L’IPOTECA MILITARE SUL BILANCIO DELLO STATO ED IL PROTETTORATO DELLA NATO SULL’ITALIA

27 ottobre 2012 di vanesalia 

 

A dare retta ai telegiornali ed ai quotidiani, sembrerebbe che la gara fra Bersani e Renzi sia storicamente più decisiva dello scontro fra Cesare e Pompeo. Quanto poi una maggioranza parlamentare o l’altra siano in grado di cambiare realmente qualcosa, lo si è potuto accertare nei giorni scorsi, quando il generale De Bertolis ha tranquillamente ammesso di aver dato numeri falsi alla Camera a proposito del costo dei caccia F-35. Rispetto agli ottanta milioni di euro ad aereo che erano stati annunciati, già si prospetta un “ritocco” a centoventisette milioni cadauno, anche se il generale promette che dopo il cinquantacinquesimo esemplare i costi scenderanno a sessanta milioni. Un affare. [1]

 

Il parlamento ha finto ancora una volta di crederci. Si potrebbe giustamente osservare che in materia di spese militari il parlamento si è sempre lasciato prendere in giro senza protestare, e che basi militari USA e NATO sono sorte senza neppure avvertire lo stesso parlamento. Tutto vero, ma ciò non toglie che la vicenda degli F-35 rappresenti quello che negli anni ’70, con reminiscenze hegeliane, si soleva chiamare un “salto di qualità”.
Negli stessi giorni in cui Bersani va predicando che bisogna far tutto rispettando i famosi “saldi”, fa comunque un po’ di impressione sapere che il bilancio dello Stato ha al suo interno una sorta di buco nero istituzionalizzato, vincolato a sua volta a quel feticcio indiscutibile costituito dagli “obblighi NATO”. Nessuno è oggi in grado di dire quanto costeranno effettivamente gli F-35 e ciò, di conseguenza, rende ogni Legge di Stabilità finanziaria una mera finzione. Finché il pareggio di bilancio non era stato recepito come principio costituzionale, il lievitare incontrollabile delle spese militari poteva essere inquadrato nell’andazzo generale, ma adesso assume il tono di un macabro sberleffo.
Ma, a quanto pare, di sberleffi ce ne sono anche per ciò che riguarda l’aspetto industriale della faccenda. Al progetto FACO per l’assemblaggio degli F-35, con stabilimento a Cameri in provincia di Novara, partecipano aziende di vari Paesi “alleati” degli USA, tra cui anche Finmeccanica, il cui titolo azionario nei mesi scorsi era lievitato in vista di questa orgia di appalti. Nel novembre del 2010 il sottosegretario alla Difesa, Crosetto, era andato negli USA a fare il duro nel negoziato per la distribuzione degli appalti, peraltro senza ricevere risposte né dal sottosegretario americano alla Difesa, Carter, né dai funzionari della multinazionale Lockheed Martin, che è la vera proprietaria del progetto per gli F-35. Proprio pochi mesi fa, Carter ha fatto sapere che per la distribuzione degli appalti se la vedrà direttamente la dirigenza Lockheed Martin, quindi per gli altri rimarrebbero solo le briciole. [2]
Finmeccanica inoltre è appena finita sotto inchiesta giudiziaria per corruzione internazionale, perciò i suoi margini di manovra nel negoziato con Lockheed Martin si sono ridotti a meno di zero. La tempestività di queste inchieste giudiziarie, sempre funzionali ad interessi di marca USA, potrebbe lasciare perplesso anche chi non dubita affatto che, quanto a delinquenza, i dirigenti di Finmeccanica non abbiano nulla da invidiare neppure a Sallusti. Nessun magistrato è in grado di farsi da sé le indagini, perciò in definitiva egli dipende da ciò che gli viene fatto arrivare sul tavolo; e questa realtà, da sola, senza neppure il bisogno di ulteriori sospetti, dovrebbe essere sufficiente a smontare del tutto il mito della magistratura.
L’ipoteca militare sul bilancio dello Stato è diventata una tutela militare sullo Stato. E in Italia dire “militare”, è come dire NATO. Che l’Italia sia ormai un protettorato della NATO viene solennemente annunciato persino dal sito dell’Esercito. Una notizia del 20 ottobre scorso, rilanciata dalla ADN-Kronos, ci mette a conoscenza della conclusione di un’esercitazione effettuata in Sicilia:
“Presso la base addestrativa di Piazza Armerina (Enna), si è conclusa l’esercitazione ”Eagle’s Beak 2012” che ha visto impegnati il Comando della Brigata meccanizzata ”Aosta” e i reparti dipendenti. Scopo dell’esercitazione, spiega l’Esercito sul suo sito, è stato quello di ”addestrare all’applicazione delle procedure Nato e nazionali lo Stato Maggiore e i quadri delle unità, sia dipendenti sia in concorso, che costituiranno il ”capability basket” della Jrrf, Joint Rapid Response Force della Nato nel primo semestre 2013”. Il pacchetto di capacità Jrrf è costituito da ”un bacino di unità interforze ad alta e altissima prontezza operativa, posto alle dirette dipendenze del Capo di Stato Maggiore della Difesa, da cui attingere per garantire una risposta rapida alle esigenze di sicurezza nazionale e internazionale, il cui addestramento è incentrato sulla capacità di operare in ambiente interforze (‘joint’) caratterizzato da possibili episodi di combattimento ad alta intensità”. [3]
A parte la solita spacconeria del gergo militare, risulta chiaro che questo Jrrf rappresenta un “pacchetto” di forze militari straniere che potrebbero intervenire in Italia in qualsiasi momento e con qualsiasi pretesto; per di più alle dipendenze dirette dello Stato Maggiore. Intanto la Sicilia è diventata a tutti gli effetti un poligono militare, e ciò spiega come mai l’aeroporto civile di Fontanarossa venga continuamente chiuso con i più vari pretesti, ed anche perché l’aeroporto civile costruito nella ex (ex?) base NATO di Comiso non riesca ancora a partire. [4]
Stando così le cose, cambiare il Presidente del Consiglio non servirà a molto.*

http://www.comidad.org/dblog/articolo.asp?articolo=513

COME UN EPISODIO DEI POKEMON HA ISPIRATO I MILITARI STATUNITENSI E RUSSI A CREARE LE “ARMI ZOMBIE”

Autore: ComeDonChisciotte

 

Usa

DI STEVE WATSON
prisonplanet.com

Una volta gli alti ufficiali statunitensi hanno preso in considerazione l’idea di creare armi “non letali” che avrebbero letteralmente “zombificato” chiunque nel raggio di centinaia di metri. Curiosamente hanno citato una trasmissione televisiva giapponese come loro musa ispiratrice.

Nel 1997 un episodio del popolare cartone animato “Pokemon” ha provocato in quasi 700 telespettatori giapponesi (1), di cui la maggior parte bambini, una serie di malesseri che andavano dalla vista annebbiata, ai capogiri e alla nausea per arrivare fino ad iperventilazione, convulsioni e addirittura epilessia e casi di cecità temporanea.

