesetra Chambéry e Lione in seguito alla realizzazione della prima fase dei lavori viene quantificato in circa 20 minuti (pag. 13, nota 37):la mia nipotina che parla di “qualche decina di minuti” è stata troppo ottimista.

“Sistemi antiaerei russi S-400 chiudono completamente cieli Siria a Turchia e NATO”

TzeTze Politica

Pubblicato da Redazione  
I sistemi missilistici di difesa aerea S-400 che la Russia trasferirà in Siria saranno in grado di coprire l’intero spazio aereo del Paese mediorientale: in altri termini qualsiasi aereo potrà sorvolare la Siria solo con “l’autorizzazione di Mosca”, ha riferito la CNN. 

La reazione russa all’abbattimento del bombardiere Su-24 da parte delle forze aeree turche sarà inevitabile sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista diplomatico. Tuttavia il principale risultato militare sarà la consegna di Mosca dell’ultramoderno complesso missilistico “terra-aria” S-400, ritiene il corrispondente della CNN Matthew Chance. 

“Quando gli S-400 arriveranno nel Paese, il loro raggio d’azione coprirà l’intera Siria, ovvero la Russia controllerà l’intero spazio aereo siriano. Questo significa che qualsiasi aereo che volerà nello spazio aereo della Siria, sia dalla Turchia o da altri paesi della NATO, potrà sorvolare il Paese solo con l’autorizzazione, quando riceverà la luce verde dai russi,” — ha detto in diretta il corrispondente. 

Inoltre il giornalista prevede conseguenze economiche e diplomatiche per la Turchia, che possono manifestarsi con il rifiuto del turismo russo, così come con l’imposizione di limitazioni alle forniture di beni e merci dalla Turchia. 

(Sputnik)

SIRIA, ARRIVANO I RINFORZI PER MOSCA: CACCIA CINESI OPERATIVI TRA POCHI GIORNI E NON SETTIMANE

 Home
(di Franco Iacch)
02/10/15 

Gli ‘Squali Volanti’ cinesi, potrebbero raggiungere la Siria tra pochissimi giorni e non tra settimane, così come precedentemente previsto. E’ il sito di intelligence israeliano DEBKA a rilanciare la notizia, citando una conversazione riservata avvenuta poche ore fa tra russi e cinesi.

I bombardieri di quarta generazione J-15, secondo DEBKA, raggiungeranno molto presto la Siria per unirsi alla campagna aerea russa. Nonostante lo scetticismo iniziale (in realtà le informazioni degli israeliani sono state sottovalutate) sulla presenza della portaerei cinese ancorata al porto di Tartus, la conferma è poi arrivata direttamente dai russi. Abbiamo anche una portaerei cinese, ha dichiarato il presidente del Comitato di Stato della Difesa della Duma Vladimir Komoyedov fugando ogni dubbio al riguardo.

Sappiamo che il vettore cinese è giunto in Siria privo del suo gruppo imbarcato da attacco e scortato da un incrociatore lanciamissili. Ad oggi il suo ruolo è prettamente logistico. Secondo le prime indiscrezioni, i bombardieri cinesi sarebbero stati schierati a bordo della Liaoning entro novembre.

Molto prima – affermano gli israeliani – quei caccia saranno in Siria a giorni e non tra settimane ed andranno subito in battaglia.

Se i cinesi dovessero davvero entrare in azione, sarebbe un avvenimento storico per la prima operazione militare in Medio Oriente ed il battesimo del fuoco, in condizioni di combattimento reale, della portaerei Liaoning.

Mosca, intanto, avrebbe chiesto a Baghdad il permesso di utilizzare una base aerea per colpire anche tutte le postazioni nemiche poste nel nord dell’Iraq. Sarebbe opportuno porre l’accento, infine, su due distinte dichiarazioni proferite nelle ore scorse. Ieri, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, a margine di una seduta del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a New York, ha commentato la crisi in Siria con queste parole: “Il mondo non può permettersi di stare a guardare e guardare con le braccia conserte, ma non deve nemmeno interferire”. Parole che fanno da eco a quanto affermato dal primo ministro iracheno Haider al-Abadi: “siamo favorevoli ad un dispiegamento di truppe russe in Iraq per combattere le forze dell’Isis. Mosca potrebbe così fare i conti anche con i 2500 ceceni musulmani che lottano con lo Stato islamico in Iraq”.

La Russia reagirà all’abbattimento del caccia Su-24 con aumento raid contro ISIS

15:40 25.11.2015(aggiornato 16:15 25.11.2015) 

Se in Turchia qualcuno voleva abbattere un aereo come atto di intimidazione contro la Russia, ha fatto male i suoi calcoli, ha dichiarato il deputato della Duma Alexey Pushkov.

