TAV – Invadi un terreno 1 mese di reclusione

http://www.tgvallesusa.it/?p=3538

SCRITTO DA: VALSUSA REPORT – NOV• 27•13

susa2010

E’ passato solo un mese da quando la casa del leader carismatico del movimento,  Alberto Perino,  67 anni,  bancario in pensione, viene perquisita dalla Digos nel quadro di un’inchiesta aperta per istigazione a delinquere ma che in realtà vuole fare luce anche sul modo in cui gli attivisti ricavano le informazioni che poi utilizzano per scorribande contro il super treno ad alta velocità in Valle di Susa.

Oggi il processo per invasione di terreni è ripreso con le arringhe dei difensori, il Pm Manuela Pedrotta ha chiesto la condanna del leader No Tav, e altri nove attivisti. Tre mesi sono stati invece richiesti per un militnte del centro sociale Askatasuna – recentemente finito nel mirino del Comune di Torino dopo la mozione per la vendita degli spazi occupati e quindi a rischio sgombero.

L’episodio risale al 12 gennaio 2010 annunciato da un comunicato stampa del movimento No Tav che recitava:

Per questo organizza per sabato 9 gennaio alle 14,00 un presidio pacifico e di massa presso l’Autoporto di Susa, con partenza dal semaforo sulla SS24 in località Traduerivi di Susa e alle 21,00, presso il centro polivalente di Bussoleno, un’assemblea popolare con gli amministratori per decidere come proseguire la mobilitazione e il presidio del territorio.

A quel giorno di mobilitazione anti-sondaggi, gli oppositori arrivavano con delibere assunte da 17 Consigli comunali della Valle di Susa, contrari ai sondaggi finalizzati alla nuova linea ad Alta capacità/velocità Torino-Lyon. Rafforavano le precedenti prese di posizione delle amministrazioni locali, accompagnate dalle 32.000 firme contro il Tav presentate a Strasburgo nel settembre 2007. Momento nel quale anche la Comunità Montana delle Valli di Susa e Sangone dava il suo appoggio in chiara opposizione al Tav.

Quel giorno in località Traduerivi convergono circa 1500 attivisti, i manifestanti costruiscono a tempo di record un presidio, molto simile a quello di Venaus, proprio nel punto dove dovrebbe essere trivellato il pozzo numero 68 (sono 91 quelli previsti in totale tra Val di Susa, Val Sangone, Torino e Settimo), della trivella neanche l’ombra e la gente passeggia liberamente nel luogo del sondaggio marciando pacificamente nei punti “S 68″ e “S 69″, le due porzioni di terreno distanti circa 500 metri l’una dall’altra. L’arrivo delle trivelle era previsto nei giorni successivi e ai Csusa20102omuni interessati non erano ancora arrivate le lettere ufficiali. Al sito 68, i manifestanti montarono il loro presidio su terreno di proprietà del Comune di Susa: una casa di lamiera lunga 5 m e alta 3 con due cartelli tipici della segnaletica stradale, affissi sulla porta dell’entrata, dove campeggiava le scritte “No Tav” e “No sondaggi” – allora dichiararono – “Presidieremo notte e giorno, da qui non passerà nessuno”. Oltre ai No Tav, erano presenti anche alcuni amministratori della valle contrari all’opera tra cui il sindaco di San Didero e i vicesindaci di Avigliana e Mattie; non si registrarono né disordini né blocchi del traffico, una pattuglia soltanto di carabinieri e alcune volanti della polizia stradale fecero capolino osservando da lontano. In quell’occasione ilmovimento dichiarò “Anche i sondaggi sono una buffonata. Sappiamo che per farli servono al massimo 3 milioni di euro, perché ne hanno chiesti 6? Forse per finanziare qualche campagna elettorale?” Si era periodo di elezioni.