Queste gravi reazioni sono state provocate dalla scena di un’esplosione virtuale durante la quale sullo schermo è apparsa per un attimo una luce rossa e blu, giusto la frequenza necessaria per ripercuotersi sul cervello e scatenare una reazione fotosensibile.

Uno studio successivo ha rivelato che quasi un quarto dei soggetti colpiti è stato vittima di convulsioni almeno una volta nel corso dei cinque anni seguenti alla trasmissione dell’episodio.

L’incidente è servito per ricordare come gli stimoli visivi, quali appunto le luci intermittenti ed i circoli rotanti, possono portare ad un’alterazione della coscienza. Si ritiene che circa una persona su 4000 sia suscettibile di attacchi causati da queste visioni e, comunque, il numero dei soggetti che hanno subito dei danni in seguito alla puntata dei Pokemon ha fatto sì che qualcuno iniziasse a porsi degli interrogativi su queste immagini.

L’episodio ha rappresentato inoltre un chiarissimo esempio di come il cervello umano può essere manipolato e di come la coscienza può essere alterata su scala di massa.

Quest’anno infatti sono stati resi noti dei documenti dell’esercito statunitense che facevano esplicitamente riferimento alla puntata dei Pokemon (3) e in cui ci si chiedeva come i militari potessero sviluppare armi in grado di riprodurre effetti simili.

“Si ritiene che utilizzando un metodo in grado di stimolare le sinapsi nervose direttamente attraverso un campo elettrico, circa il 100% degli individui sarebbe suscettibile all’induzione dell’attacco”, si legge nei documenti.

Stando a questi i ricercatori dell’esercito erano convinti che in qualunque prigioniero potesse essere causato un attacco attraverso “la stimolazione diretta del cervello”, utilizzando un’arma ad impulso elettromagnetico lanciata da “centinaia di miglia” di distanza.

I documenti (2) citano altre armi potenziali, come l’utilizzo delle frequenze radio per manipolare la temperatura corporea e “simulare la febbre”.

L’esercito afferma che la ricerca su queste armi è stata interrotta ad uno stadio relativamente iniziale. Tuttavia da allora sono state attivamente impegnate varie tipologie di armi non letali, compresi i raggi di calore (4) ed i dispositivi audio (5).

Inoltre all’inizio di quest’anno gli ufficiali russi hanno annunciato che anche loro stanno sviluppando la stessa tipologia di “Armi zombie”. L’Herald Sun (6), organo d’informazione australiano, ha riportato che la pistola ad energia concentrata sarebbe in grado di centrare come bersaglio il sistema nervoso centrale, infliggendo diversi livelli di sofferenza e, fondamentalmente, trasformando i nemici in “zombi”.

Stando a quanto si dice il leader russo Vladimir Putin ha dichiarato ai giornalisti che “…gli effetti di questa tecnologia sono comparabili a quelli delle armi nucleari, ma risultano molto più accettabili in termini di ideologia politica e militare”.

La prossima generazione di armi non letali attualmente in fase di sviluppo include energia diretta, geofisica, energia da moto ondoso, genetica ed anche le armi psicotroniche.

Fonte: www.prisonplanet.com

Link: http://www.prisonplanet.com/how-an-episode-of-pokemon-inspired-the-us-and-russian-militaries-to-create-zombie-guns.html

13.10.2012

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SANDRINA

http://monimega.com/blog/2012/10/28/come-un-episodio-dei-pokemon-ha-ispirato-i-militari-statunitensi-e-russi-a-creare-le-armi-zombie/

Il fisco si è preso il 97% del maggior Pil (nominale) dal 2005 ad oggi

 

Di Ugo Arrigo

 

Mentre il 100% degli italiani è dell’opinione che almeno il 99% degli italiani ci perda dal disegno di legge di stabilità, il Ministro dell’Economia Grilli ha dichiarato martedì scorso in audizione parlamentare, come riportato dall’Ansa: «Il 99% dei nostri contribuenti ha effetti positivi» dalla legge di stabilità, (.). Esiste, spiega Grilli, una diversità a seconda delle fasce di reddito e comunque sono maggiormente favorite le «più basse».

Come è possibile questa opposta interpretazione? Il Ministro valuta lo specifico provvedimento presentato alle Camere, isolato dal resto delle norme fiscali e dalle precedenti manovre. Per Grilli e il governo l’aumento di un punto delle aliquote Iva è in realtà una riduzione dato che nelle norme e nei numeri contabilizzati nel bilancio era già stato incorporato l’aumento di due punti percentuali. A tutti gli italiani che non sono membri del governo non interessa invece il singolo provvedimento, e quanto per sua causa ci troveremo a pagare in più o in meno. Interessa invece l’effetto di tutti i provvedimenti fiscali in vigore e quanto a causa loro ci troveremo a pagare (e se esso sia di più o di meno di quanto ci è toccato pagare nella precedente occasione). Per noi l’Iva aumenta di un punto, non diminuisce.

 

Con questo equivoco sulla valutazione degli effetti della legge di stabilità Grilli ci ha tuttavia confermato, ammesso che ve ne fosse bisogno, che i governi guardano solo al loro bilancio e non si curano invece dei bilanci delle famiglie italiane; non valutano, come peraltro la Costituzione chiede loro di fare attraverso il concetto di capacità contributiva, se sono effettivamente in grado di pagare le tasse richieste e dopo averlo fatto anche di continuare normalmente a consumare, produrre e investire. Questa indifferenza apparente per le sorti economiche dei cittadini-contribuenti (peraltro azionisti dello stato) sembra notevolmente accentuata nel caso del governo tecnico (che non ha bisogno dei loro voti).

Come ho scritto in altre occasioni questo governo sembra confondere (forse per miopia ‘tecnica’) l’Italia col suo settore pubblico, il settore pubblico col suo bilancio e il bilancio col suo pareggio.

Conviene allora svolgere un breve esercizio per far vedere quanto complessivamente gli italiani hanno dovuto sborsare in più nel tempo per effetto di tutti i provvedimenti fiscali che si sono susseguiti. E per non prendere di mira solo il governo in carica consideriamo un periodo più ampio, dalla metà dello scorso decennio ad oggi, nel quale si sono susseguiti governi di tutte le tipologie sinora sperimentate in Italia: centrosinistra, centrodestra e governo tecnico. Includiamo in tal modo le scelte del governo Prodi (2006-08), del governo Berlusconi (2008-11) e del governo tecnico Monti (2011-13).

L’esercizio consiste semplicemente nel mettere a confronto la variazione nel tempo del Pil nominale con la variazione nello stesso tempo del gettito fiscale. Mettendo a rapporto la seconda variazione con la prima otteniamo una misura inconsueta ma significativa della pressione fiscale che possiamo chiamarepressione fiscale ‘incrementale’: per ogni 100 euro in più di Pil quanti sono finiti nelle casse del fisco?