Mosca reagirà all’abbattimento del caccia Su-24 in Siria con un incremento delle operazioni contro lo “Stato Islamico” (ISIS), ha affermato il presidente della commissione Esteri della Duma Alexey Pushkov.

“A mio parere, non ho dubbi, una delle conseguenze sarà il rafforzamento delle operazioni militari della Russia contro ISIS. Se qualcuno ad Ankara pianificava una campagna di intimidazione contro la Russia, ha fatto male i suoi calcoli, perchè ha arrecato gravissimi danni ai rapporti con questo atto intimidatorio non raggiungerà i propri obiettivi,” — ha detto Pushkov ai giornalisti.

Il parlamentare ha aggiunto che durante l’incontro alla Duma con il ministro degli Esteri siriano Walid Muallem ha espresso questo punto di vista.

Leggi tutto: http://it.sputniknews.com/politica/20151125/1609131/Pushkov-Turchia-Terrorismo-Siria-Muallem-Duma.html#ixzz3saTHIOEz

Lest You Forget: Lavrov Reminds Turkey of Its Involvement in ISIL Oil Trade

23:37 25.11.2015(updated 06:47 26.11.2015) 

Turkey’s decision to shoot down a Russian bomber involved in an anti-terror mission against the self-proclaimed Islamic State terrorist group means that Ankara has effectively sided with IS.

 Heading off any denial of this fact, Russian Foreign Minister Sergei Lavrov reiterated Turkey’s role in the terrorist group’s illegal oil trade.

Discussing the downing of the Russian Su-24 bomber on Wednesday, Russian Foreign Minister Sergei Lavrov had harsh words for his Turkish counterpart, Mevlut Cavusoglu.

According to a press release from Russia’s Ministry of Foreign Affairs, Lavrov pointed out that, “by shooting down a Russian plane on a counter-terrorist mission of the Russian Aerospace Force in Syria, and one that did not violate Turkey’s airspace, the Turkish government has in effect sided with ISIS.”

“…Turkey’s actions appear premeditated, planned, and undertaken with a specific objective.”

Lavrov also pointed to Turkey’s role in the propping up the terror network through the oil trade.

“The Russian Minister reminded his counterpart about Turkey’s involvement in the ISIS’ illegal trade in oil, which is transported via the area where the Russian plane was shot down, and about the terrorist infrastructure, arms and munitions depots and control centers that are also located there,” the statement read.

“Sergei Lavrov specifically said that this act by Turkey will have serious consequences for Russian-Turkish relations and will not go unanswered.”

Retired French General Dominique Trinquand made similar statements when speaking to Sputnik earlier on Wednesday.

“[Turkey is either not fighting ISIL at all or very little, and does not interfere with different types of smuggling that takes place on its border, be it oil, phosphate, cotton or people,” he said.

Turkey downed a Russian Su-24 bomber Tuesday, claiming that the aircraft violated Turkish airspace. The Russian Defense Ministry has released flight path data proving that Russian remained aircraft never left Syrian airspace.

The incident left one of the pilots dead, shot by militants on the ground after ejecting. The other, Captain Konstantin Murahtin, was rescued.

Russian President Vladimir Putin described the incident as a “stab in the back by accomplices of terrorists.

Read more: http://sputniknews.com/politics/20151125/1030764208/lavrov-cavusoglu-conversation.html#ixzz3saSLv4Hm

Turkish Prime Minister: I Gave Order to Shoot Down Russia’s Plane Myself


22:12 25.11.2015(updated 05:21 26.11.2015)

As details continue to emerge about the downing of a Russian bomber along the Turkey-Syria border on Tuesday, Turkish Prime Minister Ahmet Davutoglu has admitted to personally giving the order to fire on the aircraft, Canadian news outlet ThinkPol reported.

Hours after the incident which destroyed a Russian Su-24 bomber and left one pilot dead, Turkish President Recep Tayyip Erdogan went on the defensive, blaming an alleged incursion of Turkish airspace.

“We did not want this situation to happen, but everybody has to respect Turkey’s right to defend its borders,” he told reporters, adding that the military’s actions were “fully in line with Turkey’s rules of engagement.”

Many of the Turkish claims have already been called into question, raising doubts that the incident was a mere in-the-moment misunderstanding. Adding to that doubt are comments made by Davutoglu on Wednesday, in which he took direct responsibility for the crash.