I fatti di allora parlano chiaro: in localita’ Traduerivi a Susa, un gruppo di manifestanti, si badi bene un gruppo di manifestanti, ostacolò un sondaggio preliminare legato alla Tav, oggi la Procura ha chiesto una condanna a un mese per tutti. Forse è giusto supporre che dietro a quel mese di penale si possa aprire un risarcimento danni. Per quell’episodio Ltf ha già avviato una causa civile in cui chiede per l’appunto un risarcimento

No Tav, procura chiede la condanna di Perino

http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/11/27/news/no_tav_procura_chiede_la_condanna_di_perino-72070393/

 E’ accusato di invasione di terrreni insieme con altre nove persone: tentatrono di ostacolare i sondaggi. I fatti risalgono al 12 gennaio 2010

 120008125-5e01fa20-c02a-4852-993e-7fb993c5a438Alberto Perino

La condanna a un mese di reclusione è stata chiesta dalla Procura di Torino per Alberto Perino, storico e carismatico leader del Movimento No Tav, processato in tribunale per invasione di terreni insieme ad altre nove persone. L’episodio risale al 12 gennaio 2010 e si riferisce al tentativo di un folto gruppo di dimostranti di ostacolare i sondaggi preliminari per il Tav che avrebbero dovuto essere eseguiti nei pressi di Susa in località Traduerivi. La stessa pena è stata proposta per tutti gli altri imputati ad eccezione di uno dei leader del centro sociale torinese Askatasuna, per il quale sono stati proposti 3 mesi.
Il processo è ripreso questa mattina con le arringhe dei difensori. L’avvocato Danilo Ghia, facendo riferimento all’iter amministrativo che doveva portare all’esecuzione dei sondaggi, ha detto che “opporsi a un atto illegittimo è un dovere civile”.
Altri legali hanno parlato di “lotta gandhiana”.

Comunicato di solidarietà

Alberto Perino “è una persona onesta dalla quale tanto abbiamo imparato e ancora molto dobbiamo imparare”. Così il M5S commenta la richiesta di condanna di uno leader storico del movimento No Tav, indagato dalla Procura di Torino per “invasione di terreni”. “A lui ed agli altri indagati va la nostra totale solidarietà”, affermano i parlamentari del M5S eletti in Piemonte, il capogruppo in consiglio regionale e il M55 Valle di Susa.
“Il nostro è un Paese malato -proseguono i 5 Stelle -. Ne siamo consapevoli e ne abbiamo la prova ogni giorno, quando svolgiamo la nostra attività istituzionale, scontrandoci con un sistema che si rifiuta ostinatamente di cambiare. Fuori dai palazzi, segnali di speranza: le coscienze si risvegliano e i cittadini acquistano sempre più consapevolezza e determinazione.
Il primo focolaio di questo risveglio si è acceso in Valsusa, dove da anni la popolazione ha deciso di opporsi strenuamente allo scempio del suo territorio”.

Il piccolo scout dei banchieri rasenta, anzi sfonda, il muro dell’indecenza

 Oggi è arrivato ad affermare che “l’Italia ha fatto un percorso che ci consente e ci obbliga a spingere sulla strada della crescita”. Urge ricovero! C’è da domandarsi, seriamente, dove questo soggetto creda di vivere. Nessuno ha avuto il buon senso di dirgli che è tornato dalla Germania? Forse è vittima di uno sdoppiamento della personalità? Crede forse di dirigere i conti della Merkel? È inspiegabile questo atteggiamento cieco. Ci sta portando allo sfascio: mille aziende (partite iva) chiudono ogni santo giorno che trascorre. Cioè, dall’alba al tramonto, mille titolari di partita iva riconsegnano tutto alle varie Agenzie delle Entrate e arrivederci. E questo primo ministro non votato da nessuno e da nessuna, piazzato a Montecitorio per volontà di un personaggio sul quale sarebbe meglio stendere un sudario, osa prenderci per i fondelli così sfacciatamente? Con quale diritto costui si permette di rilasciare dichiarazioni come: ”Siamo convinti di poter dire con forza che c’è bisogno di una politica Ue per la crescita perché abbiamo i conti in ordine”? Ma le centianaia di morti causati dal fallimento in cui ci ha proiettato lui ed il suo predecessore su ordine degli usurai più spietati, non gli pesano sulla coscienza? Letta: ci sono persone che si tolgono la vita davanti ai famigliari perché avanzano crediti che il tuo governo si ostina a non saldare. E le banche stanno facendo tabula rasa di ogni loro avere mentre tu fai propaganda.
http://www.signoraggio.it/il-piccolo-scout-dei-banchieri/?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