Il Graf. 1 ci fa vedere la variazione da un anno all’altro, in miliardi di euro, del Pil nominale e del gettito fiscale. Ad esempio tra il 2004 e il 2005 il Pil nominale è salito di 39 miliardi e il gettito fiscale di 11 miliardi mentre nell’anno di recessione 2009 il Pil nominale è sceso di 56 miliardi e il gettito fiscale è diminuito di 18 miliardi. Nell’anno di recessione 2012, invece, il Pil nominale è atteso diminuire di 16 miliardi ma il governo Monti ci chiede di versargli 28 miliardi di tasse in più. Non andrà molto meglio nel 2013: il Pil nominale è atteso crescere solo di 18 miliardi (previsioni del documento di aggiornamento al DEF) e il governo Monti ci chiederà 17 miliardi di tasse in più rispetto al 2012 e 45 in più rispetto al 2011 (con un Pil nominale praticamente invariato e reale in calo di circa tre punti percentuali complessivi nel biennio).

Si tratta ora di svolgere la parte più interessante dell’esercizio, considerando le variazioni cumulate delle due grandezze dal 2005. Si osserva da un lato quanto è cresciuto complessivamente dal 2005 il Pil nominale e dall’altro quanto complessivamente il gettito fiscale. Si mette poi a rapporto l’incremento di gettito con l’incremento di Pil.

Ecco i risultati:

1.                              Dal 2005 al 2008 (governo politico Prodi) il Pil nominale è aumentato di 139 miliardi e il gettito fiscale di 96 miliardi. Il maggior gettito ha quindi assorbito il 69% del maggior Pil.

2.                              Dal 2005 al 2011 (governi politici Prodi e Berlusconi) il Pil nominale è aumentato di 144 miliardi e il gettito fiscale di 96 miliardi. Il maggior gettito ha quindi assorbito il 67% del maggior Pil.

3.                              Dal 2005 al 2012 (governi politici Prodi e Berlusconi e governo tecnico Monti) il Pil nominale risulterà essere aumentato di128 miliardi e il gettito fiscale di 124 miliardiIl maggior gettito avrà quindi assorbito il 97% del maggior Pil.

A questo punto però una domanda al governo Monti bisogna porla: come si può pensare che gli italiani siano disponibili a impegnarsi per produrre più Pil se hanno sperimentato che il governo è disponibile a sottrarglielo tutto al fine di cercare di aggiustare il suo bilancio?

In assenza di un cambiamento radicale di politica economica il Pil potrà forse smettere di calare in termini reali (quando il governo smetterà di aumentare le tasse) ma non si vede tuttavia alcuna ragione per la quale possa riprendere a crescere.

  Fonte: chicago-blog.it – Tratto da: frontediliberazionedaibanchieri.it

Il pesce di Fukushima immangiabile per i prossimi dieci anni

 

A quasi due anni dal terremoto e lo tsunami che hanno ucciso quasi 20 mila persone, l’alimento base della popolazione giapponese sta per essere abbandonato, almeno per i prossimi dieci anni. Il livello di radioattività nei pesci al largo di Fukushima non è diminuito come si aspettavano gli scienziati, anzi, è rimasto stabile per tutto l’anno, probabilmente a causa della persistente presenza di cesio nei fondali. Prima che l’ecosistema riesca a digerire le sostante fuoriuscite dalla centrale nucleare con i liquidi di raffreddamento dovranno passare molti anni.

 Dall’aprile 2012 il governo giapponese ha deciso di consentire il consumo nazionale di pesce a patto che contenga meno di 100 bacquerel di cesio 134 e 137 per chilogrammo. Un limite diminuito dai precedenti 500 bacquerel. Le autorità assicurano la commestibilità dell’alimento, ma “in grandi quantità e per un lungo periodo potrebbe essere altamente dannoso” ha rivelato al Guardian Ken Buesseler, scienziato presso il Woods Hole Oceanographic Insitution (USA), che ha redatto il documento intitolato Fishing For Answers Off Fukushima. “La cosa più sorprendente per me sono stati i livelli di radioattività, nel pesce non andavano diminuendo. Ci aspettavamo numeri molto più bassi. Il consumo di pesce dovrebbe essere vietato per lungo tempo”.

 

 Fonte: it.ibtimes.com – tratto da terrarealtime.blogspot.it

Televisione – Il sonno della ragione

 

Perfetta questa notte. Guarda che luna. Io ne sento persino l’odore. Sembra che ci giudichi mentre le nuvole le scorrono sotto come un gregge di pecore sottomesse. Sì, un po’ come noi.
Ma che ci frega? Guarda che colori, che definizione. Non c’è tempo di pensare, di fare i filosofi della domenica. Divertiamoci. Intratteniamoci. Spegni quel cervello, non ti ha rotto le palle? Accendi quel 40 pollici e comincia a bere.
Sì, la Tv è come un fluido di cose vomitate non-stop che aspettano di essere bevute, assimiliate.
Una luce che illumina radiosa infinite idee, preconcetti, modelli pronti e confezionati come regali di natale. Ed ogni giorno è la vigilia.
Arde come una fiamma e tutti la venerano. Ah non c’è dubbio che sia uno strumento potente… o del potere?
La fiammella langue e si contorce e tu hai l’impressione sia tutto bellissimo, romantico, diverso… di avere così tanta scelta, ascoltare così tante voci… ma se durante la pubblicità verificassi chi dice cosa, i tanti canali e le tante informazioni si trasformerebbero in poche parole di pochi potenti individui.
Ma che importa? Continuiamo a galleggiare come le nuvole, cullati da mamma televisione. Stiamo tutti lì incollati a vedere queste ombre cinesi. Qualcuno si spinge a dare un’occhiata alle mani che le proiettano… ma pochissimi riescono a vedere da dove arriva la luce. Alla fine diventiamo noi stessi quelle ombre. Questa è l’illusione più potente!
Accendi la Tv e vedi un piccolo rivoletto d’acqua. Ti dicono sia la verità, “cazzo, è in onda, sarà vero!”, e ti concentri su quello, su quel rivoletto… ma nessuno ti mostra il mare. Fanno tutto a pezzi e ti mostrano qualche piccolo coccio come fosse la verità, come se potessi sapere com’è profondo il mare da una singola goccia.
La verità te la coltivano davanti agli occhi e cresce come dicono loro. Tu cresci come dicono loro. Concimano questo, potano quest’altro, guarda che bel colore!… e a te non resta che sederti e divorare tutto… 


 

Buon appetito. Così pensi di mangiare la verità e cresce l’illusione, perché diventiamo ciò che mangiamo. La Tv riesce a fingersi uno specchio: sì, tutti dicono che è il riflesso della società e tutti ci credono. Così quando la guardi e vedi qualcosa di stupido, di orrendo, di cattivo, di sbagliato… credi di essere tu ad essere stupido, orrendo, cattivo, sbagliato…
Ti convincono che quella piccola fiammella illumini tutto mentre mette in luce solo inezie, mezze verità… mai pensato alle zone che rimangono buie? Un telegiornale… mai pensato alle notizie che il telegiornale non dà? Come un uomo che abbevera un cane assetato o un bambino che pianta un albero ed invecchia insieme a lui…

L’unica verità che puoi tentare di costruirti è quella fatta dalle tue esperienze e dalla tua sensibilità. Dal tuo spirito critico… che muore ogni giorno un po’ davanti a quel cazzo di televisore, senza avvertire, silenzioso, come un gatto che cammina.
Per non parlare della cultura! Avrai sicuramente sentito parlare di quanto sia stata utile la Televisione per l’alfabetizzazione del popolo. Allora perché in America, dove la diffusione del mezzo ha un vantaggio di decenni rispetto all’Italia, il 50% dei giovani non sa nemmeno indicare lo stato di New York su una cartina?

