Droga nel centro profughi, era la base dello spaccio

NIGERIANO spaccia minorennema sarà un caso e sicuramente è stata la polizia, anzi, Salvini a metterci la droga per incolpare questi poveretti

I bravi ragazzi che spacciano solo perché non trovano altro (il 40% dei giovani italiani disoccupati non ci si dedica, sarà che son fanulloni) e pensare che ci raccontano che se sappiamo che forma e sapore hanno i pomodori lo dobbiamo alle risorse.

VIOLENTA AGGRESSIONE AGLI INVIATI DI STRISCIA LA NOTIZIA, video

Aggressioni ai giornalisti nelle zone dello spaccio sono all’ordine del giorno, ma nessuno si indigna e nessun indagato come per la capocciata di Roberto Spada. Il Ministro Minniti non si è espresso in “No zone franche” come per Ostia, questa stramba “eguaglianza”

Minaccia i poliziotti e tenta di picchiarli: «Ammazzo anche la vostra generazione»Il 23enne ha minacciato i poliziotti delle volanti mimando il gesto del taglio della gola, poi ha tentato di colpirli con calci e pugni e ha sfogato la sua rabbia anche sull’auto di servizio – 3 febbraio

Catania, rissa tra lavavetri al semaforo
Durante un controllo un agente di polizia aggredito con un pugno al viso
di Fabio Giuffrida  VIDEO 8 febbraio

I migranti di Macerata: “Per vivere siamo costretti a spacciare”

fortuna che non hanno da procurarsi i soldi per vitto, alloggio, bollette, biglietti di treno ed autobus, miliardi di altre tasse come tocca agli italiani, ANCHE SE DISOCCUPATI.

Droga nel centro profughi, era la base dello spaccio

febbraio 5, 2018

“Con la perquisizione da parte della Polizia di Imperia, che non finiremo mai di ringraziare per l’utile e prezioso lavoro a difesa della nostra Comunità, sarebbe emerso, per l’ennesima volta, che un centro di accoglienza gestito da una coop veniva sostanzialmente usato da alcuni migranti anche come base per lo spaccio di droga”. Lo ha dichiarato il capogruppo regionale ligure della Lega, Alessandro Piana, in merito al blitz della polizia di venerdì scorso.
 
“Una beffa non solo per noi italiani – ha aggiunto Piana – ma anche per gli immigrati regolari che si sono integrati e hanno accettato di vivere seguendo le nostre regole, leggi e tradizioni. Secondo l’indagine, tutto avveniva praticamente alla luce del sole e a pochi metri dal palazzo del Comune”.
“Si tratta, infatti, della struttura imposta solo poco più di un anno fa ai residenti della zona, del tutto contrari al nuovo insediamento, che avevamo cercato invano di non far aprire ricevendo porte in faccia da Governo e varie Istituzioni”.
 
“Ora è venuto fuori quello che ormai temevano tutti. E’ paradossale che lo Stato paghi e tuteli il business immigrati, con 35 euro a richiedente asilo, fornendo loro vitto, alloggio, wi-fi, istruzione, formazione e decine di altri privilegi, quando poi lo stesso Stato sa benissimo come in realtà vadano le cose a causa del buonismo dilagante e dell’immigrazione senza regole”.
 
“Da domenica 5 marzo si comincerà a cambiare davvero. Perché i delinquenti e quelli che vendono morte ai nostri figli per strada sono tutti uguali. Basta business e buonismo della sinistra. Avanti tolleranza zero, certezza della pena, rimpatri a tutta forza senza indugiare oltre”.

Aggressione ai giornalisti, quando indigna e quando No

brumotti aggreditoLe risorse mentre si dedicano ai lavori  che gli italiani non vogliono fare aggrediscono, sparano, accerchiano dei giornalisti, MA LA POLITICA NON CHIEDE MOBILITAZIONE come per 4 pericolosi skinheads che hanno commesso il gravissimo reato di “obbligare all’ascolto”, mafia capitale non gradisce intromissioni.