Crisi: 40% italiani vive alla giornata

Allarmanti i dati pubblicati nell’ultimo rapporto del Centro Einaudi, che descrivono un Paese in ginocchio, dove uno su tre (il 34%) non fa alcun programma per il futuro della sua famiglia oltre i sei mesi.
 Il 40% degli italiani vive alla giornata, un terzo degli abitanti del Paese non programma il futuro della propria famiglia oltre i sei mesi. Questo è il quadro preoccupante che ritrae il Rapporto del Centro Einaudi sui dati dell’Eurobarometro. In Grecia coloro che non sono in grado di fare progetti sono il 68% del totale, in Germania il 15%, in Austria il 10%.
Il diciottesimo rapporto del centro studi Luigi Einaudi stila anche un bilancio dei settori produttivi italiani. Nell’industria la crisi del mercato interno è stata pagata soprattutto dalla gioielleria e dal comparto dei mobili, che dal 2005 hanno visto scendere i loro fatturati del 26%. Anche le aziende della componentistica per auto sono andate male (ricavi in calo del 22% in 8 anni) e la stessa industria automobilistica con un cale del 14%, che nel solo periodo nero 2007-2008 ha perso il 58% di fatturato per poi recuperare. Un caso a parte è quello delle macchine industriali, che in Italia hanno registrato un aumento del 18% delle vendite e all’estero un boom del 197%.

Nell’export i prodotti italiani che hanno registrato i migliori risultati sono le forniture e le macchine mediche (+69%), oltre all’alimentare industriale (+68%). Anche nelle vendite all’estero la gioielleria accusa un calo (-10%) mentre tengono mobili e comparto del legno.
http://www.controlacrisi.org/notizia/Economia/2013/11/25/38279-crisi-40-italiani-vive-alla-giornata/

Bruegel, il club massonico fondato da Mario Monti

26 novembre 2013 – Rita Pennarola per La Voce delle Voci –

Non solo Bilderberg. O la Trilateral. Non bastavano nemmeno gli Illuminati alla collezione di Mario Monti, fin dal suo insediamento a Palazzo Chigi rimbalzato quotidianamente sul web per le sue conclamate appartenenze a logge supermassoniche mondiali.Lui, il premier, fin dal 2004 aveva fondato in Europa una compagine tutta sua. Si tratta di Bruegel, un nome che fa discutere fin dal suo primo apparire. Per Monti e i suoi, si tratta di un semplice acronimo (Brussels European and Global Economic Laboratory). Per i piu’ sospettosi, evocare il grande artista fiammingo del 500, noto per la rappresentazione dei ciechi, e’ l’implicito riferimento a quel panorama occulto della finanza mondiale che i cittadini non possono – e non devono mai – vedere.
TRICHET
Ma chi e’ e cosa fa Bruegel? Loro si definiscono naturalmente e senza alcun imbarazzo i filantropi dell’economia europea. Nel senso che solo grazie al loro insegnamento potremo avere nel vecchio continente i grandi economisti di domani. E giu’ finanziamenti miliardari (in prima fila big pharma, con colossi come Novartis e Pfizer, poi banche come Unicredit ed UBS), economic schools in mezzo mondo, tutor prelevati dalle accademie piu’ conservatrici del pianeta (anche quando la conservazione e’ “di sinistra”). Tra i generosi elargitori di fondi non ci sono solo i privati, bensi’ i governi di Stati come Italia, Francia, Belgio, Olanda e naturalmente la Germania.
CLUB BILDERBERG
Passiamo al board. Quando Monti lascia la carica di presidente (rimanendo padre fondatore del sodalizio), gli subentra l’ex presidente della Banca Centrale Europea Jean Claude Trichet. Fra gli italiani di prima fila ecco Vincenzo La Via, in Bruegel da lunga data ma assurto a notorieta’ nazionale solo un anno fa quando Monti, diventato premier, lo chiama al suo fianco come direttore generale del Tesoro, carica che riveste tuttora.