La Tv avrà insegnato la lingua a molte persone, ma forse è il caso che cominciamo a dare un’occhiata anche a cosa dicono tutte queste lingue che si muovono. Se hanno davvero qualcosa da dire o se hanno solo imparato lo slogan in rima di un detersivo.


Per carità, la Tv ci parla anche di storie bellissime, di persone fortunate… come i Vip… ed i loro modelli inarrivabili, perversi, vuoti. Non ti vendono il loro sogno, bada bene, ti vendono la frustrazione e l’invidia. Ti mostrano questi pupazzi venuti dal nulla che hanno tutto, cioè hanno solo i soldi, ma ti insegnano che questo è tutto, e non sia mai che spuntasse nella tua testa un “perché?”… perché questi tizi dentro quella scatola hanno accumulato così tanta fama, rispetto… SOLDI, risorse… con quale diritto? Con quale merito?
Mangia, mangia… diventi ciò che mangi…
Omologazione… alla tv si parla di questo. Tutti parlano di questo. Sei fuori dalla community se non segui l’ultimo reality, se non sai completare il tormentone di quel comico o se non ti sei ancora scaricato la canzone di quella pubblicità.

È un tramonto eterno! La tv è diventata la piazza moderna, dove una volta le persone si incontravano ed interagivano scambievolmente alla pari. Se non riesci a vedere la tragedia che sta dietro alla sostituzione della piazza con uno strumento mass mediatico dove pochi parlano e gli altri ascoltano sei in pericolo! Tutti lo siamo. 

Spegnila!
hopelessnight.wordpress.com
http://crepanelmuro.blogspot.it/2012/10/televisione-il-sonno-della-ragione.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+LaCrepaNelMuro+%28La+Crepa+nel+muro%29

L’operazione mediatica per introdurre i chip sottocutanei è cominciata

di Senmut

“Perchè il contante ha finalmente avuto il suo chip.”
Questo è il titolo di una delle notizie in evidenza su YahooUk di pochi giorni fa.

L’articolo prosegue dicendo che ormai girare coi contanti non ha più senso e afferma che: “Il contante è il re, ci veniva detto. Bene oggi il re è morto”  e parte poi con un elenco di tutti i vantaggi della moneta elettronica.

Grazie alla carta potremo aver traccia di tutte le nostre spese, la qual cosa è utile per gestire i nostri budget, poi bisogna considerare che alcune carte ti fanno guadagnare punti ogni volta che spendi un pound, oltre a tutta una serie di sicurezze che da la carta rispetto i contanti.
Qui il link per chi volesse leggere l’articolo:  http://uk.finance.yahoo.com/news/never-pay-cash-103325011.html

Bisogna dire che in Inghilterra, in USA e in altri paesi come la Svezia pagare con la carta anche il caffè è ormai un’usanza acquisita, quindi un articolo di questo tipo viene digerito dalla gente senza troppi sospetti.
Il fatto che per noi italiani non sia ancora così naturale ci permette di leggere il tutto con uno spirito più critico: vi ricordate la storia della rana immersa in una pentola piena d’acqua che non si accorge dell’aumentare progressivo della temperatura fino a quanto diventa troppo alta e muore? Bene per una volta noi italiani siamo fuori dall’acqua e possiamo osservare i nostri fratelli inglesi cuocere senza accorgersene.

Torniamo indietro: la questione dei chip sottocutanei per il controllo delle masse è ormai un tema molto dibattuto.  Non voglio aggiungere altro se non elencare alcuni dati di fatto.

La promozione mediatica verso la moneta elettronica è sempre più spinta: questo articolo ne è un esempio come le recenti dichiarazioni di Monti.

In alcune scuole americane vengono dati grembiuli con chip RFID per controllare la posizione dei bambini. (Qui un recente articolo sul tema uscito su Wired: http://www.wired.com/politics/security/news/2005/02/66554 )

C’è un’azienda inglese, la PositiveID corporation nata nel 2009 dalla fusione tra la Verichip Corporation e la Steel Vault corporation che produce sistemi a base di chip RFID sttocutanei per misurare alcuni parametri fisiologici come la glicemia e comunicare istantaneamente con macchinari ed ospedali qualora ci fossero anomalie.

In alcune università, tra cui l’italianamontiana Bocconi, il tesserino universitario può fare anche da bancomat. Quindi i giovani iniziano a familiarizzare con l’idea di avere dati anagrafici e carta di credito in un unico oggetto.
Ormai a quasi tutti i cani si fa mettere il chip di riconoscimento.

Ci sarebbero molte altre cose ma per ora fermiamoci qua.

Se anche solo 5 anni fa qualcuno avesse parlato della possibilità impianto di un chip sottocutaneo per avere insieme carta di identità, tessera sanitaria, patente, bancomat, controllo parametri vitali, etc… non solo pochi ci avrebbero creduto, ma molti si sarebbero scandalizzati. Come la rana insegna, il tempo passa, la temperatura sale e nessuno più si scandalizza all’idea. Provate a sondare in giro, a parlare alla gente cercando di illustrare tutti i vantaggi di avere tuttociò che ci serve in un unico dispositivo e magari proteggerlo sottocute: vedrete che il numero di persone a favore aumenta di mese in mese.

Altre informazioni un po’ più approfondite: la sopramenzionata PositiveID come detto nasce nel 2009 dalla fusione della VeriChip Corporation con la Steel Vault Corpoation.
La VeriChip Corporation era, e quindi ora lo è la PositiveID, l’unica società autorizzata dal massimo organo di sanità americano, l’FDA, a produrre chip RFID impiantabili nell’essere umano.

A sua volta la VeriChip è una società controllata dalla Digital Angel Corporation. Non ve la faccio lunga, ma se scartabellaste in mezzo alle numerose carte burocratiche tra i principali finanziatori del progetto trovereste i Rothschild. Giusto per non essere avaro di prove se leggete in questo sito ( http://www.mwe.com/jeffrey-rothschild/ ) il profilo di Jeffrey Rotschil torverete ( consiglio di cercare con lo strumento trova del browser internet) i collegamenti con la DigitalAngel, nello specifico si parla di 82 milioni di sterline.