La capocciata di Roberto Spada ad un giornalista (per altro lavorava in nero) ha indignato (giustamente) tutto il mondo talmente politically correct che non si è “accorto” dell’accerchiamento ed aggressione fisica con tanto di spari ai danni della troupe di Striscia la Notizia.

Minniti in relazione al caso Spada/giornalista di Nemo disse:  Minniti: il fermo di Spada dimostra che in Italia non ci sono zone franche

SICURO MINISTRO NON ELETTO?

Striscia la notizia, Brumotti e la troupe aggrediti da 30 spacciatori a Padova: contro di loro sputi e schiaffi

Brumotti aggredito per la terza volta. A Roma spari e minacce
L’inviato di ‘Striscia la Notizia’ era nel quartiere San Basilio, dove lo spaccio è sotto gli occhi di tutti. Un uomo ha lanciato un mattone e ferito un collaboratore. Uditi colpi di pistola

VIDEO Aggressione violenta alla troupe di striscia

Vittorio Brumotti e la sua troupe sono stati aggrediti e sono stati anche derubati di due videocamere. Prima dell’aggressione e dei furti, uno spacciatore al quale si è rivolto Vittorio Brumotti, oltre alla droga, ha cercato di vendergli anche delle armi, per la precisione pistole e kalashnikov. tratto da FONTE
Nuova aggressione al Parco della Montagnola di Bologna, dopo quella del 15 novembre scorso, per la troupe di Striscia La Notizia guidata dall’inviato Vittorio Brumotti, inseguita e spintonata da un gruppetto di spacciatori, che non hanno gradito la nuova «intrusione» in un territorio che ha seri problemi di degrado e microcriminalità. Per la verità è la terza aggressione in due settimane per il giornalista e i suoi cameraman: la sera del 22 novembre era stato assaltato a Padova, anche là durante la registrazione di un servizio sullo spaccio di stupefacenti in una zona calda, l’area antistante la stazione ferroviaria.
 
Il 15 novembre la troupe era entrata al buio del Parco per documentare lo spaccio nella Montagnola e Brumotti si era finto potenziale acquirente. A un certo punto l’inviato del programma televisivo satirico aveva svelato la sua identità tirando fuori un megafono per denunciare l’accaduto, e fu affrontato, insieme ai cameraman, da un gruppo di stranieri che strapparono le telecamere. Stasera fatto analogo durante un nuovo servizio sullo spaccio di droga nel Parco costruito sull’ottocentesca discarica cittadina (da cui il nome Montagnola), adiacente alla centrale Piazza 8 Agosto che celebra la cacciata degli austriaci.
 
Questa volta un gruppetto meno nutrito di giovani li ha raggiunti. Ci sarebbero stati contatti, più che altro il giornalista e i teleoperatori sarebbero stati spintonati, una telecamera sarebbe rimasta danneggiata, ma non ci sarebbe stata la rapina degli strumenti televisivi. Uno degli aggressori sarebbe già stato identificato. Nel parco, poco lontano dalla stazione ferroviaria e da Piazza Maggiore, da tempo è presente, ed è al centro del dibattito cittadino, il problema della presenza di spacciatori, soprattutto cittadini centrafricani, molti senza fissa dimora.
 
Brumotti voleva documentare lo stato in cui versa la Montagnola gridando agli spacciatori di vergognarsi di quello che stavano facendo a pochi passi da una scuola, l’asilo ‘Giaccaglia Betti’. Quella volta l’aggressione fu dura. Nella notte scattò una retata dei carabinieri portò all’arresto per spaccio di diversi africani, anche nei giorni successivi. Ci furono reazioni durissime, oltre al sindaco Virginio Merola, quella del leader della Lega Nord Matteo Salvini, sempre molto sensibile a quello che succede a Bologna. «Non vedo l’ora, una volta al governo – disse – di dare una bella ripulita a tutta l’Italia. Attendo arresti e manifestazioni, come a Ostia». La nuova visita a Bologna, da quanto si comprende, è stata dettata dalla voglia di vedere se l’operazione pulizia avesse dato i suoi frutti. A sue spese, Brumotti ha verificato che non è così.
 