TRILATERAL E BILDERBERG
Chi e’ davvero La Via? Nessun mistero, ma qualche sorpresa si’, visto che si tratta di un numero uno alla Banca Mondiale, quello stesso organismo considerato artefice primo del pensiero unico e del temutissimo Nuovo Ordine Mondiale, di cui Mario Monti sarebbe tra i principali artefici, in Italia ed oltre.

Ma a proposito di mondo, scorrendo la classifica 2012 dei think tank piu’ influenti del pianeta resa annualmente da James G. McGann della Philadelphia University, Bruegel figura in ottava posizione su 40 compagini considerate, dietro giganti come Chatham House, che guida la lista, e ben prima di analoghe formazioni di Russia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. Fra i pochi italiani in Bruegel non poteva non esserci Vittorio Grilli, attuale ministro dell’Economia. Infine lei, la “principessa comunista” Letizia Reichlin, figlia dei marxisti d’altri tempi Luciana Castellina ed Alfredo Reichlin.

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/si-chiama-bruegel-la-loggia-doro-di-mario-monti-non-solo-bilderberg-e-trilateral-50865.htm

Mass media e suicidi dovuti alla crisi…

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Della questione dei suicidi dovuti alla crisi ne parliamo malvolentieri; non solo farlo fa venire il magone sia a chi scrive che a chi legge: ma anche perché secondo autorevoli psicologi parlarne troppo può spingere altre persone all’irrimediabile decisione: una sorta di “effetto emulazione“, ed è per questo che abbiamo deciso di astenerci dal riportare quotidianamente i casi di questo tipo, cosa che sarebbe controproducente e anche inutile, preferendo affrontare la questione di tanto in tanto, analizzando l’evolversi dei fatti.
 
Ma i mass media, servi dei politici che a loro volta sono i camerieri degli eurocrati che rappresentano i maggiordomi delle banche e delle lobby, non ne parlano per ben altri motivi…
 
Nel 2012 secondo alcune stime si sono verificati OLTRE 500 CASI DI SUICIDIO: un MIGLIAIO nel biennio 2011-2012.
 
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“Crisi e disperazione: nell’ultimo anno 500 suicidi”http://www.nocensura.com/2013/02/crisi-e-disperazione-nellultimo-anno.html
 
“Le morti della crisi. Oltre 500 suicidi nel 2012 per motivi economici”
 
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Casi di suicidio si sono verificati in ogni area del paese: in alcune zone anche più di un caso in un solo giorno o nel giro di pochi giorni, con vere e proprie “raffiche di suicidi” registrate a più riprese (vedi per esempio: http://www.nocensura.com/2013/07/crisi-raffica-di-suicidi-in-tutta.html)
 
Ma i dati “ufficiali” hanno sempre proposto numeri bassi, la cui attendibilità suscita forti dubbi:
 
Nel Settembre 2012 secondo una fonte ripresa da Tmnews ci sarebbero stati 68 suicidi: circa 8 al mese:http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/20120920_174655.shtml
 
Anche pochi giorni fa l’agenzia Adnkronos ha pubblicato un articolo, riprendendo i dati diffusi da “Link Lab” secondo il quale nel 2013 i “suicidi per insolvenza” sarebbero stati 119:
 