Quante informazioni! Inutile ricamarci troppo attorno, a ciascuno unire i puntini come meglio preferisce.

Vi lascio con lo spot pubblicitario commissionato nel 2008 dalla VeriChip all’agenzia OnTheBall Marketing

http://www.youtube.com/watch?v=kSxQ6KqJuBg&feature=player_embedded

Senmut

Tratto da http://www.dionidream.com/loperazione-mediatica-per-introdurre-i-chip-sottocutanei-e-cominciata/


Tratto da: L’operazione mediatica per introdurre i chip sottocutanei è cominciata | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/10/25/operazione-mediatica-per-introdurre-i-chip-sottocutanei-e-cominciata/#ixzz2APvCdKjH
– Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!

iPhone 5: condizioni al limite della sopravvivenza per produrlo

Fonte: presacoscienza.blogspot.it * Link [1]

[2]In linea “Presa di Coscienza” non possiamo fare a meno di riportarvi un reportage effettuato da un giornalista asiatico, il quale si è fatto assumere nella fabbrica della Foxconn a Taiyuan.
Reclutato come un soldato o meglio un robot per produrre i nuovi iPhone 5, che da questa mattina moltissimi italiani appoggeranno all’orecchio per distinguersi dalla plebaglia di cui fanno parte.
Sarebbe interessante approfondire con – Foxconn riapre dopo la rivolta [3] –
Leggetelo e traetene le vostre conclusioni….

 Come nasce un iPhone 5 dalla Foxconn: reportage sotto copertura [4]

Un’esperienza che ha quasi del drammatico quella che vi stiamo per raccontare messa in luce da un giornalista dello Shanghai Evening Post [5] che tempo fa si è infiltrato all’interno dellafabbrica degli orrori per realizzare questo reportage sotto copertura. Siamo venuti a conoscenza di questa faccenda grazie al sito woorkup [6] (fonte traduzione) ed aMicGadget [7] (fonte articolo) che hanno riportato la notizia questa mattina; notizia che altro non fa che riportare l’esperienza di questo giornalista all’interno dello stabilimento Foxconn durante la produzione del nuovissimo iPhone 5.

Il giornalista, quindi, riporta la sua esperienza, dal primo giorno (in cui è stato reclutato) fino al decimo (in cui ha abbandonato lo stabilimento). Il piano dell’azienda è quello di produrre 57 milioni di iPhone 5 all’anno e per fare ciò ha bisogno di altri 20.000 dipendenti da sfruttare. Il diario di questo giornalista parla della produzione del nuovo smartphone della mela, ma è giusto chiarire il fatto che in quegli stabilimenti si produce davvero di tutto. Ora vi lasciamo alla lettura disarmante del suo racconto che, sicuramente, vi lascerà a bocca aperta!

Primo giorno – Reclutamento: buona salute e carta d’identità

[8]

Ho contattato il responsabile delle Risorse Umane che si occupa del reclutamento. Mi è stato detto che per lavorare alla Foxconn bisogna essere sani e in possesso di una carta d’identità valida. Quando ho raggiunto l’ingresso della fabbrica sono stato avvicinato da una guardia di sicurezza. Mi ha chiesto dai 100 ai 200 yuan (circa 15 – 18 dollari) per garantirmi un metodo più rapido per iniziare a lavorare. L’ho ignorato.

Mi è stato consegnato un modulo da compilare per verificare il mio stato psicologico. Circa trenta domande sul mio stato fisico degli ultimi trenta giorni a cui rispondere “sì” o “no”. Una delle domande:“Hai avuto problemi psicologici di qualche tipo recentemente?”.

Dopo aver riempito il modulo, con altri lavoratori siamo stati caricati su un autobus diretto all’impianto Foxconn di Tai Yuan.

[9]

La prima notte trascorsa nei dormitori della Foxconn è stata un incubo. L’intero locale puzza di spazzatura. E’ un misto di odore di immondizia, sudore e sporcizia. Nei corridoi, fuori ogni stanza, vengono accatastati rifiuti di ogni genere. Quando ho aperto il mio armadio sono strisciati fuori alcuni scarafaggi. Le lenzuola che vengono distribuite ai nuovi arrivati sono piene di peli e cenere.

Secondo giorno – Si firma il contratto: “Nessun danno ambientale?”

[10]

Il secondo giorno, mentre stavo facendo colazione nella mensa della Foxconn, ho sentito qualcuno gridare. “Fanculo! Il cibo fa schifo! Non aspettatevi che faccia dello straordinario!”. Lo stesso ragazzo ha poi sussurrato che, prima di andarsene, avrebbe danneggiato il letto del dormitorio. Questa potrebbe essere una buona spiegazione del perché nel mio letto c’è un grande buco sulla tavola di legno dove poggia il materasso.

[11]

Dopo colazione abbiamo firmato il contratto in una stanzetta adiacente alla mensa. Sul contratto sono evidenziate quattro sezioni che ognuno deve mantenere strettamente riservate. 1. Informazioni Tecniche; 2. Dati di Vendita; 3. Risorse Umane; 4. Statistiche di produzione. Non viene fatto alcun riferimento alle ore di straordinario. Nella sezione “Possibili effetti nocivi per i lavoratori durante il processo produttivo”, la direzione ha esplicitamente richiesto di barrare la casella “No”. Tra questi rischi figurano “inquinamento acustico” e “inquinamento tossico”. Mi sono domandato se il processo produttivo avrebbe potuto causarmi davvero qualche danno durante il lavoro.

Dal terzo al sesto giorno – Sessione di formazione: “Dovete solo obbedire!”

[12]

Il giorno successivo alla firma del contratto siamo stati riuniti in una sala dove veniamo informati sulla storia della Foxconn, le politiche e le misure di sicurezza. Durante l’intera conferenza è stato fortemente enfatizzato un punto: “Tutto quello che dovete fare è solo obbedire alle istruzioni che vi vengono fornite.” Ci sono state distribuite delle schede che riportano 13 punti sulle politiche di compensazione monetaria a fronte di 70 relativi alle sanzioni. L’istruttore ha sottolineato:“qualcuno di voi potrebbe sentirsi a disagio su come viene trattato qui dentro, ma tutto questo è solo per il vostro bene”.

Dopo ci è stato mostrato un video di orientamento sull’impianto Foxconn. Quando qualcuno ha tirato in ballo i casi di suicidio chiedendo informazioni a riguardo, lo staff non ha evitato l’argomento. Tuttavia non si è neanche dimostrato particolarmente disposto a parlarne. Durante la discussione qualcuno dei nuovi ha fatto notare che il pessimo stile di vita e le condizioni dei dormitori potrebbero portare qualcuno al suicidio. Ho anche notato che tutte le finestre del dormitorio hanno delle sbarre.

