Le truppe di colore francesi liberarono l’Elba ma infierirono sulle donne del luogo

se i liberatori stuprarono, dobbiamo dire grazie per il gentile ricordo (magari erano donne che andavano punite). Uno stupro “politically correct”

ItaliaOggi Numero 258  pag. 9 del 31/10/2013
Le truppe di colore francesi liberarono l’Elba ma infierirono sulle donne del luogo
Gli stupratori stiano pure a casa
La gente del luogo si oppone al loro festeggiamento
di Goffredo Pistelli 

La Ciociara elbana brucia ancora. Il ricordo delle violenze commesse dalle truppe coloniali francesi durante la Liberazione, identiche a quelle del basso Lazio che ispirarono il famoso libro di Alberto Moravia e il film di De Sica con Sofia Loren, è bruscamente riaffiorato a Campo dell’Elba (Li), uno degli otto comuni dell’Isola. Una manifestazione che, sabato 2 novembre, celebrazione dei defunti, avrebbe dovuto ricordare il sacrificio di circa 200 senegalesi morti nello sbarco del giugno del 1944, ha suscitato con un’ondata di polemiche, al punto che il sindaco Vanno Segnini, a capo di una giunta di centrosinistra che ha l’appoggio esterno del Pdl, ha dovuto rinviare a data da destinare.

A protestare consiglieri pdl, come l’ex-An Giuseppe Foresi ma poi, come ha ricordato ieri il Corriere Fiorentino, anche il Pd di Campo s’è schierato per il no all’evento. Quella della passaggio del fronte è infatti, per l’Elba, una memoria dura e difficile perché le truppe francesi, costituite da goumiers marocchini e da tirailleurs del Senagal, che realizzarono l’operazione Brassard sconfiggendo i tedeschi, si abbandonarono, nei giorni successivi, a violenze di ogni genere. Foresi ha citato un rapporto del Comando generale dei Carabinieri, datato 21 settembre ’44. Si tratta di un rapporto riservato che l’allora comandante generale dell’Arma, Taddeo Orlando, inviava ai ministri degli Interni e degli esteri. Tre pagine dettagliate aventi come oggetto «violenze delle truppe coloniali francesi in danno della popolazione civile». L’elenco è agghiacciante: alla voce «violenze commesse su donne, ragazze e bambini», l’ufficiale annota un numero tragico, 191, mentre oltre 30 sarebbero state quelle tentate, di cui una ai danni di un bambino.

Numerose poi le uccisioni di civili elbani che resistevano ai saccheggi e ai furti di bestiame o semplicemente cercavano di sottrarre moglie e figlie agli stupri dei liberatori: per il generale Orlando si registrarono ben nove casi simili. Con ufficiali e sottoufficiali francesi, scriveva il generale, «molti dei quali còrsi», che alle rimostranze rispondevano che si guerra si trattava, che gli africani «erano dei selvaggi» e che comunque gli Italiani in Corsica si erano comportati peggio. Il sindaco di Campo, dopo una prima resistenza in cui ha invitato a guardare il futuro, ha preferito annullare, suscitando lo sconcerto della scrittrice Francesca Caminoli che era stata un po’ il motore dell’evento, avendo pubblicato recentemente per Jaca Book, La guerra di Boubacar, romanzo che ripercorre la storia di un senegalese sbarcato all’Elba nel giugno di 69 anni fa, fra i 17mila della divisone di fanteria francese e sopravvissuto alla strage dei suoi camarades sulla spiaggia minata. «È una vergogna», ha detto, «si getta fango su questi soldati». Sconcertati i vertici della comunità senegalese di Firenze, che avevano pagato trasporti e alberghi a una quarantina di connazionali per partecipare alla celebrazione. La manifestazione si collegava infatti a quella che si terrà il 1 novembre per ricordare l’uccisione di 2 senegalesi, a opera di un esaltato della destra estrema nel dicembre di 2 anni fa. «Sappiamo che cinque, sei, sette senegalesi si macchiarono di violenze orribili», ha detto uno dei capi della comunità Baye Diouf, «ma volevamo andare in pace a ricostruire una memoria comune: perché noi siamo italiani e abbiamo contribuito a fare la storia dell’Italia. Il problema è che noi siamo neri se arriva un tedesco all’Elba gli spalancano le porte. Invece a noi no».
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Le truppe di colore francesi liberarono l’Elba ma infierirono sulle donne del luogoultima modifica: 2013-11-01T08:07:00+01:00da davi-luciano
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