Un numero che istintivamente appare molto, molto, troppo basso: basti pensare che – per citare sempre fonti ‘di sistema’ – secondo una ricerca diffusa da “Il Sole 24 ore” nel Maggio 2012, nel periodo 2008 – 2010 i suicidi dovuti alla crisi sarebbero stati 290:
 
 
Ovvero circa 93 all’anno nel 2008-2009-2010: anni in cui la crisi ‘mordeva’ molto meno di oggi: a quei tempi nemmeno se ne parlava di “emergenza suicidi”, il “boom” si è verificato con l’avvento del governo Monti, alla fine del 2011;
 
Che il numero dei suicidi dal 2010 a oggi sia cresciuto così poco? MAGARI… ma il dato appare decisamente irrealistico.
 
Probabilmente un centinaio di suicidi si sono verificati nel solo Veneto, una regione gravemente interessata da questo fenomeno, dove spesso è stato registrato più di un caso in un solo giorno; in un episodio in 24 ore ci sono stati ben 4 suicidi (vedi: http://www.nocensura.com/2013/04/allarme-suicidi-oggi-in-veneto-4.html oppure http://www.lindipendenza.com/crisi-quattro-suicidi-in-poche-ore-in-veneto/)
 
A Settembre il presidente Veneto Zaia ha quantificato in “oltre 70” i casi di suicidio tra gli imprenditori veneti: http://www.asca.it/newsregioni-Veneto__Zaia__situazione_suicidi_tra_imprenditori_e__tragica-1311116-.html
 
Anche Beppe Grillo al “caso-Veneto” ha dedicato un articolo sul suo blog – “Il Veneto degli imprenditori suicidi” http://www.beppegrillo.it/2011/12/il_veneto_degli.html
 
Da alcuni mesi in Veneto è stata attivata un’equipe di specialisti per fronteggiare l’emergenza, che a fine Settembre ha salvato in extremis ben 200 vite!http://mattinopadova.gelocal.it/regione/2013/09/25/news/equipe-anti-suicidi-in-veneto-200-imprenditori-salvati-in-extremis-1.7806875
 
Una vera e propria MATTANZA!
 
Alessandro Raffa – per nocensura.com

Sisa, la super-devastante droga che dilaga nella Grecia della Troika

sisa
A cura di Nocensura.com
 
Ieri Le Iene hanno trasmesso un servizio sulle condizioni di estremo degrado in cui vivono i cittadini greci più poveri, quelli che hanno perso la casa vivono in strada, dove da un paio d’anni si sta diffondendo a macchia d’olio una devastante droga sintetica, derivata dall’acido delle batterie: lasisa.
 
Una droga che genera violenza, e devasta, nel giro di pochi mesi, il corpo e la mente di chi la assume.
 
Il servizio delle Iene potete guardarlo QUI sul sito di Mediaset.
 
Sullo stesso argomento, ovvero la povertà dilagante in Grecia, il forte aumento dei senzatetto che vivono in strada e sull’uso della droga sopracitata, vi consigliamo di guardare il documentario che vi proponiamo di seguito: MOLTO PIU’ COMPLETO di quello delle Iene.
 
Mentre il servizio delle Iene, pur interessante, si concentra sulla droga, questo illustra il degrado sociale che ha condotto a questa situazione; spiega come tantissime persone che hanno perso tutto siano finite in strada, e il trattamento che ricevono a quel punto dalle autorità.
 
Il governo di Atene ha fortemente ridotto gli stanziamenti per i poveri, e questo si è tradotto in minore assistenza ai senzatetto: abbandonati praticamente a se stessi, e anzi, trattati come un PROBLEMA. Chi non è tossicodipendente e finisce a vivere in strada, molto spesso, lo diventa; e in breve, contrae qualche malattia.
 