Settimo giorno – E’ tempo di riposare: “Sfogate lo stress.”

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Dopo la sessione di formazione riceviamo rapidamente alcune istruzioni e veniamo organizzati per il lavoro quando è già notte. Ci è consentito di riposare solo durante il giorno. Ho la febbre e il mal di testa prima ancora di iniziare a lavorare. Ho chiesto di poter essere visitato presso l’ospedale dell’impianto ma mi è stato detto che c’è solo un medico in turno con 4-5 pazienti in visita. Quando ho domandato a una delle infermiere quanto avrei dovuto pagare per il controllo medico, questa mi ha risposto sgarbatamente: “Vai a chiederlo al tuo capo!”.

Nei giorni scorsi sono stato in molte strutture dell’impianto Foxconn: dormitori, mense, bagni, parco giochi, palestra, ospedale, ufficio postale, biblioteca e negozi. Sebbene la maggior parte di queste strutture siano gratuite per i lavoratori, necessitano di seri miglioramenti. All’interno del centro d’intrattenimento, ad esempio, due giochi arcade sui tre presenti sono fuori uso. La cosiddetta “sala teatro” mostra solo lo screenshot di una sala riunioni.

Fuori dalla fabbrica non sono riuscito a trovare un posto dove vendessero birra, uno sgabello e dei sostegni per appendere i vestiti della lavanderia. Durante i fine settimana, fuori nel parco giochi, si tengono degli incontri dove tutti i dipendenti Foxconn si riuniscono per ballare. Chi organizza il party parla attraverso un microfono: “siamo tutti stressati dal lavoro di ogni giorno e non c’è consentito gridare durante la fase di produzione. Qui invece potete gridare così forte da poter sfogare tutto lo stress!”. Uno dei miei compagni di stanza mi ha detto che questi incontri settimanali gli piacciono. Si diverte a ballare e ha anche trovato una ragazza.

Dall’ ottavo al decimo giorno – Assemblaggio iPhone 5: “Fai quello che ti viene detto di fare!”

 

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Abbiamo raggiunto l’ingresso del reparto di produzione. C’è un segnale d’avvertimento su cui è scritto:”AREA TOP SECRET”. Sulla porta è istallato un metal detector. Ci è stato detto che se qualcuno entra o esce dalla porta e viene scoperto in possesso di qualsiasi tipo di materiale metallico (come la fibbia di una cintura, orecchini, macchine fotografiche, telefoni cellulari, lettori mp3) viene licenziato sul posto al momento. Uno dei miei compagni di stanza mi ha riferito che uno dei suoi amici è stato licenziato perché teneva con se un cavo USB.

Dopo essere passato attraverso il metal detector, non appena sono entrato all’interno del locale della linea produttiva ho sentito un forte rumore proveniente dai macchinari e un denso odore di plastica. Il nostro supervisore ci ha avvertiti:“una volta che vi sedete dovete solo fare quello che vi è stato detto di fare”. Il supervisore finalmente mostra a tutti il retro del nuovo iPhone 5 e dice: “questo è il retro del nuovo iPhone 5. Dovreste essere onorati di produrlo”.

La nostra linea è autorizzata ad usare nastri di carta e tappi di plastica per coprire l’ingresso del jack delle cuffie e le porte di collegamento della piastra posteriore dell’iPhone, per evitare che, nella fase successiva del ciclo produttivo, la vernice possa essere spruzzata al loro interno. Il nostro supervisore ci ha chiesto di indossare maschera e guanti e di osservare come i dipendenti più anziani lavorano.

Alle undici di sera siamo andati a cena e dopo mezzanotte abbiamo cominciato a lavorare di nuovo. Mi viene assegnato il compito di segnare i punti di posizionamento sulla piastra posteriore dell’iPhone con uno speciale pennarello a base di vernice ad olio. Vengo rimproverato più volte di versare troppo olio nella marcatura. Il mio compagno di stanza è assegnato all’incollaggio dei nastri di mascheratura (lunghi meno di cinque millimetri) sui punti che io ho marcato. Viene rimproverato di continuo perché le incolla troppo lentamente.

Il nostro supervisore ha detto che effettivamente questi lavori sono assegnati alle donne perché hanno le dita più piccole, ma a causa dei troppi lavoratori che recentemente si sono dimessi, non hanno altra scelta se non assegnare quel task agli uomini.

Ogni tre secondi, una piastra posteriore di un iPhone scorre davanti a me. Devo prendere la piastra, segnare i quattro punti di posizionamento con il pennarello e rimetterla rapidamente sul nastro senza commettere errori. Dopo aver ripetuto la stessa azione per diverse ore ho un terribile torcicollo e un forte dolore muscolare al braccio. Uno dei nuovi seduto davanti a me, esausto si è fermato per un po’. Il supervisore se ne è accorto e lo ha punito mettendolo per dieci minuto in un angolo come si faceva una volta a scuola.

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Abbiamo lavorato senza interruzioni dalla mezzanotte fino alle sei del mattino successivo. C’è stato chiesto di continuare a lavorare per mantenere in funzione la linea produttiva. Nessuno è autorizzato a fermarsi finché il nastro continua a scorrere. Sono affamato e totalmente esausto. Secondo i miei calcoli devo segnare almeno cinque piastre posteriori ogni minuto. Che fanno circa 3000 piastre ogni dieci ore. Ci sono quattro linee di produzione impegnate nello stesso processo, ciascuna con 12 addetti. Ogni linea può produrre 36.000 piastre posteriori in mezza giornata, è impressionante…

Ho smesso di lavorare alle sette del mattino. Due ore prima, alle cinque, c’è stato chiesto di tirare avanti per altre due ore. Il supervisore ha gridato ad alta voce davanti a noi: “Chi di voi vuole riposare? Siete qui per guadagnare soldi! Lavorate di più!”. Ho riflettuto e mi sono chiesto chi mai vorrebbe lavorare in quelle condizioni e sostenere altre due ore di straordinario per appena 27 yuan (4 dollari) in più?

Il giorno dopo i supervisori ci hanno trattato come nei giorni precedenti e molti di noi erano arrabbiati. Ogni volta che prendavamo un componente dell’iPhone 5, lo lavoravamo e lo riponevamo di nuovo sul nastro scorrevole esclamavamo “fu*k” per cacciare fuori un po’ di stress. Uno tra i dipendenti più anziani ci aveva consigliato di smettere di lavorare quando finiva il turno alle cinque del mattino e non fare ore di straordinario nonostante venivano richieste dalla vigilanza, questo perché non andava contro il regolamento. Nel nostro gruppo formato da 36 persone solo due lavoratori erano così fortunati e veloci da tenersi al passo con il controllo qualità, pertanto potevano riposare 10 minuti ogni 2 ore. Noi, invece, dovevamo lavorare senza fermarci per 7 ore di fila. (Fine del diario).