“Despite all the warnings, we had to destroy the aircraft,” he said during a meeting with his party, according to Canadian news site ThinkPol. “The Turkish Armed Forces carried out orders given by me personally.”

Given the speed with which the incident occurred, it’s hard to know what to make of Davutoglu’s claim. According to the Turkish government’s own letter of explanation written to the United Nations Security Council, the military gave the Russian jet a series of warnings during a five-minute stretch, warning the pilots to move away from the border.

While the Russian Ministry of Defense has provided video evidence proving that the bomber never entered Turkish airspace, Ankara’s claim alleges that the incursion occurred for only 17 seconds.

It’s hard to imagine military personnel getting through to such a high-ranking government official, explaining the situation, and still having time to fire in a 17-second time frame.

Davutoglu’s statements seem to back up comments made by Russian Foreign Minister Sergei Lavrov earlier on Wednesday, suggesting that the incident had been premeditated.

“We have serious doubts that it was unintentional, it looks like a planned provocation,” he said. “We are not planning to wage a war against Turkey, our attitude towards the Turkish people has not changed. We have questions only to the Turkish leadership.”

In response, Turkey’s Western allies in NATO have urged for calm.

“What we are calling for now is calm and de-escalation,” NATO Secretary General Jens Stoltenberg said during a news conference in Brussels on Tuesday. “Diplomacy and de-escalation are important to resolve this question.”

This was also echoed by US President Barack Obama, who told reporters “It’s very important for us right now to make sure both the Russians and the Turks are talking to each other to find out exactly what happened and take measures to discourage any kind of escalation.”

While one of the pilots was killed by ground fire after ejecting from the aircraft, the other, Captain Konstantin Murahtin, was rescued. Murahtin also denied that his plane ever entered Turkish airspace, and also refuted claims that Turkey had given multiple warnings.

Russian President Vladimir Putin described the incident as a “stab in the back by accomplices of terrorists.”

Read more: http://sputniknews.com/military/20151125/1030762042/turkey-davutoglu-aircraft-orders.html#ixzz3saRKvMMW

Caccia russo abbattuto: nel mirino della NATO non l’ISIS, bensì Mosca

16:28 25.11.2015(aggiornato 16:39 25.11.2015)

L’abbattimento del caccia russo SU-24 da parte della Turchia con degli F-16 smaschera gli attori coinvolti nel conflitto siriano. Con questa mossa, i turchi hanno dimostrato per l’ennesima volta la loro complicità con l’ISIS.

L’aereo militare russo avrebbe sconfinato lo spazio aereo turco per 17 secondi, per poi tornare verso la base russa di Latakia in Siria. Questi pochi secondi sono bastati ai turchi per abbattere il caccia russo, che non si dirigeva verso il territorio turco e non poteva quindi rappresentare una minaccia per il Paese. Perché abbattere quindi un aereo militare di un altro Paese impegnato in missioni anti ISIS?

L’appoggio ad Ankara della NATO e di Obama fa pensare ad un atto premeditato, un’azione mirata a bloccare una possibile strategia comune nella lotta allo Stato Islamico. Nonostante la mossa turca, Mosca è pronta a formare uno stato maggiore congiunto contro i tagliagole, dove anche i turchi sono benvenuti. Sta alla NATO decidere se continuare a fare la guerra a Mosca o all’ISIS.

Sputnik Italia ha raggiunto per una riflessione in merito Mirko Molteni, giornalista esperto di storia e argomenti militari, collaboratore di “Analisi Difesa” e del quotidiano “Libero”. 

— Secondo te l’abbattimento del SU-24 da parte dei turchi come potrà influenzare la crisi siriana e gli equilibri geopolitici in generale?

— Sicuramente influenza negativamente la possibilità di trovare tutti insieme una soluzione al problema dell’ISIS. I turchi hanno dimostrato un’ennesima volta che il loro atteggiamento verso l’ISIS è di complicità. Vorrei ricordare che dalla frontiera turca passano i jihadisti che si arruolano nell’ISIS e poi in senso inverso passano le autobotti del petrolio di contrabbando. È possibile che il governo turco in tutti questi anni ormai non sia riuscito a controllare meglio la sua frontiera con la Siria?

Non dimentichiamoci l’episodio di Kobane, quando all’inizio del 2015 i curdi combattevano quasi da soli contro l’ISIS, a qualche centinaio di metri più in là l’esercito turco non faceva altro che osservare i combattimenti senza intervenire neanche per aiutare i curdi. È chiaro che alla Turchia fa comodo l’ISIS per tenere a bada i curdi, i quali se acquistassero un maggior ruolo nella lotta contro il Califfato, sarebbero un esempio anche per i curdi nella parte turca del Kurdistan, che vorrebbero una maggiore autonomia. La mossa turca tende a spezzare il fronte anti ISIS e in un certo senso a dare più possibilità di sopravvivenza al Califfato.