Mercoledì 29 Novembre 2017
Striscia, Brumotti picchiato di nuovo a Padova. “Troupe accerchiata dagli spacciatori”
Vittorio Brumotti, l’inviato sul territorio di Striscia la notizia, è stato nuovamente aggredito, ieri sera, durante la registrazione di un servizio sullo spaccio di stupefacenti in un zona calda di Padova, l’area antistante la stazione ferroviaria. La troupe di Striscia è stata accerchiata da un gruppo di spacciatori, una trentina – secondo gli autori della trasmissione – che ha poi aggredito Brumotti e i suoi operatori con sputi e schiaffi e il lancio di una bottiglia. Questo episodio si verifica a pochi giorni di distanza dall’aggressione, sempre a Vittorio Brumotti e alla sua troupe, avvenuta nel parco della Montagnola di Bologna dove si era recato per un servizio sullo spaccio di stupefacenti.
Pubblicato da Striscia la notizia
Brumotti di Striscia va a San Basilio e i pusher sparano
Colpi di pistola durante il servizio tv, il cameraman colpito da un mattone
2 Dicembre 2017
Due colpi di pistola, il lancio di un mattone che ha ferito un cameraman e minacce di morte contro Vittorio Brumotti e la sua troupe. L’aggressione è avvenuta oggi pomeriggio a Roma durante un’inchiesta sulla droga. Terza tappa dell’inchiesta, dopo Bologna e Padova, e terza aggressione. Solo che stavolta c’è chi ha usato la pistola.
 
L’inviato di Striscia la notizia si trovava nel quartiere San Basilio (via Carlo Tranfo, angolo con via Luigi Gigliotti) per documentare lo spaccio di sostanze stupefacenti che avviene alla luce del sole. Avvicinati con la proposta di vendergli cocaina e altre droghe, Brumotti ha iniziato la sua campagna contro lo spaccio usando il megafono. Immediatamente da un blocco di case popolari si sono levate urla di insulti e minacce. Verso le 16.15, sceso dal suo furgone, Brumotti ha sentito due colpi di arma da fuoco. Una persona in passamontagna ha corso verso di lui e la sua troupe lanciando un mattone che ha ferito a una gamba uno dei cameraman. L’inviato e la troupe sono saltati sul furgone allontanandosi di corsa dal quartiere.

Udo Ulfkotte è morto. A 56 anni. Aveva rivelato che giornalisti sono “comprati” dalla Cia. I colleghi esultano.