La pagina originale pubblicata il 27 Agosto da Shanghai Evening Post [16]

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e precisazione:

… con questo post non si vuole puntare il dito contro apple o altre aziende ma si vuole mettere in evidenza come vi siano ancora situazioni di lavori ed essere umani che vivono al limite della sopravvivenza .. Dalla fonte del post:

We are confounded on the diary on how bad the living condition of the Foxconn workers at the dormitory and the kind of treatment they have received. Though it’s still interesting to know the workflow of manufacturing the iPhone 5 back-plate. Although there is no guarantee of the report’s authenticity,


 http://www.stampalibera.com/?p=54866

Disabili Gravissimi in sciopero della fame con Ultime Notizie dall’ iTAGLIa

I disabili in Italia sono “degni” di attenzione solo se chiedolo l’eutanasia?

http://www.progettobracciatese.org/wp-content/uploads/2012/06/Disa.jpg

Un ‘ amica di Facebook,Laura Frattini, con il video DIARIO DALLO SCIOPERO DELLA FAME GIORNO 7, in cui Laura Flamini e Salvatore Usala  annunciano lo  sciopero della fame totale,  mi ha chiesto di dare risalto  a questa notizia e far conoscere il Comitato 16 Novembre: potevo non farlo?  Ma perchè farlo? Per dare la più ampia visibilità a chi è completamente disabile e si è visto tagliare fondi e assistenza, da cui sono totalmente dipendenti.

C’ erano anche loro oggi, 27 ottobre,  in piazza, contro il Governo Disabile, i malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica.Già molte altre volte erano stati in piazza a Roma.


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Esponenti del Comitato 16 Novembre Onlus durante il corteo Foto Ansa

Vi prego di SMETTERLA di parlare e far parlare questi ridicoli figuri da tragica operetta  che governano e hanno governato e vogliono continuare a governare l’ iTAGLIa. Sono storie vere ed è amarissimo e vergognoso che si debba chiedere anche la carità dell’ ascolto e della condivisione. Segue quanto sono riuscita a raccogliere e spero sia letto e inoltrato: Grazie.

Stiamo Agitati

Doriana Goracci

POST SCRIPTUM ULTIME NOTIZIE
Carissimi amici, mi ha chiamato il Ministro Fornero. Mi ha pregato di interrompere lo sciopero ed ha chiesto venia per il scarso interesse. Si è impegnata a sentire il Presidente Monti per stanziare un importo importante per la non autosufficienza. Ho chiesto atti ufficiali non bastano impegni personali ma di governo, ho detto che bastano 400 milioni per tutte le gravi disabilità. Non mi fermo se non davanti a una convocazione ufficiale dei tre ministeri, un Ministro, pur importante, non puo decidere nulla, salvo sia lo stesso Monti.  Mentre scrivevo, nuova telefonata del Ministro che si impegna a venire a casa mia col Ministro Balduzzi ed un Sottosegretario dell’Economia per illustrare le proposte concrete.
Mi sono impegnato ad interrompere la protesta ed a comunicare a tutti lo stato dell’arte. Propongo di interrompere lo sciopero per sentire le proposte congiunte, se saranno le solite vaghe promesse, riprenderemo, stiamo agitati. Domani farò un comunicato ufficiale.

Un abbraccio  da Salvatore Usala segretario Comitato 16 novembre

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Malati di Sla in prima linea, governo disabile

“Da una settimana 70 disabili gravi e gravissimi, tra cui i malati di sla, sono in sciopero della fame nel silenzio nell’indifferenza totale del governo: questo è umanamente inaccettabile. Quello di Monti non è un governo per i disabili ma un governo disabile”. Usa parole dure Mariangela Lamanna, vicepresidente del Comitato 16 novemnre onlus che da una settimana è a fianco dei malati in sciopero della fame per sollecitare l’attenzione del governo sul Piano per l’Autosufficienza e sullo stanziamento reale di 658 milioni previsti per i malati gravi nella legge sulla spending review. “Non si può consegnare un paese alla disumanità -spiega Lamanna -i nostri malati hanno scelto questa forma di protesta estrema per richiamare il governo alle proprie responsabilità, i malati hanno diritto ad un’assistenza dignitosa. La nostra protesta si è svolta nel silenzio più assoluto della politica e del governo fino a ieri, quando il ministro della salute Balduzzi ci ha contattato annunciando a breve l’apertura di un tavolo tecnico,con i tre ministeri che hanno competenza in materia (Ministero della salute, dell’economia e del lavoro)e le Regioni per analizzare lo stanziamento dei fondi per il Piano per l’autosufficienza. Provvedimento – spiega Lamanna- che noi abbiamo chiesto ‘blindato’ a monte, in modo che le regioni non possano poi disperdere i contributi in mille rivoli diversi”. Il Comitato 16 novembre Onlus ha presentato da tempo il progetto ‘Restere a casa’ che prevedere l’assistenza domiciliare ai disabili gravi e geravissimi, affetti da patologie neurodegenerative. “Un’assistenza costante e vigile 24 ore su 24 che ha bisogno di cure e macchinari con costi altissimi -sottolinea la vicepresidente nazionale – per la quale noi abbiamo chiesto un contributo statale di 20mila euro a malato. Un progetto che movimenterebbe anche l’occupazione, prevedendo la creazione di 90mila posti di lavoro nel settore dell’assistenza”. L’impegno preso dal ministro della salute Balduzzi è dunque un primo passo al quale però “devono seguire risultati concreti. Altrimenti andremo avanti ad oltranza con lo sciopero della fame. Il nostro segretario nazionale Salvatore Usala, malato di Sla, da lunedì sarà in sciopero della fame totale e questo per un malato grave è estremamente pericoloso. Se non otterremo risultati consegneremo anche le tessere elettorali“.

INTERVISTA A GIUSY LAMANNA: Servizio giornalistico andato in onda su Studio 100 TV, in occasione dello sciopero della fame dei disabili gravi e gravissimi indetto dal Comitato 16 Novembre.

Malati di Sla in sciopero della fame: Sciopero della fame di settanta malati di Sla contro i tagli all’assistenza. Chiedono al Governo di ripristinare i fondi. Il Tg3 ha incontrato alcuni di loro.

Paolo Ravasin in sciopero della fame: Servizio di Antenna3 sulla iniziativa di sciopero della fame di Paolo Ravasin per chiedere alla politica un progetto di assistenza per chi è affetto da queste patologie. sono42 in Italia i malati che stanno aderendo alliniziativa promossa dal comitato 16 novembre.