La Polizia nei mesi scorsi ha iniziato a fare, su ordine del ministero, veri e propri “rastrellamenti”, per confinare i poveri nelle periferie: dove passano inosservati agli occhi degli altri cittadini…
 
Se avete guardato il servizio delle Iene e vi è piaciuto, non perdetevi Sisa: la cocaina dei poveri documentario in inglese, sottotitolato italiano. Durata: 30 minuti circa.
 
 
PS: In chiusura, nella seconda parte del documentario, l’autore si chiede se questo sia “il destino dell’Italia e delle altre nazioni colpite dall’austerity“…
 
Alessandro Raffa per nocensura.com

Eurogendfor non paga l’IVA!

Nonostante sul web i blog liberi abbiano ampiamento parlato di eurogendfor, molti cittadini ancora non conoscono questo corpo di polizia che opera AL DI SOPRA DELLE LEGGI: questo perché i mass media non ne hanno mai parlato! Per conoscere nel dettaglio la questione, o scaricare il “trattato di Velsen”, rimandiamo a questo articolo
 
Invitiamo tutti i nostri lettori a divulgare questo articolo, premurandovi di chiedere ai vs contatti di fare altrettanto; condividetelo nei ‘gruppi’ che frequentate e se gestite pagine/blog, ripubblicatelo!
 
Il corpo di polizia sovranazionale eurogendfor è stato creato appositamente per gestire le sommosse, le rivolte, che avranno luogo quando la povertà in Europa sarà dilagante; la situazione attuale di crisi NON è NIENTE, rispetto a quello che accadrà tra qualche anno…così come 4 anni fa ci lamentavamo della situazione, che era sensibilmente migliore di quella di oggi. Fino a qualche anno fa ci lamentavamo del precariato: ora in tanti vorrebbe essere precari. perché ciò significherebbe che stanno lavorando. Gli eurocrati lo sanno benissimo: hanno previsto tutto, o meglio hanno progettato tutto, per questo in tempi non sospetti hanno ratificato il Trattato di Lisbona e quello di Velsen; il primo legittima l’uso della forza per reprimere rivolte, il secondo istituisce il corpo che dovrà gestire tali rivolte. Quando hanno ratificato il trattato, nel 2007, prevedendo “sommosse”, tale ipotesi sembrava impossibile nelle civili nazioni europee; oggi invece la gente inizia a capire che di questo passo, se non ci sarà un’inversione di tendenza di cui ahimè non si intravede la volontà, ci arriveremo: perché quando milioni di persone non avranno di che mangiare, sarà inevitabile.
 
Il Trattato di Velsen è stato ratificato da Italia, Francia, Spagna, Paesi Bassi e Portogallo; in seguito ha aderito anche la Romania. Praticamente hanno aderito i paesi definiti periferici, i famosi “Piigs” ad esclusione di Irlanda e Grecia. Hanno aderito, evidentemente i paesi più colpiti dalla crisi, ad eccezione di Olanda e Francia, dove la crisi e lo spread mordono meno che negli altri paesi in oggetto, tuttavia in queste due nazioni suscita la preoccupazione degli eurocrati la massiccia presenza di immigrati, anche di seconda e terza generazione, che vivono nelle periferie: ricordiamo, nel 2005, la “rivolta nelle_banlieue_francesi“, avvenuta peraltro in tempi meno critici degli attuali, e molto meno critici dei tempi che verranno.
 
Il corpo di polizia sovranazionale eurogendfor gode di totale immunità: gli agenti non rispondono delle proprie azioni, in pratica hanno “licenza di uccidere”. La magistratura italiana, come quella degli altri paesi aderenti al trattato di Velsen, non potranno indagare, intercettare, processare gli appartenenti a questo corpo di polizia, che risponde agli ordini della NATO.
 