udo-ulfkotteUdo Ulfkotte  è morto, improvvisamente, dicono di attacco cardiaco.  Aveva 56 a  anni.
Ulfkotte era il giornalista, che, dopo aver lavorato  al Frankgfurter Allgemeine Zeitung, rivelò come lui ed altre “firme”   fossero al soldo dei servizi americani.. Il suo libro, “Giornalisti Comprati” (2014), descrive i metodi con cui la Cia imbecca, istruisce, paga (fino a 20 mila dollari) giornalisti  tedeschi ma anche italiani  perché scrivano articoli favorevoli alle politiche americane.
«Prima di tutto» ha raccontato  «è necessario rendere autorevole il giornalista a libro paga, facendo riportare i suoi articoli, dandogli copertura internazionale e premiando i suoi libri. Molti premi letterari non sono che premi alla fedeltà  propagandistica  [..] In occasione della  crisi libica del 2011, ha raccontato di come fu  imbeccato dai servizi germanici perché annunciasse sul suo giornale, come fosse un fatto assodato, che Gheddafi  era in possesso di armi chimiche ed era pronto ad usarle contro   il suo popolo inerme. […] Se invece si trasgredisce la linea filoatlantica le conseguenze sono altrettanto note, ovvero la perdita del lavoro, il triste isolamento professionale, fino alle minacce dirette e alle persecuzioni (lui stesso sostiene di aver subito sei perquisizioni nella sua abitazione con l’accusa di aver rivelato segreti di stato)”.
(Marcello D’Addabbo – ladagadinchiostro.com).
Insomma è stato il primo a rendere pubblico il fatto che i media scrivono “fake news” (notizie false)  a pagamento.  Oggi  sono i media ad accusare i social di diffondere notizie false.
Dopo essere stato bollato come pazzo dal suo ex giornale, la FAZ, Udo Ulfkotte ha preso posizioni di veemente denuncia di Angela Merkel,  della sua  gestione dell’euro,  e della sua politica di “accoglienza” di centinaia di migliaia di islamici.   “Die Asyl  Industrie”, “Mekka Deutschland”  sono i titoli dei suoi più recenti saggi.
Può essere stato ucciso?
Un  suo corrispondente, l’informatico e autore di blog alternativo Hadmuth Danisch, riferisce di una mail di Udo;   stava cercando  anche da lui se aveva   informazioni sulle violazioni della Costituzione da parte della Cancelliera, e si stupiva di non trovare nulla o quasi.  La mail è del 10 gennaio:
“Domanda a tutto tondo:  tranne il libro di testo dal professor Otto Depp Heuer ( “Lo stato della crisi dei rifugiati”) sono state altre pubblicazioni su Angela Merkel e il loro sistematiche violazioni di legge dal suo insediamento? ì Voglio dire:  Atomausstieg (?) , salvataggio delle banche, apertura delle frontiere, violazioni di Lisbona, Maastricht, Dublino, Schengen, ecc … Chi conosce  un buon lavoro-up professionali di illegalità  ? Non intendo trattati di psicologi sulla malattia mentale  del leader amato  che si suppone tanto amato, non biografie di Angela Merkel – in realtà solo illegalità e letteratura profonda … Sì, lo so, c’è Di Fabio, ma altri?”.   Udo di Fabio qui citato  è  un giurista importrante, che è stato giudice della Corte costituzionale tedesca  fino al 2011, e  che ha scritto un saggio  in cui descrive Angela Merkel “spaccatrice della Costituzione” (Verfassungsbrecherin)
Danisch ammette di aver risposto distrattamente (“Non è il mio campo e  ho i guai miei…”. Il 12, ha ricevuto un’altra mail da Ulfkotte:Data: Giovedì, 12 Gennaio 2017 21:58:12 +0100Da: Udo Ulfkotte <udo@ulfkotte.de>A: ‘Hadmut Danisch’ <hadmut@danisch.de>Oggetto: Re: Richiesta di Udo Ulfkotte
…centinaia di migliaia, forse milioni di persone discutono di possibili violazioni legali di Angela Merkel, e non c’è altro che un  singolo opuscolo  (edito  dal  Professor Otto Depenheuer)  con  brevi testi di alcuni docenti.  In che paese viviamo? Non una tesi di dottorato, non  saggi specialistici eccetera.  Se vuoi conoscere   dal punto di vista giuridico quali leggi specificamente la Merkel abbialo infranto – perché non c’è dubbio che ne ha violate  – non trovi NIENTE. Perché?”.
24 ore dopo era morto. Mmmm, commenta Danisch.
Effettivamente, quando si cercano informazioni sul web  su temi  seriamente critici di german-journalists-si-rallegranoAngela, non viene fuori praticamente nulla. “Not Found”; “Error”, eccetera. Dicono che Ulfkotte avesse già avuto tre infarti.   Fatto sta che trovo  questa notizia: “Ahahahah! Esultanza fra i gironalisti tedeschi per la morte del loro collega critico dell’immigrazione”. “Udo Ulfkotte è morto! Brindiamo!”
15 gennaio 2017