SCIOPERO MALATI DI SLA SERVIZIO TG3 PIEMONTE: Alberto Damilano, medico malato di Sla, racconta la sua adesione allo sciopero della fame nazionale indetto dal Comitato 16 novembre per richiedere il ripristino dei fondi per i non autosufficienti

SCIOPERO DELLA FAME

L’Italia non è un paese per disabili …..Sono malato di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) da 8 anni, da quattro sono tracheostomizzato, con PEG, allettato: mi VERGOGNO di essere ITALIANO. Da sei giorni 70 malati gravissimi fanno lo sciopero della fame, la maggioranza ha solo gli occhi per comunicare, sopravvive grazie a macchine salvavita, vanno vigilati costantemente giorno e notte, minuto per minuto. In questo quadro il Governo sta silente, inerme, solo un timido tentativo del Ministro Balduzzi a cui hanno tagliato l’art. 6 del decreto che poneva tematiche interessanti per i disabili.Questo stesso Governo ha trasferito 658 milioni del fondo Letta (art. 23 comma 8, legge spending review) in un fondo gestito dalla Presidenza del Consiglio con finalità generiche: scuola, famiglia, sociale. Ricordo che il fondo Letta aveva specificato che i fondi dovessero essere usati prevalentemente per i disabili gravissimi. Un vero colpo di mano, dopo tante promesse e tre presidi davanti al Ministero, in Italia anche le leggi si sciolgono come neve al sole.Il Governo sa bene cosa vogliamo, un progetto blindato, RESTARE A CASA, costo zero, 90.000 posti di lavoro, movimenta 1.650 milioni. Forse il Governo, ed i media succubi, vogliono muoversi dopo che ci sarà un morto, ovvero un “incidente”, o forse pensano che la protesta sublimerà come d’incanto. Niente di tutto questo, i 70 sono un gruppo determinato che rappresenta migliaia di famiglie disperate che sanno che questa è l’ultima occasione per un intervento strutturale, non serve un intervento tampone.Se serve l’agnello sacrificale, il morto che sblocchi la situazione, eccomi pronto: da lunedì 29 ottobre non assumerò nemmeno una caloria, digiuno totale, mi farò iniettare solo due litri d’acqua Badate bene, noi le battaglie in Sardegna le abbiamo fatte, grazie ad amministratori lungimiranti abbiamo un’assistenza decorosa. Vi dirò di più, dopo lunga concertazione con l’Assessore De Francisci, col contributo del Direttore Pala, stiamo predisponendo un progetto sperimentale che migliorerà l’assistenza con congrui risparmi.Chiamo a raccolta tutti: amici, sindacati, partiti, Consiglieri Regionali e Comunali, media, e associazioni. Dovete aiutarmi per finalizzare questo mio sacrificio al fine di smuovere il Governo da questo silenzio assordante.  Mi fermerò solo se saremo convocati per un incontro dai tre Ministri: Grilli, Fornero e Balduzzi più il Presidente Errani. L’incontro deve essere finalizzato a produrre un decreto urgente per garantire un contributo monetario a tutti i disabili gravi e gravissimi. I disabili vogliono una vita degna, spetta a chi ha coraggio trainare chi è troppo disperato e chiuso in se stesso. Uno Stato civile deve soddisfare questi bisogni vitali di persone che hanno perso anche la voglia di chiedere aiuto, aspettano la morte come una liberazione: i Governi sono responsabili di questo abbandono. Ho rischiato di morire nel 2009 perchè debilitato,  mi hanno preso per i capelli. Questa volta andrò sino in fondo. Non ci tengo a vivere in uno Stato ipocrita e incivile. Mi dispiace solo non vedere crescere la mia unica nipotina, nata appena dieci giorni fa. Sono certo che mi apprezzerà quando diventerà grande.

Monserrato, 27 ottobre 2012 Salvatore Usala

Via Nerva 20  09042 Monserrato  tel. 070562600 cell. 3275799890 E-mail usala@tiscali.it

Malato SLA Membro Commissione Regionale SLA Segretario Comitato 16 Novembre Onlus Segretario Viva la Vita Sardegna Onlus

Sciopero della fame per 50 malati di Sla

Sono affetti da patologie neurodegenerative progressive. Sono malati di Sla (Sclerosi Laterale amiotrofica), distrofia muscolare e sclerosi multipla e hanno deciso di iniziare lo sciopero della fame. Protestano contro il mancato varo del piano nazionale per la non autosufficienza. La protesta, indetta dal Comitato 16 Novembre onlus, è iniziata domenica 22 ottobre. Sono già 50 i disabili che hanno aderitoSciopero della fame per 50 malati di Sla – “Il governo ha destinato parte dei 658 milioni della legge sulla spending review alla non autosufficienza ma ancora non c’è un piano per la destinazione delle risorse” spiega Mariangela Lamanna, presidente del Comitato 16 novembre onlus. “Lo sciopero della fame consiste in una progressiva riduzione degli alimenti. Si tratta – spiega Lamanna – di malati gravissimi, quasi tutti tracheotomizzati e allettati, tutti bisognosi di assistenza continua e vigile h24. Un’assistenza costosissima, in quanto ogni malato e’ attaccato a dei macchinari, ad esempio respiratori, che devono essere disponili in misura doppia, perché se uno si ferma l’altro deve essere subito pronto”.
 Serve un piano nazionale per la non autosufficienza – Il comitato 16 ottobre ha più volte sollecitato un piano per la assistenza ai non autosufficienti, le cui competenze sono divise tra i ministeri dell’Economia, del Lavoro e della Salute. ” Abbiamo chiesto un incontro con tutti e tre i ministri, Fornero, Grilli e Balduzzi – spiega Lamanna -proprio per dire basta al palleggiamento delle responsabilità e delle competenze. I malati e le famiglie non possono più aspettare, l’assistenza ha dei costi altissimi”. Assistenza dei malati a domicilio – Il comitato 16 novembre ha presentato il progetto ‘Restare a Casa‘ che consiste nell’assistere al proprio domicilio i malati di questa patologie facendoli rimanere nel loro ambiente familiare ma dotandoli di tutti gli strumenti e i macchinari necessari alla sopravvivenza. Per far questo è stato richiesto da parte dello Stato un contributo di 20mila euro l’anno ad ogni famiglia dove risiede un malato grave. L’elenco dei malati che partecipano allo sciopero della fame è consultabile sul gruppo Facebook Comitato 16 novembre.

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http://www.reset-italia.net/2012/10/27/disabili-gravissimi-sciopero-fame-sla/#.UIwqdIWg5FQ

 Doriana Goracci – Capranica (Viterbo)

Violento terremoto di M 7.7 in Canada,emesso allarme tsunami

Canada,British Columbia,28 ottobre 2012 – Grande paura per le Hawaii per  l’allarrne tsunami emesso dal centro di monitoraggio del Pacifico dopo che un violento terremoto di magnitudo 7.7 ha colpito la costa occidentale del Canada‘,nella regione Queen Charlotte Islands.Il sisma e’ avvenuto ad una profondita’ ipocentrale di 17 km,con epicentro localizzato a 727 km a NO da Vancouver,203 km SW Prince Rupert.Non si registrano danni per il momento.

http://www.emsc-csem.org