Quando eurogendfor sarà chiamata ad intervenire, invierà uomini di nazionalità diversa da quella del teatro delle operazioni, in modo che i soldati non abbiano alcun “coinvolgimento emotivo”; gli eurocrati evidentemente temono che le forze dell’ordine “normali” possano non dico “schierarsi dalla parte dei cittadini”, ma comunque avere remore ad intervenire duramente. Non pensate che gli appartenenti alle forze dell’ordine siano “ideologicamente” dalla parte del governo, alla quale comunque obbediscono: anche loro, le loro famiglie, sono alle prese con la crisi. E sicuramente molti di loro non sono felici quando gli viene ordinato di “caricare” il corteo dei disoccupati, o quello di altre categorie colpite dalla crisi. Lo fanno perché non possono sottrarsi, sarebbero puniti e allontanati dal corpo. Poi ovviamente ci sono le ”mele marce”, ma questo è un altro discorso.
 
Visto che il compito di questo corpo di polizia sarà quello di reprimere con violenza, hanno pensato bene di rendere molto “appetibile” quel posto di lavoro; con uno stipendio superiore alle normali forze dell’ordine, che consenta loro di vivere molto bene; così per non rischiare di perdere il loro posto di lavoro, obbediranno ciecamente agli ordini imposti loro dall’alto, anche quando sarà ordinato loro di fare un “lavoro sporco”…
 
Staff nocensura.com
 
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militari
Eurogendfor: non imponibili Iva anche gli acquisti del personale
Necessario solo presentare un’istanza in cui sono specificati i beni per i quali si richiede il beneficio. Nessun limite  temporale per l’eventuale cessione successiva degli stessi
 
Gli acquisti effettuati dal personale in forza al Quartier generale permanente della Forza di gendarmeria europea (Eurogendfor) non scontano alcuna forma di imposizione, diretta o indiretta. Questo precisa l’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione 63/E del 9 ottobre 2013.
 
L’Organismo, nato in seguito a un’iniziativa multinazionale di Francia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Romania, è una forza “Operativa, preorganizzata, robusta e a reazione rapida”, costituita allo scopo di rafforzare le capacità di gestione delle crisi internazionali e di contribuire alla politica di difesa e sicurezza comune europea, messa a disposizione dell’Unione europea. Eurogendfor opera in favore dell’Onu, della Nato, dell’Osce o di altri organismi e coalizioni internazionali.
 
Il documento di prassi, in sostanza, si posiziona sullo stesso binario di quanto precedentemente espresso con un parere dell’8 novembre nel 2012, in l’Amministrazione chiariva l’ambito di applicazione delle disposizioni di esonero dall’imposta sul valore aggiunto contenute nel Trattato internazionale che istituiva tale Organismo (articoli 19 e 20).
 
L’Agenzia aveva, in proposito, affermato che gli oneri imputati ai costi per l’acquisto di beni e servizi di importo consistente, di cui all’articolo 19, comma 2, del Trattato, sostenuti a beneficio del Eurogendfor, potevano beneficiare del regime di non imponibilità, similmente a quanto previsto dall’articolo 72 del Dpr 633/1972.
Il limite per definire “consistente” l’importo, ai fini dell’applicabilità dell’articolo 19, era stato individuato nella somma di 300 euro, come disposto dallo stesso articolo 72.
 
In quest’ultima occasione, i tecnici delle Entrate hanno rilevato che pure l’articolo 20 del Trattato prevede analoghi benefici anche per gli acquisti “di importo consistente” (sempre 300 euro) effettuati a titolo individuale dal personale di Eurogendfor in forza al Quartier generale permanente.
 
In particolare, il personale interessato potrà usufruire del beneficio presentando in copia un’istanza da cui risultino dettagliatamente i beni per i quali si richiede lo stesso, evidenziando che tali beni soddisfano i requisiti indicati nell’articolo 20 del Trattato. I beneficiari potranno, inoltre, cedere in un momento successivo, a titolo oneroso o gratuito, i beni acquistati in regime di non imponibilità, senza alcuna limitazione temporale da un punto di vista fiscale.
 