— Possiamo dire che la mossa turca, “una pugnalata alle spalle”, come l’ha definita Putin, smaschera molti attori in questo conflitto, la Turchia, ma anche la NATO e gli Stati Uniti, che appoggiano Ankara? Ora è ancora più chiaro quindi chi sostiene l’ISIS?

— Sì, esattamente. Mi ha stupito molto che Obama fino ad ora non si sia premurato almeno di parlare direttamente anche con Putin. Esiste una linea telefonica diretta tra Washington e Mosca. Data la gravità dell’incidente, Obama avrebbe dovuto quanto meno fare una telefonata diretta al presidente russo.

È evidente che dietro all’incidente ci sia una pre organizzazione, si tratta di una reazione ovviamente esagerata da parte della Turchia. Abbattere un aereo da combattimento di un altro Paese per una violazione di confine valutata in due chilometri, che per un aereo supersonico sono appena pochi secondi di volo, è esagerato. Tra l’altro l’aereo russo è stato colpito quando era già entrato in territorio siriano, parliamo poi di un attraversamento di qualche secondo del confine aereo e di striscio. L’aereo era diretto per tornare alla base a Latakia, non voleva di certo entrare in Turchia.

— Dall’atteggiamento della Turchia, della NATO capiamo che la guerra si fa a Mosca e non all’ISIS?

— Purtroppo sembra che pesi ancora la questione geopolitica legata all’Ucraina e al gas, all’allargamento della NATO, questo nonostante tutti i morti che ci sono stati recentemente a Parigi. Quello che si può sperare è che i Paesi europei, in particolare la Francia colpita di recente dall’ISIS, riescano in qualche modo a smarcarsi dalla posizione americana.

— Renzi non ha detto nulla in merito all’abbattimento del jet russo. Come dovrebbe reagire a tuo avviso l’Europa e l’Italia, membro della NATO, alla mossa turca?

— Bisognerebbe stabilire una volta per tutte che in questo momento essendo l’ISIS e i suoi alleati come al-Nusra il nemico principale, bisogna mettere da parte gli altri motivi di contrasto fra gli Stati occidentali e la Russia. Bisognerebbe concentrarsi sulla lotta contro l’ISIS. Oggi i russi si sono detti disposti a formare un centro di comando unificato per coordinare la lotta e le missioni aeree. La Francia da qualche giorno ha iniziato ad attaccare le postazioni dell’ISIS con gli aerei della portaerei De Gaulle, arrivata nel Mediterraneo orientale. Siccome la Francia sta bombardando la parte dell’ISIS che si trova in Iraq, gli aerei francesi devono passare su territori di altri Stati. Si dice, ma non è confermato, che gli aerei francesi passino o sulla Turchia o sul territorio della Giordania col permesso dei governi.

Non si capisce per quale motivo non si potrebbe nell’ottica della lotta comune all’ISIS, stabilire che i Paesi della regione lascino libertà di transito ai caccia diretti a bombardare postazioni dei terroristi. Se ciò serve anche all’aviazione russa, bisognerebbe concederglielo. Il punto è: esiste la volontà per una strategia comune? A me pare di no per il momento.

— I russi traslocano sistemi S-400 in Siria, Lavrov ha annullato la sua visita in Turchia ed ha invitato i cittadini russi a fare lo stesso. Come valuti la reazione della Russia alla mossa turca?

— Il governo russo molto difficilmente cadrà in trappola. Tutte le misure che si stanno adottando, dai missili antiaerei S-400 e le nuove disposizioni per difendere gli aerei russi in volo, sono misure di carattere difensivo. Se nelle prossime missioni l’aviazione russa farà scortare i Sukhoi da attacco da i caccia di scorta come i Sukhoi 30, lo farà in un’ottica di protezione. Se si dovesse rappresentare il caso dei caccia turchi o di altri Paesi con l’intenzione di abbattere aerei russi, a quel punto i caccia di scorta interverranno. Io penso che sia Putin che il suo Stato Maggiore cercheranno il più possibile di mantenere la lotta all’ISIS al centro dei loro obiettivi, adottando maggiori misure di difesa, evitando provocazioni ulteriori.

Leggi tutto: http://it.sputniknews.com/mondo/20151125/1609833/caccia-russo-abbattuto-lotta-a-ISIS-o-Mosca.html#ixzz3saPY5uBr