 

I miliardari possiedono da soli 33 trilioni di Dollari

26 novembre 2013 – Il doppio del Pil degli Stati Uniti in mano a sole 2.170 persone: quanto basta per decidere le sorti del pianeta.NEW YORK (WSI) – Il circolo di lobbysti e paperoni miliardari del globo possiede ben 33 mila miliardi di dollari, ovvero il doppio del Pil americano.Per intuire come la casta dei privilegiati esercita il potere, influenzando il mondo, basa guardare agli ultimi dati impressionanti di un rapporto Ubs. È come se ci fosse un patto segreto per far si che i paperoni conservino il loro status quo e continuino ad accumulare ricchezza.

Stando all’ultimo report della banca svizzera sulla ricchezza, i miliardari hanno ricevuto diversi benefici fiscali e monetari, introdotti dalle varie politiche messe in atto dal 2009 a oggi. Ciò ha fatto si che come numero i miliardari siano aumentati del 60% dal 2009 e che il loro patrimonio netto si sia consolidato, più che raddoppiando, passando da 3 mila e 100 miliardi di dollari nel 2009 ai 6 mila e 500 miliardi di oggi.

Allo stesso tempo le ricchezze del restante 90%, i meno fortunati del mondo, sono diminuite. La domanda allora sorge spontanea: è possibile che invece di rappresentare gli interessi della popolazione, le banche centrali seguano invece le istruzioni di una ristretta casta di persone potenti? A giudicare dai risultati ottenuti sembrerebbe proprio così.

Ovviamente si tratta di congetture, ma molto credibili. Va da se che le persone più ricche del pianeta hanno uno status sociale tale da consetire loro di trovare un modo di fare valere i propri interessi.

Stando al rapporto stilato da Wealth X e Ubs “il miliardario medio è incredibilmente ben connesso a livello sociale, con un circolo di amici e conoscenti cui fa capo un patrimonio di $15 miliardi – cinque volte il patrimonio netto di un singolo”.

I più benestanti vogliono continuare ad arricchirsi e mantenere il loro status privilegiato aumentando il valore del proprio patrimonio il più rapidamente possibile, in un regime di prezzi inflazionati, mentre il resto della popolazione è distratta, impegnata a cercare di portare a casa il proprio bene quotidiano.

Il miliardario medio è molto ben collegato. La cerchia di persone potenti e altre frequentazioni gli permettono di partecipare a incontri, cene ed eventi dove sono presenti i gotha della politica e dove veramente si decide il futuro del mondo, più che nelle aule parlamentari e nel Congresso.

Per capire le dimensioni di questo fenomeno di lobbysmo, basti pensare che sommando tutte le conoscenze tra i miliardari della Terra si arriva senza problemi, come detto, ad un patrimonio di 33 mila miliardi di dollari, pari al doppio del Pil degli Stati Uniti.

http://www.wallstreetitalia.com/article/1645882/societa/miliardari-possiedono-da-soli-33-trilioni.aspx

Grecia shock: 60% delle famiglie non riesce a sfamare i figli. La troika impone altri licenziamenti

27  novembre 2013 – In Grecia tre famiglie su cinque, fra quelle considerate socialmente vulnerabili, hanno fatto fatica a sfamare i loro figli e in molti casi non ci sono riuscite. A rivelare il drammatico dato, come riferisce il diffuso quotidiano ateniese Eleftherotypia (Stampa libera) è lo studio condotto su un campione di 16mila nuclei famigliari e finanziato dalla Fondazione benefica Stavros Niarchos. Dal rapporto risulta che il 60% delle famiglie ha sofferto di insicurezza alimentare, il 23% la fame.

Intanto l’inviato del Fondo Monetario Internazionale in Grecia, Poul Thomsen, ha dichiarato a Kathimerini che la troika impone di accelerare le riforme nel pubblico impiego, con il licenziamento, in particolare, di “lavoratori non performanti”.

Fonte: imolaoggi.it

http://terrarealtime.blogspot.it/2013/11/grecia-shock-60-delle-famiglie-non.html#more